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QUARTO COLLOQUIO
CON IL GENERALE VACCA MAGGIOLINI*
Il çolloquio Ji limita inizialmente alfa l ettura, f atJa dal D11,e, d el foglio 39113/Pr., in data 20 giugno 19 42, XX, ml quale rifer/Jço al Comando supremo cir,a i risultati del ,on vegnCJ di FriedrkhJhttjen // li D11;e · mi ha richieJlo tali J/11di, che gli ho infatli consegnato, S11ccenivamente la conversazione JÌ è p ortata sugli avvenimenti in Marmarica e non ha pjil neppure sfiorato argòm enti di caral/ere armistiziale -·
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Malta. li 14 giugno, mentre la nostra Aviazione era già all'attacco, era stata or· dinata l'uscita della squadra italiana le azioni erano state complicate dalla successiva presenza di un minore convoglio proven iente da Alessandria. Di quello venuto da Gibilterra, due sole navi mercantili avevano potuto raggiungere Malta. Qualche nostra unità era stJ.ta colpita, ma il nemico aveva avuto la p"ggio. (Quello scontro aeronavale sarà poi detto battaglia di Pantelleria). Il 17 ( ?) g iugno, Mussolini era andato in volo a Riccione per trascorrervi qualche giorno di relativo r iposo. Il 20 giugno, rientrato in volo a Roma, firma una lettera propostag li da Cavallero e iodirinata a Hitler per richiamare la sua attenzione sul pro· blema essenziale di Malta, che occorre risolvere p er la sicurezza della navigazione nel Mediterraneo, ci~ per il possesso <{ella Libia e anche per rendere disponibili gli aerei dell"Asse fino a quel momento impegnati contro risola ( 229). Poi, nella sala del Mappamondo di palazzo V enezia, ha un « lungo e cordiale colloquio, durato circa due ore», con Ramon Serrano Suiier ministro degli Interni spagnolo, col quale si esprime in senso os~ile ad una eventuale r esùurazione monarchica in Spagna. Lo stesso 20 giugno, sempre nella sala del Mappamondo ~i palazzo Venezia, riceve, « accompagnati dal segretario del Partito, la presidenza, il Consiglio direttivo centrale e i dirigenti delle sezioni prnvinciali dell'Istituto nazionale di cultura fascista, riuniti a Roma nel convegno nazionale annuale. Erano presenti, oltre il Consiglio direttivo centrale e i funzionari della presidenza centrale dell'Jstituto, centoquattordici presidenti e segretari delle sezioni provinciali dell'Jstituto, rappresentanti tutte le provincie italiane. Nel presentare la forza, il segretario del Partito ricorda che, su circa milletrecento didgenti centrali e provinciali dell'Istituto, cinquecèntosettantadue sono attua lmente alle armi e per la maggior parte con reparti .combattenti. Sono caduti nella presente guerra ventisei gerarchi o collaboratori regolari dell'Istituto, fra i quali si annoverano i nomi di Berto Ricci e di Costantino Marini Il presiden te centrale dell'Istituto nazionale di cultura fascista, ·consigliere nazionale Pelliz:zi, riferisce quindi brevemente al Duce sugli argomenti che sono stati trattati al convegno dei dirigenti dell'Istituto; forn is'ce i dati riassuntivi circa l'azione compiuta dall'Jstituto stesso n el primo .semestre d ell'anno fasci.sta corrente, azione che si compendia n el numero di trentaduemila manifestazioni di caratteie pro pagandistico divulgativo culturale ; sottolinea l'opera fervida, assid u1 e disinteressata compiuta da tutti i dirigenti provinciali dell'Istituto ai fini del regime e in obbedienza alla direttiva del D uce» Indi il capo del Governo p ronuncia le parole qui riportate in r iassunto. (Da Il Popolo d'Italia, N, 172, 21 giugno 1942, XXIX).
