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OPERA OMNIA DI BENITO MUSSOLINI
Su proposta del tapo del Govm,o, minfrl ro per la Marina:
Uno s,hema di regio Mere/o ehe sopprimi il rNolo organko dei maulri tivili ordi11ari di ginna1tica dtlla regia A ccademia navale ed affida l'ùmgMmento ginnico ad appartenenti al grado iniziale dell'Opm, nazionale balilla provenienti Ja1d.1ta.
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Uno tchema di decreto l~fgt ri!Jlardanfe il trasf t rinunlo di lenenli di tJaJftllo nel corpo delle capitanerie di p orlo. l i provvedimento ha lo seopo di e/i.. 11JJirar1 gli inconvmùnti che produce alla carriera del corpo delle capitanerie di porlo il lrasjerimrnlo in detto corpo di 11na notevole percentuale di lenenti di vamllo .
Uno fchema di decreto legge eht porta aumenti agli organici degli Ìlj/ùiali di Sia/o Maggiore in comeg,tenza de/J 'incrèmen/o della jlolla.
Su proposta del cap, del Governo, ministro dell' Artonaulica:
Uno schema di decreto inteso a sopprimere le /Nllzioni di isptllore amnJÌnistrativo territoriale ed a çostihdre presso il ministero ddl' Areonaulita Nn servizio d'ispezioni s11/la gestione contabile amministratit1a del materiale speciale di aeronautita e JII! f1mzionamenlo dei servizi amministrativi in genere
UnQ ,chema di decreto legge che Ùtlegra l'arlitolo J della legge 10 gennaio 1121, nun,ero J9, relativa all'indennizzo privilegialo aeronauHco, al ftne di regolare la conçessione di detto indmniz.z o agli aventi diritto in caso di stomparsa delle persone che navigano J11! v_elivolo inforhmalo.
Uno schema di disegno di le!}!,e relali110 all'istituzione della Caua ufficiali della regia Aeronautica, çon lo sçopo di çorrù pondere una indmnità supplemenlart agli uffùiali della regia Arronaulica ìn aggiunta 4 quella loro tonceua dall'op era di previdenza per ì personali àvili e militari del/o· Slato. ( + )
« IL GERME DEL NUOVO IMPERO » •
Al t ermine della relazìone, che è sia/a calorosammle applaudita, sab,talo da ima nuova, imponenlt manifestazione, il Duce ha rivo/lo un vivo elogio al fukrale Gaz.zolli e a tulle le gerarchie del fascismo torinese
È giusto -: egli ha prosegui/o - che il primo rapporto delle gerar:chie del regime abbia luogo tra queste testimonianze formidabili d el-
• A Roma, « dalla spianata del Tempio di Venere e Roma »-, il poroeriggio del ;o maggio 1936, Mussolini tiene * rapporto alle gerarchie torinesi, che si_ · sono ammassate sull'altura che domina i monumenti dei Fori imperiali e del Palatino, disponendosi attorno al vasto basamento dei Tempio. Sulla sottostante piazza del Colosseo, folte rappresentanze di camicie nere di Roma, venute per parteci· pare alla manifeita.zione con i camerati di Torino, si erano schierate fra l'arco di Tito e le arca.te del Colosseo, fondendo le loro acclamazioni e i loro canti a quetli dei fascis ti torinesi. Preannunciato dagli squilli d' .. attenti!", è giunto in auto- l'antico impero, del quale Torino fu Ùn baluardo e al qua.le la storia di Torino è indissolubilmente associata con i nomi di Giulio Cesare ·e di Augusto.
Ma il germe del nuovo impero è più recente e risale all'anno in cui il piccolo Piemonte osò sfidare il potente impero degli Absburgo, che si estendeva, allora, dalle valli del Danubio a quelle del l'icino.
Piccolo Piemonte, ma eroico, ma forte, che aveva durante i secoli salvate le virtù militari del popolo italiano e lo aveva preparato al riscatto, che culminò nelle giornate trionfali di Vittorio Veneto.
Il nuovo impero è stato fatto dal popolo; è impresa di popolo e tutto il popolo italiano, qualora si uattasse di difenderlo, balzerebbe in piedi come un solo uomo, pronto a qualsiasi sacrificio, capace di qualsiasi dedizione. · li Du" ha quindi elogialo le gerar&hie torinesi per l'opera. da eue .1110/ta., opera ejji,a.", di11turna, ispirala. dalla pauione dellt ,amicit nlrt , per cui Torino a.ppartit ne al 1111mero delle ,illà nelle quali 1i uiut fa1dJ1ùamenft l11tte le ore della gìornata,
Il Duce ha. qllindi m:duso:
È stata per me una gioia, o camerati torinesi, di vedervi a Ra~, ma sarà gioia più grande quando ci rivedremo a Torino. (Le parole del DNe1 SNJ&i/a110 il più fervido e11tusiasmo nella. ma.ua dei gerarchi, ,he, di tmQVO, eleuano il grido « Duce! Duce I >), che si esltnde, con impelo appassionato, oltre il pi4tz.ale, dove soTJfJ schierate le ,an;icie ture romaru e .ml tratto di via tkll'lmpero fronte,ggia11/e il Ten,pio di Venere, Roma, dove si tJdcknsa un'immensa folla). * · mobile il Duce, a<compagnato dal viceseg.retariu del P.N.F., on. Sen'.na. Il Duce, che indossava la d ivisa di comandante generale della Milizia, disceso dalla macchina, si è diretto rapidamente verso la scalinata che immette al ripiano del Tempio, mentre, allo, vibrante, formidabile, si elevava aU'intorno il grido Duce! Duce !", Giunto sul piazzale, salito al podio che era stato predisposto di fronte all'adunata. Il vicesegretario del Partito ha ordinato i! . .. Saluto al Duce!", cui ha risposto l' "A noi!" possente degli adunati. Cessata la dimostrazione, il federale di Torino, Gazzotli, ha letto la relazione suU'attività delle organiu:azioni del regime in provincia di Torino•. Indi il capo del Gov,rno pronuncia il discorso qui riportato in riassunto. (Da Il Popolo d'llalia, N. 152, 3l maggio 1936, XXIII).
