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LA PEDAGGERA
La ritirata per campi trincerati a cavallo del Tanaro
Appare adesso chiaro che fin dal novembre 1795 la non dichiarata strategia sarda non era di resistere ad oltranza sui due campi trincerati di Ceva c della Bicocca, ma al contrario di utiliaarli soltanto per rallentare l'avan7ata nemica e consentire la ritirata sulla linea Fos sano- Cherasco - Alba. Cioè la ritirata da una linea di valore militare a una linea di valore soprattutto diplomatico. <;ulla quale Vittorio Amedeo l>perava di ottenere più facilmente i suoi veri obienivi politici, cioè pace e neutralità. Difatti già il 13 aprile. !ungi dal!" approfittare dcll'impre,·ista resistenza di Cosseria. l'altO comando sardo ordinò il ripiegamento <;u) campo trincerato della Bicocca. dal lato opposto dal Tanaro. Scegliendo questa direurice di ritirata Colli lasciava aperta la strada di Cherasco e Torino. Ma Bonaparte non poteva comunque imboccarla col rischio di essere attaccato sul fianco o alle spalle. Invece ritirarsi per Mondovì c Fossano aveva il duplice vantaggio di poter combattere in retroguardia su linee predisposte a cavallo del Tanaro e di mantenere ìJ collegamento con la Divisione del Principe di Carignano che presidiava Cuneo e la Val Ma ira.
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Ma perchè ritirarsi. an1ichè resistere a Ce va in attesa degli austriaci? Colli giustificò la ritirata sostenendo che il campo su lla riva de!>tra era faciln , ·nte aggirabile da Nord c troppo isolato per coprire Mondovì. considerata il punto più vul: dello schieramento. Infatti se il nemico l'avesse occupata. Ceva !>arebbe stata accerchiata c avrebbe dovuto necessariamente arrendersi.
Colli omette però di ricordare che era impossibile attaccare Mondovì dalle Alpi prima dello sciog l imento de ll e nevi e che, volendo. il fianco Nord poteva essere ancorato saldamente a Mombarcaro - Cortemilia, sul contrafforte tra Belbo e Bo1mida (fra le direttrici di Alba e Asti) e protetto dalle milizie c dalla cavalleria ( tenuta invece in riserva sul medio Tanaro per coprire la prevista ritirata da Mondovì a Fossano).
Infatti Bonaparte non avrebbe potuto aggirarlo senta esporsi al rischio di un micidiale attacco di Beaulieu sul suo tìanco destro, dato che era ancora possibile collecon i 18.000 di Acqui. Tanto lo era. che Beaulieu aveva spedito a Cortemilia i resti della Brigata Provera proprio per custodire il ponte sulla Bormida da cui si :.ccedeva al contrafforte di Mombarcaro.
Cc Ili. e per sua bocca la Corte sabauda, presentarono l'abbandono del campo trince rato di Ceva come la fatale co nseguenza della rotta di Argenteau. amplificata molto al di là delle sue reali dimensioni. Colli. i l genio delle ritirate strategiche, ne ebbe addirittura l'incondizionata ammirazione dei Gabinetti europei e in particolare italiani: fu proprio l'expfoir dello da Mondovì. pure al prezzo di metà delle truppe, che il 22 gennaio 1797 gli valse la nomina a Supremo comandante generale di tutte le Truppe pontificie
In seguito. a parte i della Batracomioma c hia leopardiana sulla rotta di Colli a Faenza (2 febbraio 1797) l'epica napoleonica c la risorgimentale accreditarono la versione di comodo escogitata dalla propaganda di Vittorio Amedeo c ripetuta dalla mcmorialistica saba uda. Aggiungendovi la leggenda autoassolutoria dell'irresistibile genio m ilit are di Napoleone, ai c ui piedi era se mmai un onore deporre le sciabole e inchinare le bandiere del proprio sov ran o.
La linea de/Bovino (14-15 aprile)
Già il 14 aprile il grosso del Corpo d'Armata di Ceva (o Di visione Sarda) cominciò i preparati vi per ritirarsi alla Bicocca per Lesegno e per il ponte di barche di Caste llino, coperti in retroguardia dal maggior ge nera le Vitali. Cos tui aveva c irca 6.000 uomini ( i resti di 21 battaglioni e 6 compagnie) -;u un fronte di 9 chilometri in linea d'aria tra Ceva e Mombarcaro, suddi viso in tre settori.
Il settore meridionale, co n 6 battaglioni, era comandato dal governatore. generale co nt e Fr ancesco Bruno di Torna fo rte, con in so ttordin c Sa lmour c il cavalie r Balengo, comandante della piaz za di Ceva. Metà delle truppe (2° Mond ovì, l o Acqui. l Tortona. l compagnia cannonieri e 66 reclute di Onc glia) guarnivano la cittadella rettangolare . l' ope ra a corno più in ba!>so verso la ci ttà e la torre sulla Cevetta. Il conte Gas pare dc s Ha ycs di Mu ssano presidiava i Bricchi F a ia c Baione, dominanti la c ittadella, co l l o e 2° Guardie. Un battaglione austriaco era infine a Lesegno, alla confluenza Tanaro - Corsag lia. a copertura del ponte per il campo della Bicocca.
Il resto della lin ea correva perpendico lare a Ceva lungo il rio Bovino, tumu lt uoso aftluente dell a Cevetta. Vitali comandava direttamente il settore centrale. fra la cittadella e M ondon- Roascio. co n 4 ridouc a Bri c Faia, Testa era. Bel vedere c M ondon occupate da 5 battaglioni (Savoia- Bullclliec Ste n ler. Belleganlc, One glia, l o Mondovì Pallavi c ini ) e 4 compagn ie (3 pionieri e l franca).
Più a Nord e rano le trincee di Comma sop ra Tores in e (San Sebastiano) c il grande ca mpo trincerato d ella Pedagge ra, comandat o dal brigadiere barone Brempt c presidia to da 2 compagnie croa ti e 4 banaglioni (Savoia, Rea] Alemanno Salm-Salm. Genevese, Cacc iatori Colli Ri cci). Alt ri due (2° Acqui e 2 ° Grana tieri Reali) occ up avano g li avamposti su i Bri cc hi Gov o ne e Giorg ino cont rollando l a strada Montezemolo- Langhe. All'estrema si ni stra i Regg im enti Be lgioioso c Vercelli erano in osservaz io ne al Br ic Berico e a Mombarca ro Qu attro pezzi. comandati dal capitano Paoletti dc Me lle, erano in batteria a Paroldo, bastione avan za to tra Torcsine e Pcdaggera.
Come si è accennato. lo stesso 14 aprile Colli ritirò l'a vanguardia da M urialdo c M ontezemolo e i francesi stabi lirono la linea di investimento: Sérurier (6 .500) in Val Tanaro tra Bagnasco e Perlo e Aug c reau (10.000) su llo s parti acq ue Tanaro - Bormida. co n le Bri gate a Muriald o ( Ru sca) . Mill esimo (4a Bcyrand ) e Ce ngio ( l l a Jo ub ert). L'attacco doveva scattare il l5 aprile. ma sl ittò di un giorno pcrchè le D ivisioni M asséna e Laharpe furono impegnate dalla co ntroffensiva di Vuka:-.!>ovic su Dego
Dur ante la g iornat a de l 15 Ru sca spi nse rico gniz ioni verso Ceva. mentre Séruricr avan zava per Bagnasco, Ba ttifollo e Nuc e to. Intanto B o naparte. accertata la passività di Bcaulieu mediante ricognizioni su Voltri Sassello c Acqui. acco rci ava la linea di comunica1ione co n la costa spostandola da Sa' ona- Altare a L oa noSan Bernard o. L asciato Victo r in riserva a Cairo, o rdin ò a Ma ssé na e Meynier di seg uire Arge nteau pe r San ta Giuli a c Mombarcaro e a Laharpc eli occupare San Be- nedetto per proteggere il fianco destro contro eventuali tentativi di Beaulieu di congiungersi con Colli. La manovra mirava ad aggirare da Nord il saliente Bovino-Tanaro-Corsaglia per piombare sul ponte del Castellino tagliando le comunicazioni tra Ceva e Mondovì.
La battaglia della Pedaggera ( 16 aprile)
All 'a lba del16le pattuglie di cavalleria avvistarono l'avanguardia di Masséna sulla strada tra i l Be lb o e Cortemilia e si sco ntrarono a Dogliani con la cavalleria francese. Colli ordinò allora alle salmerie di avviarsi a Cherasco, a Vitali di schierarsi s ul Bovino, e al le Guardie di sgombrare le ridotte di Faia e Baione per presidiare il ponte di San Michele. Intanto Augereau marciava da Paroldo s ulla Pedaggera.
A mezzogiorno , dopo aver marciato per le creste, l'avanguardia della colonna Joubert (l l a Leggera) prese contatto con i 200 cacciatori di Colli Ricci che guarnivano il margine del bo sco davanti ai Bricchi Berico e Giorgino. Scorgendo i 2 battag li oni di Vercelli che evacuavano Mombarcaro ritirandosi su Berico. Joubert credette di essere attaccato di fianco e ripiegò con un certo disordine, sostenuto a sinistra dal III/25a.
Ma nel frattempo la colonna Beyrand (4a Leggera ) sfenava il primo assalto contro la Pedaggera e la Bastia (o ridotta Govone). 11 nemico si accan ì invano fino a sera contro la Pedaggera, i cui difensori erano attestati a varie quote dietro bassi muri a secco e sostenuti dalla batteria di Pa roldo. Alla fine i francesi dovettero ritrarsi sotto il contrattacco del Savoia. Il colonnello nizzardo Portier ba lzò al contrattacco coi provinciali savoiardi del Genevese, cacciando la spada nelle ren i di due ufficiali nemici.
Alla Bastia, fallito un primo assalto frontale, i francesi presero a cannoneggiare il piede dei parapetti per coprire un manipolo spedito ad assaltare la gola della ridotta, presidiata dal 2° Acqui. Ma il colonnello Grimaldi l 'aveva fatta chiudere con uno steccato e, fallita la so rpresa nemica, inseguì i francesi impadronendosi della loro batteria . Un co ntrattacco francese la riprese, ferì il colonnello e tagliò ai fucilieri la strada per la ridotta. Grimaldi rimase però in linea per dirigere il ripiegamento su lla Testa Nera e solo allora cedette il comando al colonnello Grillini. Bastarono allora poche a ltre cannonate francesi per espugnare la Bastia.
Più a Sud, Rusca , dopo aver occupato La Comma e circondato la ridotta Govone, tentò di infiltrarsi nella linea sarda dal Bric Jagonet , che non era stato presidiato, minacciando le ridotte del Belvedere e di Te sta Nera, già attaccata da Joubert e Beyrand. Ma dalla ridotta Mondon Bellegarde contrattaccò con 600 uomini, sostenuto dai cannoni di Paoletti de Melle e costrinse Ru sca a sgombrare il Jagonet. A quel punto anche i provinciali di Acqui contrattaccarono dalla Testa Nera e ripresero la Bastia.
Per la battagtia del 1.6 aprile furono poi concesse 8 medaglie al valo re , di cui sei al R egg imento Acqui (serge nti Costa, lcardi e Coda caporale Moretti, soldati Vollet e Inaldi) . Furono decorati anche il sergente Raviola della Legione Leggera e il granatiere realeAiciati per aver salvato il tenente Colla .
SAN MICHELI:.
La r:iomata delle decisioni ( 17 aprile) li bilancio della fallita spallata francese fu di 600 perdite francesi c 270 sarde. Ciò spiega in parte l'imbarazzo c la reticenza dei resoconti di parte francese. Ma questa reticenza non riguarda soltanto g li eventi del 16 aprile, bensì anche quelli dci due giorni seguenti. Solo un paziente incrocio con i resoconti piemontesi c con varie fonti non ufficiali e documenti diplomatici consente di farsi un 'idea generale di quelle giornate cruciali e di enucleare alcune questioni fondamentali.
Sotto il profilo strettamente militare, quel che è cer to è che Colli approfittò dell'insuccesso francese sul Bovino so ltanto per completare la ritirata sulla sinistra del Tanaro c che Bonaparte glielo consentì. pagandolo poi con un secondo bruciante in<;uccesso sulla Corsaglia. La decisione di Colli è facilmente spiegabilc: l'insuccesso francese non era di dimensioni tali da modificare realmente le opportunità della sola Divisione Sarda. La questione non chiara è invece se Colli si attendesse o no un'avantata di Beaulieu in direzione di Ceva. Secondo il tenente Malaussena. suo ufficiale di stato maggiore. proprio nella notte fra il 16 c il17 Colli sarebbe stato informato della definitiva decisione austriaca di non muovcr<;i da Acqui. Più tardi (forse il 18) ricevette una lettera del gener.1lc Latour. ufficiale di collegamento con Beaulieu. che gli diceva !"esatto contrario.
M a proprio i l 17 apr i le. da Asti. i l marche5e dc .Jarjays, rappresentan te d i Luigi XVI Il a Torino e addetto col grado di colonnello allo stato maggiore di Beaulieu. informava in via confìdcnt.iale il ministro della guerra Cravantana che gli austriaci stavano sì preparando la partenza. ma in direzione del Ticino. abbandonando i sardi alla loro sorte per coprire Milano. E al ministro degli esteri Hautcville Jarjay s suggerì eli convocare il Consig lio de ll a Corona per discutere il seguente ordine del giorno: l 0 se il re dovesse chiudersi in Torino oppure tra.,ferirsi acl Alessandria: 2° l"opportunità di riprendere il negoziato di Genova: 3 ° scegliere fra la difesa delle piatzefoni c la difesa attiva in rasa campagna.
Cosa significava questo intervento. palesemente antiaustriaco . de l rappresentante di Luigi XVIIT? Forse un tentativo del nominale re di Francia di reinserirsi nel g ioc o diplomatico quale garante degli intcres'>i nazionali. in \iMa di una possibile restaurazione monarchica. come i contatti c;egreti con darra.,..: 1 ri'>i politica francese lasciavano sperare? Ma vi sono indiLi di un gioco ancor piu complesso anche da pane inglese.
Come abbiamo v is to , nell'incontro avvenuto aVoltri. all"ini?\io della battaglia. Nelson aveva gelato le aspettative di Beaulieu. comunicandogli di non potergli fornire alcun decisivo appoggio contro i francesi. Quattro giorni dopo. la sera del 16 aprile. il convoglio francese che tra'>ponava .il parco d'assedio di Bonaparte- assieme ad altri cannoni da campagna. mortai da bomba, munizioni, provviste e contantiaveva avvistato la poderosa squadra di Nclson. Erano 26 bastim enti disarmati scortati da appena 3 tartane contro 18 vascelli c fregate irti di cannoni. Le vele francesi non ebbero altra scelta che cercare di mettersi fuori tiro accostando sulla spiaggia di Yarigotti. Ma in quel punto non potevano né difendero;i né sbarcare i materiali pc<.,anti.
Sembrava la fine. Invece l.e navi nemjche, dopo aver incrociato per qualche tempo, improvvisamente voltarono le prore verso il largo Alle 7.30 del 17, proprio mentre le truppe francesi bloccavano la cittadella di Ceva, il convoglio col parco d'assedio raggiungeva incolume il porto di Vado.
Altro problema, già rilevato da Clausewitz, sono le ragioni della relativa incertezza mostrata da Bonaparte nei giorni del 16-1 8 aprile. Gli storici militari, sedo tti dall'autocelebrativa versione napoleonica, tendono a spiegarla con un contrasto tra gli ordini di Carnet, che gli imponevano di incalzare gli austriaci, e l'apprezzamento della situazione sul campo che gli consigliava di eliminare la minaccia sarda. Ma, come ha osservato mezzo secolo fa Guglielmo Ferrere, non è affatto vero che Carnot gli avesse ordinato di ignorare le forze sarde. Non soltanto gli aveva ordinato di prendere Ceva ad ogni costo, ma l'aveva addirittura autorizzato a marciare su Torino e a bombardarla, se fosse stato necessario per imporre al Piemonte le condizioni del Direttorio. Distruggere gli austriaci e marciare sul Tirolo era lo scopo della campagna, ma per realizzarlo si doveva prima conseguire l'obiettivo interm edio di neutralizzare il Piemonte e di costringerlo a fornire l 'appoggio logistico necessario per distruggere gli austriaci. Bonapa1te non fece che eseguire gli ordini ricevuti.
La cautela di Bonaparte si può spiegare in parte con la crisi che aveva colpito l 'Armata d ' Italia dopo Montenotte. Giorni di marce e di scontri continui l 'avevano sparpagliata in un'area impervia di circa 600 chilometri quadrati. l servizi logistici e la disciplina, già precari, erano crollati. Erano uomini stanchi, affamati, sottoposti ad una enorme tensione. Per quanto possa apparire sorprendente, sembra che Bonaparte abbia temuto anche ostilità genovesi: lo lascerebbe credere la lettera spedita il 17 alla Repubblica in cui millantava di avere forze assai ingenti.
Restava comunque iJ rischio di un attacco austriaco, che obbligava Bonaparte a dividere le forze. Il frettoloso tentativo di battere i piemontesi con un quarto o metà de li' Armata si infranse sulle difese naturali del Bovino , e poi della Corsaglia, ben sfruttate dall'abile piazzamento delle ridotte e dalle batterie sarde. Per sferrare il colpo decisivo bisognava quindi spostare l'intera Armata verso il fianco sirustro.
La ritirata di Brempt e l'entrata di Rusco a Ceva (17 aprile)
Colli approfittò del momentaneo successo so ltanto per ritirare la retroguardia dalla linea del Bovino. Il previsto ripiegamento sulla riva sinistra del Tanaro, attraverso il ponte di barche di Castellino, fu eseguito nella stessa notte sul1 7. Augereau, che aveva abbozzato un inseguimento con l'Il a Leggera, fu contrattaccato da Vitali col Reggimento Acqui. Presso la ridotta Govone cadde, falciato dai tiragliatori, il maggiore marchese di Cavoretto. Nel settore di Sérurier, la Brigata Miollis sloggiò intanto la Legione Leggera di Bellegarde dall'avamposto di San Paolo. A Levante, Masséna restò tra Dego e Squanello e Laharpe si spinse nella valle dell'Erro, con l'ordine di requisire a Sassello vino, bestiame e grano. In giornata giunse a Carcare anche Stengcl, con 3 reggimenti di cavalleria
Durante la notte sul 18 la Brigata Fiorella occupò Ceva. Un'ora e mezza prima de!l'alba Sérurier intimò la resa alla cttadella, ancora presidiata da 500 uomini. ma finì per accettare la tregua proposta dal conte Tornaforte. Dopo aver taglieggiato Per- lo. al mattino giu n se a Ceva anche R usca, promettendo di abbonare un tcr:to del tributo di guerra imposto alla città Mentre riceveva !"omaggio della fazione giacobina e della municipalità. fu mancato di poco da alcune fucilate sparate dai cacciatori del Gcnevese. Furibondo minacciò rappresaglie e s i placò soltanto quando gli offersero un cospicuo indennizzo, intascato a titolo personale. Poi. della tregua c pensando alla gloria di co nqui stare la cittadella. fece auaccare le ridotte avanLatc di Case Baglione e sparare qualche cannona ta co ntro la porta con 2 pcZL.i da 4 issati sui Bri cchi Faia e Baione. Ma bastarono pochi colpi elci pesanti cannoni della fortezza per ridurli al si le nz io. e lo stesso avvenne l'indomani ad una seconda batteria francese di 6 pezzi. Per l'efficacia dci tiri fu poi decorato il sergente d'artiglieria Alessandro.
Furente per lo s mac co, a se ra Ru sca costrinse Augereau a fare una seconda intima z ione, fieramente re sp inta da Torna forte. Tn quel mentre. però . sopraggiunse Bonaparte il quale ordinò ad Augereau di sos pe ndere og ni attacco in attesa del parco d'asssedio e a Ru sca di restare a Ceva limitandosi a bloccare la ciuadella.
Lo sch ieram ento sardo sulla sinistra del Tanaro
I l 18 aprile restavano a Cherasco appe na 2 battaglioni. A Mo ndovì erano 4. due a Frabosa (l 0 c 3° Torino) c 2 in città (As ti e Tortona). Fu ori delle porte civiche e ran o 4 sq uadroni dci Dragoni di Sua Maestà (2° e 4 ° alla porta o ri en tale. 1° e 3° a quella occidentale).
