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Chiesa nel mondo notizie ed eventi

di Roberta Masella

Tutti noi partecipiamo alle nostre comunità locali, parrocchia, diocesi, chiesa italiana, ma il nostro sguardo è sempre aperto alla chiesa universale: la comunità dei discepoli di Cristo “fino alla fine del mondo”. Per arricchire il nostro sguardo ci aiutano alcuni rapidi flash

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GMG- LISBONA 2023

Dal 1 al 6 agosto 2023 si svolgerà a Lisbona la 38° giornata mondiale della gioventù. Si doveva tenere nel 2022, ma a causa del covid è slittata di un anno. La GMG non è solo un evento, è pensata e preparata come un progetto di pastorale giovanile. Tanti giovani, provenienti da ogni parte della terra, si ritroveranno in un unico luogo, tappa finale di un cammino di pellegrinaggio segnato da una esperienza ecclesiale (giovani, vescovi, papa) e da un cammino personale di fede.

“Maria si alzò e andò in fretta” (Lc1,39) è l’icona biblica che guida percorsi di approfondimento e sguardi plurali intorno alla Parola.

Nel messaggio ai giovani per la GMG di Lisbona 2023, Papa Francesco ha ricordato come di fronte a un bisogno urgente bisogna agire in fretta. Dice il Papa “Cari giovani, è tempo di ripartire in fretta verso incontri concreti, verso una reale accoglienza di chi è diverso da noi, come accade tra la giovane Maria e l’anziana Elisabetta. Solo così supereremo le distanze...e anche le guerre. I giovani sono sempre speranza di una nuova unità per l’umanità frammentata e divisa, Ma solo se hanno memoria, se ascoltano i drammi e i sogni degli anziani”.

Gli Incontri Del Mediterraneo

“Mediterraneo” è ancora questo nome evocativo e simbolico al centro di iniziative di incontro e di dialogo, luogo di storia e di memoria, di vita passata presente e futura.

Dopo gli incontri di Bari (2020) e Firenze (2022), svoltisi su iniziativa della Conferenza Episcopale Italiana col titolo “Mediterraneo frontiera di pace”, l’arcidiocesi di Marsiglia ha lanciato una iniziativa ulteriore “Gli incontri del Mediterraneo”. L’evento si svolgerà dal 18 al 24 settembre 2023 e vedrà la partecipazione di Papa Francesco.

Come nei precedenti eventi, saranno presenti, oltre ai vescovi, giovani provenienti da 29 paesi.

Ricordiamo che dopo l’incontro di Firenze (23-27 febbraio 2022) vescovi e sindaci delle città del Mediterraneo hanno stilato la “Carta di Firenze” in cui si impegnano a promuovere progetti di concreta inclusione culturale, religiosa, sociale ed economica tra i popoli del mediterraneo; hanno anche avviato un master universitario per un gruppo di giovani di tutta l’area mediterranea per favorire l’elaborazione di progetti sociali da poter realizzare nelle nazioni di provenienza.

L’incontro di Marsiglia, sulla scia dei precedenti, ha lo scopo di far dialogare le rive del Mediterraneo per riflettere insieme sulle sfide da affrontare, per valorizzare le risorse e aprire “nuovi cammini di pace e di riconciliazione nei quali le chiese hanno un ruolo essenziale da giocare, al servizio del bene comune”.

Il comunicato informa che “Gli incontri del Mediterraneo” sarà un evento “unico ed inedito” articolato in quatto momenti.

Ci sarà l’assemblea dei vescovi per continuare il lavoro di Bari e Firenze.

Ci sarà l’incontro di sessanta giovani per condividere esperienze e testimonianze. Durante tutta la settimana ci sarà un festival che interesserà diversi luoghi della città con esposizioni concerti veglie di preghiera ed altro per poter fare di Marsiglia una città-laboratorio della fraternità. Sabato 23 settembre, infine, Papa Francesco parteciperà alla riunione plenaria dell’assemblea dei vescovi con i giovani e parteciperà alla preghiera per i dispersi in mare prima di presiedere la Messa conclusiva. (Sito web: www.rencontres-med23.org)

IN UN MONDO DI GUERRA”

È il messaggio accorato della “Via Crucis” che si è svolta al Colosseo e che ha presentato un elemento di coralità straordinario.” I testi proposti quest’anno per le stazioni della Via Crucis sono testimonianze ascoltate dal Santo Padre nel corso di alcuni suoi viaggi apostolici e in altre occasioni “fa sapere infatti la Sala Stampa della Santa Sede.

