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nrnsrA DI ANATOlllA E FIS10L0G1A
Non è neéessaria l'applicazione del vetrino coprioggetli. ·Al più si può, quando la vernice è asciutta, coprirla con un poco di olio di ricino e quindi premesi sopr11 un vetrino coprioggetti per cacciare l'olio esuberanie.
Con ques!o metodo il Cox ha sempre ottenuto buoni r isultati.
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Rivista Dellemalatiievenereeedella Pelle
Ulceri 1Ullltiche multiple . - MAURIAC. - (Journal de Médecine et de Chiruryie, agosto, 1891).
Il p r of. Mauriac ha presentato in una delle sue lezioni un ·malato che avtva sette ulceri infettanti appartenenti alla varietà erpetiforme.
Molti sifilografi consideravano come uno degli attrib uti particolari dell'ulcera infettante l'e!:'sere essa unica nell o stesso malato, mentre che l'ulcera molle è abitualmente multipla . Si sa ora, al contrario, che queste ulceri posso no essere multiple, aggruppate le une a fianco delle altre, od anche essere disseminate su diverse regioni del co r po; Mauriac ne ha vedute fino a sedici su di uno stesso individuo.
Quasi sempre le ulcer~ sifilitiche mul t iple confluenti o d isseminate nascono alla stessa epoca e si sviluppano s imultaneamente. A questo r iguardo vi ha tra esse e le ulcer i moJJi una ~rande differenza, poichè queste ultime possono riprodursi durante tutta la loro durata e non infettando l 'organismo, non giungono a creare tutt'al più che certe immunità locali momentanee, quando tale o tale allra regio ne sia stata impregnata del loro virus locale fino a saturazione
L'ulcera sifilitica, al contrar io, o infetlà l'organismo, od esplica uno stato generale d'infezione latente fino ad essa & di cui essa è la prima espressione. Qualunque di queste due
RIVISTA
DELLE MALATTIE VENERR.K E DELLA PELLE 4+07
interpretazioni si accetti, non é però men vero che l'ulcera dura diventa molto rapidamente irreinoculabil~, se ~ure no~ lo é già fin dalla sua comparsa. Ecco uno dei suoi grandi caratteri. .
La s uccessione delle ulceri avviene quasi ~empre m due 0 tre giorni. Però Mauriac ha già pubblicato un' osserva ~ 2 ione, la quale dimostra che le ulceri sifilitiche possono svilupparsi sullo stesso individuo, successivamente, ed a sette giorni d'intervallo. Non vi ha .du.bbio che. u~ g:an numer~ di malati si espongono a contagi success1v1; tah sono ~uellt che coabitano colla donna che li infetta. durante tutto 11 periodo dell'incubazione ulcerosa. Nondimeno essi non presentano in generale che un'ulcera, e se essi ne hanno molte, la loro comparsa avviene quasi simultaneamente ..
D'altra parte> devesi evitare l'errore che cons1ste~ebbe ~el considerare come ulceri tutli gli indurimenti eh~ s1. mamfe. sta11o in un periodo avanzato della neoplasia pr1m1llva. Questi neoplasmi pseudo-ulcerosi non dipendono p~nto da un contagio distinto da quello che ha prodotto 1~ pr1~a ulcera; e><si risultano da una irradiazione iperplas1~a sia ~el tessuto cellulare circonvicino, sia in un punto c1rcoscr1lt~ della rete linfatica superficiale. Simili sifilomi sotto fo r ma d1 lacche e di tumori hanno un'affinita molto grande, come forma e come pro~esso, colle ulceri, coi tubercoli e colle "om me. Sono essi che fanno credere alle ulceri di reinfe;ione. Si osservano sugli organi genitali in tuUe le f~si ~ella sifilide. Essi ·devono essere consider ati come effetti più o meno tardivi dell'infezione generale. Essi si riassorbono o si ulcerano seguendo le medesime tendenze ed il medesimo modo delle altre manifestazioni della malattia genitale.
Delle determinazioni cutanee della blenorragia. - L. PERRIN. - (Archioes de Médecine et de Pharmacie militaires, giugno, 1891).
La blenorragia, nell'immensa maggioranza dei casi, è una malattia parassitaria, la quale può presentare determinnzioni locali (orchite, cistite, p~ostatite, ecc.) e determinazioni a distanza (r·eumatismo, eruzioni, ecc.).
