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UN ROMANZO

COMPLETO

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C§CINA

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GINNA§TICA PrimoJoccorso per le piccole ustioni

con


o Foto di copertino: Morco Rossi

AMICHE DI INTIMITA, TROVIAMOCI SUILA NUOVA PAGINA FACEBOOK Andote i n nternet, d g itote www. focebook. com/i nti m itoseiti mo nole e potrete scoprire e commentore tutte Ie novitd. I

i

NARRATIVA

in villoggi e olberghi

27 33

ll porere del legole ll consiglio dello settimono

37 43 48

PER VOI RAGAZZE Mondo Web: Quello che vede...

5l

Fobio

Fulco

ln tu: Ludovico:

<<Quonfe

emozionisu/ set di Non dirlo ol mio copo/>> Costing: XFoctor. pop stor cerconsi (oncoro) Dischi & Film: Lo nuovo vito di Violetto

63

SALUTE E BENESSERE

68 70

Guido protico: Mi sono scottoto! Al imentozione: Mongostono,

75

pog. 88

79

ontiossidonte noturole

<<Continuo o credere

ln breve: Un formoco "orfono" per piccoli cordiopotici - Psichiotrio: Porte il progetto Triothlon ln ogendo: Mese dello Prevenzione dell' lctus Cerebrole

nell'impossibile»

Risponde lo pneumologo

PERSONAGGI Romino Mondello:

Rito Povone: <<70

ö

BELLEZZA

solo un numero»)

Giorgio Tirobossi: «Lo fomiglia ä lo

Ginnostico ol porco

mio isolo felice»

CUCINA sOCIETA

Piselli, protogonisti in tovolo

Vioggiondo nei luoghi dello spirito

GUIDA

MODA OVER 46

Progrommi

Clossico con brio

CONSIGLI DI

ry

pog. 92

dolZt ol 27 oprile RUBRICHE

STITE

Uno nonno elegonte

Porliomone Tempo libero

VIVERE INSIEME

pog.l4

Dollo tuo porte: Sei uno neomommo? Richiedi

il voucher boby sitting Lo porolo ol veterinorio Previdenzo Polliceverde Guido protico: Foroging, lo speso nel verde .l000 Occosioni di lovoro: Piü di

llongolo di Milly Voglio dirti che... Do cuore o cuore Voglio di poesio Relox

Grofologio Oroscopo I bombini piü belli posti

Amicionimoli

lrrlirrri{i'r


o

PARLTAMoNE

co*

fl*^*ft"*d' "MI SENTO COME UN SOLDATO CHE TqRNA DALLA GUERRA..."

UN ABBRACCIO D'AMORE Corissimo Anno, sono ormoi l4 onni che lo mio colloborotrice domestico vive con me e io le vorrei dedicore questo lettero.

"Coro Morionno, ti ringrozio oer tutto ouello che hoi fiotto Iinoro p"i me, ridondomi lo roolio di vivere dopo lo mo-rte dello mio coro mommo. Mihoiportoto in Ecuodor o conoscere lo tuo bello fomiglio e mi sono sentito stringere in un obbroccio d'omore! Mi ououro che fu resti con me

pelrnolti oltri onni, non

che non c'ö piü, mio modre e io obbiomo un po'di ooce orozie oll'omore dei hoshi"nipoti. A mio frotello e mio coghoto ho fotto coPire che e rieglio che vodono o vrvere rn uno coso loro. Nonostonte ciö mi senlo come un soldoto che torno dollo guerro, stremoto, sonouinonte mo soprottutto

Cioo Anno, ho 55 onni, non sono soosoto e mi ,ono ,"roi'" dedicoto ollo fomiglio: primo ollo. nonno, pöioi nipoti.e infine oi oenitori. Amovo il mio bo6bo, do piccolo ovevo un bellissimo roppo*o con lui, nonostonte orett" un debole oer ilfiqlio moschio. Tonto th", qrändo si sposö, lo volle o viveie con lo suo fomiglio in coso nostro. Non puoi immoginore le conseguenze. Mio cognoto riusci o conouistorlo. lniziorono ingiJstizie contro le quoli lof,ovo, mo ben presto mio modre e io diventommo le pecore nere dello fomiglio.

diAlzheimer. lo e mommq

peräente. Nullo mi'oppogo piü, quolsiosi coso piocevole mi copiti vorrei poterlo condividere oncoro con mio podre, sono tormentoto doi sensi di colpo e penso onche di non over soputo oestire lo suo molottio... Xli flrro con il titolo di uno conzone che omo Meroviglioso

oli siomo stote vicine notte ä oiorno. Allo fine ero

hella

Finch6 mio podre siommolö

tua lettera. cara amica,mi ha colpito soPrattutto il modo in cui ha scelto di firmarti. E significati-

U

im"oozzito onch'io. Me lo

colcoloro, mo o volte gli rinfocciovo come ci ovevo trottoto onche se lui non ero in grodo di copire. Adesso

siomo piü tonto giovoni di etö, mo oncoro piene divito. Preoo il Buon Dio che ci conörvi lo solute. ll mondo ho bisogno di Dersone stroordinorie come i" .h" sonno dore tonto bene, lo medicino migliore oer solvore vite. Con molto

ä[f"tto". Cloudio

I

ln bel riconoscimento il Lrltuo,.rra Claudia,a chi ti da tan-

sta vicino offrendoti ti anni il suo aiuto materiale

ma soPrattutto morale, facendoti sentire tutto il suo affetto. Sono molti gli"angeli" come Marianna che vivono nelle nostre case, e a tutti loro va il nostro grande, sentito "grazie".

AUGURI ANCHE

A

vo il tuo amore Per questa canzone di Domenico

Modugno che ö un inno alla vita, alle cose belle che ci

riserva ogni giorno e che sDesso oerdiamo di vista,

oLrch6 äolpiti da un doloi'e, da momenti di difficoltä, di crisi familiare. ProPrio quello che sta capitando a t'e. Bench6 il periodo Piü difficile della tua esistenza si sia concluso, non riesci ancora a riacquistare quel-

la serenitä cui hai diritto. Non entro nel merito dei motivi alla base dei dissaoori con tuo padre,ti dico lolo che ouelio alfianco di un ammaläto di Alzheimer ö un cammino che mette a dura prova chiunque. Non essere troPPo severa con te stessa, dunque, e cerca di pensare a tufto I'amore chä hai donato a tuo padre e che avrä sicuramente ragsiunto il suo cuore, anche ieitempi piü bui della malattia.Ti stringo in un fortissimo abbraccio.

INTIMITÄI

Buongiorno, lntimitd, ho oopeno compiuto 71 onni, uirä oiü dellci mio omoto rivisto e olloro gli ouguri voolio forli o entrombe. hiimrta mi leoo onche ol ricordo delloäio coro mommo moncoto 2 onni fo. Anche lei ero uno vostro offezionoto lettrice e oli ultimi 2 onni dello suo üito, il mercoledi, quello con lntimilä ero diventoto un qoountomento irrint]Äciobile oer lei che mi osoettovo äerch6le legge'ssi le storie dello rivisto. Grozie per quei momenri i ndimänlcäbili

che mi ovete regoloto. Soero di continuore o ldggerri oncoro per molti onni o venire! LorY

Gentile Anno, sono un'offezionoto lettrice di lntimitä. Aspetto con

onsio il mercoledi, per. poter leggere lo nuovo riuisto. Mi piocciono molto

i rocconti, r

conslgll/

lo modo...

Mi pioce tutto! Per

i 70 onni

di lntimitä

voBlio. congrotulormi e tqrvt uno sorPreso:

posseggo il primo numero dello rivisto, tromondotomi do mio

modre. E proprio il coso di dire che siomo cresciuti insiemel Con offetto Cloro Moniscolco

razie care amiche,

\7per il vostro

pensierö gentile. Ci puö fa.re solö piacere sapere di esservi vicine da tanti anni, di aver accompagnato i momenti piü importanti della vostra vita.ll nostro abbraccio piü affettuoso!

vi slo o cuore? Voleb commenlore un fofio di orfuolito? Volete - - un consiglio, un porere su un problemo che rrr"piroaio porticolore? Scrivete o Anno Giusii - Porliomone - Redozione INTIMIA P.rzo Aipromonte l5o 20,l3,l Milono o ollo e-moil porliomone@quodrotum.it

-R;.;;;;.

4 Intirnitä


O R0MINA M0NDELL0 di sobrino Socriponti

«Conti nuo

o credere...

Romo, oprile

LE SFIDE

,F nt sosuene cne ft I una cosa ö im\\ \- possibile non dofacendo>>. Lo diceva Albert Einstein e oggi lo ripete Ro-

DI FUOCO AMICO. CHE

Fuo-

co omicoTF4S-Eroe Per omo-

re, Canale 5.42 anni e un figlio di l2 e mezzo,Lupo, nato dal matrimonio che pare

auAsl) slA REALTZZABTLE

ormai concluso con Nicola

dogli con accuratezza di ciö che accade, aiutandolo a leggere i fatti per bene e spronandolo a non usare le parole con troppa leggerezza, come fanno tanti giovanissimi di oggi. Si, i genitori possono avere un ruolo fondamentale nell'educare i figli al bene, all'amore verso gli altri e alla comprensione. E io cerco di farlo con Lupo. E non ö impossibile, sa?>>, ride. ' Ho dichioroto di pensore

Veccia Scavalli (pare, perch6

un fatto che preferisco non rivelare, mi scusi»), Ro-

<<ö

mina ö una gran sognatrice e nonostante nella vita ab-

Alice nel Paese delle Meraviglie e a credere che «sia fondamentale non restare immobili ed essere reattivi, lanciandosi anche in progetti ambiziosi. Perch6 se ci credi, prima o poi,le cose si avYerano». Sospi ra, I'attrice, seduta sul divano della sua bella casa romana che perö per lei «ö piü che altro la casa di Lupo, non la mia, io ormai vivo un po' qui e un po' lä», aggiunge, gli occhi

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od olmeno dieci cose impossibili ol giorno e che olmeno lo metä di esse si owerono: ä cosi? <<Mi

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mentre si racconta, sincera Fuoco omico ö

secondo lei, possibile o impossibile? «Possibilissimo, ovvio. La pace perö bisogna volerla e inseguirla dawero.Tutti. Oggi perö siamo forse piü Preoccupati dal terrorismo,che comunque ö una guerra a tutti gli effetti...».

Gliottentoti che owengono'

6

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rrti rn i le\

dell'attrazione e della forza del pensiero positivo. E del coraggio di crederci. Se ce la faccio io, possono farcela

tutti,visto che sono una Per-

tratti, spiazzante.

ombientoto in Afohoniston. [o poce oule nel resto däl mondo, che sogno ö,

succede spesso. Dav-

vero. Merito della legge

che brillano, ma il sorriso sempre un po' malinconico e, a

SI

TUFFA IN OGNI PROGETTO CON INCREDIBILE ENERGIA, CONVINTA CHE TUTTO (O

mina Mondello, protaSonista

bia ricevuto piü di una batosta continua a sentirsi come

IL SALE

DELLA VITA, PER TATTRICE ROMANA INTERPRETE

vrebbe disturbare chi la sta

(n queste settimane di

SONO

conlinuomente in quolche modo lo cbndizionono?

sempre piü viviamo in un mondö dove facciamo fatica

ti

a respirare perch6 sentiamo

il

sona complessa, sempre alla ricerca di qualcosa, sempre un po' in subbuglio>>. .

Uno coso impossibile che si ö owerqto?

«Non pensare con ango- doloredegii altri,enonserve <<L'essere stata scelta dal scia a ciö che sta succedän- nemmeno avere una sensibi- regista americano Terrence do ö assurdo, cosi come non litä particolare per percepir- Malick per il suo film Io the averne le cicatrici addosso. lo.L'unicacosaimportanteda Wonder. Quando sono anBasta accendere la w per fa- fare ö perö non lasciarsi pro- data a fare il provino 9ro fra re un bagno nel terrore, sia- strare dal terrore. Per ora ci migliaia di candidate. Perö ci mo raggi-unti continuamente riesco. Per scelta. Continuo ho ProYato lo stesso, ci ho da notiTe pessime,raffiche di infatti a pensare positivo e a creduto. E poi lo spettacolo mitracheti colpisconodiritte fare le solite cose. Nel mio teatrale che sto scrivenallo stomaco. Questo Provo- piccolo, poi, cerco di educa- do con Giovanna Mori: non ca una gran sofferenza,infat- re mio figlio alla pace. Parlan- PensaYo n6 di avere il temFoto oronde: Morco Rossi. Abito: Porosh. Gioielli: Crivelli. Scorpe: Lesillo. Slyling: Suite t9. tJfficio Stompo: Amendolo Cämunicozione. Moke up: Luciono Squeo. Hoir: FulvioTelloie per Simone Belli Agency. Locolion: limeshofel, Romo.


NEII,IMPOSSIBILE!» b..

po di metterlo in piedi n6 di riuscire a trovare i soldi per produrlo. Perö ho osato, con testardaggine, con puntiglio. Comporarsi cosl certamente ö stancante. A volte, di sera, sono distrutta. lnfatti, a chi

E sollecitazioni, come tutti i raE gazini di oggi. Conforto e ri-

!

S pratica quest'attivitä e spe-

mi chiede cosa faccio quando torno a casa, rispondo sempre "Dormo")).

Quondo lei lovoro suo figlio con chisto? <<Con mia madre, ormai da parecchio tempo ö venuta ad abitare da me, ö un po' una seconda mamma per Lupo. Una fortuna, specialmente per mio figlio, per me un po' meno, - ride. - Perch6 non ö facile la convivenza fra adulti, anche se comunque mi prendo tutte le libertä che desidero. Neanche per mia madre, lo so benissimo, ö semplice, ma abitiamo volentieri insieme perch6 la prioritä ö la serenitä di Lupo. E lui ö sereno»>.

Difficile, in questo sifuozione, colfivore un omore? <<,Al momento perö non ho una situazione sentimentale

stabile. I rapporti con l'altro sesso per me non sono facili,

forse perch6 metto al primo posto la veritä, la sinceritä, il rispetto. Continuo a chissä,

credere anche qui nell'impossibile>>,

ride.

Quolcoso do

rimproverorsi nelle relozioni sentimenüoli perö ce l'ho? <<L'esame di coscienza me lo faccio in continuazione. Anche nel dormiveglia penso sempre a quello che ö giusto e a quello che non lo ö, non riposo mai completamente. E mi rendo benissimo con-

to dei miei limiti, riconosco di essere una donna faticosa e che per gli altri non ö facile relazionarsi con me.ll problema maggiore ö forse che vi-

fugio I'ho trovato nello sporg

nella sciabola, per la precisioö§ ne. Ormai sono 5 anni che

COME E STATO LAVORARE CON RAOUT BOVA? «Rooul{nello bto sopro con Romino nello serie N, ndd ö stolo importonte per me dol punb divislo sentimenble, siomo sloli fidonzoli, mo ci erovomo giö rihovoti sul set di Milono Palermo li riamo.Questo ,ä[o pera il nostro stob d'onimo ö sloto diverso, piü sereno, nonoslonte futli gli scombussolomenti privoti oitroversoli do entrombi. Lui ho onche prodoilo lo fiction. E un produflore, se ö onche otlore, copisce meglio le fue esigenze, per cui ö sblo merwigliorc lovororc insieme.ln piü luiä un omico, uno persono che conosco profondomenb, o cui ho voluto bene e o cui voglio bene. Non potevo chiedere di piü». vo cosantemente nella paura

dell'abbandono, sono terro-

rizatadalla possibilitä di perdere Ie persone che amo. E quando si tratta di uomini, di relazioni sentimentali, temo sempre di essere lasciata>. 5iö chiesto do dove

orrivo questo pouro? perso mio padre 2 anstato sicuramente I'uomo piü importante della mia vita, ce lho avuto accanto per 40 anni, ö stato la mia guida.Solo che i primi ricordi che ho di lui,quand'ero piccola,ö di un uomo malato. Pro«<Ho

ni

ä.

E lui ö

babilmente ö questo che mi ha condizionato, ho sempre avuto paura che si spegnesse anzitempo, che mi lasciasse, che mi abbandonasse,appunto. Sappiamo tutti che la vita su questa terra ha un inizio e una fine, il problema ö che pertantissimi anni questa fine I'ho letta negli occhi di mio padre tutti i giorni, e ciö evidentemente mi ha lasciato delle ferite interiori che anco-

ra non guariscono.ll risultato sato che,tante volte,gli uomini li ho abbandonati... per ö

precauzione, per scongiurare il pericolo che mi abbandonassero loro.Ora pero sto lavorando su questo aspetto di me,anche per non causare troppa sofferenza agli altri...».

Oggi lo suo principole fonte difelicito comunque quol ö? «La felicitä ö un traguardo

e io sono in cammino, - risponde d'istinto,poi ci ripensa e precisa: - Owiamente ö mio figlio Lupo. Da l2 anni e mezzo ö la mia luce, il mio "per sempre", visto che in

amore per me non ö stato cosi,non ö cosi...». E un preodolescente complicoio? <<Complicato no, ma ha fretta di diventare grande,

forse perch6 ha milioni di

ro che continui per sempre, sono convinta che possa evitargli tanti guai. E perö uno sport che comporta parecchi yiaggi, fra qualche giorno per esempio devo accompagnarlo a una gara, per fortuna non sono in tourn6e. ll problema maggiore, inoltre, ö conciliare la sciabola con la scuola, ma io gli sto addosso, lo tartasso, invitandolo a studiare anche se lui in questo momento non ha troppa voglia di farlo.

lnfatti Lupo non mi sopporta quando faccio cosi. Per fortuna sua,sono spesso in viag-

gio... - Un attimo di silenzio, poi continua: - Mi chiedeva prima delle mie fonti digioia, oggi. Ebbene sono i viaggi. Un

tempo per me era una sofferenza grandissima allontanarmi dal fidanzato,da mamma, da papä dagli amici. lnvece

ora, un'altra cosa che avrei ritenuto impossibile se me I'avessero predeta, amo viaggiare anche per lavoro, anzi non riesco piü a farne a meno, owiamente anche perch6

so che mio figlio ö sereno e ben sistemato con la nonnar». Lo prossimo sfido?

lo'

««[accennavo prima, ö spettacolo che sto scrivendo, a giugno sarö al Teatro

Menotti di Milano.ll titolo ö Amomi o cado e la dice lunga sulla centralitä dell'amore

nella mia vita,c'ö tanto di me in ciö che racconto con Giovanna Mori. Per la prima volta sarö sola in scena: un altro sogno impossibile centrato»>.

NE PARTIAMO QUESTA SETTIMANA SUttA NOSTRA PAGINA FACEBOOK

Intirnitä

7


O S0CIETA

diAchitte Perego

VAGGIANDO nei luoghi dello spirito

possa essere vissuto in tan-

te "Porte sante" del mondo) sta registrando un'affluenza inferiore al previsto. I grandi movimenti dei

turisti religiosi (tra i 300 e i 330 milioni all'anno secondo il World Tourism Orga' nizotion e circa una ventina

in ltalia con 4,5 miliardi di euro di giro d'affari) riguardano le mete principali della fede. Quindi, Santiago di

Compostela, Lourdes e

Fa-

tima, ma soprattutto Roma e il Vaticano, seconda localitä che assorbe il maggior numero di pellegrini doPo la

Terra Santa, e quindi, re-

stando nel nostro Paese,San

Giovanni Rotondo di Padre Pio,Assisi di San Francesco, Loreto, Pompei, Padova di Sant'Antonio, ma anche Torino della recente esposizione della Sacra Sindone. Ma il fenomeno nuovo di

questi anni, aYYerte semPre Tarallo, ö il fortissimo au-

mento (dai l00mila degli

VECCHIE STRADE DEI PELLEGRINAGGI MEDIEVALI. E POI MONASTERI, ABBAZIE, SANTUARI UN TIPO DI VACANZA CHE PIACE SEMPRE DI PIU. ISPIRATO DALLA FEDE E NON SOLO A

LE

CH

I i chiamano i"turisti del! t" t"a"". Sono gli italiani Llma anche gli stranieri)

scanaAssisi o in luoghi sacri come i santuari mariani di Lourdes, Fatima, Medjugorie e Czestochowa dove, spesso, il pellegrinaggio coincide

santuari, conventi, abbazie, percorrendo, magari a piedi, le vecchie strade dei pelle-

anche con la preghiera per un miracolo. Fare i turisti religiosi si-

che sempre di piü si mettono in viaggio per visitare

grini medievali come il Cammino di Santiago di Compostela (a ds., due pellegrini e,

in primo piano, una pietra miliare con il logo delCammino) o la Via Francigena. Oltre owiamente a recarsi nelle "capitali" della fede a cominciare da Roma (con il Giubileo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco) e la france-

10 lntirnitä

gnifica, perö, anche riscoprire luoghi d'arte e di cultura, I'ambiente e la natura, il silenzio e qualche giorno lontani dallo stress del lavoro e delle cittä e, perch6 no?, anche la voglia di gustare la buona e semplice cucina dei frati o delle monache. Ma quanto ö diffuso il fenomeno del turismo religioso, quali sono i tempi

e i modi per praticarlo e come viverlo al meglio tra fede e viaggio? tE METE PRINCIPATI

ll turismo religioso, spiega Pietro Torollo, giornolisto

ä vioooiotore che ho scritto nuäärosi libri dedicori oi vioggidello fede (in autunno pubblicherä una serie di ebook sui cammini dei pellegrini) ö cominciato a crescere con il grande Giubileo del 2000 e ha registrato un costante aumento, anche se

I'Anno Santo promosso da Papa Francesco (complici la paura degli attentati terroristici ma anche il fatto che

anni Novanta ai 2 milioni all'anno di oggi) del numero di chi decide di visitare o trascorrere un week end o qualche giorno in piü (scelta

consigliata) nel luoghi dello spirito: le 380 abbazie e gli oltre 2.200 conventi, monasteri, eremi e santuari. Un

turismo mosso, oltre owiamente dall'aspetto spirituale, anche dal minor costo dell'ospitalitä di una foresteria di un convento rispet-

to ad alberghi o B&B, dalla possibilitä di visitare luoghi splendidi sia dal punto di vista artistico e architettonico sia da quello naturale e anche dalla ricerca del buon cibo e dei prodotti (dalle erbe ai "medicinali", agli amari al miele) prodotti dalla tradizione centenaria di monaci e monache. GLI ANTICHI CAMMINI

L'altro grande fenome-

no di questi ultimi an- 1 ni sono i milioni di fedeli ) che percorrono le antiche

/


O

SOGIETA

vie dei pellegrini.A partire da quelle piü famose, il Commino verso Sontiogo di Compostelo e l'antica Vio Froncigeno. E proprio

ficio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione a cui ö stato affidato il compito di organizzare

in occasione dell'anno giubilare, il 201 6, con la pro-

eu

posta del ministro Dario Franceschini ö stato proclamato ufficialmente anche I'Anno nazionale dei Cammini (il l' maggio si celebrerä I'ottava edizione della Giornata nazionale dei cammini francigeni), non solo quelli della fede ma anche quelli laici tra tultura e natura. Quindi la riscoperta, ricorda sempre Tarallo, di vie religiose meno conosciute come quella dell'Ambro (che portava dalla Madonna nera polac-

fino a Roma) o dei Normonni (dalla Sicilia sempre verso ilVaticano) piuttosto ca

che il cammino, sia in anda-

ta sia in ritorno, do Romo ol Sonto Sepolcro, passando per la visita alle splendide cattedrali della Puglia.

