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Il contributo del MIAMSI al Sinodo universale a
cura del Relais Europeo
Il testo dal titolo “Rivelare Gesù Cristo in un continente colpito dalla secolarizzazione e scosso dalle sfide globali” è strutturato in tre parti che corrispondono alle tre domande del documento di lavoro per la fase continentale del Sinodo (DTC: documento di lavoro per la tappa continentale). Il documento nella sua parte centrale afferma la necessità di tornare al progetto europeo iniziale “basato sul personalismo cristiano, un progetto nato dopo le due guerre mondiali e animato da un desiderio di pace duratura”. (www.synod.va)
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Il 6 febbraio a Strasburgo i Presidenti di quattro Movimenti nazionali del Relais Europeo hanno pubblicato un contributo per la fase continentale del Sinodo. Lo hanno fatto in connessione con i movimenti MIAMSI presenti in Siria e Libano, dimostrando così la solidarietà che li unisce all’interno dello spazio mediterraneo.
Il contributo è strutturato in tre parti che corrispondono alle tre domande a cui il DTC invita a rispondere nella sua conclusione (§106). In un’Europa secolarizzata, essa sottolinea la necessità di saper rivelare il messaggio evangelico al centro di ciò che costituisce la vita dei nostri contemporanei. L’intero documento è a disposizione sul sito www.rinascitacristiana.org.
Riportiamo qui di seguito solo le tre priorità valide per l’oggi:
• Rimettere la persona al centro delle politiche europee nelle sue relazioni con gli altri e al centro del creato, senza essere soggetta a logiche economiche e finanziarie.
• Costruire un’Europa che non rimanga congelata dalla paura e dalle crisi varie, ma che sia in grado, secondo la sua tradizione, di essere unita, solidale, accogliente, inclusiva nel rispetto delle differenze culturali, storiche e religiose.
• Dare più peso all’educazione ai valori europei, essere attenti alla gerarchia dei diritti, garantire il rispetto dei diritti sociali come il diritto alla salute, alla famiglia, all’alloggio, al lavoro...
Siamo convinti che l’attuale sfida migratoria sia una grande preoccupazione che continuerà ad essere ancora più intensa negli anni a venire, non solo per l’Europa ma per il mondo intero. Mentre questa sfida genera paure che dobbiamo combattere, le nostre organizzazioni ritengono che i migranti rappresentino prima di tutto una ricchezza, e che promuovere l’accoglienza dello straniero sia un segno della costruzione del “regno di Dio”.
Questo è il significato della nostra partecipazione attiva alle associazioni in- ternazionali di solidarietà, del coinvolgimento della nostra rete nei collettivi internazionali delle ONG del Consiglio d’Europa e dell’impegno solidale di gran parte dei nostri membri nell’accoglienza dei migranti. In questo modo abbiamo vissuto a lungo la necessaria dimensione internazionale della Chiesa, che l’approccio sinodale rafforza ulteriormente.
Nel campo della transizione ecologica così come in quello dei diritti umani e della dignità delle persone, ci sono sfide per organizzare meglio la partecipazione dei cristiani nello spazio pubblico europeo.
Vogliamo inserire questi elementi nel quadro del processo sinodale che sta continuando, per farli dialogare con le priorità espresse dalle Chiese di altri continenti e far emergere insieme il bene comune di tutta l’umanità.
Siria e Libano due Paesi del Relais Europeo
Da qualche anno i gruppi della Siria e del Libano fanno parte del Relais Europeo, pur con grandi difficoltà economiche, di collegamento e politiche. I gruppi della Siria ormai concentrati solo a Damasco (poiché ad Aleppo non c’è più nulla) ultimamente si sono collegati con noi via internet. I gruppi del Libano concentrati soprattutto a Beirut hanno partecipato attivamente all’Assemblea Generale del Miamsi dell’anno passato. I gruppi del Libano sono ben coscienti e nei limiti del possibile sono solidali con la quantità dei migranti siriani stabilitisi nel loro Paese.
Ci fa piacere riportare qui un messaggio di Myriam Liane Presidente di Renouveau Chrétien a proposito della chiesa in Medio Oriente. La Santa Sede ha organizzato nello scorso aprile a Cipro un simposio dal titolo “Enracinés dans l’espérance” in occasione del decimo anniversario dell’Esortazione apostolica “Ecclesia In Medio Oriente”, in presenza di tutti i rappresentati delle chiese cattoliche del Medio Oriente. Il Prefetto del Dicastero per le Chiese orientali, mons.
Claudio Gugerotti, presente all’apertura ha insistito su gli “sforzi eroici dei cristiani del Midio Oriente nella testimonianza della fede”.
Mons. Gugerotti ha affermato: “Noi occidentali abbiamo una pesante responsabilità nella destabilizzazione del Medio Oriente a causa della nostra tendenza a esportare la nostra cultura e a domandare a questi popoli di conformarsi ad essa”. “Come cattolici occidentali ci scusiamo di sostenere questa visione miope. Noi rendiamo omaggio ai vostri sforzi eroici per essere i testimoni della nostra fede comune in ogni tipo di difficoltà”. Il ruolo della Santa Sede è dunque prioritario nel sostegno ai cristiani del Medio Oriente e la chiesa universale non può permettersi di perdere “la presenza, l’eredità, la testimonianza e soprattutto la fede dei cristiani del Medio Oriente”.
Ringraziamo Myriam di averci segnalato l’importanza di questo incontro a Cipro e preghiamo il Signore che protegga sempre i vostri gruppi e vi dia forza e speranza nelle vostre difficoltà.