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Padre Damiano Pavone, Jhs, uno di noi

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Non è facile parlare delle persone a cui abbiamo voluto bene e con cui abbiamo condiviso percorsi di vita privata e in Mrc e che sono tornate alla Casa del Padre.

Padre Damiano Pavone (Dino per gli amici) è stato, per i gruppi di Rinascita Cristiana, un assistente attento, discreto, aperto ad ogni interrogativo cui rispondeva sempre con garbo e sapienza.

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Dal 1967 al 1992 è stato a Catania, sia a Villa Saverio, dove si occupava dei laboratori di biologia e scienze naturali per gli studenti universitari sia al Crocifisso dei Miracoli dove, nel 1969 fu nominato Superiore della Comunità. In questi 25 anni è stato sempre assistente di MRC e della CVX.

In Ricordo

p. Damiano Pavone S.J.

27.09.1928 Palermo

9.02.2023 Palermo al 1999 lo avemmo come assistente. Il nostro gruppo era quello con la maggiore concentrazione di presenze maschili a Catania: Turi Torrisi, Turi Pluchino, Beppe Stimoli, ognuno di loro con caratteristiche diverse che arricchivano le discussioni.

Ad Maiorem Dei Gloriam

Prega come se tutto dipendesse da Dio. Lavora come se tutto dipendesse da te.

S. Ignazio da Loyola

Il suo tratto distintivo è stato la grande signorilità nei rapporti, la lucidità delle opinioni e la curiosità tipica del ricercatore di scienze naturali. In lui si apprezzava la mirabile sintesi di scienza e fede, che non erano mai in conflitto, ma coesistevano serenamente. Era dotato anche di sense of humor, che trapelava in alcune occasioni.

Nel 1991 fu nominato consultore del superiore regionale e dal 1992 al 1995 fu rettore del Collegio Gonzaga a Palermo.

A Palermo, dove ho vissuto dal 1984 al 1993, non avevo aderito ad un gruppo di Rinascita Cristiana, ma quando mi trasferii a Catania aderii al gruppo di Rinascita che si riuniva ai Martiri Inglesi e dal 1996

Padre Pavone celebrò le mie nozze il 20 novembre 1993 ed anche il rinnovo delle promesse dei 25 anni, il 20 novembre 2018: in questa occasione venne appositamente da Palermo nonostante avesse già 90 anni e si stancasse molto, dicendo che non si sarebbe mai aspettato di poter arrivare alla sua età ed avere questa gioia.

Ogni volta che tornava a Catania o che noi andavamo a trovarlo a Palermo, era un’occasione di festa per la mia famiglia, lo invitavamo a pranzo o andavamo al mare e conversavamo tanto su ogni argomento. Mio figlio lo chiamava Zio Pavone e la prima volta che lo fece, lui rise di cuore ma lo gradì molto. Non so se sia stato più importante per me averlo come assistente nel gruppo di Rinascita o nella mia vita privata. Abbiamo condiviso percorsi di vita e di fede e mi ha sempre colpito molto la sua sobrietà ed anche la sua umiltà e riservatezza sui prestigiosi incarichi che ricopriva nella Compagnia di Gesù.

Ci ha insegnato molto e spero che continui a volerci bene cosi come noi gli vogliamo bene.

Tiziana Iannotta Paternò Castello

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