• IJ 21 giugno 1942, truppe italiane e tedei che riconquistano T obruk, dove cattur ano sette generali, trentacinquemila uo'mini e ingenti rifornimenti. Lo stesso 21 giugno, a . Roma, nella sala del Mappamondo di palazzo Venezfa, Mussolini riceve il generale Vacca M aggiolini, ed ha con lui il colloquio qui r iportato in riassunto. (Da Il Popolo d'l lllUa, N 173, 22·giugno 1942, XXIX ; e da Candido, N. H, 22 agosto 19 54, X).
Duce, dtmtnle la let1ura1 mi chiede qualche ipiegazione, che gli f orniuo. Particolare importanza auume la tfrhieJta del Duce di chiarirgli quale f osse la fraJe pronttridata dal presidente de!Ja Com miSJione tee. nica d 'armistizio a rig11ar4o della Tunisia, cui si accenna alle pagine quattro e cinque d el foglio 39113 / Pr.
Riferùco che il generale Vo gl aveva detto, riferendosi ai se.ntimen_ti anti-A.ue del popolo francese1 che tali sentimenti apparivano gimtificati anche d alle rivendicazioni italiane sulla Tunisia, che sono rùenlire in m odo molto doloroso in Jutftl I'Afrira del nor~1 In conseguenza di ciò nella mia rhpo1ta io ho mei.so ben i n .chiaro che le rivendfrazioni italiane sono perfettamente giustificate e che ad esse l'Italia non può rinrmciare, anche u eue affliggono la Francia, perché anzi è per esJe, o, almeno, anrhe per esse, che l'Italia è entrata in guerra. E p'oiché, anche dalle co n versazioni private, i miei ufficiali ed io ci erav11mo convi nti che gli 11/firiali t edeuhi della CfJmmiuionte tecnica d'armistizio, che pm son quelli del l oro Esercito che meglio dovrebbero conoscere le qNe· sJioni italo-francesi, non hanno alcuna idea Chiara e preciJa ml/e ragioni dei gravi diuapori che da anni dividono Italia e Francia, ho, ritenuto n ostro intereue chiarire bene tali raiioni, il che ho fatto, dapprima in ude di discNJsione uffici.:le, con q11alche dichiarazione na.tura/men_Je breve e sommaria e poi compilando e co"nsegnand(J al g enerale Vogl, con ca,:aJ tere di comunicazione personale, Ire slltdi distinti, di cui uno rifl etJe le ca11se slorfrhe (dal 1848 11d oggi) del d issidio, l'11ltro le ragioni geografiche, etnografiche, economich e, p ol itiche e militari·cke giustific11no le nostre rivendic.azioni, ed il terzo m etle in luce il contegno tenuto dal/a Francia verso l'Italia dopo l'armistizio (particolarmente per q11ant o riguarda il !rattttmenio ftttJo ai n ostri concittadini in Francia e nel JIIO impero), contegm:, che conferma la nessu11a buona 110/ontà dei fran ceJi - G overno e popolo - di intendersi coll'Italia.
« LA GRAN BRETAGNA HA FINALMENTE SENTITO BEN PROFOND() NELLE SUE CARNI IL MORSO DELLA LUPA DI ROMA» *
JJ Dure parla brevemente agli eq11ipi:tggi, dicendo ch'egli è tornato fra Joru, dopo il recente viaggfo in Sardegna, per avefe la gioia di consegnare le ricompeme al valore per l'azione villoriosa del 14.15 giugno-.
Nelle g iornate del 14 e 1, giugno - ha detto il Duce - l'A rma aerea italiana ha dimostrato la sua p otenz~.· gli equipaggi tutti hanno dimostrato la loro intrepidità e affrontato il rischio secondo Jo stile del Littorio.
