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DIRETIIVE ALLA STAMPA DEL P.N.F. *

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APPENDICE

APPENDICE

Il Dure ha rkordato e ,ommen/alo la dirhiarazione approvala dal DireJJorio nazionale; ad ess11 la .stmnpa dovrà ispirar.si P", ttfftancare tano più l'o"ore di militare sollo i gaglùtrdefli del Uttorio, ,o"Ja, rali dal sacrificio e dal sangNe di m igliaia di camerati.

« li Direttorio ri,afferma 'çhe la Gioventù ltalia11a d el Litlorio, fondata e voluta dal DJJce, rappreunta lo Jlrum enlo principe per l'educazione del popolo italiano, per ,ui alla Gioventù !J,a/iana del IJttorio devono euere ,onu1crate le ,nauime cu re del Partito. A nche q11i il concetto quantitativo o meramenle n11merico deve essere int_egraro dal conreuo qua/itdlivo e differenziato. ·

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« 1/ Direttorio 1al11ta nei giovani camerati alle armi, 1t11denti, contadini, operai, che hanno comb11ttuto e , ombaJtono, l'e1prenione eroica della giov,nlÌI del umpo fasdsta e in1111lza la resitJtnu, dei giovani fasdui a Bi, el Gobi q11ale consacrazione e simbol o di quello che poua la fede nel fauhmo.

« Il DiretJorio si dichiara piuamenre convinto che i giovani degni di q11w o nome (Q1Z!erv"anno e difenderannq, 1ram,mdandoli, i "valori" aeati d,a/la ,;. voluzione delle camicie nere, col Jangue d ello iquadriimo e cor1 le realizzazioni dtl regime. Tali valori 10110: la dedizione auolula alla patria e l'orgoglio della no1tra. ,azza e della nostra storia; la disciplina con1ape11qle e l'impegno piN Jtrio in ogni o rdine di at1ivi1à,· l'amo;e al comba11imen10 e l'abiludine al pericolo; il coraggio e il dovere della verità; il diJinteresse r1elle funzioni di comando; la ne/fa 1eparazior1e fra il Ja"o e il profano; la schietJa lealtà nei rapporti perionali.

« D' o rdine del Duce, il iegretario del P.N.F. ha dhposto che i faJCiJJi , icopren1; cariche o invm ili di funzioni d i pubblico intereue o d i portata politica, non J,oJiano a.uum!ffe né conservare, u nza il nulla osta del P.N.P., i nca richi amminiitrttti vi di caraJlere permanente o temporttneo, (}Tdina,J o J/raordiuarJ, che non spettino loro di diritto di i ndipendenza della loro urica o della loro pubblica fu nzione, Si trai/a d egli incarichi eh, ,-igJJardtmo l'amminiitrazione , la rappre,entanza e il controllo di enti pubblici in iemo lato e di ogni specie, · di .IIZiende o di impme pri11at11 i ndividuali, di i ocietà civili e ,ommerciali di qualsiati 1ipo, di como,zJ, di sindacali e di altre organizz11zioni economiche o t ecniche com,mque denomina#, ed amhe quando le ditte Jociali e gli organismi in queilione iiano irrego1'1rmen1e ro11ilui1i o funzionanti 1010 di fallo, « Ferme resl ando l e norme in vigori, per quanto ii riferirce a incompatibilità e autoriuazionì, il ugrelario del P.N.P., d'intesa coi miniitri del/'Inte!no, della Gh1Stizia, delle Finar1ze e delle Corporazi oni, determinerà, con 1110 p,ov ve· dimehto, le cariche e le funzi oni di pubblico inlereue o di portala politica ,he importano, per chi ne iia inve11i10, l'ob bligo di ottenere il nulla 011a del Partito, al fine di auumere o conie,vare incarichi permanenti o temporanei di amminiJtrazione, rappresentttnza o controllo presso emi pubblici o aziende privale di cui sopra.

« li Direttorio ha dedio che per l' a11no uola1tfru 1942-1943, XXI delfé,-a f a• uiJJa, la Gio11enJÌI Italiana d el Li11o rio organizzi la re fezione u ol111tfra per t111ti · ir1diJ1intamenJe gli uolari delle , la11i urbane dell'ordine elemtnlll1'e ». (Da Il Popolo d'Italia, N. 147, 27 maggio 1942, XXIX).

