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INJEZIONI ENDOI'ENOSE

oculatezza e adoperare ogni precauzione che la pr.1tica viene o che anche so lo le ·i consiùE'raziooi teoriche Con tali cau tele si è riugcit i a non regi st rare nessun ser io accidente ne lle iniezioni praticate i no ad oggi, e non 1 i ha alcun moli vo per d uhilare che con i gr.1ri inco nvenienti sia no evitati anchE' in avvenire.

sono le se;.: ut.'oli pr ecauzioni: l " La sol uz ione ,ja prPparata con somma accortezw; e sarit hene rho cia;;cun mediro se la prepari da sè . l noflre essa deve esgere rinnorata con frequenza. parche la soluzione nCifUOsa di sultlimalo, solto l'azio ne della lu ce :-;i altera per pre.·ipitazione di solto-cloruro di mer·cu1·io. l. - F. S. di anni .:?8.

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.2° L'asepsi delle mani dell'operatore, della sinnga cogli e del punto in cui si pratica l'iniezione donà essere scrupolosissima .

:1° Si eserciti molta diligenza nel cacciare ù.dfa s irin ga le bolle d'aria che qua ·i sempre l'i si tnlroducouo nel momento in cui il liquido viene aspiralo dal recipiente. A qnes1o scopo non basta volgere in alto il becco della r inga e preme1·e aftroanto lo :;ino a che alla punta dell'a)! o, rlopo cacciata. l'aria, co mpaian o alc11ne goccie tli litruido. Dopo questo hisog na volgere nuo,•amente il hecco della siringa in basso ed osservare se alla parte superiore del liquid o, lo sla ntnlfo, vi ha qualche bollicina ùi arir.. nel q ual caso si ripete la manon:::. le ho Ilic ne d'aria sono di un'estr·emn picciolezza e appena per cni siamo usi di te ner e. durante la iniezione. la parle posteriore della siringa rialznta quanto più i• poss1bile. afftnchè le bo ll e d'aria accumulandosi in tal punto si rendano appari5cenli e di non spi ngere mai lo stanluiTo sino al fontlo del co t·po di tromha.

Casi clinici .

Espos to come :;ia nata l'idea di curare la sililide colle iniezioni endove nose di sublim nto, il modo co n cui si fanno la soluzione e la so mmiuistraziu ne del medicinale, quali siano gli in convenienti del metodo e lfuali precauzioni bisogna avere nell 'adoperarlo, occorre far·c una disamina dei rasi clrnrci in cn1 e;;so fu esperi mentalo, perché :.e ne possa trat-rt.l qual che conclusione sulla sua eflicncia. Dirò dapprima dei malati curaLi col nuoro metodo nelle cliniche dei proR'lccelli. t\Iaragliano, Campana, ed esporTò in seI(Uito rtll{unnto pilt quanto si fece nel ospedale .

Infermi cu rat i nella cli ni ca del pror. ll acce lli ( l ).

Diaffllosi. - Sifìloma a Ila unse dr l cervello. St orin. - I ndividuo robustissimo. - :'iel 1890 fu affeuo da ulcem seguita da ingorgo de ll e gltiaudol e inguin nli. Nel febbraio del 189:2 cominciò ati avvertire fot·ti acce:'si di cef1len · · · , accompagnaL I 1n qtlllfche istante da completo abbandono d' f · Q • • . ' orze. ,,opragglll nse ro tnoltl·e ·memorataggine. rnappett•nz::, qualche vomito, accessi di palpila7.ione, pobo lento, diminuzion e dell'acutezza vi siva, pa rali si del facciale --

(l) 11 ,lfalpiqhl, 1893, N. 11 dl'stro. diflit-ohil dei movimenti della testa verso destra. \ i primi di dicemure la vista era completamente perdnta.

()ue sti falli si conservarono inalterati non ostante che l' 1nfe r mo fosse fin dal maggio del ! a cure nntisifilitiche energicltf' (liquore di \ au S" ieten, frizioni mercuriali, joJuro di pota-.sio, iniezioni souocuranee di calomelano}, le c1uali produssero l{Unlrhe giovamento solta nto nelle cefalee clinica del prof. -'la r:Hdiano dal f. - Casnwande Lu igi di anni 38. i. - P.siche: diminuzione rlelln memor·ia e cancl el ca r(ll lere, per cui l'nnH;,alato fn in rar·cere, r ibellnto ag li òelln forza pubblica. - S€'ngen eral r•: mialgie, artralgie.cofosi. maggio1·e a diminuzione vi ,;us. pure a sini:;tr·a. impressioni otlirlle li, miopia con staliloma po:;teriore e oni Cnt"Oidali in ambo i lati, più gravi pl'rò a si• strabismo di\·erl-!ente' conset'utivo. mncchie rornealr. la genemle: senso di debolezza, nnPr nzion e motrice, fenomeno del Homberg. deame barcollante. appoggio del corpo prevalentemente arto inferior·e sinistro. - ) lotili tit locale: emiparesi l'ura. - Si cominciò la cura iniettando Pnlro lP vene milligram mo di al giorno, e nnmenlando la a '- mi ll igrammi. Si fecero 75 iniezioni.