"' <.1 Il Duce, lasciato il podio, si avvicina allo schieramento. Gli adunati intonano a gran.voce Giovin n.z.,. e, alle loro voci, il Duce fonde la sua, tra travol· senti manifestazioni. Le file dello schieramento vengono rotte e, ad un tratto, la massa d ei pr~t.nti, acdamandolo con intenso ,ntusiasmo, circonda il Duce, che si trattiene qualche minuto fra. questa. folla di camicie nere. Poi egli lascia il piauale, fatto segno a rinnovate, continue manifestazioni (Da Il Popolo d'I1tdù,, N. U2, 31 maB&io 1936, XXIII).
379" RIUNIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI*
li C un1iglio dei ministri ha approPafo, 111 propo.rta del ,apo del Governo, 1ninjstro delle Colonù, la ÙJfll ptr /'ordinammlo dell'amministrazione del/' Afrfra Orientale italiana, ,omprendtnle l'impero d'Etiopia, l'Erilrea. e la So1111:1/ia: lnfalli i'Africa Orientale italiana è poJla aiia dipendrnza del governa/ore ge11eraie vi.eri ed è organizzala in dnq11t Governi, delimitati in modo , he , iammo di eui coslitui.r<a 11n organismo omogeneo:dai punto di t.li.Jta elnùo e. geo~ grafico, oltrechè da quello Itorito e p olitico . li Gwerno generale dell'Africa Orientale italiana_ha-__sede....nella...,a}ilafe Addis Abeba.
Quuta legge ha le sue taralleristùhe t he pienan1en# rispondono ai ronulli generali della politica del fasdtn10 e dùti11guono quindi nettamente questo Nll()PO ordine imperiale da ogni altra ,01trnz.ùme analoga, Il fasdsmo è anzit11flo unità dL , omdndo,· e quuta unità è saldamente as1ic11rala nell'ordinamento del/' Afrira Orientale italiana dài predsi vintoli gerarchici ,be legano i governatori dei singoli Jerrilori 11/ vùerè, ,a.po..s11premo, ,lii sono accordati i massimi poltri.
Ii governa/ore generale vicerè ha alfe sue immediate dipendenze 11n vit!tgovernalore generale, e, per le qutslioni militari, 1111 capo di Stato Maggiore Ii Governo generale ha la funzione di coordinare, impartendo le sNpreme direltive di massima, l'azione p olitica ed 4mmini;tf"4tiva dei singoli Governi ,01/iluenti I' Afrk4 Oritnlale italiana e ti seTve a /aie scopo di direi/ori superiori, p reposti alle varit branche dei mvizl d viii e p oiilùi con allrib,q_ioni che so~ poi 11lteriormenle prt(isate dtzll' ordinamenlo politico amminislralivo.
Fiancheggiano l'attività del Governo cenlfale due organi ,ons11/Jipj: il ConsigNu di Governo, pruiuilllo dal Pkerè o, in su a.rsenza p,r sNa delegazir"u, dal vicegovernatore generale, e composto dei più alti funzionari dell' A frica Orientale italiana," e la Conmlla gnurale, della quale fanno parie anche sei , ittadini me{ropolitani, scelti dal vùerè f ra gli agrkollori, commercianti ed indsutriali, e sei ,api e no/abili, mlii fra i sudditi del/' Afric4 Orientale italiana.
I Gov,erni Orient;le sono : Governo dell'Eritrea, con capol110go Asmara. Comprendt, oltre le fedelissime popolazioni della tolonia primogenita, le popolazioni tigrine e dm,cale
• T enutasi il 1° giugno 1936 (ore 11-12) (Da IJ Popolo d'Italia, N. 154, 2 giugno 1936, XXIII).
DALLA PROCLAMAZ, DELL'IMPERO AL VIAGGIO IN GERMANIA l5 dei n11fJlli JerriJorl dtli'Africa OrienJalt iJa/ia11a fino ai limiti meridionali dtli' A11ua, riprendendo q11indi i .tll()i confini naturali, geografici ed etnici.
Go11erno tkll' Amara, ton capobmgo Gondar, che comprende I, popolazioni amarùhe dell'a/Jt>piaM, dalla regiom del lago Tana allo Stioa.
Governo dei Calla e Sidamo, ron capol11ogo Gin,ma, che comprende le popolazioni del Jerrilorio oceftknta/e del/' Africa Orientale italiana apparlenmti ai d11e grandi grnppi etniri dej Galla e dei Sida,no, dalla regiom dei laihi al Sudan.
Governo di Harrar, con capoluogo Harrar, che comprende le popolazioni 111u.rubnane dello Harrar, degli Arnui e del Baie.
Governo della Somalia, con capoluogo Mogadiscio, che comprende lulù le popolazioni somale e cioè, oltr, quelle della vecchia colonia italiana, anche quelle dt/J'Ogaden, riacquistando au} la sua nlensifJnt nalurale e slorùa.
I sùrgoli Go1,-erni tono dotati di personalità giuridiea e di autonomia amminiJtratiua ?Eui tfJnOreti( t rappreuntati da un governatore, ebt ha alle dirette dipe'ndenz.e un segrtlario generale, ed llrt comandante delle tr11ppe, i q11ali 1011raintendono risptllivamenle all'amministrazione civile e militare.
Ai servizi civili e politici del Go11erno provvedono le direzioni ed i dipendenti uffici /emici speciali.
I singoli Governi sono ripartiti in circoscriz,ioni regionali, dtnon,inali commis.rariali, ch4 alla loro volta .ri riparlis.ono in drcos.riz.ioni 1"inori, secondo la gerarchia Jerritoriak già in allo, den0111inale ruidenze e viceresidenze Addis Abeba, capitale dell'Africa. Orientale italiana, ha una sua speciale atJJminiJlraz.iont, a topo della quale è posto il governa/on della tiltà.
E prevista la corl}l"Z,ione di m1111itipi per i (miri abitati di maggiore imporlanza, tra i (Jllali, naluralmenle, sono i tapil11oghi dei singoli Governi.
I Govsrni fanno capo al Governo generale per l'atluazione delle direttive di massima, riguardanli la polilica interna del/' Afrira Orientale italiana, l'amminislraz.ione della giustizia, la difesa mi/ilare>la colonizzazione, l'aziont di civilizzazione ed ogni altra allù,ità sovrana dello Stato nel territorio del/' Afrùa Orientale italiana.
EJJi però hanfl() facoltà di corrispondere direltamenlt fra di loro e col miniJtero delle Colonie per 111/Jt> quanto concerne l'ordinario sviluppo dti rispettivi affari di Governo.
Un'a/Jra delle principali tarai/eristiche dell'ordinamento·che oggi è dato Orientale ·italiana , il rirpello lo/aie ed arsolnlo dei giùsti in/eressi delle popoltiz.iohi dell'Africa Orientale italiana.