• A Rom3, nel salone delle Battaglie di palazzo Ven~ia, il 27 maggio 1942, Mussolini riceve .e i diret tori della. stampa settimanale e delle riviste del Partito, l'azione del Partilo, lendenle alla Jelezione delle sue file, n el nome d i una f erma ùttransigenza politica e morale. (Le parole del D11ce sontr state salutale da un'ardente manifestazione di fede fasdst a, ·che si è chiusa 1al canto di« Giovinezza»).

Nel Diciottesimo Annuale Della Fondazione

DELLA MILIZIA NAZIONALE )JNNERSITARIA *

Sono venuto, o camerati goliardi, per celebrate fra voi e con voi la , •ostra g iornata,

Dal 29 maggio 1848, che·vide sui piani di Lombardia scendere per la prima volta in campo rontro Jo straniero i manipoli universitari della Toscana, sono passati novantaquattro anni, un secolo.

Da quel combattimento! che fu intrepidamente sostenuto, trae origine dei Gruppi universitarl fasci sti e delle organizzazioni dipedenti, Sono prèsenti il segretario del Pattito, il ministro della Cultura popolill'e, il vicesegretario del Partito, Ravasio, il vicesegretario d,d Gruppi universitari fascisti, D'Este, il vice. comandante generale della Gioventù Italiana del Littorio, Sellani, il direttore generale della stampa italiana, Mezzasoma, e il presidente dell'Ente stampa, Scorza. IJ segretario del Partito presenta la forza, costituita da quarantasette direttori dei settimanali federali, diciannove direttori reggenti, novantasei capi degli U ffici stampa e propaganda, trenta direttori e condirettori della stampa universitaria: Sono caduti in guerra: Mario Cacciai, d i.rettore della Mar , mma di Grosseto; Tullo Pacchiani, direttore di Arrhitra11, di Bologna; Augusto Platone, condirettore del ùmb, llo di Torino. Sono alle armi dodici direttosi di periodici fed erali e nove direttori d i periodici universitari. Questi camerati - continua il segretario d el Partito - rappr~entano q uattrocentotrentatré pubblicazioni periodiche. Essi vi rin. grazi3:no d i averli r icevuti e chì edono a voi, come unico premio alla loro fede e al loro lavoro, le direttive e gli ordini per la battaglia da continuare" ~- Indi il capo del Governo pronuncia le parole qui r iportate in riassunto. (Da Il pq. pol o d'l1alia, ~- 148, 28 maggio 1942, XXIX). la tradizione eroica degli Atenei italiani, per cui quando la patria chiama si abbandonano le aule, si impugna il fucile, e si è pronti al sacrificio.

• D al 27 maggio 1942, ottenuto il consenso del Comando italiano, Rommel aveva sferrato un attacco da Ain el G azala verso Tobruk, Seguiranno giorni di batu.glia durissima nel settore di Bir Acheim. La mattina del 29 maggio, a Roma, sul piazzale centrale d ella citti universitaria, in occasione del diciottesimo annuale della fondazione della Milizia N azionale Universitaria, Mussolini passa in rassegna otto bllttaglioni di militi allievi universitari e due battaglioni .di rap· presentanza delle Forze Armate. Indi assiste alla cerimonia « per la consegna ai corsi aWevi ufficiali delle 6amme intitolate agli eroi universitari immolatisi nella guerra attuale». Terminata la cerimonia, pronuncia il discorso qui riportato. (Da · Il Popolo d'Italia, N . l ~O, 30 maggio, 1942, XXIX).

Di questa tradizione è oggi splendente espressione la camicia nera del Jegionario di Roma.

