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n padiglione della Gran Scala

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CAPITOLO IV

CAPITOLO IV

!.:ingresso secondario del Palazzo è ricavato nel padiglione opposto all'ingresso principale, ovvero in corrispondenza dell'incrocio tra le vie Don Minzoni e Biancamano e nell'atrio è posto un crumone da 75/ 27 del 1911. Questo padiglione, detto della "Gran Scala", è stato realizzato nel 1778 dal Generale Ignazio Birago di Borgaro su disegno modif icato del De Vincenti cd è, se nza dubbio, una delle strutture più belle ed imponenti dell'intero edificio. La sua costruzione si sviluppa su pianta rettangolare, divisa al pianterreno in tre vani quadrati ricoperti da volte a crociera. Dai lati del primo vano scendono, a semicerchio, due rampe dì accesso ai sotterranei, mentre dal terzo vano, se mpre a semicerchio si sviluppano le rampe a doppia branca di un ampio scalone monumcntale c he conduce al g rande atrio del primo piano. Quest'ultimo è uno spazio di grande bellezza che denuncia l'inlluenza guariniana della Cappella della Santa Sindone e di Palazzo Carignano. I.:atrio, di notevole imponenza, è ricoperto da tre cupole sferiche impostale su altretlaJ1te volte a ve la, che poggiano su sei imponenti coppie di piiJastri le quali conferiscono alla costruzione una grande proie zione vertica le.

La stmttura del Palazzo dell'Arsenale manifesta tutta la sua grandiosa armonia di profili e di linee nel piano nobile, specie nei due lati limitrofi alle vie dell'Arcivescovado e Don Minzoni che hanno conservato quasi inalterata la loro conformazione originale. In questa zona è ancora possibile ammirare alcuni maestosi ed eleganti saloni, w1a volta adibiti a sale d'armi ed oggi destinati alla mensa e a Sala Convegno Ufficiali unificata. Imponente risulta l'effetto ottico di questi ambienti che ricordano le navate di alclme basiliche grazie a una serie di cupole sferiche impostate su volte a vela sostenute da una successione continua di pilastri.

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La Sala Convegno e la mensa

All'ingresso della Sala Convegno si incontra il ptimo locale denominato Sala Cavour: oltre a vari cimeli, mobili, arredi e ad un prezioso stendardo con le armi di Casa Savoia donato da Vittorio Emanuele III, sono stati collocati una serie di busti in bronzo raffigmanti insignì studiosi e scienziati, già docenti della Scuola, celebri personalità politiche e famosi personaggi militari, fondatori, Comandanti o allievi delle varie Scuole, da cui l'istituto attuale ha tratto origine e fama. Tra questi si segnalano i busti del Generale Luigi Federico Menabrea (insegnante, scienziato e uomo politico), del Generale Giovanni Cavalli (insegnante e scienziato, inventore delle artiglierie rigate a retrocarica), del professar Filippo Burzio (insegnante, scienziato e umanista), di Alessandro Vittorio Papacino d'Antony. (scienziato, ingegnere e direttore generale delle Regie Scuole di Artiglieria e Fortificazione), di Camillo Benso conte di Cavour, del Generale e Ministro Alfonso Ferrera della Marmora. A questi si aggiungono celebri personaggi della Prima Guerra Mondiale quali i Marescialli d'italia Luigi Cadorna, Armando Diaz, Emanuele Filiberto di Savoia Duca d'Aosta e il Maggiore Francesco Baracca. Fra i ritratti a olio su tela spiccano quelli dei sovrani sabaudi Carlo Emanuele III, Carlo Felice, Vittorio Emanuele H e Carlo Alberto. In una delle salette laterali sono collocati, in particolare, due dipinti ottocenteschi di proprietà dei Musei Civici cittadini, "//paesaggio con le Alpi" di G. Gamba (1849) e un paesaggio alpestre. Inoltre vi trova collocazione un trofeo con zanna d'avorio, donato di recente dal capo dell'esercito somaJo. Pwsegucndo verso l'interno della Sala Convegno, si entra nel grande Salone delle Armi, in cui si trovano quattro pregevoli lampadari dorati in ferro battuto, mobili in barocco stilizzato piemontese. alcune tele (tra cui una carica di cavalleria novecentesca) ed un dipinto di grande formato anch'esso appartenente ai Musei Torinesi, che rappresenta UJJ gradevole paesaggio di chiara fattura ottocentesca, realizzato da Francesco Petiti nell885. Interessante la serie di bozzetti in bronzo realizzati dall'Arsenale di Torino e da quello di Piacenza, soggetti in uniformi del 1843 e del 1861 riprodotti dal monumento a Carlo Alberto e da bronzi originali esistenti presso l'Accademia Militare di Modena ed il Reggimento " Nizza Cavalleria". Oltre il salone, si apre una sala di rappresentanza con opere grafiche di pregevole fattura. A lato del Salone delle armi si apre la sala Bar, posta in un'ampia veranda dove , con opere grafiche diverse e piccole sculture , è custodito un quadro composto da numerose incisioni all'acquaforte che rappresenta l ' albero genealogico della Casa Savoia, dalle origini fino alla Madama Reale Maria Giovanna Battista di Savoia-Nemours (l 700 circa). Si giunge quindi al grandioso Salone della Mensa, capace di 750 posti, dove durante l'anno scolastico trovano posto gli allievi della Scuola di Applicazione, insieme ad alcuni rappresentanti del Quadro Permanente e al Generale Comandante.

