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Lecco: la pace, shalom un’informazione necessaria
di Silvana Bartoli
Numerose sono nel mondo le situazioni di violenza e di aggressione, dal mancato rispetto dei diritti umani, agli scontri di religione, alle guerre. In particolare, il momento storico che viviamo in seguito all’aggressione dell’Ucraina da parte della Russia ha fatto avvertire come incombente e vicino il grave pericolo della guerra, del riarmo e delle bombe nucleari. Varie sono state le fonti di informazione: Radio (Rai 1), Televisione (canali nazionali, La 7, Sat2000), riviste (Aggiornamenti Sociali), i grandi giornali nazionali (Corriere, Avvenire…), figure di grandi uomini come Ghandi, La Pira, Gino Strada, gli interventi dei papi nella storia della Chiesa, fino a quelli di Papa Francesco che invoca alternative che escludano violenza, “attraverso la mediazione, la riconciliazione e il negoziato per trovare un punto d’accordo, un compromesso, salvaguardando la logica della cooperazione (“Fratelli tutti”). Pur tenendo presente che il rischio può essere la divisione tra buoni e cattivi, tra guerra e una forma di resistenza non violenta, c’è stata un’unanime reazione emotiva di vicinanza al popolo ucraino. Di fronte a questa tragedia umanitaria, in un confronto aperto, abbiamo considerato le varie opinioni e quali siano gli elementi che possono aiutarci a discernere circa l’uso della forza militare.
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Le fonti di informazione prese in considerazione sostengono che solo una guerra difensiva può essere ritenuta moralmente accettabile, che l’aggressione di uno stato verso un altro non è tollerabile quando non c’è una causa giusta. Sotto questo aspetto l’Ucraina ha diritto a difendersi anche con l’appoggio di forze, di sanzioni internazionali, secondo la logica della cooperazione. Ma i vari modi di intendere la promozione della pace riconducono comunque, tutti, all’importanza di una valutazione etica che tenga conto anche delle pesanti conseguenze derivanti dall’impiego della tecnologia moderna.
Anche le meditazioni del Vangelo di Matteo, sottolineando il valore della giustizia e della responsabilità della coscienza individuale nelle scelte, ci aiutano ad affrontare le situazioni di guerra, di potere e di privilegio in maniera più cristiana e consapevole. Quello che noi, quasi tutte ormai di una certa età, possiamo impegnarci a fare è rimanere informate delle criticità esistenti e contribuire concretamente aiutando chi ha bisogno sia sul piano materiale che culturale, aderendo in modo attivo alle varie associazioni di Volontariato presenti sul nostro territorio, non dimenticando mai la grande forza della preghiera.