Sintomi. - .\1 dicembre IH92.- l se,:ni della s"filide sono nulla rilensi a caricJ dei pare,.i del facciale destro. sll·ahismo. deviazione del cnpo a sinistra ceci ta completa. Poi iu ria.

Cnra. - Lo iniezioni furono incominciate il 3 gennaio 18!>3 con la d'>Se di l milltgramma e :proseg11ite con dosi cr·esccnti lino ad arrivare a i) milligrammi nlla volta. I nterrotte pt3r uua stomatile vennero poi ripres e anche qne::;ta volta in dosi crescenti da l a 5 milligrammi. I n lOt(l(e furono iniettati 6 1 milligrammi di su l1l i /1isulta1i. - Oopo 28 iniezioni endovenose, corrispondenti a milli).(mmmi :38 di medicinale, J' infermo (lveva riaccrÌti::;tato le sue forlc, gli acces:.i di cefal ea e di pare:; i. i di,;turbi della memoria erano scomparsi . l n quanto alla l'ammalalo (lSSl'rivn di avvertire freqoenli bagliori. La poliurin era spar·itn. Oopo iniettati altri milligrammi di suhlimato ogni fenomeno morbo;;o era dileguato. quello della vista, ma la projezione deila lnce nel fondo dell'occhio era anerlit'\ dall'infermo.

TI . - ililide cerebrale . ancora pubblicato .

Diagno si. - Sifil ide cerebrale. pseodoparalisi -- Avea cootrallo la sililidr 1la circa un nono erl man ifestazioni secondarie. Ila In• me:>i ernno comi lenomeni nervosi con cadut;l dell'nmm(l!nto a terra perdita della coscienza.

Ris11ltat o. - Oopo q uesta cura lo stnlo ge11ernle era l migliorato. scomparsi i dolori e la debolezza, la !azione libera. la vista c l'udito migli orati. .\ llualmente sta co ntinuando la cura. de:unbu/Jiaynosi. - Sifilide cerebrale, ac1'e!'si epilc•llici. Stm·w. - Contra,.se la sifilide !3 anni Ili' :-; ono. Durante le manifestazioni seco ndarie soJJer:;e cefalee 1utense. l'lei d.el .' R93 l'u colto da un epi lettiforme e gli acco:iSJ SI npeterono dopo, non ostanl e la cura eli fri zioni ron unguento cinereo c di jocluro E:;si anzi aumentarono in in tensità o si presentarono au che due volle al gio rno. l f. - Garhn rin u (;ia ro mo di anni 31. l\. - Angelo Barocco ùi anni 27. f'uro. - Si incominciò dall'iniettare 11n lnilli ·'rammo eli sublimato e si arrivò lino a tre. . r lfisnltato - l)t• po le p.· . . . . l' • • • Y IIIUO lniCZIOnt SCOillparl'ef(l p l eptlellifonni, diminuirono le paresle.-ie e la parola dn cntò più lihera. Dopo .?0 iniezioni l' arnm;tlato do vel!e usci re dall'ospedale; eg li da OlltJ giorni non are \ a a\'oto alcun accesso convul sivo. lll . - Della Casa !Vlnria di anni /Jùt fJit•J.Yi . - Sifilide costi tuzional e, oligoemia. nerral,rie multipl e .

DI Sl'BLI'HTO CORRO..,IVO CONTRO LA SIFILIDE 1 i9i) cara di friz io n i con pomata rnerc uriale e di joduro potassico, J'am mn lnta era costrettn a letto, avendo r·isentito po co neuolezza generale, oligoemia.

Cur11 - Iniezioni endovenose.

- Migliorò mollo. lo stato gene1·ale 1\ buono, i dolori non la molestano come prima della cura. (Caso riferito da l douor Sciolta).

/l ia,jllllsi. - ifilide CCistituziooale, sifi loanemia . panade· oopatia.

Sintomi. - P;u·esi dell'arto superiore c del facciale di sinistra. Parestesie a ll' arto s uperio1·e si nistro e alla metà clelia fac cia. ln ceppamen to della loquela. lleamhulazt une con strisciamcnlo della pianta del piede sini,;tro sul suolo.

- Conlras:-e la sifilid e 4 anni addietro. Dopo le prun e manifestazioni generali ebbe forli dolori. che andarono estendendosi a tutte le articolazioni. Non osta nle la lnl'ermi curati dal prof. (1).

Storia. - Contra sse la sifilide da un anno ed eube man ifestazioni secondarie alla cute e alle mucose. Aveva spiccata uligoemia e tumefazione dei gangli ce rvicali ed asce\l at·i . l. 'nmmalalo accusa va dolori diiTusi a tutto il cnrpo ma specialm ente agli arti inferiori.

Cura. Furono praticate liO iniezioni endovenose in iet&ando da l a i. millil{r:trnrni per giorno.

Risultato. - Migliommento generale: scomparsa dei dolol'i, diminuzi one dell'ingorgo ghiandolare. L'ammalato continn ll In cura.

