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NutriHealth Rivista di salute e benessere a carattere scientifico

Disturbi del comportamento alimentare

Argomenti: 

Anoressia Nervosa (AN)

Bulimia Nervosa (BN)

Disturbi del comportamento alimentare non altrimenti specificati (EDNOS)

I disturbi alimentari nel genere maschile

Ortoressia

Vigoressia

Drunkoressia

Al momento attuale la classificazione dei disturbi del comportamento alimentare comprende tre categorie:  Anoressia Nervosa (AN)  Bulimia Nervosa (BN)  Disturbi del Comportamento Alimentare non altrimenti specificati (DCA NAS), tra i quali una sindrome in via di definizione chiamata Disturbo da Alimentazione Incontrollata (Binge Eating Disorder). Tutti questi disturbi presentano una caratteristica comune che è un’alterata percezione della propria forma fisica con conseguente difficoltà a mantenere con il cibo un rapporto equilibrato. I disturbi dell’alimentazione e del peso corporeo in adolescenza sono spesso diagnosticati tardivamente e, in larga misura e per lungo tempo, non ricevono cure specialistiche adeguate. La diagnosi tardiva potrebbe essere dovuta a una sottovalutazione di fenomeni che hanno già il valore di sintomi ma restano a lungo confusi con i comuni problemi adolescenziali di insoddisfazione per il peso e per il corpo. Per i disturbi del comportamento alimentare è utile, sia per il trattamento che per la prevenzione, distinguere tra:

Fattori predisponenti: che sono individuali, familiari e socioculturali. Il genere femminile, l’età (adolescenza, prima giovinezza), una storia di sovrappeso e di diete in età infantile e, in particolare, intorno all’epoca della pubertà, alcune malattie croniche (per esempio la sindrome di Turner e il diabete mellito). Fra le caratteristiche psicologiche si possono elencare tratti ossessivi di personalità, aspettative esasperate, perfezionismo patologico, grandi difficoltà nel processo di separazione-individuazione, rifiuto del corpo adulto e della sessualità, fissazione all’infanzia e a forme infantili di dipendenza e di controllo.  Fattori micro e macrosociali: sono da ricordare la competitività esasperata di certi ambienti, la richiesta di prestazioni straordinarie, l’esaltazione della magrezza, il mito della bellezza, le sollecitazioni molteplici e contraddittorie alle quali è esposta una giovane donna nella società attuale.  Fattori precipitanti: non risultano sostanzialmente diversi da quelli riportati per l’inizio di altre malattie psichiatriche. Possono essere separazioni e perdite, alterazioni dell’omeostasi familiare, nuove richieste ambientali, esperien


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buso fisico e/o sessuale o di incuria grave.  Fattori iatrogeni: alcuni interventi medici possono favorire lo scatenamento, il mantenimento o l’aggravamento dell’anoressia e della bulimia nervosa. La prescrizione di diete, più o meno drastiche, in età adolescenziale, senza adeguata valutazione dei fattori di rischio può avviare l’inizio della malattia. Il circolo vizioso restrizione-bulimia-restrizione è un fattore importante per comprendere, sul piano sociale, il ruolo che l’abuso di diete ha giocato nella diffusione dei disturbi dei comportamenti alimentari. Le rialimentazioni forzate non sufficientemente contrattate con la paziente, non accompagnate da un efficace supporto psicoterapeutico e tali da provocare un aumento troppo rapido di peso scatenano gravissime ansie, sono seguite facilmente da ricadute e, talora, provocano tentativi di suicidio. I disturbi alimentari presentano spesso un’elevata comorbilità con i disturbi di personalità. La ricerca clinica ha evidenziato una relazione tra l’anoressia e tratti di personalità quali l’introversione, il conformismo, il perfezionismo, la rigidità e aspetti di tipo ossessivo-compulsivo. In alcuni pazienti il disturbo alimentare potrebbe emergere sulla base di tratti quali la competitività e il perfezionismo, mentre in altri potrebbero essere in primo piano aspetti relativi alla mancanza di controllo degli impulsi e alla disgregazione affettiva. Le ricerche condotte secondo un approccio che studia l’associazione tra i disturbi del comportamento alimentare e i disturbi di personalità, hanno dimostrato un’alta prevalenza di disturbi di perso