67- / 1 Padiglione del/ 'orologio.

UUfficio del Comandante della Scuola e la Sala Rapporto

Adiacente al corridoio d ' ingresso alla Sala Convegno si trova l'ufficio del Comandante della Scuola, dove viene custodita la Bandiera della Scuola, decorata di Medaglia d'Argento al Valor Militare. ln questo ufficio sono tra l'altro sistemati un busto in marmo bianco di Emanuele

Filiberto, tmo del Cavour, un apprezzabile ritratto di Lagrange e due quadri di soggetto militare dei pittori Francesco Antoniani (sec. XVlll) e Carlo Zara (1844-1905). Poco distante si trova anche l'elegante Sala Rapporto , un locale monumentale movimentato nei volumi e abbellito da trionfi d'armi in stucco, posti in alto tra le lesene angolari di sostegno delle volte. La sala è dotata dei moderni sistemi multimediali idonei a soddisfare tutte le esigenze di collegamento e comunicazione.

IL LATO DI VIA ARSENALE La Sala del plastico

Gli altri lati dello stesso piano nobile , che si sviluppano lungo le vie de li' Arsenale e Biancamano, hanno invece perduto molto del loro aspetto architettonico originario. Tuttavia alcune aree hanno mantenuto un'atmosfera suggestiva come il cosiddetto Androne del Plastico, realizzato all'interno del padiglione d ' angolo fra le due succitate vie. Qui infatti è conservato, in Lma teca, il modellino origina le l igneo, in scala l :87 del Palazzo dell'Arsenale secondo il progetto del De Vincenti, realizzato nel 1738 dagli artigiani della Compagnia delle Maestranze del Battaglione di Artig l ieria. Sempre in teche di vetro si trovano altri due modellini di strutture particolari d eli' Arsenale: il Padiglione della Grande Scala e il locale del grande trapano ad acqua per la perforazione dei cannoni (la tenivella) insieme a quello della fonderia delle rutiglierie in bronzo. Nell'androne si trovano anche una serie di statuette bronzee , copie delle statue di soldati in uniforme 1915-18 che atto m iano il monumento al Duca d'Aosta in piazza Castello , e una lapide policroma in marmo pregiato che riporta le tappe fondamentali della storia della Scuola dal la sua fondazione.

68- S ala degli Stemmi.

69- S ala del plastico.

Da qui, due corridoi portano l'uno verso i Comandi dei corsi e la Biblioteca , l'altro verso gli uffici del Comando della Scuola. In quest'ultimo passaggio è stato collocato il busto in bronzo del Generale Giuseppe Perotti, martire della Resistenza e Medaglia d'Oro al Valor Militare.

