L'ESERCITO DEL REGNO D'ITALIA 1805-1814

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Zucchi, comandate del 1° di linea, che disse chiaramente che gli ufficiali italiani si facevano troppo “imporre le leggi dai francesi”. Le truppe italiane continuarono a distinguersi anche negli scontri che portarono l’Armée d’Italie nel teatro ungherese, inseguendo le truppe nemiche in ritirata. Il 14 giugno, alla battaglia di Raab il 1° e 3° di linea espugnarono un ponte fortificato e si batterono per la conquista, difesa e riconquista del villaggio di Szabadhegy, perdendo quasi mille uomini tra morti e feriti. I Dragoni Regina e i due squadroni di Dragoni della Guardia caricarono, insieme alla cavalleria francese, contro gli squadroni della milizia ungherese e sfondarono, insieme al 28° dragoni, un quadrato austriaco. Alla battaglia di Wagram, il 6 luglio, il 7° di linea si batté per espugnare una ridotta sull’isola di Theben. La cavalleria italiana prese posto sull’ala destra dello schieramento e partecipò alle cariche del generale Grouchy contro la cavalleria austriaca, respingendo il Reggimento corazzieri Hohenzollern. La Guardia Reale fu ancora unita alla Guardia Imperiale e non prese parte direttamente al combattimento, salvo l’artiglieria, dislocata a sostegno del centro francese, e la cavalleria, Dragoni e Guardie d’onore, impiegata in supporto della divisione Durutte e guidata personalmente da Eugenio130. Le truppe italiane poterono questa volta operare in forze ed compiere importanti operazioni sul teatro italiano, dopo l’iniziale disfatta che respinse l’esercito di Eugenio fino all’Adige. Non più relegate ad un ruolo subalterno coprirono ruoli di punta nella difesa del territorio e delle maggiori piazzeforti, normalmente lasciate in mano francesi, ed anche nel movimento offensivo che portò l’Armée d’Italie fino in Ungheria.

VII. Gli Italiani in Spagna Il conflitto in Spagna, sia per il suo prolungarsi fino al 1814, sia per la sua divisione su diversi fronti indipendenti tra loro, è particolarmente complesso. Ancora di più lo furono le cause, che si possono ravvisare il primo intervento francese a seguito del trattato di Fontainebleau del 1807, che permetteva il transito dei militari francesi per attaccare il Portogallo, e poi nel maggio-giugno 1808 a Bayonne, l’abdicazione di Carlo IV, la successiva forzata rinuncia alla corona di Ferdinando VII e la nomina di Giuseppe Bonaparte. Di fatto al 17 luglio 1808, le truppe francesi ed alleate in Spagna si trovarono in territorio nemico, e si comportarono di conseguenza, respingendo gli attacchi delle forze regolari spagnole e della guerriglia, che

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Cfr. Rothenberg, op. cit. , pag. 202

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