Il prof. Campaua si propose di ri solvere il quesito se piit presto un infermo « con eruzione evidente sifilitica curato coi so liti metocli o co n questo metodo endovenoso, e di ce : « io due infermi in cui si sono falle 5 iniezioni in ciascuno, sinora io posso drre che giovi prù l'antico che il presente"&, llis u !tnti. - giorno 3 T 38,6 a Ile 3 pom . t T 38 »

(li Ri (l!rma medica, anno IX, N. t :i!.

1\n ora furon o p raticate 2 1 ioiezi.o ni corrispondenti a milli, ramm i .\. 1 di biclor uro mercunco.

.,. • 5 T 31 ,:) >>

Infermi cu rali nell'ospedale militnre principale di

J. - C. G.. sergente dei2G" re..(gimento fanterin. di anni! l.

TJia!Jn osi. - Rililide nel periodo delle prime manifestazioni generali. oligoemia. Sifiloclerma maculoso e papulosomiliare.

Storia. - l ndividuo di buona fisica. scor:;o mese di marzo fu all'etto da ul cere nlla fossetta lrrte· rale <:i nima del frenulo e ne guarì in circa l:> ;.:iorni ùi rnra. Da due seuiman e avver·te deholezza generale ed è diventalo di colorilo pallido: negli ultimi due giorni el>he febt•re alla sera. In temperatura eli 3!1°6.

Sintomi.-· Al 1° 1893.- :\'el sito precedentemente occupato clall' ul oera si nota un nodnletto della grandezza di una lenticchia, di mollo dura e ricoperto da cute r·os.;o-li\'ida..\i due inguini o:;sena il caratteristico ro,ar·io :.ililitico, formato in cia-,cun lato da 1. liul'atiche tanto meno quanto pri1 sono esterne, dure, mobil i sollo la cure, indolenti. l o ne.;:;una altra regione si palpano le liufaticlle. Tttlla la super fi cie del corpo. eccetto che il vol1o, le mani ed i piedi, è coperta da un'eruzione inr.omincinta dne

!.!iorni addietro e consi teote in una roseola n mnrclrre pie · co le commista acl un papuloso mili ·ue. senllazione dolorosa.

Cura. - li 3 luglio si iniettò nelle vene un milligrnmmo di sublimato, il giomo appresso ed i se).(uenti 2 milligrnmmi.

» 6 T 31 » .,.

Scompar::a dell'eruzione agli arti. ImpallidimPnto di al tron co (7 luglio).

Api resl>ia, Sc.o mparsa totale dell'eruzione. .

Ila quest'epoca l'ammalato andò gr·odo a grado r iacqui stnndo il colo:-ito roseo. Lo tnt.zmle _ed ti. rosario s1filitico diminuirono di poco. 51 sviluppo alcuna sensazio ne dolorosa nè alcun'altra manifestazione aerale o loca le.

Il. _ S. A. , cap. del 2(i" fanteria, d'anni

/J iag nosi . - 'ifllide nel periodo delle prime ma.nrfe. . 1. Ol' ·a E·ante ma a urand1 pa- staz1oo1 j.(enera l. - Jgoeml<. - !l n pule. . . . .

Stm· in. - Individuo ùi buona cQStltiiZIO De robusto. Fu ri coverato in quest'ospedale dal tJ6 al · · d' · · f ttaotc .,, solco 4 luglio per un 'uk.ern, che g1u 1co 10 e ' · glandu prepuziale. . . .

Sintomi . - Al giorno Il lugli o. - i'\el s:to pnma occupato dall' ulcera si osserva uu piccolissimo duro ncoperto da cute di aspetto quasi Le in nainali di destra si sono ingorgate e acutnmente mhumn d' · · · vece mate ron tende nza alla suppurazione, quelle ' SI DISLra m · · ' nterne sono tumefatt e tanto qua nto pr u sono 1 • dure, mobili solto la cute ed indolen ti. Le ghiandole epltrocleari e qu elle cervicali non sono palpabili · .Sull'addome, sulla fac•;ia anterior e del tQrace, alla parte Inter na delle coscie, alla fro nte si nota no delle papulf.' della grandezza di un centesimo, spo rgenti, di co lor ito rosso cupo, di forma esauamente circo lare e mollo distanti fra Iom in modo che in totale sono solta nto una ve nti na. L'ammalato riferisce di aver av uto neg li ultimi due gior ni leggiera feubre con cefalea. ha notato l'eruzione cutanf.'a. ha dolori. 11 suo volto, prima spiccatamente roseo , è divenuto pallido.

Cura. - 11 primo giorno si praticò un'ini ezione endove nosa di l milligr. di sublimato il secondo ed i seguenti di 2 milligr. Sino ra si fecero Il iniezioni eorrispondenti a 19 milligr. di med icinale.