La Divi sione Colli, schierata su lla sinis tra del Tanaro tra Ca rrù e il San Michele , co ntava ancora 12.000 fanti e 2.000 dragoni. Brcmpt comandava i lO batta g l ioni de ll 'a la s ini stra. Doveva convergere su Briaglia San Grato. alle spa lle della Bicocca e aveva già spedi to 400 fucilieri a M ondovì. ma per un contrordine gli altri 2.000 rimasero invece più a Nord, tra Piozz o c Carrù, per custodire la linea di ritirata Mondovì -Fossano assie me a 1.000 austriaci (Belgioioso e Gyulaj ) e a 1.500 dragoni.
Il centro e la destra erano invece ancora al di qua dell'EIIcro, nel campo trincerato della Bi cocca. Ma la loro dislocazione indica chiaramente che era no in procinto di ritirarsi anch'essi ve rso la carrozzabile per Fo ssano. Il centro, formato dalle truppe ripiegate dalla linea del B ov in o. era g ià a va ll e di Niella, in prossimità del po nte della foce deii'EIIcro, presidiato da 300 cacc iatori franchi. Erano in tutto 4.000 fanti (13 battaglioni) c 300 cavalieri di Piem onte R eale comanda ti da Vitale, il qual e trovava a Prata ( Prà) . di fronte a Lesegno. con gli ultimi fucilieri provinciali di Acqui. Questa picco la retroguardia bastava. perchè quell o era il punto in cui la Corsag lia era più difficile da attraversare. il ponte era s tato inte rrotto e le strade di accesso erano da tagliate e cannoni.
Sull'altura della Bi cocca di San Giacomo si trovava una riserva di 2.000 uomini (2 battaglioni Guardie, l Savoia, l M o riana , 2 g ranatieri Varax ) co mandati da Solaro de ll a Chiusa c dal brigadiere Ci val ieri . Sotto la Bicocca . a San Mi chele. e ra Dichat con 800 granatie ri (8° e 9°) schierati sul pendio lungo la U ponte era infilato obliquamente da 4 peai leggeri (Aia del Cavallo) e 6 pesanti ( Poggio dei Roech i ni) e custodito dalla 2a co mpagni a g ranatieri C hri s t asserragliata nella casa del farmacista M ic hclotti.
I l brigadiere Bellegarde guardava il fianco destro verso la c r esta alpina con gli ultimi 2.000 uomini. Gli avamposti erano, da Ovest ad Est. a l Santuario di Vicoforte (g r anatieri reali) e alle Moline e Torre Mondovì (cacc iat o ri nizzardi e batteria B ri c Fajet). Il caposaldo era alla cappe ll a del Buon Gesù, un ' altura a cavallo della st rad a fra To rre e San Michele. Lo difendeva Radicati di Primeglio con la legione legge r a e una batteria che spazzava il ponte e i Tetti del Caso tt o. 11 caposaldo era co ll egato a San Michele dal l o battaglione gra natieri Chiusano, comandato dal capitano Scotti.
L'eccellente piazzamento delle batterie ( R occ hinì , A i a e Buon Gesù) era merito del comandante superiore d'artiglieria, colonnel lo Dcbuttet, famoso per aver progettato, nel 1777, uno sfortunato modello dì ca nn o ne - o bice.
La tenaglia francese sul saliente della Bicocca ( 18 aprile)
La linea della Bicocca formava un cu neo, con base alla Bi cocca, il vertice a Pra e i lati fom1ati dalla Corsaglia e dal Ta na r o. li saliente si prestava magnificamente ad essere amputato con un at tacc o a tena g lia convergente sulla Bi cocca. E difatti il 18 aprile le Divisioni Augereau e Sérurìer, en trambe di 6.000 uomini. si schierarono sui du e l ati del saliente, l'una a Nord s ul tratto del Tanaro compreso tra le foci della Corsaglia e dell'Ellero e l'altra ad Est sulla Corsaglia. Augereau, eventualmente rin fo rzato da Masséna , doveva passare il Tana ro a Niella, fom1ando l'incudine su c ui doveva abbattersi il mag li o dì Sérurier un a vo lta espugnati San Michele e Bicocca.
NeJia stessa giornata Masséna raggi unse Mombarcaro e la 2 5 a di Dommartin occupò Murazzano, La Pedaggera e Ceva per collegarlo con Augereau. Intanto Bonap arte arretrò ulte ri o rm e nte le lin ee di comunicazione da ll a Bormida al Tanaro e la notte tra 1118 e il 19 dette l'ordine d i marciar e su l nemico, senza dare asco lto a Stenge l , che lo aveva consig li ato di dar tempo a Masséna di ri uni rsi con Augereau e di effettuare ricog ni z io ni più accurate.
Per la prima vol ta il piano di attacco francese prevedeva un ma ssiccio impi ego della cavalleria. Alla Divisione S é ru rier furono infatti aggregati 14 sq uadron i a l comando del gene ra le Beaumont . La sera del .18 Stengel, con un reparto sce lt o di 400 dragoni e ussari, perlustrò la d es tra del Tanaro cercando un g uado per raggiungere la piana di Lesegno, dove Bonaparte aveva concentrato l'art iglieria e posto il quartier genera le . Dopo ave r invano tenta t o al Castell in o. S t enge l tornò indietro olt re Ceva , passando la Cevetta a Priero e poi il Tanaro più a monte, tra Mal pot remo e Nucetto.
L'atta cco.francese sulla Corsaglia (San Michele-Bicocca , 19 aprile )
Il mattino del 19 aprile i calcoli di Bonaparte s i rive l arono sbagliati. I nfatti la confo rmaz io ne tortuosa dei corsi d·acqua. in piena a ca usa del disgelo delle nevi alpine e dci temporali primaverili, e l'opportuno appostamento dei cannoni sardi impedirono il passaggio dei francesi. A Nie ll a il solo J oubert , ancora fasciato per la sassata di Cosseria, attraversò spavaldo al ga loppo il Tanaro, per poi tornare da Augereau e apostrofarlo sarcastico: "vous a ve z raison. il est impossible de passer"
Lo stesso accadde a Sérurier nel settore della Corsaglia. La Divisione marciò su due colonne convergenti sul ponte di San Michele, Guycux (o Guyen) da Battifollo e Scagnello e Fiorella da Lesegno. Quest'ultima , seguita da Sérurier con la riserva. passò tra i bricchi della Corte e delle More puntando dritta sul ponte.
Sérurier c Fiorella iniziaronc l'attacco alle 10, ma dovettero constatare che non era possibile guadare la Corsaglia né superare lo '>barra mento d· artiglieria che di fendeva il ponte. Nel frattempo Guyeux scendeva da Mombasiglio per i bricchi Torricelle, Ciocche. San Paolo e e a mezzogiorno sorprendeva a Torre la Legione Leggera di Bcllegardc che stava consumando il rancio. l fucilieri piemontesi fecero qualche scarica poco efficace (col pirono solo 8 francesi) ma. coperti dalla bancria del Buon Gesù , poterono ripassare il Casotto e ripiegare in buon ordine verso la Corsaglia. tallonati dai tiragliatori di Guyeux.
Radicali passò il torrente usando come pa.,serella un acquedotto di legno in località Coretti, ma commise !"errore di non distruggerlo e di !asciarlo incustodito. Così i suoi inseguitori riuscirono a scovarlo e a passare anch'es c; i sulla sinistra della Corsaglia. andando !.ubito ad asserragliarsi in un gruppo di case da dove cominciarono a bersagliare il fianco destro dci granatieri nemici schierati in altri punti della riva. Quando Radicati cercò di contrattaccare la testa di ponte nemica. fu respinto dal battaglione di dcMra di Guyeux e costretto a ritirar!.i in disordine. I ntanto il battaglione di sinistra correva a prendere alle spalle la batteria de l Buon Gesù. A Scolli non restò che ritirarsi verso il villaggio di San Michele. Il suo aiutante. maggiore de Ruphy. ebbe il cavallo ucciso mentre correva ad annunciare che il nemico stava arrivando.
Attaccato di fianco e di fronte. Dichat fu infine costretto a sgombrare il ponte. subito attraversato dal nemico. Mentre Guyeux dava al villaggio. Fiorella c Lepelletier tentarono di aggirarlo da 1.inistra, ma si smarrirono verso Ca Ruffia di Maincrdo Per loro fortuna, il generale di stato maggiore Despinoy riuscì a trovarli c ricondurli verso !"Isola della Marchesa e San Giorgio (fo r!.e Briaglia San Grato). Fiorella lo prese a passo di carica, incuneandosi così tra San Michele e la Bicocca. Pre sa poi anche la batteria dei Rocchini. Fiorella voltò subito i cannoni contro i superstiti che fuggivano in direzione di Briaglia Sanf Anna, mentre il battaglione di destra aggirò la Bicocca occupando la cappalla di Santa Margherita e i casolari di Codevilla per tagliare il collegamento con Niella.
Intanto. sotto l'assalto di Guyeux. anche Dichat aveva dovuto ripiegare fra le case del villaggio. dove erano già asserragliati Legione leggera c l o granatieri. Tagliato fuori dalla ritirata di Dichat. il comandante della batteria del Cavallo. capitano Appiani. si mi se in salvo con i serventi, abbandonando peu.i c traini. Tunavia il giovani ss imo tenente Boy!, lo stesso che si era distinto cinque mesi prima alla Spinarda, prese la sconsiderata iniLiativa di predi s pOITC una trappola per il nemico. innescando un barile di polvere con una miccia a tempo. La tremenda esplosione s i verificò invece proprio mentre la batteria veniva ripresa dai granatieri Guardie, massacrando la sfo11unata compagnia. che ebbe 14 morti e 26 feriti.
Approfittando del panico. Fiorella piombò da San Giorgio (San Grato?) alle spalle del villaggio. Presi tra due fuochi. dopo un duro combattimento nelle s trade, Dichat c Scotti dovettero arrendersi. Piccoli reparti isolati continuarono a combattere sulla piazza della chiesa e al castello. ma alla fine furono anch ·essi Circa 600 prigionieri, inclusi i soldati del treno d'artiglieria, furono ammassati sulla piazza del villaggio. Per sbarrare le strade i francesi ro vesciarono 3 dci can no ni catturati: il quarto lo piazzarono dirimpetto a casa Quarelli.
La compagnia Schreiber e la l'il/oria sarda li bilancio della vittoria sarda fu di 150 morti e 200 feriti cont ro 600 francesi. Il nemico perse anche 100 prigionieri e una bandiera della 46a di Linea (ex- Bretagnc ), l ' uni ca catturata dai s ardi nel corso della g uerra. Tra i caduti sardi. anche il va loroso Perrin d'Athénaz . emigrato f rancese e capitano dei Granatieri Reali .
Era l'una e mezza del pomeriggio. Se Augereau fosse intçrvcnuto contro la Bicocca, la v ittoria francese sarebbe s tata schiacciante. In vece anche a San Michele, come era già avvenuto a Dego. al seguì l 'immedia to crollo della disciplina. La fanteria leggera france se si abbandonò infaui al saccheggio più selvaggio. In pochi minuti i so ldati si trasformarono in un ·orda barbarica. so rda a ogni sforzo dcgli ufficiali. dominata dall'unico pensiero di rubare, ubriacarsi e stuprare. A nulla valse l'accoglienza amichevole e della popola.lione. Tutte le case del villaggio vennero sfonda te c saccheggia te. molte date alle fiamme. Il proprietario di casa Quarelli che tentava di opporsi fu ammazzato, la moglie stuprata. Violentate perfino bambine.
Ne ss uno si accorse c he l a 2a compagnja granatic1i g ri g ioni e ra ancora assen·agli ata nella casa Michelotti. TI capita no e il tenente erano i fratelli Paolo (m. 18 16) e Ippolito Schreiber, nati a Genova. dove il padre era colonnello al della Repubblica. 11 castello era a 300 pa ss i e. crede ndolo ancora occupato dai sardi. i 73 granatieri tentarono di raggiungcrlo fra i giardini. Ma. resosi conto della confusione che regnava tra i francesi. il capitano Schreiber decise arditamente di approfittarne. Affidata metà della truppa al fratello. assaltò col resto il can none di Quarelli.
Un francese fece in tempo ad avviare la miccia al focone: li avrebbe falciati, se una sc iabolata a tradimento non g li avesse troncato la mano. A vibrargliela fu il granatiere La Grazia, che. all'arrivo dei grigioni, era u sc ito dal gr uppo dei prigionieri gettandosi su un'arma abbandonata al suo lo. Attelati i caval li al pezzo riconquistato , Schreiber lo usò per travolgere i francesi e poi lo mise in batteria a monte del villaggio. Intanto Dichar, liberarosi corrompendo il se rgente che lo custodiva, riprese il comando e assieme a Scotti riarrnò i prigionieri.
Alle 2 . mezz'ora dopo la caduta di San Michele, Colli aveva raggiunto il posto di comando della Bi cocca e ge ttato nella mischia la ri se rva. Mentre le Guardie riprendevano i Rocchini . i granatieri di Varax scendevano dal .\llonte Roccaro e dal colle dei Cenci e il tenente colonnello dc Loches attaccava col l 0 Savoia da Briaglia Sant'Anna. Le truppe di Fiorella ripiegarono in disordine o ltre San Giorgio (San Grato) e poi oltre San Michele. ripassando in disordine la Corsag li a. Mo lti. nella res sa s ul ponte, finirono in acqua c annegarono. Nella foga del!' in seguimento. anche il plotone savoiardo del sottotenentc Du c hany attraversò il ponte, oltrepassando i 2 cannoni franche dovevano sba rrarl o. Poi. sopraffa tto dalle riserve nemiche. il plotone ripassò la Corsag lia a guado, vincendo con una catena umana l'impeto della corrente.
Il successo sardo non fu completo. perchè Guyeux, pur e inseguito dai Granatieri Reali. poté mantenere sulla sinistra della Corsag li a. a Torre e Casotto, una piccola testa di ponte presidiata dai tiragliatori. Ma doverte comunque ritirarsi a Montangero e Gandolfo. mentre Fiorella c Pclletier ripiegarono a Battaglia e Corte.
Paol o Sc hre iber fu poi decorato con la croce Mauri1.iana. Al fratello. troppo g iovane per quella ricompensa. fu concessa una gratifica di 200 fran chi. Della valorosa compag n ia, che ebbe 51 morti e fe riti su 73 uom ini, furono decorati al va lore i se rgenti Pez e A belli. il ca po ra le Chiodcra c i granatieri Lautringhe r. Lamberti e Nick. l granatieri Guardie ··coeur dc R oi" e La Grazia, g ià decorati nel 1793 al Pérus ri cevettero una gratifica di 30 franchi per av e r recuperat o il cannone di Quarelli.
Furono decorati anche il caporale Chatillon, i sergenti Chameau e Arpin e il tamburo maggiore Richard "Franc -coeur" per aver sa lvato il vessillo del l o Sav o ia dopo la morte dell'alfiere Bellegarde: in particolare "Franc-coeur'' aveva guidato la carica a l grido di g ue rra ' ' à moi Savoie!''. Altre meda g lie guadagnarono i g ranatieri ln audi ( Reali ). L arosa ( Gu ardie) e Maffco (Ve rcelli) quest'ultimo per aver salvato il tenente Bl a nch _ dei cacciato ri ni zzardi. che s ta va per an nega re nella Corsaglia.
Mondov
Il ripiegamento su Vicoforte-El/ero ( 19-2 l aprile)
La se ra !>tessa del 19 il Consig li o di g uerra riunito a San Mich ele con la partecipazione anche dell'Intendente P o nziglione decise c he bi sog na va ripiegare dietro I'Eilcro, meglio ancora dietro il Pes io o la Stura. in modo da accorciare la distanza co n le truppe di Cuneo comandate dal P rin cipe di Carignano. Ma occo rreva guadag nare ancora un po ' di tempo p e r poter evacuare i ri cc hi ma g az zi ni di Mondovì, c perciò il consiglio decise di resistere tra Vicoforte e la foce dcii'Ellc ro, cop rendo il transito del ca rreggi o e delle truppe per il ponte di Brca.
L a notte su l 20 i piemontesi abba ndonaro no la linea della Corsag.lia e la Bi cocca co ncen trand o truppe c sa lm c rie a Caste lla zzo, Santa Lucia. Annunziata e Niella e dis trug ge ndo Lutti i ponti s ul Casotto e la Co rsag lia. Colli non volle però né rompere né i ponti suii'Ellero. ancora necessari per il transito de lle artiglierie e dci materiali e fu quindi cos tretto a imp egn are una battag lia di re troguardi a s ul Bri cchetto. vasta spianata a Sud- E st di Mondovì. circondata da ripide co llin e salvo che nel tratto tra Vicoforte c il Santuario, dove la spianata s i abbassa con do lce dcci ivo .Q ui -;i schie rarono. sen7a avere il tempo di trincerarsi. gli ultimi 2.000 granatieri con 4 pezzi. Li comandava Bell ega rde, co n Ch iusan o all'ala destra e Di c hat in ri serva. La cava ll e ria era in ri serva attorno a M o nd ovì. con 4 squadro ni (Dragoni del Re e StabsDragoner) a San Bernolfo strada per Cuneo. 2 ( Drago ni della R eg in a) s ulla s trada per Fossa no c 2 ( Drag o ni del Re) a Carassonc. s ull a strad a per Cherasco.
Qu ella s tessa none B onaparte tenne consiglio di guerra al castello di Lesegno. s pie gando che l'inatte sa res is ten za s arda accresceva il rischi o di un ritorn o offensivo di Beaulieu e che bi-;ognava a tutti i liquidare i piemontesi. Perciò dette ordine di concentrare per l 'i ndomani ben 2 5.000 uomini. Mey nier (con le Brigate Mi ollis e Pe ll ctier) . e Sérurier (con Guyeux. Fiorella e D ommartin) dovevano attaccare nuovamente da San Michel e e da Torre. mentre Auge rca u e Masséna av rebbero preso il Ca - stel l ino e Nie ll a. La cavalleria doveva restare in riserva centrale a Priero , pronta a intervenire , a seconda delle circostanze, contro i piemontesi o contro gli austriaci .
La sera del 20 Guyeux varcò il Casotto occupando Torre c il ponte Reviglione sulla Corsag li a , che durante la notte venne riparato a spese del comune. All'a lba de l 21 aprile Sérurier varcò la Corsaglia e Meynier la traghettò a San Michele , avanzando su Briag lia e Vicoforte. Passando da Pratogrisolo, Dommartin c Fiorella piombarono sul fianco sinistro sardo Furono respinti con scariche a mitraglia dalla batteria dì Vicoforte e Dichat fece un contrattacco contro Meynier: ma era una lotta impari. L'inte rvento di Piemonte Reale e dei dragoni di Sua Maestà consentì ai granatieri di arret rare sull'altura del Bricchetto. un ch il ometro prima del le mura cittadine.
A mezzogiorno il governatore Déllera comunicò al vescovo e ai notabi l i che i resti della Divisione erano pronti a marciare verso Fossano, lasciando in re troguardia i granatieri del Bricchette e 5 battag l ioni ( 2 Guardie. l Tortona, 2 Stettler) nella Cittadella. Alla stessa o ra, a Fossano, i l m aggiore d'artiglieria Quaglia ricevette l 'ordine di a ll esti re un ponte di barche sulla Stura.
La carica di Carassone
Ne l primo pomeriggio del 2 l Bonaparte si trasferì da Lesegno a Br iaglia San Grato per dirigere da vicino l'assalto fina le: Augereau a destra sul ponte, Sérurier al centro contro il Bricchette. Furioso nell'osservare a 4 chi lometri d i distan za la colonna nemica che sì ritirava ìndisturbata per la sinis t ra dell' E llero, Bonaparte mandò Murat a cercare il comandante della cavalleria, di cui non aveva più notizia. Stengel era miope e pignolo. Murat lo scovò poco oltre Briaglia Sant ' Anna , dove . con un drappello di dragoni, stava cercando un guado su Ir Ellero. Ma i l grosso dei suoi squadroni era in osservazione lungo la destra del Tanaro e Stengel potè radunare so ltanto 250 dragoni e 25 uss a1i che s i trovavano a Nie ll a.
R allentato dall 'as pro terreno e dalle acque gonfiate dalla p ioggia. finalmente Stengel guadò l 'E llero a Gavazza e da Carassone ragg iunse la spianata di Frames . poco a Nord di Mondovì e ad Ovest della carrozzabile per Cherasco. Però, invece di gettarsi alla carica contro la retroguardia del brigadiere Civalleri, Stengel sostò inspiegabilmente per schierare i suoi squadroni. Dette così i l tempo ai sardi di reagire , e s ubito 2 battaglioni cacciatori formarono i quadrati a cavaliere della stTada.