I'Anno Santo (www.iubilommisericordioe.vol oppu re

www.im.vol) dove troverai tutte le informazioni utili e

costantemente aggiornate. Sappi che per accedere al percorso verso la Porta San-

ta della Basilica di San Pietro devi registrarci sul portale del Giubileo selezionando

i tuoi dati personali e data e orario del pellegrinaggio. ll punto di accoglienza pellegrini ö in via della Conciliazione al numero 7. Oltre a fornire informazioni ö I'unico luogo dove ö possibile

mattino o durante la giornata,mai durante le ore di preghiera o dei pasti. 8 Ricordati che, in genere,

sono pochi i luoghi religiosi che prevedono un tariffario, nella maggior parte dei casi viene chiesta un'offer-

qualche giorno in un convento o un monastero ricordati che la foresteria fa parte inteSrante di un centro religioso e quindi non ö

ta libera.

po' di allenamento con lunghe camminate. E se durante il percorso ti trovi in difficoltä puoi chiamare il nu-

9 Rispetta gli orari e i ritmi

mero verde

un albergo. Per questo devi assumere (a partire dall'ab-

gna rientrare in genere entro

effettuare in extremis la registrazione. 6 Se decidi di trascorrere

dei religiosi, i loro impegni linelle foresterie esterne biso-

le 23, mentre per quelle interne il rientro coincide con

tour religioso,

meglio telefonare o scrivere

no in spalla, tratti della Via

stinazioni, le associazioni e

cosi da assicurarsi la dispo-

istituzioni cattoliche che possono fornirti pacchetti di viaggio vantaggiosi ol-

nibilitä. Meglio presentarsi il

Francigena, per esempio, attrezzati per un normale per-

PERFETTO PELTEGRINO

I

Se

vuoi partire per un

privilegia, soprattutto per alcune de-

tre che I'assistenza adeguata anche dal punto di vista spirituale.

2 Attenta alle offerte

a

prezzi stracciati e stai sempre alla larga da chi utilizza la fede per fare solo affari. 3 lnformati sulle agevolazioni per le famiglie e le offerte per figli e ragazzi.

4

Sappi che anche per i pacchetti di viaggi religio-

si acquistati in agenzia valgono gli stessi diritti per le vacanze previsti per i tour

oPerator. 5 Se pensi di recarti a Ro-

ma per

il Giubileo

della

Misericordia, informati sul portale ufficiale del Ponti-

12 Intirnitti

l5l5 del Corpo forestale dello Stato.

turgici e di lavoro. Sappi che

bigliamento) un comportamento adatto e non puoi pretendere servizi e trattamenti da grand hotel. 7 Prima di partire ö sempre

VADEMECUM DEt

corso di trekking, fai pasti leggeri, bevi molto, non lasciare il tuo corpo senza zuccheri. Preparati prima della partenza facendo un

la Compieta, alle 21. I0 Se vuoi provare I'espe-

rienza dei pellegrini medievali percorrendo a piedi, zai-

PER SAPERNE DI P]Ü

Sono tantissime le offer-

te in ltalia e all'estero da parte di agenzie, associazioni e tour operator sPecializzati nel turismo religioso. Ecco qualche indirizzo lnternet che puö esser-

ti utile. O Per le proposte e I'organizzazione di viaggi della ede: www.b reviv et.it, www. orpnet.org (Opera romana

f

E

CON INTIMITÄ...

pellegrinaggi) e www.rusco-

Core lefüici, o portire dollo prossimo seltimono, oi numeri 17, i8 e 20 di lntimitü, lroverele ollegote (o solo 3,90 € in piü) rre utilissime guide: Lo Vio di Sontiaoo. Vio'Fronciqeno e Moiosbri d'lnlio. Ricche di imm-ogini e di spiegoiioni, leguide contengono onche preziose indicozioni su coso vedere e dove soslore.

b

nivioggi-to.com.

O Sono molti i siti dedicati alla via Francigena: www. viofroncigeno.com, www. vi efro n cige n e. o rg I itl, www. o ss o ci o

zi

o n ev

i

ofr o n ci ge n o.

com, www.reteco mminifro n-

ffi DI SANTIACO

cigeni.eu.

H#i:+',*

O Sontuori.it ö, invece, il sito ufficiale dei santua-

ffi,-.;"^l ill

llr-

ri italiani con news, rubriche, segnalazioni delle feste, preghiere.

O Per avere informazioni sulle strutture e le offerte di alloggio delle decine di istituzioni cattoliche in Italia, puoi visitare il sito www.tu

r i s m o r e li gi o s o. e u .


O VIVERE INSIEME

o curo di Sabrino Socriponti

DALLA TUA PARTE

Sei uno neo momm o? Richiedi iI VOUCHER BABY SITTING SE DOPO IL CONGEDO OBBLIGATORIO DI MATERN ITA SINUNC| A QUELLO FACOLTATIVO E TORNI AL LAVORO, POTRESTI AVER DIRITTO A AUESTO CONTRIBUTO PER PAGARE IL NIDO O LA TATA i fanno sempre meno figli, in ltalia.Tanto che nel 20 15, come ha certificato nelle scorse settimane I'lstat,sono venuti al mondo solo 488mila bambine e bambini, l5mila in meno rispetto al2014. Cosi ö stato raggiunto il minimo storico di nascite dall'Unitä d'ltalia a oggi.

Dietro questo crollo delle

nascite ci sono ragioni sociali e culturali ma anche, e so-

prattutto, economiche. Non solo la difficoltä a troYare un lavoro e la casa per la nuova famiglia, ma anche i costi per far crescere un bambi-

o Q

o 5 <

no. Spese che aumentano se mamma e papä tornano al la-

voro e non hanno un aiuto gratuito dai nonni per occuparsi del bebä e devono affidarlo a un asilo nido oppure questo caso,secondo un'indagine di Fea una baby sitter. In

derconsumofori si possono spendere da 528 a 781 euro al mese per I'asilo nido privato e da 9 a 12 euro all'ora per la baby sitter. I costi dell'asilo nido scendono se si riesce a ottenere un posto in una struttura pubblica. ln questo caso, per una famiglia di tre persone (mamma, papä e

LA PAROLA At VETERINARIO

bebö) con un reddito lsee di 19.900 euro all'anno, in base all'ultima indagine (2015) r ealizzata dall' O s s e r v of o r i o nozionole prezzi e toriffe di Cittodi n o nzottivo (www.cinodinonzattivo.tt) il costo medio ö di 3 I I euro (dai 440 euro della regione piü costosa, la Valle d'Aosta,ai 164 diquella meno cara, la Calabria).

disolosio dell'onco". Il mio vetbrinorio, perö, mi ho consiolioto di effett.rore .o*räqu" dei controlli soecifici. Lei che coso nL oenso? Nel coso fosse detlo stesso porere del suo collego, o che etö ritiene sio opportuno sottooorre l'onimole o deile rodiogrofie?

'

18 lntirrritä

Oriono

I entile Oriono. lo diUsolosio dell'änco ö uno'molformozione orticolore conoenito ed ereditorio,

che

"colpisce prevo-

lentemente i cäni di toglio gronde. Do porte mio riten-

i'tod

I

,

,'lF*,.' ' 't(ir

Tw r "-L--.

§ d:"1

§

all'anno per chi ha un reddito

lsee non superiore a 25mila euro), ma anche il voucher boby siting.lntrodotto in via sperimentale per il triennio

.

LA DISPTASIA DETLANCA NEt CUCCIOLO DI LABRADOR Ho oooeno oreso un ..i.tiolo äi lobrodo., in un ollevomento, e mi ö stoto ooronlito che lo bestiolo ö-"esente do

O A chi ö riservotro Per ve-

nire incontro alle spese che comporta la gioia di diventare mamme, esistono una serie di aiuti pubblici. Non solo il bonus bebö (960 euro

tö dello spollo, del gomito, dell'onco'

e del

ginocchio.

oo che voloo lo oeno effeF iror" rno irdlo rodiogrofi-

A seouire un controllo rodiooä[i.o delle suddette

co precoce. che tenqo con-

ortifolozioni, che deve ovvenire in sedozione. Tenoo oresente che oer overe ün 'referto certi[iäoto, utile nel coso in cui dovesse for portecipore il cone.o delle äsposizioni, o per forlo riprodurre, e necessorlo rl-

to äi erentloli onoäolie o corico delle orticolozioni, onche se l'onimole proviene do uno lineo di songue esente. ln porticolore, roccomondo [rimo ditutto uno visito ortooedico intorno oi 3/4 mesi'di vito, ol fine di volutore lo deombulozio-

ne del cucciolo, lo stobili-

voloersi o un medico veterinor"''o obilitoto in tol senso. Dottor Piero Bionchi

lndirizzotele vostre lettere o: lNTlMtTÄ, Lo porolo olVaerinorio, Piozzo Aspromontel 5o,20131 Milono o oll'e-moil ilveterinorio@quodrotum.it 5e lo desiderote,potete inviore le foto dei vostri beniomini. Soronno pubblicote se ntenute di buono quohtd,mo non soronno restrtuite.

'


20 I 3-20 I 5,questo Youcher ö stato confermato, con I'u ltima Legge di stabilita,anche per il 2016. E dallo scorso febbraio ö attivo il portale dell'lnps

(www.inps.it) che permette alle madri lavoratrici di fare la domanda per ottenerlo. Si

tratta di un contributo riservato alle neo mamme che, dopo il periodo di maternitä obbligatorio, negli I I mesi successivi, rinunciano al pe-

riodo facoltativo di congedo parentale e decidono di tornare al lavoro.ln questo caso ottengono un contributo per pagare la retta dell'asilo nido o la baby sitter.

O Quonto vole L'assegno viene erogato alle lavoratrici sia pubbliche sia private, anche con contratti part time o parasubordinati e alle libere professioniste iscritte alla gestione separata dell'lnps. ll voucher tiene conto dell'orario di lavoro e puö arrivare a un massimo di 600 euro al mese fino a 6 mesi (3 per le lavoratrici parasubordinate). Non sono previsti parametri reddituali per la concessione del bonus ma viene comunque richiesta la presentazione dell'lsee che poträ servire

qualora venga decisa, esauri-

O Piü dirittiper le Iovoro-

to il fondo, una redistribuzio-

kici precorie Un'altra novitä

ne in base alle esigenze delle La

ö prevista nel disegno di legge relatlvo al cosiddemo JobsAct degli autonomi. Per incentiva-

domanda deve essere pre-

re la maternita,le neomamme

sentata per via telematica all'lnps. Per questo devi possedere il Pin on line dell'istituto (per richiederlo

con contratti di collaborazione o in partita lva iscritte alla

richiedenti.

O Come si richiede

consulta il sito lnps) oppure chiedere l'aiuto di patronati e Caf. La domanda deve contenere il tipo di beneficio richiesto (se come contributo all'iscrizione in un asilo nido pubblico o convenzionato, di cui va indicato il nome, o come voucher per sostenere le spese della baby sitter), la dichiarazione di rinuncia al congedo parentale, la durata (in mesi) del beneficio e va allegata anche la dichiarazione lsee. Se la domanda viene accolta, il bonus verrä erogato direttamente all'asilo nido oppure, qualora tu abbia scelto il ricorso a una baby sitter (di cui dovrai indicare il codice fiscale sem-

pre all'lnps),sarai tu a dovere ritirare i voucher (buoni lavoro) entro 120 giorni dalla comunicazione che ti so-

gestione separata dell'lnps riceveranno I'indennitä di maternitä dell'lnps (5 mensilita) senza piü essere costrette a

interrompere per forza il lavoro.Viene cosi applicata a questa tipologia di lavoratrici quanto giä previsto per le libere professioniste aderenti alle casse private. O Glisconli per l'osilo nido Per ridurre la spesa mensile per I'asilo nido, oltre a usu-

pubbliche (in genere, gli asili comunali) sulle agevolazioni previste per il pagamento delle rette. ln genere, gli sconti vengono applicati in base al

reddito certlficato dall'lsee. Piü ö basso, minore ö I'importo che deve essere versato mensilmente per la frequenza all'asilo nido. Achille Perego

{tornolisto economico de ll Gorno

no stati concessi.

Mio modre qvevo chiesto l'indennitü di occompognomenlo

eredi in relozione olle quote che spettono o cioscunö. Se

mo il riconorimenb dello preslozione ö owenulo dopo che lei ö deceduto. A noifigli spetlo quolcoso di questi orretroti?

A.t.

do primo che vengo

Do molti onniho in giordino -questo grosso cespuglrc sprnoso, che troflsce in modo spethcolore

ogniprimwero. [ho sempre sentilo chiomore

do mio modre "fior di

psco", mo non credo

sio tl suo vero nome. Potete chiorirmi Ie idee e dirmiche piontu ö?

Moriongelo

fiuesto bello pionto §{puö oenerore'in eF bti

{uokhä confusione, in quonio, o secondo dei luoghi, viene chiomoto "fior di pesco", per i suoi fiori nelle ionolitö del roso che sbocciono dol romo, mo onche "cologno giopponese o do fiore", perch6 ä imporentolo con il melo cotogno, e do qui i suoi frutti si"milio mele (commestibili solo dopo lo cotturo). ll suo nome botonico

GTI ARRETRATI DEHINDENNITA DI ACCOMPAGNAMENTO

XJ:: posto

in pogomento l'indennilö: in questo ipotesi i rolei mofuräti e ndn riscossi dell'involido deceduto ö pogoto ogli

si troilo di successione legittimo (quello senzo testomento) le sbmme spettono olconiuoe. oi discändenti leoittimi ä noturoli. ooli oscenäen-

ti legittimi, oicolloteroli, ogli olt iporeÄfi e ollo Stoto, secondo le norme del codice civile. Lo domondo di riscossione di queste somme orretrote puö essere presentoto do cioscun erede per lo proprio quoto o do ui", solo ere-

de in nome e per conb de-

gliohri. Sorö necessorio, tro [oltro, ollegore uno dichiorozione sostitutivo dell'otto

di

noicrietö do cui risultono qli eredi oventi diritto e lo deläo outenticoto di tutti oli eredl in fovore di uno di

e"s-

si, incoricotrc ollo riscossione in nome e per conto degli

ä

Choenomeles

ioponico, o sottolineore le origini orientoli, ed ö uno . pionto rustico, che si odotio o quolsiosi tipo di terreno, sopportondo climi sio

rigidi sio osciutti. Amo l'esposizione ol sole, mo tollero onche lo mezz'ombro. Fiorisce precocemente e se si omono le mocchie di colore ä bello l'obbinomento dei suoi fiori roso con il giollo delle forsizie, in fiore nello stesso periodo.

eredi medesiri. S" esistono coeredi minorenni, ä neces-

sorio l'oulorizzozione

del

Giudice Tutelore. Cloudio Sonvitole

Spedrc ,e vostre ,ettere o: lNTlMlTA, Previdenzo, Piozzo Aspromonte I 5a, 20 I 3 I Milono o ollenoil previdarzo@quodroum.it

.

FIOR DI PESCO O... DI MELO

fruire del voucher boby stfing informati presso le strutture

PREVIDENZA

Nr,::$'ifl'.Ti:

POLLICE VERDE......

LM. lniote le fou di pionte e fiori di ati volete conoscere rl nome o:lNTlMlTA" Pollice Verde, P'nzzo Aspromonte I 5 o, 20131 Milono o oll'enoil lmogioni@quodrarum.it

ll

moteriole riceyuto non soro reso.

lntirnitä

19


O

VIUERE INSIEME

GUIDA PRATICA

PROVA ANCHE TU

A RACCOGLIERE CIO

CHE CI OFFRONO BOSCHI E PRATI

A cuclNARLo.

r uN'AnvrA

E

cHE HA

RADICI LONTANE E CHE CI PERMETTE DI NUTR]RCI DI COSE BUONE E SANE

FORAGING, .lo speso nel verde t I nome, olimurgio,probabilI mente non dice molto. Ma I se parli a una signora in lä con glianni dell'arce e del piacere di raccogliere erbe nei campi per rifornire la cucina, di sicuro le vedrai illuminarsi gli occhi.llolrmurgio ö la scienza che in passato studiava I'utilizo di determinate piante

te ö quella di evitare

assolu-

tamente il fai da te: le piante non sono tutte uguali, Possono non essere innocue, anzi,

volte sono addirittura Proprio tossiche. E,visto che non

a

facile distinguerle semplicemente dalle foto,lascia perdere anche lnternetvai invece a fare pratica solo con una Perö

selvatiche per il nutrimento umano in periodi di carestia o povercä. ln tempi piü magri

sona dawero esperta,oppure

di adesso (perch6 ci sono stapensaYa anche al portafoglio

selvoticheA oafte che esiste anche chi prrti., l'urbon foroging nelle aiuole cittadine,

e mamme e nonne, anzich6

il consiglio ö di spostarsi dalla

recarsi in macchina al supermercato, andavano a scarpinare nei boschi per metcere insieme pranzo e cena. Co-

cittä per raggiungere ambienti incontaminati, decisamente di piü piacevole impatto: il foroging si puö fare dall'alta montagna sino al mare, in campi, prati, boschi. Per non incorrere in antipatici equi-

ti!), infami, oltre alla salute

si

me faceva sicuramente anche nonna Pinuccia, che in cucina con le erbe selvatiche sape-

va far magie e ha trasmesso la stessa passione alla nipotinaValeria. Ossia Volerio Morgherito Mosco,che oggi ha 36 anni e nel 2010 ha fondato il primo food lob che lavora nel-

oartecioa orima a un corso.

' o Dävd trovore Ie erbe

voci, meglio che t'informi bene per restare sempre in zona pubblica demaniale senza

sconfinare in territori privati. lmpara a osservare le regole di tutela ambientale che

la ricerca sull'utilizzo del cibo selvatico per la nutrizio-

sono alla base di questa disciplina:rispetta la natura evitan-

ne umana.

do di ärne scempio e Pren-

il foroging I'arte di andare per ambienti inconta-

di solo quanto serve alle tue necessitä senza esagerare col saccheggio di steli e fiori, per permettere alla pianta di soorawivere. ' O Tieni conto dello sbgione: in primavera raccoglierai foglie verdi, fiori e linfe, in

E

minati a"caccia" di erbe,fiori, boccioli, radici e cortecce commestibili, si basa proprio sul I'olrmurgio. Se sei incuriosita anche tu, la raccomandazione iniziale e piü importan-

' 20 Intirnitä

estate semi e frutti, in autunno oltre a questi potrai ricercare alghe (in mare o di acqua dolce nei laghetti), radici,

cortecce. Attenzione, non ti stiamo incitando a scofticare gli alberi. La corteccia commestibile si prende solo all'interno dei tronchi giä a terra,

abbattuti dagli enti forestali, per esempio di betulla, tiglio, di alcune conifere, immedia-

tamente al di sotto della corteccia lignea: macinandola finemente potrai preparare la cosiddegca farina di sussistenza,gustosa e ricca di zuccheri, minerali e vitamine, con cui i nostri bisnonni tagliavano le

comuni farine di frumento. Se sei una neofita, ti conviene cominciare col raccogliere comuni erbette primaveri li come cardamine, taras-

o fiori commestibili quali viole o

saco, rumex acetosa,

RISOTTO AI RAMETTI DI ABETE lnoredienti oer 4 oersone: olZuni

,orLfi

freschidi

primule, margheritine pratoline (ottime cucinate al car-

toccio!). I boccioli di pratoline e di tarassaco, tra I'altro,

sono squisiti se messi sotto

qbete, 200 gr di formoggio "lollerio" non troppo stogionoto, 4 pugni di riso Cornoroli, burro, pormigiono, vino bionco. olio o.b.

sale o sotto aceto, proprio come i capperi. lngredienti di pranzetti deliziosi possono essere anche more di rovo, mirtilli, i frutti del faggio, noci, nocciole, castagne selvatiche

Preooio un'infuso con i rometti spezzoti di obete, completi degli oghi, mettendoli in infusione per 8 ore nell'ocquo oppeno

e

bollito (mo o fuoco spento).

prugnole.