Risultati. - La febi.Jre no n è più co mparsa. Dopo le prime tre iniezioni alcune papule sono diminuile in stenza ed in altezza, ma ne sono comparse delle altre al dorso. Dopo la qui nta iniezione si osserva che fra le pap ule, le quali tf.' ndono alla involuzione , si è manifestata una er uzione rnaculosa, a grandi macchie di colore ro sso rame. J n capo a H iniezioni è scompa rso l'esantema maculoso e il J:lapuloso ha anch'esso tendenza a scomparire. Alla •t t• i niezio ne nel si ro di mol te pap ule esiste solo una macchia bruna, poche persis tono coperte da sq uamelle epidHmiche.

La sclerosi prim a ria ed il rosario :;ifilitico invar·iati. Le ghiandole inguinali di destra so no passa te a snppura zio ne . co mparvero dolori nè alcuna allt:a manire tazio nc. Lo stato per:>iste alquanto meno intenso .

III. - t:. E .. caporale del H 0 fa nteria, di anni 2:3.

"

CO

DI SUBf.l .._.,, •

. I ndividuo di buona costituzione. Dall' l t !eheoraa . - · Il'· f - d. t'an no fu r tcoverato a tn er b io al !l marzo ' ffUes ' . ra . d lreuo dn ulcer(-1 all a lo::.sella meria del cor po, esse n o a • taternle del rr·ennlo. Non ha notato alcun cutaneo. · d" • to come . . Al 15 lu(1lin. - punto ,n tc.t Smtomr . - "' d 1 1 Le dell ' ulcera si palpa un picrolo no u etto turo. . l' IIGU • • u · 1 · le cervtca t ghiandole linfatiche ingumah dt am o ' aLt e. " r •ate. L'or"tlizio anale è contornato da mu. sono m..,o ,.. , .. 1 -e.. nr . . l 11 lnhbra l ::.ono , n cose, le qn alt eststono anc le a e ' . di un'an rri nn sifilitica. . fi o fatto l iniezioni di . d ìt e n l 'l milJìrr t· di medici nale . La pnm:t mtecornspon er • · .... · l . f d" t m"tll · ,.. r le altre di 2. Contemporaneamen e I IODe Il l l'l ., • • fu prosc ritt o un collutorio di cloratO pOlUSSICO. . Wsultnti. - l.e papule mucos e anali quasi 1 r 1 . ono ri-;e ntito mollo g•o- mente sco mparse, quelle lucca 1 1'1 . . . 1 n in modo evtdente vamento . Le ghiit Hdo lc ltnlallc 'e . so ,. ,· meno voluminose. La faringite è rn vta di d" . 9.2 t V. - P. (; , soldato nel '2Go fanteria, ' annt "" .

D . . .;:. ·f'! l"de nel periodo secondario. roseola n wg nost. - .-.111 1 piccole ma cchi e. . . Storia . - Ioùi\'iduo di buona costituzione. . . \l· fu alfetlo .la ulcera e adentle mgutn:Jie cuo i me:; i or go no •1 des tra. 1 1 ..... . , 1 1:;, 111.,r10 _ Alla faccia interna <e ... m wnn. - A " ,., • • . • . !erosi i niziale. Le ol11Ull- prepu7.Ì O si nota una voi ummo:.n :;c ' . t> dole lin futiche inuuioali e le epitrocll'ari so no mgrossate e r. . 1 · e mobili nel indurito non dole nti alla pa pnton , . ' la f<lccia interna degl• cellul are circostante. Il trooco e ' . . . ·operti da un esantema a arti superio ri ed rnfenort sono c

SULLK I''HEZI0-'"1 E'IOO\'EN"OSE piccole macchie . .;be datnno da 1o · g10rn1· e che comi nciano a perdere il colorito t'Osso.

Xessuna sensazione subiell iva.

Cum. - Sono state fatte :> iniez1oni endoven ose. di 3 milligr. di sublimato l'una, corrispondenti a 10 millinr. di medicinale. " flis1dtati. - Al q.o giorno di cum la ro:;eo!a a..!li arti ed al 5o yuella al tronco l1anno assunto il color·ito giallo b:unastro chiaro. che non scomparisce coll.t prel\siooe del d1to c clte indica l'involuzione dell'esantema. La scl erosi pr·imal"ia .si c ridotta di poco .

\'.- ' C. C.. soldato del :?:.> 0 fanteria, di ann1

Dia!Jnosi. - Sifilidt' nel per·iodo Sifiludeima postoloso. - .\ rtralgie.

Storia. - Jndivfduo di discrt>ta costituzione fisica. Nel 1891 un'ulcera in vicinanza ael frenulo, della quale guarì in pochi gi(lrni. Circa tre me"i dopo si accorse di aver la cute deli 'ada ome roperta dalla caratteristica roseola Slfilitica. per cui, souopostosi alla cura . gli vennero pmticate lO iniezioni ipotlermiche di st.blimato corrosivo. \ lcuni mesi or· :;ono si manifestò una f.ruziono pustolosa e da nllo;·a l'ammalato avverte dolori va!!anti alle articolazioni e sensazioni di pizzi core presso il frenulo.