Le determinazioni cutanee devono essere poste tra le localizzazioni eccezionali della malattia. Queste eruzioni sono polimor·fe, scal'lattiniformi, roseolil'ormi; esse ron hanno alcun carattere specifico, nessun carattere obbiettivo costante nè esclusivo che possa distinguerle dagli eritemi sopraggiunti sotto l'influenza di altre cause esterne où interne.
La patogenesi degli eritemi che sopraggiungono nel corso della blenorragia é complessa: talvolta non sono che semplici coincidenze e sono dovute a cause talvolta comuni che fa d'uopo cercare con cura; tal'altra sono direttamente dipendenti sia dalla blenorragia, sia dai balsamici.
La blenorragia può infatti essere accompagnata da eritemi, anche all'infuori di ogni cura medicamentosa. Queste eruzioni sono raramente sotto la dipendenza di un'infezione secondnria alla quale la blenorragia ha aperto la via o preparato il terreno . D'ordinario sono eritemi angio-nervosi di cui la blenorragia ha determinato la produzione agendo ~ul sistema vasomotore.
I balsamici, ed in pa rticolare il copaive, produconl) più ordinar iamente i disturbi gastro-intestinali, ma essi possono produrre toxidermie eritematose; essi però non sono direttamente patogeni; pare che sia necessario, affinchè esse si producano, che il terreno sia già preparato dalla blenorragia.
Rivista D1 Terapeutica
JoHN GoRoON. - Note aull ' ldroclorato dl oreaalna. (The Lancet, luglio 1891).
L'idroclorato di oressina o fenil - diidro-chioo-urolina fu introdotto in terapeutica da Penzoldt come uno stomatico atto ad accrescere l'appetito, migliorar le digestioni, e stimolar l'assorbimento. Si o ttiene in cristalli io colori alquanto solubili nell'acqua, e di sapore pungente, acre, che dà sensazione di bruciore nella lingua, può essere amministrato sciolto nell'acqua, od in forma pillolare con un eccipiente ordinario, o nell'ostia, da 20 a 30 centigr. per un adulto.
L'autore l'ha usato a <losi minori, sciolto nell'acqua, a 15 fanciulli dell'ospedale, quasi ,tutti sofferenti di tubercolosi, e fra que sti sceglie 5 cal:'i tipid de'quali ha preso le note cliniche.
1. Un ftinciullo di 3 anni, anemico e deperito, con una fistola fecale all'ombelico fin dalla nai:;cila, polso debole ed irregolare, vomito dopo i pasti, di1trree, inappetenze, alimentato con latte ed acqua di calce, cominciò a prendere un centigr. di oressioa tre volte il giorn o prima dei pasli, il giorno 20 marzo. Il 22 il fanciullo espre~se per la prima volla un desiderio di cibo, il 28 cominciò a dar segni di miglioramento, le feccie migliorarono in qualità, diminuirono io quantità, il polso divenne regolare. Sospeso il rimedio, il 10 aprile l'infermo impallidì di nuovo, rifiutò il cibo, onde il -13 aprile si ricominciò ad amministrare l'oressina ad 1 1/ 1 ceritigr. tre volle al g iorno. L'appetito crebbe di nuovo, il polso sì mantenne sempre normale, ma la diarrea non cessò, ed il fanciullo rimase anemico come per lo passato.
2. Un ragazzo di 8 anni f!ffetto da adenite rervicale suppurata, lingua patinosa, costipazione ed inappetenza, cominciò il 26 marzo a prendere 1 1/ , centigr. di oressina tre volle al giorno prima del pasto. Il 30 ebbe diarrea, e migliorò l'appetito, il 3 aprile cominciò a prendere un cucchiaio d'olio di fegato di merluzzo con la birra due volte al iziorno, il 10 aprile l'appetito cresceva sempre, si sospese l'oressina, si ottenne un migliorame nto della nutrizione, ma le cond izioni delle glandole del collo rimasero immutat~.