Per noi, uomini del Littorio, l a tradizione non è un reliquiario di eventi o di cose passate, ma è un atto attuale e quotidiano di fede, fede nell'Italia, fede nella vittoria, fede che voi dovete conservire nei vostri cuori intatta, immacolata, incorruttibiJe. (Le parole suscitatrici del Duce vengono coronate da una fiammante manifestazione di fede).*

• « Quindi s'inizia la consegna delle ricompense al valor militare ad ufli.. ciali e legionari della specialità e ad ufficiali provenienti dai corsi allievi ufficiali universitari. Salgono- sul podio prim~ i congiunti dei caduti, quindi i valorosi combattenti che seppero guadagnare cruentemente l'alto distintivo del valore. Un ufficiale della Milizia legge a voce alta le gloriose motivazioni e i nomi di Giorgio Al essi, Augusto Bacci, luigi Tub, Vincenzo .Alliata, Fabio Bertogalli, Luigi Gt!rbore, Cesare Sormani, Letterio Sindona, Giacomo Slamucci e Pio Oriente, studenti universitari caduti per la ·patria, echeggiano nell'appello dell'imperituro ricordo. li Duce, fissando _sul petto il segno della· glo/:ia, abbraccia i congiunti degli eroi. Sono una madre, il cui occhio brilla nella 6erezza e nell'orgogliu, un fratellino, nella divisa di balilla, un padre ne!rulliforme d'alto furu.ionario, una sorella giovane italiana. Sono gli ~edi di una gloria che il tempo non cance!Ia. Per g li studenti che hao.no avuto Ja fortuna di sopravvivere alfa gesta eroica, il Duce, consegnando la ricompensa, ha particolari. espressioni di elogio. Ulti mata la cerimonia, il pensiero del Duce va a tutti gli altri feriti e mutilati dell'Ateneo che si affollano sulla scalea e subito egli si muove verso la schiera ardente, che più non ha distaccato lo guardo dalla sua maschia 6gura di condot· ciero. Commovente è l'incontro fra il Duce e l goliardi, cui .il segno del ferro ha donato, per la Joro passione, il titolo più. alto, li Duee s'intrattiene lungamente e cameratescamente fra i mutilati ed i feriti e s'interessa, con infinito amore, alle prove fomite e del loro stato presente. Quindi il Duce ritorna sul podio per assistere alla sfilata. I battaglioni sfilano a passo romano. 11 riuno viene dato dai tamburi, ma il tono di questa superba sfilata è nell'espressione veramente marziale e romana degli armati. Il Duce assiste compiaciuto alJa s6Jata e quindi, dopo che il luogotenente generale Galbiati ha ordinato il saluto alla voce, ritoma an· cora fra i feriti e i mutilati, suscitando il loro entusiasmo con la sua parola, il suo amore fraterno. Intanto l'acclamazione della massa studentesca ha raggiunto il vertice. Il Duce lascia ora la città universitaria, passando sotto un'ardente corona di entusiasmo. Le universitarie 3.gitano i loro fazzoletti azzurri, i goliardi quello purpureo col simbolo di Nizza irredenta. Un grido immenso si p ropaga per tutta la cinta dell'Ateneo e il Duce, dopo aver risposto sorridendo all"ine guagliabilc manifestazione, sale sulla sua macchina, che subito si allontana nel l'eco appassionata di una fede e di un amore invincibili e .inestinguibili » (Da IJ Popolo d'/Jalia, N , 150, 30 maggio 1942, XXIX).

PER I PREMI Al PRODUTTORI DI GRANO*

Il D11ce, accogliendo le proJioJte d el miniJtro per i'A grico/t11rtt, che rùpondono anche ai deJiderata eJpreui dalle due Confederazioni inleressale, e allo scopo, di .remplifit_are la procedura relativa alla Jiquida:zione dei premi stabiliti per legge, premi che salgono, come è noto, alla impo nenie cifra di ,ni//eottocentocinquallla milioni, ha preso le seguenti deci.Iioni:

1. - Il premio di semina di lire duecentO per ettaro verrà in tegralmente liquidato a tutti i produttori di grano che a norriI'a di 'legge hanno presentato, entro il 15 ap rile 1942, XX, regolare denunzia della superficie seminata.

2. - 11 premio per i grani precoci (lire ·quaranta per quelli prodotti nell'Italia meridionale e insulare e . nelle provincie di Roma, littoria e Fros.inone, e lire venti ·per quelli p rodotti nel restante territorio del Reg no) verrà integralmente riconosciuto à. tutta là produzione di grano conseg nata all_'ammasso entro il 15 settembre 1942, XX. ' li Duce ha inoltre di.rposJo che tanfo i premi quanto il rimborso maggiori spese sian() interamente pagali, i nrieme al p_rezzo del grano, all'atto della ,onsegna del P.rodoJJo alJ'ammaJso .

