22 minute read

LA DIAGNOSI MEDJCO-LEGALE

la intelligenza sì rischiara e le sue risposte si fanno più pronte e precise. perchè abbia commessu tantee sì g1·avi mancanze, rispnnde: "''on mi lasciano t1·anquilto; sempre suono, in compenso mi tmniscono sempre; sonodi essere punito. Hichiesto se qualche volta perde la testa in moclo da non sapere quello che fa. risponde : Lo1·o mi fanno perdel'l' la testa, alludendo ai graduati suo reggimento.

Dorme abitualmente poco.

Advertisement

SoiTre dì epilessia notturna; svegliandosi il mattino sr trova la lingua morsicata con cefalea ed indolentìmento il} tutta la persona che dura un paio dì giorni. La lingua infatti presenta traccie di morsicatura antiche. Questi accessi da borghese lo colpiYano tre o quattro volte :111' anno: e ad intervalli e,:.:ualmente lunghi ne fu assalito durante .la sua vita militare; di manir.ra che non ebbe, in questo frattempo, che due parrossismi convul:;ivi: uno da coscritto a Napo li , per· il quale datosi ammalalo il mattino seguelJte rimase alcuni gìomi all'infermeria; ma non fu pre>o a suo nessun provvedimento non essendogli più tomato il Un altro accesso convulsivo notturno ebbe alla reclusione militare otto giorni prima che ne uscisse. Si noti che forni: queste informazioni dietro l'ichiesta fattagli, non spontaneamente; anzi mostravasi quasi meravigliato di tali domande. presen'la del morbo comiziale era indubitabile; e gl; eqmvalenti psìchici della epilessia che avevano assunto altra volta la forma di impulso ambulatorio ora presentavano quella de ll 'agitazione furiosa con te11denza al suicidio.

Jl giorno seguente e per lullo il tempo che passò in seauito rlll'ospedale si mantenne calmo e con mente 11 suo contegno era in tutto normale; e, richiesto,

DEL SONSA)IDUI.ISMO 23 con sobrietà di parole e con efficacia, come avesse inventato un modell o di sta!l'e giranti per impedire che vi resrasse impigliato il piede del cavaliere nelle cadute, adoperando a tal uopo le sue stalTfl e pagandole ..\Ila reclusione riparava i guasti uelle macchine di stamperia; eu ebbe \'enti lire in pre mio per avere trovato un modo ing<'gnoso di scaldare l'a· cido muriatico.

Son•u•nllnlllsnlo Isterico .

E controclistinto da accessi i quali sono d'ordinario preceduti o seguiti dai fenomeni motori dell'attacco d'isterismo. Lo Cliarcot òistinguc, come è noto, nel grande attacco i.:;teric:o qnattro periodi; ·l" il periodo epilettoide; :3" il periodo delle contorsioni e dei grandi movimenti ; 3° il periodo degli atteggiamenti passionali (Période des attitudes- !Jassionelles ) ('1); 4° in fine il Pf4!'iodo term inaie.

Le diiTerenze apparenteOJente considerevoli che separano le var'ietà del sonnambnlisnw isterico , presentano come limiti estremi da 11r1 laro la fase passiona le dell'attacco stesso e dall'altro il sonnambulismo ipnotico. Frammezzo prendono posto le varietit intermeLlie.

Preced ono alcuni movimenti di breve durata ai quali sussegue un delirio con allucinazioni allegre, tristi, lubriche, ecc. L'infermo ha gli occhi aperti almeno nella dei casi; ma vede soltanto il suo fantasma; cammina, gestisce, parla, griùaecanta; credo di vedere cose o per;;one che odia. !-(li si precìptta contro, ccc . t:l)loro chr' alle rappresentazioni date dal celebre D •na o n,J!.t prim,t\'81'' dt>ll'anno 1i'<H ti al teatro Sct·ibe di t'n n h<'.OtHl che co'a sia il sonnnmlmipn ntiro.

.\la andrebbe errato chi r itenere tutti i sonnambuli come ii\lerir·i cons id erandn il come niente altro che un istuismo lm·Ntt o. l. o Char,·ot co n ragione rifiuta di solloscri,·cre a qnPsto modo di vedere. ossC'rvando che molti indi,•idui. i quali nella giorinezza sono stilli "onnamh ul i, non h.tnno presentato in se,.(uito ti Lt•n d1e menomo dist ur ho ner·voso di untura isterica. L' all'ernl'lz: 011 e • rhe sonnambulismo e cntale.s:;ta sia no due <;intomi fra i tanti dell'isterismo ( l) » è contradd etta clai fatt i. Due drJ!I'inft•nni dPi quali rrua è riferita la =-tol'la non pr·e,entarano stimnwte isteriche , nt'· ebbero mai co n' ubioni di n t.>,;stwa specie.

