1914: NEUTRALITÀ O INTERVENTO ?

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È fuori luogo, in questa sede, tracciare una storia culturale della politica estera italiana per mettere in risalto il modo in cui tali miti furono di volta in volta strumentalizzati, alternati o adattati al caso concreto da politici e retori, per corroborare scelte e idee in tema di politica estera. Il fatto da sottolineare mi sembra semmai un altro. Se da un lato la nostra classe politica ebbe, quasi sempre, quel minimo d‟accortezza tale da permettergli di non tradurre immediatamente questi miti in potenza tangibile e percepibile, dall‟altro le azioni del nostro Paese in politica estera furono sempre ispirate, o camuffate, da due criteri fondamentali che astrattamente rendevano l‟Italia, in ogni caso, una grande potenza: 1) che la posizione dell‟Italia nel mondo doveva comunque, in qualche modo, corrispondere all‟importanza del suo patrimonio storico-culturale (Primato); 2) che l‟azione dell‟Italia era, in ogni caso, un elemento determinante ai fini della giustizia internazionale (Missione)122. È profondamente radicata nella cultura politica dell‟Italia unitaria la convinzione che l‟Italia è un paese diverso, portatore di valori universali, destinato a trasformare col proprio esempio e la propria diplomazia le basi stesse della convivenza internazionale 123.

-Le radici del complesso di inferiorità: i motivi della paura L‟Italia, dopo il 1870, venne meno al proprio programma o alla propria missione, alla giustificazione stessa del suo risorgere e perciò alla grandezza da lei sperata: fu mediocre e non sublime…; giudizio, da ritrovare nella storiografia romantica che, artificiosamente generalizzando le storie passate, assegnava ai popoli missioni speciali e non concepiva popolo che ne fosse privo senza essere privo per ciò stesso della dignità di popolo…; Questa [missione] sarà tutt‟al più un mito, che, come sempre i miti, ora indirizza ora svia, ora anima ora deprime, ora arreca vantaggi ora danni; ma in nessun caso è in grado di porgere criterio storico, e porge… una misura arbitraria che… sfigura i fatti e… non li lascia intendere bene124.

“L‟amaro senso d‟inadeguatezza”, che per tanto tempo creò imbarazzi

all‟Italia,

non

discendeva

soltanto

dalla

constatazione

Disse Carlo Sforza (1924): “Una grande potenza come l‟Italia, è grande potenza solo se si fa araldo di certi patrimoni morali che furono gloria del suo pensiero nazionale”. Cit. in ivi, p. 30. 123 Ivi, p. 33. 124 Cfr. B. Croce, Storia d‟Italia, cit , pp. 3-4.

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