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DAL COLLOQUIO CON L'AMBASCIATORE HIDAKA
Alla Liberazione Di Mussolini
(2 ) LUGLIO· 12 SETIEMBRE 1943)
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I.a mattina del n luglio 1943, il re, informato da Acquarone (che ha avuto notizie non solo da Grandi, ma anche da D e Stefani e da un altro membro del Gran Consiglio) circa l'ordine del giorno approvato nella notte, de<:lde di cogliere l'occasione, offerta dagli stessi gerarchi, per dimettere Mussolini in g ior· nata Perciò il duca manovriero va con Ambrosio ad avvertire Badoglio di tenersi pronto a una chiamata. Poi fa pceparare il decreto di nomina del maresciallo a primo ministro e lo fa firmare al sovrano. Jntanto Ambrosio ordina a Cerica di far arrestare Mussolini a villa Savoia dopo l'udienza reale. Lo ste$SO ordine viene conformato a Cerica da Acquarone, sia pure con la premessa che il re non ha parlato di arresto. Successivamente, il comandante dell'Arma dei carabinieri passa l'ordine esecutivo al colonnello Giuseppe Frignani, comandante del gruppo int~roo di Roma; e Fri{:nani, a sua volta, asst'gna l'incarico ai capitani Aversa, Vigneri e Marz.ano. Quest'ultimo s'impegna a far trovare sul luogo nn·autoam· bulanza. Nt'cessariamente viene avvertito anche l'ispettore di Pubblica Sicurezza Morazzini, comandante il presidio a villa Savoia. Tutto ciò predisposto, Cerica compie le sue visite di dovere alle autorità come neocomandaote dell'Arma dei carabinieri e si reca a villa Savoia per controllare l'esecuzione dei suoi ordini. Indi richiede ad Acquarone di andare dal sovrano per ottenere l'esplicito con· senso all'arresto di Mussolini. li due.a riesce a strapparlo al re esitante.
Verso le 12,30, congedato Hidaka, Mussolini riceve Bufiarini, il quale gli conf~rma la giusta tesi costiluzionale che il parere del Gran Consiglio, neppur e in sede consultiva poteva essere espresso in tema di comando delle Forze Armate in guerra, assolutamente estraneo aUa sua competenza. Sui temi costituzionali poi, il voto aveva carattere meramente consultivo, non deliberativo. D o po Buffa. rini, è la volta del ministro della Cultura popolare, Gaetano Polverelli, al quale Mussolini dice: « Grandi , Ciano ,redono di poter 1,attare le condizioni di pace, ma 1i ingannano. I! la ,e1a i ncondizionata che Ji vuole impo rre a/J'Ita/ia E la resa Jt'nza ,ondizioni, Jo f'ipe10, sa,ehhe l a fine de/J'ltalia come g,and, potenza , anche come Jemplfre polenza Rinunu,ò al comando, Je il re vorrà auumedo La coJa più imp qrlanle è avere ri nforzi dalla G ermania ( + ). Avevo preparato u n prossimo cambi o d ella guardia. Bollai d ovet1a av er, la presidenza d ella Camera, O,a siamo emrati in una fase di g,ave p erturbazion e politica, e tJJl1(! è in 10,rpe10 ». Verso le 14, Galbiati ritorna a palazzo Venezia, e Mussolini, uscendone, lo invita ad accompagnarlo in auto e a stabilire l'itinerario per una visita alla zona sinistrata di San Lorenzo. Il capo di Stato .Maggiore della Milizia Ca fare una diversione fuori porta San Paolo, allo scopo di poter avere con Mussolini una pacata conversazione Toma a proporre l'arresto dogli oppositori. s~mpre negativo, il capo del Governo divaga: o: Hanno fiutato il vml<J conJra,io, u nrono In ,e/npeua vicina, com, avviene per alcune spede di animali, e !'illudono d i crearsi un alibi,· non se lo 1ognano nemmen o questi pusillanimi che q11ando non ci Jarà più , olui (he li ha issati JHIJe proprie ;pa/Je, si JenlÌ,annq hen miserabili fra la polvere di 11111i i mo,1ali ». Interrogato sugli aiuti che si possono at· tendere dalla Germania, risponde a malincuore: « La Sirilia i ,rtata u na ,a11i vh - sima tl fJe!iem.a di , affronto f ra i due Eie rdti alleali " Quafruno " a Fe/Jre, dopo ave, fJ o Jto in riliet•a rou t he non ti f,mmno davvero ono, e, mi ha chierlo ron l'aria di non d,ire i mpon anu a ciò ,he diu11a : " T uue qunu armi rhe mi rhùdeu rontN) rhi dovranno u rviu?". C'era da 1p,ofondar1i! » .
Tra la fo\la dei _ sinistrati di San Lorenzo, indaffarata nel recu pero delle povere masse rizie e invocante aiuti, Musso lini fa di stribuire tutto il danaro che hanno Galbiati e i funzi onari di scorta, essendone lu i, come §tmpre, personalmente sprovvisto. Nessuno impreca, tutti mostrano di confidare in lui, qualcuno uprimc P.t· role di fede. Vibrante l'accoglienza dei mi lili e deg li avieri addetti al lavoro di sgombero. Prima di giungere a villa T orlonia, Mussolini dice ancora: ·« Sì, alle 17 andrò da Sua Mae11à e gli chiederò intanto che "iiomirzi i Ire mini11,i milita,i t ,he indirizzi 11n me1u1ggio agli ùalian i perché ,ion un solo u omo d ella noma gente si erima dalla solidarie/~ nilziona/e in queJti:z g,a ve o,a »· Assicura l'inter· locutore dubitoso che il re gli è sempre stato solidale. Nel salutarlo, avverte che g li telefonerà dopo l' udienza a " illa Savoia.
Sono le I ).30. Rachele Mussolin i, che attende impaziente e sempr e presaga di sciagure, contrasta per un·o ra col marito, mentre eg li fa la sua semp lice CO· lazione, elecandogli i mot ivi che sconsigliano di fidars i del sovrano. G li profeta disgrazia e fa il possibile per indurlo a non andare alr udienza. L'istin to le fa intuire un pe ricolo, sebbene sfa ignua ddla trama di congiura che i generali hanno perfezionato in q uelle o re. Ma le scongiurazioni di Rachele sono inutili. « Sono ,m t,t.lantuomo » , le risponde infatti Mussolini; « abbiamo ,m tr,mato ron la Gumania, che nolt pouiamo tradire li ,e ha firmato anche lui e do· vremo diu111ere in1ieme la ,osa. Se è neceJJario, rimango 121 (O mando per ma11Jenere /' impegno preJo. P. un m omento lrùte come Caporetto, ma poHÙtmo ,j. prenderci Opp11re gli , onregno il coma ndo, purchJ mi dia i poteri di f12, arrtsti:zre i traditori ». Terminata la colaz ione, passa nella sua camera per mettersi in _abito ci vile; nel fratt empo giunge a ll a vill a D e Cesare, che deve accompa· g narlo. Di li a poco, Scorza, intenzionato di proporre Ja nomina di Graz iani a capo di Stato Maggiore genera le ( e d ella cosa aveva già parlato con Mussolini), tdefona al capo del Governo che il marescia ll o, a me220 del colonnello Bocca, suo segretario, si era dichiarato a disposizione. Mussolini rispond e al seg re tario del Partito che lo riceverà a pala220 Ven('?ia, assieme a Bocca, dopo !"udienza r~le .6 q uesto i l secondo ap puntamento da lui fi ssato per dopo l'ud ienza, la cui conclusione, nonostante l utti gli alla rmi ricevuti, immagina normale.
1.3.sciata vi lla Torlonia in au to insieme 1i De Cesare, alle J 6.)0 giunge all.1 residenza r eale. Indossa un ab ito blu, non reca con sé la consueta borsa di do. cumenti, ma solo un testo della legge sul Gran Comiglio, copia dell'ord ine del giorno votato e la lettera di ritrattazione di Cianetti. La sua scorta di agen ti della squadri presidenziale si ferma, come sempre, fuori del cancello d i vi lla Savoia Mussolini osserva che ci sono in gi ro ufficiali d ei carabinieri, ma nemmwo a questa novità attribuisce un p articolare significato, li r e Jo attende sulla porta di casa, in uniforme di primo maresciallo dell'impero. Conduce l' ospite nel suo studio, mentre D e Cesare resta nell 'a.ntic:1· mera in compagnia del colonnello Torella di Romagnano, ufficiale di servizio. In altro ambiente sta l'aiutante del sovrano, generale Paolo Puntoni. Fuori, all'autista di Mussòlini, Ercole Boratto, viene ordinato di spostare l'auto presiden· ziale sul fianco della villa; poi, col pretesto di una chiamata al telefono, viene fatto allontanare e quindi fermato.
