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COLLOQUIO CON L'AMBASCIATORE HID.AKA
L'amba1ciatore del Giappone rhiede al Duce, a nome nel presidente del Consiglio T oìo, di fornirgli ogni ponibile precùazion e <irca la sit11azione politfra e militare d ell'E uropa, che il Giappone considera con qualche preoccupazione, aggiu'ngendo che il Governo gi4pponese
• li 2'.'.i luglio 1943, verso le 3, al termine: della 1871 ti-unione del Gran Consig lio del fascismo, M ussolini (il quale, eccetto che in qualche momento, era rimasto per tutta la durata della discussione freddo, inerte, quasi in passiva soppoctazione e fisicamen te fo disposto) passa nella sala d el Mappamondo, seguito dl Buffarini, Scorza, T ringali-Casanova, ment.te g li a ltri scendono verso piau.a Vene,zi:1. (Grandi si incon1ra s uhito con Acquarone e insieme vanno in casa dell'amico. Zamboni, dove il Presiden te della Camera dei fasci e delle corporazioni fa una relazione suUa seduta perché il duca la r iporti al re. Indi sviluppa le s ue vedute s ul da farsi : nominare capo d el Governo il maresciallo Cavig lia, voi. tar bandiera e fronte di guerra, mandare lui a. Madrid p er tra ttare l'armistizio con g li wgloa.mericani. D epreca che .Açquarone fa, cia il nome di Badoglio, a suo avviso non adatto al governo del paese). Benché risentito del risul tato, Mussolini è più che mai liducioso nella solid arietà del re, considera l'accaduto come un fatto di chiarificazione interna, e non è affatto presago di quanto lo attende nella g ior nata già albeggiante- Buffarìni gli fa osservare che, costituzionalmente, il Gran Consiglio, nel tema trattato, aveva solo facoltà di esprimere un parere in sede consultiva; parere non vincolante la responsabilità e l'iniziativa del primo ministro. Mussolini dice ai p!esenti che in giornata andrà dal sovrano per ·b nomini di ministri militari e per provocare un messaggio reale al fine di ravvivare nel paese lo spirito di unione e di res istenza. Rimasto poi olo con Scorza, g li rivolge queste parole: « Q11ei signori f,mno presto a parla,, di pau. Se J; 1ra11a11, di me, m, n, andai an,h, subito , /.111. non ,apfr,ono ,h, Churthill , Roouvel, tt0n f!oglù;no la mia u ompaoa, ma la sopprenion, del/'IJtJ!ia in quanto poten :a mediterranea? Non si 1,a1111. di me, Dt l rt110, unza di m,, q1111l11nque par, siJrehbe un " diktat " » Alludendo a sé, aggiunge : «. l o , onos,o l'unito , he potrebbe ollenere la pa'6 mtno onerora pouibile ; ma ,i vorrebbe almeno una vitJoria militare per non preunlani so/ameni , ,on un ( ort eo di erofri rov,sri ». Scorza accompagna quindi Mussolini a villa T orlonia e durante il percorso lo sente soltanto- esclamare: « A.n,he Ciano, Albini , &mianini 1 ». Appena giunto alla villa, chiede per telefono allo Stato Maggio re se vi sono stati bombardamenti. sulle città italiane. Rispondono che nulla vi è da segnalare. mentre in realtà Bologna è stata colp ita. Al mat tino del 2' luglio, Mussolini è già alzato quando Pozzi va nella sua stanza per farg li la coruueta iniezio ne, ma si sente d ire dal paziente: « Que1ta mallina non fau io iniezioni, ho il 1angue Jroppo agitalo ~- Verso le 9, gi unge a palazzo Vene:zia e viene avvertito t elefonicamente da Scorza che Cianetti ha ritirato il suo voto pc-r l'ordine del giorno G randi con una lettera poco dopo r ecapitata al capo del Governo Poi fa cercare per telefono Grandi, ma questi, avvertito da Acquarone che si sta preparando la cattura di Mussolin.i, non si fa trovare. Qu.indi incarica. De Ceure di chiedere per lui un'udienza a Casa reale, in giornata, cioè con un giorno di anticipo sulla · pronto a eollabOrare con il Governo italiano nel modo che Ji ritenga più oppor/uno per addivenire ad un miglioramento. · udienza normale. La risposta tarda, perché l'anticipo costringe Acquarone i generali complottatori a spostare il loro piano d'nione. Infine, l'udienza viene fissata per le 17, con la raccomandazione dì presentarsi ìri abito civile; cosa, del rt~sto, proposta dallo stesso 11.fossolini. Iniziati i consueti rapporti quotidiani, rictvc Galbiati, il qua.le gli consegna un suo promemoria con akune proposte j (l. tese a fronteggiare le circostanze: convocare il Direttorio del Partito, o i federali e i consoli della Milizia; istituire reparti decisi a battersi a .fianco dell'alleato contro gU invasori fino all'estremo, per salvare l'onore del