;. -P er il grano consegnato all'ammasso entro il 10 lug lio prossimo venturo verranno corrisposte iire venti al quintale a t itolo di rimborso maggiori spese.

PRIMO COLLOQUIO CON IL GENERALE MESSE**

Era la prima volta che parlttvo da solo a solo t on lui, nella sua stanza da lavoro. Gli ,onsegnai una e-opia ·delle mie « Ouervazioni sulla po/iJi(a germanica in Ucraina>> ( + ), facendogli presente l'opport11nità

• A Roma, a palazzo Venezia, il 30 maggio 1942, Mussolini r iceve « il ministro p er l"Agticoltura e le Foreste, i l quale gli sottopone i risultati degli ac· certamenti eseguiti agli effetti della distribuzione dei premi previsti p er i produttori di grano dal regio decreto legge 10 ottobre 1941, XIX, numero 1240, e di cui alle recenti d eterminanzioni del Comitato interministeriafo per gli. ap· provvigionam~ti, la distribU2ione e i prezzi ». Indi il capo del Governo impar· tisce al ministro le direttive qui r iportate i n riassunto. (Da IJ Popolo d'I talia, N. 151, 31 maggio 1942> XXIX).

•• A Roma, nella sala del Mappamondo di palazzo Venezia, Ja mattina del 2 giugno 1942, Mussolini .riceve, a.Ila presenza del generale Giovanni Magli, addetto allo St:i.to Maggiore generale, il generale Giovanni Messe, comandante del Corpo d i spedfaione italiano sul fronte russo, venuto in Italia per una breve the egli cono1ceue i daJi e le. notizie terldm en/e inJereuanJi raao/Ji nella relazione. Con maggiore 1lancio del maJJino, Muuolini mi rip eJé l'elogio del Corpo- di spedizione iJaliana in Rmsia1 aggiungendo :

- Voi, poi, vi siete fatto rispettare dài tedeschi ed essi vi stimano, Anche per questo si era pensato di. lasciàrvi al comando dell'ottava Armata. Mi sembrava la soluzione più Jogica, dopo le prove che avete già dato. Ma poi non si è potuto.

Mi spiegò che' Ji era dovuto impiegare il generale Gariboldi, da /empo disponibile P.er un comando d'Armata.

Non ritenni opportuno entrare in /aie' argomento personale, atcennanda invece alla mia sorpresa per euere stato tenu/() a/l'oscuro su/J'appronlamento della nuova unità per la Rnssia. Colsi un suo gnlo di meraviglia per questo· particolare, ma completai il mio pensiero:

- Mi permetta di ripetere a voi quello the ho già detJo al tdpo di Stato Mdggiore generale:.« E un grave errore mandare un'intera Armata· al front e r11uo. S e foui stato interp ellalo, lo avrei Jc omigliato, come già lo 1cor10 anno 1comigliai l'invio di un secondQ Corpo d'Armala ».

Mussolini mi guardò un po' 10rpreso e con molta ct1!ma rùpose:

- Non ·possiamo essere da meno della Slovacchia e di altri Stati mìnori. Io debbo essere al fiànco del Fiihrer .in Russià, come il Fuhrer . fu al mio fi anco nella guerra contro 1a Grecia e come lo è tuttora in Africa. IJ destino dell'Italia è intimamente legato a quello della Germania.