A.Ile 17, il sovrano avvia il drammatico colloquio, che non ha te-stimoni e che dura venti minuti, durante i quali non sono d ecise soltanto le sorti d el re- gime fasc ista e d ella dittatura mussoliniana, ma anche quelle della mona,chi:i (XX?(IV, Su;,;a di un anno, capitolo Da villlZ Savoia a Ponia). Quando i due appaiono in anticamera, hanno espressione seria e grave, ma nessun segno este· riore di ag itazione. li re lamenta l' afa della caldissima giornata e MuS50lini gli risponde: « Effetzivf/mente · ff/ m ollo , aldo » . Cordialmcnk il sovrano lo saluta st!i~g endog!i la destra fra le sue man i; poi chi ede a D c ~sare chi egli sia, non avendo avuto ancora occasione di conoscerlo. De Cesa re si presfnta prima di se· guire .Mussolini giù per la rampa di sinistra, che costeggia la facciata della villa. Li accompagna per un tratto il colonnello Torella di Romagnano.
Mussolini nota che la sua auto è stata spostata dal consueto luogo di sosta. In quel momento, gli viene incontro il capi tano Vigneri e, salutando sull' « attenti ! • , dice: « Duce, abbiamo saputo che ci sono dei malintenzionati. Io ho l'ordine di scortarvi». « N on o ao r,e , ho la m ia uorta », è la risposla. « No, Duce, è nece?sario che vi scorti io », replica il capitano. « Beh, se proprio · è 11ectw11io, venit e allora sulla mia mauhitH » « No, Duce, siete voi che dovete venire con me, per maggiore sicurezza, nell'autoambulanza &. « Ma no, ; u na ts<1ge,azio ne, non lo f,1rò mai » . « E: un ordine, Duce ». Cosi concludendo, Vi· gneri sospinge per i gomiti Mussolini verso lo sportello aperto dell'autoambulanza, ed egli sale con passiva rassegnazione, ancora esente da l sospetto di subire un arresto, seguito dal capitano, da un it.ltro ufficiale, tre carabinieri e due agenli, tutti armati.
L'autoambulanza viene diretta verso un'uscita secondaria del parco, quindi alla caserma dei carabinieri Podg o,a, in via Quintino Sella, dove durante una sosta di tre quarti d"ora nel loca!e del circolo ufficiali, in · presenza dei fermati vengono tagliati i fili del telefono. Segue un a!tro trasferim~nto, duran te il quale l'autoambulanza è spinta per le strade a folle velocità, tanto eccessiva da i ndurre De Cesare ad avvertire l"uffidale presente che i sobbalzi delta macchina potrebbero eccitare i dolori cli stomaco· di cui Mussolini soffre. Questi, a sua volta, rompe il si lenzio sempre mantenuto, esclamando: « Dav11ero, se Ju lli i vo1Jri malati li 1,a1porJatt ,01J!... ».· L'ufficiale si decide a disporre perché l'autista rallenti l' andatura. L'autoambulanza viene fermata alla caserma allievi carabinieri di via Legnano Quivi il vicecomandante, ignaro della situuione, accoglie emozionato Mussolini, il quale è ospitato nella stanza del comandante, colonnello Tabellini. De Cesare fa a llora osservare a Mussolini che il servizio di sentinelle disposto nei locali giustifica il sospetto che non si tratti di semplici provvedimenti di protez ione, ma J i pegsio. E Mussolini si rifiuta ancou. di am· metterlo. Verso sera, De Cesare viene passato in altra slanza.
Dopo le 21, Tabellini conduce d al prigioniero il maggiore medico Santillo, che o ffre le sue cure. Mussolini non aveva mangiato, e, invece di farsi visitare, sottopone il medico a varie domande. Santillo ·lo trova « pallido, affaticato, lo sguardo morto, che di tanto in tanto d ivent.t fisso ed avvilito per la dilatazione palpebrale». Chiesto di un barbiere e fattosi radere, Mussolini avverte imba· ranato che non ha nemmeno una lira, ma si ~arebbe ricordato di lui, un g iorno, se avesse potuto. Alle 1, il tenente colonnello Chirico entra nella stanza per annunciare al prigioniero l'arrivo del generale Ferone, latore di una lettera di Badog lio. Mussolini riceve il generale, legge il messaggio del maresciallo e eletta poi risposta allo stesso Ferone (XXXIV, Storia di ,m anno, capitolo Da villa Savoia a Ponza; Pemi eri pontini e sardi, Rap porto ;ul 25 J11glio). Quindi, rifiutato di farsi preparare un letto nella stanza di Tabellini, riposa per poche ore su di un divano.
I ntanto il re aveva ricevuto Bad~glio, conferendogli l'incarico di p resiedere un minist1ro non politico, ma t ecnico; la radio aveva annunciato le dim issioni d i Mussolini e diramato i famosi messaggi del sovrano e del marescia llo prodamanli che « la guerra continua»; de ttato d al vicesegretario del P.N.F. Ta. rabini, da lla direzion e del Partito era stato t rasmesso ai segmar? federali un or· .dine te leg rafico di mantenere !"a calina, cioè di acmtare il fauo comp iuto; Scnise, riassunta la direzione della Polizia, aveva fatto arrestare alcuni g erarchi.
Dura nte la giornata del 26 luglio, M:ussolini viene ripetutamen te assicura to d agli uffici ali dei carabinieri, suoi riguardosi custodì nella caserma di via Legna no, che prossimo il suo trasferim ento alla Rocca delle Caminatc. A l dottor Santillo, assiduo nel visitarlo, e spone pacatament~.le vicende de lla sua malattia fin dalle origini, concludendo: « Non 11oglio prerir/ere niente. Q11ello <he mi i n.t ere;t a non più la mia pu1ona fisiCd, m.1 la mia personalild mor.1le J> A!!a fi ne della visita, per accondiscendere alle p remurose in sistenze del medico, si decide ad accettare un uovo, del pane e d ella (rutta. Santillo lo assicura che fuo ri tulto è calmo, e lo fa per attenuare la sua tensione; ma in r ealtà, pur manca ndo violenze gravi alle persone, la città è percorsa da gruppi di dimostranti in orgasmo sbandato ed è incom inciata la Curia iconoclasta. distruggitrice dei simboli fascisti, d elle in segne del reg ime e dei ritratti o busti di M ussolini. N el pomeriggio ! possibile al prigionie ro trascorrere q ualche tempo nella stanza vi· cina, dove è rinchiuso De Cesare, e conversare con lui mentre bevono il t~ o fferto dalla moglie di Tabellini.
Martedì 27 lug lio, Santillo, tornalo in caserma, trova Mussolini più rip osato e sempre d esideroso di notizie su quanto accade fuori. li med ico lo visita e lo trova in condizioni fisiche g enerali alquanto scadute, con muscolatu ra ipoto- nica. Deve intereHarsi di procurarg li uno spazzolino, un dentifricio e un paio di pantofo le, perché manca di tutto, ed avvia con lui una conve"azione, durante la q ual e Mussolini divaga sui caratt eri e le condizioni del popolo italiano.
« Non i anrora un popolo maturo , unil o Su quesJo ha avuto la .tua azion, negaliva lo Sia/o Ponli/ido, che i Jlalo rame 11n /um ore malig,io n,I corpo del• l'llalia. N tl 1929 ho rerrato di isolare il neopla1ma. Anche o,a, col prt1t110 del b<Jmba,d11menro di Rom:1, &entro del m ondo <a1toliro1 il clero ha r,rrato di tet· tare il u rn e della riro1ti1uzioH di un potere l empo,al,, rhe potrà dar, il suo frullo alla dht11n za d i iienti, trema ann i. 1.4 nazione italiana i in crisi, da cui pm} può riprendeni; ma an rhe le altre na%1'oni belliger«n#i sono in crisi it. Oltre Santillo, altre persone visita no l'ospite d'eccezione (XXXIV, Pe,uieri pontini e sardi, R«ppo,10 111/ 2 5 l11gli o).