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nalità che possono essere divisi in tre cluster di personalità nei pazienti affetti da patologie del comportamento alimentare:  Gruppo perfezionista ad elevato funzionamento: i pazienti hanno un elevato funzionamento cognitivo e affettivo, sono coscienziosi e capaci di provare empatia, presentano smisurati sensi di colpa, perfezionismo ed un forte senso di autocritica (bassa autostima). I pazienti che rientrano nel primo gruppo sembrano avere un buon funzionamento interpersonale, sebbene siano spesso critici e perfezionisti e tendano a sentirsi in colpa e ansiosi. I sintomi anoressici sembrano riflettere gli sforzi per regolare l’ansia, la colpa, la competizione nonché il senso di autostima.  Gruppo ristretto ipercontrollato: i pazienti appartenenti a questo gruppo sono caratterizzati da una totale inibizione e passività e tendono ad evitare le relazioni interpersonali, mostrando generalmente un costante senso di vuoto, di impotenza, vergogna e depressione. I pazienti mostrano una storia presente o passata di anoressia, comorbilità con disturbi di personalità dei gruppi A (schizzoide) e C (ossessivo-compulsivo). I pazienti di questo gruppo si caratterizzano per un’importante coartazione emotiva, passività, inibizione dell’autoconsapevolezza e della riflessività sui processi mentali, è presente un significativo evitamento delle relazioni.  Gruppo con disregolazione emotiva e mancanza di controllo: i pazienti appartenenti a questo gruppo sono caratterizzati dall’incapacità di regolazione delle emozioni. Nei pazienti di questo gruppo il disturbo alimentare è Disturbi del comportamento alimentare


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più grave e rappresenta il tentativo di regolazione degli affetti scarsamente modulabili, sono presenti emozioni intense, frequenti scoppi di rabbia, comportamenti impulsivi e utilizzo auto consolatorio delle relazioni.

Anoressia nervosa (AN) Sia l’anoressia nervosa che la bulimia nervosa si qualificano come tali in presenza di un significativo desiderio di magrezza, ma mentre l’anoressia si distingue per una severa perdita di peso ed un intenso e immotivato timore di acquistarlo, la bulimia si caratterizza per il presentarsi di comportamenti compensatori e di binge eating in presenza di un peso che rientra in un range di normalità. L’esordio clinico dell’anoressia nervosa si evidenzia prevalentemente in età adolescenziale, pur riconoscendo alcuni segnali sintomatologici in età prepuberale. Il più delle volte il riscontro di un disturbo alimentare in età adulta rappresenta l’esito di situazioni non riconosciute o non adeguatamente trattate in età evolutiva o comunque cronicizzate. L’anoressia nervosa, generalmente, si manifesta in età compresa tra i 12 e i 25 anni (con un picco di maggior frequenza tra i 13-14 e i 17-18 anni) e notoriamente è una patologia prevalentemente femminile (i maschi rappresentano il 5-10% del disturbo). Ad oggi le linee guida indicano di valutare i disturbi alimentari come combinazioni di fattori biologici, psicologici e socioculturali. I criteri diagnostici da soddisfare per poter formulare la diagnosi di anoressia nervosa sono:  Rifiuto di mantenere il peso corpo-