Yt !'Ono adunr ru e dei so nnambuli non isteriri; Pd il :-o nnamhuli -m o pnò esi-;tet'd come forma morbosa a sè, sco m :.:nato tanto dall'isterismo.

••.\ ggiungo che an"he a:'ii :-.lati so n naml,olici istèrici. come agli epiletti ci, ne l modo eome sono descritti dalla :\cuoia dello Charcot, non si puù dare tale denominazione se non forza n Jo il siguifit'.tlCJ del! t• p tro le. PoidJò il co nc etto f:mtlameotale del sonnamltnlis111o è •tue;,to: una persona nel mezzo della nolle dormendo si alza ual letto (nocti-surgiton lo chiamavano gli antichi) l'a auor11 o, pnrla c fa varii atti come se fo=-se desta . Svegliatasi non si ri co rda di nulia; e frallanto go le di così buon-t che tal uni neriarono o ne7ano che rl so nn ambulismo sia una malattia .

Ora ari un t:tle co ncetto non cor rispon .lono i falli de"critti come di sonn amhnlismo epi lettico od istcriro.

(l} F S ;•muo. - n•lt'uomo e l'isterismo nell'e;m•cito - (Gior1tale IIINlico rlel 11.0 R.iercito e della H' :!farina, 1061, ISSi).

SonruuniJull!inuo Ipnotico o provoelato o nrtlflclalc.

Il D.t nato. 'lillltlo r·uo in pircli colle m tu i all'alte;,z • dt> Ile e colle palrn'' 1·olte nll'tns n, ordina1a al soggetto di ,nvm t•olle l<':>t>, p·tlme enntro p.tlme.. Dop , p•whi isl<llllt u s, • tam tl'iuq•ron con lo sguardo. i s toi ocdti scintillan ti ·bi tli lui. nata la n"urnpatic·:t o1 l ipnotica che :;i voglia dire, sop;·wwni 1 a /i1ctu 11 no st-1 to so n nambol i co o ca ta lel tic o o tl tetatll •' a de1 mu,;colr. I so,,:gl'ltt r1lakttici rim.t n•·, ano l rillt •n ptt> tli. immohil", st ..t uetl1 qrne run l e hrar:cm a-snm c>nll qual.-iasi più "''"'lJI O IO grazie allitloro ll••:;.; ih tillit ee r8.1: e se a rapo di qu .dc hetemp·) t(ll:d· n.no p •r la ,-randt,..zza cadt•rc le braccia o z.tva a teiT.l, ,),m.uo era prunll) a na'zare d dormiente r r iIDèllerlo nella po.-i;.ione di prima.

O1 un'altra p rlt• un uomo in id ilo in tulli i suoi musrolt, c•otnt• fallo <.l'un p•'ZZO so lo, sl·t \' t appo)!giato co l:t nuca all'orlo tli una se:,.:giola e coi ralca!.(ni sopra un'altra se..!.!iolt. O •nat'l lo punge ,•on uno spillo e l 8..-(li non st>nte do ore. fa "' .;ul suo ventre un.t pcr.::ont etl i muscoli contratt i non , j pi Gli so!lh in farcia e d'un tratto si

11 cade hallt>nlo 1'o l :>1'dere per terra.

Circa il sonnambuli.:mo ecco alcune note che ho prese stando diet ro le qninte del palcosceni co sul quale egli agiva.

Resi sonnambuli aironi individui. soltanto col fissare occhi nE>gli occhi, il Donato dice loro che so no ballerini e tosto si meltono a ballare in un modo grottesco e ridicolo. Ad un altro dice che è un Ercoli' e che sollevi dei pesanti pozzi di fer·rn, ed il allarga le gambe. si atteggia come chi fa un grande sforzo e colle br-accia tremanti dalla fatica soliera i \ llìne li depone a terra e rimane lì col re:;piro affannoso, colle vene g-onlic, colla faccia di fronte due sonnambuli e dice loro che sono lottrttori riva li. Tosto le' ano la giubba, si rimbo ccano le maniche, si axguantano e fanno ogni sforzo per atterrarsi lin chè un S•>llio in fa ccia li srel(lia.

Ecco i pallinatori. Donalo suggerisce agi i addormentati che devono scrvolare ,(hiacdo. Essi fingono di mettersi i pattini e poi guizzano sul tappeto del p.dcoscenico quasi con la ::;tess 1 vivacr1i1 e natural ez z:1 come -;e fossero sopra uno stngno gelalo.

Un'altra serie interessante di c'per·ienze con,.i:;te nel fill·e provare dolori imma!Jinarii . Ba.;ta un tocco di Donato perchè il porti la mano alla fact'ia come chi soffre un atroce ma l di deuti .