3. Un giovinetto di 11 anni, emacialo ed a.nemico, afflitto da aotrosioovite in un arto, con l'aHro già amputato per la stessa malattia, cominciò il 4 aprile a prendere 1 1/ 1 cenligr. d' oressina tre volte al giorno, l'appetit9 migliorò sensibilmente, l'infermo sembrò meno infelice per qualche tempo, le condizioni generalì e la nutrizione rinvigorirono.
4. Un magro e strumoso bambino di due anni, con ascesso mastoideo ed otorrea, prese l'oressina percbè rifiutava og sorta di cibo, ed aveva vomito e diarrea. Dopo alquanti giorni si regolarono le intestina, fu possibile una discreta nutrizione, la malattia non si modificò affatto.
5. Altro bambino di due anni, rachitico, con grossa glan dola cervicale, lingua impatinata, costipazione, inappetenza cominciò a prendere l'oressina il 7 marzo, il 13 maoif~s minore avversione al cibo, il 16 deciso appetito, ed il 20 I funzioni intestinali erano regolari, il piccolo infermo man gia va più degli altri, quindi si sospese il rimPdio, si cominci ad amministre.re olio di fegato di merluzzo e fosfat-0 di ca lce che furono ben tollerali.
L'oressina riesce un buono stimolante, ed un coadiuvan dell'assorbimento nutritivo nell'iùappetenza che accompagn le malattie tubercolari; deterge la lingua, corregge le costipazioni intestinali, mitiga le diarree, e dall'esperienza fatta su 15 bambini nei quali è sottratto l'elemento morale eh qualche volta avvalora negli adulli un nuovo rimedio, arg-omenta l'autore che si possano tentare esperimenti in più larga scala.
lJJl JlUOVO trattamento dell'ulcera. dello •tomaoo. DoNKIN. - (Gazette des Hòpitau:i:, N. 50, 1891).
La cura dell'ulcera dello stomaco presenta sempre grandi .difficoltà. La cura classica co~ regime latteo esclusivo mollo spes~o non dà buoni risultati. La cura col bicarbonato sodico .3d alte dosi, quantunque più efficace, non é esent~ da insuc.cessi. Donkin ha avuto l'idea di trattare l'ulcera dello storoaco lasciando in riposo completo l'organo per più giorni colla dieta assoluta. L'alimentazione duratile qu1:1sto periodo di dieta è fatta unicamente per la via rettale, mediante clisteri nutritivi.
La dieta, nelle numerose osservazioni di ·Donkin, è stata or-0.inariamente mantenuta per un periodo di dieci a 20 giorni. Questa dieta é assoluta: tutt'al più si permette ai malati di succhiare qualche pezzo di ghiaccio per calmare la loro sete. Ec· .cezionalmente Doukin adopera un trattamento misto, consistente nell'ingestione di una piccola quantità di latte, nello "Stesso tempo si usano i clisteri alimentari. lo generale questi -costituiscono il solo modo di alimentazione.
La composizione di questi clisteri varia molto. I clist~ri di latie addizionato o no di peptoni, di cognac, i clisteri di brodo actdizionati talvolta da rossi d'uova sono stati alternativamente adoperati. Questi clisteri, per essere tollerati, devono essere ,dati molto lentamente; la quantita di liquido non deve oltrepsis:oare da 60 a H>O grammi. La loro somministrazione s i ripete ogni tre o quattro ore. È talvolta utile di aggiungere loro ,un po' di laudano.
In realtà Donkin si è fatto il quesito se l'assorbimento non si limili quasi esclusivamente, qualunque sia la composizione -0.el clistere, all'acqua e ad ttlcuni sali, sembrando molto limitato l'assorbimento degli albuminoidi e degli idrocarburi. Difatti é cosa frequente l'osservare, non ostante i clisteri alimentari, un notevole dimagramento. Ma la perdita di pe!:'o viene presto riacquistata quando si ritorna all'alimentazione -Ordinaria; essa non costituisce quindi una assolut.a controindicazione.
Questo ritorno all'alimentazione normale esige alcune pre- cauzioni. Per dieci o quindici giorni è bene dare esclusiva. mente alimenti liquidi, latte o brodo. Soltanto più tardi si po. trann o permettere ~li alimenti solidi. L'uso del ferro e del. l'arse nico presenterà. allora una ceri.a utilità.
