Volume 2
NutriHealth
Anno 2016
Cosmesi Il latte nutre la pelle
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Farmaci Integratori alimentari: cosa sono e chi li deve assumere
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DOTT.SSA ROBERTA GRAZIANO
Fitness Lo sport migliora la pagella scolastica
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Nutrizione animale L’obesità del gatto moderno
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Sicurezza alimentare Il pesce che arriva sulle nostre tavole proviene sempre più dall’estero
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Nutrizione Il caffè ci aiuta ad invecchiare meglio
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Ricette Lasagne di spinaci 1
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Il latte nutre la pelle Non tutti sanno che molti degli alimenti che portiamo sulle nostre tavole in estate sono molto utili per proteggerci dalle conseguenze di una cattiva esposizione ai raggi solari. Sapere quali sono e cosa contengono può essere utile per goderci meglio le nostre vacanze e la nostra tintarella. Da una recente indagine è emerso che il 97,4% delle persone che va in vacanze mette in valigia almeno una protezione solare, ma purtroppo questo non li difende dalle scottature solari. Infatti il 44,4% degli stessi intervistati ha dichiarato di aver avuto questo problema durante le vacanze. Allora ci chiediamo come mai questo è possibile? Una volta in vacanza le persone non danno più molta attenzione alla loro pelle, esponendosi nelle ore più calde, applicando una crema solare non adatta al tipo di pelle o in quantità insufficiente, e così via. Tutto questo favorisce l’effetto dannoso delle radiazioni UVA e UVB che, penetrando in siamo anche assumere vegetali a foglia verde scuprofondità, favoriscono il foto invecchiamento e ra, come rucola e spinaci, e quelli arancione, cola disidratazione solare. Giorno dopo giorno, e- me carote, zucca, mango, albicocche, pesche e sposizione dopo esposizione, la pelle melone, ricchi di beta-carotene, preperde compattezza ed elasticità. Le cursore della vitamina A. “Burro fresco a aree più colpite dai danni del sole Fragole, mandorle, pomodoro, yogurt sono viso, collo, spalle e decollette. colazione protegge le probiotico e formaggio fresco con Purtroppo ci si accorge dei danni del fermenti lattici vivi sono alimenti che nostra pelle dai danni sole solo a fine vacanze, quando permigliorano la salute e l’efficacia deldiamo il colorito dorato e diventano del sole e del tempo” la pelle, svolgono un’azione antiossievidenti danni alla pelle, come rughe dante, stimolano la produzione di e macchie della pelle. collagene, proteggono le membrane A tutto ciò si può rimediare con i cosmetici adatti cellulari dai danni causati dall’esposizione ai rage con alimenti ricchi di nutrienti fondamentali per gi UVA e UVB e migliorano la flora batterica inla salute della pelle. testinale. Tra i cibi che beneficiano alla pelle abbiamo uova Frullato di latte e mirtilli, albicocche, salmone e e latticini, ricchi di vitamina A, ad azione antios- formaggio sono ricchi di omega-3, vitamina A, sidante. Una delle fonti più concentrate di vitami- bioflavonoidi, calcio e selenio, che rigenerano la na A è il burro pelle, rinforzano le membrane cellulari e i capillausato a crudo, ri e riducono la disidratazione. ideale per la Tutti questi alimenti, se presenti sulla nostra tavoprima colazio- la tutti i giorni, ci aiuteranno a ridurre i danni caune; oltre a que- sati dal sole e ci permetteranno di vivere la nostra sta vitamina, il estate con tranquillità. burro è anche una fonte di selenio, ad azione antiage Fonte: ed elasticiz“L’attendibile. Giornale di informazione e nutrizante. Ma poszione”, Numero 55, Luglio 2016. Pagina 2