Intervenn e ro anche il 1° e 3° squadrone dei Dragoni di Sua Maestà che si trovavano all ' i n iz io della strada. alle porte di Mondovì Il colonnello ma rchese Silvestro Giovanni d ' Oncieu de Chaffardon (1 749 -1 800 ) li schierò s u due forma z ioni, co mandate dal maggiore Tommaso Salu zzo di Valgrana e da l capitano Clemente Cordero di Pamparato conte di Roburent A Ile 3 del pomeriggio gli 11 ufficiali e i 114 dragoni savoiard i avanzarono al trotto , a l 00 metri scambiarono una innocua scarica di pi stole co l nemico e poi caricarono con le sc iabole. Tfrances i non ebbero in tempo di completare la conversione a des tra per plotoni e molti finirono disarcionati.
11 plotone del cornetta diciassettenne Giovanni Battis ta d'Oncieu de la Bati e, futuro comandante d e l R eali carabinieri, completò i l successo convertendo a destra e investendo le prime fi l e dei francesi. La mischia si sminu zz ò in duelli individuali. Rotta la sc iabola i l cornetta Roberti di Caste l vero infil zò un nemico con l'asta de llo stendardo. Cadde ucciso il colonnello TrouHe. comandante del 5° dragoni. Stcngel ebbe Ja peggio in un duello col brigadiere B ertcu: riuscì a ferirlo. ma la sciabolata del suo avversario gli spaccò la testa. Allora i francesi fuggirono lasciando a terra 4 ufficiali e 8 dragoni morti. 15 feriti e 23 prigionieri. I savoiardi ebbero 2 morti. l O feriti e 4 dispersi o prigionieri.
La battaglia del Bricche/lo
Ma intanto, dalla parte opposta, alla vista di Guyeux il Reggim ento Belgioioso era scappato lasciando scoperta Mondovì e Colli dovette spedire Mussano a tappare la falla con le Guardie. AJ Bricchetto il combattime nto proseguiva accanito e sanguinoso. Alle 16, esaurite le muniLioni, Dichat lasci ò il comando a Galleani d'Agliano e contrattaccò alla baionetta. Fece in tempo a sentire Colli che gli urlava: "Otì alle::. l'ous, Dichat? Vous a\'e::_ perdu la rete!". Dichat riprese la batteria già conquistata dal nemico. ma mentre lo ricac ciava in basso. fu colpito alla testa da un ignoto contcn·anco , un so ldato del la 19a Mena Brigata reclutata in Savoia. Così. a cinq uantase i anni, il marchese vassallo Giovanni Gaspare Dichat spirò tra le braccia del sergente Fran co, mormorandogli amaramente: Alle::. dire ou [:énéral que a imi Dichat perd la rete!". Anche Caissotti di Chiusano tentò di assaltare il fianco sinistro nemico, ma lo seguirono a malapena una trentina di prodi.
Qu ell'ultima battaglia di retroguardia fu molto sanguinosa: i francesi ebbero 1.000 morti e feriti: i sardi 800 morti e 800 prigionieri. lasciando a l nemico 8 cannoni c Il bandiere. Oltre a Dichat, cadde anche La Boissi ère, tenente colonnello di Chab lais e venne ferito Seratìno D ecandia, comandante dei granatieri di Sardegna. Furono decorati due artiglieri -il sergente Astegiano e il capo rale Bibiano che, malgrado cinque ferite, continuò a puntare il pezzo - e cinque granatieri: il capora le Vogt di Stettler e i sergenti Franco di Nizza. Ri ssoni di Asti e Michaud ed Henri Croiset-Mouchet di Savoia. questi ultimi per aver salvato il guidone della compagnia dopo la morte deH'alfiere Soubeiran. Sull'asta dell'insegna, il sedieen ne Croisct-Mouchct lasciò due dita. tro ncate da una sciabolata francese.
La resa di Mondovì
Naturalmente i notabili di Mondovì, come in seguito tutti quelli delle allre città italiane investite dai francesi. non avevano alcuna intenzione di subire il bombardamento c il saccheggio indiscriminato. e magari rimetterei la pelle. per fare da retroguardia ad un esercito sconfitto. Così. anticipando il comportamento saggiamente tenuto un anno dopo dal conte Monaldo Leopardi a Recanati , non appena la carrozza di Colli la sc iò la c ittà, convinsero Dcll era a consegnare la citladella. Del resto quest'ultima non sarebbe stata in condizione di resistere. dominata dall'altura del Bricchetto.
Alle 18 Séruricr ne prese possesso senza colpo ferire, dichiarando prigioniera la guarnigione (700 Guardie c Stettler) c comunicando alle autorità civili l'entit à del tributo di guerra. Come a Ceva. anche a Mondovì Ru sea fece opera di convincimen- to e di mediazione. L'unica autorità c he lasciò Mondovì fu il vescovo. corrompendo i fazionieri al prezzo di 12.000 franchi. Vi furono però anche isolati episodi di resistenza. non si sa se eroici o mera mente c rim i nali : infatti i documenti francesi menzionano fucilazioni sommarie di contadi n i ribelli e la condanna a morte, sentenziata dal consiglio mil itare de ll a 12a Mezza Brigata deii'Hérau l t, del cannoniere Pietro Carametti di Roburen t e del soldato di Oneglia Giovanni Blengiani di Vico due ventenni evasi dalla prigionia e r ipresi dopo aver ucciso, spogliato e rapinato alcuni francesi isolati.
Dichcll, Chaffardon e le due medaglie d'oro del Genova Cavalleria
Quella carica di caval ler ia , l ' unica di una guerra combattuta quasi sempre in mezzo alle montagne, va lse a Chaffardon la rara ricompensa riservata agli ufficiali v iventi . cioè la croce Mauriziana. Dichat, savoiardo come Chaffardon, ebbe il tOrto di morire e non poté quindi essere decorato (a quell'epoca non venivano concesse ricompense alla memoria). Non ebbe però neppure il culto postumo tributato a Del Carretto: ad esempio i l suo nome manca nell'epitome della tradizione m il itare italiana racchiusa nell'Enciclopedia Militare.
Né la tradiz ione mil i tare, con l'eccezione di Ferdinando Pinelli, racconta il seguito della biografia di Berteu, promosso maresciallo d'alloggio per aver ucciso ungenerale . Pochi mesi dopo furono infatti i giacobini a promettergli u l terior i promozioni se ammazzava un re: doveva giustiziare il nuovo sovrano Carlo Eman uele IV durante la messa dome n icale del22 gennaio 1797. L'ingrato Berteu accettò, ma stavolta fu il re ad ammazza re l ui , facendolo fucilare sugli spalti della Cittadella di To rino.
Neppure la trad izione associa il nome del Bricchette a l le glorie dei g ranatieri benchè agli att ua l i Granatieri di Sardegna sia stata affidata la me m oria di quei reparti dì formazione t ratti da tutti i reggimenti dì fanteria. Il nome d i quella battaglia è oggi ricordato soprattutto perchè è inciso nelle tradizioni de l R eggimento Genova Cavalleria , l'unico che discenda, sia pure in modo un po ·controverso, da uno dei reparti che combatterono l'u l tima battaglia della guerra de ll e A lpi (a nche se la carica non si svolse al Bricchetto, bensì dalla parte opposta di Mondovì). Ciò dipende dal fatto che Vittorio Amedeo volle accordare a quel Regg i mento due medaglie d'oro.
Q uella fu, ne li ' Annata Sarda. la prima e unica concessione dì una medaglia collettiva fino a l 1848. Che fossero addirittura due, per un'impresa probabilmente meno importante di molte altre compiute da l la fanteria durante que ll a guerra, ha ulteriormente complicato l'apparente stranezza. Mezzo seco lo dopo, quando si fissarono le tradizioni reggimentali piemontesi e italiane, si inventò che il re avesse motivato quella doppia anomalia dicendo che "una sola (medaglia) non basta( va) a premiare tanto valore". In realtà la lett era scritta dal ministro Cravanzana al colonnello Chaffardon fa capire che le medaglie erano due p roprio perchè erano state concesse non al Reggimento bensì a ciascuno dei due squadroni impiegati. Inoltre. diversamente da quella attuale. is t itu ita nel 1833 , la medaglia al valore del 1793 era so l tanto il segno visibile della concessione di un soprassoldo vitalizio: proprio per questa ragione era concessa so ltanto ai viventi c non anche al l a memoria dei caduti. Ciò porta a concludere che in rea ltà quella ricompensa non era veramente collettiva: non implicava infatti che tutti i dragoni di quel Reggimento. incluse le future reclute, gode ssero della doppia paga. In quel modo improprio si indicava in realtà un blocco di 114 ricompense individuali. tanti quanti erano i sottufficiali c militari di truppa dei 2 squadroni pre senti alla carica co'>iddena del Bricchetto.
XIII - PAX RO MANA
(21 apri le - 15 maggio 1796)
"Il Piemonte non è maturo per la rivoluzione"
Christophe Sal i ceti (26 apri le 1796)
"Peuples de l'ltalie! L'Armée Jrançaise vie n t rompre vos chaines: le peuple Jrançais est l'ami de tous /es peuples; vos proprietés, votre religion et vos usages seront respectés"
Bonaparte (Cherasco, 27 aprile 1796)
"l'Italia è vostra. IL re di Sardegna si è posto tutto in mia balia. Quanto alle condi zioni di pace, voi potete dettargli quello che più vi talenti, perchè ho in mio potere le prin c ipali fortezze. Avete modo di contentarlo con parte della Lombardia o di perder lo a pia cer vostro".
Bonaparte al Direttorio (29 aprile l 796)
Il Consiglio della Corona (Torino. 21 aprile )
La sera del 21 aprile, mentre Colli si s tabili va a Fossano per trattenere il nemico MI Ila linea Stura-Tanaro, giun&c a Torino la notizia che Colli aveva sgomberato Mondovì e che l'Armata francese delle Alpi aveva disceso le Valli del Po. aggirato D emonte e intimato la re sa a Cuneo. La situazione venne valutata dal Consiglio della Coro na, subito riunito si a Palazzo Reale. coi principi del sa ng ue, i ministri Hauteville. Cravanzana, Tonso e Graneri, il marchese di Sant'Andrea col figlio Ignazio, l'arcivescovo Costa e gli inviati austriaco Gherardini e inglese Drakc, appositamente arrivato da Genova. aturalmente. il duca d'Ao-,ta c gli inviati perorarono la resistenza, citando l'ese mpio del 1706 e osservando che il nemico non poteva al. ediarc le fortezze e tanto meno Torino e che gli alleati potevano ancora riunire 45.000 uomini contro 35.000. con una cavalleria più numerosa c addestrata di quella francese. A sorpresa stavolta anche il principe di Piemonte appoggiò la resi stenza. per gli l.crupo li religiosi instillatigli dal suo confessore.
Toccò al cardinale Costa perorare la pace, mischiando argomenti umanitari con valutazioni politiche e perfino militari. Sostenne che era immorale sacrificare altre vite per pura ostinazione, senza speranza di recuperare province ormai francesizzate, abbandonati dall'alleato. col paese alla fame. r Armata in pezzi e la gente che accoglieva festante il nemico Gli inviati protestarono sdegnati c la seduta si avviò alla scontata conclusione. Tra il generale sollievo Haut eville propose di riprendere, tramite l'ambasciatore spagnolo Ulloa. il negoziato di Genova con Villars e di affidarlo al giovane figlio del generale Sant'Andrea.
Ma il discorso di Ignazio di R evel rovinò l'atmosfera. Fra il silenzio stupefatto c avvilito degli astanti spiegò loro le dimensioni della sconfitta che avevano subito, quale la posta in gioco di quella guerra che non avevano ancora capito. Non era più la guerra di gabinetto che alternava cannonate e negoziato. Era la lotta suprema e decisiva tra il loro mondo c quello dci nuovi barbari. Non era più in loro potere scegliere la pace. L'unica scelta rimasta al Piemonte era da quale parte combattere. O con l'Austria. o contro l'Austria.
Il re tolse la seduta di decidere. Più tardi ricevette privatamente Revel. Volle spiegargli che la s ua coscien7a gli vietava di allearsi con i ·'briganti" regicidi. gli ingiunse di limitars i a negoziare puramente c semplicemente la pace e gli affiancò per maggior sicurcua l'intendente Ton so. In oltre s pedì i l gene rale Latour, affiancato dal colonnello Costa di Bcauregard, da Colli con l'ordine di trasmettere a Bonaparte una proposta di armistizio in attesa della pace.
Si cure::_za illfema a Torino
A consigliare la pace erano anche ragioni di sicurezza interna. La capitale era in fermento. Le strade erano pattugliate milizia urbana. le famiglie più facoltose partivano per le residenze di campagna e si temevano attentati e sommosse, soprattutto nei quartieri popolari di Borgo Po e Borgo Dora. La guarnigione era del tutto insufficiente a fronteggiare eventuali emerge nze: le csigcn1.c della prima linea l 'ave- vano infatti ridotta a 2 squadroni di Cavallegg eri d'Aos ta, poche compagn ie d i ri se rva e 2 battaglioni di veterani. uno sardo in Cittadella c uno austriaco in ciuà.
Come misura urgente, già nella notte su l 22 si collocarono alcune centurie di fanti e cacciatori s ulle co lline dell'Eremo c s i fece ricorso perfino alle Guardie del co rpo. accampatesi in assetto di guerra alla Vanchiglia. Si ordinò poi al comandante di Susa. Fo ntanieux . di accorrere s ubito a Torino con tutte le truppe non st rettamente necessarie al presidio di Exilles c della Brun eua. Le truppe affluirono il 24 c il 25: il Reggimento gra natieri Pastori s di Saluggia al Colleg io dell e Province, il Regg im ento Lombardia in Ciuadella, i cacciatori del G cncvese e di Pin erolo al castello del Valentino, il R eggimento M oriana c i Dra go ni di Sardegna accampati sugli s palti tra Porta Po e P orta Nu ova. Il 29 giunse. per ultim o, il R egg im ento Nizza. portando gli effetti vi a circa 6 .000 uomini.
ll_fronte della Stura (22-26 aprile)
I l 22 aprile la Di vis ion e Colli. forte a ncora di 10.000 uomini, si trovava ancora a cava ll o del Tanaro. aspettando che a Fossano il maggiore Quaglia terminasse di cost ruire il ponte di barche su lla Stura. Le tr u ppe sarde fronteggiava no il nemico tra Monfo rte. M o nchi e ro. Carrù. Bene e Sa m'Albano. poco a monte di Fos ano. I noltre . rinfol7ata la guarnigio ne di Cuneo. il principe di Carignano s i era avvicinato a Colli, concent rand o altri 6.000 uo mini a l sobbo rgo orie nt ale di M adonna dell 'Olmo . La distruzione dei ponti suii'EIIero e sul Pesio. ancorchè incompleta. raJicntava per il momento l 'i nsegu imento ne mi co. Pe r le truppe sarde la minaccia più immediata era rappresentata dali 'avanguardia di Sérurier. che nella stessa giornata del 22 occupò Trinità, a mezza st rada tra Be ne e Sant 'A lbano.
Int anto Colli tra smise a Bonaparte la propos ta di a rmi stizio. Il comanda nte francese la ricevcrte a Mondovì il manino d e l 23, mentre Ma 55é na, rianato il ponte g uastato da i sardi. varcava l'Ellero co n l 'artig li e ri a e i ba gag li . Raggiunto il Pe s io a lle 3 del pomeriggio, lo risaliva fino al ponte di pietra, l'unico che il nemi co aveva trasc urato di di s tru ggere. Passato i l fiume . M asséna lo ridi sces e pe r la spo nda s inistra puntando s u Carrù, mentre sulla destra del Tanaro Augercau si auestava con IO petti a Doglia ni. Minacci a to da Sud-Ovest e da Nord - Est, il dista cc amento sa rdo di Ca rrù e ra costretto a ritirars i più a valle del Tanaro fermandosi a Lequio. Guadato il Tanaro, nel pomeriggio la cavalleria francese e ntra va a Carrù . dove a se ra Bonaparte trasfe rì il quartic r generale.
Soltanto allora dettò una breve risposta a Colli rccapitatagli a Fossano da M urai nella tarda mattinata del 24. Dopo av er so ttolineato c he il diritto di tratt a re l a fine delle ostilità spellava al Di rettorio. Bonaparte si dichiarava disponibile a unilateralmente le o peraz io ni in attesa dci nego1.ia ti , ma alla doppia condi zione c he il re smobilitasse l'esercito e conseg nasse Cuneo. Ceva e una piazza a scelta fra Tortona e Alessandria.
Accusato ripetutamente di defezione da Colli. e nell'estre m o tentativo di salvare l'alleanl.a, Bcaulieu decise finalmente di avvicinarsi a Colli c all'alba del 24 , con l 6 battaglioni e 20 s quadroni. ri sa lì il Ta naro verso Nizza d e lla Pag lia (Nii.Za M o nfe rrat o), lascia nd o Liptay a TerLo con altri 7 bauaglioni e 6 sq uadroni, in mod o da garantirsi una rapida ritirata ve rs o la Lombardia. Ad Oviglio lo raggiunse però un corriere di Gherardini con la notizia che la condizione francese per avviare il negoz iato di pace con Torino era la consegna di Alessandria o Tortona. Beaulieu tentò allora di farle occupare di sorpresa, Tortona dalla Brigata Pittony c Alessandria da 2 reggimenti di cavalleria. Ma natura l mente quella mossa era stata prevista e i governatori piemontesi ebbero i l tempo di a l zare i ponti e schierare le guarnigioni sui baluardi con le micce accese, costringendo gli austriaci a sfilare impotenti sotto le mura. Soltanto la cavalleria napoletana, Reggimento Re, potè impadronirsi di Valenza (quando, pochi giorni dopo, dovette evacuar la , chiese invano a Beaulieu il permesso di saccheggiarla). ln teoria la Stura, non guadabile in que ll a stagione, costituiva un'ottima posizione difen s iva: ma accorrevano almeno 30.000 uomini per presidiare i 45 chilometri tra Cuneo e Cherasco. Avendone meno della metà, alle 17 Colli deci se di proseguire la ritirata verso il Po e arretrò con 3.000 a Sanfré, da dove poteva accorrere a Cherasco per congiungersi con Bcaulicu oppure proseguire la ritirata per Carmagnola e Moncalieri. Lasciò tuttavia in retroguardia, sulle colline di Fossano, un corpo volante di 2.000 uomini a l comando del br igadiere a lemanno Teodoro di .Brempt. Ordinò inoltre a Colli Ricci di difendere ad oltranza, con 400 cacciatori e alcuni cannoni, il traghetto d i Sant'A l bano.
Convinto che, pur di ottenere il negoziato di pace , i piemontesi avrebbero accettato le dure condizioni preliminari. Bonaparte aveva nel frattempo proseguito l'avanzata evitando però il contatto col nemico. Durante l a giornata del 24 Masséna e Augereau si limitarono infatti ad avanzare sulle due sponde del Tanaro, occupando Bene e La Morra e minacciando Cherasco, mentre Sérurier marciò su Fossano senza fretta. arrivandovi soltanto a lle 19 di sera. Così al mattino, tenninato il ponte, Colli ebbe il tempo di passare la Stura e Murat potè consegnargli la risposta di Bonaparte quando Quaglia aveva già smontato l 'o pera. Ne l frattempo, a La Morra, Augereau riceveva una delega z ione del consiglio rivoluzionario costituitosi ad Alba. accrescendo le opzioni politiche a disposizione di Bonaparte.
Appena g iunto davanti a Fossano Sérurier cominciò subito a cannoneggiare la città. Dopo aver chiesto invano a Colli Ricci di allontanarsi da Fo ssano, le autorità cittadine comunicarono a Sérurier la loro so ttomi ss ione alla Francia . Cedendo alle loro su ppliche, il generale accordò a Colli Ricci una tregua di mezz'ora per decidere la resa e. scaduto invano l'ultimatum, riprese il fuoco in modo più selettivo, badando a risparmiare le abitazioni . Ma intimò atta città di gettare un ponte e consegnargli 3 ostaggi e 7.000 raz ioni d i pane.
1125 aprile sembrò che l'offensiva fina le fosse ormai inevitabile. A l mattino , mentre si lavorava febb1ilmente ad armare la Cittade ll a e frotte di so ldati sfuggiti o liberati dalla prigionia francese portavano notizie demoralizzanti, le principesse francesi partivano per Novara assieme alla moglie dell 'am bascia tore Gherardini. E si apprestavano a seguirle anche la Famiglia Rea le e i Carignano.