Ver so sera, il prigio niero, che tale n on crede ancora di essere, viene ac· compagnato in macchina, dal capo de lla Polizia militare del Coma ndo supremo, g en erale Pòlito, anzich~ alla Rocca delle Caminate, a Gaeta, dove, al molo Ciano, è in attesa l'ammiraglio Maugeri, il quale conduce Mussolini, Pòlito, il colonnello dei carabinieri Pelaghi e j militari venuti di scorta. a imbarcarsi sulla corvetta Persefone. Maugcri ricorda di aver riconosciuto Mussolini dai suoi « 0<chi grandissimi, bianchi n ell'o sw rità circostante». La corvetta salpa alle prime luci dell'alba, diretta ver so l'isola di Ventotene; e, poco dopo le , del 28 lug lio, dà fondo a qualche centina io di metri dalla costa. Pòlito e Pelagh i tJ:asbordano per cercare una . residenza adatta alla custodia del prig io niero (X XXI V, SJo r;a d i un ann o, capitolo Da iiilla Savoia a Ponza). U ffi ciali e marinai del la corvetta, impegnati nelle manovr e, n on s i erano subito resi conto delridentità dell'ospite salito sulla nave a Cielo ancora: b uio. Essi avevan o cred uto t rattatsi di qualche fascista confin ato per ribellione e ritenuto che Mussolini si fosse spontaneamente dimesso Quando capiscono la realtà, n e 1imangono percossi ed eccitati, ma nessuna manifestnione rompe il silenzio di quei giovani stupiti, Nell'attesa del sopraluogo,, Maugeri scende nelJa cabina, spi nto dal desi• derio di visitare l'uomo il cui nome aveva agitato il mondo. Mussolini ri6uta l'offerta di' un caffè o di una bevanda. Chiede invece notizie su Ventote11e e, con allusione a Sant'Elena, constata: « Ah, u"4 pircol4 ilol4! » pallido e emaciato. Par la con Ma ugeri dell'ammiraglio D e Courten, delle azioni di guerra marittima; del rad,v che mancava alt~ nostre navi, del!a collaborazione fra Marina e Aviazione, risultata insufficente, della battaglia dello Jutland, d ella corazza t;a Roma in allestimento, d ell"ammiraglio Ikrgam ini, comandante della flotta, dei giapponesi. « Mano mano che la conversazione si svolge - annota Maugeriil suo volto si rianima, pe rde il colore terreo, gli occhi non hanno più l'espressione fissa che avevo rilevato al principio, quasi brillano, Parliamo ancora dell'America 1>. A questo punto, scende il comandante della corvetta, Tazzari, che !"amm iraglio presenta e che si dice genero del professor Frugoni, per il quale Mussolini esprime molla stima.
T ornati a ·bordo, Pòlito e Pelaghi avvertono che non è possibile sistemare i l prigioniero a Ventotene, e che perciò occorre andare a Ponza. La navigazione è quindi ripresa in torrida giorna ta di scirocco. In vista di Ponza, la corvetta è fe,mata e Pòlìto va ancora con Pelaghì in esplorazione. T ornato, nell'attesa, presso Mussolini, J'amroirnglio lo trova agita to e insospettito. <i Per.hé - gli chiede - queste inutili vtssazioni ? Sono da domenica uorsa ,omplelamenle itolato, non mi hanno da/o nothie della mia famiglia , sono senza un soldo, con i l ve11ito che mi vedete indouo i>. Lamenla la mancata esecuzione della promessa ~i trasferirlo alla Rocca delle Caminate. « Ora mi si fa fare il giro delle isole, '"i si porta a Ponztt1 dove è Za";ho"i, che allentò alla mia vita e che io grtJZi4i Perché mi si fa tutto queJto? lo non fed co1l nd 1922, La1ciai libero FafJa e Ooi lo ftci sena1ore, io. Laui4i libero B onomi ; 10no rimauo amico di Orlando, :he riJpetto e 1timo. Ciò non è c.i. vallereuo, non 6 gene,010, non 6 di Jtile, è ,:ontrop,oducente, Dopo Jullo ho lavorato per ventun anni pe, l'Italia, ventun tnni. Ho anch'io una famiglia, ho dato un figlio alfa· patri.:. Eppur, Badoglio ~a' lavorato con me diciauetlt anni ». ·
Maugeri protesta di essere un semplice esecutore di ordini. « S1, , apiuo » , è la replica; « ma ii sa che cos11 ho faJto per 14 Marina in ventun a"ni. La .Mari"a l'ho falla io, Non è g'e"eroso trai/armi ,os1, non fa bene, dispiacerà molto a Hitler, che ha vivo il untimtflto del/'4mfrizia. Q11euo pt1ò recare molto danno. Co1a tem ono? lo Jono polithamenl e defurito. Non t·oglio sba,care qui dì giorno. Non voglio farmi 11edere· dalla g'enle », L'ammirag lio gli dice parole di cdmprensionc e l'assicura che organizzeri lo sbarco in modo che passi inosservato. Più disteso, Mussolini divaga sulle recenti vicende belliche. Insiste sull'errore compiuto da Rommel nel volersi spingere fino a El Alamein senza avere i mezzi per potere andare oltre, e nel non essersi voluto ritirare su una linea arretrata Elenca a ltri errori dei tedeschi, come la rinuncia alla presa di Malta e l'attacco alla Russia. « I tede.rchi - incalza - pen1avano di liquidare la R1mùz in pachi mesi. Subirono un inganno diaboliro, 4 ,ui non crederei se non me lo ave1se raccontato Hitler stnso. Fu o!fer/o al Ser vizio informazioni t edesco il piano r11uo di mohilita"zione, un documento compleJo nei 111oì minuti de11agli. Ai tedeJchi sembrò troppo predso per eu ere originale, ma lo romprarono ugualmente, I r1usi a"e11arono gU agenti che loro steJJi avevano mandato e li misero a morte. Quando 14 ,osa fu cono1dut• in Germ ania', i tedeuhi furono sir11ri ,he il piano erd vero. T,mo falso : dove si leggeva di cinquanta brigate di , avalleria, si lraJtav.: di dn- q11,mta brigale .oraz.zate,· e , 011 di ug11ito Ho rom igliat u H iller d i venire ad un arcorJo con la RuJJia, a S aliJb 11rgo e a Fellre, ,na in u1i/mente » « Pensate, eccellenza - gli chiede M augeri - che n on sarebbe stato · convcn.iente, anzi ché la guern, un condominio mediterraneo con rJng hilterra, a pari con. dizioni, dopo la. conquista delrEtiopia ? » « L'ho tentato, lo sapete, m~ 11011
· i riuuito &. « E non conveniva allora pazi1m tare ancora deg li anni? •· « Ce,· tameme », risponde Mussol ini, e i nsiste sug li avver timenti da lui dati e ripetuli a Hitler' che fino al 1942 fltalia noll sarebbe stata pronta a impegnarsi in guerr;a. , Ciò era valso soltanto a r inviare di dieci mesi l'intervento ; ma questo e ra s tato imposto dall'imminente crollo-d ella Francia, cui d oveva segui;e l'invasione! dell' Ing hilterra Indi deplora le mancate occupa ti~!li di Gibilterra e d ella T unisia (occupazione questa alla quale, i nvf'ro, era statd l ui a rinunciare a l momento dell'a rmistizio con la Francia, pur sollecita ndola dopo, q uando era stata la Germania ad esitare). Parlano poi d elle ripercussioni all'estero della sua C3duta; e, ad un certo punto, Mu ssolini ammette ch e ora « ~{sog,,a 11,in,olani dai Jedtu hi » Q uando M augeri insinua: « Forse abbiamo vòluto le cosi" pi ù g rand i di noi in Italia : v orrei dire che voi avete rin novat o l'errore d i C rispi, che credette di p otersi lanciare oltre m.ire senza avere dietro a sé un popo lo sià forte», risponde: « Sl. Per gli i taliani i Nna qu eu io ne di carature. · T rii/e l e 11lt re dori, resislen za, s obri età, i nte llig enza le hanno ; il carallere no. Ci vogliono d eri ne e derine di anni, e queste prove ltrribili ,., l a conversazione co ntinua animata fin quando Pòlito e P elagh i to rnan o ad avvertire che Mussolini può es.~ere a lloggiato a Po nza, secondo una indic:i.zione data dal commissa rio Vassallo, direttore della colonia per internati politici balcanici. Al prigioniero, salito in <aperta, è mostrata come sua Cutura residenza u n.1 casa verdastra a due piani, che s i intravede fra a lcuni p escherecci in disarmo, alquan to discosta dal paese. Q uind i lo fanno sba rcare da una motol:i.ncia su quel !ratto di spiaggia, in località Santa Mari.i, senza affatto p oter evita re che l'arrivo della corvetta, lo sbarco di Pò lito, poi quello de l prig ioniero e d ella scofta, allirino l'attenzione degli isolani, i q u ali si avvedono subito che si tratta di M ussolini { X XXIV , Storia di un anno, capitolo D a villa S i:w oia a Po11u).