La terrazza e le verande

Delle quattro terrazze originarie ricavate in corrispondenza degli angoli interni del primo piano del Palazzo , una è rimasta scoperta e tre sono state trasformate in verande coperte. Nella grande nicchia di quella scoperta sono state sistemate la stat11a di Giulio Cesare e la storica campana dell 'a ntica Accademia. Si tratta della più grande delle due campane della torre dell'orologio della Regia Accademia Militare di Via Verdi, recuperata dalle macerie di quella parte d eU' Istituto crollato in seguito ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. La cosiddetta Campana del Dovere, fusa da Simon Boucberon, fonditore del Regio Arsenale, fu donata all'Accademia nel 1678, anno della sua nascita, dalla stessa fondatrice Madama Reale Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours, reggente gli Stati Sabaudi durante la minore età del figlio Vittorio Amedeo II. I.:iscrizione sul bronzo lascia intendere come l'autorità suprema volesse, tTamite il s uono della campana, ricordare ad ogni ora agli allievi l 'a ltezza dei compiti cui erano destinati ed esortarli ad una più severa applicazione allo studio. Le altre tre terrazze coperte sono note come Veranda della Sala Convegno, Veranda della Biblioteca e Veranda Santa Barbara (vi spicca infatti una grande statua in marmo della santa, riproduzione plastica del celebre quadro di Palma il Vecchio). In quest'ultima campeggiano due grandi tele rappresentanti San Giorgio, patrono della Cavalleria, e San MaJiino patrono della Fanteria, dipinto realizzato dal maestro torinese Ttalo Cremona (do nato alla Scuola degli Ufficiali frequentatoti negli anni Cinquanta del XX secolo).

La Sala dei comandanti e l'Aula magna

Sono, questi , dei bellissimi locali ricavati al primo piano del braccio di fabbricato che si protende lungo via dell'Arsenale. La struttura interna fu impostata diversamente dalle altre pmii del Palazzo in quanto l'architetto De Vincenti, nell770, qui realizzò degli alloggi per gli Ufficiali e per il personale addetto. dei vari ambienti come li vediamo oggi risale al I 926, allorché venne qui trasferito da Palazzo Lascaris il Circolo Ufficiali del Presidio Militare di Torino. Con il passaggio del Circolo in corso Vinzaglio , in questi locali sono state sistemate, a cura del Comando delle Scuole di Applicazione d'Arma, la Sala dei Comandm1ti e l'Aula Magna.

La Sala dei Comandanti (costituita da due locali attigui) si presenta come un vasto ed elegante salone in stile neoclassico , il cui motivo decorativo più interessante è costituito dall'ampio soffitto lavorato. Sulle sue pareti e su quelle della sala contigua si trovano i ritratti dei Comandanti dell'Accademia e delle Scuole di Applicazione dall816 ad oggi.

I.: Aula Magna, intitolata ai fratelli Alfredo e Antonio Di Dio, Medaglie d ' Oro al Valor Militare, è stata ricavata nella parte terminale dello stesso braccio dell ' edificio. Si tratta di un ampio salone rettangolare, dal soffitto piatto, la cui decora z ione di pregevoli stucchi, realizzata dopo il Secondo Conflitto Mondiale, è intonata allo stile barocco piemontese , anziché a quello neoclassico. L'aula riceve luce da quattro finestroni che guardano su via dell'Arsenale, mentre dalla parte opposta presenta una lunga balconata sostenuta da colonne e ornata da un ' artistica balaustra in ferro. Alle pareti del vasto locale sono appesi vari quadri, fra cui un ' ampia riproduzione dell ' opera ottocentesca "Scuola di cavalleria " del Cugia, eseguita dal pittore Riccardo Gontero, i ritratti del primo Direttore delle Regie Scuole Teoriche e Pratiche di Artiglieria e Fortifkazione , il Luogotenente Generale e primo ingegnere Giuseppe Ignazio Bertola, Conte di Exilles, del suo architetto, Cap. Felice De Vincenti e del suo secondo Direttore, Vittorio Papacino D ' Antony. Lo spazio è utilizzato sia per le cerimonie, quali il giuramento degli Ufficiali , sia per attività didattiche, seminari, concerti, conferenze e discussioni solenni delle tesi di Laurea.