reo al di sopra o al peso minimo normale per l’età e la statura, oppure incapacità di raggiungere il peso previsto durante il periodo della crescita in altezza, con la conseguenza che il peso rimane al di sotto dell’85% rispetto a quanto previsto;  Intensa paura di acquistare peso o di diventare grassi, anche quando si è sottopeso;  Alterazione del modo in cui il soggetto vive il peso o la forma del corpo, o eccessiva influenza del peso o della forma del corpo sui livelli di autostima, o rifiuto di ammettere la gravità della attuale condizione di sottopeso;  Nelle femmine dopo il menarca, l’anemorrea, cioè assenza di almeno tre cicli mestruali consecutivi. L’anoressia nervosa ha il tasso di mortalità più elevato per le malattie psichiatriche. Le cause di mortalità sono relative alle complicanze mediche provocate dalla restrizione alimentare (durata, compresenza o meno di atteggiamenti di tipo purgativo o eliminatorio). I pazienti adolescenti che hanno una storia breve di anoressia nervosa appaiono molto più giovani di quanto siano mentre, al contrario, persone adulte che hanno il disturbo in forma cronicizzata appaiono più vecchie della loro età. La cachessia, caratterizzata da atrofia muscolare è evidente. La forma di malnutrizione proteicoenergetico che presenta la persona è di tipo marasmatico ed è caratterizzata da:  Decremento del peso corporeo  Riduzione progressiva delle riserve adipose  Uso delle riserve proteiche come substrato per la neoglucogenesi  Messa in atto di meccanismi adattaPagina 3


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tivi metabolico-ormonali comprendenti la riduzione del metabolismo basale Sia per l’anoressia che per la bulimia le complicanze mediche si estendono a diversi organi e apparati, con gravità variabili a seconda dello stato di malattia, della durata dei sintomi o della loro gravità, che non sempre sono reversibili attraverso la riabilitazione nutrizionale. Le principali alterazioni e i sintomi clinici causati dall’anoressia nervosa possono manifestarsi dove segue:  Apparato cardiovascolare (danni al muscolo cardiaco, aritmia, bradicardia, ipotensione, ECG anomalo)  Apparato gastrointestinale (lesioni ulcerative a esofago e stomaco, rottura di

stomaco, riduzione della motilità intestinale, difficoltà digestive, steatosi epatica, epatite acuta, pancreatite) Apparato muscolo scheletrico (osteoporosi e fratture spontanee dovute a una diminuzione dei livelli di estrogeni conseguente all’amenorrea e alla malnutrizione) Apparato genito-urinario (amenorrea, sterilità, insufficienza renale acuta e cronica) Sistema Nervoso Centrale (riduzione della performance cognitiva, perdita di memoria e concentrazione) Sistema Nervoso Periferico (parestesie che si declinano in formicolii e perdita della sensibilità agli arti)

Anoressia nervosa: direttive diagnostiche - Un peso corporeo che è almeno il 15% al di sotto di quello atteso (perso o mai raggiunto), o un Indice di Massa Corporeo di 17,5 o meno - La perdita di peso autoindotta mediante l’evitamento dei cibi che fanno ingrassare, ed uno o più dei seguenti:  Vomito autoindotto  Purghe autoindotte  Esercizio fisico eccessivo  Uso di farmaci anoressizzanti e/o di diuretici - È presente una distorsione dell’immagine corporea, sotto forma di una specifica psicopatologia per cui il terrore di diventare grassa persiste come un’idea prevalente, intrusiva e il paziente si impone un limite di peso basso - È presente una disfunzione endocrina diffusa riguardante l’asse ipotalamo-ipofisigonadi, che si manifesta nelle donne come amenorrea e nei maschi come perdita dell’interesse sessuale e della potenza - Se l’esordio è pre-puberale, la sequenza degli eventi puberali è rimandata, o persino arrestata (l’accrescimento cessa, nelle ragazze i seni non si sviluppano e c’è un amenorrea primaria, nei ragazzi i genitali rimangono infantili). Con la guarigione la pubertà è spesso portata a completamento in maniera normale, ma il menarca si verifica più tardi