Sintomi. - .\l 27 luglit'. - La base del frenulo è sede di un nodul e uo duro . ,\ l tora ce ed alle braccia si ossernno delle croste giallo-brunastre circondate da un alone infiltrato, che so no il residuo della eruzione pustolosa. 5econdo spazio intercostale destro, presso lo :;torno. la cute ò erosa nei suoi strati superfi cia li in un' area alt{nanto maggiore di quella di una moneta da ci nque

DI Sl"Bl.I'P.Tv CORROSL\"0 L\ SIFILIDE

Cura . - L'iniezione dei primi qunttro giorni constò di milligr. di suhlimato, tjuella del quinto di l .. e mezr.o. l n seguito si fece una iniezione per giomo di 2 mtlligrammi di medicinale. .

In complesso sin ora furono praticate .2:.> inie1.ioni cotTI· spond enti a milligt·. 43 ' • di hiclot·nro mercurio. /li.,ultati. - Le sensazioni subieuive scompan•ero dopo tre iniezioni. La superficie di ero!\ione in cnpo alle prime 6 iniezioni apparve rosea, n sco lare, coperta di epidermida e nl 1()0 giorno di cura era completamente guarita . Le giallo-brunastre caddero gt·adatamente e gli alo ni inliltrati che le circondaYano furono riassorhiti lentamente, uno an ti persiste 1ul tora.

VI. - Z. A.. guardia ui città, di nnni 26. f)ia ynosi. - Sililide nel periodo secondario. - Adenite cerYi ca le destra. - Cefalea. - Oligoemia. :\toritt. - Tndivtduo di costituzione fisica discreta. All'etit di Il anni sollerse di febbre tifoidea. dell'anno srorso contras5e un'ulcera che guarì con molta rapidita. Qualche tempo appresso notò 5nlla supel'iicie del corpo delle macchie di color ro5so cupo e nello stesso tempo le ghiandole li nfatiche del collo, specialmente quelle del lato destro, si fu praticata una cu ra generale riton lit uunte e fu somministrato joduro potnssico per ci rt'a !)0 J.(iorni. Da ,1ualche :.ellimaua viene colto \' erso sera da forte cefalea e sensazione di vertigine, ed ha assunto un colorito pallido.

Sintomi. - Al 26 giugno. - La cu te dell'addome. della faccia interna delle braccia e delle coscie, quella della fronte è sede di num e1·ose macchie j.(iallo-brunastre chiar·e. Eise Don colla pressione digitale. La ini- ziale l; appena constatabile. Le ghiandole inguinali e le cervicali, specialmente qu elle del lato de:.tro , sono tumefalle.

Cu1·a. - Si praticarono dapprima 8 iniezioni endo\·enose di l milligr. di sublimato l'un n, dopo altre 1ì ùi? milli"t. In totale si fecero 25 iniezioni e si iniettarono milligr. di medicinale.

Risultati. - Dopo l'ottava in iczione le macchie giallobru ne tendevano ad assumere l'a5peuo normale della ente, la cefalea e la !'ensazio ne di vertigine erano dileguate. Jn scomparvero gradatamente le macchie della pslle, SI r•dusse notevelmente l'ad enite cen'icale e migliornrono assai le condizioni generali, tanto che !"infermo ha ripreso servizio.

YIT. - V. A., soldato del 25" fante1·ia.

Diagnosi. - Sililid e nel periodo secondario in indi\·iduo linfatico. - Si/iloderma papulo-squamoso . - .\ rtralgie. Storia. -In dividuo di dehole cost ituzione fi sica. Da parecchi mesi ha le ghiandole carotideo di destra ingor:,:ntc e constitueuti una massa dura insieme al tessuto cellulare circumambiente infiammato. marzo scorso co ntrasse un'ul cera alla cute del lat o destro del pene. Da qual che me·e si accorse di ce rte, macchie al tronco ed agli arti. Sintomi. - Al 28 giugno. - Nel :;iLo occupato dall'ulcera si nota una sporgenza circola re della urandezza di un . centes1mo. cope r ta da cute si.Jiatlita, dura al tatto·. Agli inguini esiste ti caratte ri stico ros nrio sililitico. La cute della faccia anteriore del tronco, quella delle braccia e IJUelln della parte superiore e intema delle coscie è di no esantema papulo-scrunmoso, rappresentante il principio dell'involnzione di un sifiloderma a medi e papnl e. L'ammnlato accusa dolot·i alle ginocchia ed alle scapole.

DI SUBLlMATO CORHOSIVO LA SIFlLIDE 1503

Cura. - Si praticarono :?t iniezioni endovenose di blimato, corrispondenti a millig. A·2 '!. di medicinale. La 'dose fu di l millig. per le prime cinqtie iniezioni, di miltigramrni l '/. per la sesta e di !l milligr. per le successive. Risultati. - Le sensazioni dolorose scomparvero al tjuinto Jiorno di cura, il sifiloderma papulo squamoso s1 dileguò alquanu lentamente, la sclerosi iniziale e il rosario sililitieo persis tono invariati, le ghiandole carotidee dest re evidentemente di natura scrofolosa passarono a suppul'nione.