- lo JOn(J convinto che un'Armata di olJre duecentomila uomini 1i troverà molto a dùagfo in Iùusia. Le g rand i difficoltà che il Corpo di spedizione iJaliano ha dovuto Juperare ron ; suoi seuanlamila 11omini Ii mo!Jiplicheranno a!J'infinilo. I/ nostro Jcarso ed antiquaJo armamenlo, la · m.tncanza assoluta di m ezzi torazzati idonei, la grande insufficenza degli a11fomezzi, i g'ravi problemi dei t rasporti e de} rifo rnimenli, resi più difficili dalt'incomprension e e da/J'irriducibi/e eioismo dei tedeschi, creeranno ali' Armata p_rohlemi veramente in10/ubi/i

- Ma il Comando tedesco ha promesso che agevolerà in tutti modi l'Armata italiana, della quale, quasi certamente, farà parte anche una licenza, e gli rivolge le seguenti parole: « In un teatro di guerra ,01) impo,t11nte1 voi e le voJ/re /rupp e' avete Jenulo alto l'onore dell' Italia e dell'Eurdto itali11no. Sono 1fr11ro the il Corpo di spedh:ione ihJJiano in Ruuia, htq11adralo 11e//'01Java A,mata, sarà di esempio agli itlz,i Co,pi d ' Armata». · Al momento del congedo, Messe chiede a 11:fussolini di « potergli pularc da solo e con maggiore ca.Ima, per metterlo al corrente della situa:r.ione al fronte russo ». 11 capo dd Governo acconcliscende. Nel pomeriggio, infatti, fa convocare in udienza il generale, ed h a con lui il colloquio qui riportato in riassunto, (Da GIOVANNI MESSE - lA gu6rra al fronte rNJS() - pagg. 177•179).. e. - XXXI divisione corazzata tedesca. I tedeschi hanno ·.firmato con noi nuovi e precisi aécordi in occasione dell'invio dell'Armata e li rispetteranno.

- 1 tedeschi, finora, non hanno mai rispellato le convenzioni firmale fra i due Governi, specialmente per ciò che si riferùce ai rifornim enti ed al numero dei treni per i bùogni d eJ Corpo di ;pedizione italiano. E staia una lotta continua, di lutti ; giorni, per ottenere dagli alleati il rispetto degli impegni auun#. Non bisogna dimenticare che si deve ad un ·vero miracolo se il Corpo non è shtto JchiacdatrJ e stritolato in quella terribile guerra di giganti Pjù _ d'una volta, durante lo scorso inverno, siamo stati 111/ punto di euèfe travolti irreparabilmente nel disastro. L'aver mantenuto il noJtro posto con dignità, nonostante lutto , ci è co Jtato sacrifici enormi, dei quali forre in Italia non lutti si sono resi completamente conto A nche dello· stesso t reinendo inverno r11uo si i parlalo con una certa leggerezza in Italiot. S enza dubbio, tioi vi preoccupate, ·più ancora di me~ dì non v ed er compromeISO il b11on nome d el soldato italiano. Ma i o t emo che l'invio di un'A rmata, che manca d ei mezzi adatti, accrescendo di tanto la nostra re1po,t1ahilità, metterà a dura prova la buona fama che ci siamo fatJa,

- Caro Messe, al fa.voi<? della pace peseranno· assai più i· duecentomila dell'Armata che d. sessantamila del Corpo.

E dapo una breve pa1na, ritenendo evidentemente esaJJrito l'argomento, mi chiese:

....._ Ditemi piuttosto: che cosa Earete ora? Tornerete -in Russia?

- Perché non dovrei t ornarvi . Un vostro ordine mi ha destinato laggiù, 11n vostro ordine mi potrà -richiamare. D'altra parle1 non mi un· Jirei di la1dare cvs] improvvisamente. i miei 1oldati. I noltre cono1co Garibaldi fin dal/1altra guerra e Jono certo che andremo perfellamenle d'accordo. .

- Sono molto contento di questa vostra decisione. la vostra collaborai.ione, per l'esperienza fatta al fronte russo, riuscirà pretiosa per il nuovo comandante, che sono sicuro si servirà molto dell'op era vostra. Nel con'gedarmi, M uu olini mi disse che egli riceueva numerose let_ tere dai soldati del Corpo di 1pedizione italian o in Ruuia e dalle loro f amiglie e che in tutJe 11i erano e1preuioni di simpatia e di affetto per me, so-praJtullo per le cure che p ortavo ai miei soldati. Quindi, improvviJamen fe:

- Ditemi: che cosa posso fare per voi?