\ d alcuni. poichè il palcoscenico è l utto popolato di son· nambuli, tlice che hauno mldo e questi gettan via gli ahiti, si fanno vento col fatzoletto. si i :-ttdori. (;n momento dopo dice ag li :;re.:si rhe hanno freddo ed ecco che :;i ahhottona no e a llosso i vestiti; pestano i piedi per terra e <; i fre'.iano le mani intirizzite. Alcuni ridono come

DEl. '>0'1"0 \lfiUI IS\10 matti Donato vuole che ridano; un altro che pende dalla sua facda rip ete p1rola per parola tutto quell o che d ice il magn etizzatore.

Dà a tre ((iovinotti un pezzo òi carta rotolato direndo lorn che è un ed ecco che e,:;si si mettono a fumare \Ocome se il più delicato degli ;nana. \d un li avverte che tn·ncia11o ed si strappano )!li abiti di dos.;o e si rotolano per terra spaventati

Un altro salta alla corda come u.;ano i bambini. mc poi toltauli la corda se •uita a u.malmente come !'e l'a.. ves,e .

Il lwrbi.·rr scopa 1:1 bottega c fa la ha rh 1 ad nn nll ro addormentato con una verità meraviglios·1 servendo si eli un tnglia rarte per rasoio .

TI dentista esamina la hocca o str<lppa un dente cariato con una mimica sorprender.te.

Due passrygiotori nemici si gunrdano in e finiscono per pi cchiarsi sul serio <rnando Don 'lto int en ie ne a metter pacr.

E che fac cia di stupore fanno i soggèllr quando e ri en trrt ti in st\ si gli occhi immemori di quello han no fallo e senza sapere perchè si trovino io quel luogo c.on gli sguardi di tante persone fissi sopra di lorol

Poi c'è la fiaa col mercante di giuocattoli che vende lromhe ttine di tutt e le form e, con la m:t"sima serietà e ,·eri lil.

Ecco uua !'cena tragica. « l'otr e frère rst mnl't ». dice il [)onato all'orecchio di un addormentato. Ed egli tosto si. ah ba ndo na sopra una sedia in preda al più Yivo dolùt e.

« - seguita Oornto - voi non potete so pportare questa dis!!razia ; scri vet e una lellera di addio ai genitori ed amm·1zzatevi. '' EJ. e61i scri\e, nn po' in francese ed un po' in ilaliano. soconrlo che Donato gli impone; poi aiTen·a un giornale rotolato che gli porge il Donato dicendo;rl i che è un pugnale, e si trafìgge e slramaua a terra. Ln soflìo lo risuscita e lo fa balzare in piedi.

Aù un altro fa gridare forte, ripetutarnento il suo nome; poi con un tocco gli paralizza la voce e non può più articohre parola ..\Itri invece fa cantare e ne nasce un coro di Hl' iè e discot·danti cauzoni cet·to non ar·m·mioso. l'n ;-;1gnore ripete senza saper·lo con gr tndè divertimento del pnhhlico nna scena del Ferravrlla nel « .\laester· pastizza ». Poi c'l• ur; comttato eleuor'ttle: un c.1ndi l1to, fra i gesti di v.tzJone o gli npplau:;i di allri dormienti, fa uno spropo:;ilato d i 01.'1.

Iln'ultima ec;perienza; la più sorprendente di tnlle. Donato fa .;ent ire la :-;ua potenza a di,lauzn; sparpagli a i !!elli per i pal·hi e per la platea; poi li nfTa.;cina e li allir·a a s{• rol irresistihile e mi-terioso polere. fanno per lanciar:;• g.ù da; pnlcl1i 11 <'ulTen• a lui: qnnllro persone a stento ue trattengono una che si ddlitlle e sr pr·otentle all'innanzi; menu·e dalla platea altri corrono dilil;ui. attraverso a tulli gli oslacoli. si arr;11np1cano :;ul palcoscenico, vengono carponi at pie li ùi Donato: il quale alfine uu po1en1e « l'évrille: 11oug » - a l cui comando si svegliano e la e l' emol;one deglt :>pellalori.

Ta li furono le rappreSL'rHazioni deltealr·o Scribe: e q•testa pa.vsira docilità a tutte le suggeslioni è caratteristica del

· sonnambulismo ipnotico: mentre altri sonnambuli o non sentono, o non ul>hidiscono a qnanro viene loro suggerito e comandato.

Stimai neces:;al'io di rammentare S•>mmariameote que:;te cogoilioni dottrinali prima di discutere l'a rgomento che qui mi sono proposto.