Discussione del valore

del nuovo metodo di oura della. sifilide .

l \'antaggi che il prof. l3 \ccelli si ripromise dalla pralica dell e iniezioni end ovenose di chinino nella fehbre malarica peruic iosa e di sublimato nei più gravi fatti sifilitici sono: l" ln nocuitit del metodo;

2• Azi one rapida del medicinale;

3o .\ zione potente di Oltre a questi pregi capitali il dott. Jemma riconosce al nuovo metodo di cura della sifilide alc un i altri meriti: io Esso è di gran vantaggio nei casi in cui il rimedio, introdotto nello stomaco o per via sottoc ut.anea, non perchè non viene assol'l,ito:

5" Esso evi t 1 il dolore che s i ha colla inlroduzione del rnercn1·io per via sottocntanea ed intramuscolare. ammalati si ribellano per qnesto iatto alla continuazione della cura. La succinimmide di mercurio, proposta come uni co prep_arato merruriale cui si po ·sa unire un analgesico, la coca1na, non ha clati sempre r isultati soddi sfacenti. / l)uando, nella della R. Accademia medico chin 11•• gica di del 6 scorso. furono considera7.ioni intorno alle iniezioni endoven ose di suhlimato, il prof. Ceci trovò il metodo di ::r·ande importanza perchè dimo.,tra che si fare molte iniezioni nel circ.olo e lo giudicò razionale perchè per ue.;sun altra ,·ia i rimedi possono im·ader·e cosi raprdamente l'organismo. fl dott. C:tslellino r·ico nobbe pure l'importan1.a del metodo e lo giudicò razionale anche percb è d suhlimato ha un'azion e ron:.ervatrice sulle emazie, come dimostrano i lavori suoi. del Muz:r.i e del Cavazzani. l i metodo delle iniezioni endon:nosc usato nella perniciosa, e::rli dice. i• un felice trovato. Esso infatti ta pene· tr·are il medicinale nell'organ is mo senza perdita di preziosi minuti di tempo , e lo por·ta direttamente nel sito o,·e i• l'age nte pntogeno. r Inoltre non è ne l sangue elle IJuesto deve spiegare la saa azione. ma sui tessuti malati, che sono i connetl yj, la :-itil hie di1 lesioni specialmente nel tessuto conaenivo ed au acc a solo secondariamente i tessu ti interni piit eeotrali. L'i niezione soltocutanea servirà IJ uindi meglio dell'iniezion e nel torrente circolatorio nl:lle manifestazioni e3teroe. perchè il rimedio sul morbo piit direuamente, allacca ndolo nelle sue sedi . In quanto alle le:;ioni degli organr interni, non cono5cendosi p:•togeno della sifi lide. i> una pura ipotesi l'ammellere che le zioni entl ovasali giovino perchè il medicinale adoperato r omhaue dei prodotti morbosi che la s ifilide elabora e porta ne l sa ngue e non già il granuloma.

Al prof. parve invece che prima di aprire le vene !<i possa anche sen irsi dei li nfatici. ma, come il dott. .femmo, non si sa capire perchè non s i debbano praticare le iniezioni nelle vene dal momento che sono innocue, senza do,•e r· aspettare il le ntissimo nssorbimento 1inrati.:o.

Il vero oppositore delle iniezioni endovenose di subiimalo nrlln sifilide è il prof. Campana. il quale lr hn rom· hattute all'Accademia e nel N. della Riforma ml!clica. Le sue ohhiezioni, in parte di ordine teorico ed in parte di ordine pratico, toeritano di essere hrevemente riferite e discusse.

Ragioni opposte vi sono per In sifilide. l • Per essa non deriva nessu n danno se l'nssorhimento del r imed io viene ritardato di qualche ora.

3o Nel ce ntro della gomma man ca no i vasi sn ngnigni, quindi non è possibile il passaggio del sangu e con ten ente il fanna co.

Il me di ci nale somministrato co lle ini ezioni endo,·e.nose, non può perch è in troppo tenue nè t' prudente l'aumentarla.

:>• Il metodo è pericoloso ess endo il suhlimato un preparato che congula il .•angue e che ttuindi può dare i più tri :.ti elfetti nelle iniezioni endo' enose.

6" Il metodo non è effi cace. due rnfermi ron eruzione evide nte sifilttica, nei quali furono pr.Hrca te cinttu e iniezion i, in ciascuno esso non si è mo st rato più auivo del metod o ipodet·mico. l casi nreriti dagli esperunentatorr non J.:Uar iti , ma semplicemente migliorati. E non .-areùhero for -e mi ,!lio ra ti colla somministraziono del suhlirna to per ogni altra via? D'aiLronùe il mil!liommento ùi un si ntomo d!. ce relm1 le non indi ca sempre miglioramento della srhhde. La lesio ne di un lobo del ce rvello pnò venire compl eta mente mascherata da l funzionare romplew dell'altro lobo. Nè Lulle le les ioni centrali che danno sintomi sono do' ute a flogo;;i, ma dipendere d<1 semplici circolatori modilicabili e tJuindi di miglioramento forse anche senza la cu ra specifica.

Tali so na le ohuieziooi mosse dal prof. Cnmpann a metodo endovenoso di cum della sifilide.

