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La Scuola di Applicazione delle Armi di Artiglieria e Genio (1863-1914)

La Scuola fu ricostituita nel 1863 a Palazzo Arsenale col nome di Scuola di Applicazione delle Armi di Artiglieria e Genio e, nel 1897, posta assieme alla Regia Accademia Militare sotto un unico comando. Il primo Comandante, il Generale Celestino Sachero che diresse l'Istituto per ben 18 anni (dal 1863 al 1881) impresse all'Istituto un indirizzo disciplinare e culturale rimasto immutato per molti anni. Tra le figure più prestigiose della Scuola di Applicazione si impose Angelo Francesco Siacci. Come Ufficiale di Artiglieria aveva partecipato alla Terza Guerra d'Indipendenza c come insegnante svolse servizio all'Istituto dal 1869 a l 1892. Le sue complesse ricerche scientifiche nel campo della balistica e le sue nuove so luzioni di calco lo ebbero una vasta eco nazionale e internazionale tanto che il Siacci venne nominato docente di Meccanica Superiore all'Università di Torino e di Meccanica R azionale a quella di Napoli. Fu poi membro delle più importanti accademie scientifiche del tempo, Deputato e Senatore del Regno.

Tra Prima e Seconda Guerra Mondiale

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La Scuola di Applicazione di Artiglieria e Genio (1919-1943)

Il 20 ottobre 1914, a causa dello scoppio della Prima Guerra Mondiale, il Ministero della Guerra decretò la sospensione dei corsi. Temlinato il conflitto, nel 1919 venne ricostituito il Comando Unificato della Scuola di Applicazione di Artiglieria e Genio la quale venne disciolta nel 1924 per entrare a far parte integrante dell' Accadenlia. Nel 1928 i due Istituti, pur mantenendosi sotto un w1ico comando, tornavano a separarsi. t:alto valore scientifico dei programmi venne riconosciuto ufficialmente nel 1930, quando con Regio Decreto vennero parificati a tutti g li effetti gli studi effettuati presso la Regia Accadenlia e la Scuola di Applicazione c quelli svo lti presso le Facoltà di Scienze matematiche, fisiche e naturali e presso le Scuole di ingegneria.

Proseguiva quindi la tradizione, che aveva donato prestigio nazionale e internazionale ali' I stituto, di affidare a grandi maestri la formazione degli Ufficiali dell'Esercito. Nello scelto gruppo di insegnanti militari e civili cui vennero affidate le attività didattiche dell'Istituto spicca l'eclettica figura di Filippo Burzio. Scienziato ed umanista, docente di Meccanica al Politecnico di Torino, Burt:io insegnò dal 1926 al 1943 Meccanica Razionale alla Regia Accadcnlia e Balistica

Superiore alla Scuola dì Applicazione di Artiglieria e Genio. Noto in tutto il mondo per i suoi studi scientifici, si affermò anche come filosofo, poeta, letterato c giornalista. Nell'immediato dopoguerra fu per alcuni anni direttore del quotidiano "La Stampa".

V Il giugno 1939 fu celebrato il bicentenario della Scuola, nel cortile del Palazzo dell'Arsenale, alla presenza del Re Imperatore Vittorio Emanuele 111. Dopo che nel 1940 l 'Italia entrò nella

Seconda Guerra Mondiale, la città di Torino venne sottoposta a continue incursioni aeree e la stessa Accademia fu bombardata più volte, per cui il Ministero della Guerra decretò il suo trasferimento a Lucca e il passaggio a Montecatini Terme della Scuola di Applicazione. Questa si sc iolse l '8 settembre 1943.

Si concludeva così la seconda parte della vita di un Istituto plurisecolare , reso celebre dal rigore della formazione morale e della preparazione culturale e professionale di migliaia di giovani Ufficiali dell'Armata Sarda e dell'Esercito Italiano , sia dai numerosi illustri personaggi che transitarono nelle sue aule. Tra questi , oltre a quelli già citati, ricordiamo i Generali del Risorgimento Alfonso Ferrere della Marmora e Raffaele Cadorna, alcuni dei Comandanti più noti del Primo Conflitto Mondiale, quali i Marescialli d'Italia Pietro Badoglio , Armando Diaz, Emanuele Filiberto Duca d'Aosta, nonché il Maggiore Pietro Toselli (l'eroe dell'Amba Alagi) e il Generale Antonio Cascine (l'eroe eli Monte Santo). Tra quelli che si sono affermati in altri campi, ben 29 (tra cui Cavour) furono Ministri del Regno di Sardegna e altri 29 vennero nominati Ministri del Regno d ' Italia. Erano stati allievi dell ' Istituto anche il pioniere dell'aeronautica Enrico Luciano Forlanini, il teorico della guerra Giulio Douhet, l 'es ploratore Vittorio Bottego e alcune teste coronate, come i principi reali di Francia (figli di Re Carlo X) Luigi Antonio e Carlo ferdinando di Borbone e il futuro Re Fuad l d'Egitto.

Le Scuole Di Applicazione Di Fanteria E Cavalleria

I: attuale Istituto di via Arsenale racchiude in sé anche la lunga e gloriosa tradizione delle Scuole di Applicazione delle Armi di Fanteria e Cavalleria, anch'esse fondamentali, per il loro contributo di uomini e di intelletto, alla storia d ' Italia.