Il •tu P.;;ito formulato fìn òa principio è <Jue.;lo: Su qnali criteri si appoggia la dtagno,;i medico-legale del son nambuOd in altri termini : Dato un accesso sonnamuolico come ,.,i può distinguere se sia Yrro o i:imula to "?

I mezzi a tal uopo indir'ati sono duo:

Il Tomellini ( l ) dopo avere riferito dal Boisseau il di un calzol<t io che faceva durante il so!1no cose sorprendenti (n on :;i dice però qu1li) e che a\·eya tr·ala5ciata la sua linzione dopo stato proposto di bendargli pii occhi, soggiun ge: « -' elle sale di si potrebbe trar proliu o di 'fuesto fatto col henJare Ofllli sr•ra gli occhi ai sedicenti sonnambuli , ond' essere co3i sicuri chè compiano le loro azton i indipendentemente dall'organo della visla. » li co nsig lio si basa che il so nnambu lo non veda. Ma qneslo è ben sicuro·?

Il Lazzaretti (3) ad esempio, pare ne dubiti; ed infatti dopo avere dello che i sonnambuli hanno il tnllo iperel'tizzalo e l'ud ;to non sempre aiTatlo sopito, sc1·ive che l'organo della

(l

1 T Olii!LLISI. - Dtlle malattie pii' (requentemtnle s imulate o provowte dagli inscritti, pag. 174, Roma i87G.

(t ) E11 Bo1ssuu. - Des malacties simulées, HO Paris 18i0.

(3) G LAZZARI!TTJ: Corso teorico-pratico di medicina legale, vol. l', pag. 87, Padova ISSO.

\ OIAG\"OSI \IEOtlO-LE(; AJ.E

vista è !fenemlm"nlt• t•clissalo; il quale a ' verbio las,·erebbe crede r·e acl un'ecli,;,, non sem pre tol:de e eire ç-i siano dei .-:o nnamltu li ve pge nt i.

Da l rno<lo come si comportò uno dei miei, il ( vedi raso t 0 ) io sono indotto a pensare che la vista non fos.;e in lui intierarneme spe n ta. Egli camminò esitante per un co rridoio lungo prtt d i metri, ctove yj so no parecc hie fin estre e non tutte e![ ual i; ne sce lse eù aprluna: vi ;:i arrampicò cnn da scoiattolo : e all r arerso lo st re llo sopra Llreticella di fe r'l'o scese sul teLLo cito non è lnrgo e da l quale poteva precipitare per un'altezza di circa 8 metri.

Semhm che a tutto ciò non hastargli la memoria ed il tatto e lo scrui sito mus colare; ma che puro lo socco r·resse una retta visione inroseiente. nmìebbiata, c·repuscolare; non però del tutw mancante ( l ) .

.\l a poniamo pure che il s ia sempre e co mpletamente cieco; e che un ::;i nml .i!ore per poco destro che sia può. a nche co n gli o ·chi bendati, gira r·e tentoni per una :-tanz:t a lui be n no ta. aprire pone c linestt'l'. sca le, eseguire in una parola quegli nlti stessi compiuti daii ' Aitieri e dal Castella ni veri son n:unbuli. I l per·ito col bendargli g li occh i cadrebbe nella trappola ch'egli stesso ha tesa . llEL SON'iA \IOl' LIS'lO 3 1 cile il fare ques•a rasciatur.t la sera è cosa faper il malato e per il medico. tfua ndo gli accessi ritornano ad intervalli lunghi e non preve.J1hili; e tanto pitt do\·endola fare bene assicumta perchè non si smuova o ad arte o per i movim enti a utomatici durante il sonno. l>i hendar·e gli occhi dumnlt• l'acass11 11on si parla: e non è cosa facile . !\l a quando pure il sorveg liante de:; tatosi anch e eg- li all'improvviso fosse riuscito a raggiunl.(ere l'osed a bendarlo. il tatto con;:,en atu e l e:<ahato potre bbe fal'io risvegli are. co,j o l'esperimento o si turba l'andamento delle cose impedite dallo svo lgersi nella loro gt'n uina manrfestaziQne.

! Il Yrntre hone di stampa mi giun:.e il r.1sricolo 300 11<•11:1 lfttciclopeclia mtdica italiana: ow• a l'articolo sonnambulimao ed alla pajl. l53J leggo, a quc,to proposito, le fJarole « Dai c:.si d:1. noi adrtotl i 11are assodato ch e In funziono visiva molte ' '01111 ,. con ser va ta, rrualche volta anche l'':lltata, tal'altra é nulla. Ch • ,·eramentP la visione, in quanto a sen-azione, sh at:1 nel ll":ll!giur numer o clei ca-;1, lo dobbiamo turre dalle o'"''r'azioni ecc. •.