Bulimia nervosa (BN) Nella bulimia sono frequenti disturbi di personalità di tipo borderline, scarso controllo degli impulsi, intolleranza delle frustrazioni, tendenza a bruschi cambiamenti d’umore, sessualità disordina Pagina 4

ta. La sindrome di bulimia nervosa si caratterizza per la presenza di:  Ricorrenti episodi di abbuffate. Un’abbuffata è caratterizzata da enDisturbi del comportamento alimentare


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trambi i seguenti punti: 1. Mangiare, in un definito periodo di tempo (ad esempio un periodo di due ore), una quantità di cibo significativamente maggiore di quello che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo ed in circostanze simili 2. Sensazione di perdere il controllo durante l’episodio (ad esempio sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa e quanto si sta mangiando)  Presenza di ricorrenti ed inappropriate condotte compensatorie per prevenire l’aumento di peso, come vomito, abuso di lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci, digiuno o esercizio fisico eccessivo  Le abbuffate e le condotte compensatorie si manifestano entrambe in media almeno due volte alla settimana per tre mesi  I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporei  L’alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di anoressia nervosa Soffrire di bulimia nervosa significa andare incontro ad una serie di problemi di tipo organico legati all’abbuffata e all’utilizzo dei metodi purgativi. Le principali alterazioni e i sintomi clinici causati dalla bulimia nervosa possono manifestarsi a carico dei seguenti apparati:  Apparato cardiovascolare (ipopotassiemia, aritmia, miopatie a carico sia del muscolo cardiaco che della muscolatura scheletrica)  Apparato gastrointestinale

(infiammazione dell’esofago e allo stomaco, esofagite e gastrite, disturbi caratterizzati da difficoltà digestive, bruciori, dolori, rigurgito, sensazione di digestione lenta e difficoltosa)  Apparato oro-dentale (rigonfiamento delle ghiandole salivari, in particolare delle parotidi. Possono prodursi piccole ferite con possibili infezioni nel continuo ripetersi di microlesioni causate dal tentativo di stimolare il vomito)  Apparato riproduttivo (infertilità, rischio di aborto spontaneo)

Disturbi del comportamento alimentare non altrimenti specificati I disturbi del comportamento alimentare non altrimenti specificati (EDNOS) raccolgono nel loro insieme una serie di manifestazioni disomogenee nella eziopatogenesi e nella sintomatologia. Fra gli EDNOS, il disturbo da alimentazione incontrollata è il più frequente. Questa categoria include tutti quei disturbi dell’alimentazione che non soddisfano tutti i criteri dell’anoressia o della bulimia nervosa. Esempi sono:  La presenza nelle donne di tutti i criteri per l’anoressia nervosa eccetto l’amenorrea  La presenza di tutti i criteri per l’anoressia nervosa ad eccezione del peso che, se pur diminuito, risulta nella norma  Tutti i criteri per la bulimia nervosa risultano soddisfatti tranne il fatto che le abbuffate e le condotte compensatorie hanno una frequenza inferiore ai due episodi per settimana per 3 mesi  Soggetti di peso normale che si dedicano regolarmente ad inapproPagina 5


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Bulimia nervosa: direttive diagnostiche Per una diagnosi di certezza sono richiesti La diagnosi differenziale riguarda: tutti i seguenti aspetti:  È presente una persistente preoccupa-  Le malattie del tratto gastrozione per l’alimentazione, intestinale superiore che conduun’irresistibile desiderio di cibo, e il cono a vomito ripetuto paziente manifesta episodi di iperali-  Una più generale anormalità delmentazione nei quali vengono consula personalità, giacché il disturbo mati grossi quantitativi di cibo in bredel comportamento alimentare vi periodi di tempo può coesistere con una dipen Il paziente tenta di mitigare gli effetti denza dall’alcol e con atti crimiingrassanti del cibo mediante una o nosi di entità lieve più delle seguenti procedure: vomito  Le sindromi depressive autoindotto, abuso di purganti, periodi alternati di digiuno, uso di farmaci come gli anoressizzanti, gli estratti di tiroide e i diuretici  La psicopatologia consiste in un terrore morboso della pinguedine. Il paziente fissa per se stesso un limite ben definito di peso, molto al di sotto di quello che costituisce il peso ottimale secondo l’opinione del medico priate condotte compensatorie dopo avere ingerito piccole quantità di cibo  Soggetti che ripetutamente masticano o sputano, senza deglutire, grandi quantità di cibo  Ricorrenti episodi di abbuffate in assenza delle regolari condotte compensatorie tipiche della bulimia nervosa Il Binge Eating Disorder (BED) rientra fra i disturbi del comportamento alimentare non altrimenti specificato e presenta un’incidenza non ancora ben definita (dal 5 al 30% a seconda delle ricerche). Il disturbo da alimentazione incontrollata è più frequente nel sesso femminile con un’incidenza di 2 su 3 rispetto alla popolazione totale. L’età media di insorPagina 6

