L'ESERCITO DEL REGNO D'ITALIA 1805-1814

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spesso separati e con continui cambi di comando, probabilmente impedì di ottenere risultati ancora migliori.

VIII. Gli italiani in Russia La campagna che più di tutte, nell’immaginario collettivo, costò un immane sforzo e le maggiori perdite per l’esercito del Regno d’Italia, fu la campagna di Russia del 1812, intrapresa da Napoleone per imporre il proprio volere alla Russia che aveva abbandonato il blocco continentale contro l’Inghilterra. Sebbene estremamente sanguinosa e breve, causò, in realtà, meno perdite della lunga campagna di Spagna, ma annichilì i migliori corpi dell’armata, tra cui la Guardia Reale, un’ecatombe dalla quale i reparti non riuscirono a risollevarsi prima della fine del Regno. La campagna di Russia fu quella che più attirò, per il suo carattere tragico e la vastità dei territori attraversati combattendo, l’interesse e la fantasia delle masse popolari italiane, affascinate dagli orrori raccontati dai reduci superstiti141. Le truppe italiane furono destinate a far parte, insieme all’Armée d’Italie (13^ divisione Delzons e 14^ Broussier), del IV corpo agli ordini del vicerè Eugenio. Le truppe italiane furono organizzate su una Divisione, la 15^ della Grande Armée, agli ordini di Pino, una Divisione Guardia Reale, una Brigata di cavalleria leggera, una Brigata di cavalleria di linea ed un Gran Parco di artiglieria142. La Divisione Pino fu formata con il 2° e 3° Reggimento di linea, il 3° leggero, il Reggimento Dalmata su tre battaglioni e rinforzato dal quarto battaglione del 1° leggero, per un totale di sedici battaglioni, quattro compagnie di artiglieria a piedi ed una compagnia a cavallo, due compagnie del treno. Furono inoltre aggregati alla divisione due reparti di zappatori e operai del genio ed il 1° Battaglione trasporti. La Divisione della Guardia reale, agli ordini di Lechi, comprendeva l’intera forza di questa unità d’élite: il Reggimento di linea, su due battaglioni, il Reggimento Veliti Reali ed il Reggimento Coscritti, sempre su due battaglioni, due compagnie di artiglieria a piedi ed una cavallo, più due compagnie del treno e la compagnia marinai, oltre ad una compagnia trasporti.

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Segnaliamo E. Damiani, In guerra con Napoleone, memorie di Filippo Pisani, ed. Nordpress, Brescia, 2006, di un reduce italiano della campagna di Russia, e l’opera del generale G. De Caulaincourt, In slitta con l’Imperatore, ed. Laterza, Milano, 1939, memorie per il versante francese. 142 Rinviamo come testo base per l’analisi della campagna di Russia ed il ruolo delle truppe italiane all’opera G. Cappello, Gli italiani in Russia, ed. Uff. Sto. SME, Roma, 1912 e per una visione più generale l’opera J. Tranié e J. C. Carmignani, La campagne de Russie, ed. Lavauzelle, Limoges, 1981

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