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Integratori alimentari: cosa sono e chi li deve assumere Le persone che assumono regolarmente integratori alimentari sono tantissime ma non tutti sanno che se assunti in dosi eccessive gli integratori possono essere dannosi per la salute e che alcuni tipi di integratori sono sconsigliati in alcuni gruppi di persone. L’uso degli integratori alimentari è molto diffuso in tutta Europa, anche se vi è un consumo superiore nei paesi del nord Europa rispetto a quelli del sud; come pure c’è una distinzione in base al sesso: le donne consumano più integratori alimentari rispetto agli uomini. Gli integratori possono essere vitaminici, minerali, amminoacidi, ecc., e il loro consumo è legato all’idea che essi possono sopperire a carenze di nutrienti che sono assunti in quantità insufficienti quotidianamente. Quello che non tutti sanno, però, è che alcune sostanze hanno dei limiti di assunzione giornalieri oltre il quale queste sostanze possono essere dannose per il nostro organismo e avere effetti collaterali. Infatti, ad alcune persone è sconsigliato assumere determinati integratori; per esempio alle donne in gravidanza gli integratori ricchi di Vitamina A possono essere dannosi e causare difetti alla nascita se assunti in dose elevate e a lungo; i fumatori non devono assumere dosi elevate di beta-carotene. Quindi prima di assumere un qualunque integratore bisogna leggere attentamente il foglietto illustrativo e non superare le dosi raccomandate. Quello che dovrebbe essere insegnato,però, alla popolazione è che gli integratori alimentari non possono essere sostitutivi di una sana e corretta alimentazione e che una dieta ricca di frutta, verdura, cereali integrali quantità adeguate di proteine e grassi fornisce tutti i nutrienti di cui si ha bisogno per avere un buono stato di salute. Tuttavia, al giorno d’oggi, non tutti riescono a seguire una corretta alimentazione e alcuni gruppi di persone possono necessitare di un supplemento nutrizionale, come le donne in gravidanza o persone che seguono alcuni tipi di cure farmacologiche. Uno studio condotto a livello europeo ha evidenziato che la popolazione europea ha una scarsa
assunzione di Vitamina C, Vitamina D, acido folico, ferro, calcio, selenio e iodio. In tabella sono riportati i quantitativi di nutrienti specifici per gruppi di persone. E’ importante sottolineare che una sostanza, per poter essere usata in un integratore alimentare, deve aver fatto registrare in ambito UE un pregresso consumo significativo come prova di sicurezza. Gruppo di popolazione
Nutrienti
Persone sopra i 50 anni
Vitamina D, Vitamina B12, folati. Anziani più cagionevoli possono beneficiare di un’integrazione multivitaminica a basso dosag-
Donne in gravidanza
Acido folico e vitamina D, eventualmente ferro
Bambini sotto i 5 anni
Vitamina A, vitamina C, vitamina D, anche se i bambini con un buon appetito e che mangiano variato non necessitano di questi supplementi
Donne che allattano, per- Vitamina D sone che coprono la pelle, hanno la carnagione scura o sono costrette in casa “Per attirare l'attenzione del lettore, inserire qui una citazione o una frase tratta dal testo.”
Vegani
Vitamina B12, vitamina D2
Fonte: “Integratori alimentari: chi ne ha bisogno e quando?”, www.eufic.org “Integratori alimentari”, www.salute.gov.it
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Lo sport migliora la pagella scolastica Che l’attività fisica faccia bene non è un mistero ma che a trarne beneficio non sia solo il corpo e l’umore ma anche la pagella scolastica è stato dimostrato da recenti Da tempo si conoscono i rischi della sedentarietà tra i bambini. Alimentazione scorretta, poco esercizio fisico, troppa televisione e computer minacciano crescita e sviluppo. Secondo l’Organizzazione mondiale della sanità i bambini e i ragazzi di età compresa tra i 5 i 17 anni dovrebbero praticare almeno sessanta minuti di attività fisica al giorno (in particolare di tipo aerobico) e a questa aggiungere, tre volte alla settimana, attività di