La .Jegg, stabilisce infalli che :
I. - L'Africa Orientale ilaliana ì divisa in le"ilorl, che tono unità omogenee dal punlo di vista etnico, geografico e slorico. In tal mOIW dasc,ma delle pill grandi stirpi Orùntale italiana ha un .fUO territorio ed NII s110 Gover,w. Gli amara, i galla, i ridamo, i m111uimani di ·HatTar sono organizzati in singole circouriziom, mtnln: i liuini ed i dantali del nord ed i !()mali del s11d ritornano a far parte del/' E ritrea e ·ddla Somalia.
2. - Mmlre ancora J ~uentissi mo il ricordo delle opprmioni dri neg,ù rontro k ,popolazioni musulmane> l'ordinamento dell' Africa Oritntale italiana dà alla religione islamica le massù11e gar'anzie. Ai musulmani è data piena faço/tà in luJJo il terrilon·o dell'impero di ripristinare i loro /11oghi di &Nito, k /,;ro antùhe istituzioni pù, le loro scùole religiose. Le controrerDEfra -.rudditi musu!n,ani saranno giudùate dai C adi, secondo la lrgge iI/amica e le consuetudini locali delle popolazioni m111ulmane. È obbligatorio in lulli i Jerritorl m11su!mani dell'in;pero l'insegnamento della lingua araba nelle JCIIIJ!t p er i sudditi. Cr;me si vede, la , eligione, il dirittr;, le istituz.ir;ni islamitùhe, la Jingr1a t1rabt1, l'insegna,mnto scolaslùo sonb lulli tutelali e nella jtJrma più esplicita t 10/enne.
}· - La chiesa (ristitma mtJnofita de/J'E liopia, ritonnwa gtrarchfrd111enlt al palriar(a/o di A/m andria, j oggetto di uplùitt nort!Jt. E la legge s/essa preann,mrìa accordi fon l t gerarfbi, ecc/esia1/ùhe perch, sia dll/0 il n1a1simo tvi!11ppo alle istituzioni religiose dei paesi çrislìa11i dell' Afrka Orienlale italiana e perché qnuto vincolo, (be ,mitce nella religione le popolazioni dell'E tiopia con la chùsa copta dell'Egillo, sia effettivamente potenzialo anche C11ll11ralmrnle.
4. - Per tutte le questioni che comunque concernanr; direttamente le f opolaz.ioni Oricnlale ilalia,ra, il vkerè chiede il p arere della C onrulla. In questa Consulta 10110 premiti i 111a1simi capi delle popolazùmi de(/' Africa Orientale italiana, i n modo che essi postano collaborare dirti/amen/e ai provvedimniti dd Gooerno colonia!,,
L a legge fondanm1tale Orienta le italiana entra in uigQre dal 10 giugno. (+)
.Uno schema di decreto leu.e per la ditciplina della produzione e riproduz.UJnç dei 111odelli di vutiario t dì accmorf per /'abbiglia111ento. Con tale prr;vvedimento, si pone l'Ente naziona4 della moda in condizioni di asso/v,re 11r,r; degli scopi principali assegnatigli dalla legge co1tit11tioa, ciQè la p rogreuiva affermazione della moda italiana, mediante l'adozione di una marca di ga,anzia per i t11adel!i d'articoli d'abbigliamento che rilultino d'ideazione e prod,,z.ione nazionale, CQmprua la· materia prima. Il provvedimento con1e11/e altrerì 1111 opport11no controllo su/l'allività delle ditte italiane e straniere che p reparano e presentano al pubblico collezioll/i o campir;narl di arti.oli di abbigliamen/r;.
Uno schema di decreto lt!JJ.t "per la dùciplina dello vendita dei filati. Si samùce l'obbligo d'indicare sulle etichette e sugli involucri dei filati flies1i in venai/a al p11bblico la quantità MIia merce in lunghezza o in pm;, Il provvedìmtntlJ I ìniuo a dare al co11s11matore le nttmarie garanzie n,i riguardi della quantità del prodotto che vùne ad m o venduto.
UnfJ schema di 'regifJ decreto concernente norme integrative e d'alllfll z_ione del regio du rcto r;_agosto lgJJ, nunmo 1761, per l'auic11razione obbligatoria degli inforJ11tti JMI la:ioro e delle malattie profwio1Jali, allo S(0/)4 di rmder più age:iole la appliraz.iom della tomplwa riforma. . In parriro/ar u1odo detle dùposizioni 1endo110 a meg/i() pred1are. j/ campo di applicazioll! della lege, regplando piiì compi11tamenle i rapporti fra islifHti as1ic11ra/ori, datori di la:ioro e lavoratori e dùdplinaftdo lo speciale procedimento rontenz.ioso 111//a b,m delle particolari ujgenz.e che presentano le rontrover1ie inforlunisticbe.
Uno 1rhtma di derrelo legge conrernente la conferma in carica degli alluali presidmti , vicepresidenli J;. 1ezione, nonché dei cot11ponmli dei C omigli provindali dtll'e.ononu'a rorporativa.
Scuole Chiuse
I peticoli della denatalità si sviluppan o in rag ione direttamente pIOpoczionale a quella che l'apparente lentezza del fenomeno. Non si tratta del fulmine che sctoscia e fende una parete o lesiona un pavimento; qui l'infiltrazione sotterranea, tanto più implacabile quanto meno percepibile nel suo progresso quotidiano, che sgretola le basi dell'edificio sociale
Strana sensibilità quella del mondo modemo: sensibilità « a cor t e vedute»; il cui più lontano orizzonte non dista che ventiquattr'ore dal presente 1
Quando, anni or sono, su queste stesse colonne, furono manifestate le minacciose: conseguenze della denatalità in rapporto alla v ita culturale, moral~ spirit1.1ale della razza bianca, 1' « allarme » pòté sem· l,rare eccessivo, vergato con inchiostro apocalittico, ai troppi cervelli che vivono. 4,< alla giornata ».
