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Società - Immigrazione LE VIE DI ACCESSO LEGALE IN ITALIA PER RIFUGIATI

(oltre i corridoi umanitari e universitari)

• RESETTLEMENT (REINSEDIAMENTO)

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Esso è espressione tangibile della necessaria solidarietà internazionale, volta a condividere la responsabilità di offrire protezione ai rifugiati e al contempo a ridurre i problemi dei Paesi di primo arrivo, che spesso si trovano a ospitare ingenti numeri di rifugiati. Dal 2015 ad oggi, sono stati reinsediati in Italia

2.098 rifugiati da Giordania, Libano, Siria, Turchia e Sudan, prevalentemente di nazionalità siriana. Alcune situazioni sanitarie particolari sono state affrontate grazie al supporto della CEI (Conferenza Episcopale Italiana) tramite Caritas Italiana. Casi di famiglie siriane e di minori rifugiati (42 persone), sono stati selezionati da UNHCR in Giordania e accolti nella rete delle Caritas diocesane sia all’interno del percorso Sprar che direttamente dalle Caritas territoriali.

• RICONGIUNGIMENTO FAMILIARE

I titolari di status di protezione internazionale (status di rifugiato e status di protezione sussidiaria) possono richiedere ed ottenere il riconoscimento del diritto a ricongiungersi con i propri familiari per le medesime categorie di familiari e con la stessa procedura degli altri stranieri presenti regolarmente sul territorio, ma senza dover dimostrare i requisiti di reddito e di alloggio. Questo facilita la procedura poiché riduce tanto i tempi entro i quali il titolare dello status può formalizzare la domanda, quanto i tempi entro i quali la Prefettura – Sportello Unico può terminare l’istruttoria e consegnare il nulla osta.

• EVACUAZIONI UMANITARIE DALLA LIBIA

Dopo l’accordo di partenariato fra Italia e Libia (fine 2017) per rafforzare da parte libica i controlli alla frontiera e limitare le partenze dei migranti, con sostanziale riduzione degli arrivi e aumento dei migranti bloccati (in deplorevoli condizioni) in centri di detenzione libici, l’UNHCR, in accordo con le autorità libiche e nigerine e con quelle dei paesi di destinazione, ha avviato delle operazioni di evacuazione umanitaria dalla Libia di rifugiati e richiedenti asilo vulnerabili, tra cui madri sole con bambini e minori non accompagnati. Dall’inizio delle operazioni al mese di marzo 2019 su un totale di oltre 57.000 rifugiati e richiedenti asilo registrati dall’UNHCR in Libia, sono state evacuate dal paese 3.303 persone (inclusi minori non accompagnati), di cui 2.619 in Niger, 415 in Italia e 269 in Romania. Le evacuazioni sono espressione di solidarietà fra Stati, ma rimangono una misura eccezionale, per le modalità e la tempistica rapida con le quali si svolgono, che privilegia l’obiettivo (pur lodevole) della messa in sicurezza delle persone, piuttosto che quello della loro potenziale e positiva integrazione nel Paese di destinazione.

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