La Scuola di Applicazione di Cavalleria (1833-1943)

Questa rinomata istituzione trae le sue origini dalla Regia Scuola Militare di Equitazione, fondata in Venaria Reale da Carlo Felice nel 1823, sia per affinare la preparazione degli uomini di Corte, sia per perfezionare l'addestramento nelle attività equestri dei giovani Ufficiali di Cavalleria. I:istituto ebbe subito un grande direttore e insegnante, il Cavaliere germanico Otto Wagner, nominato Cavallerizzo Capo e Direttore Generale dei corsi nel 1825. La sua tecnica addestrativa era basata sul cosiddetto "metodo ragionato " che consentiva allo stesso tempo di i struire il cavaliere e di ammaestrare ii cavallo. Agli innovativi insegnamenti del Wagner si debbono quindi le brillanti prestazioni degli Ufficiali di Cavalleria durante la Prima Guerra d ' Indipendenza. Nel 1848 la scuola venne disciolta al termine della campagna contro gli

Austriaci, trasferita a Pinerolo come Scuola Militare di Cavalleria e nel 1862 cambiò il nome in Scuola Normale di Cavalleria. Già dal 1856, però, era iniziato quel grande rinnovamento della tecnica equestre e dei criteri di impiego della Cavalleria che avrebbe portato in poco più di mezzo secolo a primeggiare sui migliori centri addestrativi europei. La Scuola (divenuta nel 1887 Scuola di Cavalleria) venne riorganizzata sotto il Colonnello Luigi Berta, accentuando il contenuto tecnico-tattico e tecnico-scientifico degli insegnamenti. nonché intensificando gli esercizi di equitazione con il trasferimento di parte dell ' attività a Tordi Quinto e puntando su cavalli idonei e istruttori d 'eccellenza. Fra questi il più celebre è il Capitano Federico Capri Ili che ideò un metodo rivoluzionario il cui successo rese la Scuola famosa in tutto il mondo. Il cosiddetto Nmetodo naturale di equitazione " , si basava sull'equilibrio naturale tra cavallo e cavaliere e modificava radicalmente l'impostazione dello stile tradizionale di montare a cavallo. Intanto nel 1910 L'Istituto aveva cambiato nuovamente il nome in Scuola di Applicazione di Cavalleria e i suoi successi sportivi nazionali e internazionali si moltiplicarono portando nel1927 alla creazione al suo interno di un Centro Ippico di Preparazione Giovanile (CPGI). L'8 settembre 1943 , a seguito dell'occupazione tede sca, essa venne disciolta mentre la parte relativa alla formazione degli Ufficiali in servizio pennanente venne ripresa nel 1949 nell ' ambito della Scuola di Applicazione di Fanteria e nel 1954 in quello della Scuola di Applicazione di Fanteria e Cavalleria. Cessava così l'esistenza, come ente autonomo, di lm istituto che col suo prestigio aveva trasformato il motto dell'arma "Il cuore oltre l 'osta colo" in uno stile di vita per tutti i Cavalieri, sia in battaglia sia sui campi di gara, e in lmo slogan sentito da tutto lo sport italiano. Fedeli a quel motto furono anche i suoi Comandanti e i suoi allievi più celebri. Tra i primi ricordiamo Brno Capodilista, Vittorio Ambrosia, Comandante neJJ ' ultimo conflitto della Seconda Armata nel corso dell'occupazione della Jugoslavia e in seguito Capo di Stato Maggiore del! ' Esercito e Capo di Stato Maggiore Generale, federico Ferrari Orsi, eroicamente caduto durante la Seconda Guerra Mondiale mentre era al comando di un Corpo d'Armata in Libia , Medaglia d'Oro al Valor Militare, Raffaele Cadoma, Comandante del Corpo Volontari della Libia, successivamente Capo di Stato Maggiore dell'Esercito e Senatore. Tra gli ex allievi più famosi ricordiamo i grandi maestri di equitazione Federico Caprilli e Tancredj Savoi.roux, olimpionici Medaglia d'Oro Generale Beraudo di Pralormo e il Capitano Ettore Caffaratti, il poetasoldato Gabriele D ' Annunzio, eroe di guerra e scrittore che fece epoca, e Giovanni Agnelli, fondatore della FIAT e capostipite della famiglia di imprenditori torinesi. Si distinsero inoltre per valore Alessandro Bettoni, Comandante del Savoia Cavalleria , i Generali Pietro Dodi e Ugo De Carolis, Medaglie d'Oro al Valor Militare e l ' ex ambasciatore Edgardo Sogno Rata del Vallino, una delle figure più eroiche della guerra di Liberazione, decorato con la Medaglia d ' Oro al Val or Militare.

95- / 1 Capitano Federico Capri/li.

96- l Capitano Ettore Caffaratti che monta secondo il "Metodo Capri/li".

97 l 98 - E sercizi in maneggio: opere realiz=ate dal Balbo e conservate. alla Scuola di Applicazione e Studi Militari dell'Esercito di Torino.

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