Ma H monito era perfetta mente adeguato alla g ravità della minaccia. I fatti lo confermano: a Vienna si sono chiuse numerose scuole per sopravvenuta mancanza di alunni. Oltre novecento m aestri sui cinquemilaottocento che componevano il corpo degli i nsegnanti primari sono stati esonerati dalla loro mansione. Ciò mentre il coefficente della natalità si è abbassato al sette per cento. Durante lo scorso anno, circa quattordicimila sono stati i decessi non Compensaci da nuove culle; per dir 1_11eglio: da nuove ·anime. Le scuole vuote sono una triste tappa di quella decadenza che sta impoverendo il mondo civile di anime, oltre che di braccia. Tappa concreta, palpabile, dolorosa. mente realistica. Vauà essa più dei morùti v erbali e delle nllbilose profezie? Speriamolo, per il domani della civiltà insidiata, che coincide con il domani della. razza.
Da Il Popolo d'ltalia, N. 162, 11 giugno 1936, XXIII (w l).
Fatti Di Cronaca
I vivaci avvenimenti che hanno agitato 1a Francia dmante queste ultime settimane sono oggi perfettamente valutabili nella loro modesta entità di fatti di cronaca. Jn tutto lo svolgersi delle agitazioni operaie, sedate dall'accordo dell'B giugno fra la Confederazione generale della produzione e quella del lavoro francese, è mancata non diciamo la sostanza, ma anche l'esterfore atmosfera di un moto rivoluzionario.
C'è un solo fatto importante, sintomatico, che vale la pena di porre in rilievo : ed è il fallimento dell'organizzazione sindacale, sdegnata, ignorata, messa in soffitta dagli operai frallcesi fin dagli inizi dell'agitazione, che ha, in certo qual modo, offerto l'acqua lustrale al neonato fl()UVetJH régi111e
Oggi, scorrendo i punti essenziali dell'accordo che promette alla Francia un (< ritorno alla normalità» (quaranta ore settimanali, contratto collettivo, ferie pagate, attuaziOne di nùsure inerenti alfi giene del lavoro, e ognuno di questi punti costituisce il titolo di un disegno di legge che il nuovo Governo presenterà nei prossimi giorni alla Camera), vien fatto ·di osservare che queste cosiddette «conquiste» del fronte popolare 1936 coincidono con alcuni di quelli che furono i punti di partenza 'della cosiddetta «reazione>> fascista 1922
Con questa differenza basilare: che il contratto collettivo e le altre provvidenze-·sudencate rappresentano oggi uno scopo raggiunto dal lavoratore·francese: laddove, o r sono dodici anni, non cappresentarono per il lavoratore italiano altro che un logico conferimento della dignità che collega .il benessere operaio co n quelli che sono gli altissimi fini ideali del lavoro nazionale.
Noi che abbiamo dato un o rizzonte alla fatica dell'uomo, oJtre che una precisa garanzia giuridica, p ossiamo ben dire di aver fatto cominciare la realtà al di là dell'utopia internazionalmaterialista. E, francamente, il gesto di Leone Blum che ammaina dal cielo del proletariato francese il vecchio sol dell'avvenire, costituito da· una moneta da dieci franchi, per sostituirlo con una moneta da venti, non ci sembra che possa dar senso attuale alla grande frase di Wolfango Goethe.
Ci interessa di più, fra i fatti interessanti p er la loro specie negativa, il tracollo del sindacalismo francese, tracollo atteso· e previsto. Si trattava di un sindacalismO polemico, litigioso, corrosivo, che presumeva di pote'r vìv.ere al di fuori di quella che Benito Mussolini enunciò dicci anni or sono, definendola« Ja legge di ferro». Eccone il riassunto: il sindacalismo parte dalla n~zionc ·e deve a rrivare alla nazione. Rie- chczza, prosperità, potenza, ordine coincidono con l'aumento del bcnesse:ce e, quindi, con la ripartizione su più vasta scala del benessere stesso. C'è poi il viceversa (Quel viceversa che costituiva ]'ossatura demagogica, cioè tube:cco lotica, del sindacalismo francese),
Da Il Po polo d'/Jalia, N. 167, 17 giugno 1936, XXIJI (w I) .
PER IL CENTENARIO DEI BERSAGLIERI *
Camerati bersaglieri !
li destino è p articolarmente benevolo nei vostd dguard.i, perché il pdmo secolo del vostro gloriosissimo corpo cade in q uest o anno di vitt oria tutta nostra, soltant o nostra, indiscutibilmente n ostra.
Anno primo dell'impero, alla fondazione del quale voi avete con- tribuito offrendo dalle prime battaglie del 184s"alle ultime del 1936 ben centomila eroici caduti p er la grandezza d'Italia.
* U m:mi na del 3 giugno 1936, il maic-sdallo Pietro Badoglio, i educe dall'jmprc-sa etiopica, e!a sbarcato a Napoli, accolto da Sua Altezza Reale il principe di Piemonte fra l'esultante ,mtusiasmo della popolazione, AJ le 13, era arrivato in treno a Roma. Sceso dal vasone, si era diretto immediatamente verso Mussolini in attesa sul marciapiedi cd era stato da lui abbracciato. Nel porne. riggio, il capo dd GovC'rno si era portato alla Rocca delle Caminate, dove, la mattina del 5 g iugno, aveva ricevuto il ci1ncelliere austriaco Kurt von Sch usc:hnigg, « trattenendolo in un cordiale colloquio, duralo due ore. In st-guito, S. E. il capo dd Govt-rno e il cancel liere si recavano a Ravenna, a visitart' la tomba d i Dante».
AIIC' 13.30, ali'« albergo Roma» di Fo rlì, Mussolini aveva offerto all'ospite una colazione. Circa le 1'.5, lo aveva accompagnato in auto d campo d"aviazione Luigi Ridolfi, da J ove il cancelliere era partito alla volta di Vene2.ia. L'S ( ?) giugno, :Mussolini era rientrato a Roma. L'll siugno, dovendo rip rendere la sua attività di capo di Stato Maggior sene-raie, Badoglio aveva domandato di essere esonerato daUa carica di vicerè d'Etiopia Al posto di Badosl io, cui era stato conferito il ti tolo di d uca di Add is Abeba, era stato nominato ìl marescia llo Rodolfo Graziani. Il 18 giugno, il Governo inglese si era dichiarato disposto ad abolire le sanzioni contro l'rtalia. L'indomani, Francia e Belgio avevano d eciSo di seguire l'Inghilterra, assicurando la loro adesione all'inàiativa di Londra, Il 20 giugno, il Presidente degli Stati Uniti d'America, Franklin Delano Roosevelt, aveva revocato « l" t mb<trg" sul matttiale bellico applicato ai heWgeranti all'inizio del conflitto italo,etiopiro in esecuzione della legge sulla neutralità ». La mattina del 22 giugno, a Roma, da un podio etetto davanti alla sede del ministero della Guerra sita in via XX settembre, in occasione del centenario della fondazione dei bersa. glieri, Mussolini assiste alla_ sfilata di cinquantamìla bersaglieri. T erminalo lo sfilamento, i bersaglie ri si portano in piaz.:.:a Venezia acclamando al capo del. Governo, il quale appare al balcone centrale del palazzo. « Ha in testa il cap· pello da bersagliere, le cui piume toccano H bianco della divisa estiva di co. mandante generale della Milizia. Egli saluta romanamente, sorride, e volge lo sguardo in tutte le direzioni dell'adunata, ammirand one Io spettacolo imponente ». Indi rivolge ai bersaglieri le parole qui ripomte. (Da Il Popolo d' l ktiir1, No. 156, l'.58, 161, 163, 169, 170, 171, 172, 4, 6, 10, 12, 19, 20, 21, 23 giugno 1936, XXIII).