Sérurier rimase fermo a Fossano, perchè i l ponte artigianale costruito coi bigonci da vendemmia e ra insufficiente. Potè passare solo il 26, quando Cotti Ricci si ritirò a Sav igliano !asciandogli il traghetto. Alcuni cacciatori, attardatisi a saccheggiare i sobborghi e il ghetto di Fossano, furono arrestati dalla milizia urbana e consegnati a Sérurier che li fece fucilare
Intanto Colli avanzava su Cherasco per ricongiungersi con Brempt e fronteggiare Masséna. La città, cinta di burroni c bastioni e munita di 3.000 uomini. era infatti in condizione di resistere e Colli era convinto che l'avanguardia di Beaulieu fosse già a Nizza Monferrato, a una giornata di marcia da Cherasco. Ma. appreso che Bcaulicu si stava invece ritirando verso la Lombardia, si fermò a Bra.
Così, dopo due ore di cannonate, a mezzogiorno del 25 Massçna entrò a Cherasco. accolto dai decurioni c dal clero e facendovi un ricco bottino. inclusi 28 cannoni che servi ron o ai francesi per armare la piazzaforte. Nel pomeriggio giunse anche Bonaparte, che si installò nel palazzo del generale Salmatoris . maestro di casa del re c in seguito prefetto di pa l azzo di Napoleone. In questo edificio era stata appena trasferita la Sacra Sindonc di Torino. già ospitata a Cherasco nel 1630 c 1706.
Il mattino del 26 aprile Augereau e Ranza entrarono ad Alba. Nel frattempo Quaglia gittava un ponte sul Po a Valenza, attraversato dalle truppe imperiali in ritirata c poi smontato c trasferito a Pavia. Alle IO di sera Tonso e Revcl tornarono da Genova. entrando a Torino al parco d'assedio e ai magazzini salvati da Colli. l due plenipotenziari riferirono aJ re che il nuovo inviato francese Faipoult si era rifiutatodi negoziare la pace questione riservata al Direttorio. ma aveva assicurato che Parigi era ben disposta nei confronti del Piemonte. E che, allo scopo di risparmiare sangue, lo stesso Faipoult aveva autoriaato Bonaparte a sospendere le ostilità e dettare le condizioni armistiziali già notificate a Colli.
Su o rdin e del re, Colli aveva appena tentato di ottenerne la modifica, in particolare chiedendo a Bonaparte di rinunciare alla consegna di Tortona per non provocare rea zioni austriache. Per tutta risposta gli era pervenuto un ultimawm in 7 articoli: occupazione del territorio lungo la Stura da Demonte ad Alessandria: consegna di Cuneo c Tortona con cessione gratuita delle artiglierie. munizioni c magazzini; resa del presidio di Ceva; neutralità piemontese e libero passaggio verso la Lombardia con facoltà di varcare il Po a Valenza. Ques'ultima clau!>ola mirava ad ingannare gli austriaci sulla vera direttrice d'attacco. E per rafforzarne la credibilità. Bonaparte impose di costruire subito un nuovo equipaggio da ponte datenere a disposizione dell'Armata francese (in maggio il ponte fu gittato a Valenza per traghettare artiglierie e truppe e l'equipaggio rimase in eserci7io sino al 1798. Nel maggio l 799 Quaglia ne costruì un terzo per consentire agli aust ro-russi di passare la Bormida, poi uti liuato dagli austriaci anche nel 1800 per la campagna di Marengo).
L'armisri:Jo di Cherasco (27 -28 aprile)
Il mattino del 27 Colli arretrò, schierandosi con la destra a Carmagnola e la s inistra a Casanuova e Ternavasso. dietro lo Stellone. In retroguardia. a Savigliano e Sanfré, lasciò i colonnelli Colli Ricci c Salu7.zo di Vcrwolo. Quest'ultimo, cavaliere melitensc. comandava la cavalleria. che poco dopo fu attaccata dai france!.i a Sanfré. Minacciato da due grosse colonne nemiche. Colli dovette allora arretrare la sinistra a Santena e Trofarello e spostare il quartier generale da Carignano alla Loggia. pronto ormai a dare battaglia tra le altu re di Testona c il campo trincerato di Mon calieri . ultimo baluardo prima della capitale.
Nelle stesse ore Alba aveva proclamato la R epubb l ica Piemontese e Bonaparte aveva lanciato il celebre proclama di Cherasco: "Peuples d'Italie! L'Arméefrançaise vient rompre vos chaines: le peuplefrançais est l ' ami de tous les peuples; vos propriérés , vorre réligion et vos usages seront respectés". Intanto Beaulieu spediva il generale Schanurst a riportare in Lombarda i resti de l Corpo aus ili ario austriaco al so ldo piemontese. in particolare il battaglione di veterani di presidio a Torino, avviandolo per Poirino e Asti .
A Torino, poco dopo mezzogiomo, il Consiglio della Corona ratificò la decisione di accettare l 'annistizio. A ll e 14 il re fece trasmettere a Latour e Costa, che si trovavano a Carmagnola. la plenipotenza e l'ordine di recarsi da Bonapa1te, accompagnati dagli aiutanti di campo del duca d 'Aosta e di Colli , capitani Sommariva e Seysse l. Superato l ' avamposto francese a Sanfré, a Bra furono accolti da Masséna e un'ora dopo proseguirono per Cherasco con una scorta di ussari. Arrivarono a palazzo Salmatoris alle 22.30 e mezz'ora dopo Berthier li introdu sse da Bonaparte.
Latour cercò invano di ottenere qualche alleggerimento delle condizioni. BonapaJte s i limitò a rassicurare il re che non intendeva costringerlo a tradire i suoi alleati. Poco dopo mezzanotte troncò la discussione asserendo falsamente che l 'assalto generale stava per scattare alle 2 e i plenipotenziari si rassegnarono a firmare l'armistiz io. Mentre Seyssel lo pottava al galoppo a Torino. Costa e Latour attesero la ratifica regia alla tavola del vincitore.
Con ga rrula euforia, il dio della guerra millantò di aver ideato la manovra di Dego fin dal 1794 e ammannì scontati e logi ali" Armata sarda ("'per ben due volte vi siete abilissimamente sottratti ai miei artigli"; "ammirevole" la resistenza della Bicocca). Poi, in tono paternamente delatorio, li mi se in guardia contro i giacobini: " il vost ro pae se è tutto minato: a Genova trovai depositate 700.000 lire in tanta moneta per opera dei cospirato ri segreti della Lombardia e del Piemonte, i quali avevano raccolto cotesta somma per favorire la venuta dell'esercito francese".
Alle 6 del mattino arrivò Saliceti a recitare la parte del catt i vo: condizioni troppo miti! Alle 7 tornò Seyssel con la ratifica. Il giorno dopo, 29 apri le, Bonaparte scrisse al Direttorio: "l'Italia è vostra. Il re di Sardegna s i è posto tutto in mia balia. Quanto a ll e condizioni di pace. voi potete dettargli quello che pii:J vi talenti, perchè ho in mio potere le principali fortezze. Avete modo di contentarlo con parte della Lombardia o di perderlo a piacer vostro".
Lo stesso giorno il re accettava le dimissioni di Colli, sostituendolo con il generale Latour. ed egli stesso delegava al duca d 'Aosta il comando s upremo dell'eserc ito, con quartier generale al castello di Racconigi. Erano 30.000 uomini ripartiti in 5 divisioni. tre di truppe naz ionali e due di truppe svizzere. considerate più spendibili per eventuali impieghi in ordine Comandavano le prime tre i maggiori generali de Sonnaz, Solaro Della Chiusa e Vitale, con i rispettivi quartieri generali a Saluzzo (Destra), Castagnole (Centro) e A sti (S ini st ra ) . Le divisioni estere, comandate dai maggiori generali Christ e Streng, erano rispettivamente a destra di Pinerolo e tra Carignano e Carmagnola. a portata di mano del governatore di Torino
La ritirata fruttò ai militari sard i le ultime Il medag lie d i quella g uerra. Furono decorati il sergente "BongueiTie r'' e il granatiere Gros di Nizza, i sergenti Bent i voglio e Felice di Piemonte, il caporale Taraglio della Marina , i soldati Fontana e Sutor di Saluzzo. Fillion e Curvi !las di Genevese, Mu sso di Tortona e Donad ei di Mondovì
(quest'u l timo per aver catturato un 'insegna nemica). Celebrare il valore addolciva l'amarezza del momento. La consegna delle forteue e la smobilitazione, co nclusa in autunno, suscitarono infatti frustrazioni e proteste nel corpo ufficiali. in particolare di cavalleria, punti su!ronore c preoccupati dalla riduzione dei Quadri.
Ul missione diplomatica a Parigi
A trattare la pace furono spediti a Parigi Revcl e Tonso. Avevano facoltà di cedere anche l a Sardegna ma co l trasferimento de l tito lo regio ad uno degli altri stati rimasti a Vittorio Amedeo. Inoltre l" adesione ad una eventuale richiesta d'alleanza era subordinata alla condizione che fosse assolutamente necessario. Pensavano di avere ancor qualche carta da giocare. Invece la copia delle loro istruzioni, carpite da un cameriere del ministro Cravanzana. li aveva preceduti a Parigi tramite la cellula giacobina di Vinay.
Ignara di tutto. la diplomazia sarda lavorava attivamente a Madrid c Berlino in cerca di appoggi In particolare la Spagna stava già negoziando l'allea nza con la Francia e la mediazione a favore del Piemonte svolta dall'ambasciatore a Parigi Del Campo non era certo in grado di addolc ire le cond izioni imposte dal vincitore. La prima udienza del ministro degli Esteri francese. Charles Delacroix, ai plenipotenziari sardi si svo l se l' l i maggio, il giorno successivo a ll a decisiva vittoria riportata da Bonaparte a Lodi contro Beaulieu. Dopo averli informati che le clausole non erano negoz iabili c che Parigi conosceva le loro Delacroix si l imitò a sottoporre loro il testo dettato dal Direttorio e ad ascoltare le loro osservazioni sui s ingo li articoli.
Nei giorni seguenti i plenipotenziari fecero un estremo e inutile tentativo di sollecitare un intervento spagnolo a difesa dei diritti di retrocessione della Sardegna in caso di estintiooc di Casa Savoia fissati dal trattato dell720. Poi. il 15 maggio, nelle stesse ore io cui Bonaparte entrava in Milano, Revel e Tonso dovettero rassegnarsi a firmare.
Il giorno successivo De l acroix pose come ulteriore conditione per la ratifica del trattato il licenziamento del ministro degli Este r i Hautevi ll e, troppo li gio ali" Austria c la sua sostituzione col filofranccsc Damiano Priocca, ambasciatore pres o la Santa Sede. Il 18 maggio furono ricevuti da Carnot i l quale ventilò nuovamente la cessione del Milanese in cambio di un contingente sardo per l ' Armata d'Italia, necessario per sbarrare agli a u striac i i passi del Tirolo. I l negoziato sull'alleanza andò avanti s i no ad agosto. Naturalmente Priocca, entrato in carica il 16 luglio. la caldeggiava. ma il re e i principi la respinsero sia per ragioni di principio sia perchè cons ideravano d iso norevole sc hierarsi contro l'ex-alleato. Ragione che non impedì invece alla Spagna di sottoscrivere il 19 agosto 1796. a San rt defonso. una a l lcanta offensiva e difensiva contro l"lnghil tcrra. L'alleanza si rivelò presto disaMrosa per le sorti della flotta c del le co lon ie americane della Spagna. ma assicurò alla Francia la superiorità navale nel Mediterraneo. costringendo gli inglesi ad evacuare la Corsica e poi anche l'Elba.
La pace di Parigi (l 5 maggio)
L'umiliante trattato di Parigi si componeva di 21 arti coli pubblici e 7 segreti. I primi prevedevano le scuse per l'offesa arrecata a Semonville, il riconoscimento dell 'anness ione di Nizza, Savoia, Tenda e Breglio, l'espulsione dei profughi daJ territorio piemontese e l'amnistia per repubblicani e collaborazio ni s ti. In o ltre l'occupazione di Cuneo. Tortona, Exilles. Susa, Brunetta e Alessandria fino alla conclusione di un trattato di commercio con la concessione unilaterale alla Francia della clausola della nazione più favorita. Infine il libero passo a ll e truppe francesi con somministrazione di viveri e foraggio. la demolizione dei fo rti di Susa, Brun etta ed Exilles e l'impegno a impedire l'accesso di truppe nemiche
Gli articoli segret i prevedevano la cessione delle isole sa rd e di Sant' Antioco e San Pietro (consigliata da Bonaparte) nonchè di altre porzioni delle Alpi Marittime (Va ldi er i. Alta va ll e del Gesso e di Stura), la rinuncia delle figlie del re di agire in via legale con tro la co nfisca dei loro beni, la liberazione deg li ex -sudd iti nizzardi e savoiardi deportati in Piemon te, il congedamento delle milizie provinciali e la smobilitazio ne dell'esercito, la demolizione di Demonte e delle Barricate di Stura, il divieto di approdo alle navi nemiche e l'appoggio logistico a quelle francesi e infine larinuncia ai titoli di sovranità sulle terre perdute. Da notare che la Francia si astenne dal pretendere l'annessione de li' intera Sardegna e rinviò la conseg na dei due iso lotti strategici per non provocare una reaz ione ingle se.
In cambio il Piemonte usciva , almeno per il momento, dal t urbin e della g u erra, in vano s ostenuta per 44 mes i con grandissimo sacrificio e scarso sostegno esterno. Quel turbine aveva già investito la Lombardia e avrebbe presto sconvolto l'intera Penisola. Era fatale che la furia delJa guena si abbattesse di nuovo sull'esausto ed umiliato Reg no suba lpin o.
La Repubblica di Alba (23 aprile - 28 giugno)
A proposito del rischio rivoluzionario in Italia Bonaparte sostenne in quei giorni tesi opposte. Fa r credere a Torino che i g iacob ini fossero dappetutto gli serviva a rafforzare la pressione psicologica e a produrre nei vinti quell'atteggiamento che oggi definiamo "si ndrome di Stocco lm a". Ma per togliersi dai piedi gli emissari di Barras gli conveniva scrivere a Parigi che "in Pi emonte non v'(era) neppure la prima idea di una rivoluzione" (26 aprile), tesi confermata contestuaJmente da SaJiceti ("il Piemonte non è maturo per la rivoluzione" ). Entrambi i g iudi zi poggiavano su buoni elementi ed erano tra loro meno contraddittori di quel che sembri. l "giacobini " . infatt i. erano tan ti , sopra ttutt o fra le professioni liberali. Ma i giacobin i che volevano davvero la rivolu z ione erano pochi e marginali. La massa era formata dagli aspiranti collabo razionisti mossi esclusivamente da l calcolo personale.
L'epicentro giacobino era ad Alba e non altrove perchè qui si erano concentrati, per scopi puramente militari , gli sforzi degli emissari francesi e perchè albese era il fuoriuscito segnalato dal caporete R anza per destabili zzare le rctrovie nemiche. La cellula albese non era infatti al tro c he la vecchia Lo ggia massonica integrata dalle amicizie e clientele di Ignazio Bonafous ( 1768-1836): commercianti, possidenti. medici, avvocati. qualche ufficiale c un sacerdote.
Ritirandosi in direzioni opposte. sardi e austriaci avevano lasciato Alba senza copertura e senza presidio c neppure i francesi avevano sp recato tempo e truppe per occuparla. TI 19 aprile . partito il presidio ardo, il Consiglio municipale aveva deliberato l'istituLione di una Milizia Urbana. subito monopoliaata dagli amici di Bonafous che piantarono in piazza l 'Albero della libertà Ma solo il24, quando le colonne francesi sfilavano poco più ad Ovest verso Cherasco, il Consiglio aveva spedito 4 delegati a chiedere l'intervento francese.
Augercau e Saliceti erano arrivati il 26. dopo l'occupazione di Cherasco. portandos i al seguito Rusca. Ranza e Bonafous c permettendo loro di lanciare un proclama ·'al popolo piemonte se c lo mbard o", subitO però sommerso da que llo ben più fragoroso di Bonaparte. TI proclama riconosceva la "nazione piemontese, perpetuamente alleata con quella fran cese, e la o rdina va sui principi di libertà, ugua g lianza c sov ranità popolare. con- magi s trature elettive e tricolore blu, rosso e arancio. In o ltre aboliva decime e dirilli feudali ma non le congrue dci parroci e manteneva la .. religione" quale "cu lto patrio della nazione".
Il 27 aprile. con l'intervento di parecchi sindaci delle Langhe, l'assemblea albese proclamò la sedicente Repubblica piemontese, dichiarò deposto il tiranno, abolì titoli e ste mmi ed e lesse ma ire Bon afous (massima ca ri ca e lettiva dei municipi francesi).
Poi R anta piantò un nuovo Albero della libertà ( benedetto il l o maggio dal vescovo Vitale) c Rusca aperse gli arruolamenti per l a sed icente Leg ione Ri vo lu zionaria Itali ana distinta da un medaglione coi profili di Bru to e Cassio.
In tanto, pilotati da Saliceti, i Commissari del popolo diramarono ai comuni limitrofi l'ordine di Bonaparte di fornire l 'e lenco dci magazzini militari. aggiungendovi di suo quello di procedere all'inventario dei beni feudali c patrimoni regi ( ma ben pochi sindaci lo eseguirono) fl 24 maggio giu n se ad Alba la notizia della pace di Parigi. che sanciva il ritorno delle Lan g he alla sovranità piemontese. Ran za fuggì a Milan o . Bo nafous fu ca tturato dai contad ini di Castiglion Falletto e tradotto in carcere a Fossano. dove scrisse subito una richiesta di grazia. La sua co ndanna a morte in co ntuma cia metteva tutti in imbarazzo. ma il coma nd ante del presidio francese di Che ra sco suggerì il cavillo per poterlo liberare c cioè che l'arresto era nullo in quanto avvenu to in territorio non anco ra formalmente restituito alle autorità sarde.
Il 2 maggio Latour protestò con Bonaparte osservando che le ordinanze albesi violavano l'armistizio. Jl generale gli rispose il4, promettendo di informarsi. Lo stesso giorno Séruricr scio lse il corpo municipale sostitu endolo co n un Cons i glio in cui erano rappresentati il partito democratico e quello aristocratico. ll 7 maggio il nuovo orga no si dichiarò soggetto alla Repub b lica francese c alle sue legg i e rimi se il gove rno all'agente francese Villetard.
Anche i collaborazionisti con minori responsabilità erano terroriZiati. Il 27 maggio Luigi Parru11a scrisse a un suo conterraneo confidente di polizia proclamando la s ua leall à e dando tutta la colpa a B onafous. Il 6 giugno il Consiglio municipale lo spedì a Milano assieme a Ri ccardo Sinco per impetrare la protezione di Bonaparte. Il gio rno dopo annegò mentre traghettava il Ticino. Anni dopo Sineo ra ccon tò un 'al tra versione: avrebbero raggiunto Milano c sarebbero stati ricevuti da Bonaparte alla di Saliceti. Ma, degnarli di risposta, Napoleone avrebbe fatto cenno a un picchetto di soldati che avrebbero arrestato e fucilato il Parru?Za. mentre Saliceti avrebbe ingiunto a Sineo. sotto pena della vita. di raccontare la storia dell'annegamento fortuito. TI 18 giugno Villetard ordinò al Consiglio di rimettersi alla clemenza del re. Il giorno dopo l'organo fu sciolto. se nn clamorose vendette.
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257-60.262,264.267-69,273-83,287.288.290-93.296.297,301.304-11 .
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·
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139. 200, 249.
Casabianca. teneme delia Gendarmeria Reale Anglo-Corsa. p. 102.
Casanova, capitano della Gendarmeria Reale Anglo-Corsa. p. l 02.
Casati, marchese, tenente del l 0 Regg. Cacciatori. p. 190.
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Cavo retto. marchese di. capitano del Rcgg. dj Acquj. p. l l 4.
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Cerini. commissario di guerra sardo, p. 28
Cerruti, subalterno del Regg. Monferrat o, p. 8 1.
Cervo n i, Giambattista, generale francese, p. 96, 154, 155. 160 . 187, 200, 205, 206. 227,247,262,264,268.270,278,281.
Chaffardon. v. d'Oncieu.
Chambaud, ca pobri ga ta francese, p. 181.
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Chamousset. Bertrand dc. colonnello del 3° Regg. Granatieri. p. 161, l 67.