elevata intensità per rafforzare muscoli e ossa. Il regolare esercizio fisico, infatti, permette lo sviluppo dei tessuti muscolo-scheletrici, del sistema cardiovascolare ed endocrino-metabolico, la coordinazione e il mantenimento del peso ideale. Inoltre, favorisce l’autostima e abbassa i livelli di stress e la propensione all’ansia e alla depressione. Ma quello che si è scoperto di recente è che esiste un’importante relazione tra attività sportiva aerobi e la microstruttura della materia bianca e, di conseguenza, il rendimento scolastico. Più sport per ottenere migliori risultati a scuola, dunque. Oggi la maggior parte dei bambini e degli adolescenti ha a sua diposizione un telefono o un tablet connessi e la lotta tra genitori e figli è ormai diventata agguerrita. E studi condotti da varie università, tra cui l’università di Cambridge, hanno dimostrato che i genitori hanno ragione ad opporsi all’uso di questi dispositivi. Ogni ora passata in più davanti a tablet, computer o televisione intorno ai 14 anni d’età, si traduce in un peggior rendimento scolastico; di contro ogni
ora in più passata a fare i compiti o a leggere un libro alla stessa età, si traduce in voti migliori negli anni seguenti. Più sportivi e più geniali, dunque? Sembra proprio di sì. Questi studi dimostrano che l’attività fisica è positivamente correlata alla microstruttura della materia bianca nel cervello dei bambini. La materia bianca si è rivelata sensibile all’esercizio fisico aerobico e di conseguenza i ragazzi più in forma possiederebbero una materia bianca con caratteristiche diverse rispetto a quella dei sedentari: le aree che stimolano l'attenzione e la memoria, fondamentali per collegare le diverse parti del cervello, sono più attive. Speriamo che questi risultati possano rafforzare il ruolo centrale dello sport nello sviluppo dei ragazzi, portando ulteriori opportunità di attività fisica dentro e fuori l'ambiente scolastico. Si convinceranno, dunque, anche quei genitori più interessati ai risultati scolastici che a quelli sportivi. Chi aspira a crescere un figlio scienziato non dovrà più sacrificare l’ora di atletica.
Fonte: “La ricetta per la pagella perfetta: più sport e meno tablet”, Quotidiano Sanità “I bambini sportivi sono più intelligenti”, Il Bo. Il giornale dell’Università di Padova
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L’obesità del gatto domestico Proprio come accade per la popolazione umana, anche tra i felici sta aumentando il problema dell’obesità e del sovrappeso. Si stima infatti che almeno un gatto su sempre prontamente identificata e trattata. Tra le patologie correlate al sovrappeso/obesità ci sono il diabete, malattie cardio-vascolari, patologie articolari e varie patologie metaboliche tra cui, anche se indirettamente, la lipidosi epatica. Far perdere peso al proprio gatto non è facile. Per avere successo sono necessari un alimentazione giusta, abitudini alimentari corrette e esercizio fisico regolare. Bisogna fare attenzione non solo a ridurre le calorie, ma anche a non ridurre l’apporto di nutrienti importanti ed essenziali quali vitamine, minerali, carboidrati, grassi, ecc., onde evitare il rischio di una carenza nutrizionale. L’eccesso di calorie nella dieta non è l’unica causa del sovrappeso. In molti casi gli spuntini extra aggiungono una quota calorica tale da annullare l’efficacia anche della dieta più restrittiva. Al fine di avere un buon controllo della fame e di una migliore gestione della quota calorica della dieta questa è bene somministrarla suddivisa in più pasti, almeno quattro, rispettando sempre le dosi. Infine bisogna incentivare il più possibile il gatto a fare esercizio fisico. Non è facile indurre all’esercizio un gatto che normalmente passa la sua giornata a sonnecchiare sul divano ma nella gestione di una dieta che mira a far perdere peso l’aumento dei consumi di calorie con l’attività fisica è molto importante.