Oggi, g iorno di festa per voi, è anche giorno di festa per tutto il p op olo italiano.
Io~ che ho. vissuto co n voi in tempo ·di pace e che ho combattuto con v oi in tempo di guerra, so q uello che avete dato col vostro coraggio e con la vostra resistenza alle fatiche.
So anche quello che potete dare e, insieme con voi, quello che possono dare tutte le Forze Armate dello Stato e tutti gli italiani se taluni « pa:zzi canicolari >~ non fossero ricondotti alla ragione o per lçi meno all'impotenza, Camerati bersaglieri I Figli di Lamarmora I
All'inizio del secondo secolo> Uf) grido ed un giuramento pro· ro mpe dalle voSue bocche e freme nei vosui· cuori: che il secondo secolo sia ancora più ricco di gloria del primo I
Lo volete voi? (La rùpo1/a della moltitudine t imn11diala e J(oppia i111provvùa in 1111 «ii! », rhe dà il 1eg nalt a 11na n11ova manifu tazione).
380" RIUNIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI •
li Con1iglio dei fllinùtri ha approval o, 111 propo1ta del rapo del G overno, primo 11Jinùtro, segretario di Stato.'
Uno schema di demto legge con cui vengollo istituiti, per la Milizia V olontaria per la Sic11rez.za N a zionale, i g radi di « primo ienion >) , di « 101/0rapomanipolo », rorrispondtitti risp tllivammle al grado dì lentnlt colonnello del· regio E u rdto e della reg ia A eronautica ed a q111llo di capitano di fregata nella regia M arina, ed al grado di sollotemnle e di guardian1arina ntlle altre Forze Armate dello Stato. li g rado di primo seniore t &on/eri/o ai seniori aventi almeno quattro anni di grado e ai pari grado delle a/Jre F orze Armale. Il grado di sol/t;capomanipolo J &onferito agli aspiranti llj/idali dell'Opera nazionale balilla e dei Fam' Gi ovanili di Comballimento aventi alJIJeno dne -anni di quahjùa, ai sollNj/idali della M. V.S.N. (nt /Ja p roporz i one di '!n posto ogni quattro disponibili) in .rervizio da almt no d nqtll anni, i quali superino appo.rilo e.rame, nonché ai pari grado delle altre F orz.e · Armale ed ·ai ti/ladini ,he abbiano adempiuto agli obblighi di leva o siano in pouesso di una lim1za media di suondo grado o .ruperiort. Uno uhema di regio dure/o ,be 111odifica la rompo1izione dtl Comitato
• Tenutasi 0 il 4 JUglio 1936 (or~ 10·12.30). (Da li Popolo d.'1J,Jit1, N. 184, 5 luglio 19'36, XXIII), per I, temporan,e importarfoni ed uportazioni. A uguito tklle modifaazioni aimnult nei vari smJizt 1/atali e p er meglio armonizzar, dello Comi/alo con l'ordinamtnlo ,orporali110 dello Staio, IÌ i reso neas.rario agjornare la romporìz ione del C omitato J/eJio chiamando a farne parie, oltre .ai rappruentanH delle ammini.rlrazioni intereuate, an,he i rapprt1e11tanli dei la/lOra fori, auieme ai datori di lavoro, nelle Ire Confederazioni drll'agri.ollura, dell'ind,aJria e del commercio.
Uno Hhema di regio de,re!o con cui viene data facoltà al minùtro per I' A eronaulùa, 1ino a tulio l'anno 1 9} 1, XVII, di ammelfrre ai conror.ri per la regia A ccademia aeronautica i giovani che, in ~umo di tufli gli a/Jri rttJNÌiifi prtstrifli, non abbiano ancora, alla IUl!a di scadenza dr/ t ermine utile p er la pruenlaz_ione delù domande, il titolo di studio richiuto, 111a lo conreguano nella susione au!Nnntt/1 dell'anno !lesso in (Ui ha INo_go il tOflcorso
Uno schema di deerelo legge cDn mi si auloriz.za lq concessione al personale ddl' A .G.l.P. ddl'ay/nnla di famiglia. ( +)
Su proposta del capo del Governo, ,ninistro della Guerra:
Uno sdm na di de"eto legg,e inteso a rtabilire il trallan,ento penale e disciplinare a ,xi sono sogtlli i militari in congedo durante il periodo di ittn,zJone postmilitare, non,bé speciali agevolazio11f per mi/ilari che abhia110 projicuamtnle prestalo opera di ùtrullori.
Uno schema di decreto legge che estende al p er.ronalt 11Jilit1Jre t a quello dvi/e al .regnito delle Forze Arl!lafe dello Staio, fn servi z.io in Lihia e nelle isole egee~ la pouibilità di contrarre mafril!lonio per procura.
Uno schema di decreto legge ~hc sospende, a do,nanda, dal r> agosto 19;6, X IV, per.la d11rala di un anno, l'ohbligo della cosiituz.ione della rendita dotale per gli 1'jficiali delle Forze Armale dello Staio Il beneficio viene conCIJJO in oceaJio11e ed a ricordo dd rtttnli ttcezi011ali av11enimenli, culminati nella proclamazione tkll'impero.
Uno schema di dure/o leg,e ,oncernenle la ripartizione del t erritorio dello Stato in zom mililar_i. Il provvedimmto aggiorna ed in/egra tulle le dùpo,izioni finora emanale in materia.