L'altro mezzo per sventare h possd1ile frode fn co nsi:,:lrato per la prima volta, se non erro. da Fn:tn ce;;co FoM• é, qnando nel 18 14 era professore di medicina legale a Slrashu rtio .

B< ll Lazzarelli, il qnale non parla all'at to di beudat·e gli oc chi, è riferito co n crue:M paro le : « Il ,;onnamh ulo sno le eritare tulli gli ostacoli che tr·uvano nel IUO)!hi che r solito perco rrere nello sta to di Ora se si questi ostacoli e se ne sostituisco no altri nuo,·i, ed eg li li evita, 1.' indizio di simulazion e : lo ste:;,;0 i.• :;e si accor·ge che sien o stati cambiati gli di cui fa nello o;tato di sonn ;t mbulismo » ( 1). il dotto professor·e poco fiducioso in esperimer.to si all'retta a snggiun)!ere che il giudiz io medico-leg de deve da un cnmulo di cri te1·i.

I nfatti chi non ' ed e che un furbo può benissimo mciampare e ca dere per linta ? Niente di più facile.

Po i far· capitombolare il sonnambu lo. rome un clo\\n nel circo. a tischio ùi protlurgli feriLe delle quali nessuno può misnr-.1re le può sernllrare a molti mana e non degna dei no.stri tempi.

E disse J,ene il Lazzarelti che il sonnambulo molP evitare tutti ostacoli perchè non sempre li evita, ma cade e ferisce; e 1' .\ ltieri fu 'islo da uni urtare eontro i mobili.

Se adunque qnesti dtte mezzi, sebbe ne già da molti anni P. da mo 1te autorevoli \Oci proclamati, sono inmflìcienti e falla ,·i e pericolo;; i. t'ome .;;i potl'i1 t•ispondere al lfUesiLo suesposto? Ecco quello che io ne penso.

Lascianùo da pnrLe il sonnamhulismo ipnotico che per troppo evidenti non può e:;sere finto a scopo di sfu;.:gire agli oh!Jiighi militari, esamrniarno le rimanenti tre forme ammesse nella clas<;i/icazione della scnola frnncese.

La del sonnambulismo epilettico è rel ati,·amente facile pt>nhè gli accessi a caratteri ed impulsivi di r·ado si ri.;contrano soli negl'infermi.

Il piu delle volte precedettero vere vertigini ovvero attacchi di epilessia co nvulsiva; e talvolta ciò accade immediatamente prima che si manifesti il sonnamb ul ismo.

Tale il caso osservato dal medico divisionale dott. Alfumo. nell'ospedale militare eli Firenze nell'anno 1863 eriferito nel Giomale di militan· di quell'anno, . .28 1.

Un soldato del :j• 1-!Tanat ieri ogni sera va regolarmente a Iella e si addormenta. POL'O dopo comincia a ùondolar:.i colla persona da destra a ruota il capo. gonfia le !-[Otn e manda fuori dalla bocca ahboudante e bian ca spuma. Poi alza, va in giro con gli occhi chiusi, con le braccia solle,·ate e tese all'innanzi. La sen,ibilitil dolorifica è scompar s 1; m.1 spruzzandogli ncqua in faccia si irrita ed entra in furore. Alline si sveglia immemore dell'accaduto e si lal!na ùi cefalea. 11 cranio era mollo deformalo: due fratelli minor i ncuropatici.

Fu ritenuta una nevro si mista di son nambulismo e di

Si rkorre inoltre alla ricerca di lfUei che se1vono a stahdit·e la diagnosi di all'infuori di ogni accesso psichico o motorio . Cosi il campo visivo, recentemente studia to ( 1). negli epilettici è limitato: ha linea per imetrica ed irregolare con srotomi penferici ed emiopia parziale verticale. Il vi sns normale o maggiore del n0rmale; men trt' è otluso t'olfallo, il gusto e l'udito; e sono attutite le vari t• sensibilità. In fine si riscontrano anomalie anatomi che degenerative.

Sopra considerazioni analoghe si appogg ia la diagnosi del sonnambulismo i.;terico. Qu .mdo si trovino quei distut·hi nella e nella motilitit che formano le cosi dette l'Limmate (emianestesio, anestesie limitate, reslrinj,'(imento concentrico del campo Yi:;ivo non presentante però le caraueri,tiche eli qnello epilellici, falsa percezion e dei ;:olori, paresi, contr.ttture, punti isterogeni ecc . .. ) vi sarà ragione per credere che l'accesso sonnambolico osservato sia ' 'ero e reale.