Il Lato Di Via Biancamano

In questo lato è ubicato il corridoio che collega l'Androne del Plastico con il Padiglione della Gran Scala. Quasi tutti i lo cali di questa zona mantengono inalterati i loro caratteri architettonici originari, in particolare il bel co rridoio che offre un cllètto suggestivo non solo per la sua proiezione vert icale, ma anche per la sua ampiezza. Alle sue pareti è inoltre posta una lapide commemorativa della visita del Presidente della Repubblica Francesco Cossiga nel 1989, in occasione dell'inaugurazione dell'attuale Biblioteca monumentale ivi adiacente.

La Biblioteca

Le sue origini risalgono alla Biblioteca Tecnica delle "Regie Scuole Teoriche c Pratiche di Art iglieria e Fortificazione", costruita fin dall'anno della loro fondazione. Ristrutturata nel 1949, essa risulta oggi costituita dalla fusione delle Biblioteche della Scuola di Applicazione di Art iglieria e Genio, della Regia Accademia Militare e di quelle dei Presidi Militari di Torino, A lessan dria e Novara. Attualmente è suddivisa nella sezione operativa e in quella monumentale e complessivamente consta di circa 120.000 opere di carattere etico, didattico, sci enti rico, tecnico, geografico, storico, giuridico, letterario, psicologico, socio logico e militare. Le opere sono s u ddivise in 39 sezioni, di cui 16 di argomenti prettamcnte militari. La Biblioteca della Scuola è s istemata in due vasti ambienti siti a l piano nobile del corpo di fabbrica intermedio di via Biancamano. li primo ambiente, quello in cui è dislocata la Sez ione operativa, è il più ampio e il suo contenuto supera i l 00.000 volumi. Nel secondo ambiente è sistemata la Biblioteca monumentale, inaugurata il 28 ottobre l 989 alla presenza del l 'allora Capo dello Stato Francesco Cossiga. La splendida struttura architettonica della sala, dominata da cupole sferiche, è stata di recente impreziosita da un prcgiatissimo lavoro di ebanisteria e dotata di apparecchiature elettron ic he di c limatizzazione e di allarme adatte ad accogliere i suoi tesori: 16.000 fra opere rare ital ia ne c straniere, volumi di elevato valore artistico, preziose stampe e manoscritti. Tra le opere più significative qui conservate figurano ben 120 opere del 1500, perlopiù a carattere militare (a r ch itettura, fortificazione, artiglieria ma anche disciplina ed etica militare); 4 incunaboli tra cui i l "De re militari" di Valturio, del 1483, uno dei primi libri in c ui appare l'illustrazione silog raf ica (s tampata mediante tavole di legno incise); i 33 vo lumi della rara ed iz ione della "Encyclopedie " di Didero l c D ' Alembert, pubblìcata in Li vo rno tra il 1770 e i l 1779. Tra i ci mel i custod iti nella Biblioteca figurano inoltre le fotografie e g li atti di assenso e di arruolamento a ll a Regia Accademia Militare degli allievi Luigi Cadorna ( 1865-68) e Armando Diaz ( 1879-82) e inoltre la fede di battesimo, la nomina a paggio d'onore, la votazione d·esame, i documenti di nomina a sottotenente nel Corpo Reale de l G enio dell'allievo Camillo Benso conte di Cavour, nonché la domanda del Marchese di Cavour per l'ammissione del figlio Camillo alla Regia Accademia Militare. La consultazione dei testi è consentita anche a ricercatori civili, previa autoriaa.donc da parte del Coma ndante

78- L a Biblioteca della Scuola.

79 - Una veduta della Biblioteca affollata di persone durante un incontro.

80 - L a stru flura della Biblioteca dove sono custodile le opere più recenti.

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