Uno schema di decreto lege che p roroga al JO sel/embre I9J 6, XI V , il regio decreto legJJ,e ,28 maggio r9;6, XIV, che aumenta l'indennità coloniale agli uj/idali e martsda/li dei reparti metropolitani mobilitati dislocali in Libia e ai pari uado dei comandi, reparti e servizi mobili/ali del regio corpo territoriale coloniale della Libia. ·
Uno Jchema di du re/o let,l!l che consente di as.rumere, media11/e pNbhli'° concorso per e.rami, personale d'ordi11e nece.rsario per I'amministraz_ione della Guerra.
Uno schema di derreto legge che t.rl ende ai segretari .federali la possibilità di ollenere, p revia p reparaz,ione, /a nom,:na a sol/otenmte di romplemento.
Uno schemp di dureto legge che concede al 111aresrial/o d'Italia Pietro
Badoglio, a lito/o di rico1toscmz.a nazionale, la corrupomione a vita del trai/amen/o economico da lui goduto quale comandante 111periore in A/rito Oritntale
Uno sche ma di regio dure/o cht approva il regolamento 1111 matrimonio dei soll11j/ùiali del regio E terei/o Il regolamento riproduce 1oslanz.ialmrnte · le norme vigenti, con a/ame modificazioni che, temndo conto dei criteri "'i si ùpira la politica dunograjica, a11menfano le categorie di nttuffiriali, addetti a spuiali servizi tecnici, che pouono cont rarre matrimonio senza lin1ilazione di numero.
Uno schema di regio decreto che determina la m1ova circoscrizione militare territoriale per il .rervizio dei reali carabinùri.
Uno schuna di regio decreto con (f(f viene approvato il regolamento p er la uec11zio11e della legge J gi11gno IIJJ, XIII, numero ro24, s11lla p roiezione dei segnali goniometrici. •
Su propoHa del capo del Governo, minùtro per la Marina:
Uno Hhtnia di decrtlo leg,e con mi in analogia a quanto è #alo dùposlo p er il regio E serrito, Ji slabilisct che il tu11po passato dagli uJliciali della regia M11rina nella posizione di << fuori organico » è consideralo coJJJe servizio effettivo ai fini dell'acq11isto del diritto a p en1io11e indirefla o di rioersibili!ò
Su proposta del capq del Governo, ministro del/' A eronalllita:
Uno schema di decreto ltggt inteso a stabilire la forza bilanciala della regia Aeronautica per l'eurdzio finanziario IjJ6, XIV-IJJ7, XV, nonchi il numero degli l!fficiali di complemento e dei sol/ufficiali a breve f erma da /mere in servizio durante l'uertizio finanziario anzidmo. D ello sche1J1a pre11ede un aNmenlo della forza bilanciala ed un aumento del nrlPlerP degli 11jfìciali di complemento e dei Jf)ÌJJ,j/ìciali a breve f ern:a, e ciò in relazione a/111 creazione di m1ove unità aeru, che avrò h1ogo dNrante l'esercizio finanziario I!J 6, XIV-I!J7, xv.
Uno schema di disegno di legge inteso a dùciplinare i procedimenti p er i reati colposi di perdita e di danneggia,nento d{veliPDli apparlenenli all'an1mi11i.rtrazione militare. Si stabilùce che l'azione penale ptr i procedimenti relativi ai reati colposi di perdita o danneggiamento di aeromobili militari debba essere promoua su richiesta del ministro del/' AeronauhCa.
Uno 1chen1a di decreto legge riguardante le promozioni e 'le ammis.rio ni in falliera per merito di guerra di sottujjiciali e militari di truppa della regia Aeronautica. Per le bemmerenze acquùite dai 1ott11ffeciali e dai n,ilitari di truppa della regia A eronautica nelle operazioni in Africa Orientale si de terminana, ,on dello proPVedimento, le condizioni neceuarit p er le pron,ozioni per merito di g11erra, no,l(U le ammùsio'!i e le riammissioni in servizio di carriera di quei militari cht, durante il richiamo alle armi, si siano dimostrati elementi utili da acq11isire nei r11oli p t rmanenti della regja A erona11lica. ( + )
Cifre
Il bilancio demografico austriaco del mese di m arzo sembra contene.re i sintomi di un .rallentamento di que lla precipitevole corsa alla mocte le cui tappe· siamo venuti segnalando.
Mentre nel marzo 193 il dtjidf delle culle era stato di ben 2.2.71 unità, quest'anno, nello stesso mese, l'ammanco assol uto di vite umane si è ridotto a diciannove unità. Il divario è significativO e evidente. Vero è che un contributo di carattere assolutamente negativo all'app~rente ripresa è stato apportato della eccezionale mitezza d:I tasso di mortalità; ma se si tien conto del fatto che la città di Vienna è rimasta esttanea al miglioramento della situazione generale, è lecito concludere che il p opolo rurale corrÌincia a reagire, a difendersi. La gente dei campi ancora una volta s intetizza nella sua sana umiltà la comprensio ne e la pratica di quegli alti d overi umani e nazionali senza di che popoli e paesi sono condannati ad uno oscuro tramonto.
Ai troppi cortei funebri della città di Santo Stefano hanno fatto riscont ro quest'anno, dai casolari della Stiria e del Tirolo, della Carinzia e del Salisburgo, i Vagiti dei figli dei contadini austriaci. ·
Da 11 Popolo d'I1,:1lia, N. 191, 12 luglio 1936, XXIJJ (w I).
INTERVISTA ALLA STAMPA «HEARST»*
- La guerra fra l'Italia e l'Inghilterra è interamente fuo ri questione da oggi in poi. Il ritiro d al Mediterraneo dì notevole parte della flotta britannica un nuovo elemento di chiarificazione ne i rappo[ti anglo~ italiani. Desidero di tutto cuore tale chiarificazione. Per parte nostra,
* li 30 giugno 1936, 5j era radunata a Ginevra l'assemblea della Società delle nazioni, senza rintervento deJJ'Jtalia., che aveva mandato invece un memoriale circostanziato e documentato sulla questione etiopica. Alla sed uta aveva pa~ecipato, invitato dalla Lega, anche l'ex-negus Hailè Sella.ssiè I. La sua presenza aveva provocato una violmta rea.zione da parte dei giornalisti italiani presenti in aula (279). 11 4 luglio, !"assemblea avevi raccomand ato a grande maggioranza l'abolizione ddle sanzioni contro l'Italia. D opo la consultazione delle commissioni competenti, nella seduta del 6 " luslio tale abolizione era stata deliberata per il giorno 15. Il 9 luglio, il Governo ìnglm· aveva d~iso di ritirare la flotta dal Mediterraneo e quello francese aveva dichi arato decaduti gli accordi fran co. britannici di mutua assistenza navale conclusi in occasione del conflitto italoetiopico. - L" 11 luglio, era staio firmato a Vienna un accordo austro-germanico richìame!emo al più presto possibile un certo numero di divisioni dalla Libia.