Il r isultat.o terapeuLico di questa medicazione è stato, ìn nove casi d'ulceri delto stomaco, molto soddisfacente. La s comparsa dei dolori è quasi immediata , i vomiti e l'ematemesi si arrestano rapidamente. Il miglioramento così ottenuto è durevole. Ma questo metodo ha il grande inconveniente di essere penoso e di cagionare un indebolimento molto pron un. ciato. Esso quindi deve essere riservalo per le ulceri ribelli agli altri metodi di .cura. Fra le indicazioni che possono più particolarmente farla adottar<¼, fa d'uopo citare i dolori che produce talvolta la minima ingestione di alimenti e soprattutto le emorragie ripetute che accompagnano certi casi d'ulceri. Non sì dimenticherà che quesle emorragie possono prodursi sollo due differenti forme: l'una che, per quanto spaventevole sia, non è forse nè la più frequente, né la più grave, la ematemesi; l'altra più insidiosa, soventi non conosciuta, e costitue nte, nondimeno in molti casi, la causa principale d'indebolimento, la melena. In quesLe due varietà gravi di ulcera il trattamento rigoroso di Donkin potrA essere giustamente tentato.
Ora questo trattamento non può esso, diminuendone la durata ed il rigore, trovar posto in certe forme di dispepsie croniche? Si potrebbe essere tentati di farlo tanto più che si conosce il miglioramento che si ottiene -spesso riducendo la quantità di alimenti presi al suo minimo. Quando la dia gnosi rimane dubbia, come spesso accade in clinica, tra un'ulcera semplice dello stomaco ed una cloro-anemia con disturb i gastrici, la situazione è ancora più imbarazzante. Si può infatti temere m vllo, per la cloro-anemia, l'azione debilitante dell'inanizione . Donkin consiglia, quando gli altri mezzi hanno fallito, di tentare il suo metodo a lit.olo di cura di prova. li mi• glioramento rapido di tutti i sintomi, se si tratta veramen te di un'ulcera, il loro aggravamento brusco se si tratta di clorosi, stabiliscono ben presto nettamente la diagnosi. È allora possibile istituire una cura energica della clorosi.
Di Terapeutica 1413
Il trattamento elettrico del gozzo eaoftalmioo . - V1oouR OUX. - (Ga~ette des H6pitau:JJ, 5 maggio, 1891).
J1 trattamento elettrico del gozzo esoftalmico è di una innocuità completa e di una efficacia vera La sua t ecnica ope · rator ia non è punto complicata; essa consiste nell'elettrizzare successivamente colla corrente faradica le due carotidi, le due r egioni . peri-orbitarie, il tumore tiroideo e la regione precordiale.
Gli effetti della corrente faradica si esplicano soventi immediataroeTJte con una sern,azione di alleviamento, una diminu zion e dell'esoftalmia, una vascolarizzazione meno pronunciala della fo ccia. La corrente continua, che raulore ha usato i:;o venti in questa affezione e ch e ora ha abbandonata, agisce meno pre1:,to. .Quanto all'elellricitò. s tatica, cosi utile in altre nevrosi , essa è molto male sopportata da questi malati. Infatti in essì la resistenza elettrica è mollo diminuita; essa è ridotta $Oventi al quarto della normale. Per cu ,, il malato, situato $UIIO s gabello unito alla macchina statica, prende tre o quattro volle più di elettricità di un sogge tto isterico o n.evrastenico, la di cui resistenza é normale e soventi anche aumenta la.
Per praticare l'elettrizzazione si Jìssa dapprima una placca larga da 7 ad 8 centimeki col mezzo di una fascia alla parte postero- inferiore del collo, ove essa costituisce l'elettrodo inèifferente. Il polo atti\·o consiste in un bottone piatto od olivare, od anche in un tampone pia llo, a seconda della regione da t>lettrizzare: carotidi, regioni oculari, tumore tiroideo, regione precordiale.
La durata totale della seduta di elettrizzazione deve essere di dieci a dodici minuti. Le sedute saranno ripetute almeno ogni due giorni, e, se fosse pùssibile, anche lutti i giorui.
L'autore crede che il trattamento elettrico deve essere adoperato solo, senza associarvi altri medicamenti. I bromuri, la digitale, l'ergotina gli sembrarono illJltili, gli ioduri, il ferro e l'arsenico gli par.ero piuttosto nocivi.