-:-- Duce, propria ieri 11n vo;tro vicino collaboratore, che i o vedevo per la prima volta, parlandomi di wi, vi ha atlribuito questa fras e: « M esse è uno dei pochi che non mi ha mai chiesto nulla». N on 10- 1e abbiate P,rommdato ques/a fra.re. A me, rom11nq11e, ha fallo molto piacere!

E Mussolini, con molta energìa:

- L'ho detta, ed è la verità.

- E allora pefché volete che vi chieda q«akhe roJa proprio adeuo?

Vi ringraziu, ma non ho bisogno di nulla.

E Mftuolini, con voce ferma:

- Me ne ricorderò! Scrivetemi e ditemi sempre tutto.

444' RIUNIONE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI *

Il Ccmiglio dei minùtri, per 'dùposizione del Duce, ha delibera/o che i singoli minislri procedano a un riesame dei riipettivi bilanci di spna del prouimo esercizio 1942-1943 relativi ai 1ervizt civili per proporre. le diminuzioni che, secondo criteri di severa economia, devono euere realizzale, Le proposte saranno riassunte ed esaminate dal ministro delle Finanze e 10110po1te al Duce. Ch e siano sospesi, intanto, nel 1942· 1943, i contributi corrisposti alla azienda delle Ferrdvie, in complnsivì milioni trecento venti a titolo di crmcorso nelle spese dell'elettrificazione delle linee e nella maggiore spesa di pensioni, dipendente dall'eccezionale aggravio relativo aJ trattamento di quiescenza del penonale esoneralo perché awmto in esuberanza du rante e dopo la guerra 1915-1918. Il lrfl/fico che si svolge sulla rete nelle attaali circostanze assicura p ro· venti che consentono alla gestion e f erroviaria, nonostante gli oneri dei maggiori servizi, di fronteggiare. direttamente e integralmente l e spese suaccennate. Che lo stanziamento- di quattro miliardi per lavori pubblici sia ridotto a due e mezzo,· che sia predisposto un provvedimento inJeso a rivedere e regolare i prezzi delle comm eSJe e forniture belliche/ che altro provvedimento sia preparato per disciplinare l'accarltondmento d'una parie d ei soccorsi giornalieri auegnati alle famig lie bisognose dei richiamati alle armi, L'acçanlonament o verrà effeJJuato a beneficio delle famiglie int eressa te per agevolare la ripreJa deJ/e condizioni normali alla cessazione della guerra.

Il Consiglio dei ministri ha naminato e approvate,, llll() schema di disegno di legge concernente variazioni al bilanci() dello Stato per l'esercizio finanziario 1941, XX, e due regi decreti, ai semi dell'articolo 41 della legge sulla co11tabilità generale dello Stato, riguardanti integrazioni di fondi a _caricr1 dell'esercizio JteJJo per stipendi e pensioni e per restiJuzioni di tasse non dovute. Viene ,01J provveduto a!l'aI.Ies/amenlo f inale di talrmi .stanziamenti in re/qzione alle effettive ri.s ultanze e necessiJà della gestiàne ormai prouima alla chiusura. Not evoli diminflZioni sono app ortate per ces.rate nigenze e in dipendenza d~lla legge 15 aprile· 1942, XX, numero 439, che proroga fin o a sei me1i dopo la cessazione della guerra l'efficacia delle dùposizioni sulla riduzione delle 1peu civili. Nell'imieme rùultan<>- economie per oltre quattrocentol/antré milioni. ·:

* T enutasi il 6 giugno 1942 (ore 10-1 2,30). (Da Il Popolo d'lJalia, N. 158, 7 giugno 1942, XXIX).

11 Consiglio dei ministri ha poi ttPProva/o ·'a.ssegnazioni di f ondi per spese dovnle allo stato di guerra.

Ha inoltre approvato un& 1chema di decreto che discipli na la preuntazione per la conservazione al n om~ dei titoli azionari èmeui da sòcietà aventi ~edi in Italia e circolanti in Libia.

Su_proposta del Du ce d el f ascismo, capO' del Govern(I:

Uno- schem a di regiO' d ecret(l relativO' all'approvazione d elle· n orme · per l'esemzione, il collaudo-· e l'esercizio degli impianti t ecnici che inl ereuan o gli edifici pregevoli per arie e per Jtoria e quelli d e1tinati a contenere biblioteche, archivi, mu1ei, g alle rie collezioni e oggetti di _interesu mlt11rale.