Av,ndq Knitlurbotker chiesto se l'Italia parletiperà alla conf ermz.11 del firmatari di Locarno, il ,apo Jet Governo ha rùpos/o:
- Il Govemo fascista riprenderà la piena collaborazione intérnazionale se gli accordi provvisori m antenuti ancora in v ita dall' Inghilterra verranno abbandonati e se gli ultimi resti delle sanzioni in Europa verranno rimossi.
Continuando, lo scrittore afferma rhe l ' Italia e la Germania, pur non av,ndo stretto alleanza, collaborano nelle grandi questioni europee e -riporta le seg Ntnti parole del Duce dr.a la 14rtrd pazione germanica alla ronftrmz.a di Locarno:
- Ho sempre p ens ato e penso che non vi Sia possibilità di ra.ggiungére accordi effièaci e ducaturì senza la piena efficace collaborazione d i tutte le patti int eressate, . Mi sembra ne!=essacio che tutte le potenze di Locarno prendano parte alla conferenza di Bcuxelles, compresa la riunione preparatoria, altrimenti, invece di raggiungere il r iavvicinamento spirituale, condizione indispensabile di qualsiasi accordo, si aumenterà il sospet t o e la superficie di frizione.
Knichrbocker riporla poi le !t!}ltnli "domande da lui falle al rapo del CuJJerr.o : ·
- Due anni fa, Vt,sJra Euellenz.a mi disse che, se non veniva data alla Germania la completa eguaglianza degli ar malflmli, ma si 5arebbe presa il dirillo di armarti come meglio àedeva e che, Je il vostro urgente appello per un i m,11edialo accordo di disarmo non si foue -realizzato, .ri sarebbero auuti colotsali arma,ntnli. Oggi le VO!fre prevùioni Ii 1ono avverale e il mondo intero trema per tait co'rsa e ha paura &Ile co,mgumze. V edete il modo per ~rreJlare .tal~ .corsa?
Il D uce ha risposto:
- h impossibile parlare di dìsa.rmo nell'attuale situazione d el mondo. Nessuno è disposto a rinunziare a un solo cannone, a un solo fucile, Ritengo tuttavia che sarebbe possibile raggiungere un accordo p er limitare la corsa agli armamenti, Ciò sarebbe un notevole risultato. Qualunque altra cosa sarebbe attualmente un'utopia e un' utopia pericolosa, Quando la conferenza mondiale del disarmo iniziò il suo lavoro a Ginevra, solo la delegazione italia:t?-a sottopose concrete sulla base dell'indipendenza riconosciuta d.,I Reic), all'Awtria ( 267). Jl 13 ( ?) luglio, a Rom.a, Mus!olin i concede al giornalista H. R. Knickerbocker della Stllmpa americana H earJI l'intervista qui riportata. in riassunto. (Da Il Pof!ol o d'I111Nd, N n J84, 186, 189, 195, , , 7, IO, 16 luglio 1936, XXIII). proposte per il disarmo quantitativo e qualitativo. Quindi jl fallimento di . questo grande tentativo . non può essere attribuito all'Italia.
, Interrogalo drta la riforma della L tga, il D11te ha dello:
- L'Italia considera oggi e ha considerato già da t empo che la riforma della Lega è'indispensabile. Il sistema previsto dall'articolo 16 si è dimostrato praticamente non solo inapplicabile, ma contrario agli scopi che esso si proponeva. L'ItaHa è pronta ad esaminare senza prevenzione qualsiasi suggerimento, è pronta ad apportare il suo contdbuto, ma, dopo essere stata oggetto di un esperimento di applicazione dell'artico lo 16, ha i più forti dubbi che esso possa essere applicato nel futuro.
A proposito delle sartzforti, il capD del Govm,o si J uprwo nei segaenti termini:
- La loro abolizione rimuoverà una causa d i malcontento e di pericolo nelle relaz.ioni internazionali, contribuirà alla causa della pace in Europa ·e avrà effetti benefici sulla situazione economica del mondo, dando nuovo impulso al commercio internazionale. Il periodo delle sanzioni è, e deve essere considerato da tutti, finito. È necessario costruire il futuro in uno spirito di mutua e fiduciosa collaborazione fra i popoli di tutti i contim;nt i. '
Cu11tinnnndo, il ,ap () del Governo ha dichiarafD:
- L'Italia è pro nta ad avanzarsi, sola, con un programma di sviluppo e di colonizzazione in 'Abissinia. Tuttavia ciò non vuole dire che l'Abissinia debba essere chiusa a l capitale e all'iniziativa straniera. Tra il capitale estero, che potrebbe essere interessato all'impresa, 11 popolo italiano volge il suo sguardo con speciale favore verSo il mercato americano. L'Italia ricorda con ammirazione il grande spirito costruttore e pioniere che ha sempre ispirato il popolo americano e che gli ha reso possibile ·realizzare la mctavigliosa impresa di co lonizzare, di civilizzare e di sfruttare l'intero continente.
- Il territorio dell'EtiOpia è oggi cosl vasto e le sue risorse così poco note che sarebbe impossibile fare un calcolo realistico deg li anni necessarl perché renda. L'impresa certamente richiederà parecchi decenni. Tuttavia, no i marceremo, come sempre, rapidilmente e, do po pochi anni, i risultati de lla volontà e del lavoro italiano diventeranno visibili. In questo compito saremo animati dallo spirito e dal m etodo fascista che hanno creato in Italia un ordine nuovo.
Avendogli chiesto se l'Italia ii t0rttiderava oggi Ira le polenz., soddiifaJle, il (apo del Governo ha risposto:
- L'Abissinia ha soddisfatto .l'inesorabile bisogno di espansione del popolo italiano e ha piazzato l'Italia tra i popoli soddisfatti. Le basi fondamentali della politica italiana sono la sicurezza del suo im- pero e il mantenimento e il raffo rzamento della pace mondiale, Questi principì dirigeranno l'azione diplomatica e pòlitica dell'Italia, mentre l'energia vitale del suo p op olo si co ncentre rà p er rendere l' Etiopia fertile, civilizzata, in u!1o spirito di solidarietà internazionale e di compre nsione .umana. li D11ce pone in rilievo com, il Patto (o/onico testè firmalo rappru enti un progruso nq/euole sul pre(tdent,. Egli prougue dicmdo che, con la trebbiatura del g rano di Pontinia e con l'inaugurazione del nuovo zuccherificio, si può affermare che la redenzione dell'Agro Pontino è ormai un fatto compiuto.