Nella società moderna si sta assistendo ad un continuo aumento del problema dell’obesità, sia tra gli adulti sia tra i bambini. Ma quello che sta allarmando ancora di più il mondo scientifico è che oggi questo problema si sta estendendo anche agli animali domestici. Infatti si osserva sempre più spesso che persone con problemi di peso sono anche i padroni di animali, cani o gatti, obesi. Si stima che un gatto su quattro sia in sovrappeso e la stretta correlazione tra peso del gatto e l’alimentazione è uno tra i punti più difficili da accettare dai detentori di animali. Per accettare che il proprio gatto è obeso per il troppo cibo che gli viene fornito, per il ripristino del peso forma del nostro gatto, serve un atto di responsabilizzazione e iniziare un programma alimentare con una eventuale collaborazione tra proprietario, veterinario e nutrizionista. Solo un piccola percentuale di proprietari di gatti in soprappeso sono consapevoli dello stato del proprio gatto, aiutarli a prendere coscienza del problema e dei pericoli ad esso associati è il primo passo importante, dopodiché bisogna far capire loro che questo problema è strettamente correlato all’alimentazione e che quindi è su questa che dobbiamo focalizzare l’attenzione per prevenire o risolvere il problema del proprio gatto. Molti proprietari tendono a sottovalutare o, ancora peggio, ad ignorare il problema del sovrappeso del proprio gatto, non tenendo conto che l’obesità è un serio rischio per la salute e che questa va
“Per attirare l'attenzione del lettore, inserire qui una citazione o una frase tratta dal testo.”
Fonte: “Il sovrappeso e l’obesità del gatto”, Clinica Veterinaria Gaia.
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Il pesce che arriva sulle nostre tavole proviene sempre di più dall’estero Sempre più spesso il pesce che arriva sulle nostre tavole proviene dall’estero e venduto come italiano. Per difenderci da questo tipo di frode la Coldiretti ha emanato alcune linee guida da seguire. In Italia molti piatti della tradizione di tutta la penisola riguardano il pesce, ma quello che purtroppo non tutti sanno è che due pesci su tre che arrivano sulle nostre tavole provengono dall’estero. A dare l’allarme è stata la Cordiretti che ha denunciato che molto del pesce che noi mangiamo proviene dall’estero e spacciato come italiano, soprattutto nei ristoranti. Si pensi al pangasio del Mekong venduto come cernia, al filetto di brosme passato per baccalà, fino alle vongole turche e ai gamberetti cinesi. Oltre alla frode che viene fatta in etichetta, dove vige l’obbligo di indicare il paese di origine del prodotto, vi è anche il pericolo per la nostra salute, perché in molti dei Paesi da cui proviene il pesce sono permessi trattamenti vietati in Europa. Nel solo 2014 sono stati importati in Europa oltre seicento milioni di chili tra pesce, crostacei, molluschi e altri invertebrati marini, mostrando un aumento del 4% rispetto al 2013. Per cercare di difendere il più possibile i consumatori, la Coldiretti ha avviato progetti per incentivare il più possibile l’etichettatura del pesce che mangiamo e, per quanto riguarda la ristorazione, sta incentivando l’introduzione della “Carta del pesce” per distinguere il prodotto made in Italy. Oltre a questo la Coldiretti inviata le persone a fare più attenzione alle etichette di ciò che com-
prano e a scegliere sempre il pesce in pescherie di fiducia o ad acquistarlo direttamente dai pescatori nelle zone di pesca, ove possibile. Dall’Europa invece sono arrivate nuove direttive che riguardano appunto l’etichettatura, che impone l’obbligo di indicare la data di congelamento e di scongelamento, nel caso il pesce fosse venduto in seguito a scongelamento. Inoltre, nel caso in cui il pesce che stiamo comprando non sia composto da un unico pezzo di pesce ma da più parti unite tra di loro grazie ad additivi, enzimi o altre tecniche, in etichetta dovrà essere riportata la dicitura “pesce ricomposto”. Per quanto riguarda i pescati italiani, sono da preferire quelli provenienti dal mar Ligure e Tirreno, dalla Sardegna, dalla Sicilia, dall’Adriatico settentrionale e meridionale e dallo Jonio occidentale.
Fonte: “Prodotti ittici. Crescono le importazioni dall’estero”, Biologi Italiani, n. 6, anno 2016.