genza è compresa tra i 25-30 anni, ma non sono rari casi in cui il BED può insorgere già in adolescenza. I criteri diagnostici sono cinque:  Mangiare, in un periodo definito di tempo, una quantità di cibo assai superiore a quella che la maggior parte delle persone mangerebbe in un periodo di tempo e in circostanze simili. Sensazione di perdita di controllo nel mangiare durante l’episodio.  Gli episodi di alimentazione incontrollata sono associati con tre o più dei seguenti sintomi: 1. Mangiare molto più rapidamente del normale 2. Mangiare fino a sentirsi spiacevolmente pieni 3. Mangiare grandi quantità di Disturbi del comportamento alimentare


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cibo senza sentirsi eccessivamente affamati 4. Mangiare soli a causa dell’imbarazzo per quanto si sta mangiando 5. Sentirsi disgustato verso se stesso, depresso, o in colpa dopo le abbuffate È presente marcato disagio riguardo al mangiare incontrollato Il comportamento alimentare incontrollato si manifesta, mediamente, almeno per due giorni alla settimana in un periodo di sei mesi L’alimentazione incontrollata non risulta associata con l’utilizzazione sistematica di comportamenti compensatori inappropriati (ad esempio digiuno, vomito, esercizio fisico prolungato, purganti, diuretici)

I disturbi alimentari nel genere maschile Si calcola che lo 0,1% dei maschi soffra di anoressia nervosa e la stessa percentuale di popolazione maschile risulta affetta da bulimia. Il disturbo da alimentazione incontrollata, invece, ha una prevalenza dello 0,7-4% nella popolazione generale, con un rapporto maschi-femmine di 1 a 1,5. Mentre le donne affette da anoressia desiderano avere un corpo magro fino all’eccesso e sono maggiormente propense alla perdita di peso, gli uomini invece si concentrano sia sulla perdita di peso sia sullo sviluppo di massa muscolare. Nei soggetti maschili risulta più difficile formulare una diagnosi poichè il criterio diagnostico dell’amenorrea, che nelle donne rappresenta un indicatore di un forte stato di malnutrizione prolungato, non può essere utilizzato e attualmente

non esiste alcun valido parametro comparativo per il sesso maschile. Gli uomini affetti da anoressia evidenziano la loro patologia con un’alta percentuale di alterazioni fisiche (complicazioni cardiache, atrofie corticali) causate da un avanzato stato di malnutrizione. I soggetti di sesso maschile affetti da anoressia nervosa presentano una sintomatologia solitamente più grave rispetto a quelli di sesso femminile: sono afflitti da massicce preoccupazioni inerenti al cibo, al peso e all’alimentazione in generale. Per controllare il proprio peso e la propria forma, i maschi affetti da anoressia utilizzano lassativi e farmaci in maniera minore rispetto alle donne (25% contro il 50%) ma sono maggiormente coinvolti in attività sportive che enfatizzano la forma fisica e sono più portati a utilizzare l’esercizio eccessivo. Sembra farsi strada la tendenza a “nascondere” il disturbo alimentare dietro costanti pratiche sportive e determinati regimi alimentari, considerati dalla collettività come indice di una sana condotta di vita. Questa pratica quando raggiunge livelli di eccessiva rigidità e coercizione psichica, porta all’espressione del disturbo alimentare. Le caratteristiche dei disturbi alimentari nell’uomo sono:  L’esordio dell’anoressia nervosa si colloca nella tarda adolescenza, mediamente a 19-20 anni  In alcuni studi si delinea la tendenza ad un esordio più tardivo nei maschi rispetto alla femmine  La preoccupazione dell’uomo è maggiormente focalizzata sulla muscolosità e sulla prestanza fisica  Il disturbo del comportamento alimentare più diffuso negli uomini è il disturbo da alimentazione inconPagina 7