Oggi, 1 j luglio dell'anno X IV, sugl i spalti del sanzionismo mo ndiale è stata inalzata la bandiera bianca.
Non è soltanto il segno della resa, ma si vorrebbe che fosse un sintomo del ritorno al senso comu ne.
Il mer ito di questa grande vit toria sul fro nte dell'economia va t utto e integralmente al p opolo italiano (la folla grida:« A voi, DHct I »),· va agli uomini, va alle donne, va a i fanciu lli di tutta Italia.
Nessuno ha tremato, ness uno ha pieg ato: tutti erano pronti a qual~ siasi sacrificio, pur coltivando nel cuore la certezza che, alla fine, la civiltà e la giustizia avrebbero t rionfato in Africa e in Europa.
Cosl è avvenuto; cosi, sotto i simboli del Littorio invincibile, avverrà d omani e sempre (LJ parole di M11uo/ini hanno a(mo nella ;noltil11dine una più ardente vampata di ent11sìasv10. Altìssi111e ·a(daH1az.ioni le hanno interrotte dall'inizio alla· fine . M a 1oprall11/lo q11ando egli ha dato al poj>(Jlo i taliano il merito di q11e1/a grande vittoria s11/ fronte dell'uono1nit1, la 111oltil11dine ha up/oso in un grido 11nani111e : «A voi! -AI D11u ! », e ha ripelulo q11ulo grido più volte, cowe per dare alla gloria del villori oso ,ma solenne tonra(raz.ione popolare. Più confidenzialmente q11althe popolana gli ha gridalo : « A te! A te, ihe hai g11idali i nostri figli I » Poi le 11/li111e parole vengono salutale da srrosd assordanti di applausi, da un turbinare dì vessilli, da atda111azioni ardenti. La 11Joltit11dine, tutta protua verso di lui, si solleva e ondeggia in uno slancio di appassionalo entusiasmo, rinnovando il grido della !Ila fede e del .mo (uore: « D uce I Duce! D1m In. M 11.Uolini risponde col saluto ro,!lalt() e !Orride ai gr11ppi delle donne e dei fanciulli, il mi schiello e11t111iastt10 sembra inna11ribile ed espreuo in amnti di commovente affett1101ilà. Egli lascia quilfdi il balcone, ma la folla /Q invoca ancora a voce altiuima e lo costringe ad affacciarsi dtfe, t re, selle volte Poi le i mposte del bal,one si chiudono. La piazza è ancora risuonante di acclamazioni, tutta vibrante dell'eco della imlùnentù abile adunata. I nfine la folla si allontana al canto di « Giovinezza n).
• Disco"rso prorn.10ci ato a Roma, dal ba lcone centrai(;' di pa lazzo Venezia, il n luglio 19%, veno le 19.30 (D:i Il Popo/!} d'lt11lia, . N. 11", 16 luslio 1936, XXIII).
Il DNft termina dfrhiarando the ciò è avvenuto per merito dei lav orato ri e dei combattenti, che cosùtuiscono il forte e grande popolo italiano. (Una n11ova, f ervidissima, JNanifestaz.ione saluta le parole del Duce).
* Verso la metà di luglio del 1936, era. divampata in Spagna la guerra civile, che aveva a vuto subito riRessi internazionali, perchè motivi id eologici o di inte~se e di sicurezza avevano indotto la Francia e la Rus5ia da un lato, 11 Germania e 1'11alia dall'altro, ad aiutare, più o meno naS.::ostamente, i rossi e i nazionali nel conflitto, il quale durerà quasi tre anni cd inasprirà i precedenti contrasti europei. li 1° , il 2 ed il 3 agosto, Mussoljni en1. stato in Ro· m:igna, sempre in movimento per visitare luoghi e lavori (287, 28R) JI 4 agosto, si era recato in volo da Riccione a Venezia, dove aveva compiuto alcune visite. Indi era ritornato, sempre in volo, a Riccione (289). L'indomani, e ra rientrato nella capitale. Il 6 agosto, aveva visitato Cesena e pernottato alla Rocca deHe Ca.minate (290). I.a mattina del 7 agosto, si era portato in idrotrimotorc a Canale d'Aua per una visita a quelle miniere (292) Nel pomeriggio aveva fatto r itorno a Roma Il 14 agos.to, alle 9.55, era. i::iunto improvvisamente in volo all'aeroporto di Rimini, che aveva ispezionato: Poi si era recato in au to a Riccione, dove aveva sogg iornato sino a l 18 agosto, visitando, nel contempo, alcune localit:ì. della Romagna. la mattina del 19 agosto, è a Ponlinia, e, nel podere U1 8, trebbia « per oltre tre quarti d"ora » il grano da lui stesso ~~inato i l 18 dicemb re 1935 in occasione del l' inaugurazoine della città. Visitato il podere, p rosegue in auto per Sabaudia, dove, nell a sede de[l'ispettorato dell'Agro Pontino, presffizia la cerimonia per l'apposirione della firma, da parte dei rappresentanti degli interessati, al nuovo Patto coloniw che l'Opera nazionale combattenti ha stipulato con i rurali occupati nei terrtrii da e,ssa assegnati. « Un calorosissimo applauso saluta il compimento di questo atto e, alla dimostrazione che si svolge all'interno del palaZZo, si fo nde, con tonalità più alta, quella dell'immenu massa che s i pigia su lla piazza sottostante; massa d i rurali, che, a conoscenza dei grandi, ulteriori vantasgi che il Patto accorda, manifesta la sua grafitudine ed i l suo entusiasmo con vibranti acdamarioni al Duce Chiamato insistentemente d a questa manifestazione popolare, il Duce si affaccia al balcone centrale de ll'cdili.cio e , quando, dopo alcuni minuli, il silem:io si diffonde sugli adunati, rivolge nd ess i » le parole q ui riportate in riassunto. (Da Il Popolo d'ltalid, Nn. 216, 221, 225, 227, 22R, 229, 6, Il, 15, 18, 19, 20 agosto 1936, XXIII).