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1102'2 RICERCHE BATTERIOLOGICHE

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Le acque, poste più in su, quasi alle falde dei monti D nabiib o Dongollo, sono anch'esse correnti, più abbondan delle precedenti, e si allingono direttamente nel torrente . U po' meno limpide, lasciate in riposo per alcuni giorni, fo r mano un piccolo deposito biancastro; hanno presso a poc la stessa temperatura dell'ambiente e reazione alcalina. L guida, che era del luogo, mi faceva notare che tutti gli Abis sin i dopo aver bevuta quell'acqua vi morivano a centinaia con sintomi manifesti di colera, laddove quei pochi, che avevano bevuto della precedente acqua, non ne avevano risentito alcun danno.

Q,tJantunque l'esame in gocce pendenti mi abbia mostrato, oltre ad alcuni grossi infusori e a bacilli mobilissimi e a lungh bacilli immobili sporificati, parecchi spirilli simili a quelr del colera, pure, nè mediante la reazione dell'indolo, nè co lo studio delle piastre mi è stato possibile confermare quest'ultimo reperto. Predominanti sempre le colo nie fondenti e saprogene, che risultavano quasi tutte di un bacillo, appartenente al genere Proteus, molto probabilmente al Prote vulgaris (HAUSER).

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Gli spirilli colerigeni in quest'acqua si sono mostrati vivi fino al 4° giorno, al 9° non si sono più constatati.

Le analisi dei relativi terreni hanno dato del pari risulta molto dubbi dal punto di vista della presenza degli spfril del colem. Si notava in essi un gran numero d'infusot·i, al• cuoi cigliati, e parecchie vo1·ticelle. Lo straordinario numero di microrganismi fondenti e saprogeni ha distrutlo rapi da mente le piastre, senza dar campo ad ulteriori osservazioni.

Le acque ba-sse, tuttora in uso, si trovano più verso Sahati,. al confine della cosiddetta Piana di Saberguma, e si raceol· gono in un pozzo in muratura, che, dopo l'epidemia, è sta opportunamente chiuso con tavole fisse, obbligando tutti a

SUL COLERA A MASSAUA 4023 tinuervi mediante una pompa a mano. La maggior parte al i:i • rr . . 1· f . I rò di queste acque s1 souerma .n picco I ossi, natura mente pe ati nei punti più declivi della vicina vallata, i quali al pr,l-' scav te sono stati colmati con grosse pietre. Asportatele, ho sen . . preso saggi da quest'acqua, nonche da quella del pozzo m rouratura e dal prossimo abbeveratoio, e saggi dal terreno. Dette acque non sono perfettamente limpide, molto meno uelle dei pozzi scoperti nella vallata, hanno reazione alca~na e temperatura presso a poco uguale a quella dell'ambiente. Formano, sta ndo in riposo , un piccolo strato di deposito torbido. . . .

Gli esami in gocce pendenti m1 hanno costa ntemente dimostrato non pochi spirilli simili a quelli del colera; però la prova dell'indolo, per quante volte l'avessi tentata, non mi ba dato risultamentì spiccati, e quindi decisivi nello stesso senso; nè d'altra parte sulle piastre mi è riuscito osservare le caratteristiche colonie del vibrione colerigeno. Vi predominavano invece notevolmente i soliti fondenti saprogeni, per lo più appartenenti al genere P1·oteus, alcuni simil i al Subtilis; parecchi fondenti erano cromogeni, d'un bel colorito verde.

In queste acque gli spirilli del colera possono mantenersi vivi certamente fino a tre giorni; dopo 8 giorni non li ho po- ' tuto pi ù constatare.

Le analisi dei saggi dì terreno hanno dato risullati presso a poco analoghi . In gocce pendenti presentavano spesso lunghi e grossi spirilli, che non mi è stato possibile ritrovare sulle piastre (sp . imdula?); i microrganismi saprogeni e fondenti vi erano molto più num erosi.

Sia dal le acque che dal terreno preparai qui sul luogo anche culture piane con agar ed altre con fucus crispus, che giunsero nel laboratorio in pessime condizioni; con sorpresa, tro -

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vai le sca tole in cui aveva preparato le culture del terre tutte d' un bel colorito rosso-porpora tendente al vio laceo.