Championnet. Jean Etienne. generale francese. p. 242.
Chantel. avvocato e rivoluzionario piemontese. p. 169.
Chantel. sottotenente delle Reali Truppe sarde e fratello del precedente. p. 169.
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Charbonnière, capitano della Marin e Nationale, p. l Ol.
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Chaumette. Pierre Gaspard, detto "Anassagora". politico francese, p. 37.
Chavannes. capitano d ei Dragoni del Chiablese. p. 208.
Chel>sel, ufficiale al servizio sardo. p. 44.
Chevron de Villette, colonnello del Regg. di Mariana. p. 30. 39.
Chiablcse. v. Savoia.
Chiabrera. capitano del Regg. Guardie , p. 29.
Chino, barone Pio, maggior genera le (gran croce dell'Ordine Mauri7.iano), p. 30, 40, 46,47.66,126.141. 161.165.166.
Chiusano. v. Caissotti.
Choiseul. di. ambasciatore di Luigi XVI a Torino p. 17.
Christ de Sanz, magg iore del Regg. Grigione, fratello del seguente, p. 67, 167, 186
Christ de Sanz, Nicola s, brigadiere del Regg. Grigione. p. 51. 67, 69. 115, 163, 186, 250, 260,307.
Cirié. v. Doria.
Civalieri. brigadiere del Regg. di Asti. p. 164. 165.292.297.
Clarelli. Mariano, tenente colonnello pontificio, p. 75.
Clau sa de. ge nerale francese del genio. p. 230
Clauscwitz, Carlo. barone von, generale c stratega prussiano. p. Il. 42. 291.
Clerfayt de Croix. conte Karl Josef. gene rale austriaco. p. 239. 258.
Clermont. Jacques. conte di Saint Jean de la Batie. emig rato francc!>c. tenente colonnello al se rvizio sardo, p. 44, 134, 137. 185, 207.
Colla. tenente dci Granatieri Reali, p . 245, 289. Collegno. cavaliere di. comandante sardo di Chambéry, p. 28. Collegno. subalterno del Regg. Monferrato. p. l 60. Colleoni. conte, maggiore del il Batt. Cacciatori. p. 55.
Colli Marchini, Michelangelo Alessandro. barone vogherese. generale austriaco, poi sardo, poi pontificio (gran croce de Il ' Ordine mauritiano). p. 40.
Batl. CacciaLOri, p. 55. 56. IlO , 134.
Colli Ricci. marchesi.! di Felizzano. rnagg. del Re gg. di Mondovì, poi del
273.288.289.305.306.
Colloredo. Josef Maria Wenzel. conte von Mels und Waldsee. generale. p.
Co Iomb. emigrato francese. tenente del Corpo Franco. p. l 82 .
Colombo. subalterno del R egg. Pi emon t e, p. 160.
Colonna Cesari-Rocca, colonnello corso, p. 81-83. 102.
Colonna di Leca. tcn. col. del II Batt. Anglo-corso, poi della Gend. Anglo-Corsa. p. 102.
Colonna. principe Agostino. maggiore napoletano. p. 179.
Condé. Luigi Enrico Giuseppe, duca di Borbone. p. 17.
Condé. v. Borbone.
Condorcct, Jean Antoine Nicolas de Caritat, marche se di. p. 7.
Corbett. Julian S stratega e storico navale. p. 71.
Cordero di Pamparato, Clemente, conte dl Roburent. magg. dei Dragoni di S. M .. p. 297.
Cordon. v. de la Tour.
Correale. Matteo, cap. di vascello della Reale Marina napoletana, p. 218.
Corsi. Dionisio, maggiore napoletano, p. 179.
Corte, capitano dei granatieri del Regg. Monferrato. p. 160. 272.
Cossila. v. Nomis.
Costa, cardinale arcivescovo di Torino. p. 212.238. 303.
Costa, come di Montafia, generale, p. 67. Il!, 146. 151, 208-10. 213, 216, 224. 251. 260.
Costa di Bcauregard, capo di Stato Magg iore dell'Armata Sarda, p. 60.
Costa. Eugenio. cavaliere de Beauregard, sonotenente dei Granatieri Reali p. 157.
Costa, Giuseppe Enrico, marche se de Beauregard, magg. dei Granatieri Reali (padre del precedente). p. 44. 98. 157. 190.303.307.
Costa, capitano dei cacciatori delle Truppe Sarde. p. 214
Costa. sottotenente del Regg. di Torino. p. 132.
Cravanzana, v. Fontana.
Cri sta, tenente delle Reali Truppe sa rde. p. 118.
Cri!>tiani, Intendente gene ral e della Contea di Nizza, p. 31.
Cristinl. avvocato ni nardo c agente segre to sardo. p. 28.
Crova, ufficiale dei cacciatori del Regg. Royal Allemand, p. 18 3.
Cu ggia capitan o del Regg. Sardegna. l Batt p. 109.
Cusai. colonnello del Regg. napoletano Messapia, l Batt., p. 92.
Cu sano. co nte di. generale sardo. p. 45.
Cu ssana . subalterno del Regg. Piemonte, p. 160.
Cutò. v. Filangieri.
Dagobert, L. de, generale francese. p. 34. 48, 49. 108. 109. d ' Albion. tenente delle Reali Truppe sarde. p. 99.
D· Allemagne, Claude. generale francese, p. 142. 156. 164. 214 248 d'Ailema g ne. v. De Conzier. d'Andezeno. v. Salmour.
Dall ons, capobanaglionc francese. p. 210.
Dalons-Chabran. aiutante generale del gene ral e Mas!->éna. p. 245.
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Dattoli, capitano delle Reali Truppe sarde. p. 117.
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De BI asi. Francesco, Paolo, avvocato e rivoluzionario palermitano, p. l 69. de Brez, Albertini, capitano dell o Stato Generale sardo, p. 209.
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Delfino di Trivié. Giambattista, generale sardo. p. 44. 60. del Gallo, v. Mastrilli.
Della Rocca. tenente colonnello del R egg. Piemonte. p. 141.
Déllera. Giuseppe Antonio. barone di Co rteranzc. tenente generale (g ran croce dciI'OrdincMauriziano).p.40.47.54.58,66.111.113-16, 135.136,141,146.149.
151, 152. 158, 164, 178. 189.297.298 .
Déllera, cavaliere di CorteranLe, figlio del precedente, capitano tenente del 2° Truppe Leggie re (cava liere mauririano). p. 117.
Del egro. Piero. p. IO.
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Gassendi, Jean Jacques Basilien. barone di, direttore dell ' Arsenale di Marsiglia, p. 91.
Gaudin, sv izzero , colonnello sardo, p. 47 , 66, 164.
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Ghiliossi, conte Carlo. capitano tenente delle R eale Artiglieria sarda, p. 169.
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Giacomoni, aiutante generale del ge nerale Masséna, p. 247.
Giaime. Felice Giuseppe. conte, presidente della Camera dei Conti di Torino, p. 23839.
Giampietri. tenente colonnello del rn Ban. Anglo-Corso, p. 102.
Giannone Pietro. avvocato, saggista e storico napoletano. p. 13.
Gioffrcdi, Amedeo. detto Antonio Brillo", agente !.egrcto snrdo a San Remo. p. 246.
Giorgio fll, v. Hannover.
Giriadetti, so ttotcn ente del Batta g lione Cacciatori Carabini eri, p. 215.
G iro la. conte. mini s tro austriaco a Genova , p. 271.
Giuseppe Il. v. Asburgo.
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Graham, Tomas, colonnello inglese, poi generale e Lord Lyncdock, p. 89.
Graneri. Giuseppe. conte. ministro degli interni p. 17. 57, IO l. 146.184,238.241.
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Grassc-Tilly. François J oscph Paul conte de. ammiraglio francese. p. 84.
Gra vina Federico. Carlo. duca di. ammiraglio palermitano al servizio :-.pagnolo, p. 89. 92.
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Guibcrt, J acques-Antoine- H ippolythe, conte dc, generale francese, p. 148.
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Gu ycn (Gu ye ux ) ge neral e francese, p. 294. 296-98.
Gyu laj, lgnaz. conte d i Ma ros-N6meth c Nàdaska. ge nera le, p. L73, 203, 2 l l. 252. 266.268. 271.277.282.292.
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Haller. amministratore dell'Armata dell e Alpi. p. 142
Hann over Giorgio lll di. re d'Inghilterra ed elcllorc d'Hannover. p. 17, 85, 88. 93, 100.238.
Hannover. Frederick Augustus of. duca di York , feldmaresciallo inglese. p. 85.
Haumel, generale francese. p 151. 154. 155, l 57 158.
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Hautev ille. v. Perrct.
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Hervcy, Lord John ambasciatore ingle se a Firenze. p. 87 , 93 .
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Hohen10llern. Federico II di deno ··rederico il Grande Re di P russia. p. 19.
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J ervis. v. Saint Vincent.
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J omini. Antoine Henri, barone, generale e scrittore mi litare. p. 51 , l l 8 . l 62.
J oubert. Barthelemy Catherine. generale fra ncese. p. 208 . 227.228.230 .231. 247. 268.272-75 .288.289 293
Jun od Andrea. commerc iante e ri vol uzio nario aostano. p. 168. 169.
J un od, Giuseppe , fratello de l precedente, p. l 68.
J unot. J ean Andoche. ufficia le d'artiglieria francese, p. 99.
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KaunitL -Rietberg. Wcn7el Anton. conte e poi principe von . Primo Ministro austriaco. p. 7. 23. 24.
Ke ll e rmann , Françoi s Etie nn e Christophe. generale france se, p. Il , 37 48, 88. 89, 109 , l l0.118, 123.126. 129.130,142, 199.201.204.206.207.208,222,223, Koun, capitano dci granatieri sardi . p. 214.
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La Reve llière - Lépea ux, Louis Mari e de. membro del Direttorio francese. p. 243.
Laroque. maresciallo di campo f ran cese, p. 29.
Lasalcette. capobrigatra francese. p. 229.230.242.248.277 . 278.280.
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Latouche-Tréville. Louis Ren é Madeleine Levassor, con te di, ammiraglio francese, p. 73-75, 77. 7 8.
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Laudon. barone Gideon Ernest vo n. maresciallo austriaco. p. 43. SO, 51.
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Lecomte, Hipp o lyth e, pillore francese. p . 32.
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Leopoldo H, v. Asburgo.
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Lcotardi, colonnello del Regg. di Acqui. p. L25.
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Malabaila, Pietro Francesco, conte di Cana le, ma gg. dei Cacciatori Carabinieri. p. 53. 67. 69.110, 112. 113,115, 133, 193.271.
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Manca. An to ni o, duca deli'Asinara c di Vallombrosa, nobile sardo, p. 199.
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Mare cot. capobattaglione del Genio francese, p. 91. 94 . 97.
Maria Antonietta v. Asburgo.
Ma ri a Caro lina, v. Asburgo.
Maria Teresa, v. Asbu rgo.
M arignano, marchese di. nobile ninardo, p. 20.
Marmont. Auguste Frédéric Louis Viesse de. ufficiale d'artiglieria. poi maresciallo di Francia e duca di Ragusa . p. 99.
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Manin.Pierre,ammiragliofrancese,p.IOO IOI,I80.197 -99,218.
Manine!. aiutante maggiore del Bali. Cacciatori Carabinieri . p. 215.
Martonitz . capitano del ge ni o austriaco, p. 44, 149, 272-74.
Marziani. aiutante di campo del generale Pro vcra, p. 272.
Mas sé na. André. nizzardo, general e. poi maresciallo di Franc ia . p. Il, 12. 33. 34 .
1.288 ,289,29 1,293 ,296,304-07.
Mas!>Cna, Onorato. del Regg. Oncglia (c ugino del precedente), p. 39.
Massimino, ma ggiore del 1° Rcgg. Truppe Leggicrc, p. 54.
Mastrilli. Mart.io, march ese c poi duca del Gallo. amb. napoletano a Yicnna . p. 179.
Matera, Pasquale. medico e rivoluzionario s iracusano, p. 78. 83 . 197. 274.
Mathieu. aiutante di campo del generale Schérer, p. 247.
Mathieu. sottotcnente del Regg. La Marina. p. 190.
Mattone cavali ere di Beneve ll o . capitano della Real e Marina sarda. p. 86, 216 , 228.
Maul andi. capitano della fanteria sa rda, p. 45.
Medi ci d'Ottaiano. cavalier Luigi. Vicario di Polizia di Napoli, p. 78. 198.
Megèvc, sonotcnentc dci cacc iatori del Regg. Savoia, p.
M e(s)nard. generale francese. p. 230, 231, 247, 268. 269. 272, 273, 275. 281.
Menon, ufficiale delle R eali Truppe sarde, p. 44.
Mercy. Florimund. diplomatico austriaco. p. 51. 281.
Mercy , Claudius Fl orimund . conte di. generale belga al servizio imperiale, p. 51.
Meri in. Antoinc, detto Mcrlin de Thionville. p. 7.
Mersch. van der. Jean André. gene rale rivoluzionario belga, p. 21.
Me ssmer. mag g iore dell'Xl Batt. granatieri comp. (svizzero). p. 47, 66. 164. 169 .
Meynier. generale francese. p. 232,247.262,266.277-79,288,296.297.
Miakow ski. generale polacco al servizio francese . p. 112, 113. 116. 117.
Micas. generale francese. p. 49. l 13, 115.
Michelotti. farmacista di San Giacomo. p. 292.
Micheroux. Antortio, col. del Regg. napoletano Re. p. 92. 174.
Miglietti. capitano austriaco. p. 271.
Mill es imo. v. del Carretto.
Milon, capitano tenente dci Granatieri Reali, p. 233.
Mini ch ini, Angelo. tenente colonnello napoletano. p. 92.
Miollis, generale francese. p. 2 1O. 2 18, 229-3 1, 291. 296.
Macchia, cavaliere di San Michele, maggiore dei Granatieri Reali. p. 156.
Moetsch. Enrico. barone de. com. il Regg. napoletano Dragoni Regina. p. 179.
Mollin dc la Ri voirc, capobattaglione francese, p. 210.
Mon crive llo. capitano del Re gg. Guardie. p. 156. 160.
Monferrato, v. Savoia.
Monléon. genera le francese. p. 155.
Monnier, .Jean Charles. aiutante generale del generale Mas séna, p. 151. 155. l 59 160.247.
Montagnini, conte di Mirabello. residente sardo presso l' I mpero. p. 18.
Montaldo. sottmenente del Regg. La Marina, p. 190.
Montesquiou-Fezensac. An ne Pierre. marchese di. gen. frane p. 24, 28. 29. 30. 37, 130.
Montezemolo. v. Lanza Cordero di.
Monti. Yinccnw. poeta e letterato. p. 235.
Montmorin Saint Hérem. Armand Mare. conte di. p. 7. Montrésor. governatore ingle e dell'isola d'Elba . p. 103.
Morand. capitano dei Drag o ni di Piemonte, p. 131.
Morand. capitano del Rcgg. Guardie. p. 139.
Morand. subalterno dci Granatieri Rea l i, p . 156.
M orandi, ca p it an o del Corpo Franco, p. 152.
Morazzini, co nt e e sottotenente del Rcgg. Guardie, p. 114.
Moretti. Giuliano Apollinare. I ntendente generale delle Fabbriche e Fortificazioni, p. 60.
MoroZlo tenente colonnello del Rcgg. di Torino. p. 21 O.
Mossi. Ottavio Maria Tomma o . marchese di Marano. generale sardo. p. 44.
Moul ins. generale france se. p. 182. 223.
Mouret. generale francese, p. 98, 151. 152. 154. 180. 182. 200.
Muiron. capitano dell'artiglieria francese. p. 97 . 98.
Muffat, François-Marie-Emmanucl. barone di Saint Amour, tcn. col. Dragoni di Sardegna. p. 77. 80
Muffat, Joscph-Maric-Françoi s ,cav. di Saint Amour. co l. gov. di Saorgio (fratello del precedente). p. 151. 159. 160, 164, 169.
Muffat di Saint -Amour. Pierre Ferdinand. marchese di ChanaL. magg . gen .. cap. 2a co m p. Archibugieri Guardie della Porta (fratello dei precedenti). p. 15 l.
Mul grave. Henry Earl. generale inglese. p. 89. 90. 92. 94.
Murat. Joaquim. generale. poi Mar. di Francia e Re di 'apo li, p.
269. 297, 304. M us!>ano. v Des Hayes.
Napione. v. Galeani.
Napoleone . v. Bonaparte.
Narbonne - Lara, Louis Marie J acques Amalric . m inistro de lla guerra d i Luigi XVI, p 22.
Nassau. principe di. genera le prussiano. p . 45 .
Nebon, Horatio, viceammiraglio inglese, p. l 00. 198 , 213,
264., 290 esslinger. colonnello austriaco. p. 269. icolas. generale francese. p. icoli s cavalie re. ma ggiore del 2° Regg. Truppe Lcg g iere. p. 54. o· Brennan. ufficiale al sardo. p. 31.
Nicolis. conte di Robilant. cap i1an o delle Reali Truppe !>arde. p. 45, 60. Nicolis, Spir ito. conte di Robilant. generale sardo. com.del Corpo degli I ngegneri, p. 27.
Noirot. aiuta nte di campo del genera le Sc hérer. p. 247.
Nomis di Cossila. dip lomatico e negoziatore sardo in Svinera. p. 24. 28, 189 . 238, 240.
None. conte di, maggiore del Regg. di Torino p. 131. 132. ovarina. Paolo. conte di San Sebastiano. eroe de li' Assietta. p. 45. , ovarina. Giuseppe. marchese di Spigno. maggiore sardo . p. 44. 45.
O'Donnell. comandante del Freikorp s della Galizia. p. 52.
0' Hara, generale inglese, p. 95. 96.
Olignani. tenen te di granatieri del Regg. di Susa, p. 282.
Operti cavaliere c ufficiale della Reale Artiglieria sarda, p. 34.
Ormea. marchese d". capitano di granatieri del Regg. di Torino. p. 2 l O. 211.
Pagano. capitano del Rcgg. Lombardia, p. l l 8.
Pallavicini, cavaliere di Mombasiglio. colonnello del Regg. di Mondovì. p. 207. 288.
Pallavicina, marchesa Luisa. cugina di del Carretto. p. 282.
Paltro, colo nn ello del Reggimento di Casale (cavaliere mauriziano), p. 117.
Pamparato, tenente colonnello del Regg Piemonte. il Batt p. 77, 91. 206.
Pandini. Giuseppe, capitano della Centuria Pandini, 2J Comp.. p. 54. 69.
Pandini. coma nd a nte della Ceni. Pandini, p. 54, 69. 182. 193. 25l.
Panissero. capitano delle Reali Truppe sarde. p. 75.
Panotto, notaio di Ceva c agente fraJ1cesc, p. 245.
Paoletti, cavalier de Melle, capitano della Reale Artiglieria sarda. p. 288, 289.
Paoletti. tenente della Reali Truppe sarde, p. 99.
Paoli. Pa squale. ca po indipendentista corso. p. 75, 81. 85, l 00.
Paolucci. marchese Fili ppo. sottore nente del Regg. Guardie. p. 156.
Parruzza, Luigi, rivolut-ionario di Alba, p. 31 O. 311.
Partouneaux, Louis. capitano francese, p. 140.
Pastoris di Saluggia. colonnello del 3° Regg. Granatieri. p. 69. 161, l 86, 209. 304.
Pastoris di Saluggia. comandante del l 0 Regg. cacc iatori, p. 230, 251.
Patono. v. Spirito.
Pausback, maggiore del Regg. austriaco Caprara p. 139.
Pcletier. capitano dei granatieri del R cgg. Chiablese. p. 209. 21 O, 233.
Pellegrini. tenente colonnello austriaco. p.
Pelletier, generale francese, p. 230, 248, 295, 296
Pcraldi. tenente colonnello della Gendarmeria Reale Anglo-Corsa . p. 102.
Percy. conte di. emigrato francese, p.
Perni gott i, brigadiere sardo, p. 48, 67, 112.
Pcrret. Giuseppe Francesco Girolamo. conte d'Hauteville. ministro degli esteri sardo, p. 17, 18, 23, 25, 28, 183.189. 197,202.238-41.290.303.308.
Perrin. cav. d'Athéna7, emigrato frane cap. dci Granatieri Reali. p. 158. 160. 182. 296.
Pcrrin. V., genera le francese. p. 247.
Perrone. Carlo Francesco Baldassarre, conte di San Martino, Primo Segretario di Stato sardo, p. 17, 241.
