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La Scuola di Applicazione di Fanteria (1849-1943)

All'indomani dello sfavorevole esito della Prima Guerra d'Indipendenza, Re Vittorio Emanuele li iniLiò una radicale riorganizzazione delle strutture militari dello Stato Sabaudo e fondò a Torino nel 1849 la Scuola Normale di Fanteria che già nel 1850 venne trasferita ad lvrea col nome di Scuola Militare di Fanteria. I suoi compiti erano di fornire ai giovani Luogotenenti le capacità di comandare in guerra dei soldati, di adottare un metodo unico di educazione e addestramento fra i diversi Corpi di Fanteria e di far completare lo studio del l'arte militare, in particolare quello della tattica e della fortificazione. Nel maggio 1859, durante la Seconda Guerra d'lndipendem::a, i trecento allievi della Scuola, sotto la guida del Colonnello ù1cisa Beccaria di Santo Stefano, presero parte alla difesa di Ivrea contro g li Austriaci che stavano avanzando. Terminata la guerra con l'annessione della Lombardia al Regno di Sardegna, il Ministro della Guerra Alfonso Ferrera della Marmora dovette provvedere all'aumento per incorporare i soldati di leva provenienti dalle nuove province. Così venne istituito per la prima volta nel 1861, presso la Scuola di Ivrea, un corso teorico-pratico per gli Ufficiali del corpo dei volontali che desideravano entrare, come Sottotenenti, nell'esercito regolare. Nel 1862 si tornò al nome originale di Scuola di fanteria, mentre la sede fu trasferita nel 1864 prima a Colorno e poi a Parma nel Palazzo del Giardino, ex villa ducale di Ottavio Farnese. Si aggiunsero corsi per i Luogotenenti proposti per l'avanzamento e per un certo numero di militari di truppa con ferma prolungata. Negli anni successivi, la Scuola cambiò più volte denominazione: nel 1869 divenne Scuo la Centrale di Tiro , Scherma, Ginnastica e Nuoto per la Fanteria, nel 1873 Scuola Normale d i Fantelia. nel 1888 Scuola Centrale di Tiro di Fanteria (che nel 1898 aggiunse corsi di ciclismo militare). Nel 1910 non solo venne cambiato ancora una volta il nome in Scuola di Applicazione di Fanteria, ma anche il suo ordinamento interno. Gli allievi usciti dalla Scuola Militare di fanteria e Cavalleria di Modena (dal 1928 Regia Accademia Militare di Fanteria e Cavalleria) con il grado di Sottotenenti, dopo tre anni di attività nei reggimenti venivano inviati presso la Scuola di Applicazione per frequentare un corso di quattro mesi per diventare Tenente. Durante il periodo 1915-1918 la Scuola svolse un'attività molto intensa, preparando migliaia di Ufficiali per affrontare le campagne di guerra. Terminato il conflitto, tra il 1929 e il 1940 vennero ammessi anche Ufficiali frequentatori albanesi e cinesi. La Seconda Guerra Mondia le travolse pure la Scuola di Applicazione di Fanteria: questa chiuse la sua attività con una pagina eroica che le valse la Medaglia d'Argento al Valor Mili tare. 1.?8 settembre 1943, alla no t izia della firma dell'armistizio con gli angloamericani, gli Ufficiali e i frequentatori dell'istituto, al comando del Colonnello Gaetano Ricci, si asserragliarono nel Palazzo farnese dopo aver rifiutato di arrendersi alle forze tedesche della Settima Divisione SS "Ado(/' Hitler". Gli allievi e i loro insegnanti si opposero con coraggio ai ripetuti attacchi di due compagnie SS rinforzate da carli armati e cedettero il 9 settembre solo dopo la minaccia di un bombardamento aereo della città. Anche il Colonnello Ricci e il Capitano Racchi furono decorati della Medaglia d'Argento. Tra i più noti Comandanti della Scuola sono da ticordare i Co lonnelli Davide Carminati (caduto nel 1859 a San Martino e Medaglia d'Oro al Valore Militare) e Federico Menassero di Costigliole (Medaglia d'Oro per l'eroismo dimostrato nel 1866 a Monte Croce), mentre dei molti suoi ex allievi ricordiamo i Marescial l i d'Italia Gaetano Giardino (Comandante de li' Armata del Grappa), Ugo Cavallero (Capo di Stato Maggiore Generale durante il Secondo Conflitto Mondiale) ed Ettore Bastico (Comandante e storico), gli scrittori Ange lo Gatti e Giuseppe Perrucchetti (l'ideatore degli Alpini) e il ministro Paolo Spinardi. l 04 - T iro con la mitragliatrice. l 06 l l 07- S an Mauri:::io al Campo: 1890. Predisposi:::ione del bersaglio e verifica degli effetti de/tiro.

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105- A dd es tramento con la sciabo la.

MEDA G LIA D'ARGENTO

Al LA SCUOLA D'APPLICAZIONE DELL'ARMA DI FANTE,RIA hCUlLA DI ALTI fNSECNAMENn.

CHE FORCIO' T ANTE GIOVANI GENERAZIONI DI UFFICJALI EDUCANDOLE ALLE LECC I DEL DOVERE E DEL SACRIFICIO NELLA CRITICA NOTTE DELL' ARMIS H llO. RESPI!'o'T A L'INTIMAZIONE DI RESA

AFFRONHVA UNA IMPARI LOT1A

CONTRO FORZE PIU' VOLTE SUPERIOPI COSTITUENDO UN BALUARDO

CONTRO CL QUALE URHVANO INVANO SCELTE FANTERIE AVVERSARIE

NE' LE PERDITE NE' CL SUCCESSIVO INTERVE..'ITO DI MEZZI CORAZZATI NEMICI RIUSCIVANO A FIACCARNE lA TENACE VOLONTK DI Rf.SISTfJ>;ZA

DOPO PIU' ORE DI ACCANITA LO'! T A, DESISTEVA DAL COMBATTIMEi\'TO

SOlO IN SECUlTO AD ORDINE SUPERIORE • .SUCCEUANDO CON IL SANGUE CENEROSO DEl SUOI DIFENSORI DI VALORE

AU:ONORE MILITARE P IBRE19-U.

108- P alazzo Du cale di Colorno, sede della "Scuola Normale di Fanteria" dal 1864 a/1865.

109- M edaglia d 'Argento alla Scuola d'Applicazione dell'Arma di Fanteria- 1943.

110- Vi lla Ducale di Parma, sede della "Scuola di Applicazione di Fanteria" da//865 a/1943.

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