Siamo perfettamente d'accordo con lui nel ritenere che nella cura della sifilide non si esige ia instnntancitil dell'azione del farmaco. Tuttwia, non sapendo:>i agisca il 'ir11s sifilitico, non i• assurdo il pen ...are che io certi casi speci::dmente in alcu ni .:;onvulsi"i o patalitict. si traLLi di semplici intossicazioni cerebrali che producono, come osserva il Maragliano, funzionali . l'obviare ai quali con somma prontezza puci esse re di ::rnnde utilita. E que,;ta una ipotesi che nelle attuali condizioni della scienza. solo c,;perimenti possono dimostrare infondata ma che non si può a priori ri tenere coma tale.

:2.0 :\on snpendosi il modo ùi agire del virus sililitico, non si può all'armare che il rimedio non deve esercitare la sua azione sul sa ngue. Le prime lesioni della sifilide sono nel tes5ulo co nnellÌ\'O, ma non ne deriva che il virus sia e si unicamente per le vie linfatiche. Le lo· calizzazioni di nn morho non escludono che l'infezione 'ia nel sangue. Il dei sifilitici non è contagioso e profo ndamente alterato? Le manifestazio ni morltose del per iodo e ruLLivo ed i sintomi generali che le .accomp•tgnano stanno piullosto in favore de ll 'opinione che il viru> sifilitico gi unga dapertollo per la via del :;angue. Xelle lesiùn i degli organi este r ni ):arà q uindi utile far <ll farmaco la stessa via che co n molln proual,ilitit j,a tenuto il viru:>. Riguardo a quelle degli organi interni. nozitulto sappiamo che le pareti dei va"i sanguigni sono pre· ciamente il sito dove l:l sililide produce i danni più appariscenti e più lesi vi della funzione (cervello,. per coi il massimo effetto snri1 r aggiunto dal medtctnale che circoli col sangue. Tn secondo luogo, qualora il farmaco iniettat o sotto la cute, esso non può spie):(are la azione se non do po che, per una via molto lun ga e sem toata d' into ppi, !mhite vistose perdite, sia arrivato pno all'ett o au raverso i piccoli vasi. le i t1·onchi del si:; tema li nfatico e infine lnogo fJIIet vost :;angoign i che non si sono voluti utiliz;:are.

Hunq ne . non snppiamo quali vie segua il virus sifilitico nella sua difl'usione e quindi ignoriamo dove il rimedio lo auacc hi e do,·e r c•sti iMttivo, come fece ossen·are il 1\fan gliaoo. Perciò, sia che il farmaco <·omballa il granuloma, sia ch e combatta dei prodotti morbo:.>i che la sifilide etabora, non aù hiamo tracciato la via che dobbiamo fargli SE'Con la probauilità il virus circola col sangue. ma, comun ' tll e sia, facendo col sangue circ<dare il rimedio. di strihuiril rapidamente a tutto l'organismo e si io· conu:erà in q ualche punto col virus specifìco. Anche qui solo gli esperimenti possono att ua lmente indicare qual via sia più opport uno fa r prendere al rimedio . E non potrebbero es;;i di lucidare la patogenesi della sifilide?

3° ne l 1:entro della gomma i vasi non vi l'an·i"o del snblimato col sa ngue. È quest[l una ohhi ezione che può aver valore solo per le gomme de11 li orga ni estem i, poichi', e$.sendo la via linfatica a deeor ,o centripeto, essa potr:'t por tare il farmaco alla gomma solo nel che 11 ues to venga iniettato nell'area, i cui vasi efferenti passi no presso la f!Omma. e quindi in dati pun ti rlell' organ o all'ello. tut ti gli organi ha nno, si considera d'altronde il fortissimo potere IJatteriddn dt>l suhlimato, l'a umento d i questo poter·e co l calore del co rpo, la quanLitit ind ividuale di sa ngue, la lenta eliminazione del deuto-doruro mt•rcurico, la dose giornaliem di t milligr. apparisce tult'altro che picrola.

150H SULLE r;•m:ZIO'ì! E'WOV KNO'SE r icca, una qualsiasi rete linfatica. Si lasci llunque la risposta all'esperì mento.

}o A priori non si può dire che il medi c1nrtle somministrato per iniezioni endovcno,;;e uon può ngire perchè in troppo dose. sa, se nza provare e nprovare, quale sra la relativa eflicacia del metodo enderm.iro e di end_ovenoso. Le stesse considerazioni val gono per 11 perrcolo dr aume ntare la dose giornalie ra di 4 millr". Infatti. gli con dosi anchP solo tli .2 al gr orno r·rtrassero molto giovamento dalle iniezroni endo. e il Baccelli :;pinse il quantitath·o l(iornallero tli meairinale so mmioi ,-trato a 6 milligr., senza inconvenienti.