E q ui cade in acconcio di osservare che un infermo presentante, como il Cassamali , segni de ll 'isterismo maschile può U\'ere accessi in tutto simili a quelli dt-1 sonnambuli smo naturale. Se non "i può immede:;imare il sonnambulismo col('i,teria è certo che l'una cosa può accoppiarsi all'altra. Lo stesso per tal riguardo può· dirsi dell'epilessia.

La diagnosi medico-legale rimane avvolta in più J:n·ande oscurità ed attraversata da maggiori dubbi quando si tratta del sonnambulismo naturale come forma morbosa isolata; in modo che tutta la malattia sta in ciò che gl'infermi levansi da letto la notle e dormendo ese;.:uiscono molte delle ar.ioni che fanno vegliando. In casi i sonnambuli non presentano verun sintomo nè d'isterismo nè di epilessia, o fuori degli accessi nollurni godono di piena salute.

Qui parmi si debba prendere in esame minuzioso e ben ponderare la sintomatologia dell'accesso sonnambolico che finora non fu studiata con esattezza sufficiente.

Dallo spoglio delle tre osservazioni su riferite che: gli occhi sono ora chiusi (.\ ltieri e Castellani), ora aperti senr.a sguar (lo (Castellani', altra volta vi ha sg uardo stralunato rivolto a terra od estatico e (Cussam·lli): il posso è ora incerto e str.1scicato con portflmento curvo (Aitieri) o barcoll ante (Cassamali). ora abbastanza sicuro e celere ; le mani palpano gli o sono stese a l'innanzi, o tenute in atteggiamento di chi sta per cadere o fanno movimenti indeterminati o sono naturalmente pendenti ; talvolta l'accesso è accompagnato da moti epiltttoidi delle gambe e delle braccia mentre l'infermo è a letto (Castellani e Ca ssamali) o dopo l'accesso vi sono spasmi tonici dei muscoli (Castel lani); il sonnambulo è sempre sonnilvq uo; e la sonniloquia si manifesta col pronuncia re parole sconnesse e non bene articolate, man lar lamenti e sospiri (Aitiori); o suoni confusi

DEL S O NNA)!BUUSllO

non intelligib ili e simili ad ululati (Cassamali e Castellani); o con' ca nti e fischi e grida (Castellani); la resp irazione si compie in modo morboso; ora frequente , affannosa (.-\.llieri\; ora spasmodica, accelerata, affanno sa, singhiozzante (Castellani): talora il sonnambulo indossa in tutto od in pat·te gli abiti, talora si alza e passeggia ,;ola camicia ; varia il tempo o la durata degli accessi ; i quali si presentano dopo un'ora di sonno (Cassama li) dopo 2-4- ore (Castellani). dopo :.> ore di sonno (Alti eri); durano 5 minuti (lltie ri), mer.z'ora (Castellani), tre quat·ti d'ora (Cassamali}; vi ha perditrt della coscien::a e desti non ricordano nulla : solo il parve rammentare qualche cosa; si trovano spesso come negli epilettici cicatrici per fer ite riportate nelle cadnte dormendo; infine si badi al contegno fuori degli accessi ossia al domandare di esser legati a !ello o chiusi in camera, ecc. e si badi alle malattie interconenti attribuibili agli accessi eome cn tarr i intes tinali (Aitieri); febbre erfimera (Cassamali); reumatalgie (Ca;;tellani).

Sul complesso di questi ,;;egni, anche nei casi di sonnamlmlismo naturale ed in assenr.a di ogni altro stato neuropatico co ncomi tante, si potrà a parer mio, quando apparisca bene delin eato il quadro morboso, basare con sufficien te fondamento la diagnosi medico-legale del sonnambulismo; e si po trà così distinguere il vero sonnamhulo dal finto senza cbe \' i sia bisogno di fal'lo giuocare a mosca cieca o, peggio , di far lo capi tom bolat·e.

Nè "'' le il dire cbe la simular.ione del so nnambulismo è eosa talmente rara da potersi riguardare come una qua ntità trascurabile; perehè le cose rare meritano d'essere cono - sciute al pal'i delle altre da chi voglia evitare dispiacevoli sorprese.

E d'altra parte la simulazione o falsa allegazione del sonnambulismo non è forse tant<• rara come a prima vista si potrebbe credere.

Nei co scrilli di cinque classi dal 1847 al 185 1 seco ndo la 6 del Tomellini, si ebbero 71 individui inviati in osservazione per sonnambulismo (in massima parte, essendovi compt·esa qualche altra nervosi); dei quali 4G fu1·ono ritenuti abili, z rivedibili e 23 soltanto dichiarati non idonei. Qu 2sta forte pr·oponione- il doppio - di trovati abili rispetto agi i altri, fa dubitare che vi si qualche tentativo di frodo.