Pcrrone. governatore della Savoia, p. 28.
Pcrrone. maggiore della Legione Reale Truppe Leggere, p.
Pes di Villamarina, cav. D. Antonio, tenente co lon ne ll o del Regg. Sardegna, T Batt (cava liere mauriziano), p. 109. 117.
Petit-Guillaumes, generale francese. p. 180, 200. 231.
Peyer Tm - Hof. Jean Conrad col. Regg di Sciaffusa. p. 47. 51. 66. 67. 135, 193.201. 250.
Pian. capitano tenente del IV Batt. Truppe Leggiere, p.
Piano. Giuseppe, capitano della Centuria Pian o . 2• Comp.. p. 54. 69.
Piano, Michele Antonio, comandante della Cent. Piano, p. 54. 69, J 39, 165, 193. 250.
Piantanida. capitano del Regg. austriaco Caprara ( IR 48). p. 139.
Picco ( Pico) . i gnazio. avvocato giacobino, p. 245.
Pichegru, Jcan Charles generale francese, p. 142. 150.
Pignatelli , Diego. principe di Marsico, maggiore napol etano, p. 179.
P ig nat e lli , Fabrizio. pri ncipe d ì Ce rchia ra. genera le napo letano, p. 12, 93, 96.
Pignatcllì, Gerolamo . p rin cipe di Marsico Nuovo, poi di Moliterno , p. 44, 139.
Pijon. colonnello france e, p. 157, 164, 165.247.
Pinelli. Ferdinando A . romano. ufficiale e storico militare, p. 3 6. LO. 35. 40. 54. 57. 128. 158, 169. 176. 184. 215 . 242.258 . 299.
Pinto. conte, ingegnere e colonnello della Legion e degli Accampamenti, p. 26, 30, 3 1.
Pinto, Lorenzo, co nte, ten. gen. co m. del Corpo R. de g li Ingegneri, p. 26.
Pitt, William jr. primo ministro inglese, p. 84. 85, l Ol.
Pitton y. Filippo. barone goriziano, gene rale austriaco. p. 203 211, 227, 228, 234, 263-65. 271, 305.
Pitzolu. Girolamo. cavaliere. intendente generale della Sa rdegna, p. 80. 81, 199.
Planargia. marchese della, gov. di Niua, poi gen. delle Armi di Sardegna, p. 20, 31, 199.
Pollinge, cap itan o del R egg . La Marina, p . 132.
Ponziglione, Amedeo Fer rero, conte di Borgo d'Aie, int e nde nte gen. di Guerra, p. 60.296.
Porqueddu. Giuseppe D omenico. vescovo di Iglesias. p. 77.
Porcile, Carlo Vittorio. capitano della Reale Marina sarda. p. 82 86.
Portier. colonnello del Regg. Genevese. p. 289.
Potemkin , principe di Taurid e (Tavritc hesk i), generale c minis tro ru sso, p . 45.
Pourcelct, uflì c ìa le dei cacciatori de l R egg. Roya1 Allemand, p. 183.
Pozzo di Borgo, Carlo Andrea conte. politico co rso, p. 100
Praly, visconte Verne Valdc de. colonnello in 2° del Rcgg. La Marina, p. 131.
Prandi. Luigi Maria. Avvocato F isca le Militare. p. 60.
Praus s, capitano dell'lntenden7a sarda, p. 166.
Preti, Mi chele Saint-A mboi se d' 1sone, cap. d. Cent. Franca dci Di sertor i GraL:iati, p. 53.
Pringle . te nente co lo nnello dei Banagl ion i Anglo-Corsi, p. 103 .
Priocca, Clemente. Damian o cavaliere di. diplomatico sardo. p. 57. 308
Provana. maggiore del ll B att. Cacciato ri. p. 91.
Provenza. v. Borbone.
Provera, marchese Giovanni. generale austriaco, p. 46, 47. 50, 66, 146. 153. 158. 186 . 203,234,252,261,266.271 -7 5.279 . 280,287.
Pyun, capobrìgata f rancese, p . 262.
Quaglia, Giovanni, magg iore della Regia Arti g lieri a sa rd a, p. 167,297, 304-06.
Quarelli, civile asl>assinato dai francesi. p. 295.
Quénin, capobrigata francese. p. 274. 281.
Quenza. colonnello corso, p. 82, l 02.
Quesada. tenente del Regg. Sardegna. l Batt. . p. 109.
Quin cin erto. v. Gapìdc lli.
Quinto , conte, co lo nnello de i Dragon i sa rdi , p. 136.
Radctzk y, Johann Joscph Franz Wcnzel Anton conte von Radetz, uffi c ial e, poi fe ldmaresciallo austriaco. p. 259.
Radi cati, capitano del Regg. Oneglia. p.
Radi cali, cavaliere di Bro;;olo, capitano del Regg. di Vercelli, p. 201.
Radicati , cavaliere di Bro zo lo. capitano del l o Rcgg. Truppe Leggicrc , p. 141 , 208.
Radi cati di Marmorito. colonnello del Regg. di Pinerolo. p. 152. 158. 160.
Radi cati, cavaliere di subalterno del Regg. Pi emonte p. 160.
Radicati, cavaliere di Prim eglio, capitano del I gra natieri. p. 293. 294.
Radicati, cavaliere di Villanuova. Primo Uffiziale del min. della Guerra sardo. p. 17. 60.
Radicati di Villanuova. sottotcnente delle Reali Truppe sarde, p. 99.
Rainaldi, tenente delle Reali Truppe sa rde, p. 169. 229.
Rampon , Antoine -Guillaume, generale. poi Pari di Francia. p. 265-68. 273.
Ranza. Giovanni, Antonio, tipografo c rivoluL., p. 20, 112, 168-70.245,306,309, 310.
Rapall o. Giuseppe. commerciante cagliaritano. p. 77.
Ratti. cavaliere. colonnello comandante il IV Batt. granatieri composto. p. 91. 160.
Rauni es, Riccard o. capitano francese della 52' Mezza Brigata, p. 82.
Ravancdda, capitano del Regg. Sard egna, I Batt., p. 109.
Razini. capi tan o del Regg. Vercelli. p. 201.
Rebuffo, aiutante di campo delr Armala Sarda. p. 210.
Reding, maggiore svizzero dell'Xl Batt. granatieri comp. (svizzero). p. 47. 52, 66, 164.
Reidellct de Scsset, tenente di vascello francese, p.
Rewbc ll , Gianfrancesco, banchiere c membro del Direttorio francese, p. 242.
Ricca, cava liere di Castelvecchio, maggiore sardo. p. 74, 2 14 , 215.
Riccio. Giuseppe Maria. governatore di La Maddalena. p. 82.
Rich ard, agente francese a Torino, p. 197.
Ricord, rappresentante in missione, p. 142.
Riond et savoiardo, capobattaglione dell'Armata francese. p. 274.
Ripcrt, barone du Borret. tenente colonnello del Corpo Franco, p. 53.
Ritter, rappresentante in missione, p . 185. 186, 192, 197 , 238. 242.
Robbi. maggiore del Reggimento di Saluzzo, p. 31.
Robcrti. cavaliere di Castclvero, cornetta dei Dragoni di Sua Maestà. p. 297.
Robespierre "le Jeune··. Augustin Bon Joseph, rappres. in miss .. fratello del segucnte.p.l42, 148,150,167.
Robcspicrre Maxirnilien Marie I sidorc de. politico francese. p. 12. 22, 38. 42. 148. 181.
Robilnnt , v. Nic.:olis.
Roccali, maggiore della R. Artiglieria (cava liere mauriziano). p. 31. 48. 66. 111. 112. 117.
Rochette, barone de la. aiutante maggiore dei Drag01ù di Sardegna. p. 77 . 79.
Rockm ondet, Gcorges Benoit. col. del Regg. Bcrnese, p. 29 . 30, 51. 69, 146, 161, 162
R oero. marchese di Sanscvcrino, colonnello del Regg. di Moriana. p. 39.
Roero. marchese di Sansevcrino. tenente del Rcgg. di Acqui. p. 114.
Roero, cavaliere di San Severino. capitano del Rcgg. di Pinerolo, p. 182.
Roland, Giovanni. Maria. ministro dell'Interno di Luigi XVI, p. 22.
Roll. barone de. colonnello del Regg . svizzero dc Roll al servizio inglese, p. l 02 .
103.
Ronca. Oliviero. tenente colonnello pontificio, p. 76.
Rondcau. capobrigata francese. p. 277. 278.280.281.
Rondon. marchese di. comandante del presidio di Torino, p. 25.
Rosc nberg. generale austriaco, p. 189.
Ross, capitano di vascello scozzese al servizio sardo, p. 32, 91. 98, l Ol.
Rosse lli , Nello, politico c storico italiano, p. 11.
Rossi generale francese, p. 30. l l O, 118 , 124, 125.
Rota, tenente italiano al servizio austriaco. p. 44.
Roubion, cavaliere di, capo del servizio informazioni sardo. p. 46 . 49. 68, 245. 246.
Rubin. capitano del III Ban. granatieri composto. p. 272.
Rubini. tenente delle Reali Truppe sarde. p. 45.
Ruffo di Calabria. Fabrizio. cardinale. tesoriere gen. e comm. del mare di S. Chiesa, p. 75.
Rui z, Prospero, brigadiere napoletano. p. 258.
Rukawina, Mathias, barone von Bontongrad, genera le austriaco. p. 293, 204, 205, 226.234,253,261,265-67,276.
Ru sca, Amedeo. agitatore politico piemontese, p. 168.
Rusca, Giambattista, nizzardo. medico militare sardo, poi gen. francese. p. 12, 83, 148.155.157.226.245,247.263.265,268.275.276,288.289.292.298.310.
Saint-Amour. v. Muffat.
Saint-André. generale francese. p. 132.
Saint-Hilaire. L ouis Vincent Joscph le Blond. aiut. gen. francese. p. 215.216 .229. 247.
Saint-J ulicn, ammiraglio francese. p. 98.
Saint-Just. Antoine Louis Léon dc Richebourg de, rapprc s. in nùssione, p. 150.
Saint-Rémy. generale francese, p. 130.
Saint-Sulpice. tenente colonnello del Regg. Guardie, p. 156. 160.
Saint Vincent. Earl of (John Jcrvis), ammiraglio inglese. p. 264.
Saissi. Francesco Saverio. capitano della Cent. Franca dci Disertori Graziati. p. 53.
54.
Saissi. maggiore dei Volontari niuardi. p. 167.
Sales. Paolo Fran cesco. marchese di. magg. d. R. Truppe sarde. p. 44. 45, 128. 129. 131.
Saliceti. Antoine Christophe, rappres. in missione, p. 90. 94. 142. 181, 241, 244, 245. 255.259,262,268,269.278.272,301.307,309 -ll.
Salicetto, Ca rlo Vittorio Damiano, marchese di. magg. gen. sardo, p. 45, 166.
Sallich, generale austriaco, p. 263.
Salmatoris. Carlo, conte del Villar. di casa del re Vittorio Amedeo lll, p. 306.
Salmour. v. Gabaleone.
Salmour d'Andezeno. tcn. col. del V Batt. granatieri composto. p. 4766, 115. 164, 182.
Saluggia. v. Pastori s.
SaluZLo. ufficiale del R eggimento Susa. p. 168.
Saluzzo della Manta, fra' filippo. conte di Verzuolo. colonnello di cavalleria, p. 60. 306.
Saluzzo di Mone siglio, Cesare, comandante generale della Regia Artiglieria, p. 60.
Saluzzo, Saverio di. maggiore del Regg. Piemonte, Il Batt.. p. 77, 91, 97. 98, 156 .
Saluu.o, Tommaso. cavaliere di Valgrana. magg. dci Dragoni di Sua Maestà. p. 297.
Salm-SaJm. comandante del R egg. Rcal Alemanno, p. 288.
San Gregorio, conte di, tenente del Rcgg. di Susa, p. 168.
San Martino, Filippo. co nte di Front, ambasciatore sardo a Londra, p. 86.
San Marzano, marc hese di, diplomatic o sardo, p. 45, 207. 213. 2 16, 240.
Sanna. alfiere del Regg. Sardegna, l Batt., p.
San Severino, v. Roero.
San Vittorio, cavaliere di. capitano dci granatieri del Regg. di Oncglia, p. 208.
Sant' Ambroise, cavaliere di, ufficiale monegasco al servizio sardo, p. 132.
Sant'Andrea, v, Thaon di Revel.
Sant'Andrea. subalterno dei Granatieri Reali. p.
San t· Antonino. tenente del l o Regg. Cacciatori. p. 190.
Santarosa. v. Santorrc.
Santcrre, Antoine Joseph, generale francese, p. 130.
Santi, maggiore del 2° Regg. Truppe Leggiere , p. 54.
Santorre, conte di Santa rosa. tenente colonnello dci Granatieri Reali. p. 157, 232.
Sappa. capitano della Reale Artiglieri a sarda. p. 132. 133.
Sarano. colonnello del Regg. napoletano Borgogna. l Batt. , p. 92.
Sardon. aiutante generale francese, p. 209.
San·et, colonnello francese. p. 130.
Sartoris. ge nerale sardo, p. 130.
Sauli. Gaspare. rivolutionario genovese. p. 83.
Savoia Benedetto Maria Maurizio. Duca del Chiablese. capitano generale sardo, p. 43, 45, 49, 52, 60. 69, 109, 111, 115, 132. 146, 147, 184,303.
Savoia, Carlo Emanuele III di, Re di Sardegna. p. 13, 78,257.
Savoia, Carlo Emanue le di. principe di Piem onte. poi C. E. JV. Re di Sardegna, p. 14.60. 133.146.240.241.299.303.
Savoia. Carlo Felice Giuseppe Maria, marchese di Susa, poi Re di Sardegna, p. 134. 303.
Savoia, Giuseppe Benedetto Maria Placido, conte d'Asti, p. 134. 303.
Savoia. Maurizio Ma ri a Giuseppe. duca del Monferrato, generale sardo p. 49, 50. 65, 123, 124, 126, 127. 131 -33. 146. 147. 160-62. 167. 184.201. 204 .. 233.303.
Savoia, Vittorio Amedeo li di. Re di Sardegna, p. 45, 239.
Savoia, Vittorio Amedeo III. Re di Sardegna, p. 12, 17-1 9, 24-27, 33, 40, 42 -44, 49, 50. 52. 56, 60, 85. 86, 100,107, 111 , 123, 132,134, 136, 137, 141, 149 ,152, 166, 167, 174, 177, 178. 183. 184. 187.201 ,202.2 12.2 13,2 16 ,218.232, 239 -41,258. 287.299. 303. 308.
Savoia, Vittorio Emanuele Gaetano Giovanni Nepomuceno. Duca d'Aosta. poi V. E. l, Re di Sardegna. p. 12, 19. 43, 45, 46, 49, 50, 52, 60. 89, 123. 124, 133-38. 141, 146, 147, 183. 184. 189.203,212,214.233,240,303.307 .
Savoia- Aosta, Amedeo di. Du ca d'Aosta e Re di Spagna, p. 12.
Savoia-Carignano. Carlo Alberto l di. Re di Sardegna, p. 12. 13. 170.
Savoia-Carignano. Carlo. Emanuele. Ferdinando. Giuseppe. Maria. Luigi principe di. p. 47.66. 124.125.133,146,147.184.189.208,213.224,230.287,296,303 . 304.
Savoia-Carignano. Eugenio. principe di. generale italiano al !>ervizio imperiale. p. 278.
Savoia-Carignano. Maria Teresa di. principessa di Lamballc. p. 18.
Schanhurst. generale austriaco. p. 307.
Schércr, Barthélemy Louis J oscph. generale france!>e, p. Il , 192, 199. 200 218. 22225.227,229-32 .238 ,239,242,244.245,247,259,262.
Schinotti . ex-sacerdote ed emissario francese, p. 238.
Schmidt. comandante de l Bali. misto di Glaris-Appenzcll in Sardegna. p. 63, 68, 76, IO l.
Schmitfeld. colonnello del Regg. austriaco Belgioioso. p. 50. 20 L 202. 224. 226. 228.
Schreiber. Ippolito. tenente dci granatieri del Regg. Grigionc. p. 295. 296.
Schreiber. Paolo. capitano dci granatieri del Regg. Grigione. fratello del precedente (cavaliere mauriziano). p. 40. 295. 296.
Schreiber, colonnello grigionc al servizio genovese, padre dci precedenti, p. 295.
Schroeder, Wi l helm, colonnello dell"1R 26 austriaco. p. 277.
Scotti, capitano, comandante interina le del l granat ieri, p. 293-95.
Scbottendorf, Car i Philipp , barone von der Rose, gen. austr., p. 259, 263, 265, 27 l. 279.
Seeley. J.R.. storico inglese. p. 9.
SeitLer. capitano dei granatieri del Regg. Vallesano de Courten, p. 164.
Sémonville. Charles Louis Huguet. marchese di. diplomatico francese. p. 24. 75 309.
Serra d'Albugnano, Vincen7o. reggente dell'Ufficio generale del Soldo. p. 60.
Serre. capobattaglionc francese. p. 274.
Serristori, marchese AntC>nio, ministro toscano, p.
Sérurier. Jea n Marie Phi libert, conte e generale. poi maresciallo di Francia .
Servan. Joseph, generale c ministro francese, p. 28.
Servier, generale francese, amico di Ccracchi (v.). p. 221, 249.
Sescha. Policarpo, segretario di Guerra sardo. p. 60.
Severi. Giambattista, colonnello pontificio ispetlore della Spiaggia Romana. p. 75.
Seyssel. capitano di Savoia Cavalleria. p. 307.
Siegler. capitano dei cacciatori del Regg. Roya1 Allemand. p. 183.
Sieyès. Emmanuel J oseph. <,acerdote e politico francese. p. 237.
Si mbschen . generale austriaco. p. 212, 213.
Simon, ex-sacerdote e rivoluzionario, p. 20.
Si neo, Riccardo, rivo luzionario di Al ba, p. 310, 311
Skirds. brigadiere inglese, p. 93.
Smith, Giorgio, colonnello del Regg. Corso al servizio inglese, p. 102.
Solari, Benedetto. capitano mercantile di Rapallo, p. 86.
Solaro della Chiusa. colonnello del4° Regg. Granatieri. poi maggior generale, p. 67.
69. ll5. 117. 140.210.211.213.224,230.261.292.307.
Solaro. Angelo Maria, marche:-e di Moretta. governatore d'Alessandria. p. 24.
Sommariva. capitano. aiutante di campo del duca d'Aosta. p. 307.
Soubeiron. alfiere del Reggimento Savoia. p. 298.
Spcch, commissario di guerra imperiale , p. 28.
Spinola. marchese c capitano del Rcgg. Guardie, p. 124.
Spinola, marchese Domenico, capitano delle Armi di Savona, p. 150, 151, 204 . 205, 282.
Spinola, marchese Vincenzo, governatore di Savona. p. 244. Spirito. Bcncdeno, vassallo di Patono, ten. del Corpo Franco c storico militare. p. 54. Spiri to, Michele, vassallo di Patono, cap. Corpo Franco (cava liere mauriziano), p. 53,210.
S te in. baron e von, Commissario imper iale, p. 43.
Stengel. Hcnry, generale francese . p. 268. 278. 280. 282, 291. 293. 297. 298. Stculer. J ean Rodolphe. col. del Rcgg. Bemese. p. 69. 162. 209. 229, 251. 288 297, 298.
Store llo , sottc ne nte del lV Ban. Truppe Leggicrc. p. 12 5.
Strassoldo. Leopoldo. generale austriaco. p. 46. 47. 50. 57. 66 124. 125. 134. 135. 137, 141. 142, 147.
Strassoldo, maggiore austriaco. nipote del precedente, p. 4 7. 49. 50. 215. 221, 252, 275
Streng d' Arcmberg. Antoinc Prospère Fidèle. magg poi col. de l Regg. Vallesano. p. 34, 69. 167. 186,250.307.
Stuart. Jeb, gene rale inglese, p. 102.
Stuckenfeldt, co lonnello austr ia co. p. 228
Suchet. Louis Gabriel. capobatt. francese. poi Mar. di Francia e duca di Albuera . p. 274.
Sucy. Ordinatore in Capo dell'Armata d'Italia. p. 247.
Su li s, Vincenzo, capopopo lo di Cagliari, p. 79, 80. 199.
Talleyrand - Perigord, Charles Mauricc. politico e diplomatico francese. p. 22. 195, Tallien . Th érèse. amante di Barras. p. 242.