Ricorda di calzare semPre robuste scarpe da trekking, vestirti a strati per affrontare qualsiasi cambiamento climatico, portare borse di tela

uno podello con po.o olio, ,frmä con del vino bionco

e non sacchi di plastica, per äre respirare il tuo bottino. Se vuoi saperne di piü sul foroging e sugli specifici

ultimore lo cotturo. Monteco

corsi di raccolta, per adulti e bambini, o sul food lob che insegna I'arte di usare le piante

con burro, pormigiono e il formoggio lotterio

to

Troscorso questo tempo, filko bene tutto. Tosto ooi il riso in

e oooiunoi oiono piono il broJä di äbute .oldä, fino o

grottugioto. Servi subito.

selvatiche in cucina,visita il siwww.wood-ing.org. Livio Pettinelli


RispondeYvonne Corli,

owocoto civilista oVerono e a Milono

occAsroNr

Dr

It

rAVoRo

il

HÜ I.oOo PosTI IN VILLAGGI E ATBERGHI

PARERE DEt LEGALE

CONVIVENZA ED EREDIA

O Copionimozione, musicisti, bollerini, mo onche oddetti oll'housekeeping, comerieri, cuochi, copi portito, bormon, monulentori per le skutture. ll totole fo 920: tonte sono le fiqure riceicote oer l'estote e fino ol mese di ottobre do Club Esse, che gestisce villoqoi o olberqhi in

Colobrio e nelle lsole'mogglori. Lo porte"äel leone n-"1 r"cruiting spetto ogli onimotöri, che possono essere onche esperti di quolche sport, oppossionoti di musico o con il pcillino del[o spettoäolo. Dävono dimostrorsi persone ollegre e motivoie, con voglio di fore e disponibilitö o store in servizio per lutto l'eitote. Noturolmente, o loro sorö chiesto di overe occhi di riouordo oer i bombini nei mini club. Le selezioni si terronrio nel mäse di moqqio con colloqui nelle strutture ricettive: chi verrö sceltJäorrö dore lo iiisponibilitö immedioto ed entrore in servizio. ll provino per gli onimotori si terrö nelle sedi di Milono, N'opoli, Pescoro, Romo, Torino, Verono. E richiesto un'esperienzo in quolche ruolo onologo e lo conoscenzo olmeno di uno linouo stroniero. Condidoturo o: clubesse.it (lovoro con noi). O 200 inserimenti sono previsti dollo Oceon Stoff, che ho sede o Polermo e qestisce olberqhi tro Sicilio e Colobrio. Qui ondronnJo louorore qiävoni di stoff soprottutto per le oree di onimozione s[ettocolo. Ecco

Vivo con il inio compogno in un opporlomenio intestoto o lui, orredoto con i miei mobili. ln coso di suo scomporso, come potreitutelormidolle pretese ereditorie di suo figlio? Combierebbe quolcoso se fossimo sposoti in comunione dei beni? E poi: onche se non siomo uniti in motrimonio, pohebbe inüestormi l'opportomenlo? E i nostri frotelli possiomo escluderli dol testomento? Donielo

f L

rr.dd,

onsiderondo che il suo compogno sio gid divorzioto, p"r. tutelorlo dovrebbe fore'un"testome"nto losciondol le lo quoto disponibile il cui volore, in questo coso, corrisponde o metä del potrimonio.E/o poirebbe onche nominorlo usufruttuoriä. oorontendole äosi il diritto di obitozione. ll testo del docümento deve essere scritto o mono dol testotore, dgtgto e firmoto (peno lo nullita). ll fiolio ootrebbe impuonore ouesto testomento solo se il välorä dell'usufruito'[ed"s" quello dello suo quoto di legittimo. Quonto oi frotelli, non essendo eiedi legittimäri, potete tronquillomente escluderli dol vostro osie ereditorio. Se vi sposote, lo proprielö dell'opportomento non code in comunione,'doio che ö stoio ocquistoto primo del motrimonio: lei potrö quindi per läqq" lo metö. Se invece äon testomentä le loic"io "r"ditorne onche lo quoto disponibile, erediterö i due terzi. lnfine, in vito il suo compogno potrebbe cederle uno quoto dell'opportomento rJtonio con uno vendito o con un otto di donozione, che potrebbe essere revocoto solomente se ledesse lo quoto ereditorio per legge riservoto ol figlio.

Le offerte di lovoro, come prevede la legge, sono do intendersi rivoke a persone di entrombi i sessi. Il numero dei posü puö voriore secondo le necessito delle oziende.Lo redozione non si ossume responsoäilitd in merito.

lnviote le vostre /ettere, iJ piü possibile sintetiche e scritte o mo«hino o ol computer, o lNTlMlTA, ll porere del legole, Piozzo Aspromonte I 5o, 20 I 3 Milono o oll'e-moil legole@quodrotum.it

perch6 lo- compogno riguordo conlonti di pionobor, coreogrofe, bollerine, onimotori e showmon, tecnici di suono e Iuci. Spozio onche o sportivi con quolche potenlino per insegnore tennis, nuoto o surf e istrut-

tori di fitness. Curriculum o: oceonstoff.it (lovoro

It CONSIGTIO

.o,

noi)irrto

DETLA SETTIMANA

FUNGHI SECCHI IN VASO Per for durore piü o lungo i funghi secchi in voso, ed evitore lo formozion"-di ,rfT", ö utile inserire nel conlenitore dei groni di pepe nero. Roberto C. - Cornoredo (MI)

Lo lettrice outrice del consiglio dello settimo-

no riceverö o coso un set di 3 prodotti per gli- omici o quottro zompe [irmo-

to

I

FERPIASL Lo Cuccetto CUORE, morbido ed occooliente. ö odotto oer ootii .oni di piccolo toglio. ln "morbido tessuto di cotone, presento un'imbofiituro

sistente, ho uno vestibilitä perfetto e presento bordi riflettenti per essere visibili onche ol buio. E lovobile o mono con ocquo e sopone neutro. Il guinzoglio per

coni AMIGO DECOR sio nelle sponde loteroli sio nel cuscino interno estroi-

bile. Focilissimo do pulire, puö essere lovoto onche in lovotrice o 30'. [o pettorino ergonomico AGILA per

coni 5 focile do indossore

grozie ol sistemo di chiusuro con doppro mrcroreqolozione brevettoto Ferf,lost. Confortevole e re-

TA-

PE, estensibile e con cover

dollo fontosio occottivonte e intercombiobile, ö reolizzoto con moterioli di olto quolitd e impugnoturo ergonomico. Lo corotterizzo un unico e protico pulsonte con Ie tre diverse [unzio-

ni di orresto temporoneo, blocco p"rron"ni" e libel ro scorrimento.

Hoi onche tu un consiglio che t) piocerebbe fosse pubblicoto? Spediscilo, completondolo con indiizzo e numero telefonico per posto o vio email,o: . ll consiglio dello sqn)mono, Vivere lnsieme, INT I MlTh Piozzo Aspromonte I 5o, 20 I 3 Milono . vivereinsieme@q uodrqtum.tt

I

lntirnitä

21


t

PER VOl RAGAZZE

o curo di Sobrino Socriponti

w

t%

rN

Quello che vede...

al mio

MONDO WEB

....

LUDOVICA: «Quonte emoziont sul set di Non dirlo

FABIO FULCO I / outismo e un nobile

L

orooetto sociole sono ollä bo"se dello nuovo web serie Que//o che vedo. Nel cost onche Fqbio Fulco, con lo regio di Mourizio Cosoqronde. ll film nosce do]lo volontö degli outori Vincenzo Cotopono (che ne ä onche

protogonisto), Louro Peoe e Moio Solvoto di'oortore ollo ribolto ,nä fro le molottie piü involidonti mo di cui purtroppo si porlo oncoro troppo poco, l'outismo. Gli outori, come gli ottori,

honno intropreso un vero e proPno vroooro nel mondo delFäutismo, portendo do uno visito ol Centro di Riobilitozione

Neopo/isonif di Oitoviono (NA),

I lcammino nel mondo delI la recitazione Der ludoviI co Coscione, i7

anni, na-

poletana, ö cominciato per caso. Scoperta in un wor-

kshop organizzato dalla

capo!>> paggi e calarmi in una miria-

de di ruoli, magari tanto diversi da me,ö pura emozione, ö come scoprire mondi

nuovi. E un sogno che mi porto dentro sin da bambina, ma non ho mai pensato di poterlo realizzare: fare I'attrice era un'utopia,

scuola di cinema "La ribalta" dalla direttrice Marianna de Martino, sua attuale agente, ö stata immediata- eppure eccomi qui!>>. Chi devi ringroziore? mente proposta per la se«<Marianna de Martino, rie Non dirlo ol mio capa. Ora infatti la possiamo se- la mia agente, che ha orgaguire su Raiuno proprio in nizzato un workshop nelquesta fiction nel ruolo di la mia agenzia di moda per scovare qualche ragazza Mia, figlia della protagonista da inserire nella sua scuoVanessa lncontrada (con lei la di cinema. Si, ö cosi che piccola in alto). nella foto mi ha trovata. Fin da subiLudovico, quondo to ha puntato su di me e ö noto lo possione dopo qualche giorno dal per lo recitozione? ho subito fatto workshop siamo dire che <<Potrei nate insieme! Essere su un un provino da protagonista per la serie Non dirlo ol set, interpretare vari perso-

mio copo e sono stata Presa. Devo poi ringraziare i miei genitori, che mi hanno sempre aiutata a coltivare le mie passioni e che ora sono entusiasti per questa

nuova esperienza televisiva. Ma dico grazie anche al

regista Giulio Manfredonia, che ha creduto in me fin dal principio e mi ha permesso di essere qui adesso>>.

Com'ö ondolo sul set dello fiction? «<Non c'ö persona con cui

CASTING

X FACIOR: pop stor cerconsi (oncoro)

centro di eccellenzo

in Comoonio nello riobilitcizione di soggetti con deficit tisici, psichici e sensorioli, ä poi honno deciso di roccontore ottroverso uno web serie le dlfficolta che incontrono nello quotidionitö i oozienti outistici

e'le loro fomiglie. 5. C.

22 Intirnitä

.

Ci

sono rioccesi

i

moto-

J ri di X Foctor ed ö ri-

portilo lo ricerco di nuove voci e nuovi ortisli. ll von del tolent show di Sky Uno ö infotti giö in vioggio otlroverso le regioni itolione con X Factor On The Rood e lonte sono le cittö sedi dei costing, per esempio Romo (30 oprile, 'l e


ffi§eHt & ffim,l sicurarmi e ad aiutarmi. ln ogni caso non avrei potuto chiedere un cast migliore di questo, mi sono fatta tante

risate con Chiara Francini e ho vissuto momenti indimenticabili con ognuno degli altri attori>>. Come hoifoüo

o conciliore set e studi? <<Sono una ragazza a cui

piace eccellere in

tutto ciö

che fa e nonostante la gran-

de disponibilitä che hanno aYuto i professori nei miei confronti, sul set, tra una scena e I'altra, ero sempre con i libri in mano,studiavo tutto ciö che potevo. Ovviamente quando sono tornata a scuola sono riuscita a recuperare ogni materia. La scuola ö fondamentale!>>.

Oltre ollo recitozione, quoli sono

Lo nuovo vito di VIOLETTA hopo lo firmo con lo orestioioso etichetto Hollwvood LIRäco.ds, Mortino Stäesse[ l9 onni, debutto'con il suo primo olbum do solisto, IINI, che esce il 29 oprile in tutto il mondo. Si trotto di un doppio olbum che contiene nuovi broni inediti dello fonciüllo orgentino, oltre olle conzoni del film Tini - Lo Nuoyo Vita\i Vioieto, nelle sole itolione dol l2 mossio. Lo pellicolo, diretto do Juon Poblo Buscorini, riflettele vicende personoli di Tini e rocconto uno nuovo fose dello vito dello oiovone donno ollo ricerco di se slesso (sotto, uno sceno äel film). A,ttrice, contonte, bollerino e modello, Mortino ho esordito sul piccolo schermo o I0 onni soltonto. Dopo over studioto ,conto, .pionoforte e donzo, ho oJtenuto un successo plonetorio come protogonisto di Violetlo,

NLW

ri:i;

fi,, 3:J*äL','l$l:

due lour di concerti e vincendo due Kids' Choice Awords come miglior ottrice emerqente in Aroäntino e in Colomlio. E oro eäolo di nuovo in pisto. Queslo volto do solo.

tue vere possioni? non abbia legato e con cui

non continui ad avere un raPPorto molto stretto. si ö formata una grande famiglia e ho praticamente trovato nuovi zii, zie e sorelle. Con Vanessa lncontrada si ö creata una perfetta sintonia sin dal nostro primo incontro. C'erano giorni in cui mi capitava di non sentirmi all'altezza,in cui credevo di non essere abbastanza brava, e lei con un solo sguardo riusciva a ras-

2.l5,16 moggio) e Milono (14,

mog.gio). Queslo, POr, e propflo un onno tmportonte per il tolent show prodotto do FremontleMedio,.ch.e sto per festeggio-

re il decimo compleonno e che vede i tolenti delle possote edizioni roccogliere conferme e successi. A portire doll'ultimo vincitoä Giosodo, che con lo suo verve rock ho conquistoto il disco d'oro con il

«<Un'altra mia grande passione ö la ginnastica artistica, sport che ho praticato fino a qualche anno fa. Poi guardo tante serie tY ame-

ricane che seguo anche dal comPuter». Un sogno do reolizzore? «Quello di viaggiare per

tutto il mondo.Adoro

sta-

re a contatto con Persone

provenienti da altri Paesi e

scoprire la loro

cultura>>.

Sonte Cossentino

singolo ll rimpianto di te. di Sonremo, roppresenMo il successo non ä mon- terö !'ltolio oll'Euiovision coto nemmeno o due dei Song Contest 20,16 con vincitori delle scorse edi- uno versione in inglese zioni: Lorenzo Frooolo. del singolo certificoto oro che con il nuovo olbrni Nessun grodo di seporoZero Grovily ho esordito in zione. Fotti dunque ovonti, cimo ollo clossifico dei di- se speri onche tu di divenschi piü venduti e ho colletore lo prossimo pop stor. zionoto in solo due onni 6 ll colendorio completo e dischi di plotino e 2 dischi oggiornolo delle toppe d'oro. Froncesco Michie- dei coslino ö disoonibile lin, poi, dopo il gronde sul sito xfäcnr.sky.ir. llimsuccesso oll'ultimo Festivol portonte ö che tu äbbio t O

onni compiuti e che ti iscril

vo compilondo il form on Iine sul sito xfactor.sky.it/ costing o chiomondo iInumero 0423402300. Per i gruppi e le bond sono occettote unicomente le iscri-

zioni tromite il form on line, dove occorre coricore uno performonce video. Le puntote dedicote olle selezioni soronno in ondo su S§ Uno HD il prossimo settembre.

Inti rrritä

23


o rrmpo LIBERo diAnnoliso

MUSICA TOREDANA

scorsellini

APPUNTAMENTI Rosseone

;

BERTE

Milonö per Gober

Amici non ne ho... mo omiche si! (Worner Music) E un omoggio pieno di o[ fetto e stimo "oll'indiscusso reoino del rock itoliono" e lo oävo orovoto che lo solidoi'letö femminile esiste onche in compo musicole: il nuovo olbum di Loredono Bertö orrivo dopo un lungo silenzio discogrofico o celebrore i suoi 40 onni di corriero e o son-

ferenti nello riletturo di olcuni dei broni piü significotivi del repertorio di Loredono. «Ci siomo strette tutte intorno o lei oerch6 in fondo tut-

cjre, nel contempo, lo suo rinoscito ortistico. Giuroto

gio».

od Amici,

insieme od Anno

Oxo, Sobrino Ferilli e Moroon. in librerio con lros/o-

- Le

doh

lo oiustizio" o curo dei mo-

biomo estro, follio e corogLe

oiiroti Gherordo Colombo

"omiche" che honno

duettoto con Loredono sono: Emmo [Non sono uno signo roJ, Noemi (DedicotQ, Ales' sondro Amoroso (Sei bellis-

rello Mimi, qui reinterpretoto in modo struggente con Poolo Turci. Ed ä emoziononte

ä Sokotore Cosentino. Mercoledi27, "Anime in fugo", concertoto o due su testi di

onche rioscoltore Mio Mor-

Gober e Sondro Luporini,

simoJ, Eliso (E lo luno bussö/,

tini in Sfromo come stiomo,

con Alessio Boni e Morcello Proyer. Giovedi 28,"lpo'

goccio), Anto

conzone che ovevono pre-

nello Lo Coco (Follecittä), Ai-

sentoto insieme o Sonremo

do Cooper (Mo quole musico leggero), Potty Provo fMi moni[i), Bionco Atzei (Cosi ti scrivo),lrene Grondi fBuongiorno onche o fel e noturolmente lo stesso Monnoio (ln olto more e ll more d'inverno). Tutte ci honno messo

nel 1993.

Nino Zilli

oll'inizio di un nuovo co-

pitolo dello suo vito. A dorle spinto e sostegno ö stoto on-

che questo progetto creoto per lei do Fiorello Monnoio, ollo orimo esperienzo come produftice ottitti.o, che ho

(Lo

l'onimo, e si sente, mo il picco emotivo dell'olbum orrivo con [uno, brono scritto dollo Bertö dopo lo morte dello so

toinvolto oltre grondi voci femminili di genärozioni dif-

LlBRI

tisto milonese o tredici onni dollo suo scomporso. Apre lo rosseono mortedi 26|'incontros[etocolo "Gober e

fotto un oenere diverso, - ho

Zonäo, l'outobiogrofio giunto ollo terzo ristompo, e impegnoto nello preporozione äi un tour che poitirö o fine giugno e forö ioppo onche äll'Areno di Verono, lo Bertö ä

Lo Fondozione Gober or-

gonizzo dol26 ol 28 oprile ol Piccolo Teotro Grossi tre oppuntomenti per ricordore, iileggere e opprofondire l'opero del gronde or-

te noi le'dobbiomo quolco so. Anch'io che ho sempre

dichioroä Fiorello.

..

9i.fgg!s..Pgai:| ....

Le

voci di tutte

si

intrecciono, infine, o quello

dri miei, i podri tuoi", reoding spettocolo creoto per l'occosione do Gioele Dix.

groffionte, espressivo e unico di Loredonoin Amici non

ll 26 ingresso grotuito, il 27 e 28 posto uniio € 15. lnb:

ne ho. Un omico, in reoltö, lo

www.giorgiogober.it

Bertä dimostro di overlo onche qui... E Luciono Ligobue che ho scritto per lei l'inedito E ondato cosi. foltro nuovo brono, ll mio funerole, ö del

lo stesso Loredono e chiude il disco con ironio togliente.

.

Omoggio ol Bordo

di Peter Ackroyd, SuPeöeot, pa99.672,18 C. quottrocento onni fo, morivo Williom Shokespeore. ll 23 oprile L'outore treo un'opätä che ö il romonzo dello vito del gronde drommoturoo: uno bioorolio che ci fo scoprire le vicende piü roppresentotive iäportonti de]l'esistenzo del genio inglese, che nocque nello piccolo e importonti 'd ndl nel t1564; SOa; lovorö in teotro, räcitondo nelle prime sole londinesi, scricittö di Strotford queio di dl quenel tuito nel..poesogglo innonzi tutto occompogno i.nnonzi Aikroyd ci occomp-ogno vendo e componendo. Ackroyd ,"nJo tro Cinquecento covollo o e Londro, di Stroifoid le sti'ode percorrendo sto mondo, e Seicento, äor" t" opportenesse o quel tempo, c.onsentendoci di ossoporore l'ombiente teotiole e l'otmoslero di quel teäpo e focendoci sentire speitotori elisobettioni. SHAKESPEARE

'1616,

Noir nello Copitole

TNGANNO DELSIPPOCASTANO di ftloriono sobofini, soloni, pogg. 336, lfi,q) €. Un'intervisto importonte quello che deve fore Violo Ornoghi: si trotto di Asconio Restelli, noto imprenditdre, condiäoto sindoco o Romo. Mo. quondo lo. giornolisto onivo. o coso Jell'utmo, lo trovo codovere: golo toglioio eocchi öovoti. Spoventoto, chio-

mo il colleqo Leonordo Molinverno, espero di cronoco nero e speciolizzolo in inchiestä scomode. coso si celo diätro questo morte eccellente? lmprenditorio, molovito, informozione e politico si äescolono in uno Romo pieno di insidie; in cui lo coppio di repo*är si ritrovo od offrontore uno ricerco dello veritö piü complesso e pericoloso di quonto si immogini.

Fiere

BErGrOtOso (PVl Next Vintoge Dol 22 ol 25 oprile si di Belgio ioso uno nuovo edizione dello mostro mercoto che richiomo un gron numero di oppossionoti dell'estetico r6tro. Gli oltre cinquonto espositori di modo e occessori d'epoco propongc

tiene ol Costello

no un vioggio ottroverso lo storio e l'ev-oluzione del co stume dol '700 fino ogli on-

ni '90. Ororio: 10-20. ln€. 7 I lO. lnb: www.

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belgioioso.it


O

UANGQLO Dl

MILLY

hdirizzatele vostre lettere o:L'ongolo di Mitly,lntimitä,PzzoAspromonte l5o,20l3l Milono o vio e-moil o: milly@quodrotum.it

Chi ben COMINCIA... ne quotidiana, perch6 quello che facciamo o non facciamo prima di dormire e appena svegli puö influenzare molto il resto della nostra giornata.