Sceso sulla spiagg ia, il prig ioniero si volse per un momento a contemplare il mare verso Ventotene, Santo Stefano ed Ischia; poi, seguito dag li acco mpl · gnatori, si avv ia alla casa dicendo : « Sono sttuuo D e1idererei ,m letto ptr giarer, » , M a al se'condo pian o d ello squallido ambiente, bianco d i calce, dove è lasciato alla sorveg lianza di carabinieri mentre Pò lito e g li altri vanno a mangia re senza cura rsi di provvedere minimamente a lui, esistono solo una nuda rete, u no spor co tavolo da osteria e una sedia con l'impag liatura strappau , M us· solini ha allora uno scitto di reazione, esclama: « B.:uta! », e siede in mezzo alla stan za t enendosi fra le mani la testa chinata. So lo allora comincia :i. rendersi conto della sua r eale situ:izion e
Primo a presentarsi al prigioniero rimasto solo, è il mare!ciallo d<'i carabin ie ri A valla ne. Poi interviene, profon da mente commosso ed agitato, i l maresciall o Sebastiano Mll.r ini, il quale gli fa un saluto romano - ricorda - « co l p ropo· sito di vo!er dire q ualch e cosa, ma u n nodo mi strinse la gola obbl ig andom i a riman er muto, facendo solo sforzi per trattenere il pianto, al q uale dovetti poi da re sfogo vo ltando le .spalle ed appog giandomi alla spallie ra d el letto. A q uesto punto il D u ce, avanzandosi di un pa sso, m i prese per le braccia e p remurosa· mente mi disse: " Vi com prendo " . P assata la crisi, mi rivolsi asciugandomi le lacri me e con gl i o cchi u n po' velati m i pieve di vedere il D uce commosso, men· tre il maresciallo Ava llane aveva g li o cchi a rrossati. Feci atto ,H voler par lare, ma a·D uce mi chiese subito come mi chiamavo e di dove eto. Declinai te mie generalità e dissi : " Quante volte, D uce, ho desiderato un vostro incontro, come lo ebbe un mio brigadiere, al quale ri volgeste delle domand e, per potervi dire io delle cose che, sebbene di pott.ata minima, avevano tuttavia,· nel quadro generale della situazione, la loro impoitam:a "• .A l ch e il D uce ri spose ; "Siete staio 11ppagalo~ ma in un m o mento non de 1iderato '" ».
Il buon marèsciallò pensa di procurare q ualcosa da dare da mangiare al pri· gioniero, visto che nessuno ci aveva provveduto. Dalla moglie di un carabiniere fa preparare una tazza di brodo, un uovo, del pane, un po' di frutta, e due len · zuola per fare H !C"tto. Al ritorno alla ca.sa di Santa M aria, trova Mussolini solo, sJraiato sulb nuda rete, con la testa sopra la giacca, ripiegata a guisa di cu: scino. Mentre il prigioniero siede al tavo lo per mangiare, il maresciallo, con la donna eh~ l'ha accompagn.1to, prepara il letto con un vecchio materasso, trovato in u n angolo della casa. .Assicuratagli così la possibilità" di riposare, lo lascia, p er tornare verso sera .:1. por targli u e pesche.
Il 29 luglio, in occasione del suo sessantesimo compleanno, Mussolini riceve altre due pesche in dono da Marini· e un solo mes~agg io augurale, precisamente di G oering (XXXI V, Pnuieri pontini , Jardi, pensiero n umero 6}). La sera dello stesso 29 lug lio, a sostituire Pelaghi, Marini e i carabinieri di guardia:, Siungono a Ponza ·il tenente colennello M eol i, il tenente De l orenzi, il mare. sciallo Antichi, e venti milici. Ma quest'ultimo riparte dopo ventiquattr'ore. Meoli r iferisce subito .a Roma che la casa di Santa Maria, priva di mobi lio e di uno spazio circostante, non è adatta per ospitare un tal prigioniero, coslrdto a trascorrere le giornate nella squallida st3nza o sul poggiolo sporgente davanti alla finestra. Due carabinieri vengono adibit i ai servizi di camera e di cucina, un altro è il barbiere. Ma il cuciniere non accende mai il luoco, perché i pasti sono sempre fredd i e scarsi: qualche uovo, un po' di frutt a, quando si trova, e non più di un litro di la tte a l giorno, poiché il prigioniero non vuole privarne i bambini dell"iso la, essendo il lattC scarsissimo. Poco prima del suo arrivo, il nem ico aveva affondato l'unico battello che faceva servizio fra Ponza e b penisola. Privo di libri e di giornali, Mussolini si app lica .a trad urre in tedesco, a memoria , alcuni Odi barbare di Carducci.
Il 29 l uglio, Rachele Mussolini, che era ~iuscita a conoscere la precisa sorte del marito, rictve a, vi ll a Torlonia una lettera di lui, recata da Pòlito, re· duce da Ponza ( 264). La signora si affretta a preparare della roba da mandare a Benito, compreso il libro Vita di CriJIQ del canonìco Ricciottl, trovato aperto su un tavolo nella stanza di lui a villa Torlonì a. Dalla p rigionia, Mussol ini scriverà altre quattro lettere a Rachele, tutte a carattere prevalentemente fa. miliare (264, 265, 266, 268).
L'ultimo giorno del mese, egli constata che a Ponza, sia per l'acquedotto, sia p er le strade, non erano stati eseguiti lavori da lui stesso disposti in passato, e i l maresciallo M arini gli confida di essere stato trasferito a Ponza per aver d enunciato certe irregolarità annonarie compiute dal p refetto di l ittoria. ~plorano insieme omissioni ed abusi commessi da gerarchi e funzi onari. Quindi - r icorda Marini - « p arlandogli dell'avverso destino che la soite riserva ai g randi uomini, accennai a Giulio Ct:sare trucidato dal figlio adottivo, a N apoleone relegato all'isola d'Elba, a D ante esiliato dalla sua patria, ed ero per dire a Gesù stesso che fu posto in croce, ed allora il Duce mi disse: " Non vorrete tonfondermi ton q,usti grandi uomini ··. Risposi che parimenti un g io rno la storia avrebbe parlato di lui ». Il ma resciallo g li riferisce anche sull'interessa· mento delle autorità e della popolazione dell" isola per ciò che Mussolini fa e dice. Aggiunge che il parroco di Ponza jnsiste per essere autorizuto a un collo. quio, « in quanto intend~va poi recarsi a Roma per conferire col Papa, onde vedere di perorare in qualche modo la sua causa. ( +) Il D uce con cordiale af. !abilità mi disse: "No, no, 1\farini, f<fte il i·o1tro doi-·ere ". Dopo qualche minuto mi chiese informuioni sulle qualità morali e poliliche del reverendo~ noneh~ sulla sua età. Gliele detti ottime, perché tali erano, e circa l'età dissi che poteva avere poco più di trenta anni». li 2 agosto, un nuovo, fortissimo attacco di dolori duodenali aggredisce Mussolini. Non esperti delle manifestazion i del male, i suoi custodi temono per la sua vita, e chiamano ad ass isterlo il medico locale, Silverio Martinelli. Con pronto orientamento, il dottore gli somministra una pozione, già nota al malato, il q uale dice che, data l'assuefazione del suo organismo a quella medicina,' ne occorrerebbe una dose doppia. Tuctavia si riprende. Lo stesso 2 agosto, forse per bi. sogno d i riordinare le idee, forse per lasciare testimonianu d ella sua vicenda nel caso di un agsravamento della malattia, Mussolini lissa il ricordo deì fotti accadutigli dopo il Gran Consig lio in un breve promemoria, che affida al tenente colonnello Meoli (XXXIV, Pensi tri pontin,i 't Jardi, RapporJo sul 25 luglio)
Il 1° egosto, la motovela Maria Pare di Totonno J'aragostaro, approdata 1 Ponza, r eca nel suo carico due bauli e una cassett:1 di frutta, spediti da Rachele a Benito su sollecitazione di Pòlico. Per l_a prim<!, volta dal 25 luglio, il prigìonie10 può cambiarsi e da quel giornò proseguire:nd la lettura della Vita di CriJlo, iniziata a Roma prima dell'arresto 1n una b~sta trova una lettera della moglie con un'immagine di Bruno, diecimila lire e una lettera della li.glia Edda, che scorre fuggevolmente, frritato, e poi geUa sotto il letto, probabilmente perché parla di Ciano. Dice infatti al maresciallo Marini che coloro che lo avevano tradito dopo essere stati da lui m aggiormente favoriti, a quell'ora sono certamente delusi. Esprime la preoccupazione che a Ponza possano sbarcare g!i ing lesi, e smentisce di aver trattato sgarbatamente Eden, quando il ministro era slato a co lloquio con lui prima dell"impresa etiopica. Al maresciallo, che spesso gli porta ricopiati i bollettini di guerra, dice pure che « l'Inghiltura ha già propo;Jo ima pare ;eparata, ma io non ho riunuto •onvt nienu arrellarla per il d t •oro I! L'onore della nazione, senza ,on/art la triste ;Ìluaziont in cui avrt i mtJJO il popolo italiano, se 1i pen1a •he la Germania, d opo il Patto d'acciaio, avrebbe rivolto lt 11,mi , oniro di noi».
JI 3 ago~to, si sisollC'Va dalla çrisi sofferta, e, nei giorni che seguono, accompagnato i n barca da Meo li e da d ue carabinieri a fare alcuni bagni in mare davanti alla spiaggia d i Frontone. Può fare anche una passeggiata fino alla località Grotta del Serpente, con una sosta ai ruderi di un piccolo anfiteatro romano. Non dimostra atteggiamenti ester io ri di disperazione o di fu rore, ma di uomo distacCato dal mondo circostante e concentrato in un'intima, profonda tristezza. Dei suoi occhi a tratti lampeggianti, un agente di Polizia dice stupito:
Ci puoi dare col pugnale, ma essi non piangono ».