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trollata (BED) seguito dalla bulimia nervosa L’iperattività fisica è la condotta di eliminazione più utilizzata, in misura minore la restrizione alimentare o il vomito autoindotto mentre è piuttosto raro l’uso di lassativi/diuretici da considerarsi più tipicamente femminili Minore inclinazione a chiedere aiuto agli specialisti per i disturbi del comportamento alimentare Tra i fattori di rischio che predisporrebbero un uomo ad ammalarsi di disturbi del comportamento alimentate troviamo: 1. Obesità infantile 2. Comorbilità psichiatrica 3. Attività sportiva svolta in maniera agonistica e con eccessiva competizione

A conclusione, vogliamo richiamare l’attenzione su alcune situazioni cliniche di recente interesse:

Ortoressia Oggi il cibo fa paura, siamo costantemente sottoposti ad un bombardamento di informazioni su ciò che fa bene o fa male alla salute, sugli alimenti “buoni” e “cattivi”, sui rischi che corriamo scegliendo o meno certi prodotti. Non c’è quindi da meravigliarsi se il rapporto con il cibo si sia fatto sempre più complesso e problematico. Recentemente, gli specialisti del settore dell’alimentazione hanno segnalato la diffusione di un nuovo disturbo, chiamato Ortoressia Nervosa (ON). Il termine ortoressia fu utilizzato per la prima volta nel 1997 per descrivere l’ossessione patologica riguardo al consumo di cibi sani e naturali. Oggi, sebbene non esistano né una definizione universalmente accettata né dei criteri diagnostici formalmente riconosciuti, si inPagina 8

tende per ortoressia nervosa (ON) l’ossessione patologica per i cibi “puri”, con conseguenti limitazioni sostanziali nella dieta. L’ortoressia può portare ad importanti restrizioni dietetiche a causa di una massiva esclusione dalla propria alimentazione di tutti i cibi che vengono considerati come impuri, in quanto contaminati da erbicidi, pesticidi ed altre sostanze artificiali. La persona elimina intere categorie di alimenti, da questo consegue una dieta sbilanciata e povera di alcuni importanti nutrienti. Le persone con Ortoressia Nervosa, infatti, mettono in atto dei veri e propri rituali ossessivi, che posso essere suddivisi in 4 fasi:  Forte preoccupazione al pensiero di cosa mangiare, con conseguente pianificazione dei pasti con diversi giorni di anticipo, nel tentativo di evitare i cibi ritenuti dannosi;  Impiego di una grande quantità di tempo nella ricerca e nell’acquisto degli alimenti a scapito di altre attività;  Preparazione del cibo secondo procedure particolari ritenute esenti da rischi per la salute (ad es., cottura particolare dei cibi o utilizzo di un certo tipo di stoviglie);  Sentimenti di soddisfazione e autostima oppure di colpa e forte disagio a seconda dell’avere o meno rispettato le regole auto-imposte. Inoltre l’evitamento di cibi ritenuti nocivi può causare un progressivo isolamento sociale e l’allontanamento dalla famiglia. Diventa impossibile andare al ristorante o accettare un invito a cena da amici; con il passare del tempo, la gamma alimentare diviene sempre più ristretta e la qualità del cibo arriva ad essere più importante dei valori morali, delle relazioni sociali, dell’attività lavorativa e Disturbi del comportamento alimentare