paese. Questo promemoria - racconta Galbiati - « il Duce lo legge, lo rilegge, mi fissa negli occhi, sembra voler dire qualcosa che, non riesce a spiaccicare sulle labbra. Si alza in piedi, mi volta le spalle, risistenu in luce il ritratto di Bruno, percorre qualche passo, torna a sedersi, riprende il promemoria e lo tiene in mano senu guar• darlo ». Galbiati aUora rompe il silenzio: « Il fatto che Grandi si sia reso irr<'peribile, come ho appreso in anticamera, può essere un brutto indice, N on sa· rebbe il caso, Duce, di procedere al fermo di tutti i diciannove?». La renione ! scattan1e: «Nemmeno a parlarne ! PNnlfJ primfJ Pu_ò darJi che il signor Grandi abbia 11ergogna a preuntarsi, 1pecialmenu1 se ha sapNto che sono incominciau le Jefnionì. Ecco la ritratJ.nion e di Cùmm i Àvrt'te viJto u scire di qui · Albini più li11ido d el so/ilo. Verranno aSJai probabilmente ad uno ad uno a ripetermi che hanno 11()/alo nella piena ~onvinzione di fare il mio bene. Punto secondo, Fra qualche ora and,ò dal re e me la 11edrò con INi. Un provvedimento alla persona non pu~ eSiere preceduto dalla sostituzione ne/l'incari.o che la persona riveste Si tratta di miniitri e Jotto u g1etari che non possona cambiare senu l'asunso so vrano. Ci son() poi Collari dell'Ann1mriata che non poJSo lr,dlare ,zfla stregua di quahiasi citladino, Il u so Scorza vi inugni. Ora andalevene ». Galbiati sta sitirandosi in seguito al brusco co ngedo, quando Mussolini aggiunge che trova invece interessante il suo promemor ia e che ne riparieraMo il giorno dopo Alle 12, riceve, accompagnato da Bastianioi, l'ambasciatore del Giappone, Shinrokuro H idaka, ed ' ha con lui il colloquio qui riportato in riassunto (Da Mtridùmo d'Italia, N, 39, 5 ottobre 19 52, VIII).
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Il Duce risponde esprimendo innanziruJJo il suo apprezzamento per i'atleggiamento a1sunto d'1l Giappone, 1pedalmente nel campo politico, atteggiamento a cui egli non aveva mancalo di fare riferimento nel suo me11aggio dei gforni precedenti al Presidente Tojo. Egli approvava la poli/ira perseguita dal Giappone in Estremo Oriente, perché egli J/euo era d'avvi10 che, quando le ttrmi n on cOstituiscono più un mezzo sufficente per fronteggiare una 1ituazio11e, ci si deve rivolgere alla poliJica. Tale punto di vista egli aveva ripetutamente cercato di far comprendere al Fithrer, in varie ouasioni, non ri11scendo t11Jtavia a perJuaderlo. Jnd11bbù1mente le fm-z e anglottmericane avevano Jvi!uppalo 11n potenziamento di mezzi tale da porre l'Italia in una preoccupante condizione d'inferio,itJ, sia dn/ punto di vista tUreo che l~e1tre e mari/limo. La d eficenza di mezzi 'lleniva in questo momento fort eme flle riJentita.
Per questa il Duce aveva deciso di rnmpiere nel cot'J() ~e/fa uttimana ventura un energko paJSo presso il Fiihrer, per attirare t11Jta la s11a più seria alJenzione SJll!a si/1(azio n e che era 11e1111/a a determinarii negli ultimi tempi e per indurre il Fiihrer steIJo, co m e già a/Jre volte egli aveva tentato, a far cessare le ostilità sul fronte orientale, ·girmgendo ad un componimento con !-a Rrmia. Una volta ollenulu ciò, il Reich avrebbe potuto far senJire lutto il pe;o del JIIO potenzia/e bellico contro gli angloameric,mi in i\fe_ditèrraneo, riitabilendo così- una situazione oggi indt,bbiamente comprome.ua. :~
I l D11ce pregava l'ambasciaJore del Giafpone di ,omunicare al Presidente T ojo che era mo vivo desiderio che egli appoggiaJie con tutte le iue forze tale 1110 pas10 veno il Fiihrer, allo 1ropo di giungere alla ceuazione delle 01tilità contro la Ruuia. Ne/J!al!ttale 1it11azione, non era infatti più il raso di pemare 01tinalamente al po1seuo de/J'UNai"':, che non poteva rappre1entare per il Reich un modo ·di 10luzione inie· grale dei 111oi problemi economici ed ·alimenta ri.
T ale preghiera, il Duce rivolgeva al Presidente T ojo, perché 1010 in q11e1to modo egli riteneva che la 1it11azione potes;e modificar1i fl favore del Tripartito. Ailrimenli le condizioni in cui l'llalia cond11reva la 111a guerra erano tali che l'It alia .ri 1arebbe1 e a breve !cadenza, t rovata ne/11a110/111a impo11ibili1à di continuare l'oslilità, e sarebbe stata co1/retta a dover e1aminare ,ma 10/t,zio ne di tarai/ere politico.
I/ D11ce congedava /! amba1ciaJore del Giappone reiterando la 111a viva preghiera per tm inlerven/() da parle del Presidente T ojo.