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CAPITOLO VI La storia della Scuola - Parte Seconda
La Scuola nel secondo dopoguerra - La ricostruzione
La Scuola di Applicazione di Fanteria, Artiglieria e Genio (1949- 1951)
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La Seconda Guerra Mondiale aveva lasciato l'Italia in una condizione di enorme difficoltà. Ovunque edifici distrutti dai bombardamenti e dagli scontri armati e profonde ferite umane e sociali. Bisognava ricostruire il Paese , non solo dal punto di vista materiale, ma anche da quello politico, economico, sociale e militare. Perciò , nonostante le enormi difficoltà dovute a una situazione critica e instabile, le autorità politiche e militari dell'epoca riuscirono a ricostruire gli Istituti principali per la formazione dei Quadri del nuovo Esercito. Il 5 aprile 1944, nella caserma "Pico'' di Lecce vennero riprese le attività accademiche del1'86 ° Corso di Fanteria e Cavalleria e de l 125° Corso di Artiglieria e Genio. l corsi vennero posti alle dipendenze del Comando Regie Accademie Militari successivamente denominato, nel 1945, Regia Accademia Militare. II 15 giugno 1946 , in seguito alla proclamazione della Repubblica , la Regia Accademia assumeva la denominazione attuale di Accademia Militare e l 'anno dopo ti entrava nella sua vecchia sede, il Palazzo Ducale di Modena, dove tuttora si trova. Nel 1949 le Scuole di Applicazione delle Armi di Fanteria , Cavalleria, Artiglieria e Genio ripresero la loro attività nella loro sede di Torino nonostante mo lte infrastrutture risultassero inagibili . Sia il Palazzo dell'Accademia di via Verdi, sia il Palazzo dell'Arsenale avevano subito pe rò notevoli daruù a causa della guerra e quindi fu necessario intraprendere una serie di onerosi lavori di ristrutturazione che durarono sino al 1950. Il Palazzo de ll 'Arsenale, difatti, a causa dello scoppio di bombe d ' aereo e spezzoni incendiari ebbe distrutta l'ala della Biblioteca e subì gravi danni ad un'ampia superficie delle copertw-e, al Salone del Circolo Ufficiali, all'ex gabinetto di architettura e agli impianti idrici ed elettrici. Gravi danni da parte dei bombardamenti subirono pure l ' ex Spianata di Artiglieria, il complesso dell'ex Accademia, il Palazzo di corso Vinzaglio e la Caserma Dabormida. Tale situazione infrastrutturale precaria era ulterionnente aggravata dal fatto che i fabbricati, abbandonati dopo 1'8 settembre 1943, erano stati occupati da Tedeschi, fascisti e da formaLioni varie, mentre in seguito erano stati adibiti, da parte di enti locali, ad uffici pubblici e a centri di assistenza.
Nonostante le mille difficoltà, le attività della Scuola ripresero con grande slancio. La Scuola di Applicazione di Artiglieria fu ricostituita il 15 giugno 1949 in alcuni locali agibili del Palazzo dell'Arsenale e della Spianata di Artiglieria che ospitarono anche la Scuola di Applicazione del Genio, ricostituita il 23 giugno dello stesso anno. Il primo ottobre 1949 si aggiunse la Scuola di Applicazione di Fanteria (che nel 1954 cambiò il nome in Scuola di Applicazione di Fanteria e Cavalleria) prima nella sede di corso Vinzaglio e dal 1951 a Palazzo Arsenale.
LE SCUOLE DI APPLICAZIONE D'ARMA (1951-1975)
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La ricostruzione di un esercito moderno ed adeguato alle nuove esigenze della Repubblica italiana vedeva la necessità di Lmifonnare la formazione degli Ufficiali delle diverse Armi. Quindi lo Stato Maggiore dell'Esercito nel 1951 decise la costiluLionc del Comando Scuole di Applica7ione d'Arma, alle cui dipendenze vennero posti i tre Istituti, allo scopo di armonizzare i programmi c le materie di insegnamento e di creare una continuità più marcata con l'Accademia. Il Comando delle Scuole venne affidato al Generale Paolo Supino.
Gli anni C inquanta furono un periodo di importanti riforme sul piano della formazione e di grandi investimenti sulle strutture delle Scuole. Venne completata difatti la ristrutturuione degli edifici danneggiati dalla guerra e nel contempo vennero creati all'interno di essi nuove aule, laboratori, biblioteche, palestre oltre ad alloggi, magazzini, sale convegno, etc. Furono quindi potenziati il Ga loppatoio Militare di Sassi, la Spianata di A11ig l ieria in cui vennero realizzati, tra l 'altro, un campo di pa ll avolo c uno di pallacanestro. Nel 1954 venne impiantata una fotolitografia per un 'au tonoma produzione dei testi scolast ici e fu ro no potenziate le alt rczzaturc de ll a cattedra d i Sc ie nza de ll e Costmzion i Tutto ciò s i collegava a un'importante novità: la parificazione, a termini di legge, degli studi universitari fatti negli Istituti militari con quelli di Ingegne ria. Di conseguenza i programmi d'insegnamento, dalla fine degl i anni '50 al 1963, furono impostati su un'ampia base scientifica d'indirizzo ingegneristico, integrata da un'altrettanto ampia componente tecnico-professionale. lnoltre, le Scuola iniziarono ad aprirsi alla società civile torinese attraverso una serie di ma n ifestazioni culturali . sociali c sportive, dalle competizioni alle conferenze, in un proficuo scambio con le istituzioni e le Università locali. Alcune innovazioni furono apportate nel 1968, quando venne fortemente ridotto il numero delle materie universita r ie a favore delle ore dedicate ag l i insegnamenti professionali. I n contemporanea furono affida t i all'Istituto il reclutamento e la formazione degli UfTiciali a Nomina Diretta destinati ai servizi tecnici dell'Esercito (oggi Corpo degli Ingegneri) e vennero tenuti corsi tecn ico-app licativi per gli UfTiciali delle Varie Ar mi. Nel 1972 iniziarono i corsi integrativi annua- li per gli Ufficiali del Servizio di Amministrazione e Commissariato provenienti dall'Accademia
Militare di Modena. Gli Anni Sessanta furono caratterizzati anche da un potenziamento delle infrastrutture della Scuola, sia con l 'acquisizione di nuove caserme e aree addestrative, sia con l'avvio di nuove costTuzioni. In particolare nell'area della Spianata di Artiglieria vennero costruiti una moderna palestra nell960, due edifici scolastici (i palazzi Fanteria e Artiglieria) nel 1961 e 1968, un padiglione per la scherma nel 1969 e un terzo edificio destinati agli alloggi di servizio collettivi (palazzo Servizi) nel 1972. Nella zona di piazza d'Armi venne inoltre realizzato nel 1971 un centro sportivo comprendente un maneggio coperto con relative scuderie e sei campi da tennis.