La sera del 5 agosto, il prigioniero ~crive una lettera al parroco di Panza, cui era st:ito impedito di visitarlo, pregandolo di celebrare una messa in suffra· g io del figlio Bruno in occasione d el secondo annuale della morte, e gli fa dono del libro Vita di CriJ10 (26~). Il pasroco trova il testo del libro segnato qua e là da Mussolini, nei passi che più lo avevano interessato nelle due fasi di !et· tura, prima e dopo il 2S luglio. Fra gli a ltri, questo: « E Gesù usci solo, non gli era d'appresso neppure un amico li' (A Ponza, fra i libri ricevuti da Rachele, Mussolini aveva letto anche, o riletto, Italia mia di Papini, e in calce a una pag ina aveva annotato: « Ai miei fi gli . A maltt l'Italia ! Amatela come l'ha amata
110Jlro p11dre! li popolo non ha rolpa dtlla mia Sant'Elena »). Il parr~o r isponde subito per ringraziare cd assicurare che celebred la messa, e rimane con la speran?a di vedere il prigioniero al rito. Ma invano, perché jJ 7 agosto Mussolini sarà trasferito altrove.
Il 6 agosto, infatti, il maggiore dei carabinieri Bonitatibus viene mandato in aereo da Roma alla Maddalena, allo scopo di trovare una residenza più adatta al prigioniero, il quale, a Ponza, potJebbe fac ilmente essere liberato dai tedeschi Perciò, verso mezzanotte; compare davanti a Ponza il caccia F.R 22, già Paniera franccs~. 2 a bordo l'ammiraglio Maugeri, che manda a chiamare il tenente colonnello Meoli, incaricandolo di far imbarcare- Mussolini e la scorta di ottanla carabinieri e metropolitani (XXXIV, Storia di un anno, capitolo Da Ponza alla Maàdal,na al Gran SaJio).
Condotto sul caccia, Mussolini chiede all'ammiraglio: « E dovit dndiamo, Maugui1 ». « Alla Madd alena ». « Sempre più difficile!», è il commento del prigioniero, che l'arnmiraglio trova « assai r infra ncato », e al quale spiega che si teme un colpo di mano da parte dei tedeschi , mentre Mussolini ne teme invece uno ing lese, rifiutando l'ipotesi contra.ria e la possibilità di riassumere il potere con l'appoggio germanico. Mauged aggiunge che Farinacci è in Germania e può ocdire q ua)che macchinazione. Riferisce anche sul continuo affiusso di forze te· deschc in Jtalia « Non &'I a/1ro da fare - commenta i l prig ioniero - rh e ron,inuare la guerra Gli ing/eJi ,ommellono un grande e,rore a non fard ima p,:l(e aueJtabile .,,, Anche a Mauge1ì ripete che il famoso incontro con Eden a palazzo Venezia non era stato violento come la voce pubblica si ostinava a r itenere. O...iede notizie sullo scioglimento del Parti to, sulla chiusura delle Confederazioni sindacali, sull'incorporamento della Milizia nel l'Esercito. Quando l'am· miraglio accenna alla mancata reazione fascista dopo il colpo di Stato, o~erva: « Il. la mancanza di carattere degli ùafiani, M a quello ,be il fa1d1m o ha t oJlruiJo I grande ; molte (o/8 non potranno mai eJrerit dilt rutte, lanto meno negale. Sono 1iruro rhe oggi d Jono in Italia più faJ(iJti , he i ed. Pauerà il tempo e il fa.uilmo !arà ,impianto » Intorno ai partecipanti alla seduta del Gran Consiglio, dice che il contegno di Scorza era stato ambiguo ; che Federzoni, pur schierato con l'opposizione, aveva prospettato le p robabili consegu~ze di quella che si sarebbe potuta chiamare la congiura dei Collari dell'Annunziata Definisce Ciano « una fig ura veramenle i gnobile». In un silenz io che segue, l'ammiraglio r ileva fra sé come Mussolini osservi gli eventi dall'esterno, qua.si in atteggiamento di storico « che si metta a distanza di anni, c~ consideri se stesso come una terza persona e non come l'attore principale di questa immane tJagedia d ella patria ~. E non si trattiene dal segnalargli che l'uomo della strada giudica lui responsa· bile « Tutto i andalo bentr iino al 1937 », ribatte Mussolini. « Opere grandiose. A bbiamo fallo un impero ( +). Ho dato alla Co ron,1 l'Alba11ia, Avrei avuto t utlo l 'i nlereJJe rhe il mio malore peggioraJJe nel · 1937, ,he frwi morto ç11/ora. Lo rimpianger,1nno il faicilmo. Ne11un regi me ha fatto per gli operai quello , h, ha fatto il fduhmo, (+) N on ho avulo la perrezione delta legge della ronlrarielà , ,he ddl 28 giugno d el 1942 mi ha peruguilalo. Valevo fare una grande celebrazione d,l ve ntennale e 1arebbe Jtalo un grande richiamo per l e maue, quando è in,omind41o il dùdJJro dell" LJbia. Ero JlaJo presente a tutti gli allarmi di Roma e in vua fui aISenle al prim o bombardam,nto. Avevo dmo che in Sirilia li av,emmo rihutt41i in mare, a11evo par/aio del bagnasci11ga, e invue tutto I andato alla rov ,scia ».
Sono già le 3 del mattino del 7 agosto, quando H comandante della nave, Bartolini Baldelli,. viene ad avvertire l'ammiraglio che tutto è pronto, e riceve l'ordine _d i salpare. A Ponza, il maresciallo Marini non aveva potuto salutare ' qudlo che aveva consid ~rato ospite insigne, « N on nascondo - ricorda - che l'improvviso allontanamento del Duce mi ha 13sciato, oltre che un vuoto, una certa tristezza, attenuata solo dal pensiero che la mia modesta ~rsona sii ab. bia potuto dare in qualche modo un minimo di conforto fo q uei gioroi grigi · della sua vita». i:s 11gosto, nella sua stanza, sotto i suoi occhi, vengono a togliere il telefono in comunicazione con l'ammiragliato. · Il prigioniero trascorre lunghe ore sul ballatoio esterno, dnl quale si scorge, oltre la rada, i monti della Gallura, e sfoglia alcuni vecchi libri trovati in un polveroso scaffale, Mangia appena due pomodori e·un po' di uva.
La navigazione del caccia F.R. 22 da Ponza alla Maddal ena è ritudata da un mare grosso. Sotto coperta, il prigioniero e .l'ammiraglio si intratlengono in lunga conversazione, Mussolini parla della Marina, degli episodi c:li PanteH""ria e di Augusta, dell'invasione della Sicilia , dello Stato Maggiore, a proposito del quale deplora: « L'Italia è il .solo paeu ,he in '.':guerra 1iene in piedi u na Commiuione unt rale di av,uzzamenJo,I In [nghillerrJ, Churchill dJ i ,omandi ti rhi crede meglio». Passa a considerare fimpreparadone spirituale risu ltata nella s ioventù, gli atteggiamenti di Farinacci, i rapporti col Vaticano. Essendo poi Maugeri impegnato a controllare la rotta, Mu ssolini sale in coperta, dove riceve manifesti e taciti segni di devozione da parte di marinai. Incontrato ancora l'ammiraglio, g li dice : « P,n,a110 a 1/uamo a i,evamo d etto po,o fa ,iua la fortuna. Però bisogna dare ad un 11omo ,he l'ha p erduta il ttmpo di ,uupe,arla Guardale Stalin: per due anni non h:1 tlVIIIO che in,u((eIJi, non ha fatto ,he perdere l en-ilo,i. Ora ha ria((h iappato la f ori/ma». « Vero, Eccellenza -replica l'ammirag lio - ma Stalin ha avuto il consenso crescente di tutto il suo popolo. Voi invece avt:te avuto sempre meno consenso e ad un certo punto nessuno vi ha più seguito )).
Quando il caccia affonda l'ancora, ! accostato da un motoscafo, sul quale sono l'ammiraglio Brivonesi, com1ndante la piazza, e il maggiore Bonitatibus. Poi, nel motoscafo, diretto ad un pontile presso la batteria Padule nella zona occidentale, scendono il prigioniero, lvfaugeri e Meoli. In automobile, Musso· lini viene successivamente condotto a villa Web(>r, sorgente fra il verde di un giardino di pini. Intanto, nel vicino paese, la voce del suo arrivo si diffonde immediatamente Visitato il suo nuovo alloggio, meno miserabile di quello di Ponza, 'egli saluta con un cenno gli amm iragli, che intanto si sono scambiate le consegne. « Ved,à, Brivonni, ,he l e darò poche noie », dice al suo nuovo carcerie,re. Autori zzato a scrivere, durante la sosta alla 1'.fadda!ena, Mus~olini tiene una spede di diario, poi chiamato Pensieri pontini t Jardi ( XXXI V, Pen1ieri pon1ini t .sardi, PMtim).