La Gran Bretagna ha. finalmente sentito ben profondo nelle sue carni il morso della lupa di Roma. **
• 11 22 giugno 1942, per la presa di T obruk, Hitler aveva promosso Rom· mel feldmaresciallo. li 23 giugno, aveva risposto alla' lettera di Mussolini del 2!1, sCCivendo, fra l'altro, che era più importante proseguire !"attacco verso l'Egitto . anziché pensare all'impl:esa contro Malta (231). Lo stesso 23 giugno, a Roma nella sala del Mappamondo di palazzo Venezia, Mussolini aveva avuto un altro colloquio con Serrano Suiier, durato oltre un'ora. All'alba del 24 giugno, pii~ tando il proprio trimotore, parte dall"aeroporto del Littorio per recarsi a premiare personalmente aviatori e marinai che si erano prodigati n ella battaglia di Pantelleria. Verso le noVe, atterra 10 un aeroporto della Sardegna, dove, prima di procedere alla consegna delle decorazioni, rivo lge 'agli equipaggi le parole qui riportate in riassunto. (Da li Popolo d'Italia, Nn. 174, 17', 178, 23, 24, 27 g iu: gno 1942, XXIX). ,
** « N'ell'atmosfora che vibra tutta. n"elle 6amme delle sue 6erissime parole,· il Duce compie il rito: ben duecentottantaquattro tra ufficiali, sottufficiali e avieri .s·avvicendano rapidamente sul ·palco e a questi valorosi; di cui h. maggior parte è già fregiata d'altre numerose decoruioni al valore, il Duce appunta sul petto quarantasei medaglie d'argento, centotrentasei medaglie di bronzo e centodue croci'di guerra. Col saluto al re imperatore, dato dal Duce, la cerimonia ha termine». (Da li Popolo d'I1alia, N. 178, 27 giugno 1942, XXIX).
« BLOCCANDO I CONVOGLI NEL CANALE DI SICILIA, VOI AVETE RESO POSSIBILE LA LUMINOSA V ITTORIA DI TOBRUK CON TUTTE LE CONSEGUENZE CHE NE POSSON O DERIVARE»
li Du re rivolge alcune parole ai f:a!oro si partecipanti a q11elld battaglia rhe - egli ha dello - ormai è p assata alla storia della patria col nome di battaglia di Pantelleria.
Battaglia vittoriosa: e la vittoria si delinei già d'una gr ande, fo rse due mesi fa non pensabile portata. Bloccando i convogli nel canale di Sicilia, voi avete reso possibile 1a luminosa vittoria di Tobruk con tutte le conseguenze che ne possono derivare **
Siate orgogliosi di ricevere tra poco i segni del valo re che consacreranno la vostra partecipazione a una battaglia che ha dimostrato che il Mediterraneo fu nostro e nostro to rnerà. ****
* Il 24 g iug no 1942, alle 10.20, Mussolini de-colla dall'aeroporto dell a Sardegna alla volta della Sicilia. « Atterrato in un ampio aeroporto alle u.2}, l'apparecchio si accosta allo schi eramento e il D uce subito ne discende, ricevuto con gli onori regolamentari. Passala in r ivisia la forza schierata iCl qu adrato, il Duce prendè quindi posto con le autorità sul palco. Anche q ui,. prima di dare inizio a lla dist ribuzione delle r icompense », r ivolge agli equi paggi schierati le p~rok qui riportate in riassunto (Da Il Popolo d 'I1 11/ia1 N, 1781 27 giugno 1942, XXIX)
** (< Nell a premiazione dei valorosi, che si svolge in u na a_rdente atmosfera di guerrà, sono d istribuite, in complesso, agli equipaggi dell"Avia:done terrestre e dell'Aviazione della Marina, sette mecl.:Jglie d ' argento, q uaranta di bronzo e centot rentadue croci di guerra », ( Da lJ Popolo d'Italia, N, 178, 27 g iugno 1942, XXIX).
• 0 Lasciato l'aeroporto della Sicilia in volo, H 24, giugno 1942, alle 12.45, Mussolini è « presso un altro stormo, sempre della Sicilia. Anch e in q uesta terza tappa, il Duce pronuncia una breve allocuzione ». Le sue parole sono qui riportate. (Da Il Popolo d'llalia, N . 178, ·27 g iugno 1942, XXIX).