Taparelli . Cesare. marche se d'Azeglio, capitano sa rdo, p. 45, 117.
Taparelli, Massimo marchese d'Azeglio, ufficiale. sc rittore c politico piemontese. p. 117.
Tascher. Joséphine de la Pagerie. viscontessa de Beauhamais, p. 242. 243.
Tauffered, maggiore un ghe rese al servizio austriaco, p. 218.
Teil, Jean Pierre dc Bcaumont, c hevalie r du, com. dell'artiglieria francese a Tolone. p. 94.
Ternengo. v. De R ossi.
Terniczy generale austriaco. p. 203. 234.
Thaon di Rcvcl, Carlo Francesco conte di Sant'Andrea. tenente genera le, p. 25-27, 33.45-4 9 . 66,67, 89. 111 - 14 , 117. 11 8, 134-38. 140.141. 147.
Thaon di Re ve l di San t· Andrea. sottotcnente dci Granatieri Reali. p. 160.
Thaon. Giu seppe, cavaliere di Re vel. colonnello del Regg. Susa. p. 167.
Thaon, lgnaLio. cavaliere di Re vel, capitano delle Reali Truppe sarde, p. 46, 89. 91. 92, 96, 98. 11 7, 136. 152, 185, 187.2 14.215 . 240,244. 245 , 303.306.308.
Thouret, aiutante generale del generale Masséna. p. 247.
Thugut, Johannes Amadeus Franz dc Pau la barone vo n. dir. ge n. degli A. aup. 43, 85, 174, 176. 177, 179. 183, 189. 239. 240, Thurn. capitano di fn.:ga ta. Reale Marina napoletana, p. 92.
Tibaldé. Giovanni. capitano dei granatieri del Regg. La Marina. p. 274.
Tibaldero. capitano dci cacciatori del Regg. La Marina. p.
Tilly. du. agente francese a Genova, p. 168. 185.
Tilly. sottotenente dei cacciatori del Regg. Savoia, p.
Toni ni. sottotenen tc dcii' Armata Sarda. p.
Tonso. cav. Fi lip po, avvocato, intendente generale eli F inanza. p. 238. 303, 306, 308.
Tornaforte, v B run o.
Torricella, capitano de l I Ball. Truppe Leggiere, p. 141.
Toustain, conte de, comandante dci volontari realisti di Tolone, p. 89.
Trana, capitano della Reale Artiglieria sarda, p.
Treppiè. capitano dci granatieri del Regg. Chiablese. p. 132.
Trevor. Lord. inviato speciale inglese presso le corti italiane. p. 89.201.240.241.
Trogoff, viceammiraglio francese. p. 88.
Troulle, colonnello del 5° Dragoni francese. p. 298.
Truguet, Laurent, ammiraglio francese. p. 30. 73-75, 78, 80, 81. 83.
Tubino, Francesco, capitano mercantile di Chiavari, p. 86.
Turckheim, generale austriaco. p. 173, 187,203 204,216.
Turreau dc Linières . Louis-Maric, barone di, rappres. in mi!>sione, p. 185, 186, 192, 197.
Ulloa. ambasciatore di Spagna a Torino. p. 212, 303.
Vaira. Costantino. capitano della R. Artiglieria (cavaliere mauriziano). p. 48. ll6. 117.
Vaira. cap. della R. Artiglieria c fratello del precedente (cavaliere mauriziano). p. 48. 117.
Valfré, sottotenente delle li Truppe sarde, p. 99.
Vallcttc, v. Lavallette
Va lperga, cav. d ' Albaretto (Aibarcy), cap . caval i. mi !. di Savoia, p. 127 . 152, 168 .
Valperga. Carlo Francesco, conte di Masino e march. di Caluso, com. di Torino, p. 45, 57, 168.
Valperga. Francesco. conte della Morra di San Martino. cap. di Piemonte Reale Cavalleria. p. 168. 169. 177.
Valperga. Giovanni Alessandro. marchese d'Albaretto. p. 168. 177. 212.230.
Valperga. Giuseppe, conte di Ma ione. colonnello del Regg. di Vercelli. p. 161. 20 l. Vanzi. sottotenente della Legione Leggera, poi tenente del Rcgg. di Oneglia, p. 77. 81.
Vara x. Francesco, marchese di. col. dei granatie r i. p. 45, 47. 229. 252. 273. 274.
Vauban. Sebastien Le Prestre dc, ingegnere m il itare francese. p. 90.
Vaubois. ge nerale francese. p. 190. 200.
Vauquet, generale francese. p. 280.
Ventimig lia, conte di, maggiore del Rcgg. napoletano Napoli cavalleria, p. 258.
Venturi. Franco. storico italiano. p. 9.
Vcrdelin, generale francese. p. 130. 131.
Vcrgenncs. conte di. ministro degli esteri di Luigi XVI. p. 19.
Vernante. capitano del Regg. Piemonte. p. 156.
Vcrne. generale francese. p. 249.
Via!. Honoré. generale p. 142.
ViaJardi di Verrone, capitano del Regg. Guardie. Il Batt., p. 140 156, !57.
Vialardi. maggiore del Regg. di Vercelli. p. 201.
Vibò di Prales, cav. Giacinto, colonnello del R cgg. Guardie, p. 139.
Victor (Perrin). Claude, generale francese, p. 95, 222, 226. 280. 281, 288.
Vicuna. Carlo. capitano di vascello della ReaJe Marina napoletana, p. 218.
Vigna, capitano nel Corpo Franco. p.
Vignolle. sottocapo di S. M. dell'Armée d'flalie. p. 247.
Villamarina. maggiore del Regg. Saluzzo, p. 31.
Villamarina, v. Pes.
Villar d, aiutante di campo del generale Schérer, p. 247.
Villa rey, cavaliere di, monegasco, capitano dei cacciatori sardi, p. 137, 167.
Villars, diplomatico francese . p. 238-40. 303.
Villemalet. generale francese. p. 182.
Villetard. agente f rancese. p. 310. 311.
Vinay, Francesco. banchiere torinese, p. 168-70, 308.
VitaJe (Vitali). conte . magg. gcn., capo de l Regg. di Oneglia, p. 113 . 153, 157-59 .
165 208,251.26 1,27 1,276.288,289,291 292,307.
Vitale, Giovanni Battista Pio. vescovo di Alba, p.
Vitaliani. Andrea. orologiaio e rivoluLionario napoletano. p. 169. 176.
VitaJiani. VinccnLo, rivoluzionario napoletano (fratello del precedente ) p. 169. 176.
Viterbo , capitano dei cacciatori del Regg. Guardie. p. 156.
Viterbo. cavaliere, colonnello del Rcgg. Saluzzo. p. 134.
Vitto rio Amedeo TT , v. Savoia.
Vittor io Amedeo HI v. Savoia.
Vi valda. marchese Filippo. conte di Castellino e d' Igliano. barone di Mombarcaro, vicerè. luog otenen te c capitano generale di Sardegna. p. IOL 109.
Voillot. generale francese, p. 200.
Vola. capitano della ReaJe Artiglieria sarda. p.
Vukassovic, barone Josef Philipp, generale austriaco. p. 265,269.270.277,279-81. 288.
Vulliet d ' Yenne. capitano dei granatieri del R egg. Guardie. p 29. 158 160.
Vulliet d'Yenne, capitano del Reg g. La Marina. p.
WaJdeck. principe di. generalissimo dell'Annata della Lega Italiana. p. l 75.
Wallis. Oliver. generale austriaco. p. 173. 175. 178. 183. 184, 187- 89.201-05.216. 223.225 -28,230,232.
Winckheim, generale austriaco. p. 173, 177 . 203, 234.
Wiser. maggiore dei Croati. p. 44.
Wollust, magg. dei Gran. austriaci (Caprara- Belgioioso). p. 50. 124. 139. 141. 166. York. v. Hannover.
Zamboni. Lui g i. rivoluzionario bolognese. p. 169. 170.
Zenone. conte c aiutante maggiore del Regg. Lombardia, p. 33.
Zii . Muharnmed. raìs pirata, p. 86.
Zimmermann. Christian Ernmanucl, col. del Regg. di Lucerna, p. 47 , 51. 66, 69, 135, 163. 164. 193,253.
Zin(o). cavaliere, capitano della R. Artiglieria (cavaliere rnauriziano). p. 48. 67, Il i 114. 117. 126. 138. 166.
2. Indice de[?fi Ufficiali e comuni della Milizia Sarda(* decorati al valore)
Albarea, capitano delle Mili zie Valdesi, p . 58, 169.
Albini, sottotenente delle bande della Contea di Nizza, p. 117.
Amoretti, capitano corsaro di Oneglia, p. 86.
Appiano, sergente della Mili zia piemontese*, p . 190 .
Appiano, con te di Mezzenile, comandante delle Milizie della Val di Lan zo, p. 161.
Ardoino, capitano corsaro di Oneglia, p. 86.
Arnaucl, capitano della Milizia della Val Varaita, p. 250.
Auda, capitano delle bande de ll a Contea di Nizza, p. 67, Il i, 114 , 118.
Bané, capitano dei Cacciatori Franchi, p . 251.
B elmond, tenente colonnello delle bande della Contea di Nizza, p. 56, 213.
Beniconi, Paolo, detto "Il Romano". se rgente della Milizia piem.* (oro -OMS ), p. 109.
Berio, capitano corsaro di Oneglia, p. 86.
Borghese, frate volontario nelle bande di Nizza, p. 56.
BotTO, marchese di San Carlo, comandante della milizia sarda, p. 80.
Bosso, soldato della Milizia piemontese *, p. 190.
Bottacchio. so ldato della Milizia piemontese*, p. 190 .
Bo varino capitano dei Franchi Cacciato ri di Va ldieri, p. 59, 250
Buschetti, cavalier Filippo, comandante dei vo lontari de l Sulcis. p. 77, 79.
Cacherano. capitano delle bande della Contea d i Nizza, p. 139.
Calzamiglia, Carlo, padrone di barca e capita no corsaro di Oneglia, p. 86.
Caminada, colonnello brigadiere della Milizia el i Acqui, p. 57.
Camperio, capitano de lla Mili zia di Acqui, p. 57.
Carelli. maggiore della mili z ia di A lba, p. 233.
Carropino, Francesco, capitano della Milizia a caval lo della Gallura, p. 83 .
Cauvin, cap itan o delle bande della Contea di Nizza, p. 56, 67, 109, 112, 113, 117, 134. 233. 252
Cerruti, capitano della Milizia de ll a Valle d'Entraque, p. 58, 250
Cerruti, cava l iere e ufficiale della Mili zia di Quarto, p. 82.
Cerruti, cap itano de ll a 3a Comp. delle Guide Alpine della Contea di Nizza, p. 58.
Chevi ll ard, comanda nte delle Milizie della Contea di Nizza, p. 165.
Cimiez, capitano delle bande della Contea di Nizza, p. 56, 134.
Cocchio, capitano della Milizia della Val Maira, p. 250.
Comes, capitano co rsaro di Oneglia, p. 86, 216.
Comcs. capitano delle bande della Contea di Nizza, p. 56.
Conte, capitano dei Cacciatori Franchi della Contea di Nizza, p. 250.
Costa, capitano della Milizia piemontese, p. 214.
Cristini. capitano delle bande della Contea di Nizza, p. 56, l l 7 , 138, 14 l. 251 d'Agliano, capitano dei Cacciatori Franchi di Tag liante, p. 252. d' Aiglun, capitano delle bande del la Contea di Nizza, p. 56. de la Rocgue. capitano delle bande della Contea di izza. p. 117. della Rocca, conte, capitano delle bande della Contea di Nizza (cavaliere mauriziano),p.38.54,56,67.lll.l25, 133,251.263.272.
Cristini, sergen te del le guide della Contea di Nizza*. p. 140.
Da l mazzo, capitano della Mili zia della Valle d'Entraque, p. 250.
Daon. capitano della Mi l izia di Sao rgio, p. 58.
De Caro] i, capitano della Milizia di Pesio, p. 250.
Dessì. Antonio. tenente della milizia di Serramanna, p. 80.
De Stefani. . capitano della Milizia di Acqui, p. 57.
Destefanis, Giovanni Francesco, ufficiale della Milizia e rivoluzionario, p. 169.
Dom erego capitano delle bande di Milizia della Contea di Nizza. p. 56. 115, 252
Drago. capitano della Milizia piemontese, p. 186.
Durand, capo della banda irregolare della Stura. p. 134.
Du Villard, Roge r, tenente co lonnello delle Mili .l ie delle Alte Valli del Po, p. 163.
Fadda, Agostino. miliziano di Cagliari, p. 80.
Falqu e. capitano dei Franchi Cacciatori della Contea di Niaa, p. 251.
Faraud. sergente, poi ten ente delle bande della Contea di Nizza*. p. 56, 109. 140.
Ferrero. capitano della Milizia di Acqui. p. 57.
Flumini , Ascher, visconte "di, ufficiale della Milizia del Sulcis, p. 77. 80.
Francesetti, conte di Mcacnile, magg. Milizia delle Valli di Lanzo c d'Orco, p. 47. 66.
Frassone di Montaldo. capitano della Milizia di Mondovì, p. 57.
Galea, barone, capitano delle bande della Contea di Nizra c capitano corsaro di Oneglia, p. 56, 86. 250.
Gandolfo. capitano della Mili zia di Dronero. p. 250.
Gastaldi, capitano dei volontari del Vallone di San Giovanni, p. 250.
Gaudin. comandante delle Milizie Valdcsi, p.
Giauna, capitano corsaro di Oneglia, p. 86.
Giletta. barone. capitano delle bande della Contea di Nina, p. 56, 139.
Gondolo, capitano della 2• Comp. delle Guide Alpine della Contea di Nizza. p. 58.
Guignc, conte de Revel. comandante di banda irregolare ne lla Savoia, p. 128. 129.
Guiso. Nicola. cavaliere c ufficiale della Milizia del Sulcis. p. 50.
In cisa. cavaliere di Camerana. capitano della Milizia di Acqui. p. 57.
Lambcrti, tenente della la Comp. de ll e Guide Alpine della Contea di Nizza*. p. 58.
Landi. capitano della Milizia di Acqui. p. 57.
Laroque. v. della Rocca.
Lauro. tenente delle bande della Contea di Nizza, p. 117.
Lebiu. Giovanni. miliziano del Sulcis, p. 79.
Leone. capitano della Mili ..da della Contea di Nizza. p.
Lornay, barone dc, comandante delle bande del Cuneese. p. 55.
Maraud a, Giacomo. tenente colonnello delle Mi l izie Valdcsi, p 58, 169.
Massa, sacerdote di Ussano e cappellano della Milizia del Sulcis. p. 80.
Masscna, Pi etro, capitano della MiliLia di Nina*, p. 39.
Matzcu. Francesco. miliziano del Sulcis*, p. 79.
Maul andi. capitano del Corpo Franco di Briga. p. 45.
Meloni. capitano della Milizia di Cagliari. p. 199
Millo, ufficiale della Milizia della Contea di Nina. p. 141.
Mira g li a, capitano corsaro di Oneglia. p. 86.
Molina s, Giorgio, capitano della Milizia a cavallo della Gallura, p. 83.
Mondino, soldato della Milizia, poi tenente delle Guide Monregalesi, p. 190.
Natta. capitano corsaro di Oneglia. p. 86.
Neoneli, marchese di. ufficiale della Mili zia del Sulcis, p. 77, 80, 81.
Orage, capitano della Milizia della Val Va raita, p. 250.
Pani . Salvatore. mi liziano del Sulcis, p. 79.
Pi sano, Antonio. notaio di Bari Sardo c ufficiale di Milizia di Quarto. p. 81.
Ponza. capitano della Milizia della Val Maira. p. 250.
Rabone. capitano delle bande della Contea di Nizza. p. 138.
Radicali. cavaliere. ufficiale della Milizia piemontese. p. 54. 56. 67, 112.
Ramoino, cap itano della Compag nia delle Guide Alpine della Contea di Nizza, p. 58.
Re , capi tano della Mili z ia di Dronero, p. 250.
Renaud, capitano della Mil izia de ll a Val Varaita, p. 250.
Repatta , seg retario delle Milizie di Mondovì, p. 178. 179.
Repatta . volontario niu.ardo*. p.
Roasenda, capitano della Milizia piemontese. p. 213.
Robusti, Giuseppe, avvocato. comandante delle Mili zie di Mondovì. p. 58. 178, 179.
Roccaforte , tenente della Mili z ia piemontese, p. 67, l l l
Roccatagliata. co nte e capitano della Milizia di M ondovì, p. 57.
Ro ss i, colonnello brigadiere della Milizia di Mondovì, p. 57.
Salici. capitano delle bande della Contea di Nizza, p. 56. Saluzzo di Montemale. capitano della Milizia di Acqui, p. 57.
Sandré, sacerdote volontario nelle bande della Contea di iua, p. 56.
Santa Margherita, cav. di, capitano delle bande della Contea di Nizza. p. 56, 108
139.
Sant'Antonino, cav aliere di, capitano de ll e bande della Contea di Nizza. p. 56. 139 .
Sibilla (fratelli), ufficiali delle Milizie piemontesi*, p. 233.
Sismondi. maggiore della mili7ia di Alba*, p. 233.
Sotgiu . notaio cagliaritano e ufficiale della Milizia di Cagliari. p. 80.
Tarditi. capitano della Milizia della Val Maira. p. 250.
Tatti Antonio, miliziano di Villanovaforru, p. 80.
Testori s, mili z iano piemontese*, p. 167 .
Tordo, capitano delle bande della Contea di Nizza, p. 56.
Trabaud. maggiore della Milizia sarda, p. 49
Vico, capitano delle Milizie di Acqui. p. 57.
Viglietti, Paolo, capitano della Milizia di Millesimo* (argento e oro), p. 233, 272.
Vivalda. tenente dei volontari niuardi. p. 125.
3. Indice dei Bassi Uffiziali e comuni delle Regie Truppe Sarde(* decorati al valo re )
Abelli, sergente della 2a Comp. granatieri del R egg. Grigionc Christ*, p. 296.
Accomanno. granatiere del R eggimento Saluzzo* (oro). p. 98. 231.
Albano, soldato del Reggimento di SaluLZo* p. 210.
Alciati (A iz iati ), gra natiere del Regg imento Granatieri Rea li *, p. 289.
Alessandro. sergente della Reale Arti g li eria*, p. 292.
Alex Claudio. so ldato delle Reali Truppe Sarde, p. 13 1.
Allaria. soldato del Reggimento Guardie*, p . 230.
Allioud, sergente della Reale Artig li eria*, p. l 65.
Anselmino. granatiere del Reggimento Saluuo*, p. 109.
Antonietti, cacciatore del Reggimento Monferrato*, p. 129
Arlico. sergente. poi alfiere del Reggimento Granatieri Reali*. p. 129.
Armand. sergente delle Reali Truppe*, p. 223.
Arnaud, cannoniere della Reale Artiglieria*. p. 210.
Arnaud. caporale del R eggimento Lombardia *, p. l 18.
Arnaud. sergente delle Re gie Truppe*( argento), p. 21 O.
Arpin, sergente dei granatieri del Reggimento Savoia*, p. 296.
Arri ago, cacciatore*, p. 127.
Asmard. sergente del Reggimento vallesano De Courten* (o ro -OMS). p. 82 83.
Astegiano, sergente della Reale Artiglieria*, p. 298.
Audi, sergente del Reggimento Granatieri Reali*. p. 127. 157. 160.
Autremont, granatiere del Reggimento Granatieri Reali * (argento). p. 211.
Azienti. serge nte del Reggimento Saluzzo*. p. l 34.
Baldi n ( Blandin). granatiere del Reggimento Piemonte* . p. 92.
Bargone. nocchiero della Reale Marina* (argento). p. 86.
Barone (Baroni). granatiere del Reggimento Monferrato* (o ro-OMS ), p. 274.
Becchio. caporale dei cacciatori del Reggimento Oneglia* (argento), p. 160.
Becchio. granatiere del Reggimento Granatieri Reali * (argento). p. 211.
Belgrado, granatiere del Reggimento Nizza *, p. 230.
"Belletoilc". caporale dci g ran atieri del Re ggimento di Moriana*, p. 161.
B eli une. se rgente del Reggimento Chiablcse*. p. 132.
B entivoglio, sergente del Regg imento Piemonte*. p. 307.
Berruti. Francesco. granatiere del Reggimento Aosta*, p. 214.
B erteu brigadiere del Reggimento Drago ni di Sua Ma està* (oro), fucilato ne l 1797 per alto tradimento. p. 298. 299.