L'indomani, il medico condotto, Aldo Chirico, residente nei pressi, si rivolge alla trentenne Maria Pedoli, figlia del custode di villa Weber, incaricata di la· v~e la biamheria del prigioniero, e la prega di chiedergli se gradirebbe le sue cure di medico. Mussolini fa rispondere che è grato, ma non p uò accettare, perché dal Comando Marina è stata già prevista l'assistenza di un sanitario mil itare. Jl 10 asosto, infatti, poiché il prigion iero si nutre poco ed è faicamente indisposto, viene a visitarlo il t"olonnello med ico Mondini, il qua le,g li prescrive una cura antiacida e iniezioni ricostituenti. In quel mentre, jJ generale Basso, comandante le forze della Sardegna, scrive a Sorice, ministro della Guerra, che possibili co lpi di mano tedeschi rendono insicura la permanenza del prigioniero alla Maddalena, sicché sarebbe opportuno trasferirlo a ltrove. Eppure una forte sorveglianza è disposta con rigo~ intorno alla vilTa ( XXXIV, S10,it1 di ,m anno, ,apilolo Da Pon:a alla. J\1adda/e1111 al Gran Sa110).
Il 12 agosto, la Maria Ptdoli porta a Mussolini un libro rktvuto dal dottor Chirico t lo prtga di scrivtrvi sopra qualcosa. Egli non rifiuta e scrive: « Su queJto libro po11edu10 dalla ignota ,he b.1 ripulito i miei !trac.i, urivo il mio grazie e il mio nonu, MU!Jolini d e/unJO ». Aggiunge la data. Lo stesso 12 agosto, si verifica una novità a vìlla Weber: ~r ordine di Cerica, arriva alla Madd:ilena con un drappello di cinquanta uomini, il tenente Faiola, nuovo incaricato della custodia del prigioniero, in sostituzione d i Meoli, il quale, nel pomeriggio, lo presenta a Mussolini. Questi, nel congedarsi da Meoli, lo prega di segnalare a Roma le sue scadenti condizioni di salute e il suo desiderio di essere trasferito alla Rocca delle Caminate.
11 B agosto, reduce dall'aver aITompagnato Rachele Mussolini alla Rocca (2-3 agosto), Pòlito giunge alla :Maddalena In una riunione all'ammiragliato, pr<:"senti gli ammiragli Brivones i e Bon a, il generale Bano, il colonnello Bruno e il comandante Boscardi, con dislgio di alcu ni presenti, volgarmente dice ; • D omattina voglio dirg liene due a quel cretino 1>. Difatti, quando l'indoman i va dal prigioniero con Brivoncsi, gli riferisce impudentemente fra l'a ltro che il vilggio d i Rachele era andato bene, mentre, i n realtà, si era trattato di un accOmpasnamento infame, durante il quale il gtnerale era sceso ad un b:isso grado di abiezione. Il colloquio fra Mussolini e Pòlito dura circa un'ora e mezzo (XXX IV, Pemin-i po mi ni e !ardi, pensiero numero 37). Lo stesso 14 agosto, il prigioniero risponde ad una lettera inviò1tagli dal dottor Chirico a mezzo dt'lla ~ervente Maria (nella lettera, presentandosi come parente del colonnello Chirico della scuola allievi carabinieri, il medico esprime sentimenti di devoziOfle): « Le voJ/re parole umo le prime ,h<! dopo Ire ultimane di qua.ii a11ol11Jo isol11menlo aprono uno 1piragÌio di luce. Di quanlo è accaduto dopo il 25 /11glio 1 (Onouq pochi p.trtfr<>lari e impredri. Ignoro persin<> la sorte di mio figlio. li futuro è legalo alla 11ire11da de/1.1 guerra. Fiuau nella memoria que1u p.1role e urauiate il foglio D, E succeuivamente cons<"gna alla Maria il seguente biglietto: « Vi prego di farvi dart dal dottor Chirho 11n.t rtlazione JU quanto è acc.tduto dal 25 luglio in poi in Italia. NaJJ1ra/menU u egli i diiposlo 4 /.tria e h a l e notizie. Y oi me la mand erete ,alla soliltt bianch6ria. ScusaU l e noie che vi .trreco e lira<· ci.tte qJ1eJ/o foglie/lo sul quale vi ripe10 il mio gnnie ». Trami te la Pedoli, su· bito il dottore manda una relazione ed anche propria biancheria, avendo appreso dalla donna che il prigioniero ne ha poca. Intanto questi avtva scritto una lettera alla sorella Edvige (266).
Il 17 agosto, Mussolini riceve, a sua rkhitsta, una visita del parroco della Maddalena, don Cap ula (XXXIV, Pensieri pontini e 1ardi, pensiero nwnero 58).
Il 18 agosto, fall isce un primo tentativo compiuto d:il capitano delle S.S Skorzeny e dal tenente Warger per liberare il prigionfrro. L'ardua missione era stata affidata personalmente da Hitler a Skorzeny il 26 luglio, L'indomani, l'ammiraglio Brivonesi consegna a Mussolini un dono inviatogli da Hitler per il compleanno, dono che è accompagnato da una letteu di Kessehing in data 7 agosto (XX X !V, Pensieri pontini e Jardi, pensiero numero 74; S1oria di un .tnno, capitolo D a Ponza alla .M.uidaltna al Gran SaJJo).
Mentre alla Maddalena vengono completati i preparativi per un nuovo tra• sferimento del prigioniero a mezzo di un idrovolante della Croce Rossa, Skorzeny, ignorando ciò , giunge n ell'isola ptr eseguire un rapimento ben studiato e prtdisposlo i n ogni particolare. Però il 28 agosto, durante un'ispezione da lui compiuta, travest ito da marinaio, attor~o a villa Webcr, pt' f caso apprende da un carabin iere abil m: nte interrogato che Mussolini ! stato tu.sfesito in aerro altrove prima d'cll'alba. Cosi fallisce anche il secondo tentativo dell'ardito cap ìtano tedesco, per causa di forza m.1ggiore e ~lo per combinazione prima che venga ese. guito a vuoto
Partito alle 4 del 28 agosto dalla Maddalena, alle '.i.30 l'idrovolante con a bordo il prigioniero ammarra sul lago di Bracciano, all'idroscalo d( Vigna di Valle. Quivi Mussolini ! atteso dall'ispettore di Polizia Gueli e da un maggiore dei carabinieri, che lo fanno salire con l oro su un'autoambulanza A ccade che alcuni soldati della divisione Arieu, in sosta nei pressi, riconoscono Mussolini e corrono ad avvertire il loro capitano, Gian Carlo Zucaro, il <}uale si dirige in furia all'idroscalo con altri soldati, nel prq5osito di liberare il pr igioniero. Ma quando il drappello giunge sul posto, l'aut~ambulanza già partita Quest1 rasenta Roma, imbocca la via Flaminia, sorpassa Rieti e fAquila, prosegue per Assergi e si arresta davanti ad una villa di proprieti d ella contessa Rosa Ma. scitelli, requisita per alloggiarvi il p rigioniero li 3 settembre, a Cassibile, viene firma to l'ar mistizio fra J'Icalìa e g li angloamericani : la resa incondiziona ta cd umiliante del nostro paese Il 6 sen embre, i l geòera le Stuclent, comandante di una divisione germanica di p aracadutisti, e Skoneny, info rmati del nuovo luogo di segregazione di Mussolini, decidono di effettuare la sua liberaz ione. l a ma1t ina ddl'8 settembre, il capitano e due suoi collaboratori sorvolano il Gran Sasso e fotografano le adiacenze de ll'albergo-ri· fug io per accertare la pos5 ibilità di atterrarvi con alianti. Nel pomeriggio, Skor· :,:eny si incontra a Roma con alcuni ufficia li italia ni che stanno progettando un colpo d i mano p er liberare M ussolini; ma si tratta di un proposito ap pena dc· lineato. Alla sera, qua.ndo Badog lio comunica ufficialmente alla radio che l'armistizio era stato co ncluso, Mussolini ascolta il tremendo annuncio nella pr igione improvvisata di Campo Imperatore ; e , subito dopo, co nstata che la vigilanza attorno a lui è aumentata (XXX I V, S10,ia di 1m anno, capitolo li Con1iglio della Co rona e la t «pitolazion e). lo previsio ne della reazione germ an ica,. Badoglio e g li altri responsabili del• l'accaduto sono presi dal panico e fuggono col re, la regina e il principe Um· berlo verso l'Ita lia meridionale, senza lasciare direttiva alcuna. Le catastrofiche con seguenze della r esa investono e travolgono tutta la strutt ura politica e mili- tare del pa~ e provocano una terribile crisi di cosdenta ne&li italiani. lo sgretolamento delle Forze Armate è rapido e totale, e subito tramonta l'Hlusione popola.re che la 8lJerra sia Jinita. I tedeschi, decisi a chiudere la falla che si i!! creata, assumono il controllo del territorio italiano, incontrando resistenze scuse e brevi, tutt~ senza successo. Saltuari combattimenti vengono impe&nati alle porte di Roma, ma senza poter impedire ai germanici di avvicinarsi al i:entro della città.