• 0 $ « Men tre vibra ancora l'eco delle parole d el D uce, q uesti ·appunta sul petto dei premiati tre medaglie d'argento, dodici di bronzo e centottantasette eroe.i d i guerra. Altre decorazioni sono "rimesse p er fatti d'arme precedenti la battaglia del 14·1' g iugno » Indi « il D uce, accettando l'invito degli avia tori, conswna cameratescamente. la co lazione, nella stessa sala convegno degli ufficiali dell'Aeronautica, coi prodi soldati del cielo »· (Da Il Popolo d'Italia, N. 178, 27 giugno 1942, XXIX). · ·
QUESTI DUE ANNI DI DURE PROVE, LA MARINA ITALIANA SI :Il CREATA UN PATRIMONIO D'UN VALORE INEGUAGLIABILE: ,.. LA GLORIA»•
Il D11ce rivolge la s11a parola agli ufficiali, ai sottufficiali, agli equipaggi di t11tte le Forze navali, esprimendo la soddisfazione di tro var1i in mezzo a loro 111 quella nave. Egli ha notato come una guerra che .ri cÒndttce oltre i mari .ria una guerra che detleuere in primo /110'gq vinta dalla Marin,1, wpraJtult.o quando qunta no.rtra Marina ha come rivale quella della Gran Bretagna. Ed ha pro1eguif{) .'
Se noi oggi1 con le nostre Forze terrestri, sfamo già oltre Sidi e1 Bari'ani, nessuno .dimentichi che questo non sarebbe stato possibile senza l'eroismo quotidiano, senza la tenace. strenua abnegazione della Marina e dei marinai d'Italia.
Attraverso· questi due anni di dure prove, la Marina italiana si è
* 1l pomeriggio del 24 giùgno }942, consumata in pòchi minuti la colazione p resso lo stormo della Sicilia, Mussolini aveva compiuto un « nuovo balzo, porl3Ddosi in un campo di cacciatori », d ove era atterrato alle 16.50. « Passati in rivista i piloti, disposti in quadrato dinanzi al palco », aveva proceduto ali.i premiazione, « dopo aver pronunciato alcune parole ». Indi aveva ripreso il volo. AUe 18.U, era giunto in un aeroporto della Calabria, Decorato un gruppo di « valorosi aviatori », si era recato in auto ad una stazione ferroviaria per trascorrere la notte in una apposita vettura. Il 25 giugno, « disceso dal treno, si reca in automobile all'aeroporto. Preso posto alla guida dell'apparecchio, questo decolla dal campo alle 8.55. 11 volo ci p orta dalla punta occidentale della peni• sola ad una vasta insenatura Si seguono j contorni della costa, che s'alza montagnosa verso l'interno Si sorvola Punta Stilo L'aeroporto [ di G rottag lie] appare in riva al mare, circondato da una ~iana Verde e alberata. Il velivolo pilotato dal Duce atterra alle 10 20. Alla sua discesa dall'apparecchio, il Duce viene ricevuto dal capo di Stato Maggiore generale, dal sottocapo di Stato Maggiore per l'Esercito alle operazioni, dall'ammiraglio comandante del dipartimento marittimo, dal comandante della 20na aeronautica, dal prefetto e dal federale d ella provincia [di Taranto, Francesco Sepe e Adalberto Ca.rotei]. Il Duce viene anche salutato dal generale von Rinteleo, addetto militare germanico a Roma, D opo una r apida rassegna alle for:ze d ell'idroscalo, che rendon9 gli onori, il Duce sale a bordo d'un motoscafo, che solca. veloce Je acque tranquille, La potenza dd le nost.re unità offre uno spettacolo impressionante. Nel vasto ponte di poppa dell;unità, dove il Duce è accolto con gli alti onori dovutigli, sono schiera.ti, oltre l'equipaggio, in quadrato, le rappresentanze di tutte le altre unità che, if 14 giugno, col loro deciso intervento, obbligarono la Botta britannica a battere p recipitosamente in titirata. Sono convenuti anche il comandante della. .Botta in ma.re e altri ammiragli» Ai presenti, Mussolini r ivolge le i,arole qui riportate in riassunto- (Da Il Popolo d'Italia, N. 178 , 27 giug no 1942, XXIX) creata un patrimonio d'un valore ineguagliabile. Questo patrimonio ha un nome sublime: la gloria. Questo è un bene che si riverbera su ognuno e su tutti voi. * ·