Avere un buon risveglio dipende infatti da come abbiamo dormito e si dorme bene o male in relazione a come e quando siamo andati a letto. ll nostro organismo ha un suo ritmo naturale e ha bisogno non solo di dormire un certo numero di ore, ma anche che questo awenga con regolaritä

f \-

he cosa c'ä di meglio che

iniziare la giornata pie-

ni di energia dopo una bella dormital Ma il fatto ö che per alcune persone la sveglia che suona puö diventare un incubo, soprattutto ora che ö primavera. Svegliarsi con il piede giusto ö fondamentale per avere una giornata positiva e, se vogliamo raggiungere

questo obiettivo, dobbiamo cominciare a capire che cosa sbagliamo nella nostra routi-

letco come un girarrosto e la sveglia ci cogliera magari in un

all'inizio, ö molto importante anche, appena svegli, fare

sonno profondissimo invece che nel sonno leggero del mattino... Con queste Pre-

le cose giuste che ci aiutino a partire bene. Da qualche parte ho letto una frase che dice:

messe la giornata sarä pesantissima. Ma non ö solo I'andare a letto tardi che ci puö far avere sonni difficili. Molte persone la sera fanno attivita che non conciliano affatto il sonno, come per esempio I'esercizio fisico, oppure tra-

"Al mattino prima di correre per gli altri inizia a correre per te stesso". Ecco, questo ö un ottimo slogan che,tradot-

to nella pratica,

significa che appena svegli dobbiamo farci

nella stessa finestra di tempo.

scorrere troPPo tempo da-

E importante poi che questa

vanti a uno schermo, che sia del computer,del tablet o del

nale: ognuno sa che cosa gli fa bene fare. E se volete dawero

cellulare. Gli schermi, ahimÖ,

capire che cosa va e non va nel vostro sonno e nel vostro risveglio vi consiglio di tenere un piccolo diario delle ore della sera e di come ö andato il risveglio. Questo vi aiuterä

nestra, preferibilmente, non inizi dopo la mezzanotte. Mi spiego meglio.ll nostro stupefacente organismo a una certa ora comincia a entrare nella "modalitä sonno" e inizia a fi

produrre

la famosa melato-

nina, una sorta di sonnifero naturale. Capite bene che se abbiamo I'abitudine di andare

a letto troppo tardi, stravolgiamo questo ritmo naturale e al momento di dormire il nostro organismo non ne

l

lroroMilly, ho 32 onnie sono single, mogori non lonlo folicemenle e non lonto per scelb. Mio sore!!o, pero, si ö mes' so in leslo dioccosormio tutli icosli e non fo che presentormi omici e omici degli omici, liberi o presunti toli. Orgonizzo cene. oil,e. visite oi musei e quonfohro. Non ti dico com'ö imboräzzänre, perchö si copisce lonüono un miglio che l'incontro ö combinoto, e oltretutto sui tipi che mi ho presentotro finoro... meglio sbndere un velo pietdso. Non dirmiche devo porlorle chiäro o disertore quesü sue iniziotive, Perch6 non ierve: lrovo sempre il modo di incoskormi.

vincenzoll

io invece,caraVincenza,vorrei proprio dirti di parlarle chiaro, non per rimproverarla ma per aprirle il tuo cuore. E comunque mi sento in dovere di dire che tua sorella sta facendo, anche se in maniera un po' maldestra, la cosa migliore Per te. Non sei single per scelta, ammetti tu stessa, dunque se capitasse I'incontro giusto non ti tireresti indietro. Ma come puoi pensare di incontrare I'anima gemella rimanendo chiusa in casa? Poi cefto capisco perfettamente il tuo imbarazo quando ti , trovi coinvolta in queSti incontri combinati che vogliono essere

26 Intirnilt\

sibilita di entrare nella modalitä sonno. Ma, come dicevo

una coccola. Per alcuni sarä un po' di ginnastica, per altri bere il caffö leggendo il gior-

INCONTRI COMBINATI

f L

vorrä proprio sapere. Passeremmo la notte a girarci nel

hanno il potere di eccitare il

cervello e, di conseguenza, neutralizzare I'effetto della famosa melatonina di cui so-

pra. Dunque almeno un'ora abbondante prima di dormire meglio spegnere tutto per dare al nostro corpo la pos-

a mettere in relazione le due

cose e a modificare le abitudini e. .. buon risveglio a tutti!

NE PARTIAMO QUESTA SETTIMANA SULTA NOSTRA PAGINA FACEBOOK

spacciati per casuali. Dunque per riassumere:giusta I'idea, sbagliato il modo in cui viene messa in Pratica. Allora quello che dovresti dire con franchezza a tua sorella Ö che le sei molto grata per quello che organizza ma la preghi di fare degli inviti meno "mirati" evitando I'effetto "tutti sappiamo ma hcciamo

finta di non sapere". Dille che questo ti imbaraua' talmente che, invece di aprirti,ti chiudi in te stessa e finisci per rifiutare il contatto con persone che magari, incontrate in maniera piü casuale, potrebbero invece suscitare il tuo interesse. Dopo di che,Vincenza, penso che potresti anche tu darti un po' I'aiuto di tua sorella. Come? Fai mente locale su quali sono i tuoi interessi, le cose che ti piace fare e dunque partecipa a iniziative, frequenta corsi, conferenze, seminari..' Fare cose che ci piacciono, oltre a metterci di buonumore, ci dä ottime possibilitä di incontrare Persone che,avendo inostri stessi interessi, ci sono affini. ln questo modo ö anche piü facile conoscere qualcuno che possa essere I'altra metä della mela, capisci? Quindi no ad andare a casaccio in luoghi dove si possono fare incontri perch6 si finisce Per avere il tipico atteggiamento di chi va "a caccia", e questo potrebbe allontanare piü che awicinare le persone. Si a frequentare Posti dove si fanno cose che ti piacciono:ti concentreresti su quello che stai facendo e ti comPofteresti in maniera naturale e spontanea. E la spontaneitä, si sa, Ö semPre un'arma vincente! da fare senza


$-e p§{"§

.

ffippffiss§mmmnqi vie enrdm di vrrn vERA

!n \ r I \1

erena, per qualä

giorno sono fis: sati i collooui con

g[ insegnanti?

Faccio questa domanda a mia flglia una prima vol-

ta con un tono di voce normale. Poi la ripeto piü volte, praticamente urlando, ma ö tutto inutile. Lei sta "messaggiando" al cellulare con i suoi amici ed ö come se si trovasse su un altro pianeta. Spazientita, sono costretta a strapparle il telefonino di mano per farmi ascoltare. Ehi,ma seiimpazzita? -reagisce sgarbatamente lei, cercando di riprenderselo.

Alla fine si degna di rispondere alla mia domanda e io posso uscire per tornare al lavoro. Subito mi segno il giorno sull'agenda, perch6 non voglio rischiare di sbagliare data, come mi ö capitato l'anno scorso. Essere una mamma separata

non ö facile, specialmente con un lavoro impegnativo come il mio. Faccio la giornalista, co-

:^

t

§

I

#

t

i

me ho sempre sognato fin da bambina. Non sono certo famosa, ma ho un posto

lji

di redattrice in un quoti-

il

diano locale e me lo tengo stretto. In passato ho avuto anche l'occasione di condurre un programma, sem-

Senzo cellulore? Si PUOI \

Lc perieolsss dipendemxs di rnim fig§§u doä relefomlna e d«ri sociul vlefwönk rm§ pr*ü€§e*ps m?§ä*§. ffiewo frovwre §,ril'r lyr&del per riporfmr§* mtr§m res*fck... Intirnitä

27


bato, cosi almeno da papä potrö stare in pace.

pre in una televisione della zona.ma mia figlia era piccola e ho preferito rinunciare per dedicarmi a lei.

E comunque Ia veritä

ö che mi piace l'atmosfera della nostra piccola redazione e anche il fatto di uscire a cercare le notizie, come non fa piü quasi nessuno, invece di rimanere attaccata allo scherrno del computer. Non che io sia contraria alla tecnologia, ci mancherebbe. Sarebbe impossibile fare la giornalista nel 2016 senza destreggiarsi tra cellulare, tablet e quant'altro, perö quando parlo con le persone mi piace ancora guardar-

le negli occhi e per questo mi preoccupa un po'il fatto

bi. Era piccola, ma ci sembrava matura e in grado di gestirsi. Da allora, per ogni compleanno, ha chiesto solo

nuovi modelli di telefonino o altri strumenti tecnologici. Sembra che per lei non esista altro.

Alla sua etä io ero giä una divoratrice di libri; ne avevo moltissimi e mettevo da parte le mance che ricevevo

per comprarne altri. Di nascosto, giocavo ancora con le Barbie, anche se le mie amiche le avevano giä relegate da unpezzo in soffitta. Oggi invece sembra che i bambini non siano piü interessati ai giochi giä a parti-

volte usciva l'infermiera a chiedere un po'di silenzio. a

Adesso, invece, anche i piü piccoli hanno qualche gioco

elettronico con cui tenersi occupati e visto che spesso nel frattempo anche i geni-

tori digitano sul cellulare, c'ö un silenzio irreale e anche un po'inquietante. Questa situazione mi col-

pisce cosi tanto che dopo aver registrato l'intervista mi viene voglia di scrivere un articolo di costume sulle dipendenze dalla tecnologia e lo propongo al direttore. Visto che viene accettato, inizio subito a fare qualche ricerca in Internet,

Sospiro, consapevole che a questa etä. per i figli. un genitore attento ö soltanto un rompiscatole. E di sicuro il mio ex marito le lascia fare ciö che vuole.

n pomeriggio in cui rientro prima del solito trovo Serena in bikini davanti allo specchio, mentre si scatta foto con il cellulare.La situazione mi insospettisce subito, visto che non ö ancora estate e la temperatura non invita certo a spogliarsi.

Le chiedo il perchd di

quella foto e lei insiste nel dire che voleva solo far vedere il costume alle sue amiche. Non ci credo, dal mo-

mento che non si tratta di un capo nuovo, e continuo a fare domande a Serena,

re dai dieci anni. certe volte anche prima.Tirtte le case in cui entro sono ordinate, senza cesti di giocattoli straripanti, con i bambini silenziosi e immersi nei loro videogiochi e i genitori liberi di fare ciö che vogliono. "E comodo per tutti. ma sarä giusto?'lmi chiedo. Esco dalla redazione per andare in ospedale: devo intervistare il primario del reparto pediatrico che va in pensione. Per molti colleghi sarebbe un incarico noioso, mentre a me piace incontrare persone che fanno lavori reali, che si rendono utili alla comunitä, e non solo politici o attori. Quando arrivo mi dicono che il professore ö occupato, quindi mi siedo in sala

soprattutto riguardo agli adolescenti, e mi segno il titolo di qualche libro da

con un tono di voce sempre piü allarmato. Alla flne. dopo intermina-

leggere.

bili discussioni

II giorno dopo ne compro un paio e comincio a dargli un'occhiata. Mi bastano poche pagine per rendermi

punizioni, Serena ammette che quella foto in costume avrebbe dovuto mandarla a un amico conosciuto su Fa-

conto di quanto siamo ingenui noi genitori: siamo convinti che i nostri figli siano ancora bambini, quando invece ö la tecnologia a farli

cebook.

per il momento la ascolto

d'attesa, tra genitori che

ulteriori do-

alle visite. Ricordo che quan-

ma ora mi chiedo se sia davvero cosi. Nei giorni successivi os-

Quando suo padre e io ci siamo separati, Serena ave-

do lo facevo io con Serena, mi portavo sempre libri illustrati oppure peluche per intrattenerla e lo stesso facevano gli altri genitori, tanto che in sala c'era sempre un gran baccano e

che mia figlia sia sempre at-

taccata al telefonino.

uando arrivo in redazione ne parlo con Cristiana, la segretaria del direttore, che ö anche una delle mie

migliori amiche. - Mal comune, mezzo gaudio. Silvana. - cita. in risposta alle mie preoccuTua figlia non ö pazioni.

diversa dagli altri quattordi-

cenni. E in fondo, anche noi adulti ci comportiamo come

loro.Tu esci senza cellulare? Passi mai una giornata senza

collegarti a Internet? - mi incalza. - La risposta ö no. Mi sembra che la questione sia piü complessa di come la dipinge Cristiana, ma

senza farmi mande.

va dieci anni e di comune accordo abbiamo deciso di regalarle un cellulare perch6 potesse rimanere sempre in contatto con entram-

,28

I

nti

rrr i tr\

accompagnano

i figli

crescere, e troppo in fretta.

Ovviamente sono a conoscenza dei pericoli che si corrono in rete, ma ora inizio a interrogarmi con piü preoccupazione sulle mie responsabilitä di madre. Mia figlia si ö iscritta a Facebook per tenersi in contatto con le compagne di scuola, o almeno ö ciö che mi ha detto.

servo Serena con occhio critico e cerco di ridurre il tempo che passa al cellulare

o davanti al computer. Lei reagisce rabbiosamente.

- Piantala di stressarmi! Non vedo l'ora che arrivi sa-

e minacce

di

- E tu mandi una foto del genere a uno che nemmeno conosci?

-

le dico tratte-

nendo a stento la rabbia. Ma dai. chiunque puö

-

vedermi in costume in piscina o al mare, de lei.

-

si difen-

cose molto - Sono due le faccio notare. diverse, stai dando la tua fldu-ciaTua uno sconosciuto, che dopo questa richiesta te ne farä magari altre. Come fai a sapere che uso farä di quella foto, come puoi fidarti? Ma quanto la fai lunga,

-

mamma!

-

sbuffa Serena.

- E solo unragazzoditerza media come me. che mi ha detto che se sono cosi carina di viso, chissä in bikini. Proprio in quel momento squilla il cellulare. Serena lo agguanta e si volta per al-


lontanarsi. Io la blocco subito e glielo strappo di mano, spegnendolo.

gazzino della sua etä, ma un uomo adulto che approfitta

- Ma tu sei fuoril - si agita lei, cercando di ripren-

della copertura di Internet per adescare le adolescenti. Serena non vuole dar-

Che figure mi fai

mi retta e per dimostrar-

fare? Puö essere importante. Adesso basta! escla-

melo mi mostra la foto che

derselo.

-

mo secca.

-

lui le ha mandato di reD'ora in poi cente. Mi accorgo cosi che

questo aggeggio lo vedrai con il contagocce. E pure il computer.

Serena si mette a piangere e cerca di riprendersi il cellulare, ma io non ce-

do.

Mi rendo conto di es-

sere stata incredibilmente cieca e ingenua, fino ad ora, lasciando a mia figlia la li-

chattano quotidianamente e che mia figlia lo considera una presenza fondamentale nella sua vita, anche se non si frequentano. Non ö tutto: ormai il cellulare e Internet hanno sostituito in gran parte la sua vita sociale.

di

A parte un corso

danza, che frequenta un

bertä di muoversi in Internet come se fosse una persona adulta.

paio di volte alla settimana, passa la maggior parte del suo tempo a digitare su uno

La tempesto ancora di domande. per scoprire qualcosa di piü di questo fantomatico ragazzo che

schermo.

le ha chiesto la fotografla. Tento di farle capire che

profltto, un paio di volte ö stata sorpresa a usare il cel-

potrebbe non essere un ra-

lulare in classe. Pare che sia

Vado a parlare con i suoi insegnanti e scopro che o1tre ad aver avuto un calo di

un problema comune tra gli adolescenti, ma mi sembra di non riconoscere piü mia

figlia.

-

Com'ö possibile,

ö

sem-

pre stata una ragazza tranquilla ed educata! - esclamo di fronte alla sua insegnante di italiano. A volte sono proprio

-

iragazzi piü tranquilli a lasciarsi ammaliare dalla tecnologia, che li fa sentire sicuri e meno timidi, - commenta lei. Forse ha ragione. Probabilmente per Serena mettersi a chattare con uno sconosciuto ö un modo di sentirsi piü disinvolta, di indossare una maschera che la proteg-

ge dalla sua timidezza abi-

tuale. Ma ö con la vera se stessa che deve imparare a convivere, non con un alter ego virtuale che non esiste! Capisco cosi che la situazione ö piü grave di quanto pensassi e decido di parlare

con il mio ex marito. E inutile che metta a punto un

piano per distoglierla dalla sua dipendenza, se poi lui la lascia libera di fare ciö che vuole. Gli chiedo di incontrarci in un bar e mentre gli parlo di nostra figlia Renzo non si stacca un attimo dallo

schermo del suo tablet e continua a controllare le mail.

-

Insomma.

-

sbotto

- stiamo parlando di nostra flglia! Vuoi ascoltarmi e smetterla con quel stizzita,

coso?

Renzo mi guarda stupito. come se stessi parlando una lingua a lui sconosciuta. Da quando in qua sei

-

contro la tecnologia? - mi chiede ironico. - Quando stavamo insieme. anche tu eri sempre attaccata al computer.

-

-Evero.-ammetto. e questo dimostra quan-

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ciata che mi risponde a stento quando le parlo e anche durante il viaggio in macchina verso la montagna resta chiusa in un ostinato silenzio.

to fosse superficiale la no-

Secondo le indicazioni,

stra relazione, visto che non

ci prendevamo nemmeno un momento per parlare di noi. Ma adesso ti sto dicendo che nostra figlia stava per mandare una sua fotografla in bikini a un tizio conosciuto in chat e tu non fai nem-

meno una piega.

quel punto Renzo finalmente mette via il tablet e io gli spiego tutta la storia, cercando di trovare insieme a lui una soluzione.

-

Innanzitutto le control-

lerö di nascosto i messaggi e le chiederö di smetterla di chattare con persone che non conosce. So che toglierle il cellulare sarä impossibile, ma glielo lascerö solo quando avrä finito i compiti e glielo farö spegnere la sera alle nove.

Ma come si [a?

chiede Renzo.

-

si

Se le pro-

porrö una cosa del genere, Serena diventerä una belva.

- Siamo i suoi genitori e dobbiamo darle delle regole, - gli ricordo. - Anche quando questo ci costa fatica.

Impiego un bel po' di

tempo a convincere il mio

ex marito a collaborare, ma

alla fine mi promette che ci proverä.

Nelle settimane successive faccio i salti mortali per seguire Serena il piü possibile e verificare che rispetti le regole che abbiamo stabilito

e che soprattutto la smetta di chattare con q:uelr agazzo di cui non sa nulla. Lei alterna scoppi di rabbia a crisi di pianto, e io sono dawero al limite della sopportazione. Non mi piace fare il poliziotto, vorrei fare la mamma e basta. Rimpiango i tempi felici, quando Serena anda-

30

I

nt irnitä

va alle elementari e faceva-

mo un sacco di cose insieme. Le piacevano molto gli animali e Ia portavo spesso a visitare parchi e fattorie.

A quel punto mi

viene

un idea. Finora mi sono limitata al divieto di usare il cellulare, senza proporle qualche alternativa interessante,

per dimostrarle che la tecnologia non ö tutto. Quindi lei lo vive come un'imposizione, ma con un

po'di fan-

tasia potrebbe traslormarsi in un'opportunitä.,A. un tratto mi viene in mente un mio collega che l'anno scorso Ö andato in vacanza in montagna, in un posto fuori dal mondo, e si lamentava perchd doveva fare dei giri im-

mensi affinchd

il

cellulare

trovasse campo. Per lui era stato un incubo, ma potrebbe essere la soluzione che cerco.

Cosi lo chiamo e gli chiedo il nome del rifugio.

- Un disastro, guarda. Bisognerebbe proprio scriverciunpezzol Alla fine della settimana per poco non impazzivo... - Non hai capito, - lo interrompo. - Io non voglio scrivere nulla, ci voglio andare!

Lui rimane per qualche istante sbalordito, ma alla fine mi dä un recapito. Ho una settimana di ferie arretrate, che avevo pensato di usare per andare alle terme con alcune amiche, mentre Serena sarebbe stata con suo padre, ma decido di cambiare programma. Alcuni giorni di totale relax e trattamenti di bellezza sono una prospettiva allettante per una persona stressata come me, ma mia figlia ö

piü importante. Devo farle

capire che cos'ö la vita vera. al di 1ä dello schermo del computer. farla camminare scalza sull'erba e farle sentire il profumo dei fiori. Non voglio trasformarla in una specie di Heidi, ma di-

lascio la macchina al parcheggio e prendiamo la cabinovia per raggiungere la

stoglierla dalla sua ossessione per il cellulare e i social network, questo si. Pazienza se perderä qualche giorno di scuola!

gli su per un sentiero molto ripido.

Quando le annuncio che passeremo una settimana in montagna non sembra affatto entusiasta.

-

E dove mi porti, in un - mi chiede in-

convento?

malga.

All'arrivo ci attende il

proprietario con un asinello che porterä i nostri baga-

Non ci credo! Anche il - si lamenta mia Dove vuoi portarflglia. mi, mamma, in una stalla? - Vedo che stai recuperando il tuo senso dell'umorismo e mi fa piacere,

-

somaro!

-

commento con espres-

sione pacifica.

fatti stizzita.

-

No, in un rifugio, dove

potremo vivere a contatto con la natura e gli animali. Fino all'anno scorso dicevi di voler fare la veterinaria, quindi, quale occasione migliore di metterti alla prova? di una noia morta- Sarä prevede Serena sbufle, Non vedo l'ora di fando.

-

essere maggiorenne, cosi

mi

libererö di te. Sono parole taglienti, che mi fanno male. Devo ancora abituarmi alle sue provocazioni da adolescente e faccio violenza su me stessa per non risponderle a tono. D'altra parte, tra noi due sono io l'adulta e devo comportarmi come tale se voglio recuperare un dialogo con mia figlia. In valigia metto dei giochi da tavolo, che una volta le piacevano. e un paio di libri da leggere. Quando era piccola non vedevo l'ora che crescesse per condividere con lei Ie mie passioni. ma ora rimpiango i tempi in cui il problema piü grosso erano le levatacce notturne perch6 dormiva poco.

Serena ö talmente scoc-

erena sbuffa, ma vedo che si guarda intorno incuriosita. La malga si trova in cima a una salita e vicino ci sono dei recinti con pecore,

capre e animali da cortile. Le mucche, invece, sono libere per i pascoli.

E proprio il posto che cercavo e anche Serena, da sempre amante degli animali, si guarda intorno incuriosita.

Mentre vado a disfare i bagagli, lei fa un giro attorno alla malga e dalla finestra vedo che inizia a parlare con lunragazzo poco piü grande di lei che sta dando da mangiare ai polli. Passa una mezz'ora e ormai ho giä sistemato i pochi

vestiti pratici che abbiamo portato, perchd a quest'altezza non ci sono molte occasioni mondane. Mi affaccio di nuovo alla flnestra per

godermi il bellissimo cielo azzvrro. quando sento mia figlia sbraitare. Il cellulare non funzio-

-

na,mamma! Non c'ö campo!

-

Davvero, tesoro?

-

rispondo flngendomi stupi-


paio di volte a settimana a

ritirare la posta ci va. Ma che dici, mamma,

-

Ia.

-

mica siamo nell'Ottocento! mia figlia. - si scandalizza Guarda che io non so-

Pazienza,per qualche

giorno ne faremo a meno. Qui un telefono fisso c'ö. - E io come contatto i miei amici? Come mi collego a Internet?

-

no nata nell'Ottocento.

chiede quasi disperata: - E adesso che si fa? Non c'ö la tv, non c'ö il cellulare, non c'ö un bel niente!

- Ho portato dei giochi da tavolo, se vuoi. Una volospiro e mi ritiro all'intelno della stanza. Non sarä facile,ma ho portato qui Serena proprio per allentare la sua dipendenza dai social network e non posso aspettarmi che accetti queste rinunce di buon grado.

ta ti piacevano tanto, propongo.

-

-

Giochi da tavolo?

le

-

chiede con voce stizzita,ma alla fine, sia pure sbuffando, accetta.

Tuttavia, pochi minuti

Si uniscono a noi anche il suo nuovo amico, che ö il flglio dei proprietari. e sua

dopo. sento che chiacchiera

sorella. Giochiamo insieme

conllragazzo di prima. fai con il - Ma tu come gli sta chiecellulare?

un'oretta. divertendoci, e poi, visto che in montagna fa buio presto, tutti a nanna. Serena si lamenta ancora un po'perch6 ö isolata e

-

dendo Serena continuando a cercare senza successo un

punto dove ci sia campo. Lo lascio a casa e qui

-

non lo uso, risponde semplicemente.