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funzionamento globale ed il benessere dell’individuo. L’incidenza dell’ortoressia potrebbe aggirarsi tra lo 0,5 e l’1%, ed interessare in egual misura entrambi i sessi, ricordando che donne, adolescenti e colore che praticano sport come bodybuilding o atletica rappresentano i gruppi a più alto rischio. Nei pazienti con ortoressia sono stati descritti meccanismi psico-patologici ossessivo-compulsivi, con tratti di personalità simili a quelli dell’anoressia nervosa di tipo restrittivo (rigidità, perfezionismo, necessità di controllo della propria vita trasferita sul cibo, ricerca della purezza), meccanismi fobici (ansia intensa nei confronti di certi cibi e loro evitamento) ed ipocondriaci. Tra i comportamenti tipici presenti nel disturbo, vi sono:  Ruminazione ossessiva sul cibo.  La persona può trascorrere più di 3 -4 ore al giorno a pensare a quali cibi scegliere, a come prepararli e consumarli, pretendendo solo ciò che fa stare bene, che può non corrispondere a ciò che piace realmente. Vengono solitamente messi in atto comportamenti ossessivi riguardanti la selezione, la ricerca, la preparazione ed il consumo degli alimenti, suddivisibili in varie fasi:  Pianificazione dei pasti con diversi giorni di anticipo, al fine di evitare i cibi ritenuti dannosi (contenenti pesticidi residui o ingredienti geneticamente modificati, oppure ricchi di zucchero o sale);  Impiego di una grande quantità di tempo nella ricerca e nell’acquisto degli alimenti a scapito di altre attività, fino a coltivare in prima persona verdure e ortaggi  Preparazione del cibo secondo pro-

cedure particolari ritenute esenti da rischi per la salute (cottura particolare, utilizzo di un certo tipo di stoviglie)  Il sentirsi in colpa qualora non si segua la dieta abituale,  Il sentirsi padroni di se stessi solo se si mangia nel modo ritenuto corretto. Una deviazione anche solo minima da esse provoca una serie di conseguenze emotive a cascata, quali colpa, rabbia e umore depresso, fino a somatizzazioni di disturbi fisici (indigestioni, nausea, vomito). A loro volta, i sensi colpa portano all’ulteriore irrigidimento delle regole alimentari, in un circolo vizioso, segnato da ansia sempre più crescente. Viceversa, dopo aver rispettato le regole alimentari, si provano generalmente sentimenti di soddisfazione e accresciuta autostima, collegati a un senso di controllo sulla propria vita. Tutti questi fattori permettono di collocare l’ Ortoressia nella categoria delle nuove dipendenze a carattere ossessivocompulsivo e distinguerla da altre patologie, in cui la fissazione è relativa alla qualità, più che alla quantità del cibo ingerito, come nell’Anoressia o della Bulimia.

Vigoressia La vigoressia è una nuova sindrome che interessa persone visibilmente muscolose ma preoccupate che il proprio corpo possa apparire gracile e ossessionate dal desiderio di possedere un corpo muscoloso. Gli uomini con questo disturbo hanno un senso distorto dell’immagine corporea e spesso soffrono di dismorfia muscolare. Alcuni ragazzi con questo disturbo vogliono perdere peso, mentre Pagina 9