Durarite i pochi giorni trascorsi alla villa, egli può ui:oltare la radio e ricevere qualche informaiion e, s ussu rratagli da gente amica comp resa fra i suoi cu stodi. Apprende cosl anche l a not izia dell'assassinio di Ettore Muti, che gl i è poi confermata dall'ispettore Gueli (XXXIV, S10,ia d i 1m anno, capitolo D a Ponu1 111/a Maddalena al Gran Sauo). li :u agosto, scrive una lettera a lla sorella Edvige ( 267).
In un giorno imprecisato, ma con og ni probabilità lo stesso 31 ago to, subisce un quarto trasferimento: viene condotto per funivia alralbergo-rifugio dl Campo Impera tore, verso la cima d el Gran Sasso, a q uota duemilacentododici; certamente il più alto lùogo di detenzione che si potesse immaginare. L'albergorifugio era stato r~uisito e sgombrato dai t urist i che vi si trovavano e viene poi fortemente presid iato. Al Gran Sasso, Musso lini - ha precisato egli stesso« ,onI11ma11a sempre da ; oh, i suoi pani, ma alla Jera poteva aJColttlfe la radio, ricevere quahhe giornale e gio,(lfe a cttrle coi funziona ri di guardia». ll ah.che visitato da un tenente medico del p residio dell'Aquila. Il soggiorno gli viene cosl facilitato, a tal pun to. da insospettirlo, perché di solito ciò amde ai prigionieri destina ti a sorte peggiore (XXXIV, Storia di ,m anno, capitolo Smembrt al Gran Sauo).
11 9 settembre, a Roma, Senise si consulta col ministro degli ·Interni, Ricci, a proposito della conse&na data per or dine di Badoglio a Gueli nci riguardi di Mus.solini: ucciderlo piuttosto che lasciarlo cadere nelle mani dei tedeschi. I due superstiti di una situazione ormai sfasciata concordano di ordinare a Gueli di n on applicare più la consegna. Ma il 10 settembre, siccome per breve momento pare che le truppe tedesche non riescano ad occupare Roma, Senise, ripreso coraggio, telefona a Gueli che la primitiva disposizione è confermata. li 12 settembre, infine, cessata ogni resistenza e stabilito il controllo germanico sulla capitale, si preoccupa della re3z ione che si scatenerebbe in caso di soppres,sione del prigioniero, e, sentito il conforme parere di Sorice e di Calvi d i Bergolo, comandante della piazza di Roma, ordina per radio a Gueli di evitula. Intanto la sera. del 10 settembre, a Campo Imperatore, Mussolini, prigioniero di un Governo ormai fuggito, aperta la radio, aveva sentito per combinazione annunciare da Algeri che nel le clausole dell'armistizio èra compresa la sua consegna al n emico (XXXIV, S1r;ria di un anno, capitolo Il Consiglio del/a Corona , la ,api1olazione).
Dopo 1'esplorazione aerea compiuta ra settembre, Skorzeny aveva accelerato i preparativi della difficile i mpresa di liberazione Aveva escluso dal piano esecutivo una operazione da compier.si per -,.ia terrestre, percM avrebbe richiesto molte forze e non avrebbe potuto essere cse&Uita di sorpresa: escluso pure un colpo di mano da affidare a paracadutisti, i quali si sarebbero trovati isolati e in condizioni di inferiorità di fronte 81 numeroso presidio di guardia. Si era deciso quindi per una improvvisa. incursione di g ruppi di uomini r isoluti, che sarebbero discesi da alianti nelle immediate adiacenze d ell'albergo-rifugio. Cera la difficoltà di far atterrare questi apparecchi fra le cime montane, nel luogo voluto, sulla r occia angusta e scabra. Occorreva inoltri: garantirsi Preventivamente il ritorno Nonostante l'opposizione di alcuni esperti, Skorzeny era riuscito a far approvare il suo ,uditissimo piano dal generale Student, il quale aveva ordinato il trasferimento a Pr atica di Mare di dodici alianti che si trovavano netla Ftancia meridiona le. Per impedire che il p rigioniero venisse uccfao all'ultimo momento e per irretire le fon:e di guardia, il capitano aveva proposto e otteauto di fa rsi accompagnare nell' impresa da un generale della Polizia italiana. Quando, oel pomeriggio dell'll settembre, Skorzcny aveva chiesto ai p aracadutisti messi a sua disposizione quali volessero partecipare ad una r ischiosa impresa da compiere il g iorno seguente, tutti si erano o fferti, sicché egli era stato costretto a fare una scelta. ( I r estanti saranno ugualmente impegnati al 6ancheggiamento dell'open· zione, consistente nell'occupare la stazione inferiore della teleferica del Gran Sasso). ·
Nella mattinata del 12 settembre, il generate della Polizia Soleti viene con· dotto da Roma a Pratica di Mare e petsuaso da l generale Student a collaborare alla liberazione di Mussolini. Benché la pista di lancio dell'aeroporto sia stata guastata in vari punti da un bombardamen to nemico men'ora prima, a lle 13 nove aeroplani, cui sono agganciati nove alianti che recano Skoneny, Soleti e gruppi di paracadutisti coi loro ufficiali, spiccano il volo verso il Gran Sasso, meno due alianti rovinati nel decollo. All'arrivo suila montagna, gU alianti si sganciano e gli aeroplani si p erdono a ll'orizzonte. N el gran si lenzio che segue, i primi cominciano una discesa precip i tosa, che fa fischia.re il vento fra le loro leggere strutture. A causa del ristretto spatio e de [la sua forlc inclinazione attorno all"alberg o-rifugio, l'atterraggio è compiuto q uasi in p icchiata e con forte scossa Skorzeny, Soleti e i paracadutisti del primo aliante arrivato e dei su<;cessivi, ne scendono in fretta dirigendosi verso l'al~rgQ-rifogio.
« Erano e;anammte l e 14 t MuHolini Slava co rr le b1aaia in N'odau 1ed1110 davanli alla finerJra aperta, quando u n aliante Ii po1ò a cento metri di dht,i11za dall' edifido . Ne 11scirono q11atlro o ci nque Jtomini' in caki, i qHali pollarono ,a. pidmne11u du e mi1raglia1rid e poi a11anzaro no Dò,po pochi uwnd1, all,i alia11li auerra,ono nelle immediate vicinnnze e gli uomii.i ripeterono la Jleua 111 movra. (+) hllmolini non pen1ò minimamente che si rrallaue di ingle1i. ( +) f u dato l'allarm e. Tutti i cara hiniui, gli a gemi 1i precipitarono con h armi in pugno fu ori dàJ po,1o ne d el rif11 gio, u h i er:1ndo1i conlro gli amzlùori. Nel fraJ/('mpo il re11e11te faiola ir rnpp, nella sl,tnza d tl Due, inlimand ogli: "Chindne la fi neJtra e n on mHOVtlevi! ". AI M11olini rim(IJe invece alla fineura e vide che fi l/ altro più f olto g ruppo di 1tde1rhi, ocopala la funi via, era salilo e d al piazzale d 'arrivo marciava comp a110 e d e.ilo nr10 l'alb~go. Alla JeJla d i quello grupp o era Sl orzeny I Ca"1bi11ie ri avet•ar.o già le armi in po 1izi one d i 1pa,o, qua11do Muss olini scorse nel gmppo di Skorze11y 1111 ufficiale ilaliano, che poi, giunto pill rJicino, riconobbe pu il g,n er,1/e Soleti d el Corpo d ei me1ropolila11i. A llora Alrmoli ni gridò nel 1ilen1.io rhe stava per precedere di p ochi uro11di il fu oco: "Ch e fat e? Non vedete ? C'i un generale italiano. Non sparale! Tull o è in ordi11e! ". Alla viJta del generale i laliano th.r veniva avanli col gr11ppt) l ede · sr~, le Prm i 1i abbauarono ».
Questa, con talune inesa ttezze per quanto riguarda Skorzeny, il quale è sceso dal primo ali~nte e non venuto per funiv iil, è 13 prlm:i. scena della libera· zionc vista e interpretata dal prig ionie ro attraverso la finestra della sua stanz:a Ciò che accade fuo ri è invece raccontato d 1l principale= prougonista dell'ard ite colpo di mano.
« Vicino ad un piccolo ri1lzo di terreno, proprio all'angolo <l<ll"edili.cio, ve· diamo il primo catabiniere. In preda ad un visibile stupor i:, non accenna neppuie a muoversi; senza dubbio ceJCa di capire come :ibbiamo ·potuto odere dal cielo. ( + ) Mi slancio immed ia1amente verso l'albergo e, sempre correndo, penso di aver ·avuto una buona idea nell'ordinare ai miei uomini di non fare in nessun caso uso dell e armi prima che abbia spara to io stesso. la sorpresa del nemico riuscirà così completa. Sento a poca distanza il respiro affannoso dei m iei uomini: so che - mi s<guono e che potrò contare sul loro aiuto all"occorrenza. Passiamo rapidamen te davanti al car."tbi niere ancora a bocca aperta per la sorpresa, fan· ciandogli semplicemente u n ordine: ·· M3nì in alto!", e g iungiamo davant i a l· !"albergo, in cui ci precipitiamo attrnerso una porta aperta.
