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from Parole Luminose
…luminose!
Qualcuno mi chiederà in base a quale motivazione ho scelto queste parole tra le innumerevoli possibili. Rispondo con sincerità: non mi ha mosso un motivo logico; si è trattato solo di spontaneità; sì, perché le ho sentite nel mio cuore in tempi diversi e in circostanze differenti, però sempre legate a situazioni concrete della mia vita. Tutto qui.
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Uno degli slogan, sempre brevi e significativi, recita: «Chi prega si salva, chi non prega si danna». Tutti siamo pronti ad ammetterne la validità; però nel concreto, con immediatezza (e con istintiva pigrizia) ci scusiamo con facilità e con buona coscienza: «Non ho tempo». Se poi si tratta di considerare la preghiera come ascolto della Parola di Dio, o come meditazione, ci riteniamo addirittura incapaci, o la riserviamo a compito specifico ed esclusivo delle monache. Invece S. Teresa di Gesù invitava tutti gli amici di Dio a dedicare cinque minuti ogni giorno alla meditazione. L’importanza – diceva – è la fedeltà quotidiana a questa pratica e ad ascoltare davvero lo Spirito Santo: Dio, quando parla, se la sbriga in un attimo, e si fa sentire con chiarezza ed efficacia!
Se è vero che i tanti impegni quotidiani non ci permettono di dedicare ore alla meditazione, ecco un aiuto, modesto e utile: questo libretto contiene una serie di parole luminose.
Sì, luminose perché partono sempre dalla Parola di Dio; trattano vari aspetti della vita “feriale”; sono brevi riflessioni e ci aiutano in pochi istanti ad afferrare un concetto, o meglio, una verità che ci possa accompagnare per tutta la giornata. Si richiede solo la fedeltà: non solo qualche volta alla settimana, ma ostinatamente ogni giorno, specialmente quando si dice senza riflettere: «Non ho tempo». È sufficiente conservare nel cuore una sola parola letta, o una breve frase. Però va richiamata più volte durante il giorno, anche in macchina. Il card. Martini affermava che la Parola di Dio va “ruminata”.
Le riflessioni contenute in questo volumetto hanno tutte la Parola come fonte di acqua viva, perché è Lui, Gesù, che le suggerisce.
Le riflessioni seguono semplicemente l’ordine alfabetico, perché non sono lo sviluppo di un tema, ma sono solo un aiuto, modesti spunti per la meditazione. In tal modo ciascuno può leggere (e riflettervi) quell’argomento che più gli interessa in quel momento.
La meditazione quotidiana dà sapore alla vita e la rende… una vita viva! Scrive il card. Ballestrero: «L’esigenza del dire di sì è il vertice della preghiera. Fino a quando ci limitiamo a ragionare, ad ascoltare il Signore senza comprometterci, la preghiera è soltanto preliminare, introduttiva. Se non arriva ad essere un Sì unificante, è un balbettare, non intride della conoscenza e dell’amore del Signore. Il momento contemplativo, unitivo della preghiera comincia quando il Sì è vero. Allora avviene un tale dilagare di Dio nella vita, che la creatura non vive più di sé ma di Lui» (A. Ballestrero, A immagine di Dio, p. 166).
E Martini, da maestro della Parola, scrive: «È bello fare anche nella nostra preghiera questa esperienza d’intimità: sentirete il respiro del Signore, il rumore dei suoi passi nel nostro giardino. Per conoscere bene una persona non ci si può accontentare del sentito dire: dobbiamo dialogare con lei a quattr’occhi: può bastare anche uno scambio di saluti per cominciare a farci un’idea dell’altro. La cosa straordinaria del nostro dialogo con Lui è che, se all’inizio sembriamo noi incominciare a parlare a Dio, ad un certo punto ci troviamo a parlare con Lui, ed infine scopriamo che pregare è ascoltare Dio che parla con noi!» (C. M. Martini, C’è ancora qualcosa in cui credere?, Edizioni Piemme).