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altri vogliono prenderne o “ingrossarsi”. I ragazzi che pensano di essere troppo magri hanno un rischio maggiore di utilizzare steroidi o altre droghe dannose per aumentare la massa muscolare. La vigoressia costituisce un quadro clinico psicopatologico preoccupante, diffuso prevalentemente ma non solo tra gli appassionati di bodybuilding, caratterizzato dal bisogno di avere un fisico più atletico e muscoloso e dalla compulsione ad allenarsi continuamente, seguire diete iperproteiche per raggiungere la massa muscolare desiderata. Gli allenamenti pesanti, spesso anche molto lunghi, portano ad una condizione di sovrallenamento. Il sovrallenamento causa uno stress all’organismo e porta ad un adattamento forzato. Le complicanze mediche del sovrallenamento riguardano conseguenze cardiache (accelerazione del battito de cuore a riposo, fatica eccessiva durante l’allenamento, lento ritorno della frequenza ai valori normali durante il recupero): apatia, insonnia, irritabilità, depressione, amenorrea ed altre alterazioni ormonali (eccesso di cortisolo, ACTH e prolattina), eccessivo calo ponderale, perdita di appetito. Abbassamento delle difese immunitarie con conseguenti infezioni ricorrenti, indebolimento muscolare cronico, tendiniti e problemi articolari. Le caratteristiche della vigoressia (anche Anoressia Riversa, Dismorfia Muscolare, Complesso di Adone) sono:  I ragazzi e gli uomini che ne soffrono si considerano non belli e troppo magri, anche se solitamente hanno muscoli già sviluppati. Hanno un desiderio ossessivo di rendere il proprio corpo più muscoloso, sia con lo sport che con prodotti disponibili legalmente sul mercato, come pericolosi steroidi anabolizPagina 10

zanti. Preferiscono il loro piano di allenamento compulsivo alle loro relazioni sociali o professionali e alle attività di svago  Vietano a loro stessi alcuni cibi, arrivando a provare un intenso desiderio di consumarli, a cui alla fine cedono. Si vergognano di queste crisi di fame, fanno eccessivo esercizio fisico e cercano di limitare ancora di più la loro alimentazione.  Evitano le situazioni in cui gli altri potrebbero vedere il loro corpo, come la piscina o gli spogliatoi. Spesso indossano diversi strati di vestiti per sembrare più muscolosi Possibili Indicatori Diagnostici sono:  Grande perdita di peso  Assunzione di sostanze per aumentare le prestazioni fisiche  Cambiamenti ormonali  Cambiamenti nei brufoli e nell’acne a causa dell’assunzione di steroidi anabolizzanti  Esercizio fisico regolare e eccessivo  Distacco dalla realtà e dal loro stesso aspetto fisico Il disturbo viene spesso diagnosticato solo dopo anni, quando è già molto marcato. Di conseguenza, si ricerca un aiuto professionale molto tardi, quando potrebbe essere necessaria una visita internistica. 

Drunkoressia Nel 2008 è stato coniato dai media il termine drunkoressia per descrivere la pratica della restrizione delle calorie in modo da poter consumare più alcol e non aumentare di peso. In pratica le persone che soffrono di drunkoressia tendono a restringere l’alimentazione e contano scrupolosamente le calorie che ingeriscono in previsione dell’alcol che intendono Disturbi del comportamento alimentare


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consumare. Anche se non c’è una definizione sistematica e non sia riconosciuto dalla medicina ufficiale, la drunkoressia è comunemente caratterizzata dai seguenti comportamenti:  Saltare i pasti, al fine di “evitare” le calorie o compensare l’aumentato apporto calorico che si ha avuto con il consumo di bevande alcoliche;  Eccessivo esercizio fisico al fine di compensare le calorie consumate dal bere;  Bere quantità eccessive di alcol al fine di avere la nausea e vomitare. Quindi il concetto di drunkoressia è

composto da tre dimensioni distinte: l’uso o abuso di alcol, disturbi alimentari e attività fisica. Ciò che attrae gli adolescenti e i giovani adulti è la tendenza a continuare a consumare grandi quantità di alcol, pur mantenendo, o forse diminuendo, il peso corporeo. La drunkoressia è ormai approdata anche in Italia, infatti, uno studio italiano del 2014, su un campione di circa 3000 soggetti, dimostra come questo sia un fenomeno comune anche tra i giovani adulti italiani con una prevalenza del 32,2% e riguarda sia la popolazione maschile che quella femminile.

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