-Eituoiamici? Una volta o due a set-

-

timana scendo a valle o vengono a trovarmi loro. Gli altri giorni ho troppo da fare per perdere tempo a scrivere messaggl. E con Facebook?

- Non sono iscritto e non mi interessa, - rispontranquillo lui.

non puö chattare, ma dopo nemmeno mezz'ora dorme come un angioletto. Il mattino dopo partiamo per un'escursione in montagna, portandoci dietro

norama. Serena ö silenziosa come al solito, ma a un certo punto la vedo guardarsi attorno con attenzione.

de

Serena incassa il colpo, senza ribattere. Se le avessi detto io le stesse cose mi

avrebbe dato della retrograda, ma da ut ragazzo piü grande di lei, per giunta molto carino, le fanno un altro effetto. Nella malga ci sono poche

camere e la sera ceniamo

tutti allo stesso tavolo con i proprietari. Oltre a noi ci sono una coppia di persone dimezza etä e due famiglie con bambini. Quando flniamo di mangiare, andiamo fuori a sederci sulla panca e mia fi§lia mi

32 I rrti nritä

il

pranzo al sacco. Quando arriviamo sulla cima ci fermiamo ad ammirare il pa-

se

mi ha detto che -nonGiulio si fa rumore si posso-

no vedere le marmotte,

-

bisbiglia. E infatti poco dopo vediamo in lontananzalun musetto marrone sbucare da dietro una pietra.

-

Caspita, come siamo

-

Davvero!

fortunate!

-

esclamo.

-

dice Se-

rena, felice come una bambina. Due giorni dopo ö addirittura lei a farmi una nuo-

vertente, che dici, andiamo? accetto. Perch6 no?

-

-

In effetti I'escursione

ö

davvero indimenticabile. Gli asinelli portano gli zaini, rendendo il cammino piü agevole anche sui sentieri piü ripidi e la loro lentezza coslringe noi a guardarci intorno e ad apprezzare particolari che altrimenti ci sfuggirebbero. I giorni passano veloci, ormai si awicina la fine della nostra vacanza e Serena non cerca nemmeno piü di accendere il cellulare: finch6 eravamo in cittä. si sentiva persa, senza, ma qui ha scoperto che non ö poi cosi necessario. Era quello che

volevo.

uando arriva il momento della partenza e raggiungiamo 1a macchina, Ia prima cosa che fa Serena ö tirare fuori il cellulare per comunicare con i suoi amici, ma questo me lo aspet-

le

postino. Mm... ma si,potrei ten-

-

tare quest'esperienza... "storica','- risponde Serena con espressione furbetta.

Sono talmente felice di sentirla parlare cosi che avrei voglia di mettermi a ballare. Lo so che tutti i problemi non sono risolti, ma sento che siamo sulla buona strada. Non voglio certo negare che la tecnologia, sotto certi aspetti. abbia cambiato in meglio la nostra vita. ma voglio dare un consiglio ai genitori che si trovano ad affrontare il mio stesso problema.

Se vedete

i vostri figli

sempre attaccati a computer e cellulari, indagate. Non voltatevi dall'altra parte, perch6 potrebbero aver bisogno del vostro aiuto. E se fosse davvero cosi, propone-

tavo. Mi stupisco, perö, che dopo pochi minuti se lo infili di nuovo in tasca e mi guardi con espressione triste. - Possiamo tornare ancora alla malga,mamma? mi chiede inaspettatamente.

te loro un'alternativa: una vacafiza, un corso, un nuo-

- Vediamo, - rispondo, colta alla sprovvista. - Appena ho qualche giorno di ferie.

no dopo giorno il muro di

- Giulio ö simpatico

e

ha detto che gli piacerebbe mantenersi in contatto, ma come si fa? Qui il cellulare non prende e lui non ö nemmeno su Facebook... - Perchd non vi scrivete delle belle lettere? Tänto, un

vo interesse da condividere. E inoltre parlate con loro, cercate di capire che cosa

hanno nel cuore, quali sono i loro sogni. smontando gior-

silenzio che si costruiscono intorno. Cosa piü importante di tutte: quando dedicate loro del tempo, spegnete il cellulare anche voi. Per dare I'esempio e perch6, anche se puö sembrare che i figli non ci ascoltino, state certi che ci tengono d'occhio.

va proposta.

- Giulio organizza un' escursione con gli asinelli, domani. Dovrebbe essere di-

-

ricordo, - eppure di lettere agli amici conosciuti in vacanzane ho scritte tante. Ed ö bello aspettare con ansia il

NE PARTIAMO QUESTA SETTIMANA SULTA NOSTRA PAGINA FACEBOOK

Silvana M.


VITA VERA

'

sco dalla stazioneTer-

mini sotto la pioggia battente di questa ca, pricciosa primavera romana, lottando con rabbiose folate di vento che mi-

nacciano di strapparmi dal-

le mani l'ombrello. Di taxi nemmeno l'ombra e, rassegnata, mi awio verso la fermata della metropolitana. A Roma c'ero stata tanti anni fa, in viaggio di nozze. Mi rivedo giovane ed emozionata al fianco di Massimo, stretta in un tailleur celeste, la borsetta in tinta e le vali-

gie nuove dizecca, mentre arrossisco imb ar azzata allo scanzonato sorriso del portiere dell'albergo, che aveva

fiutato immediatamente il profumo della luna di miele. Oggi ci torno da donna

h

matura, con il solo bagaglio del peso degli anni e di questa mattana che sto per compiere, in barba alla mia et채. I-a mia follia si chiama Michele,l'amore dei miei sedici anni,che il destino mi ha fatto rincontrare l'estate scorsa, riaccendendo una fi ammella che credevo ormai spenta e che invece ha ripreso ad arder e, altizzata da un evidente desiderio di rivalsa.

Mi sento in credito nei confronti della vita per quel frutto che mi fu impedito di cogliere... Gi채 ne pregusto

ll oossoto non'RIORNA I,

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il sapore, ma sono agitata e, all'improvviso, provo l'impulso di riprendere il primo treno per Milano e lasciare sul ramo quel frutto, che Po-

trebbe rivelarsi meno dolce del previsto.

Mi scrollo dalle spalle le mie incertezze e mi accodo alla folla che si spintona sulla scala scivolosa di pioggia che scende nella sotterranea.

Una robusta matrona dall'aria arcigna mi urta con la sporta della spesa stracolma,da cui spuntano un mazzo di carciofl spinosi che mi pungono una gamba facendomi sobbalzare. Mi chiedo se non sia un awertimento a

Intinrit채

33


n.:

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rinunciare a questa pazzia di voler riafferrare a tutti i costi un lembo di gioventü ormai sfllacciato dal tempo. In tutti questi anni sia io sia Michele abbiamo vissuto le nostre vite lontani l'uno dall'altra. Vite costellate da gioie e dolori non condivisi, in cui abbiamo amato e sposato altre persone e abbiamo avuto dei figli.

me sono rimasti solo loro. Paolo e Federico, i miei dueragazziormai adulti e sistemati, perchd mio marito l'ho perso cinque anni fa...

Un infarto l'ha fulminato sulla porta di casa, quasi

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mia sorella e me in collegio. Due collegi diversi, in due cittä diverse. Neppure la consolazione di stare assieme... Ricordo quel periodo della mia vita come un incubo.

Vorrei poter cancellare

il grande e squallido refettorio scarsamente illuminato, il vitto dalla mia mente

scipito, la camerata fredda d'inverno e rovente d'estate, le lenzuola ruvide dall'odore pungente di candeggina,il

cuscino piatto e duro in cui

soffocavo singhiozzi silenziosi nelle mie notti insonni.

Ne uscii a diciotto anni con un diploma di maestra

tra le mie braccia. Ho credu-

il desiderio di andarmene il piü lonta-

to diimpazzire. Non volevo

no possibile.

piü vivere neppure io. Non mi importava piü di nulla e

Come tanti altri prima di me, presi il primo treno per il nord. A Milano avevo dei lontani parenti e mi

mi coricavo ogni sera con la speranza di non risvegliarmi piü. Poi,la disperazione ha lasciato il posto a un'apatia che mi ha trascinato lentamente ma inesorabilmente in una pericolosa depressione, da cui sono risalita a poco a poco, anche grazie alla costante e affettuosa presenza

al mio fianco di Alberto, un caro e vecchio amico. L'estate scorsa, dopo una lunghissima assenza, ho deciso di tornare nel mio paese, nella vecchia casa dove vive ancora mia sorella. C'ero stata dieci anni prima per il funerale di nostra madre. Mio padre era mancato che ero molto piccola e

lo ricordavo appena.

Non so perchd sia voluta tornare in quel paesino delle Puglie, arroccato su un'altura che scende a picco sul mare, e dove trascorsi la mia ditfrcile infanzia sino al giorno in cui mia madre,oppressa dalla miseria, grazie all'interessamento del parroco, mise

34

I

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elementare e

sistemai li, trovando lavoro in una struttura per ragazzi

handicappati. L'anno seguente incontrai Massimo. Ci innamorammo e sposammo nel giro di sei mesi. Continuai a lavorare anche dopo la nascita dei nostri figli, anche se avrei po-

tuto farne a meno perch6 Massimo guadagnava bene, ma amavo il mio lavoro con i ragazzi ospiti dell'istituto, che conservavano la fragilitä e I'innocenza dei bambini.

Mia suocera, che all'inizio aveva arricciato il naso perch6 non ero la moglie che aveva sognato per Massimo, cedette poi le armi e mi aiutö ad allevare Paolo e Federico. Le ho voluto bene, a mo-

do mio, ma non sono mai

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estirpare del tutto, proprio

a

come la delusione provata per l'abbandono di Michele, che aveva sacrificato il nostro amore alla sua conve-

ci si ö interrotto e mi ha fatto un gesto di richiamo. Ho girato la testa e... l'ho visto! Un po'appesantito e ingrigito, ma pur sempre lui! L emozione mi ha chiuso la gola. mentre lo guardavo awicinarsi. Teneva sottobraccio

nienza. Sono passati quarant'an-

una donna in evidente sovrappeso. infagottata in un abito fuori moda e con i capelli scuri malamente arricciati da una perrnanente. La

ni, ma ricordo ancora perfettamente il nostro primo

mia vecchia rivale! Non sono riuscita a impe-

incontro... Ero tornata dal collegio al paese per le vacanze estive e ci conoscemmo sulla spiaggia in un caldo pomeriggio d'agosto. Michele aveva diciannove anni, bello come un attore del cinema e con I'aria da uomo vissuto che non conta le sue conquiste.Anch'io ero bella, il corpo giä di donna, ma non ero che unaragazzi-

dirmi un moto di maligna soddisfazione perch6 il con-

fronto tra noi due era stridente. Io, nonostante l'etä e senza falsa modestia, sono ancora una bella donna...

ichele si ö awicinato e

re. ma la sua

mi ha stretto la mano, awolgendomi in un lungo sguardo concupiscente che mi ha fatto incendiare le guance. Non ero piü la ragazzina di un tempo, ma il suo sfacciato desiderio mi ha turbato al punto che quella notte non sono riuscita a chiudere occhio. I-a sera dopo ci siamo rivisti nello stesso posto, co-

ero povera e non potevo

me per un tacito appuntamento. E venuto da solo e

na sproweduta e romantica che sognava il grande amore. Persi la testa e il cuore per e, con l'ingenuitä fiduciosa dei miei sedici anni,mi vedevo giä con l'abito da spo-

Iui

sa

di tulle candido sull'alta-

famiglia si mise di mezzo a separarci, perchd portare in dote altro che me stessa, come ebbe a dirmi il padre di Michele diffidandomi dal frequentarlo.

Il

suo tono di malcelato disprezzo mi umiliö nel profondo, al pari del rancore che provai nei confronti di Michele quando si piegö al volere di suo padre e accettö disposare la figlia diun ricco

mi sono chiesta se I'avesse fatto intenzionalmente o

se

fosse stato un caso,ma i suoi

sguardi e le sue attenzioni mi hanno fatto propendere per la prima ipotesi. Nei giorni successivi ho iniziato ad attendere la sera con sempre maggior trepidazione e a domandarmi ansiosamente se mi avreb-

possidente.

be raggiunto al bar senza

Quando perö lo scorso luglio, in una notte trapunta di

sua moglie. E quando infine

stelle, me lo sono ritrovato

davanti all'improvviso, ho sentito il mio cuore battere

riuscita a dimenticare la sua

impazzito, come al nostro primo incontro.

awersione al nostro matri-

Chiacchieravo con dei vec-

monio. Una spina che ho ancora nel cuore. anche se lei non c'ö piü, e che non riesco

chi amici, seduta ai tavolini del bar nellapiazza del paese. Di colpo. uno degli ami-

lo scorgevo giungere tutto solo. sentivo le farfalle nello stomaco. Calde serate in cui parlavamo di tutto, ma mai della nostra storia passata, quasi non losse esistita e ci fossimo incontrati per la prima volta. Nessun accenno al nostro amore giovanile. Delica-


tezza o una tattica da parte sua per lasciarmi cuocere a

fuoco lento? Me lo chiedo anche adesso,

mentre la metro mi por-

ta verso il luogo dove finalmente potremo stare soli e abbandonarci alla passione.

Rivivo la sera prima della mia partenza dal paese, quando Michele, uscendo dal suo riserbo, mi ha stretto le mani tra le sue e, guardandomi intensamente ne-

gli occhi, mi ha chiesto di rivederci. - Ogui tanto vado a Roma per affari, - mi ha sussurrato guardandosi attorno con aria furtiva, perch6 nel nostro paese anche i muri hanno orecchie. - Potrem-

mo vederci li, se ti va... E cosi, anche se a distanza di mesi, eccomi a Roma! E una grande cittä e non c'ö

alcun rischio di incontri pericolosi.Ad ogni modo,a scanso di spiacevoli sorprese, ab-

biamo preferito trovarci direttamente in albergo. Michele mi ha chiamato poco fa sul cellulare: mi sta aspettando. Passeremo insieme tutta una giornata d'amore... Ma ö amore quello che mi ha condotto in questa cittä e mi spinge tra le sue brac-

cia?, mi chiedo, mentre le porte del convoglio si aprono sibilando alla mia fermata. Non voglio rispondermi e mi dirigo a passo spedito verso l'uscita.

ci e frettolosi incontri rubati.

Ma perchd dovrei rinunciarvi?, mi chiedo alzando le spalle. Sono una donna libera e delle mie azioni devo

Michele ö stata rrru

"o.u le diversa. Ha rappresentato prime emozioni, i primi turbamenti,la presa di coscienza di una femminilitä che sta-

rispondere solo a me stessa. In quanto al rubare... mi riprendo solo ciö che mi ö stato sottratto!

va sbocciando. Massimo invece ö stato I'amore. Quello

Improwisamente, il volto di Alberto mi compare davanti agli occhi, con

scacciare dalla mia mente il viso buono e onesto di Alberto. E mi sembra anche di udire la sua voce che mi disapprova, che mi mette in guardia dalla mia impulsivitä. La zittisco con stizza, mentre mi awio verso l'albergo lottando contro il vento e la pioggia.

un'espressione severa e ad-

dolorata. Perchd proprio adesso devo pensare a lui? Perch6 questo disagio e questo vago senso di colpa nei suoi con-

Il mio cuore batte, non so se per l'emozione o la pau-

fronti?

ra,e provo nuovamente l'impulso di tornare suimieipassi, di rinunciare a questa follia,a queste ore d'amore che non avranno alcun seguito, se non quello di altri sporadi-

amico. Sempre disponibile e premuroso anche con i miei

Alberto ö solo un caro flgli, che lo adorano. Ma io non lo amo. Ho amato davvero un solo uomo nella mia

vita:Massimo.

vero, irripetibile.

Tuttavia, non riesco

Svolto nella stradina

a

se-

condaria di un viale albera-

to e me lo trovo davanti in tutto il suo squallore: i muri dall'intonaco scrostato e I'insegna sbiadita che gronda acqua, come piangesse,

Voglio dirti che... O A lio e llco, cheil 2(oprile convolono e nozzet infiniti oüguri per ilvosko motrimonio, che sio sereno ougututti in coro ouguri Mommo, popö, Anno, Titli, gliomo gridore e vi reooli tonte qioie come ö stoto questi giorni Mommo, di ri e cento Filippo Filiioo e il frotellino

o Al nostroAmoreJoseph, che ho O A nostro figlio Antonio, che il 2l do poco compiuto 5 onni, tonti oprile rp"g,rä 40 condeline, voo

Ällo mio mommo Vdrbno, che il 80 onni, voglio dire tonte cose, mo non lrovo le porole giuste. Solo.un grgzie per iltuo omore. Tivoglio un bene immenso. Buon Compleonno Monico

2l oprile compie

popö con lo tuo Moiccr, l-eondro, Emohuälo, Cristino, Johhny, lo tuo piccolo Goio. le niooline Denise e Miihelle

o"r. noY I nonni GYsello e Gioncorlo

b Ai nostri genitori Giuseppe

e

Froncesco, che il 23 oprile testego Alio noitto bnerissimo Chiorolu' giono A4-onni di mohimonio, tonti no, che il 20 oprile compie il primo äuguri I figli Somontho con Poolo, splendido onnd, vogliomo o.ugurore Vones con Giorqio comp.io o A me, che i[25 oprile compio o Allo mio momniro Corlo, che il che tutto lo suo vilo sio quello splen- OAme, tonto solu53 orimovere. ououio lei che sognidmo.p6r fovolo dido ol ossieme oot24 oorile festeooio te, fälicilö e foirunä. Miobbroccio to Leön ido i I colir"pleo nno, vogliidi- Mommo Fiorenlino e popä Solvoücre re che le voolio tonto bene. Buon a Allo mio sorellinä Piero, che il e mi foccio lonti ouguri di buon. comoleon no Viviono con Guendolino 24 oplile compie,68 primovere., comoleonno Sontino o Allo mio bisnonno "Neno", che ououn dt cuore e ouon proseoul- o Al nostriomici Louro e Giovon' il 2l oprile compie 80 onni, voglio me"nto, olmeno fino oi l'00 Märi- ni, che il 2 l oprile festeggiono 25 onni di motrimonio, ouguriomo sodire clie vorrei ionlo festeggiore il uccio con Bruno e Monico lute, serenitö e felicitö- con tonto il 20 che fislio Monico, A mio suo comoleonno su un be[ lreno o O 42 onni, voglio di- omore Poolo e Fronco oprile vooore. tonfi ououri Niccolö ö il mio bene piü prezioso. o A Giulio, che il 24 oprile como hl mio bellissimo cucciolo Ales' rd che "or[i" onni. vooliomo dire che ä sio, che il 24 oprile compie 1 I Auguri per un felice'corirpleonno oie oli "rooo==o söecio le. Affettuosi Lno Mommo e orozie di esistere onÄi, orgrro tonio gioio e'felicitö oal mio coro e unico nipote An' ouquri ädriono, Williqm, Wolter Nonno AIbo a Allo fontustico Somontho, che il dr6, che il 26 oprile compie gli on- o Ä me sbsso, che il 20 oprile com26 oprile compie l6 onni, ougu- ni, con tonto omore ouguri Nonno oio 84 onni. ououro serenitö e tontonto solüte, äh" n" ho veromenroni. Tivogliomo un mondo di 5+ Corlo con iltuo popö Giuseppe e lo te bisogno. Auguroni Diono ne Mommä Potrizio e popö Aurelio tuo mommo Morio

t,

fntirnitä

35


ll possoto non RITORNA

sotto il cielo plumbeo.

Lo riconosco per quello che ö: un albergo per coppie

clandestine come noi, che vi rimangono solo il tempo di consumare una passione proibita. Senza futuro. E questo che voglio?, mi chiedo.spassionatamente. Cosa spero di üovare o di ritrovare tra le braccia di Michele? Rimango indecisa, un piede sul primo scalino.

All'improwiso, sento che sto per commettere il piü grosso errore della mia vita.

Forse Michele non ama e non ha mai amato quella sua moglie invecchiata anzitempo, ma lei rappresenta il suo rassicurante quoti-

diano, mentre io non sono che un diversivo. Unpizzico di pepe nell'insipida mi-

Sento rhe sto per comffreftere il p§ü Erunde errore dellcr mis \Fifff.". nestra di tutti i giorni. E per me, lui cosa rappresenta? Il sapore del frutto proibito che non ho potuto cogliere? Ma quel frutto avrebbe lo stesso sapore di allora o mi lascerä invece in bocca il gusto amaro della delusione? Basta. Ritiro il piede dallo scalino e me ne vado, senza voltarmi indietro. Michele mi aspetterä invano nella squallida camera di quell'albergo dove non awebbe mai dovuto chiedermi di raggiungerlo e dove io non awei mai dovuto accettare di incontrarlo.

il tempo mio e di Michele ö trascorso daunpezzo... sa e

Il

treno per Milano par-

te puntuale.Tia qualche ora sarö dinuovo a casa,daimiei flgli, dai ragazzi dell'istituto e... da Alberto. So che mi

sta aspettando e che prova un sentimento piü forte dell'amicizia per me... E il suo timido amore ora mi commuove e mi riempie di gioia perch6 ö onesto, pulito, da vivere alla luce del sole senza inganni n6 sotterfugi.

-

-

-

-

cosa?

-

Ma nq solo un piccolo

Ripercorro a ritroso la

te. E Michele. Spengo senza

strada, leggera come una piuma, lasciando sul ramo quel frutto ormai awizzito.

rispondere. Non ho niente da dirgli e lui non ha nulla da darmi. Solo tristi incontri clandestini. E io dalla vita voglio ben altro!

tenere l'equilibrio. Awerto la sua perplessitä a questa mia euforia un po' ambigua. Dunque, non sei

C'ö un tempo per ogni co-

YICENDE f),AMORE a La felicitä non si compra a Lo voleva il destino eTra i ciliegi in fiorc

I II

cellulare squiUa insisten-

-

Appoggio Ia testa allo

fatta male?

schienale del sedile e scivolo in un piacevole torpore. Il treno corre verso il nord. Roma ö ormailontana. Come il ricordo e il rimpianto di quel frutto non colto. Finalmente, il treno entra

preoccupato.

nella stazione Centrale di Milano. Pochi minuti dopo mi ritrovo sul piazzale luci-

do di pioggia, con pozze ädescenti in cui si riflettono frammenti di un arcobaleno che ö comparso nel cielo come un felice presagio.