SULL'ILEO-TIFO

In questo periodo di tempo, in cui l'Italia lotta energicamente per eliminare, o almeno ridurre in più angusti confini, le malattie d'infezione, forse non riusciranno inutili alcuni dati statistici sull'ileo-tifo di militari di truppa curati in trenta ospedali principali o succursali italiani, messi in rall"ronto con la forz·1 media delle rispettive dal 1878 al1888 i nclusi\'i . E limitando questo studio alle sole guamigioni che inviano direttamente lulli i loro malati agli ospedali mililari. l'i pongono in evidenza gli effetti dell'infezione nei militari che, come Lutti sanno, rapprest'nlano un indice assai pet·la conoscenza della morbo5ità e della mortalità delle città in cui r·isiedono.

Disponendo in serie discendente le medie della morhosilit per l'ileo-ti fo rilev<lle dall'annesso specchio si ottengono i risnllati seguenti :

Udine 33,1 per 1000 della forta media

2 Brescia 31 ,o )

3 poli 29,0 • »

... Pa lermo 26;7 )} ))

SULr,'tJ.EO-TtFO

come le medie di e di mortalilit nell'undicennio t ma su trono notevoli oscillazioni. non furono costant h'

Massimo Minimo l\ledi:\ cifrtl effettive cifre effettive carre eiTettive

Alessandria 99 10 24

2 Ancona :H. 7 16

3 Bari {)7 3 zo i. Ili 19 46

5 Brescia 283 1:l n

6 Cagliari ·IO 1 7

7 Caserta 108 32 :H) s r.atanzaro 18 l 1:2 o Chieti _.) 3 , H

IO Firenze /9 10 25

Il Gaeta -11 2 5

H Genova 74 Il lO

,, :l Livorno M) 3 l i l .) .\'Tantova 13 G l il :\I essina i-8 &. zo

SULÙLEO-TIFO

Massimo Media cifre eiTetlive cifro eiTcttìve cifre OITl•ttiVC

!8 Venezi a 3t " 13 t9 Yerona ... 63 -1

30 Udine IO .\O

I l che dimostra, come già ebbi a notare ( l ). che in ciascuna ollre le ca uc;e permane nti locali ve ne fur ono altre occasionati. che determinarono <li an M in anno un numero maggiore o minore di afl'ezioni tifose.

-----

(l ) Sul'e più ra·cqucnti cd Importanti matattir rl' inrl•zione nel n. italiano - Rivisla c!' ig!ellP e sa11ita puNJ!ìca, Hl90

SULL'I LEO-TIFO

ALLEGATO.

di. di t r uppa dell'esercito italiano . per eleo - tifo cn trenta ospedali m ·t·t . curate meàte di morbosttà e mortalità dal tnC U8ll't.

-- -

1 dello l Proporzione Totale Proporzion

SOPRA ALCUNE AFFEZIONI CHIRU RGICHE

FREQUENTI NELL' ESERCITO o 43

Suppurazione come mezzo curativo delle adeniti tubercolariOtiti - Distorsioni e contusioni delle articolazioni

l.P.ttura latta alle conrerPnzc scien liflchc dci di agosto e 1891 nello militare di C·1sertr1 dal dottore O e • ·ate o , capitano me•lico

La medicina militare presenta a chi l'e:>ercita un campo di os"ervazio ni circo<>critto in un limite segnato da\l'et1t degli amm alati. per la massima parte giovani non supennti i cinqn e lu5tri e dalle esigenze del\'arruolamenlo, che esclude la fisica c qnalsiasi infer.nit1t o vizio di conformaincompatibili col servizio militare.

Per ciò molle malatlie di alta chirurgia sono per noi molto rare, ::.e pure ci si presentano mai, e !'>i farebbe, per lo meno, opera vana. se si spendesse tempo a studiarle nei loro più minuti particolari. 11 medico mi litare ha il suo campi rello da spigolare, ma a partito chi crrde qupsto ari .!o di utili ricerche. Qunnti problemi di alto interesse umanitario ed ancora lontani dnll' esse re risoluti non presenta al la vita della ca;enna?