Uno sihema di regio decreto concernente l'esemtorietà delle sentenze e di a/Jri provvedimenti relativamente ai t e rritorl ex-j11gcnlavi anneui. L'incorporazione del territorio ex- j11gosla vo della Dalmazia "nel Regno d'Italia ha posto, fra gli altri, il problema d ella dirciplina delJ'euguibilità, nel t erritorio stesso, delle sentenze e dei provvedimenti emanali nelle altre provincie del Regno e vice vtrJa. T enuto conto che vigono nei menzionali terrhori legislazioni diverse, si è reso neceuario stabilire quali delle sentenze e degli altri ani che, it1 ciaic11no d ei territori stessi, han110 f orza esecutiva secondo le legiilazioni locali, abbiano n ~II'altr() la medesima forza , e a quali condizioni

·Sulla propo1ta del miniJtro per gli Affari Esteri Jono staJi approvali alcuni prov vedimenti di caratJere vario.

Su proposta del Duce, minislro deil'lnterno : u;, disegno di legge con mi, a titolo di ricono~cenza verso- le vedove e i figli d i caduti in guerra, sono considerat e famiglie n11111erose. quelle con sei figli, quando il padre sia morto in guerra. Ai caduti in gueMa Jono parificati i caduti per la ca11sa naziona!~. In virtù di tale p rovvedimento, le fdmiglie- che si trovana n elle. condizioni anzidette .saranno dtn· messe a far parie del/1 Unione f auhta t ra le f amiglie numero·se e g odranno d ei benefici l ri butari e t ulle. l e altre pro vvidenze.

Un disegno di)egge che ~mplia if t e"itorio d el comune di M antova.

Un disegn o di legge che dpprova il bilancio preventivo del governaJorato di Roma per l'esercizio 1942, XX.

Su proposta del Duce del fascismo, capo del Governo: Uno schema di provvedimento contenente dispoJizioni penali per la dt1raJa della guerra. Si Jono verificate1 durante lo Jtato di gue"a, alcune attività criminoJe che preuntano una particolare gravità e pur tuttavia 110n trovano, nella legiJlazione vigente, adeguata reprenione. Tali altività hanno potuto anzittttJo in1erirJF nella compleJSa organizzazione della disciplina di distribuzioni delle merd. Prime fra tutte quelle che ùuidono JUi m ezzi con cui lo- Statr> tJJsicura una unifr>rme perequazione di trattamento a tutti i Cittadini. Tra/fasi della contraffazione dei documenti eh~ attrihuisconr> a ciascuno il diritto di ricevere una preJtabilita quantità di merci (tesJere; buoni e similr), ovvero di commerrio inde• bito di quegli JJeJJi documenti. Entrambe quute attività non trovano nella lejge vigente appropriato cartigo . Qt1eJto provvedimento considera perciò quali delilli particolari puniti con opportuna severità la contraffa· zione di tessere e di altri analoghi documenti e il commerci(] inde!,ito degli .rteJJi. Si prevede, poi, una forma speciale del delitto di Jà/frazione di merci al consumo normde caratterizzata dalla- rilevante entità delle merci Jollratte, e agli effetti perturbat ori di tale attività criminosa nell'economia di guerra. Si provvede, altre.rì, ad aggravare .re"nsibilmente le pene per talun i delitti ordinari e, particolarmente, per i delitti commeui, con abuso della lr>ro qualità, dalle persone comunque incaricate di svolgere una pubblica attività nella compleJSa organizzazione d ella disciplina J11/la distribuzione delle merci; per i delitti di falsità in atti e quelli contro il p atrimonir> comme1si SII teuere annonarie r> SII documenti analoghi,· per le violazioni delle norme dirette ad assicurare la tutela alle comunicazioni qu'ando queste riguardano i militari e i prigionieri di guerra. Si aJSicura, infine, un più largo ed attivo intervento del Tri bunale speciale ml/a repreSJir>ne della delinquenza per reati conneui con lo 1tatr> di guerra, allargando la s/fra della sua competenza dei proredimenti dei reali annonari. ( +)