Può sembrare fuori tempo massimo ricordare questa commemorazione, ma gli elementi di riflessione che ci ha offerto non si sono certo esauriti in quella circostanza.

A partire dalla Terra Santa, di stazione in stazione, uomini di tutta la terra hanno ricordato al mondo intero che ai giorni nostri, nel nostro mondo ricco di cultura, di conoscenze, di beni, è ancora tanto difficile praticare la “pace”. Sofferenze indicibili, privazioni, violenze, sentimenti contrastanti di amore/ odio, giovani vite precarie e apparentemente prive di un futuro hanno confermato quel che Papa Francesco va dicendo da anni e che ha toccato con mano nei suoi viaggi apostolici: il mondo è in guerra e anche noi, che non viviamo direttamente sulla nostra pelle le macerie di una guerra, siamo immersi in questo clima.

“La Pace in terra, anelito profondo degli esseri umani di tutti i tempi, può venire instaurata e consolidata solo nel pieno rispetto dell’ordine stabilito da Dio” (PT,1). Al mirabile ordine dell’universo, dice Papa Giovanni XXIII nella sua enciclica, si oppone il disordine che regna tra gli esseri umani e tra i popoli, quasi che i loro rapporti non possano essere regolati se non dalla forza.

Ma il Creatore ha scolpito l’ordine anche nell’essere degli uomini e l’armonia tra gli uomini ha un nome e un percorso: dignità e rispetto della dignità della persona. È quello che manca nel racconto delle tribolazioni umane vissute da tanti uomini e donne che continuano a percorrere strade dolorose in cerca di pace.

Viaggio Del Papa In Ungheria

Si è svolto dal 28 al 30 aprile il viaggio apostolico di Papa Francesco in Ungheria. Un viaggio sofferto, anche questo, perché le condizioni di salute del Papa vi avevano inizialmente gettato un interrogativo. Il viaggio è stato considerato un “completamento” di quello compiuto il 12 settembre 2021 per il Congresso Eucaristico Internazionale.

Papa Francesco aveva sottolineato come questo sarebbe stato “un viaggio al centro dell’Europa, sulla quale continuano ad abbattersi gelidi venti di guerra, mentre gli spostamenti di tante persone pongono all’ordine del giorno questioni umanitarie urgenti”.

Al confine con la martoriata Ucraina il Papa non poteva ignorare i tanti rifugiati da questa terra, ma anche tanti rifugiati da diversi luoghi che, attraverso la rotta balcanica, vogliono raggiungere l’Europa. Pace e accoglienza, temi chiave che il Papa ha affrontato subito con un discorso denso di contenuti e di richiami al ruolo dell’Europa.

“Nel dopoguerra - ha detto il Papa - l’Europa ha rappresentato insieme alle Nazioni Unite la grande speranza, nel comune obiettivo che un più stretto legame tra le nazioni prevenisse ulteriori conflitti”.

Bisogna risvegliare il senso di una politica comunitaria, lontana dai nazionalismi che tornano a ruggire. La pace, sottolinea il Papa, “non verrà mai dal perseguimento di propri interessi strategici, bensì da politiche capaci di guardare allo sviluppo di tutti”. Qui il Papa ha sottolineato come sia essenziale ritrovare l’anima europea, l’entusiasmo e il sogno dei padri fondatori che hanno saputo guardare oltre il proprio tempo. Riferendosi a Budapest come “città di santi” Francesco ha citato Santo Stefano, primo re d’Ungheria, che raccomandava al figlio di essere gentile anche con gli stranieri e di “accogliere benevolmente i forestieri”.

Il problema dell’accoglienza è sicuramente complesso e il Papa rivolge di nuovo il suo sguardo all’Europa dicendo come il tema sia da affrontare a livello comunitario perché “le conseguenze prima o poi si ripercuoteranno su tutti”

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