Un bambino in stivaletti di gomma rossa saltella ridendo tr a le p ozzanshere e

refoli di vento spandono intorno il profumo dello zucchero fllato di un venditore ambulante.

Lo aspiro con gioia infantile, in pace con me stessa perchd so di aver fatto la cosa giusta.

Mi awio verso il bus che mi porterä a casa, ai miei veri affetti, alla concretezza della mia vita.

36 Intirnitä

che mi guarda perplesso e forse pensa che sono un po' svanita. Riaccendo il cellulare che subito comincia a squillare, ma questa volta ö Alberto. Sei libera domani sera? Ho due biglietti per un balletto alla Scala, mi dice. Adoro i balletti, e comunque andrei con lui ovunque, anche allo stadiq pur non capendo assolutamente nulla di calcio. Liberissima, rispondo subito, allegramente. Isabella, mi sembri un po'strana? E successo qual-

incidente... Sono inciampata in un gradino, stavo per cadere,ma sono riuscita a man-

Le piü belle

9gni m

Sorridoatuttoeatutti, anche all'autista del bus

ti

-

mi chiede

non fare - Dai, Alberto, l'ansioso! lo redarguisco, felice tuttavia della sua apprensione, che mi fa sentire amata e mi awolge come una calda coperta protettiva.Voglio assaporare tutta la dolcezza di questo sentimento, ma lentamente, con calma,senza precipitare le cose. So che non lo amerö come ho amato Massimo, ma certamente lo amerö piü di quanto abbia mai amato Michele in quella lontana estate dei miei sedici anni. Ci salutiamo, mentre anche l'ultimo fotogramma di questa giornata svanisce e si dissolve nel sollievo di essermi fermata in tempo dal

compiere qualcosa che mi avrebbe lasciato solo amarezza e mi avrebbe tolto il rispetto di me stessa.

Mi alzo e mi preparo a scendere dal bus. Si, sono tornata a casa. Per sempre. Isabella R.


UITA VERA A DUE UOCI

Soltonto

per AMORE II I

ll rocconto di Edoordo E proprio necessario? -chiedo rivolto a mia moglie, Teresa. - Vedere tua figlia una volta ognitanto? - risponde lei irritata. - Direi proprio di si. Io sbuffo. Sai benissimo che non ö nostra flglia il problema... Solo che queste cene... ogni tento di spiegare. sabato...

-

-

Pretenderesti che non

invitassi suo marito?

glia senza dover sopportare

Sinceramente, ne dubito. E, dawero, non capisco come mia figlia possa essersi innamorata di un tipo come

anche lui,no?

Giovanni.

- Nonsarebbeunabrutta idea. Ogni tanto avremmo il diritto di stare con nostra flesclama

Lorena ö una donna in

lei in tono di rimprovero. Quel poveretto ama nostra figlia e lei ama lui, cosa vuoi di piü? Non puoi cercare di fartelo piacere, santo cielo? So che non ö il marito che sognavi per Lorena,ma ö un bravoragazzo. Cerca di dar-

gamba, un medico, ö inoltre bellissima, sportiva, socievole e sicura di s6. Ha sempre

gli una possibilitä, prova a

di uno di quei professorini con la testa sempre china

-

Edoardo!

-

-

conoscerlo meglio, potrebbe stupirti.

avuto un sacco di corteggiatori, e molti di loro non erano affatto male.Ma lei dichi ö andata a innamorarsi? Di un tipo timido e imbranato,

'

L'onnucio

di unq liefcl

,,{f{;,, finolmente il muro che furbovo l'ormoniq dellq nostrc fomigli(r...

sui libri. Non ö ancora nem-

f

ntirnitä

37


Soltonto per AMORE

meno di ruolo e, visto come vanno le cose, temo resterä un supplente a lungo. Il genero ideale insomma! Sarä anche brutto da dire, ma la veritä ö che volevo di piü per mia figlia. Io e quel ragazzo non abbiamo niente in comune,

-

- provo a spiegare a mia moglie. - Che cosa dovrei fare? Invitarlo a farejogging coh me? Non reggerebbe mezz,'ota. E di che cosa do-

wemmo parlare? Non guarda lo sport in tv, non ama la politica, pensa solo ai suoi amati romanzi! Fossero almeno moderni! Dovrei leggermi le opere dell'Ottocento per avere un argomento di

conversazione? Non sei orgoglioso di avere un genero istruito come lui? Non tutti odiano i li-

-

bri come

-

te, sai?

Io non odio affatto i li-

bri! Semplicemente preferisco un bel giallo moderno a "Delitto e castigo"l E tanto strano? Dostoevskij ö morto

daurrpezzo,non lo sa il tuo amato genero? Smettila, Edoardo. So-

-

no sicura che, se ti impegnassi, troveresti qualcosa in comune con lui.I-a veritä ö che

non hai voglia di farlo. Io sbuffo, ma non aggiungo altro. Inutile discutere oltre con mia moglie. Lei, per qualche motivo ame incom-

prensibile, adora Giovanni.

D'altra parte ognuno ha i suoi gusti.

ll rqcconlo di Giovonni

Non copisco come mis figlio possq e§sersa innsmorsto di un tipo come Giovonni mia moglie dalla sala.

-

Quasi!

-

rßpondo

sco di gran lunga chiudermi io,

anche se non mi sono ancora vestito.

- Dai,amore! Nonvorrai fare tardi anche stasera! Sai che papdnon lo sopporta! Suo padre non sopporta nulla in realtd, non saranno pochi minuti di ritardo a fare ladffirenza. - Dammisolounminuto, ribano. - Nonhomaidetto

Lorena

Devo solo capire come possa essersi innamorata di un uomo tanto diverso da lei. Ricordo bene quando la portavo allo stadio con me, quando correvamo insieme mattino presto, quando mi aiutava persino nei lavori di casa. Non ö mai stata una di quelTeragazze che si appoggiano agli altri. Se l'ö sempre saputa cavare in ogni situazione. Sfldo io che Giovanni la adora! Lui non ö in grado di cambiare nemmeno una al

lampadina, praticamente ö lei a fare tutto in casa! E guadagna pure piü di lui! E stato

in compagnia dei suoi genitori. In realtä conkresa,min

Edoordo

molto fortunato.

mi trov o abb astan z a bene Lei ä una persotw accogliente e so che vuole solo farmi sentire il benvenuto nella

per passare I'ennesimo imbanzzante sabato sera. Dav-

Giovonni

vero non capisco comeTeresa e Lorena possano trovare piacevoli queste serate. Ma non si rendono conto che Giovanni e io non riusciamo nemmeno aparlarc? Siamo a disagio, incapaci di trovare anche il piü piccolo appiglio per iniziare una conversazione. Per fortuna c'ö Lorena che ha sempre qualcosa da raccontare: lei ö una pediatra ed ö innamorata dij tutti i suoi piccoli pazienti. F bellissimo sentire con che passione ci parla di loro, dei loro malanni, delle frasi buffe che le rivolgono. Sarä una mam-

avere incontrato Lorena e so anche che sembrinmo molto diversi. Forse lo siamo davvero. Lei adora lo sport quan-

suo cera,

sua famiglia.

Mi fa sentire

coccolato, cucina i miei piani

preferiti, si informa sul mio lavoro, ö sempre gentile. Edoardo ö di rutta un'altra pasta. Ho sempre pensato che fosse un tipo scorbutico. Fin dalla

prima v olta in cui ci siamo incontrati, mi ha s quadrato con malce lqta dß ap p rov a zio ne e

ha cominciato a farmi do-

mande su domande, che lavoro facevo, quanto guadagnavo, come pqssavo il mio tempo libero,come avevo conosciuto sua figlin... Ricordo di essermi sentito sottoposto a un esame molto severo ed ö evi.dente che non I'ho superato. Io non gli piaccio. E, in ffitti,unpo' lo capisco. Non ab b iamo as s o lut amente nulla in comune. Lui ö un patito dello sport, lo pratica e lo segue in tv, io sono il classbo

Lorena. Ma ö proprio necessario vederli cosi spesso? Da mia madre andiamo si e no una volta ogni due mesi, invece mangiamo dai miei suo-

proprio acapirenö che divertimento si possa provare nel

michiede

di sapere. Peccato che mio suocero av rebb e chiaramente gradito re,

come mi sento quando sono

intelletruale pivo di ml$coli e, sinceramente, non riesco

- Seipronto? 38 Intirnitä

maleducati; mi p iace p rov ar e comunque a trasmettere loro non solo quello che so, ma soprattutto la voglia di impara-

il mio amore per lo sport.

un genero diverso.

a

Non ce la posso fare. Un'altra cena a casa dei genitori di

ceri quasi tutte le settimane.

nel mio mondo fatto di libri e poesie. Ho studiato Lettere per passione e mi piace insegnare. Certo, spesso i ragazzi sono svogliati, a volte anche

morare di mia moglie, ma ha anche la mia voglia di fare e

sudare come matti, nö come possa piacere starsene sul di-

vano a guardare un mucchio d'imbranati in calzoncini che inseguono una palla. Preferi-

TLa poco saranno qui. Sto

ma fantastica, lo so. Adesso ö troppo impegnata con il lavoro, ma un giorno mi renderä nonno e io ne sarö felice. Peccato solo che Giovanni sarä il padre dei miei nipoti. Speriamo non siano maschi... Non posso immagnarmi dei bambini con un papä che non sa nemmeno tirare un calcio a un pallone! Per fortuna ci sarö io... Comunque, spero di avere una nipotina, bella e in gamba come la mia Lorena. Sono molto orgoglioso di mia figlia, ha tutte le qualitä che mi hanno fatto inna-

So di essere fortunato ad

to io amo il divano

e

ha una

manualitd notevole mentre io sono davvero imbranato. M a condiv idiamo la stess a visione della vita, mettiamo la stessa passione nel nostro lavoro, amiamo i bambini e ne vorremmo avere tre in un futuro non troppo lontano, entrambi amiamo la poesia e il buon cibo. Io sono un ottimo cuoco, adoro stare ai fomelli, e Lorena ama assaggiare i miei piani. Stiamo bene insieme, siamo fatti l'uno per l'altra. Lo pensai subito appena la vidi. Mi conquistö all' ßtante con quella sua aria decisq con la sua capacitd di rßolvere al v o lo o gni situa zione, c on la sua positivitd. Fa un mio amico a presentarmela e gliene sarö grato per sempre. Lorena i una ragazza

-

meravigliosa e sono certo che sia perfetta per te, - mi disse Piero unpomeriggio. - Devi conoscerla. Filati di me. Io storsi il naso. Non ero moho interessato a trovarmi una fidanzata, stavo benissi-


Ma mio suocero, ancora

mo anche da solo.

-

E un'amante della let-

teratura anche lei?

-

chiesi

interes s e, immagicon nando che Piero volesse fars car s o

mi conoscere una ragazza simile a me. Del resto, non si diceva che "chi si somiglia si piglia?". Mi parevaowio che la min dolce metd dovesse so-

miglinrmi...

-

Sareste perfetti insieme

perchö vi completereste. Ma no, non aspettarti una versione al femminile di te stes' so perchö resteresti delusq rßpose Piero ridendo. Non so nemmeno io perchö alla fine accettai di conoscerla. Non mi erano mai

piaciuti gli incontri combinati. Forse ero solo curioso, come lo era lei, perchö anche a Lorena era stato detto che io ero di sicuro la sua anima gemella. In effetti ä davve-

ro cosi. Entrambi metliamo una grande passione nel lavoro che facciamo, entrambivogliamo fare qualcosa di buono per questi ragazzi che ci vengono affidati, mtrqmbi non siamo capaci dismettere di pensare al lavoro nemmeno una volta arrivati a casa. M a io non mi arrabbio di certo se lei resta

alzatafino

a

tar'

di afare ricerche alcomputer; cosi come lei non se la prende se io preparo qualche lezione o correggo dei compiti

persino a notte fonda. Siamo due idealisti, due sognatori, due persone a cui piace dedicarsi agli altri. Lo facciamo in modo diversq ma in fondo in questo ci somiglinmo dawero. Quando la conobbi compresi subito che parlare con lei mi rßultava facile e piace' vole, avrei voluto che quella serata organizzata da Piero non fosse maifinita. E in realtd andö piü o meno cosi.

Continuammo a vederci piü spesso, iniziam-

oggi, sembra non cogliere le

ffinitd

che ci uniscono,

lui

riesce a vedere solo le dffirenze che, forse, sono dawero tante,ma non cosi imPortanti come crede.

Edoordo

Il profumo delle lasagne

si spande piacevolmente flno al soggiorno. I ragazzi so-

no come sempre in ritardo. Questa volta devo cercare di non prendermela. Teresa mi ha fatto promettere di essere gentile. Mi tratta come se fossi un bambino e mi fa le prediche prima che io incontri mio genero. Cose da pazzi! So benissimo anche da solo come devo comportarmi! Si, forse qualche volta mi ö

sfuggito un commento ironico o potrei non essere riuscito a nascondere il fatto che Giovanni non ö proprio il genero che sognavo;ma sono mediamente gentile. Che cosa vuole di piü?

Il

campanello suona. Mia

moglie mi lancia un'occhiataccia, io faccio un respiro profondo. Giovanni non ö un cattivoragazzo e ama mia figlia, devo farmene una ragione, visto che ormai fa parte

della famiglia.

Venite ragqzz.il, li accoglie Teresa. Scusaci per il ritardo, le risponde Lorena posandole due baci sulle guance.

-

-

-

Colpa mia,

-

aggiun-

Non mi soge Giovanni. no reso conto del tempo che

-

passava.

- Non preoccupatevi. L'importante ö che adesso siate qui. Mio genero viene verso di

me e, nel farlo, riesce a inciampare contro l'attaccapanni dell'ingresso. Io fatico a trattenermi dallo sbuffare e gli stringo la mano come non fosse accaduto nulla.

sempre

se

mo a rqccontarci ogni istante che passavamo lontani I'uno dall'altra, costruimmo un legame unico e speciale.

Mia flglia perö corre subito in aiuto del suo imbranatissimo marito, chiedendogli se si sia fatto male.


Soltonto per AMORE

Ma ö suo marito o suo figlio? Possibile che debba sempre preoccuparsi per lui?

-

Nonsiöfattoniente!

sbuffo io.

-

- Forza, andiamo a tavola. Ho fame, - ordino, awiandomi verso la cucina. Mia moglie mi guarda di traverso. Che cosa ho fatto

Mio su$eerrp $xex su dü me um effeffo ferrifu§§*; mt§ mgätm, mi fq semfirm $mudege*trfs che danno. Sembro davvero un bambino imbranato ! Oggi sono incinmpato nell' attaccap anni, un' altra v o lta ho ro v es ciato il v ino sulla t ov a glia,

un'altra ancora mi ö andata di traverso una pietanzatroppo piccante.

Eppure di solito non so-

di male ora? Sono stato gen-

ti\simo!

- Teresa, - dice Giovanni con laboccapiena, - queste lasagne sono uno spettacolo! Devi darmi la ricetta! Io faccio uno sforzo immenso per non dire nulla, ma sento

il sangue ribollir-

mi nelle vene. Innanzitutto, mi dä fastidio che mia moglie abbia chiesto a Giovanni di darle del tu e di chiamarla per nome. Per fortuna, con me lui non si permetterebbe mai una cosa simile. Meglio mantenere le distanze. E poi mi fa innervosire questa sua passione per la cucina. So che non c'ö niente di male e,

anzi, almeno mia figlia non deve cucinare, visto che giä fa lei ogni piccola iparazione in casa. Perö mi sembra cosi strano, ecco!

-Vatuttobene,papä?

-

mi chiede Lorena, posando una mano sulla mia.

- Mi

sembri pensieroso. - Tirtto bene, tesoro. Non preoccuparti.

Giovqnni Mio suocero mi fa un ef-

fetto terribile, mi agita, m'innervosßce

e

mi fa sentire ina-

deguato. So di non piacer-

gli, non ö un mistero e non fa nulla per nasconderlo. So che mi considera imbranato e dai gwtiantiquati.Non potrö mai essere come vuole ltd, ep p ure v o rr ei tanto p iacer gli. E, forse proprio per questo,

mi agito ogni volta che entro in questa casa e finßco sempre con il combinare quali.

40 lntirmitä

no cosi! Sono uninsegnante molto apprezzato e a scuola mi sento assolutamente sicu-

ro di me. E anche a casa mi do da fare, cucino e cerco di dare unamano amia moglie. Eppure, mio suocero sembra vedere solo la versione peggiore di me e la cosa mi dispiace. Lorena dice che sono sciocchezze, che non devo preoccuparmi, che lui imparerd a volermi bene e che ä solo questione di tempo. Ma io sento sempre il suo sguardo di dßapprov azione che

mi

scruta e non riesco a essere ottimßta come lei. E so che, anche se Lorena non lo ammetterebbe mai, soffre molto per questa situazione. C'ö una cosa che vorrei

-

dire a tutti,

-

afferma im-

provvisamente mia moglie, alzandosi in piedi. Ne ho av

uto la certe z za

so

-

lo stamat-

tina e ho preferito non confessartelo subito, - aggiunge rivolta a me. - Volevo fare una sorpresa a tutti voi, con tono di scu- continua se. So che non era in pro-

-

gramma,maio ne sono molto

felice,

-

spiegaraggiante.

I suoi genitori la guardano confusi, ma io capßco subito che cosavuole dire. So che aveva un ritardo,ma entram-

Lei annuisce con un sorrßo. Diventerete presto non-

-

ni. Sono felice, felice come

di pensare che ora, dawero, Giovanni faräparte delle nostre Yite per sempre. Sono un uomo di altri tempi e non mi piacciono quel-

le coppie che si lasciano al primo litigio. Sono dell'idea che il matrimonio sia un impegno per la vita, eppure, nonostante questo, fino a oggi

non mai, anche se avevqmo

avevo sempre pensato che

deciso di aspettare almeno un

Lorena avesse ancora una possibilitä di scelta.In fondo al cuore avevo sempre creduto che prima o poi si

altro anno prima di metter su famiglia. Eppure orami sembra che questo sia ilmomento perfetto per avereunfiglio.

Ci ami.amo, stiamo bene insieme, perchö mai avremmo dovuto rimandare ancora?

- aggiunge raggiante guardando i suoi genitori. La stringo forte a me, incurante della presenza dei miei

suoceri, e le copro

il vßo di

baci.

Grazie amore,

-

-

rie-

sco solo a dire. Non posso aggiungere altro, I' emo Tione ö troppo forte.

- Che bella notizia! cinguetta mia suocera, abbracciando a sua volta Lore-

na.

-

Edoardo, non sei con-

tento? rivolta - chiede poi a mio suocero. Avrai una nipotina uguale a Lorena o magar! un bel maschietto ! .

-

Emeraviglioso,- bor-

botta lui. - Congrarulazioni. Ma il suo tono di voce e la sua espressione non sono felici come ci si aspetterebbe. Forse teme di avere un nipo-

te uguale a me? Immagino che per lui sarebbe davvero terribile...

Edoordo Non so che cosa mi stia succedendo. Ho un groviglio di emozioni dentro di me.I-a

mia bambina,la mia Lorena, sarä mamma.

Mi sembra im-

bi avevamo deciso di non

possibile. Solo ieri la facevo

pensarci troppo e di aspettare ancora qualche giomo prima di fare il test di gravidanza. Probabilmente non ha resßtito alla curbsitd. - Hai fatto il test? - sussurro emozionato.

cavalcare sulle mie ginocchia... Eppure, ö una donna

dawpezzo,una donna meravigliosa,una figlia di cui essere fleri. Sono felice, ö ovvio. Eppure allo stesso tempo non posso fare a meno

sarebbe resa conto che Gio-

vanni non era l'uomo adatto a lei e che lo avrebbe lasciato. Ma adesso ö tutto diverso. IJn bambino cambia tutto. Un figlio ö dawero per sempre.

Guardo mia figlia, stretta fra le braccia di suo marito, e sento gli occhi inumidirsi. Lei ö felice. Perchd io non riesco a esserlo quanto lei? Poi viene verso di me e mi

abbraccia stretto. - Puoi cetcare di volere bene anche a Giovanni? Fallo per me. Dagli una possibi-

litä,

-

mi sussurra all'orec-

chio mentre mi stringe. "Dagli una possibilitä'l La stessa frase che mi ha detto sua madre non piü di qualche ora fa.

Non faccio nemmeno in tempo a risponderle che lei ö giä tornata al suo posto e stringe la mano a suo marito mentre mi guarda con quegli occhi dolci con cui mi convinceva a fare qualsiasi cosa volesse quando era una bambina. Per lei potrei dawero fare ogni cosa. Giovanni mi osserva leggermente teso. So bene che con me non si sente a suo agio. I-a cosa ö reciproca purtroppo.

-

Congratulazioni,

-

gli

dico con un sorriso. - Dobbiamo proprio festeggiare,

aggiungo, alzandomi

-

e

dandogli una pacca amichevole sulla schiena.

-

Perch6, papä, non ci


\ -\

fr

una tiepida giornata di primavera e sto facendo la mia solita passeggiata nella campagna vicino a casa. C'ö un posto in particolare di questa zona che adoro e dove vado spesso fin da quando ero bambina. Si trova nei pressi di una collinetta dove sorge una piccola chiesa diroccata. ormai ridotta alla metä di se stessa dalla lotta contro il tempo. Il campanile. invece. ö ancora quasi integro, anche se alcune piante 1o hanno penetrato, hanno raggiunto la sommitä e poi, sconfitte dal tempo, sono morte. Ora sono diventate un tutt'uno con il campanile e in certi momenti della giornata,soprattutto al tramonto e quando c'ö vento,in controluce sembrano serpentelli awinghia-

ti in continuo movimento. Anche la chiesetta, o quel poco che ne ö rimasto. ö pie-

na di rovi ed erbacce. ma a me, ogni volta che vengo qui. piace addentrarmi all'interno flno a raggiungere un pezzo di muro affrescato, nascosto dall'edera, dove sono dipinte due grandi mani che si sfiorano. In que§to momento della mia

E(*r,

t'ft*: ;.*

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esistenza quelle grandi ma-

no alla chiesetta abbando-

ni cosi vicine mi sembrano unite in preghiera. Ma devo ammettere che. nel corso della vita. l'interpretazione che ho dato a quelle mani ö

nata solo se viene anche tua

cambiata spesso... La mia mente ora torna a

quando ero bambina e, nei

pomeriggi di primavera e d'estate. venivo qui a giocare con le mie amiche. Mia madre non voleva che andassi troppo lontana da sola.