L'idroterapia, che sembrerebbe potersi naturalmente associare all'elettricità, è soventi una causa di indebolimento
I risullati terapeutici sembrano più rapidi è più sicuri~ quando la cura elettrica è adoperata esclusivamentEI e senza associazione d'altro medicamento.
Il miglioramento è d'ordinario molto pronto. L'inquietudine e l'agitazione sono i primi fra i sintomi a scomparire. 11 tremito ed il gozzo sono in seguito modificati. L' esoftalmia è un po' più tenace; ma di tutti i sintomi il più lento a modificarsi è la tachicardia . .Ma se il miglioramento è rapido, l a durata totale della cura lunga, quando si voglia otlenere la scomparsa completa di tutli i sintomi. Essa impiega sei mesi, un anno ed anche più.
Azlo11e dell'antlplrlna n el versam e nti pleurici . - CLÉMENT. - (Jou r nal dF. Médecine et de Chirurgie, giugno 1891).
Il dott. Clément ha riferito nel Lyon médieal i buoni r isultati ottenuti amministrando sistematicamente l' antipirina in tutte le pleuriti, accompagnale o no dalla febbre.
Ecco quanto egli ha osservalo in tutti i casi in cui il ve r• samenlo non era nè sanguigno né purulentn. Fìn dal giorno susseguente e al più tardi fio dal dopodomani si nota un notevole abbassamento nell'altezza dell'ottusità assoluta. Molto spesso, dopo quarantotto ore di cura si ha scomparsa com., pleta dell'ottusità as~oluta. Egli ha riferi to avere presentemente nel suo reparto una donna di una certa eta che aveva da due mesi un versamento a sinistra, di media intensità, senza reazione febbrile e nel!& quale il liquido si è riassorbilo completamente in 24 ore. In allri soggetti ha pure constatato una risoluzione molto rapida, e negli alt ri casi si è effettuato in roeno di quattro giorni.
La dose o r dinar:amente sufficiente e sempre necessar ia é di 6 grammi al giorno, amministrandone un grammo ogni qualtro or e. Riassorbito il liquido, si deve continuare il medicamento per qualche giorno ancora, abbassando la dose quotidiana a 4 grammi, per esempio, senza che si possa te• mere una recidiva.
DI TERAPEUTICA 1.u5
I casi che Clément ha curalo in questo modo comprendono pleurili acute reumatiche con febbre e pleuriti IBtenti. Tanto le un e quanto le altre si sono comportate nello stesso modo; egli crede anzi che il successo sia stato più rapido nelle forme latenli che nelle forme acute.
La medicazione fallisce quando il versamento è purulento: l'autore crede che lo stesso avvenga nei versamenti sanguigni; egli ha avuto in cura una donna, affetta da versamento sanguigno, la quale sopportava difficilmente qualsiasi medicazione, ed alla quale egli è stato costretto a praticare la toracentesi.
Siccome il medkamenlo non agisce nè come diu:-elico né com e diaforetico, !'embra che esso abbia un'azione risolvente sull'infiammazione della pleura.
RIVISTA DI TECNICA E SERVJllll ~rnnH:o MILITARE
VoN CoLER. - Dlaoorso tenuto nella seduta Inaugurale d el Cong re110 intern azional e di Igi ene e demografia 1n Londra .
Crediamo far cosa grata ai lettori del Giornale medico l'iproducendo il discorso pronunziato dal;Generalslab:sarzt (1) prussiano von Coler al Congresso internazionale d'igiene e demografia tenutosi ultimamente in Londra, Esso ci dà importanti rag~uagli sui grandi e rapidi progressi fatti in questi ultimi anni dall'esercito germanico sul campo sanitario.
« Incaricato dai Go-. erni tedeschi, particolarmente da quello di Prussia, ed a nome di quanti sono nel!' Impero germe-
(t) Siamo lieti di annunziare che con ordine di Gabinetto del t9 settembre t89t l'illustre capo del Corpo Sanitario prussiano è sUito da S. M. l'Imperatore e Re promosso al rango di Tenente Generale. Le nostre congratulazioni per la ben meritata distinzione. LA DIREZIONE.