B eu, sergente del Reggimento Nizza, ll Battaglione*, p. 160.
Bianco, caporale dei cacciatori del Reggimento Aosta*. p. 118.
B ibiano, caporale della Reale Artiglieria*. p. 298.
Bi ssi. cannoniere della Reale Artiglieria*. p. 210.
Bi sso. caporale dei cacciatori del Reggimento Piemonte*. p. 127.
Blcngioni, Girolamo, so ldato del Re ggimento Oneg li a (fucilato dal nemico). p. 299.
Boccadoro. caporale della Reale Artiglieria* . p. 210.
B oggio. soldato del R eggimento di Saluzzo *, p. 210.
Bonfiglio. granatiere dei Volontari Nizzardi * p. 125.
"Bonguerricr··. sergente del Reggimento Niua * p. 307
B ono, so ld ato delle Rea li Truppe (promosso sul campo). p. 8 L.
' ' Bonsoldat"", sergente del Reggimemo Cacciatori scelti del Ninardo*, p. 208.
B org non e. detto ''Virle". se rgen te d e lla Real e Artiglieria*, p. 15 3 156. 158, 160.
Bo co, sergente dei cacciatori del Reggimento Oneglia* (oro), p. 209.
Bosio, capora le delle R eali T ruppe*, p. 223.
Bottaia. sergente del Reggimento A::. ti*. p. 190.
B ouvier. granatiere del Reggi mento Torino*, p. 211.
B ovi, sergente della Reali Truppe*. p. 140.
Bragione. Pietro, caporale delle Reali Truppe* (arge nto), p. 81.
Brcuil. dei cacciatori del Reggimento Aosta * p. 210.
Brochet. deno "'Belhumeur". <,ergente delle R eali Trup pe*. p. 161.
Brun. detto "sans Quartier", granatiere del Reggimento Torino* p. 161, 211. caporale dei cacciatori del Reggimento Casale* (argento), p. 186.
Cancela detto "Belliz ia ", sergente del Reggimento Sardegna* (arge nto ), p. 94.
Canos io, sergente del Regg im en to Ni zza*, p. 210.
Cantalamessa, soldato del Regg imento Asti*. p. 190.
Cape!, sergente della Real e Artiglieri a* (oro), p. 118.
Capré. cacciatore del Reggimento Savoia*, p. 183.
Caram ctti, Pietro . cannoniere della Real e Artiglieria (fucilato dal nemico), p. 299.
Carena. sergente del Reggimento Pi emonte* . p. 209.
Cargeno. sergente del Reggimento Nizza. Il Battaglione*, p. 160.
Carre!, Claudio Fran cesco, sergente del Reggiment o di Savoia* ( argento). p. 24 . 94, 183.
Cartoccio, soldato delle Reali Truppe (caduto), p. 115.
Cava lli, cavaliere di San Salvatore, caporale del Reggimento Pi emo nte, p. 139.
Ce rato. o Ceratto. se rgente dell'Artiglieria Provinciale*, p. 13 1, 162.
Cermelli, sergente cannoniere delle Reali Truppe*, p. 115.
Ccrruti, caporale del Reggimento La Marina*, p. 190.
Chameau. sergente dei granatieri del R eggimento Savoia * . p. 296.
Champioo caporale del l V Bauaglione granatieri composto*, p. 190.
Chardon. sergente dei granatieri del R eggimento Mariana*. p. 12 7.
Charière. Francesco ("Belneur"), scrg. Gran. Reali ** (argento c oro-C \1S) . p. 132, 211.
Charrière detto "Brigand Vert". cacciatore delle Reali Truppe*, p. 127. 132.
Cha tillon , caporale del Re ggimento di Savoia, l Battaglione*, p. 296.
C hevalier, detto 'Douceur" serge nte dei granatieri del Re gg imento Moriana*, p. 161 .
C hiodera , caporale dei g ranati eri del Reggimento grigionc C hri s t. 2a comp.*, p. 296.
Chiodo. Francesco Maria (''Sansregrct' ' ), sergente R. Artiglieria* (oro-O MS ), p. 116, 118.
Ciaudano, granatiere del Reggimento Granatieri Reali * p. 186.
Ciollino. cannoniere della Reale Artiglieria*. p. 21 O.
Cluse, cacciatore del Reggimento Aosta*. p. 21 O.
Coda. <;ergente del Reggimenro Acqui * , p. 289.
''Cocur-content", granatiere del Reggimento Granatieri Re ali* . p. 214.
''Coet r de Roi", tamburino del Reggime nto Sardegna, I Battag li o ne*, p. 109, 296.
Colo mbetti, so ldato del Re ggime nto di Saluzzo*, p. 210 del Reggimento Acqui*, p. 289. lnaldi. so ld ato del Re gg im ento Acqui*, p. 289. l naudi. granatiere del Reggimento Granatieri R ea li * . p. 296.
"Confiance", sergente dci grana ti eri del Reggimento Monfe rrato* (a rgento ), p. 272.
Corona. cannoniere della Regia Artiglieria*, p. 230.
Cossu, caporale dei granat ieri del Reggimento Sardegna*, p. 140.
Croiset(Crochet)-Mouchet. Enrico. sergente maggiore del Reggimento Savoia * . p. 298.
Curvillas. soldato del Reggimento Gcnevese*. p. 307.
Daport. sergente dei granatieri del Reggimento di Mariana* p. 127.
Decris. polacco, sergente del Battaglione Cacciatori Carabinieri * . p. 183.
Deidda, cacciatore del Reggimento Sardegna*. p. 186.
Deleuse, del Reggimento Cacciatori scelti del Nizzardo*. p. 140.
De Marclay, cacciatore del Reggimento Savoia*. p. 183.
Deregibus. sergente dei cacciatori del Reggimento Casale*. p. 186.
Derleuse. caporale delle Reali Truppe*. p. 208.
Deschamp , serge nte del Reggimento Granatieri Reali *, p. 160.
De Vigny. cannoniere della Reale Artiglieria*, p. 129.
Dogliani, cacciato re del Re ggi mento Sardegna* (argento) . p. 94.
Donadci, soldato del Reggimento Mondovì*, p. 307.
Ecker, caporale dci cacciatori del Reggi mento bcrnese Stettler* (argento), p. 209.
Eimé. soldato del Reggimento Susa*. p. 168.
Felice, sergente del Reggim en to Piem onte*. p. 307.
Fe rre re, granatiere del Reggimento Granatieri Reali *, p. 160.
Fillion, soldato del Reggimento Genevese*. p. 307.
Firé. caporale dei granatieri del R egg. Monferrat o* (argento), p. 272.
Fogli, marinaio della Reale Marina* (argento), p. 87.
Fogt, v. Vogt.
Fontana. cadetto delle Re ali Truppe sarde, p. 117.
Fontana, soldato del Reggimento Saluuo*. p. 307.
Fordo. sergente del Reggimento Aosta*, p. 215.
Franco, serge nte dei Granatieri del Re gg . Niua*, p. 298.
Frongia, Giovanni. torriere di p. 80.
Gabetti, sergente dei cacciatori del Regg imento Mondo vì* p. 186.
Galaao. cacciatore del Reggimen to Casale * , p. 186.
Garonelli, caporale del Regg imento Guardie, Il Batt. *. p. 157 . 160.
Garrone. dragone del Reggimento Dragoni del Chiablese*, p. 231.
Gastaldi, serge nte dei cacciato ri del R egg im e nto Nizza* (oro), p. 209.
Gauthier. cacciatore delle Reali Truppe*, p. 214.
Gauthier. se rgente del Reggimento di Mori ana*. p. 161.
Gauthier. Filippo, sergente del Reggimento Nizza* (o ro-O MS ), p. 137.
Gelsomino. so ld ato del Reggimento Sardegna. l Batt. * . p. 109.. 230.
Genoz. granatiere del Re ggimento di Savoia*. p. 211.
Giambardi. sergente del R eggimento Mondovì*. p. 190.
Giordano, caporale dei cacciatori del Reggi mento Mondovì*. p. 190.
Girella. soldato del Reggimento Sardegna. l Batt. (mentione on .). p. 109.
Golzio, caporale della Real e Artiglieria*, p. 210.
Granata. soldato del Reggimento Asti * p. 190.
Grempigny. cacciatore del Reggimento Savoia*. p. 18 3.
Grésy, cacciatore del Reggimento Savoia*. p. 183.
Grindor, e migrato francese, caporale del Corpo Franco*. p. 182.
Gros. granatiere del Reggimento Nizza * . p. 307.
Hurel. emigrato francese, sergente della Centuria Bonneaud*. p. 136.
Icardi. sergente del Reggimento Acqui * p. 289.
"Invincibile". sergente dei granatieri del R egg im ento Moriana* . p. 161.
Kelluneberg. soldato imperiale del Corpo Franco Gyulaj * . p. 125.
''La Fedeltà". marinaio della Reale Marina* (argento). p. 87.
''La Fleur". caporale dei cacciatori del Reggimento Genevesc * p. 214.
''La Foglia", caporale dei Volontari Nizzardi*. p. 125.
"La Grazia", sergente dei granatieri del R eggimento Guardie*, p. 295, 296.
'
"La G razia" serge nte de l Reggimen to Sardegna, l Battaglione*, p. 109.296.
'La Ma rga ri ta ··. sergente de l Reggimento Gra natieri Rea l i*, p. 160.
Lambcrti, granatiere del Reggimento Cluist. 2a Compagnia*, p. 296.
"L' Amour", sergente del Reggimento Granatieri Reali* (argento). p. 211
Lansard, sergente del Reggimento Genevese*. p. 190.
"La Pace''. marinaio della Reale Marina * (argento). p. 87.
La Palù. cacciatore del Reggimento Savoia*. p. 183.
''La Pensée". sergente del Reggimento La Marina*, p. 190. granatiere del Reggimento Guardie* . p. 296.
''La Rosée" . sergente dei cacciatori del R eggimento Aosta*. p. 125.
Lautringher granatiere de l Reggimento g r igio ne C hrist, 2a Com p.*. p. 296.
Los ly. granatiere del Reggi mento vallesano De Cou rten*. p. 168.
Maffco, granatiere del Reggimento Vercelli*, p. 296.
Manera. detto ·'La Fortuna". tamburino delle Reali Truppe* (oro). p. 98.
Marchetti, soldato delle R egie Truppe*. p . 223.
Marciandi. Giambattista. cacciatore del Reggimento Sardegna* (oro-OMS). p. 93.
Marciandi. Giovanni Domenico. granatiere del Regg. La Marina **(argento e oro). p. 127.
Marciandi. granatiere del Reggimento Granatieri Reali * (argento). p. 129.
Maréchal. Claudio. sergente dei granatieri del Reggimento Savoia*, p. 211, 223.
Marras, sergente dei cacciatori del Reggime nto Sardegna*, p. 186.
Martin. emigrato francese, soldato delle Real i Tru ppe*, p. l
Mart inez. sol dato de ll e Reali Truppe (promosso sul campo), p. 8 1 ick, granatiere della 2 a Com p. Granatieri del Reggimento Christ*, p. 296.
Massena, Maurizio. miliziano di Nizza, poi capor. dei cacciatori sce l ti di Nizza. poi del Regg. Piemonte, poi serg. Tr. Leggiere** (argento e oro-OMS), p. 39. 209. 215.
Massena. Maurizio. sergente delle Reali Truppe (cugino del precedeme)*. p. 39. 263.
Materas sa. cannoniere della Reale Artiglieria*. p. 21 O.
Manone. granatiere del Reggimento Granatieri Reali * (a rgento ) p. 21 l.
Mel usino. detto "Coeur du Roi". granatiere del Reggimento Chiablese*. p. 207.
Micca, granatiere del Reggimento Granatieri Reali * (argento). p. 211.
Michaud, sergente del Reggimento Savoia* , p. 298.
Migone, Angiolo . torricre di Ca lamosca. p. 80.
M i lleli re, Agostino. com. del porto della Madda lena** (oro c argento-OMS), p. 83, 86.
Millelire. Domenico, nocchiero della R. Marina* *(o ro c argento-OMS). p. 12. 82, 83. 86.
Monteleone. Gio van ni. alcaide della Torre di Calamosca* (oro- OMS ), p. 80. 81.
Moretti. caporale del Reggimento Acqui*. p. 289.
Moriondo. caporale del Reggimento Piemonte* . p. 209.
Moschetti. soldato delle Regie Truppe*. p.
Moulins de Preva l, emigrato francese, sergente del Corpo Franco*, p. 182.
Mulauano, cacciatore del Reggimento Mondovì * p. 186.
Mura g lia. se rgente dci granatieri del Reggimento Niva*, p. 214.
Murra. caporale dei granatieri del Regg. Monferrato* (argento). p. 272.
Musso, soldato del Reggimento Tortona* , p. 132, 307.
Musso. Gerolamo. detto "Bienvenu'·, sergente della Reale Artiglieria*. p. 167.
Negro. Giorgio, genovese, soldato delle Reali Truppe * (oro). p. 136.
Novelli. sergente dei granat ieri del Reggimento Savoia*. p. 211.
O'Dyard ('?).sergente delle R eali Truppe * , p. 214.
Operti. soldato del Reggimento Guardie. 11 Batt. *. p. 157.
Ornano, nocchiero della Reale Marina * (argento). p. 87.
Ostenwald, tedesco, granatiere del Reggimento Royai - Allemand*, p. 214.
O vasso n. conte d·. emigr. frane .. cadetto dei cacciatori del Reg g. Piemonte. p. 134.
Pagnone. sergente della Reale Artiglieria*, p. 125.
Pavesio. sergente dci dragoni*, p. 231.
Pavetti. cannoniere del Reggimento Oneglia* (a rgento ) . p. 116, 118.
Pelissero, soldato del Reggimento Nizza * , p. 210.
Pelocchino. caporale del Reggimento La Marina *, p. 190.
Perrone. sergente del Reggimento Moriana*. p. 21 O.
Pez. sergente della 2a Comp. granatieri del Regg. Grigione Christ*. p. 296.
Piredda, granatiere del Reggimento Sardegna * p. 140.
Pittaluga, cannoniere della Rea le Artiglieria* . p. 230.
Pomaret, cannoniere della Reale Artiglieria * . p . 230.
Pompone. granatiere del Reggimento Sardegna*. p. 230.
Ponti. caporale del Corpo Franco*, p. 160.
Ponza. Lorenzo. detto "La R osée", sergente del Reggimento Saluzzo* , p. 182.
Poucel. granatiere del Reggimento Monferrato * (argento), p. 272.
Predoni, cacciatore del Reggimento Monferrato *. p. 129.
"Pret à boire··, emigrato francese('?) . soldato della centuria Bonneaud* . p. 215.
Préville, volontario nei cacciatori del Reggiment o Savoia * . p. 183.
Puché. sergente del Reggimento Granatieri Reali * (argento). p. 2 11.
Quadro, sergente del Re ggimento Granatieri Reali * . p. 186.
Quaranta, sergente della Centuria Pandini* (o ro ). p. 182.
Radowitz. polacco, granatiere del Reggi'llento Royal-Alleman d * , p. 214.
Rainet, granatiere del R eggimento Monfe rrato' ,argeuto 1 l' 272.
Rambaud, sergente del Reggimento Moriana*. p. 21 O.
Ra viola, sergente della Reale Legione delle Truppe Leggiere* , p. 289.
Reale. soldato del Reggiment o Asti* p. 190.
Ricci, sergente del Reggimento Pionieri * . p. 125.
Rissoni , sergen te dei granatieri del Reg gi mento Asti * , p. 298.
Richard, detto "Franc-coeur··. tambur maggiore del Reggimento Savoia. l Batt. *. p. 296.
Roascio. Giacomo Antonio (''Cassine"). sergente del I V Batt. Leggiero* (arge nto ) . p. 125.
Rosset. caporale del Reggimen to Genevese * , p. 190.
Rossetti. sottufficiale della Reale Marina* (a rgento). p. 87.
Rosso ( Rossi). sergente dei granatieri del Regg. Monferrato * (argento), p. 272.
Rostain g, granatiere del Reggi mento Moriana*. p. 161.
Roux , capora le dci cacciato ri del Reggimento Savoia* (arge nto ), p. 209.
Ru spo, Gaudenzio, caporale delle Reali Truppe (caduto), p. 117.
Saint Laurent, caporale del Reggimento Cacciatori Ninardi*, p. 208.
Salamiti. Andrea. detto " Villanova··, caporale del lV Batt. Leggiero * (a rgento ) p. 125.
Saluzzo. Ansclmino, granatiere del Reggimento Sardegna. l Batt.*, p. 109.
Salvagno, cacciato re del Re ggimento Pinerolo* p. 186.
Sant'Eiena. cacc iatore del Reggimento Cacciatori sce lti del Nizzardo*, p. 208.
Savel. caporale dcii' Artiglieria Provinciale*, p. 131.
Scanu. Francesco ("La Granata" ), cacciatore del Rcgg. Sardegna* (oro-OMS), p. 93.
Scoffier. marinaio della Reale Marina* (arge nto ), p. IO!.
Senetz, caporale del Reggimento grigione Christ* (o ro ). p. 163.
Siletto. Manino. caporale del Reggimento Lombardia* (oro). p. 117, 118.
Solinas, sergente del Reggim en to Sardegna*, p. 118.
Sparro, nocchicro della Real e Marina* (a rgento) . p. 87.
Sutor. soldato del R eggimento Saluzzo*, p. 307.
Tancone. soldato del Reggimento Saluno* . p. 210.
Taraglio. caporale del Reggimento Torino*. p. 307.
Taraglio. caporale del Reggimento La Marina*. p. 132.
Tibu rzio, sergente del Reg gimento La Marina*, p.
Traversaz, caporale dei granatieri del Reggimento Mor iana*, p. 161.
VaUet, detto '·Beausejour", granat iere delle Reali Truppe* p. 21 L
Vercelli no, soldato delle Regie Truppe*. p. 223.
Vercellone, !>ergente dei cacciatori del Reggimento Piemonte* . p. 183.
Viale. cadetto della Compagnia franca dei Carabinieri. p. 186.
Viano, caporale del Reggimento Pionieri*. p. 207.
Villata. sergente dei cacciatori del Reggimento Savoia* (argento), p. 209.
Vi rett i, sergente del Reggimento Guardie, II Batt. * . p. 156. 157, 160.
Vittulo, se rgente del Reggimento Susa*, p. 161.
Vogt, caporale del Reggimento bernese Stettler* , p. 298.
Vollet. soldato del Reggimemo Acqui*. p. 289.
Weisenburg. gra natiere del Reggimento R oyal-AIIemand*. p. 214.
Zampini, so ldato del Reggimento Sardegna, I Battaglione ( menzione on.), p. 109.
Zonza . Cesare. tenente della Reale Marina Sarda* (oro) . p. 87 .
N. B. La ric ompensa al valore. ripristinaTa ne/1815, venne soppressa ne/1816 e i dodici decorati di medaglia d'oro ancora vivenri furono nominati cavalieri dell'Ordine Militare di Sm ·oia ( OMS ).
Cartina 7. La battaglia dcll ' Authion. 8 e 12 giugno 1793 (Enciclopedia Militare )
Cartina Il. La banaglia di Monrenone. 11 - 12 aprile 1796 (da R. Bergadani. Yinor ioAmedcn fil. Tori no. 1939. p. 352 )
./)ireziOtu· d'attacco rrance<;i.......•.•.•.••.........•... ; ...
Direz ioni da.tta.cco a.u.st.rùu:h e
Carl in a 16. L'a rmi s tiz io di Cherasco, 22 -28 apri le 1796 ( V. I l ari) o<:a.sanova
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Ternavasso e.. \ t\ (_o \, Ceresole .
Crescentiao . ASTI •
Racconigi
Sommariva"B.
• •
• Sommariva P. «-l Sanfré A l t o '11 o n fard. t o
Niella
LA RITIRATA SARDA E L'ARMISTIZIO DI CHERASCO 22-28 aprile 1796
Prese ntazion e Prefazion e di Massimo De Leonardis
Introduzi one
I- L'aggress io ne francese (1789-92 ) li Piemonte e la Rivoluzione
L'offensiva francese n- La res is tenza s arda ( 1792-93)
Nuova guerra. nuova strategia
Il comando e gli stati maggiori
I quattro Corp i d'armata
Le nuove truppe st rani ere
La fanteria leggera
Volontari. milizie e barbetti lll - IJ Pote r e Marittimo ( 1792-94)
La crociera trico lore Cagliari e La Madd alena
Arrivano gli inglesi Tolone La Cors ic a