Causa precipua di molte ma\allie si è. male quasi inevitabile, l'agglomeramento; ed al medico correr ob-

OSSEIIVAZII)Nf l 'ATOGENETICHE E CURATIVE blll.(O di neutralizzar-ne. per quanto è o ,· . icrien(' la tri te . fl . ' p S:.tLIIe, colla !Juona . • s lrl uenza ed nttenuarne a/i e/Tet . tendo éner"icamente l . . . . . " ti, combato e tntel mtta che ne deriv·m i ult11no scopo desidero d' 1 ' 0 · · que;;to . 1 por are anche 10 ti m· • tributo ron osservazioni detra . IO conchirul'"ia a' t' · . 'tle dalla pratica d infermi di l l . ,.. . ' . u l IO cnra tn IJIIesl'ospedale per alcunt· l eg 1 ulttm1 tre anni. v

Sei mesi iu cui ebhi la direzione del . . . predominarono rome . d t eparto dllrurglco. . . ' liempre. ue specie di all' · · ·. 1 adenllt strumosr o me"l' t l . ezwnl. e l . . , "w, Il Je?·colan, sopl·atutto in . llfl z. ed t tra!IJIIrltisllli orticolari come l ,. . yuz. t · · · e c e le 1 fltl ttswnt. spel' ial mente ,1· · · · . . ne,.. l arti mleriOrl Sono \eramf'nte. le malattie che in ma"'' . . L. • questr, nelle . l l . . ,...,!Or numer·o SI raccol"ono 'n e c 11 rut·;nche militari· .· · . ,.. ' Jer l • . . . 'l potrehhero a,!!l.(lllll ''ere a stagrone lllvernale le ( . . ., ' l'anno / H!JO l .. • '. 0 !l!. le qualt abbondaro110 IICIl lll.lnte l epidemia d'inllnenz·t che in/' .

1lne s t 11 . 1 . . . '· 1e11 per li U ,\ •l "llal'III"IOne f f . " " • .Jcen( o numerose ntt 1n1 " · le adeniti strnmose, scrofolosP ( l· , . · • 1 m-,., ro ancora tuberco- l' 1 est m,m11e.;tnno 10 e.. · l l preferenza al collo e DC'/I'in •uine Z "' d l ,. f . " . le,., et norer.l le uJnn0 e lrl <Htche del/'inauine fra quel l . . "

. ldrniti stl'nmosP.

·'11 sono frC<Jnenti>sirne nei soldat· . . ·r. .

-.,QPRA ALCUNE (.HIRuiiGICIIE i,;)

Vi ceversa, al principio del corrente anno, le adeniti cenicali son o stnte di numero molto superio r e a ll e altre. Ho tenuto conto dei soli casi nel tempo in cui ebhi la direzione del reparto chirurgico, senza preoccupanni degli altri, stimando quelli suflicienti a ri chiamare la vo:>tra nllen · zione sull'incostanza del predominio di sede per siO'atto morbo in fettivo localizzato alle glandu le linfatiche. Ziegler dir.t•: « che la frequenza della tubercolo'i delle l in« fatich e non d può facilmente determinare con i soli dati « anatomi ci, essenclo. spesse Yolle, difficile di decidere se una « 1lata affezione gian lulare linfatic·1 rlehha. o no. riguardarsi « t•om e tuh ercolarc. A decidere quistione in\ avre« nire contribuirà la della presenza, o del« l' ùel hacillo tuberwlare, ovvero gli esperimenti < d'in oeubzione. l) l "' 8 P1U l'are ad e«sere n1 a''l'ale dalla tubercolosi ·o/ i . . ' - altrellant · · · 1 att 0011 potrei a/Termare

Il i tali mezzi di esami confesso tli non servito per mancanza di tempo, proponcndomi di farlo pet' l'av\'enire: però i dati anatomici e clinici mi hnnno fatto indubhiamente ritenere essere le adeniti strumose ingninali di natura tubercolare, benchè es'e nelle loro manifestazioni morbose. prendcs:;ero forma e sviluppo dissimili rla quelle del collo. nelle qnnli la speci licitil è ormai sicura.

' o, anzi ho potuto notare un predominio . non costante. delle adeniti strn . . . ' \erarnente ln r. 11· _ moso rngulllaiJsu lecervicali 1 "e '' r1ocon11'ano · · · · · t re no·oloui · d 1 . rur,ico deu/ 1 · /t. · . " :. Cl e reparto c/u" "' u rmr mesr dell'·tnn 188l) l.

· .: · ' 0 , 8( 1pr1m1 del 18 90

SI Il ove l .t una vern invasione de/l . . ' . . , e pnme nspetto ad t se a, Sls:;,mo numero delle seconde . t no

Dell e adeniti strnmose, crnindi, la causa dirella è il hacillo di koch, la cui porta d'ingresso nell'o,·ganismo, dobbiamo ' amm etterla nelle mucose npparenti e nella pelle auravcrso scontinui tà di tessuti, che ·fuggono qua5i sempre vazi one. È fuori di dubbio pure> che nna via di propagazion e, lenta se si vuole, è la ricca t'ele linfatica. Es:'a mette capo con numerosi Yasellini affluenti alle glandule linfatiche, ch e provvid enzialmente ritardando od anche arrestando il progredire del virus, so no di ostaculo allo inquinamento dell' intero orga ni smo.

This article is from: