13 minute read
TIFO A lllASSAUA
orgam mterni, come glandole mesenteriche, milza e anche miocardio, 12 a I i ore dopo la morte dell'infermo.
b) Forma e mobilità. - Il tifo a, nelle culture in gocce pendenti presentasi sollo forma di bacilli mobilissimi lunghi ci rca 2 µ e grossi 0,6 J.1, talvolta in lunghi filamenti. Il tifo f3 è identi co al precedente, salvo che i bacilli so no un pochino più grossi e la forma in lunghi filamenti, è per lo più, molto frequente.
Advertisement
c) Sviluppo. - Il tifo a si sviluppa un po' più rapidamente e rigogliosamente del tifo p.
d) Aspetto delle colonie. - Lavorando co n gelatina al 112,5 p. 100 (condizione imposta dall'alta temperatura ambiente) ed esaminando·le piastre, rimaste alla temperatura media di 20° C. , dopo 3 a I giorni, si hann o a constatar~, già, ad occhio nudo, notevoli differenze fra l'uno e l'altro tifo. Le piastre a , infatlo, fanno vedere numerost e larghe colonie superficiali grigio-biancastre, splendenti, sottili, trasparenti, a contorno irregolare, che possono , in seguito, raggiungere un dillmetro perfino di 7 mm., e colonie profonde come punticini biancastri con una tinta le;germente gialla. Le piastre f3 invece, in qutsti primi giorni, non fanno vedere alcuna di quelle estese colonie superHciali, ma solo i punticini, superficiali o profondi come quelli innanzi descritti. Dippiù. su tutta la piastra a si osserva un le~gierissimo intorbidamento superficiale della gelatina, e questo non si osserva affatto sulla piastra {3, neanche osservandola dopo ·15 giorni.
Al microscopio le colonie profonde a presentano una forma per lo più di cedro o di limone e sono un po' più grandi delle colonie {3 , che per lo più presentano una forma rotonda; il massimo diamet~o delle une oscilla fra 25 e 30 µ , quello delle altre tra i 5 e 20 µ. Il colorito è giallo-grigiastro, un po' più cb1aro nelle colonie!· H:n~o co~torno_ n~llo ~d aspetto granuloso. Verso il 4- al 6 giorno 10 com 1n c1a a d1tincruersi con fusamente tanto nelle colonie cx che nelle colos Z) .f . h . a mn non in tulle una disposizion e a zone peri er1c e n1e I'• • ' 0 una sovrapposizione di strat i, e si osservano inoltre dal centro ver~o della periferia come crepa cci, indicati da linee oscure, irregolari. Le colonie superficiali a per lo più preentano nel centro un nucleo giallo-grigiastro più o meno s de intorno al quale si forma una macchia gri~iastra gran , molto trasparente; succede gradatamente e all'esterno di questa un a larga zona brono-gri~ia:-tra ch iara e infine una zona periferica anch'essa grigia e trasparente, la quale termina con un contorno trasparentissimo rrastagliato e dentellato spesso con profonde insenature. L'aspetto della colonia è 0 :anu loso e può dirsi anche zigrinalo, rassomiglia ai di ~e11; delle regioni montuose sulle carte geografiche. Le colo;ie superliciali invece appariscono rotondeggianti come le rofonde. solo di queste un po' più grandi, sollevate sulla p . . . .. superficie come piccole cupolelle, sono g1allo-gr1g1a:-:tre pm oscure , uniformemente granulose, nettamente e regolarmente contornate. E così se ne i11contrano alcune, mn solo in principio, anche sulla piastra cx. Dopo parecchi giorni, in media dieci, queste colonie gradatamente si slargano e vanno acquistando lo stesso aspetto delle colonie superliciali a, senza mai raggiungerne la grandezza e conservando sempre un contorno meno irregolare. e) Culwri• in gelatina. - Le culture per infissione in tubi di gelatina presentano anche alcune differenze. Per
1 bacilli delle colonie a sono un po' più sottili e corti di quelli delle colonie {3. Dippiù. fra quelli eccezionalmente !-i vede qualche corto lilameDto, invece fra i bacilli f3 questi sono mollo frequenti e spes~o abb:1sta nza lunghi.
SUL TIFO A lt:ASSAUA 915
vero le culLure Gl. come il FLiiGGE ( 12), il FRAUKBL (9), il COR'IIL e BuES (6), ;1 MACÉ (22), l'EISENBERG (8), ecc . ecc. sono d'accordo n ell'ammettere pel lrncillo del ttfo , si sviluppan o bene luogo il canale d'infissione , ma più ri gogli osamente alla superficie della gelatina, dove formano un a pellicola d'u no splendore bianco-grigiastro, che gradatamente si estende fio quasi alla parete del tubo, terminando con un contorno Lulto frastagliato, fatto di numerosi rilievi e dentellature. In sotto di questa pellicola s i ha un piccolo strato di iotoruidameoto della gelatina, dovuto, secondo il F"RAE8KIL (9) alla proprietà che ha il bacillo del tifo, esattamente dimostrata dal PErnusCHKY· (3 1) , di sviluppare acidi, donde la gelatina ne resterehbe intorbidata.
Non così è l'aspetto delle colture {5 ; innanzi tuLLo luogo il r.auale d'infissione, massimamente in qu elle ottenute dalla milza e dal sa ngue in ,ita , lo S\'ilu ppo è meno proonnziato, e, mentre nelle culture f5 esso risulta spesso sempli ce mente di granellini bianco-giallastri l'uno staccalo dall'altro, nelle culture Gl questi si pre -e ntano fittamente sti vati fra loro, io modo da formare un hel gamuo nastriforme a bordi granul osi.
Snlla su per fi rie della gelatina poi mai mi è accaduto di nola re alcuno sviluppo o intorbiJamento, co me quello innanzi descrillo, invece appen a un limitat,, sviluppo intorno all'e ntrala del ca nale d'infissione, talvolta come un piccolo rilievo biancastro. Questo fatto :spiegherebue la tendenza che ha il bacillo Gl di espandersi in superficie, e quiodi va d'accordo con quello già osservato coll e placchi -cultu re.
Debbo in ultimo notare che alcune volle, per co ndizioni non beo determinabili , le colture Gl hanno prese ntato lo stesso aspello delle culture ~: l'inverso però non I' bo potu~o mai constatare.
f} Cultnre si, agar. - Lo sviluppo delle culture su agar e su agar glice'.·inato perfett~mente s'. mile alla descrizione, che dànno glI autori del bacillo del tifo, salvo che col bacillo Gl è un po' più rigoglioso.
g) C1Llture su potate. - Su patate, sia co l bacillo Gl che col bacillo ~. bo otten uto la caratteristica cultura quasi invisibile ad occhio nudo del bacillo tifogeno; senonchè, mentre col bacillo~ questo carattere si è conservalo costante e tipico, comunque avessi preso l'innesto da tubo di gelatina, d11 agar, da brodo o da colonie, le culture su patate del baci llo Gl , per ragioni non ben determin ab ili, si sono mostrate talvolta un po' appariscenti e di un co lori10 bianco-grigiastro.
h) Culture in brodo. - Il brodo, dopo 2! ore, alla temperatura media di 32°-37° C. diviene torbido, e vi si forma, dopo parecchi giorni, un deposito fioccon oso bian cas,ro: però col bacillo cx l'i ntorbidamento è un pochino maggiore, e si ha un deposito più abbondante. Entrambi. dopo un giorno, non hanno alterata la reazione alcalina del brodo.
i) Formazione di spore. - ~ è l'u no, oè l' altro mi han mostrato una sicura formazio ne di spore, tali cioè da colorars i col liquido di ZIERL, secondo il metodo di colorazione delle spore.
j) Sviluppo di yas. -· Il tifo Gl è leggermente sapro · geno; il non sviluppa alcun odore.
k) Reazi one dell'indolo. - Le culture io brodo trattate con acido solfor ico co ncentrato in presenza di una soluzione al 0 ,03 p. I 00 di nitrito di soda, secondo le indicazioni date dal K 1rAsATO ( 16), non danno la reazioM dell 'i ndolo.
l) Bisogno di O (potere di ri ,Ju.zione). - Innestando questi due bacilli io tubi di agar glicer ioato preparato coll'4 p. I 000 d'i ndaco - solforato di sodio, e co nservando gl' innesti ad una temperatura di 32° a 37° C., dopo due giorni lo sviluppo delle cu llure si è avuto sia lungo il tragitto d'infis · sione, sia alla superficie; senonch è, mentre il tifo a ha perfettamente scol-Orato il terreno di cultu ra, ad eccezione di uno stmto superfici ale dell 'altezza di un centimetro rimasto inalterato (certamente perchè l'O in questo strato poteva essere assunto direttamente e più facilmente dall'aria), col tifo~ non _ si~. avut~. alcuno sc oloramento dell'agar, neanche dopo 5 g1 orn1 dall mnesto.Dopo 15 a 20 oiorni J'aoar del ti"o a /1 ' gr, 1datamente si è ricolorato acquistando una tinta verdetur~hina, pronun cia ta soprattutto nella parte inferiore, tinta che, anche dopo 35 giorni, non ha presentato più alcun cambiamento ; invece l'ag~r qel tifo ~ non ha cambiato mai il suo colore turchin o, che, durante questo lungo periodo è divenuto solo appena un pochino meno carico nel fondo del tubo; in sotto della superficie la tinta turchina, co n ambo i tifi, ba acquistato, per un piccolo strato, una Jeggiera sfumatura violacea. Questo carattere è molto sensibile e di gran momento per poter differeniiare l'uno dall'altro questi bacilli.
. m) Colorazione. - Si scolorano col liquido di GRAM, nè s, colorano bene coi semplici colori di anilina. La color~zione. delle ~iglia, secondo il metodo del LOEFFLER (Hl), nesce s,a con I uno che con l'altro bacillo; i preparati meolio • • • l) r1usc1t1 sono quelli ottenuti da culture su aoar di 24 ore. Il liquido maceratore è stato alr,aliniizato con 22 aocce di idrato di sodio all'1 p. 100; alcalinizzandolo invece!'} con 5 gocce ho oueouto qualche risullato solo col bacillo ~' mentre J'optimum della colorabilità pel bacillo a deve forse ottenersi aagiungendo più di 22 gocce della soluzione alcalina al liquido maceratore. Le ciglia, per ambo i bacilli, si vedono inserite nou solo lateralmente, ma anche ai poli, sicchè, accettando la classifica proposta dal MESSEA (24), questi bacilli sarebbero compresi fra i peritrica, dando però al vocabolo un si-
SUL TIFO A ~ASSAUA 917
O'nificato pi ù ampio, che cioè le ciglia possan o trovarsi inse,., rite non solo ai lati, ma anche agli estremi del bacillo . Quest'ultimo fatto potrebbe forse spiegare il rapidissimo movimento rotatorio, secondo un asse trasversale, che si o3serva in parecchi di questi bacilli. Nelle mie preparazioni , massime pel bacillo a. può nettamente disti nguersi una parte periferica (cnticolare) più 03cura, ed uo con tenuto (parte protopla..smatica) più chiaro . Inoltre, parecchi di questi bacilli a, presentansi ci rcondati da una capsu la, che resta incolo ra , e in questi individui le cigl ia , che sono esilissime. ond ul ate e caduche, s i vedono partito direttamente dal bacillo colorato, attraverso la zona incolora; ne ho co ntate 4- ·IO; ed hanno una lunghezza massima di 8 volte quella del bacillo. Le ciglia del bacillo~ sono meno esili, ed anche esse ondulate e facilmente caduche, sicchè si osservano di numero variabilissimo , da 1 a ·I ·I ; hanno una lunghezza anche 12 ·volte maggiore di qu ella del bacillo; i filamenti per lo più ne sono sprovv isti . Segue da quanto ho suesposto, che ne'!a febbre tifoidea, sill da un solo ammrilato, come il BABES (6) ha co nstatalo, che da parecchi di questi infermi, possono isolarsi bacilli, i quali, pur aven do tutti i car11tteri del bacillo del tifo, in modo da non potersi con altri confondere, presentano piccole differenze fra loro. Di queste la più rilevante è quella da me indi cala per le colture in piastre ed anch1 e per gl' innesti in gelatina, e che io mi spiego per una dilferenza nel bisogno che questi bacilli hanno di O, comb ho dimostrato alla rubrica ( l).
§ 8. DI aleunl nuo-vl tifo-simili e dlasno•I dlfferendale .
La conoscenza di questi bacilli, di cui HuEPP& ('I 5) formò un sol gruppo, che chiamò typhu.siihnliche, ha la sua importanza soprattutto nel fallo, che, facendo rilevare le piccole differenze eh' essi presentano col bacillo tifogeno , premunisce con~ro facili errori diagnostici.
Molti sono i bacilli fin oggi conosciuti, che rassomigliano a quello di EnERTH, e il numero ne va sempre più aumentando. Il MACÈ (.22J cita fra questi il bacillus coli commune di EscHERICH, il bacillus subtilis di EHRENBERG, un bacillo che si rassomiglia al bacillus janthinus di ZoPF e il bacillus ffaorescens putidttS. Il MASCHEK (23) descrive un altro bacillo simile a quello del tifo, e il WE1CHSELBAUM (37) nell'acquedotto di Vienna è riuscito ad isolarne cinque, che ha chiamati bacillus aquatili,s sulcatus I , .2, 3, 4, 5, ed un 6°, che probabilmente è identico al bacillus fluorescens putidus, innanzi citato. Un altro bacil!o similtifo fu isolato dal SANTORC (33) nell'acqua potabile di Roma ed un altro nelle acque della valle d'Aosta (20). Infine recentemente il MESSEA (.24), ha parlalo di un bacillo simile al bacillus coli commune di EscHERICH, dal quale differisce e perché fornito di un ciglio ad uno dei poli e perchè dotato di un movimento vivacissimo, onde il nome datogli dallo scopritore di bacillus coli mobilis.
A parte lo sviluppo più rapido e rigoglioso, anche al la temperatura ambiente, per cui, mediante osser·vazioni comparative, potrebbero differenziarsi su tutti i terreni di coltura dal bacillo del tifo, questi bacilli falliscono alla prova di co n. fronto degl'inoesti su patate, dove tutti, meno, a quanto pare,
SUL iIFO A MASSAUA 9119
.1 bacillns aqitatilis s·ulcaw,s I , e il bacillus aquatilù sulca:us 4, che non vi si sviluppa affatto. dànno origine a culture a) Provenienza. - Il bacillus I è stato da me isolr1to, col metodo della chemotassi combinato a quello delle pia~tre di agar io succo di patate, dalle feci di uno di questi fehhricitanti; il bacillus 2, seguendo lo stesso metodo, pure dalle feci in una al tifo a, già descr:tto; il bacillus 3 col metodo delle piastre di gelatina e agar, direttamente dal pulmone di un inclividuo morto qui di atrofia gialla acuta del fegato; infine , in un'autopsia, da me fatta di un sotto-ca po armarolo, morlo di linfosarcoma addominale l') in novembre 11889 nel
· • 0 meno appariscenti I continui progressi della balterio- prn , . . . . logia hanno però recentemente messo 10 endenza pel tifo nuovi caratteri, quali l'osservazione fatta dal K1TASATO ( 16) della mancata reazione rossa dell'indolo, la colorazione delle ci •• liaottenuta dal LoFFLER ('19) ecc. - che ::i ndrebbero sP.erim~otati anr.he per tutti questi microrganismi, come per alcuni si è fallo , i quali possono confondersi con quello clel tifo, per farne scaturire nuove differenze .
.Nelle mie ricerche ho avuto occasione d'isolare parecchi bacilli, che non fondono la gelatina . Di qnesti, alcuni per la loro immobilità possono già ad un primo esame facilmente distin guersi dai bacilli del tifo, altri invece, e propriamente 4, sono a l{uesti mollo rassomiglianti; talchè sui diversi mezzi di cnl~ura, talvol1a anche sulle patate , e massi me in sul principio del loro sviluppo, riuscirebbe difficile il poterli distinguere, senza on esatto co nfronto. Si r ;Jevano co~ì piccole differenze, le quali, nell'ulteriore sviluppo delle culture, si vanno facendo sempre più marcate. Le esporrò qui appresso per sommi capi, seco ndo l'ordine già tenuto pei bacilli del tifo.
(') L'infermo era stato ricoverato 9 gìorui prima in ospedale per dolori tensivi, che gli comparivano durante la digtstione, è s'irradiavano dalla metà si- rP1.60 ospedale del 2° dipartimento marillimo , ottenni in cultura pura il bacillus ,i su tulle le pia~tre di gela tina e agar:, preparate 20 ore dopo la morte, dalla milza. da una gla ndola epiploica, da un nodulo sarcomatoso e dal pirncrea~. b)_ F~rma e mob_iliuì. - l JJ. I e B. 3 presso a poco si rassom1gl13no, ~~no croè piccoli bacilli, lunghi 11,iiO µ. e grnssi 0 ,6 11.; per lo p,u non si presentano in forma di filamenti nè sono dotati di un movimento molto vivace. Il bacillu/2 è l~figo I_µ, largo 0.7 ,,., presentasi spesso sotto forma di corti filamenll ed è dotato di un movimento più altrvo. I l bacillus & è un po' più lungo dei precedenti, cioè 2,2 µ. 6 grosso 0.8 .