-

Cinzia,puoi andare fl-

- mi diceva. Cosi Barbara. che aveva otto anni piü di me, prendeva in consegna me e un paio di altre bambine della mia etä e veniva con noi. Ricordo che mia sorella approfittava spesso di quelle passeggiate per incontrarsi con il suo lidanzatino. Cosi sorella,

eravamo tutti contenti: le mie amichette e io potevamo esplorare quel posto per

noi tanto bello e misterioso, e Barbara poteva sbaciucchiarsi tranquillamente con Luigi,che poi con il tempo ö

diventato suo marito. Ricordo che allora immaginavo che le due mani affrescate sul muro stessero giocando. Con le mie amiche facevamo spesso un gioco nel quale battevamo le mani canticchiando una

canzoncina. E alternavamo la mano destra e la sinistra, che dovevano colpire

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43


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muscoloso, era a due passi da me e mi stava sorridendo. - E tu da dove arrivi? Mi hai spaventato,lo sai? gli

l

la mano opposta della compagna, sempre recitando la fllastrocca. E a me, da bambina, sembrava proprio che quelle mani dipinte stessero allegramente facendo il nostro stesso gioco. - Forza,bambine, si torna a casa, - ci diceva mia sorella dopo che aveva salu-

tato il suo innamorato. a No. ö presto. Vogliamcj restare ancora un po' qui a giocare, - protestavamo nol.

minuti, va - Soloci dieci bene? sorrideva lei con 1'espressione ancora beata per i baci da poco scambiati con il suo Luigi. on dicevo mai a nostra madre il motivo per cui Barbara ci accompagnava tanto volentieri. Forse avevo paura che, se la mamma l'avesse scoperto,non avrebbe piü

fatto uscire mia sorella e, di conseguenza, nemmeno io sarei piü potuta andare alla chiesetta. O forse, semplicemente, mi sembrava brutto fare la spia. Poi gli anni passarono, terminai le scuole elementari e iniziai a frequentare le medie. Lo studio mi teneva impegnata e avevo meno tem-

po per le passeggiate pomeridiane, ma la chiesetta diroccata continuö a rimanere la meta di molte scampagnate insieme ai compa-

gni di scuola. Mi sembra ancora di sentire l'eco delle nostre risate durante quelle merende nei prati e le confidenze che scambiavo con le amiche piü intime. Era il

momento in cui cominciavamo a vedere iragazzicon occhi diversi, il tempo delle prime cotte. Ricordo che a me piaceva Carlo, un ragazzino della

44 Intirnitä

-

chiesi.

-

Da quel sentiero.

-

mi

rispose. indicandomi il viot-

mia classe, ma non lo avevo detto a nessuno. Sapevo che,se lo avessi raccontato a qualche amica, il mio segreto sarebbe diventato pubblico nel giro di poche ore e lo

avrebbe scoperto anche lui.

stante che cominciai a considerare quella vecchia pittura come un luogo di raccoglimento. mi inna- Giuro che nonsussurrai morerö mai piü. convinta, mentre piangevo.

Mi vergognavo troppo, vo-

Ed ebbi come l'impres-

levo che Carlo si accorgesse di me da solo e non perchd qualcuno gli aveva riferito che a me piaceva. Quello era il mio segreto piü grande, il piü meraviglioso del mondo. I miei quaderni si trasformarono in un promemoria del mio amore per qtehagazzino magro,con gli occhi colore del cielo. La mia sigla preferita era "C+Clcioö Cinzia piü Carlo. Le lettere partivano da un sinuoso ghirigoro a forma di fiorellino e ornavano la prima pagina di ogni quaderno. AII'interno della copertina del libro di francese avevo osato di piü: "J'aime Carl'javevo scritto dentro un bel cuore rosso. Sul mio diario, invece, quasi in ogni pagina, intrecciavo arabeschi con le lettere del suo nome e del suo cognome. Carlo purtroppo non si accorse mai di me e la mia timidezza mi impedi di fargli capire che avevo una cotta per lui. Terminate le scuole medie, si trasferi all'estero a causa del lavoro dei genitori e non 1o rividi mai piü. Le

sione che quelle grandi mani mi accarezzassero e mi

mie prime lacrime d'amore le versai proprio alf interno della chiesetta abbandonata,

il giorno in cui Carlo parti. Ormai non avevo piü bisogno di essere accompagnata. La mamma mi permetteva di uscire anche da sola.

Ricordo che camminai tra le erbacce della chiesa flno ad arrivare all'affresco dove erano raffigurate le mani.

Forse fu proprio in quell'i-

consolassero. Naturalmente,

quel giuramento era destinato a non essere mantenuto. Nel corso degli anni che seguirono, mi infatuai di altriragazzi e un paio di loro ricambiarono anche i miei sentimenti. Ma il vero amo-

re, quello che ti travolge, quello che ti tocca I'anima e ti sconvolge la vita, arrivö solo piü tardi, dopo che mi ero diplomata e che avevo iniziato a lavorare presso lo studio di un commercialista in una cittä vicina. E, ancora una volta, gli awenimenti della mia esistenza furono legati a quella chiesetta e a quel campanile. Avevo cominciato ad an-

dare a correre un paio di volte la settimana, perch6 Ia vita sedentaria dell'ufficio mi aveva fatto mettere su qualche chilo. Ci andavo quando uscivo dal lavoro, prima di cena.Arrivavo flno alla chiesa, mi fermavo a fare qualche esercizio all'aria aperta e poi tornavo a casa. - Quando si fanno gli addominali, le gambe devono restare immobili e la distanza tra mento e sterno deve rimanere costante, - sentii dire un giorno, mentre stavo facendo alcuni esercizi. Mi alzai di scatto. IJn ragazzobello come il sole, con una fascia sulla fronte che gli teneva lermi i lunghi capelli e una tuta da ginnastica che evidenziava il suo corpo

tolo dietro al campanile. Vengo fino qui a correre, un paio di volte la settimana.

Ci mettemmo a parlare, seppi che si chiamava Davide e che abitava dal lato opposto della collina. Mi disse

che amava molto lo sport e che, per un certo periodo, aveva fatto l'insegnante di ginnastica in una palestra.

-

Adesso invece lavoro

nel campo della musica. Fac-

cio parte di una band, sono il chitarrista.

ccidenti, quanto mi piaceva quel ragazzo! Era davvero bello e i suoi grandi occhiverdipuntatisu di me mi

mettevano terribilmente in imbarazzo.

- Anch'io vengo qui a correre un paio di volte Ia settimana, na a dire.

-

riuscii appe-

- Se hai bisogno di qualcuno che ti insegni a fare gli esercizi correttamente, sono disponibile, mi sorrise Davide.

-

Accettai la sua proposta. Martedi e giovedi diventarono i nostri appuntamenti flssi. Arrivö I'estate e l'ombra del campanile si trasformö nella nostra palestra all'aria aperla. A volte capitava, mentre Davide mi insegnava i vari esercizi, che le sue mani sflorassero il mio

corpo e io sentivo una scarica elettrica che mi attraversava. Anche lui, comunque, non era indifferente alla mia vicinanza e un pomeriggio

finimmo l'una nella braccia dell'altro, senza neanche rendercene conto. La nostra storia iniziö cosi e fu travolgente.

Cominciammo a incontrarci anche altrove. Io an-


davo a sentirlo suonare

statandone la bellezza.

quando si esibiva nei locali con la sua band e lui ve-

Guarda, questa ö la mia mano, e questa ö la tua, - disse poi, appoggiando Ia sua mano su una delle due e guidando la mia sopra l'altra.

niva ad aspettarmi all'uscita dell'ufficio. Finivamo sempre in un vortice di passione, che ci trascinava entrambi lasciandoci senza fiato. Non sto parlando solo di sesso, ma di cuori che battono insieme, respiri che viaggiano allo stesso ritmo, ani-

-

Fino a quel momento avevo sempre pensato che

le mani raffigurate fossero della stessa persona, perö Davide aveva ragione: po-

Lui era il mio Principe Az-

tevano anche essere le mani di un uomo e di una donna che si sfioravano, in un gesto di amore. Quell'affresco era

zurro,la mia anima gemella, l'aria che respiravo. Voglio farti vedere una

talmente logorato dal tempo che lasciava libera ogni interpretazione.

- gli dissi un giorno che ci eravamo incontrati

- Si,siamo noi, - concordai, immensamente felice.

me che si toccano. Qualcosa di dawero speciale e unico.

-

cosa,

Portando Davide davanti

alla chiesetta, durante una delle nostre corse.

Davide mi segui tra le erbacce e io scostai I'edera che

ricopriva quel vecchio pezzo di affresco. Queste mani che si sfio-

-

quell'affresco, era come se avessi voluto renderlo partecipe in modo totale e completo della mia vita. Ricordo ancora quel momento come a

uno dei piü intensi di tutta

rano fanno parte della mia vita, - gli dissi. - Sai, vengo sempre qui quando ho bisogno di riflettere.

la mia esistenza. Ero felice, innamorata e sognavo di trascorrere il resto dei miei

- E un dipinto vecchissimo, - sussurrö lui, con-

- Che cosa ne dici di venire a pranzo da me una di

giorni con lui.

queste domeniche? - gli proposi una sera. - I miei vorrebbero conoscerti. Vogliono sapere chi ö il tagazzo che ha trasformato la loro flglia nella felicitä perso-

la veritä ö che io sono fldanzato damolti anni, ed ö una cosa seria. Con te sto bene,

Ormai erano mesi che stavamo insieme e mi pareva

Cinzia. Neanche immagini quanto... Devo ammettere che all'inizio per me eri solo un'awentura, ma poi ho capito che tra noi c'Ö qualcosa di speciale e non sono

una domanda naturale. Cinzia,lo sai che la do-

piü riuscito a troncare la nostra relazione. Tu e io con-

nificata.

-

menica ho le prove con il gruppo, non posso, spose lui.

-

mi ri-

Era vero, non ci vedevamo mai la domenica.

-

Allora facciamo una

sera a cena, un giorno della settimana, decidi tu.Tian-

quillo, i miei genitori non ti faranno llterzo grado e non ti chiederanno se hai intenzioni serie, - scherzai. Lui perö non sorrise, come faceva di solito alle mie battute. Anzi, diventö molto serio. Tesoro, credo sia pro-

-

prio arrivato il momento che ti dica tutto, - sospirö qualche istante dopo. -

Non posso venire a conoscere i tuoi genitori. La veritä...

dividiamo molte piü cose di quelle che mi legano alla mia fidanzala. Pensa che lei non ama neanche la mia musica e non ö mai venuta a sentirmi suonare. Ma ormai le nostre famiglie sono coinvolte, non posso tirarmi indietro, non ce la faccio. Ti

prego, continuiamo cosi, come abbiamo fatto flnora. Possiamo stare insieme anche se sono fldanzato. Non

voglio perderti...

Mentre le sue parole mi colpivano come coltellate, pensai che dovevo essere stata proprio una stupida a non avere sospettato niente. Fino a quel momento ci eravamo incontrati solo alle sue serate, ora capivo anche

Voglio di Poesiq Mossimo Orloti

Arionno Grangetto Pinerolo (TO)

Stai con me nello gioio

anziono e triste.

mo onche quondo non sorä focile store con me. dimmi che il nostro omore sarä

-

Torino

ln un piccolo borgo io cammino, mi ricordo vi andovo do bombino,' le montogne tull' intorno fonno buio anche ilgiorno. Alzo gli occhi e del cielo non mi occorgo, poco gente per lo strodo,

Sloi con me domottino, quondo oprirö gli occhi e mi sembrerä oncoro di sognore vedendoti.

E

Amo lo vito

It ritorno

Stoi con me

Ecco, una porto s'ö operto, enlro, c'ä gente e allegria, c'ä il buon vino. ndi o mo tutti i n si eme, bri

porliamo, bolliomo. Qui c'ä omore, ho trovoto una luce nel mio dolore.

per l'eternitä.

Bruno Glereoni - Gorizio Amo lo vito,

ifiori, ilmore, sui

proti verdi vorrei riposare con le nuvole in cielo vorrei volare per solire piü in olto, nello splendore

del sole.

L'ebbrezzo del vento mi fa oddormenlore ed un bottito d'oli mi fo risvegliore, ä giä l'oro di ondare. Non si puö piü sognare.

lndiizzote le vostre lettere o: Voolio di Poesio, lNTlMlTÄ, Piazzo Aspromonte l5o, 20131 Milono, o ollo mail poesie@quodrolum.it, indicondo il vostro nome, ,igno^", indirizzo e doto di noscilo. Le poesie devono essere scrilie o mocchino o in stompolello. Quelle non scelte per lo pubblicozione non verronno restituite.

-

Intirnitä

45


#,'. -t .*#

avanti e ho continuato ad abitare in questo vecchio e amato paese. Di uomini non ho piü voluto saperne, sono da poco in pensione, coltivo molti hobby e adoro camminare. Non ho mai

il perch6, oppure in posti na-

scosti quando lui veniva a prendermi dopo il lavoro.

cercava-

caso, stavo commettendo

Mi sentivo devastata, ferita e delusa. Non volli accettare la sua assurda proposta di una relazione perenne-

no di tirarmi su il morale. Ma io senza Davide credevo di impazzire. Da quan-

Io stesso errore. Dovevo

mente clandestina e decisi di non vederlo piü. Ma, con il passare dei giorni, mi resi conto di stare malissimo. Qqell'uomo mi era entrato dentro con una tale intensitä che avevo l'impressione

vo con il terrore di incontrarlo casualmente in compagnia di sua moglie con il

di non poter respirare senza di lui. Cosi finii per accettare le sue condizioni.

n fondo al mio cuore, speravo sempre che Davide lasciasse la fidanzata per stare solo con me, ma mi sbaglia-

Dopo un anno di incontri clandestini, che mi davano solo una felicitä momentavo.

nea e un immenso tormento. fu Davide a lasciarmi.l-a sua

tanto complicata

e

do ci eravamo lasciati, vive-

scappare.

Abbandonai la casa dove ero nata e avevo vissuto

sato Stefano, non avevo piü bisogno di lavorare come

con la mia famiglia flno a ventidue anni. lasciai il la-

cameriera perchd lui era il proprietario di due grandi alberghi della zona e non avevamo certo problemi di soldi, cosi cominciai a fre-

voro, Ie amicizie, e andai ad abitare al nord, dove una sorella di mio padre gestiva

un ristorante. In cambio di vitto e alloggio. cominciai a dare una mano alla zia come cameriera e conobbi Stefano, l'uomo che nel giro di un anno diventö mio marito. Dopo qualche tempo. nacque Cuido e la mia vita tornö ad avere una parvenza di serenitä, anche se le ferite che avevo nel cuo-

gli impedivano di vedermi

re erano talmente profon-

ancora.

de che non guarirono mai.

- Cinzia, resterai per sempre la donna che ho amato di piü.Non ti dimen-

persona e un buon marito,

ticherö mai, - mi disse l'ultima volta che ci vedemmo. Bellissime parole. ma intanto era con un'altra che stava costruendo una famiglia! Quante lacrime versai in quel periodo nella chie-

re lui lo capi. Quando mi

completamente estranee.

Caddi in una profonda depressione. Le amiche che

conoscevano la mia situazione e anche i miei genitori, che da tempo avevano capito tutto, mi ricorda-

vano quanto fosse positivo avere chiuso una relazione

46 lrrlirrrilir

In quel periodo il mio

bambino andava all'asilo e io avevo molto tempo libero. Da quando avevo spo-

pancione e sapevo che non avrei retto, quindi decisi di

fidanzata aspettava un bambino, si sarebbero sposati e le sue nuove responsabilitä

setta! Quelle mani che si sfioravano e che avevo immaginato essere le nostre mi sembravano diventate

assolutamente recuperare al piü presto il rispetto per me stessa e smettere di accontentarmi solo di bugie o di scelte di ripiego.

Stefano era una brava e io mi sforzavo di essere una buona moglie, ma non lo amavo come avevo amato Davide, e a lungo andaresi conto che si era trova-

to un'amante, feci flnta di niente e andai avanl.i, forse perch6 mi sentivo in colpa per non avergli dato abbastanza amore. E proprio vero che quando ti rifluti di imparare una lezione. prima o poi la vita ti ripresenta la stessa situazione, co-

stringendoti ad affrontarla. Dividevo di nuovo un uomo con un'altra donna. Con Davide lo avevo fatto per amore, con Stefano per senso di colpa. In ogni

quentare un corso di autostima presso il Comune della nostra cittä, vicino alla scuola materna di Guido.

Quel corso mi fece bene, scoprii di essere una donna forte. Trovai il coraggio di lasciare Stefano e tornai al mio adorato paese con Guido. in tempo per iscriverlo alle scuole elementari. Una delle prime cose che feci, appena sistemata in un

appartamento non lontano dalla casa dei miei genitori. fu raggiungere la chiesetta abbandonata. Le mani dipinte su quelpezzo di muro erano ancora lä, sembravano aspettarmi... Negli anni che seguirono, ritrovai flnalmente un po'di

tranquillitä. Ripresi il mio vecchio lavoro nello studio

dove ero stata impiegata da ragazzina e feci in modo che mio flglio crescesse sereno. Con il mio ex marito mantenni ottimi rapporti e il nostro Guido, che adesso ö diventato un uomo e ci

ha reso da poco nonni, non ha mai smesso di trascorrere molto tempo con suo padre. che adora.

La mia vita ö andata

piü rivisto Davide. Ho saputo solo che il suo lavoro di musicista l'ha portato dall'altra parte del mondo. Adesso, quando penso a lui, non soffro piü. Anzi, comunque siano andate le

cose. ringrazio il destino di avermi fatto vivere mo-

menti tanto magici e indimenticabili. E. a proposito di ringraziare, con il tempo e la saggezza della maturitä, ho scoperto che dovremmo farlo tutti piü spesso, invece di essere sempre presi solo dalla voglia di lamentarci e dal desiderare le cose che non abbiamo. desso le mani di quel vecchio affresco mi sembrano unite in preghiera. quella che faccio ogni volta che vengo qui. Non mi riferisco alle preghiere che si dicono a messa, ripetute come cantilene. magari pensando ad altro. Pregare significa anche molivarsi ogni giorno. ringraziare per Ie cose che abbiamo, rinnovare gli impegni che prendiamo con noi stessi e attingere alla parte piü profonda di.noi, per ritrovare coragglo e speranza. Nel corso della mia vita

ho dato varie interpretazioni all'affresco di quelle mani, eppure il dipinto ö sempre lo stesso. E cambiato solo il mio modo di guardarlo. Di solito vediamo soltanto quello che il nostro stato d'animo riflette. Ecco perch6 dovremmo essere sempre in pace con noi stessi; perch6,

se la nostra anima ö bella, sarä bello anche quello che ci circonda. Cinzia P.


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il resto sto bene. Anzi no. ho anche il mal di testa. Che strano. ö la prima volta

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be. Per

che mi capita...

Mia madre dice cos) ogni giorno. Comincia a perdere colpi, anche se ö capace di raccontare con dovizia di particolari episodi lontarrissimi nel tempo. Ad esenrpio. di quando era ragazza e partecipö alla lotta per la liberazione del nostro Paese. Mia madre ö una di quelle donne che hanno fatto la Resistenza. Lo avessi io.il suo coraggio. Invece mi lascio abbattere dalle ingiustizie che vedo altorno a me. mi iaccio imprigionare dalle delusioni. mi abbandono facilmente ai rimpianti. Sono una donna di sessant'anni che ne ha passate tante: il matrimonio. i flgli,

poi un divorzio.le difflcoltä

48 !rrtirrririr

nel dover or-qanizzare la vita familiare e nel far bastare i soldi. - Che vuoi che sia... - mi diceva mia madre se le parlavo delle mie difficoltä. - Tü appartieni comunque a una generazione fortunata che non ha conosciuto la guerra. la paura,la fame.

Lo so che aveva ragione. ma questo non bastava a farmi sentire meglio,perch6 tutti noi ci abituiamo alla vita del nostro tempo e misuriamo la felicitä in base a criteri mol-

to diversi.

Nel 1943,quando aveva diciannove anni. il massimo desiderio di mia madre era: pane e pace. ll racconto di quei

giorni I'ho ascoltato tante volte,fln da quando ero bambina,e non potrö mai dimen-

ticarlo. perch6 ö il piü grande insegnamento che mia madre mi ha trasmesso. A vederla come ö oggi. a

oltre novant'anni, piccola. frasile e indifesa. ö diflicile immaginarla correre in bicicletta. su e giü fra il paese e la montagna. per portare messaggi. cibo e talvolta anche armi ai partigiani.

-

Imparavo a memoria

tutti i mcssaggi,

ha rac- minumcri, contato una volta. indirizzi. ordini. Non dimenticavo nulla. Cosi. se mi avessero preso i tedeschi avremmo corso meno rischi tutti. E lei .h. dcvo rineraziare se anch'io ho una memoria di f'erro.una memoria che mi ha permesso di studiare, laurearmi, diventare insegnante di matematica nei licei. Un la-

voro chc amo e che mi dispiacerä molto lasciare, fra qual-

che anno. quando andrö in pensione. A confortarmi perö ö la speranza che mia madre possa essere ancora con me

e di potermene occupare a tempo pieno. Allc donne come lei. che hanno sacrificato gli anni migliori della loro vita per conquistare lilE11; s democrazia. tutti dobbiamo molto. Se noi donne non avessimo sostituito gli uomini nelle fabbriche in tempo di guerra. se non avessimo lottato al

loro fianco per liberare l'lta-

lia dal nazifascismo. probabilmente non ci avrebbero concesso il diritto di voto nel 1946. mi ha ripetuto spesso mia madre. Penso a quanti passi avan-

-


VITA VERA no all'altra, mi rivolgo a mia

madre cercando di portare il Ieri lu Reslsfenrtlr oggi Iu discorso sul tema che mi sta pre{flrietä, rntl rlsmo tolo a cuore. - In questi giorni ricorre noi, "§esso debole", {he l'anniversario della Liberazione.Te lo ricordi, mamma? possiumo c*rrnbiare il momdc - le domando. Certo che mi ricordo!