« Appena varcata la soglia scorgo u n so ldato italiano intento a trasmettere mess."tggi mediante- una radio emitten te. Con un calcio rovescio la sedia, ed infran go !"apparecchio con !"impugnatu ra della pistola mitragliatrice. Ci accor· g iamo però che il locale in cui ci troviamo è isolato ( +). Ritorniamo q uindi sui nostri passi (+). Ci metti:i.mo a correre l ungo !"edificio, svoltiamo l'angolo, e g iungiamo davanti ad una terra1.1.a posta a circa tre metd d al suolo». Tutti si aiutano a vicenda per sormontarla. « Corro con lo sgu ardo lungo la facciata del· !"albergo, e ad un tratto ad una fi nestra del primo piano vedo un3 test a massic- . eia, car atteristica: è il Duce. Mi sento ora sicuro di Jiuscirc a compiere l' im- presa. Gli grido di ritirarsi, e quindi, seguÌto dai niiei, corro verso l'ingresso principale-, dove ci incoò.triamo coi c:uabinieri che cercano di uscire. Rovesciamo due miuagliatrici in postazione sul suolo e, a colpi di calcio di fu cile, mi apro un p:issaggio nella mam. compatta dei militi, menlte i miei uomini contiauano a gridare : "M.tni in alto! " ». Nessun colpo sparato.
« Entro nel vestibolo tutto solo, senza curarmi di quel che su~e dietro di me; trovo a destra una scala, salgo i gradini a tre alla volta e, giunto al primo phno, mi precipito nd corridoio; spalanco una porta a caso; ed imbrocco proprio q udla buona! Nella stanza vedo Benito Mussolini, ed ino-ltre due ufficiali italiani, che spingo contro il muro» Essi sono poi mandati fuori dal tenente Schwerdt, accorso in aiuto a Skorzeny, « Nel vano della fine stra vedo comparire le teste di due dei miei sottufficiali, che, non essendo riusciti a penetrare nel vestibolo, si sono arrampicati lungo il parafulmine, pe, venire a prestarmi man forte. Li metto di guard ia nel corridoio ».
Ag li equipaggi degli altri ali-0.nti, che sopraggiungono, Skor:zeny ordina di occupare il pi:mo terreno. Un gruppo però, causa precipitoso atterraggio su roc· eia scoscesa, rim:me infortunato. Skorzeny par la poi di un colonnello italiano, comandante del presidio di guardia (ma senza dubbi o pre5e .per colonnello i l tenente Faiol3), al quale intima la resa , con un minuto di tempo per rispondere, Dopo il quale, il presunto colonnello torna, e, porgendo un bicchiere di vino rosso al capitano tedesco, gli dice: « Al vincitore! » ·
Naturalmente Skorzeny ha agito con la tensione psichica e gli accorgimenti tattici di chi prevede di dovtr affrontare una decisa·resistenza armata; ma una vera opposizione è mancata,- sia a ca usa della sorpresa, sia pere~ Faiola e e Gueli avevano già in precedenza deciso di non contrastare l'eventuale intervento tedesco. Ciò anche in rapporto alle ultimissime raccomandazioni ricevute da Senise
Solo dopo emanate altre disposizioni ai suoi uomini, Skorzeny può finalmente rivolgersi a Mussolini, il quale, nel frattempo, è rimasto· in piedi in un angolo della stanza, protetto d..1Iralta persona del tenente Schwerdt. Gli dice: Duce~ il Fuhrer mi ha inviato qui per liberarvi ». Con emozione,. Mussolini lo abbraccia e g li risponde: « Sapevo ,he il mio amico A dolfo Hitler n on mi at'Tebb1 abba11do na10 ».
1 carabinieri vengono disarmati ( agli ufficiali è lasciata la pistola), e Skorzeny si dedica ai Complessi preyarativi per la partenza a mezzo di una « cicogna», atterrata nei pressi e pilotata dall'asso d'aviazione capitano Gerlach. Carabinieri e paracadutisti tedeschi, in subitaneo affiatamento, si accingono al lavoro per spianare il te-rreno accidentato, onde rendere possibile il decollo. In q uel mentre Soleti informa il Duce sui più recenti fatti politici e lo sconsigl ia di tornare a Roma, perché nella capitale vi è atmosfera di guerra civile.
Un'ora dopo la calata degli aliò1nti, viene il momento del[a partenza. Gerlach fa osservare a Skcneny che sarebbe pressoché impossibile decollare con la piccola «cicogna» se, oltre lui pilota e Mussolini, lo stesso Skorzeny, col suo corpo di eccezionali dimensioni, fosse salito a bordo. Ma il capitano insiste : ha l'ordine di non abbandonare Mussolini, della cui ·vita risponde a Hitler. « Non avrei infatti mai potuto presentarmi a Hitler - ricorda - per dichiarargli che l'operazione era riuscita, ma che Mussolini aveva trovato la morte, dopo essere stato liberato. Dato che mi manca qualsi asi alt.rii possibilità di trasportare con sicurezza il Duce, preferisco allora condividere i pericoli del volo, anche se la mia presenza Ii aumenta notevolmente Ci affideremo così tutti e tre nelle mani del destino: o riuscirò a mettermi in salvo o perirò insieme con i miei compagni ».
Date _disposizioni per il dtomo a valle dei paracadutisti e dei feriti, in attesa della partenza Skorzeny si fotrattiene con Mussolini e l'osserva: « A prima vista, sembra affetto da una grave malattia, e quest.i impressione è ralforuta dal fatto che egli porta una barba non fatta da tre giorni, mentre lino allora lo si _è visto con Ja testa interamente rasa. Gli occhi neri e ardenti sono invece sempre <Juelli del grande dittatoré. Mentre mi sta r accontando rapidamente i particolari dd suo arresto, ho l'impressione che il suo sguardo p enetri dirett.i.mente nel mio » Skon:eny lo avverte che nello stesso giorno anche Ra.chele e i figli devono essere liberati dalla relegazione alla Rocca delle O.minate, .
Il decollo è estremamente rischioso « M i ~ erro - racconta Skorzenycon ambo le mani ai tubi d'acciaio che costituiscono la carcassa dell'aereo, e tento, con qualche movimento dd corpo, di impéimere ua certo slancio ali' apparecchio, allo scopo di alleggerirlo. Ad uo segno del pilota, i so ldati che trattengono la cicogna ", ;afferrandola pc-r Ja coda e per le ali, lasciano la presa, td H movimento dell'elica ci uasdna in avanti. C.ominciamo a muoverci, sempre più rapidamente, verso l'estremità della pista, ma purtroppo non riusciamo a distaccarci dal suolo. Continuo ad agitarmi invano con tutte le mie forz e, facendo oscillare l'apparecch ir>, che saltella su piccoli pezzi di roccia rimasti i nfissi nel terreno. Ad un tratto scorgo, attraverso il ve tro anteriore, un profondo crepaccio che taglia di sbieco la nostra dire2ione cli volo. Ho appena il t empo di pensare: " Sigl1ore lddio, se dovessimo sprofondarci nel baratro! ", quando la "cicogna" si solleva dal suolo: si tratta appena di qualche centimetro, ma ci ba.sta. La ruota sinistra del carrello d'atterraggio urta ancora una volta violentement e contro H suolo, l'apparecchio si inclina leggermente sul davanti, e ci troviamo sul limite della spianata, Slittando verso sinistra, la "cicogna" precipita nel vuoto Chiudo gli occhi : ormai tutti gli sforzi sono vani, trattengo il respiro, e aspetto di sentire il colpo dell'urto, il fracasso· della catastrofe inevitabile, Il sibilo dell'aria contro le ali si accresce di intensità, si trasforma in un urlo sinistro. Quando infine riapro gli occhi {+), Gerlach ha potuto riprendere il comando dell'apparecchio, e lo sta riportando lentamente in posizione oriz· zontale Abbiamo o ra r aggiunto una velocità sufiicente per potersi soscenere, an• che nell'aria rarefatta in cui navighiamo »
Rischioso è anche l'atterraggio a Pratica d i Mare, per via del carrello ri· maslo danneggiato nel d ecollo. Ma riesce perfettamente. Sul campo sono pro nti tre H eidel per far ,ubito proseguire Mussolini e i suoi accompagnato ri, compr~o il generale Soleti, fino a Vienna, che è raggiunta a notte alta. Mussolini è ospitato ali'« hotel Continentale », dove riceve subito u na telefonata di H itler, al quale manifesta la sua gratitudine, confessandogli di essere stanco e bisognoso di un sonno ristoratore, Appreso che la mog lie e i figli minori Romano ed Anna Maria sono giunti in volo a M onaco in serata, esprime il desiderio di rivederli, prima di ritrovarsi con lui al Quartier generale di Rastenburg (XXXIV, S1 oria di 1111 an,10, capitolo Una « citogna » 1111 Gran Sasso )