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nico, i quali risposero, con me, al vostro appello di partecipare Q questo Congresso, io ho ad esibirvi le più calde grazie ·pdr il vostro gentile invito, mentre non è d'uopo ag. giunga quanto altamente apprezzi l'onore, a me per tal guisa conferito. A dimostrare nel modo più chiaro il vitale interesse, sentilo nella nostra patria, per tutti i còmpiti, non meno che per l e futu r e risoluzioni, di questa distinta assemblea, sart:bbe sufficiente il gra nde numero di delegati, che vennero dal mio paese inviati ad assistere a questo Con' gresso. Gli è, invero, con un senso dì giocondo orgoglio, se da questo luogo e da questo paese, ove noi rinveniamo proprio la culla di tutta la moderna scienza della salute pubblica, è a me consentilo di alf~rmare come i molteplici sforzi, fatti in cotal;i indirizzo dell'igiene, irradiantisi dall'Inghilterra, furono salu · tali con grande gioia specialmente in Germania, ove attrassero !a più accurata attenzione ed ove con la maggiore attività vennero fin dallo inizio favoriti e promossi. E validissime esistevano le ragioni a iziustificare quanto in cos:tfatto dominio venne attuato. La umanità è l>lretta ad opporre, in una continua lotta, resistenza alle forze della natura, la cui sottomissione rappresen ta e costituisce, dopo tutto, lo scopo finale di tutti gli sforzi umani. Infatti, il più elevato grado di cçiltura ha a ricercar~i e lo si trova solt.anto là , ove l'uomo è, nel modo più perfetto, riuscito a soggiogare la natura a mezzo di un'intima unione del genio umano e della forza· . M a in quella formidabile lotta è di nuovo la scienza dell'igiene, la quale apprPsta al ç,ombaUente per la coltura e per la civilizzazione le armi più efficaci. Di eminente utilità e re· frigerante ed apportatrice di novello vigore è la fonte, che dolcemente fluis<'e dal seno di ogni scienza, ma vi ha difficilmente un'altra scienza, la quale, più di quella della igien e, conceda fe licità, maggiori beneficii arrechi al benessere comune al pari che alla prosperità individuale, e che più .meritate riscuota le benedizioni. La Germania ha proceduto da sé stessa per la via di questa esperienza. Jo potrei ben condurvi dai nostri più magnifici palazzi ai piu umili abituri del bracciante, dimostrandovi l'organizzazione della nostra metropoli e quella dell'opificio del solitario operaio, chè ovunque
E SERVIZIO MEDICO llflLITARE U.17 rocchio osservatore si incontrerebbe, con i preziosi sforzi e con i miglioramenti igienici, diretli tutti a beneficare il singolo individuo come la comunità. L'esercito, cui concorr ono a costituire i fig li di tutte le classi del popolo, rappresenta qu<tnlo di più caro è al cuore òella nazione tedesca. Ed è cruesta gr1rnde istituzionf', la quale, indipenden teme nte dalla. guerra di 1·ado occorrenté, è in tempo di pace, e per il progresso dei pacifici propositi, divenuta la scuola nazionale dello sviluppo fisico ed intellettuale, la sorgente delle più elevate virtù della mente e del corpo, la fonte dei nostri più sublimi ideali. Egli é in questa bella istituzione, ove i beneficii della scienza igienica sono stati copiosamente ricevuti, ove i più grandi successi della igiene possono essere ogni giorno ,lJ. stintamente osservati. Dobbiamo grazie, sopra tutto, all'igiene ed ai suoi insegnamenti se é tornato possibile ridurre considerevolmente di anno in anno il numero degli infermi nell'esercito e di restringerne ol minimo la cifra de i decessi. E, pe1· vero, é a me dato asserire come. n!'l solo vol:zere degli anni 1888-89, abbiano richiesto il soccorso medico od il chirurgico ben 79,500 individui in meno di quanto, giudicando dalla media del drcennio precedente, dovevamo aspettarci. Conseguentemente molle cen tinaia di migliaia di giorni dì infermità, che doveva no venire trascorsi sotto cura, sono ora stali guada:znati in merito della migliorata educazione fi~ica ecl intellettuale dell'uomo. La proporzione della mortalità è nell'uguale scorcio di Lempo discesa di due terzi (dal 6 9 per 100 nel 1868 al 2.3 per 100 sulla forza attualmente sotto le armi nel 1888-89) . Inoltre nel corso delrultimo anno noi registrammo almeno 1500 morti meno del 1868 , confrontando que>!