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Il caffè ci aiuta ad invecchiare meglio Il caffè è la seconda bevanda più bevuta al mondo ma anche una delle più criticate per i suoi effetti negativi sulla salute. Quello che però sta emergendo da recenti studi è che può avere effetti positivi in tante patologie neurodegenerative, quali Parkinson ed Alzheimer. Anche per quanto riguarda l’ Alzheimer si sono avute evidenze scientifiche che dimostrano che il caffè riduce il rischio di contrarre la malattia. Il caffè agisce sulla memoria a lungo termine e riduce le placche amiloidi, tipiche di questa patologia, che si formano nel cervello, portando alla morte dei neuroni. Quindi possiamo concludere che la caffeina riduce alcuni processi cognitivi che portano all’invecchiamento e al declino cognitivo. È stato riscontrato che gli effetti positivi si possono avere anche a basse concentrazioni della bevanda ma, purtroppo, si è notato che questo genera adattamento e gli effetti positivi gradualmente riducono. C’è da sottolineare che tutti questi studi sono ancora agli inizi e che ulteriori approfondimenti sono necessari per poter affermare e confermare quanto fino ad ora è emerso. Quello che possiamo dichiarare è che il tanto criticato caffè forse non fa poi così male.
Il caffè è la seconda bevanda al mondo, dopo l’acqua. Ma è sicuramente la più consumata al mattino per svegliarci o darci una carica quando ci sentiamo un po’ giù. È usata dagli studenti e lavoratori quando hanno bisogno di alzare di nuovo il loro livello di attenzione. Ma da sempre è usata anche come un momento di aggregazione. È stata per molto tempo considerata una bevanda negativa a causa dei suoi effetti negativi, come palpitazioni, tremori e insonnia. Ma quello che oggi vogliamo dimostrare è che il tanto demonizzato caffè può avere anche molti effetti positivi. Il caffè contiene la caffeina, un alcaloide noto per le sue attività psicostimolanti (aumento dell’attenzione, della vigilanza, ecc.). Una volta bevuto, questa impiega circa un paio d’ore per arrivare nel circolo sanguigno, ma in alcune persone può impiegare anche molto meno, come venti- trenta minuti. Recenti studi hanno dimostrato che questa bevanda ha effetti positivi contro alcune malattie neurodegenerative. È stato associato il consumo di 2-3 tazze di caffè al giorno ad una riduzione significativa della probabilità di contrarre il morbo di Parkinson e, nelle persone che ne sono già affette, di ridurre alcuni disturbi della malattia, come la bradicardia, i movimenti incontrollati, ecc. Questo perché ostacola o riduce la distruzione dei neuroni dopaminergici nel cervello.
“Per attirare l'attenzione del lettore, inserire qui una citazione o una frase tratta dal testo.”
Fonte: “Vuoi invecchiare bene? Bevi caffè!”, Biologi Italiani, n. 6, anno 2015.
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Dott.ssa Roberta Graziano Biologa nutrizionista, consulente per la sicurezza alimentare Via Vicenza, 18 84099, Filetta di San Cipriano Pic. (SA) Cell: 349 6734284 Email: robertagraziano@hotmail.it P.iva: 05291760659
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Lasagna di spinaci Ingredienti:
400 g di spinaci
500 g di lasagne
300 g di mozzarella
100 g di pomodorini
800 ml di besciamella
Parmigiano reggiano grattugiato q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.
piuttosto finemente con la mezzaluna. Lavate e asciugate i pomodorini e tagliateli a piccoli pezzetti. Preparate anche la mozzarella tagliandola a cubetti. Sbollentate le lasagne un paio alla volta, adagiandole su uno strofinaccio dopo averle prelevate dall’acqua con una schiumarola.
Preparazione: Per prima cosa, lavate bene gli spinaci e metteteli a cuocere in padella con un po’ d’olio, per circa 10 minuti. Quando saranno pronti, aspettate che si intiepidiscano, dopodiché tagliateli 8
Ora che avete tutti gli ingredienti pronti, componete le lasagne: mettete un po’ di besciamella sul fondo di una teglia e sopra di essa disponete il primo strato di pasta. Poi gli spinaci, qualche pezzetto di pomodorino, uno strato di besciamella, una bella spolverata di Parmigiano grattugiato e, per finire, la mozzarella a dadini. Continuate in questo modo, alternando i vari strati fino a quando non avrete finito gli ingredienti. Terminate con uno strato di lasagne ricoperto solo di besciamella, Parmigiano e cubetti di mozzarella. Infornate quindi la teglia in forno preriscaldato a 180°C, per circa 20-30 minuti. Una volta pronte, lasciate “assestare” le lasagne nel forno spento per ancora 10-15 minuti.