µ; presentasi spes~o in lunxhi filamenti ed è dotato di movimento vivacis~imo. e) Srilappo. - Tutti questi bacilli. r.osì come pii altri ni~tra d~lla z<>?a epigastrica e mesogastrica, prmcipabnente dall' ombelico all:1_ schiena. L esame tisico tlell':iddume dimosrr.; la presenza di un tumore ( hnut1 ael <1unle uon erano ben determlnallili Vi ~ra copro·ta ,1· eh d' ' • · • , e 1veooe .,empre ~111 mtensa. Lo ,lato dclrinformo, che tlapprima non de,tava molta apprens1ooe, al 5° giorno si trasformò rapi1fameot.., in grave al 90 8• bb I morte con tutt_i i sintomi clt>l ,oh·ulo. nacc1mt.wa di non a:er avut~ :atbi~ so~o d~l rr~ed1co; le sue ;olfcre11ze all'addome erano. Incominciate appena :lO giorni _Prima sotto una rorma molto tollerabile; a {l:iudicare quindi da esse, la ma~att1a auehbe avuto un ,tecor,o inferiore ad uo meso. All 'autopsia tro,·at tutto 11 mc3Pntere trasrorm.1to in un v.1 sto e gro,so tumore che risulta va I ~ass1m:1 parte di_ noduli _pili o meno l(raodi, I quali al ta~lio pre,.eotavan: t aspetto caratteristico dei sarromi molli; l'esame mirroscopico ronr~rmand questa la_gno~,, mi mostrv una struttura analoga al tessuto ~denoide dell: {l:hndole lmrat1cl'.e. Que:1to vasto tumore anolgern in alcuni tratti le anse intPst~nah, determmaodo rra que.,te .. il gran1le epiflloon numerose ,aste e <>iovam ad~renze, le_qual! trasformavano le anrrauuosita delle anse 1 iute,tinali lo tante ~1ccote cav11a, r1p1cne di un liquido purulento, glaJlo-,erdastro. In wia di que,te cav1ta, ,•er,o la rossa 11iac:i sinis tra, sporgeva, per metà ,!ella sua lunf?hP2~. al~verso un'_ulcera rotonda drl digiuno, un voluminoso ascaride morto. _l'ìorluh metas~t1r1 dello strsso tumore rinvenni nella 1iarte corticale dei ran1; uno 111 questi noduli raggiungeva la grandezza di una nocciuola, e,! t,tuborava per buona parte sulla superficie renale in sotto dell'albul•'inca Ft t 'I ,. · 1 Q.ue., o 1 !" caso di linfosarcoma addominale, a decorso cosi acuto cho in circa due anni ebbi occasione di osser vare nell'ospedale di Napoli.'
SllL TIFO A '1ASSAUA d) Aspe tto dl'lle colonie. - Le colonie di tutti questi niicrorgani:-mr si possono vedere distintamente ad occhio nudo giit dopo 24- ore, come tanti punticini bianco-giallastri. nuelle del tifo o non si ,·edono o !\i !\corgooo ~olo con una ;uenta osserrnzione: il tifo 1: sta fra gli uni e l'altro. Verso il 31 0 t0 ::(iorno l'esame microscopico compa rativo delle piastre di questi miei organismi meue io rilievo alcune piccole differenze nell'aspetto delle colonie, cioè: Bacillus .f , - coloni e rotonde: color it o giallo-grigiastro oscuro. con striuture a rnggi molto ravvicinati dalla periferia al centro, dove trovasi un piccolo nucleo, d'un colorito molto più cupo, conto rno netto, finamente crenett.ito. - Racilht-~ 2, - colonie 101onde, r(llorito giallo-grigi:istro chiaro, con un grosso nucleo gra.nuloso nel centro ed uno o più strati periferici più chiari a ~ranuli più fini, contorno regolare, netto. - 8acillus ,3,colonie rotonde, colorito iiallo-brunastro oscuro: contenuto gr:inulo:-o, con zone periferiche molto distinte ed un picr.olo nucleo centrale, d'una tinta molto più cupa: contorno nello. re1?ol are. - Uacill1M 4, - 1:o looie rotonde~gianti, spesso a forma di cedro. colorito iiallo-bruna:)tro chiaro, cootennto oranuloso omo 0 eneo, contorno netto re!!olare. Yerso il 5° r, n ' giorno mostransi al disopra e al contorno di queste colonie pi ccoli tuberi (rolonie fiylie) d'un colorito giallo-grigiastro chiaro, che ne trasformano completamente l'aspello, il quale ora può paragonarsi a quello d'una mora. La comparsa di queste colonie figlie può os~ervarsi anche col baciltns 3, non che cogli al tri, ma dopo un tempo più lunl?O nè mai in modo
·r ·n 1 ,·1i lìnora conosciuti. !\OD(I cara\lerizzatr da un ,apidisu OSI • siino e riiog\i oso sviluppo , che può osservarsi nnche alla temperatura di 10°-15° C. in meno di 2t ore; quello che supera tulli è il /Jacilt1ts 4.