LA SCUOLA D ' APPLICAZIONE (1976-2002)
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Dagli Anni ' 70 al nuovo Millennio: la formazione dei professionisti del peacekeeping
Il 1975 fu l'anno di una radicale riforma dell'Esercito Italiano che coinvolgeva inevitabilmente anche gli Istitut i di formazione. Dal primo agosto 1976 na sceva un Istituto unico col nome semplificato in Scuola d'Applicazione, mentre le singole scuole si trasformarono in corsi delle diverse Armi. Dal 1978, in seguito alla costituzione a Civitavecchia dell'Ispettorato delle Scuole, l'I stituto passava dalle dirette dipendenze dello Stato Maggiore deli' Ese rci to a quello dell ' Ispettorato (oggi Comando delle Scuole dell'Esercito). Dal Comandante della Scuola continuò a dipendere, ancora per qualche tempo, l 'Accademia Militare di Modena e nel 1998 venne trasferito presso la Scuola il Corso Applicativo d eli' Arma Trasporti e Materiali. Per quanto riguarda gli studi, negli Anni '80 si iniziò ad attuare un'autentica rivoluzione che condusse la Scuola verso gli attuali livelli di eccellenza internazionale. D'altronde, lo scenario in cui andava ad operare l'Esercito Italiano diveniva sempre più complesso, con l'impegno del nostro Paese nelle prime missioni internazionali (Libano '82) e lo sviluppo di tecnologie sempre più sofisticate. 11 passo deci s ivo per la Scuola fu quello puntare al riconoscimento di una futura Laurea in Scienze Militari, rendendo i piani di studio più aderenti a quelli universitari. Vennero cosi inserite nuove materie universitarie di tipo scientifico, un1anistico e manageriale, tra cui sociologia, geografia politica ed economica, statistica. Nel 1986 il riconoscimento della necessità di professionalità specifiche, spingeva la Scuola a cambiare la s ua impostazione strettamente ingegneristica e a proporre tre indirizzi di studio differenziati: Scienze dell'Informazione , Ingegneria ed Economia e Commercio (sostituita nell '88 da Scienze Politiche). Nel 1990, con La legge 169 del21 giugno, l ' obiettivo del riconoscimento di una Laurea patificata a quella universitaria veniva raggiunto e le prime tesi vennero discusse nell'anno accademico 1992-93. Iniziava inoltre il rappo1t0 di scambio se mpre più intenso con l 'U niversità torinese, dato che gli allievi
111 l l l 2 l 113 l l l 4 - / 1 della Scuola di Applicazione venivano iscritti presso gli Atenei cittadini per frequentare le lezioni relative alle varie discipline mancanti al completamento del piano di studi. Inoltre, allo scopo di conferire agli Ufficiali una preparazione adeguata ai loro impieghi in ambito NATO, fin dall'inizio degli Anni '80 si migliorò l'insegnamento delle lingue, in particolare dell'inglese, grazie anche alla costruzione di moderni laboratori di lingue estere e ad un incremento delle lezioni dedicate alle lingue. Si intensificarono anche le attività culturali, come conferenze, congressi, concerti, incontri con alte personalità, culminate con le visite dei Presidenti della Repubblica Francesco Cossiga, il23 ottobre 1989, e Carlo Azeglio Ciampi, il 20 novembre 200 l; ancora prima è da ricordare quella di Papa Giovanni Paolo U, nel 1988, in occasione della beatificazione del Luogotenente di Stato Maggiore Francesco Faà di Bruno (frequentatore della Scuola tra il 1846 e i l 1848). l l 5 - / 1 Generale Moizo. l/ Comandante della Scuola d 'Applica=ione all'attuazione del nuovo ordinamento che sanciva la scomparsa delle singole Scuole d 'Applica=ìone delle Armi, di Fanteria e Cavalleria, Artiglieria. Genio.
Generale Paolo Sup ino (in alto a sinistra) e i p r imi tre Comandanti delle Scuole dopo il Secondo Conflitto Mondiale, Colonnello E. Vesp ignani (in alto a destra). Colonnello G. Dragoni (in basso a sinistra) e Colonnello F. Bonelli (in basso a destra).
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