L'ESERCITO DEL REGNO D'ITALIA 1805-1814

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Macdonald riuscirono miracolosamente ad attraversare il fiume ed opporre un’ultima resistenza nei sobborghi di Marchkranstadt, mentre le truppe di Fontanelli erano impegnate nella pianura di Lutzen162. Il 21 le truppe di Fontanelli si batterono ancora per difendere il passaggio del ponte sulla Saale a Kosen. Nello stesso tempo veniva attuato l’ordine, già dei primi di ottobre, di rimpatriare i quadri in esubero della brigata Zucchi (contratta a soli due battaglioni) e lo stesso generale. Il 31 ottobre furono ancora le truppe di Fontanelli a battersi nella difesa del ponte sulla Kinzig a Lemboy contro le truppe bavaresi e permettendo la ritirata delle truppe francesi dopo la battaglia di Hanau. Concentratasi il giorno successivo a Magonza, la divisione ricevette l’ordine di tornare in Italia con gli ottocento uomini rimasti. Il 5 novembre si mosse la brigata Zucchi, anch’essa diretta in Italia con 461 sopravvissuti. Rimase bloccato a Dresda sotto assedio, il 2° Cacciatori “Principe reale”, agli ordini del maresciallo Saint Cyr. Fallito un tentativo di forzare il blocco il 6 novembre, cui prese parte anche il reparto italiano, la piazza si arrese l’11 novembre 1814. Il 2° Cacciatori, rilasciato sulla parola, fu internato in Francia e non poté rientrare in Italia prima della fine delle ostilità163. In totale in Germania erano stati inviati 28.400 uomini: ne rientrarono in totale solo 3.000 al seguito di Fontanelli. La gran parte di quelli dispersi rientrerà nel Regno solo alla fine delle ostilità, caduta prigioniera o bloccata nelle piazze sotto assedio. Nel corso di questa campagna si videro animarsi in Germania i primi movimenti popolari ispirati da un nuovo sentimento nazionale che, cementato dalla lotta anti-francese ed anti-napoleonica, avrebbe spinto molti decenni dopo la Prussia a porsi come stato-guida per una riunificazione germanica.

X. La difesa del Regno 1813-1814 La difesa del Regno cominciò mentre molte truppe italiane erano ancora impegnate sul teatro tedesco. Già il 18 aprile 1813 Napoleone ordinava al Ministro italiano di costituire un Corpo di osservazione dell’Adige con truppe italiane, francesi e napoletane, quest’ultime mai giunte. Con il rientro del viceré il mese successivo venne organizzato un Corpo d’osservazione d’Italia164 forte di 52.000 uomini, composto da quattro divisioni francesi riunite in due corpi, oltre al III corpo agli ordini di Pino, formato su due divisioni:

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Cfr. Gli italiani in Germania, pp. 241-252 Cfr. Gli italiani in Germania, pag. 336 164 Il corpo viene rinominato “d’Italia” con decreto del 18 giugno da Dresda. Cfr. Crociani, Ilari e Paoletti, op. cit. , pag. 567 e pag. 597 163

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