Era questo dovuto ad un bacillo co n estremità arrotondi grosso 0,8 µ, lungo 3 a 4 µ, dotalo d'un rapido e vivacissi movimento. Dopo 3-4- giorni esso pre senta forme invol uti coccoidi. Lo sviluppo ne è rap idissimo, massime sull e pa spicca pel suo color e, che, dopo alcuni giorni, di viene pa. nazzo; in gelatina e io brodo que::;to colore si osserva · stinto, da pprima solo sugli strati superficiali. Questo pote cr omogeno però si va perdendo in successi vi innesti, massi se si coltiva su agar glicerinato.

Le colonie sono gr ig io-ros sastre , rotonde, con un noci piu oscuro nel mezzo, di aspetto striato, a contorno anc finameote striato. Ben presto dopo 20 ore fondo no la gel tina, approfondandosi rapidam ente ad imbuto.

Le culture su agar, bagnate con ammoniaca, prendono colorito rosso mattone, che con acido acetico torna ad esse rosso- porpora o violaceo.

Molto probabilmente questo hacillo è identico a quello se perto dentro lo stomaco di una scim mia da Kocu nelle Indi e perciò detto Ra cilhis indicus .

Ailet. - Le acque di qu esto villag~io son poste !onta dall'abitato. in ci ma di una vallala ricca di vegetazione spo taoea. Han~o fama di acque medicamentose, tanto che gl'i di ••eni affetti da reumatismi, da dermatosi e da piaghe vi r> fl uiscono continuamente , come ad una stazione balneare , mediante aspersioni locali, frequentemente ripetute dura il giorno, se ne giovano. L'acqua è sorgiv:i, ed offre un'al temperatura, di 53° C., tanto da non essere sopportabile; ha però, fra le altre , una polla in cui la temperatura è mol p iù bassa, di 32° C. appe na. Molta se ne evapora, e il vapore che aleggia sull e sorgenti, non dà alcun odore. Le ca rte, p

SUL COL.BRA A MASSA UA

parate co n acetat o_ di piombo , immerse nell'acqua, non mostrano alcun a reazione; quelle preparate con tintura di lacca· Jlluffa si arrossano leggermente. Quest'acqua è limpida , lasciata in r iposo. non forma deposito, non ha alcun sapore, 000 fa pe1>0 allo stotnaco, infine , raffreddata, potreLbe dirsi un 'ottima acqua po1abile. A causa della sua temperatura, cbe si mantiene costa ntemente alta, può considerarsi an che come 00• acqua aseuica; onde si spiegherebbe pèrchè le continue lavande giovino tanto all e piaghe.

L'acqua, che è se rvita per (Jueste medi cazioni , è trasportala dal declivio della vallata, e si arresta nei tratli più infossati , formando pozzanghere, dove i più pigri vanno ad attingerla.

Ho preso i saggi sia dalle sorgenti più calde che dalle meno calde, nella quantità perfino di 3 cm. cub. Io tutte predominavano cocc hi, talvolta in corte catene , solo pochissime colonie fonde nti d'un bacillo, simile al Subtilis, che in go::ce penden ti si presentava sempre sporificato , ed un altro, che ho subito r ico nosci uto, pel suo grato odore di popone, simile a quello trovato ne i sagg i del terreno di Gh,nda.

L' esame di quei saggi, che ho inquinati in laboratorio con coltura pura di colera, e mantenuti nella stufa di G..u-LussAc (in difello di un termostato) ad una temperatura possibilmente costante di 53° C., già dopo 40 ore non mi ha dimostrato alcuna traccia dei microrganismi innestali.

li rep erto dell'anali si del terreno, raccolto presso una delle suindi cat e pozzanghere, è stato del pari negative., pel colera, e ha dimostrato il so lito numero straordi nario di microrgaai,m i saprogeni e fo ndenti , fra cui qualche cromoge no Terde.

Sahat i. - I saggi dell'acqua sono stati attinti ai pozzi in

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