:AI CIECHI DI GUERRA*

Il Duce, rivolgendoJi ai ciechi, dichiara che i distintivi che egli ha avuto l'onore di consegnare rappresentano il riconoscimentr> e la consacrazione del loro ero/imo e del loro sacrificio, compiuti per l'Italia i * A Roma, la mattina del 10 giugno 1942, Mussolini visita la Casa di lavoro dei ciechi di guerra cd appunta, « sul petto di trentasei valorosi ciechi dell'attuale guerra., il distintivo d·onore di mutilato. La commozione con cui ! se- e per la vittorid, nonché il .rimbolo dell'amore col q11t1l8 la nazione li circonda e li rirconde:rà .in ogni momento delta loro vita. (A !Je acrlamazioni accolgono le p_arole del Duce).

Direttive

ALL'ISTITUTO NAZIONALE DI CULTURA FASCISTA *

1J Duce ha rivolto ai convenuti la 11111 parof,i illustrando ; tarai/eri e i fi ni d elt'LJtituto e dando le sue direttive pei l'azione da svolgere. Il Duce Ji è p_articolarmente soffermalo sui criteri e le modt1.lità 'cui devono i!pir,mi le tttJività di propaganda dell'litituto, .sia per quanto concerne la propaganda orale a me2zo delle lezioni, orazioni e colloqui, .ria per quanto riguarda la propaganda scritla e le p11bblicaziani de;tinttte alle di've,se rategorie di lettori.

Il Dure ha co11cl11so precisando ihe tu/la l'attività di prc,pagandd e di ednctJZione deve avere come suo centrQ e _mauimQ fine l'educazione morale e la formazione del carattere, e che tale opera educativa e. formativa è tanlo più necessaria e prezio1a in tempo di guerra affinché anche ii fronte interno sia in tutto degno della vittoria1 che a q11alt111que co110 Jtrapperemo.

guito il r ito, tocca il vertice quando il geniere Gabriele Eliodoro, cieco di guerra del fronte greco, dopo aver ricevuto il p remio del suo sacrificio, rivofge al Duce le seguenti parole: "Duce ! Parlo a nome dei giovani ciechi di guerra, Poche parole Nel da.rti il benvenuto in questa oostra .Casa, in questa giornata storica, rivolgo il pensiero all'Italia che ti seg ue, a questa patria nostra tetta benedetta, perché sappia che oggi per questi suoi 6gii giornata di splendore, è g iornata 'di g r:ande luce. Batte piiì forte eppure p:i:.re·ch e si fermi il cuore nell'at tesa . Un tumulto, un palpito sale in un cre,cendo che t utto dilaga nell'entusiumo delle acclamazioni. E tu sei qui tra noi, o Duce, e tu passi, scruti\ e sui volti austeri l eggi all'eguale maniera che sui volti risplendenti, lo stesso fremito, lo stesso spasi mo di vita che tu sa.i infondere, o Duce, L'aria è tutta satura de!la tua p resenza e o ra che .sei a noi dinanzi lascia che questo cieco di guerra, a nome di t~tti i suoi compagni, ti dica che oggi più di ieri noi ti seguiamo ed attendiamo con sicu ra fede che tu dia all'Italia la sua vittoria"». Terminala la consegna dei distinttl'i d'onore, il capo del Governo rivolge ai ciechi Je parole qui riportate in .riassu~to (Da Il Popolo d'Italia, N. 162, 11 giugno 1942, XXIX),

• Verso il 10 giugno 1942, Cavallero aveva. incominciato a preoccuparsi che l'impegno della battaglia africana potesse compromettere l'esecuzione dd progettato colpo su Malta. Ma Rommel e Kesselring avevano insistito sull'oppòrtunità di compiere j) teotativo su Tobruk, a costo di u n rinvio de!l'operaiione di sbarco. Cessata la resi ~tenza. nemica a Bir Acheim e r ipresa l'avanzata, la loro tesi era · prevalsa. Il 12 giugno, era stato annunciato l'ingresso da Gibilterra nel Mediterraneo di un grosso convoglio i nglese, scor tato da navi da guerra e diretto a

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