>li specchi con la forza n'umerica dell'esercito di oggi e di quell'anno. Quale alla somma - di benessere nazionale e di umana felicità è a noi consentilo indicare in riassumere siffatti e venti! Ogni singolo individuo, toccala l'età di servire nell'esercito, sta a rappresentare un capitale ollimamente calcolato. ed assicurarlo nell'interesse nazionale è stato il riu!>Cito còmpilo dell'igiene. Ed incalcolabili sono le conseguenze benefiche, le quali si riscontrai;io nel fatto che in ogni anno
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diecimila dei nostri uomini in più che in passalo, rimangono ora sani e scevri dai germi di infermità, uomini, i quali, compiuto il loro servizio militare, tornano alle loro case, si allogano pacificamente, si accasano ed offrono ne l loro robuslo stato di salute le migliori garanzie per divenire padri di famiglia in sano e rigoglioso sviluppo. In verità che, considerate sotto tal punto di vista, le spese per gli ordinamenti igienici vengono dai frutti, che recano, ripagate più che a cento doppii, fatto codesto, al quale già alcuni anni indietro
!:'pecialmente alludeva un illustre sapiente di questo paese in una lettera alla Augusta Imperatrice e Regina Federico, che aveva da tempo ded icato il suo profondo interesse e prestalo il suo altissimo patrocinio alla igiene. Ed, inoltre, tali fatti, cosi splendidamente com:tatati, assumono importanza ancor più elevata , allora che si prenda in considerazione ìa prosperità, che la nazione indubbiamente ritrae dal conservare una tale armata nazionale, la quale rende ogni singolo individuo forte in salute, nazionalmente lo educa a migliorare la mente ed il corpo e lo innalza ad uu più alto livello di intelligenza ed accuratamente lo addestra e lo disciplina ad aumentare i suci poteri fisici, i suoi talenti, le sue energi..\ che nel seguito della vita debbono aiutare tali uomini ad attende re alle propr ie occupazioni civili su di una base sana e per un lungo numero di anni. Ebbene tutti codesti vantaggi nazionali non ne compensano riccamente delle somme necesssarie al mantenimento di una cosiffalla armata?
• Sedai nostro esercito sono completamente, o quasi completamente) scomparse malattie, quali la malaria, il vaiuolo, la dissenteria, se la tifoide ed il tracoma divengono sempre e sempre più malattie del passato, noi dobbiamo di quei risultati essere riconoscenti allo sviluppo ed alle applicazioni dell'igiene sotto il regno di Sua Maestà, l'lmperatoré e Re, Gugliemo 11, il quale con cuore veramente regale e con forte risolutezza assicurava nel nostro paese all'igiene il posto, che a diritto le spetta . I più superbi risultamenti hanno coronato questa opera, risultamenti, che, fino ad epoca recente, si crt>deva quasi impossibile raggiungere. Dimostrato
E SERVIZIO MEDICO MJLl'fARE U.19
dalla esperienza è oramai un fat~o stabilito che le malallie infetti ve non sono, in modo alcuno, un mal i¼ necessario nel. l'esP,rcito. Sono desse semplicemente infermità, le quali possono essere schivate, cui si può opporre potente resistenza, contro le quali la scienza di oggii;riorno pugna vittoriosamente e con successo- sempre maggiore. Da siffatta esperienza e dal convincimento che, come nella nostra armata germanica e nell'impero tedesco , la giovane Deità Igiene diverrà t1,tta ed ovunque ur.a prodiga benefattrice ed un'amica della umanità. , risulta l'altissimo concetto, onde noi salutiamo la sua gloriosa sci6hza ed il suo Congresso. Noi, pertanto, abbiamo seguilo con cuore gioviale e riconoscente il vostro appello a cooperare con voi nel!' orbita di uno scambio internazionale di cognizioni e di esperienza, ed a porgere il nostro cootrib:Jto alla soluzione delle questioni sanitarie tuttora aperte. È in tulli noi fervida la speranza che le adunanze e le determinazioni di questo Congresso possano condurre al progrésso della scienza, alla felicità degli uomini ed alla gloria di questo grande ed ospit11le paese. » F. S.