:)o Si dice che il metodo é pericoloso perchè il wlrli- . malo è un preparato che coagula il sangue. )fa le Plohe ini ezio ni praticate senza alcun dauno provano che le iniezioui endovenose richiedono hen-i ukune ma non pet'icolose. La so luzi one di suh limato all'l o al ì p('r mille non coagula li s·tngue, e chi vuoi con\;inccrs.ene non ha. a fara il segueute esperimento. lnO vga l ago della srnnga del Pravaz in una veua turgida· di un cane o di altro 11nimale, innesti all'ago la :; iringa a 01 etiL n empita di :-.oluzione di sublimato all' 1 p. 000 0 al 2 P· 1000, tenendo il pistone a ntetit del corpo di tromh::t, e r;tiri quindi il pi stone . , i \Col rà il sanoue mescolarsi in parti er;uali alla soluzio ne di suiJlimato : non coagulare.

COtUlOSlVO CONTI\0 LA SlFJJ.lD& 1;j09 s• La :.ommi uistrazione endoveno'a di suhlimn\0 ù piit aUi.a di quella endermica. li prof. Campana non lo ammette e cred e che !-{ li ammalati, di cui rrferirono gli rime ntntori . sarehl>ero migliorati con qualunque altra cura mercuri ale. dalla siorirt del primo caso di sililrdc cerebrale curata dal B.tccelli, risttlta inYece che in e::.so tatti gli altri metodi di r.•tra me.-curiale praticati successinmente per HllO mesi nou avevano appro lato ad alcun sensibil e miglioramento. t:osi pure le frizioni con unguento einerPo e la sommioistra:t.ione di joduro pola.,sico non aveuno punto spiegato alcuna benelica azione sulle comulsioni epilelliformi del Gnrbarin o. eire scomparvero 11wece colle endoveno"'e.

Certame nte, il miglioramento di un sin toma cerebrale non indi ra sempre miglioramento tle\la sitilide, potendo la le•ion e di un lo ho del cervello venir matlal lnnz10nare rompleto cleJI';tltro lullo. :'\el caso del 8 accelli p«'rò non si può in'o ,·are questa cct:t'zionr per mlil·ma re l'eflicacia del metodo , poich1> non si capirehll"

C•1me la parte l':tna non abbia <.osti tuita nella funzione quella am malata durante otto me5i e lo abhi;\ fallo appena In cura delle iniezioni. Nel n arbarino poi non si tralla\' a della di qualche funzione, mn di fenom eni di il'l'itnzione.

È pure aecertalo che non tutte le lesioni ce ntrali che dannn sintomi sono dovuto a llogosi, ma possono dipcnda semplicr di:;turbi modificaltili. Di questo fatto si è no to una novella prova nel del sergente Co;;entino, ricoveratu nel nostro O"pedalc, e di cui mi propongo di riferire l' interessante storia in un d'anno nel faro qualche considerazione sul reparto , ene rei durante il 1893. i due casi però l'invoca ta modificazione non stava cer· tamente per sopraggiungere, essendo i sintomi m ronu nuo au mento di gravità . Ed in qu ello riferito dnl Baccell i la gra' e fenomenologia non può spiegarsi co n semplici di · stnrl1i circolatori.

IJua:; i tutte questo ohlliezioni all'efficacia del metodo l'i· guardano solo la s ua applicazione nelle centrali della sifilide. Affìn cht\ esse venissero eliminate, od essendo uostra opinione che nel periodo erutti vo del marito il 'irn,; sifì liti co circoli nel sa ngu e e compenetri i te.;suti, abhia mo preferito lo 'rapo eli vedere se le prim e rnauife · stazioni generali della sifilide scompaiono in un tempo ptit hrere colle iniezioni endovenose o con gli altri metoùi di cura. 1 risultati ottenuti 1'i sembra dimostriuo chiaramen te la snperioriti1 del metodo endovenoso. l secondari roaeul osi e papul osi, a piccole e a grandi m<tcchie o papule, il stfiloderma pustoloso , le papulc mucose e anali, la faring1Le specifi ca, la cefalen. le vertigini. [la febbre. le artralgie. l'ol igoemia le abbiamo vi ste ,·eder e rapidamentt' alla azione del sublimalo per via endovenosa. La sdero;:i primaria ed il rosario si fìliLico furono poco inlluenzali. almeno nel volume , mentre le ghiandole linfaticho cervicali sn llirùOO noteYole diminuzione. pure da menzionare il fallo che . qtnndo le iniezi0ni furono intraprese nei primi giorni della er u1.ione cutanea, non comparv-e r o lo semazioni subhieutre dol oro,e che sogliono pre:;e nlarsi .

()a uno spoglio dei nosologici del reparto e eia qualche esperimento compal'ntivo instiluito risulta che la roseola sifìlitica cede a:

:; iniezioni endovenose di sublimalo ùi 2 milligl'. l'una;

8 iniezioni intramusco lari di sul>limato òi l centigr. l'una;

40 giorni d; cu r a con lit{uore di Van Swieten (due cuc - al giorno); . · (d l t2 giornt di cnra co n d! mercuno a re

• "\lole al Niorno di l centlgl·. l una); .a le\ P1 n ' 1. · (da tre a sei n )oliorni di cura con tannato <' mercuno p•l1ole al giorno di 5 l'una).

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