-

ti abbiamo fatto, noi donne, dai tempi bui della dittatura fascista, quando non potevamo neanche insegnare

Irtte-

re, Storia e Filosofia nei licei o Italiano negli istituti tecnici,

non ci era pe[nesso flrmare assegni o sottoscrivere contratti senza I' attoruzazione

di un marito o di un padre, e venivano imposti limiti alla nostra presenza nelle imprese

nella Pubblica Amministrazione. Dovevamo solo stare in casa e fare figli. Forse il voto lo awemmo avuto lo stesso negli anni a seguire, ma sono sicura che l'aver partecipato alla Llberazione anticipö di molto i tempi per l'emancipae

voglio che sappia la stona tn tutti i suoi dettagli. Eccoci qui, tre generazio' ni di donne,lo stesso sguardo, la stessa caparbia volontä, ma

espressione di epoche diverse, ognuna con i suoi piccoli,

grandi problemi.

sangue.

Ci sono giorni in cui ho ancora voglia di ascoltare dalla voce di mia madre il racconto della sua giovinezza passata a combattere contro la guer-

ra. Giä, sembra un controsenso... per avere la pace, le donne della sua generazione hanno dovuto sostenere una tragica lotta. Quel racconto io l'ho ascoltato tante volte, ma vorrei che ora si tramandasse a mia figlia e che fosse proprio lei, mia madre, a farlo. Cosi aspetto che Chiararitorni dall'universitä, nel tardo

pomeriggio, e quando entra in casa la invito a sedersi vicino a no| nel salottino.Anche Chiara naturalmente conosce il passato di mia madre, ma

cosi tanta non se ne vedeva da anni...

Anche tu scendesti in

con la consapevolezza che

chiede Chiara. piazza? Si, per festeggiare, ma

c'era tanto da fare, c'era da

A Chiara manca un esame alla laurea magistrale in Lin-

rimettere tutto in piedi: il paese, la casa, i rapporti fra

gue e giä si chiede: cosa farö

le persone. La guerra aveva distrutto ogni cosa. Voi non

dopo? Riuscirö a trovare un impiego stabile o dovrö peregrinare per anni da un posto all'altro, magari emigrare all'estero,come tanti miei coetanei,per avere una vita migliore? Chiara ha poca fiducia nel futuro, ma non com-

batte per cambiare le cose,

DONNE zione femminile. Una conquista che tante pagarono con il

ErailZ1 aprile del l945,per le strade c'era tanta gente,

come fece sua nonna Enrica. Certo, non si puö paragonare la guerra a una crisi occupazionale, ma anch'io, quando avevo la sua etä, ero piü

combattiva, piü arrabbiata.

sapete cos'ö la guerra...

Per fortuna, nonna, risponde mia figlia.

- le faccio eco io. - Giä... Ma non crediate che sia stato facile liberare I'Italia... durissimo. Siete stati eccezionali, le dico animamamma, ta da un sincero sentimento non vi siedi gratitudine, te tirati indietro di fronte al pericolo. Ah no! dice mia maNel dicembre 1943, dre. nel mio paese i nazisti uccisero tredici persone innocenti, solo per intimorire la popolazione. Quando se ne furono andati,uscimmo in strada... e quello che vedemmo ci ö stato

-

-

-

-

-

-

Erano gli anni dei movimenti di protesta degli studenti, anni per certi versi bui, dolorosi, ma noi avevamo tante energie positive. Manifesta-

sconvolse.

vamo il nostro dissenso verso gli adulti, la societä,1o Stato.

Marina, te I'ho detto tante volte, no? - ribatte legger-

Oggi i ragazzi appaiono rassegnati, al massimo fanno le valigie e lasciano il loro mia madre, con la sua toccante esperienza di vita vissuta durante la guerra,puö insegnare a mia figlia a mettere da parte la rassegnazione, a non accettare tutto passivamente, a reagire. Mentre sediamo I'una vici-

Paese. Forse

-

Fu allora che decidesti

di entrare nella Resistenza?

-

le domando.

-

Non subito, certo,

e

poi...

mente stizzita mia madre.

-

Si, ma vorrei che anche

Chiara conoscesse nei dettainsisto. gli questa storia, Nella Resistenza ci en-

trai qualche mese dopo, senza sapere a cosa andavo incontro. Ero incosciente, ma avevo anche le idee chiare: se volevo la pace e la libertä, dovevo fare qualcosa.

T

Ma non avevi paura dei chiede Chiara. nazisti?

-

-

-

Con tutti quei morti che avevi visto... Te l'ho detto, ero inco-

-

sciente...A quel tempo lavoravo giä per uno stabilimento di tessuti, e la ditta mi aveva

fatto avere un lasciapassare rilasciato dalle autoritä, Per poter andare al lavoro e girare in paese per le commissioni che mi venivano affldate. Questo mi dava una certa sicurezza: quando le pattuglie mi fermavano, io facevo vedere il lasciapassare ed era fatta. Cosi, sfruttando questa protezione, iniziai a portare cibo e vestiti ai partigiani, in bicicletta. E non ti hanno mai scola interroga Chiara. perto? Mai. Se ci fossero riu-

sciti mi avrebbero fucilato.

Una volta, perö, mi portarono al comando militare Perch6 dentro la borsa che tenevo a tracolla trovarono un maglione da uomo. Dissi che era di mio padre,ma loro non mi credettero. Mi portarono al comando e mi interrogarono, ma io non parlai, tenni duro, continuai a raccontare la mia veritä. Alla fine, non avendo alcuna prova contro di me, mi rilasciarono. Nonna, eri proprio una

-

ragazza incosciente!

ma mia figlia.

-

escla-

- Incosciente, ma coragfatto al mio posto? - chiede mia madre rivolta a Chiara. giosa, la correggo. Perch6, tu cosa avrästi

- Non lo so, per risponderti dovrei trovarmici davvero.

-

Io dico che tu faresti

quello che ho fatto io. Non si puö assistere alla rovina del proprio paese, allo sterminio della propria gente e starsene con le mani in mano.Il coraggio ti viene. Chissä cosa faresti tu,

-

mamma, se fossi giovane dico, cercando di adesso,

-

provocare la reazione di mia madre.

lntirnitä

49


Lo forzo delle DONNE

-

Ora ö diverso,

-

risponc'ö

de lei alzando Ie spalle,

-

la libertä, c'ö da mangiare, e soprattutto non ci sono piü i nazisti!

- Perö tante cose non vanno, lo sai anche tu. I giovani non trovano lavoro,troppi anziani hanno pensioni che non garqntiscono loro una vita dignitosa, c'ö un alto livello di comzione. Non ti sembrano

queste battaglie altrettanto importanti di quella che combattesti tu settant'anni fa?

-t-

-t - i rispondo come mi I

ha

ri-

sposto prima Chiara: dovrei essere grovane oggr, per saperlo. Rispetto a come eravamo costretti a vivere noi, negli anni della dittatura e della guerra,voi state piü che bene.

Non doweste lamentarvi... - Ecco, lo vedi, mamma? Anche la nonna, che ha fatto la Resistenza,ö d'accordo che non c'ö niente di cui lagnarsi.

Questa situazione non piace a nessuno, ma potrebbe andar peggio e allora... accon-

tentiamoci! se

Chiara.

rincara la do-

-

Insomma, l'unica che vorrebbe fare la rivoluzione, qui, sono io? dico ad alta voce per sfogare il mio risentimento. Sarä forse perchd ho conosciuto tempi migliori di questi: sono stata bambina negli anni Sessanta e adolescente nei Settanta. Allora c'era una grande attesa per il futuro. Si pensava al Duemi-

-

-

-

la come a un'era fantastica di

grande progresso. Ci si illudeva che il boom economico potesse durare per sempre: se in appena vent'anni eravamo passati dalla fame del

dopoguerra al benessere, in altri venti o trenta sarellmo diventati tutti ricchi. Owiamente mi sbagliavo.

*

Marina, vorrei sapere

50 lntirnitä

Discutiqmo, ci sronfriurno, mo ollo fine predomino sempre l'trmore cosa ti manca. Sei sempre sta-

ta una donna insoddisfatta... prosegue mia madre. Non lo so bene, forse non sono piü capace di immaginare un futuro migliore dell'oggi. O forse sono stanca di correre per inseguire un benessere sempre piü irraggiungibile, mi difendo.

-

-

-

Non sarä che oggi si

desiderano troppe cose? Ai miei tempi ci si accontentava di poco, si gioiva per un tozzo di pane e una coperta di lana... replica mia madre. Oggi le esigenze sono diverse. Ad esempio, dove trovare i soldi per pagare l'universitä ai figli. Non nascondo che anche noi abbiamo qualche diff,coltä in questo, mi sfogo. E la mia pensione, cosa ci sta afare? si arrabbia mia madre. Ho sempre contribuito anctrlio agli studi di Chiara,lo sai, e continuerö a farlo.

-

-

-

-

-

-

- Maöproprioquestoche non accetto, mamma, che tu debba rinunciare a quel poco di pensione che prendi, continuo. Ma io non vi rinuncio, ne tengo comunque una parte che mi bastaperle mie esigenze. Cosa devo farci con i soldi? Niente. E comunque mi fa piacere sapere che anche grazie a me Chiara poträ

-

-

laurearsi, andare in vacanza o comperarsi un vestito nuovo. I-a nonna ha ragione,

-

woi farci litigare? Capisco che ö venuta I'o-

chd

ra di cambiare argomento, di tornare al tema principale della nostra conversazione. E cosi dico a mia madre: Cosa ö successo dopo,

-

quando tutto ö finito, sono arrivati gli alleati e vi hanno liberato? E stata una grande festa, questo l'ho giä detto, ma subito non ö cambiato niente, perchd ancora ci mancava da mangiare, ci mancava tutto. Poi, piano piano, siamo tornati alle nostre vite e noi donne abbiamo ripreso a oc-

-

cuparci della casa,della famiglia, dei flgli.

-

Thtto come prima, in-

somma, commenta Chiara con aria disillusa. No, la guerra e la lotta per la liberazione avevano cambiato tante cose, ma gli uomini continuavano a pensarla piü o meno allo stesso

pri soldi come vuole. Vero nonnina?

e si china a baciare mia madre sulla fronte.

-

-

Sei brava a ottenere

sempre quello che vuoi... dico rivolta a mia flglia. Mamma, io e la nonna

-

-

modo, le risponde mia madre. Quello che era diverso era che ora le donne avevano preso coscienza del loro valore, contavano di piü nelIa societä, non solo avevano

-

il diritto al voto ma potevano aspirare ad avere lo stesso trattamento riservato agli uomini. Ora nessuno ci fa piü caso, abbiamo donne carabiniere e astronaute, ma ricordo con una certa emozione le prime donne giudice o ministro. Si dice ministra, nonna, la corregge Chiara. So-

-

-

andiamo d'accordissimo, per-

possono avere l'equivalente femminile, non soltanto attrice o sarta.

-

-

-

Dovremmo prendere

esempio da te, nonna, dice mia figlia. Ma forse tanto coraggio come quello che hai avuto tu lo si trova solo di fronte a un ingiustizia altrettanto grande. Le ingiustizie ci sono sempre state, ci sono e sempre ci saranno, commento. Se noi ci siamo liberate dalle catene che ci tenevano in una prigione di inferioritä rispetto all'uomo, in altri posti del mondo altre donne sono costrette a vivere come nel Medioevo. Anzi, peggio. Ma solo le donne possono cam-

-

-

-

-

-

biare il mondo, perch6 custodiscono il segreto della vita.

-

Ognuno ö libero di spendere i prono tante le professioni che interviene Chiara.

mia madre per abbracciarla. Sei piü avanti di noi perch6 ci hai preceduto nel lun. go e faticoso cammino verso la paritä dei diritti con gli uomini, verso la libertä e la pace, il rifluto della guerra, l'altruismo fino al sacrificio di s6.

Cosavuoi,iononhomi-

ca studiato come te, su certe cose sono rimasta indietro...

- Tü sei avantissimo! esclamo e mi volto verso

Mr,

figtia mi guarda con

aria ammirata, mia madre all'improwiso pare inseguire i suoi pensieri indecifrabili

o forse i ricordi di un tempo

lontano. Una proiettata nel

futuro, che sogna migliore del presente; l'altra tmttenuta

dal passato, dalla memoria di quando era una ragazz.apiena di entusiasmo e niente le faceva paura. E in mezzo a loro ci sono io,l'unica a cui tocca inevitabilmente fare i conti con il presente, che non ö quello che avevo immaginato quando andavo a manifestare nelle piazze, in un etä in cui fioriscono i sogni piü grandi e piü belli di tutta la vita. Ecco,noi tre siamo cosi,diverse, sia nei desideri che nel nostro vissuto. Discutiamo, ci

scontriamo, ma alla fine nel nostro rapporto predomina sempre l'amore, quel sentimento profondissimo che ci unisce e che ci fa vivere l'una per l'altra ogni giorno della nostra esistenza.

Marina L.


a

alentina si immerse nella vasca da bagno e l'acqua calda e profumata la awolse come una coperta impalpabile; sospirando chiuse gli occhi e si abbandonĂś a quel contatto carezzevole.

Quella sera, come tutte le säre, le sarebbe piaciuto rilassarsi a lungo nell'acqua, poi, dopo aver mangiato qualcosa, andare a letto a leggere un libro oppure guardare un film alla tv.

Da quando Fabrizio l'aveva lasciata, aveva perso il gusto di uscire, di vedere gli amici. Si era chiusa sempre di piĂź al mondo esterno. Ormai, si sentiva al sicuro solo tra le pareti domestiche, dove poteva lasciarsi andare al rimpianto e,


ll'CUORE non sboglio magari, concedersi il lusso di versare qualche lacrima. Ma quella sera avrebbe dovuto rinunciare alla sua amata solitudine, cosi come alle sue lacrime. I suoi genitori l'avevano invitata a cena e lei non era riuscita a trovare una scusa per riflutare; avevano invitato anche due amici che lei non conosceva. Di loro sapeva solo che erano appassionati giocatori di bridge,

come suo padre e sua madre. Rischiava di far tardi. A malincuore, Valentina usci dalla vasca e si avvolse nell'accappatoio. Lo specchio de\bagno, velato dal vapore, le restitui un'immagine appannata, come una fotografia fuori fuoco. Il suo pensiero andö immediatamente a un altro vetro appannato: il finestrino dell'auto di Fabrizio, in urt pomeriggio di pioggia di sei mesr pnma. Quando lui le aveva detto che si era innamorato di un altra donna,per un momento Valentina era rimasta attonita a flssare le gocce scivolare rapide sul vetro, una dopo l'altra.

che appannava i suoi occhi di lacrime.

Si riscosse bruscamente. Doveva asciugarsi i capelli e vestirsi. Sapeva quanto sua madre ci tenesse alla puntualitä, se non voleva arrivare in ritardo, doveva proprio sbrigarsi.

leonora e Vincenzo, i suoi genitori, non badavano tanto alla forma, ma apprezzavano eleganza e buon gusto, sicch6, per compiacerli, quella sera Valentina abbandonö i suoi amati jeans e scelse un tubino nero di velluto; al collo, si allacciö una catenina con un pendente di turchese, che richiamava

il colore dei suoi

oc-

chi. Quell'abito gliel'aveva regalato sua madre e sicuramente le avrebbe fatto piacere vederglielo indosso. - Sei bellissima, tesoro, - le disse, infatti, Eleonora quando le apri la porta.Aggiunse poi che gli altri ospiti erano giä arrivati e mancava solo lei. Valentina la segui in sala da pranzo, dove si accorse che la tavola era apparecchiata per sei persone. Aveva pensato che, oltre a lei e alla coppia

che suo padre le

Chissä se quell'incontro erq stoto sfqfo cosuqle o se Alessqndro I'ovevo proYocqfo di propo§ifo...

stava presentando, non ci fosse nessun

altro... Fu in quel momento che, dalla poltrona di fronte al caminetto, si alzö un uomo sulla

trentina e le andö

incontro. La poltrona dava le spalChe cosa era accaduto tra loro, cosi

le all'ingresso, per questo lei non si

all'improvviso, e perch6? Era mai

era accorta subito della sua presenza.

possibile che Fabrizio non avesse alcuna spiegazione da darle, dopo due anni che stavano insieme? Alle sue domande, lui aveva risposto soltanto: - Non c'ö molto da dire,Valentina, le cose stanno cosi. Mi dispiace tantissimo, credimi, ma tra noi ö flnita. Poi, aveva messo in moto la macchina e in silenzio, sotto una pioggia scrosciante, l'aveva accompagnata a casa. [Jn laconico saluto, una breve stretta di mano. Non si erano piü visti. Quello era stato il loro addio. Valentina fece scorrere la mano sullo specchio del bagno, dissipando il vapore. Ma, a impedire che la sua immagine le apparisse nitida, c'era un altro velo, un velo che non si sarebbe dissolto altrettanto facilmente: quello

- Alessandro, molto piacere, si presentö l'uomo, porgendole la

52 Intirnitä

mano.

Era alto, attraente e indossava un abito grigio, di ottimo taglio. Alessandro era il figlio degli amici dei suoi genitori e a Valentina in quel momento fu chiaro perchd sua madre avesse tanto insistito per averla a cena quella sera. Eleonora eVincenzo sapevano che, a causa della rottura con Fabrizio, lei stava attraversando un periodo difflcile, cosi, a quanto pareva, si erano presi la briga di combinarle un incontro con un uomo che ritenevano potesse risvegliare qualche interesse in lei e distrarla da quella sorta di apatia in cui era caduta. Valentina li adorava e pensava che

fossero i migliori genitori del mondo. I-lavevano sempre circondata di amore e attenzioni; le avevano trasmesso il rispetto per gli altri, un ottima educazione e il valore della cultura. Ra-

ramente c'erano stati tra loro veri e propri conflitti. Quando aveva dovuto decidere che facoltä frequentare,le era sembrato perfettamente naturale scegliere Giurisprudenza, come aveva fatto il padre a suo tempo, e quando, dopo la laurea, lui le aveva proposto

di lavorare nello studio di avvocati del quale era uno dei soci fondatori, era stata ben felice di accettare. Pensö, quindi, che poteva perdona-

re ai suoi genitori un azione compiuta in assoluta buona fede, tuttavia quella loro interferenza nella sua vita la irritö e le creö un.certo imbarazzo.

Durante la cena, Alessandro fu molto gentile con lei, talora persino galante, e questo non faceva che aumentare il suo disagio. Cosi, al suo sguardo, Valentina rispondeva distogliendo il proprio e ai

suoi tentativi di dialogare ribatteva con frasi laconiche.

Alessandro aveva studiato all'estee, da qualche anno, era l'amministratore dell'azienda dolciaria del pa-

ro

dre; con tutta evidenza,

eraprowisto

di un ottima istruzione e di una certa classe e, per di piü, aveva un promettente futuro davanti a s6; insomma, incarnava perfettamente il tipo di uomo che ogni genitore awebbe voluto vedere accanto alla propria figlia. Ma, sfortunatamente, Valentina non era per niente attratta da lui.

A.r"n" se l'aveva-fatta tanto soffrire, lei amava ancora Fabrizio, il suo cuore gli apparteneva e non poteva nemmeno lontanamente immaginare di interessarsi a un altro uomo. Dopo il caffö e un brandy davanti al camino, Valentina si congedö, dicendo che era un po'stanca e che l'indomani l'aspettava una giornata impegnativa. Voleva andarsene prima degli altri ospiti, per evitare di rimanere da sola con i suoi genitori, che, di certo, sarebbero stati ansiosi di sapere se Alessandro le aveva fatto una buona impressione. Questo era proprio il genere di discorsi che lei voleva asso-

lutamente schivare. Per fortuna, dopo quella sera, Eleonora e Vincenzo ebbero la delicatezza


ROMANZO COMPLETOO di non menzionare piü Alessandro la cosa sembrö finire li.

e

Quello che Valentina non aveva previsto era che, qualche settimana piü tardi, lui la cercasse. Sebbene, durante la cena, lei avesse scoraggiato i suoi tentativi di fare conversazione, naturalmente non aveva potuto evitare di rispondere alle sue domande. Cosi, quando Alessandro le aveva chiesto se le piaces-

gli aveva risposto che non la conosceva molto e che non l'aveva mai vista in teatro. - E un vero peccato, - era stato il suo commento. - E un'esPerienza indimenticabile. Alessandro le telefonö in ufficio;le spiegö che aveva due biglietti per la ''firrandot" e che, se a lei faceva piacere, potevano andarci insieme. Valentina lo ringraziö, ma gli disse che

se l'opera lirica, Valentina

t

non era possibile perch6 aveva giä un

impegno. - Ah, che peccato... Magari allora sarä per un'altra volta... - replicö lui, diplomaticamente.

M, Valentina awerti la delusione nel suo tono di voce e un Po'le dispiacque. In fondo, era stato gentile, si era ricordato di ciö che si erano detti quella sera, a tavola, e le aveva offerto I'opportunitä di fare un'esperienza che lui reputava memorabile. Sarä stato perch6 lei era abituata ai modi spicci di Fabrizio, ma il comportamento di Alessandro la disorientava un po'. Nel suo modo di fare, c'era qualcosa di... come si poteva de-

I

finire? Antiquato, un po'vecchio stile, bench6 avesse solo pochi anni piü di lei. IJn mese dopo quella telefonata, si incontrarono per la strada. EValentina non pot6 fare a meno di chiedersi se quell'incontro fosse stato casuale o se, invece, Alessandro l'avesse provocato di proposito. Fatto sta che una sera, dopo essere uscita dallo studio, mentre raggiungeva la sua auto, gettando un'occhiata di tanto in tanto alle vetrine lungo la strada, se lo ritrovö davanti. - Che sorpresa! Mi fa molto Piacere rivederti, - le disse Alessandro. Si scambiarono qualche frase di circostanza, poi lui la invitö a prendere un'aperitivo. Era un venerdi sera e i locali del centro si stavano affollando

di persone che si concedevano qualche ora di relax, dopo una settimana

di lavoro. Imprevedibilmente,Valentina senti il desiderio di confondersi tra la folla, per respirare un po' di quell'atmosfera inebriante che precede il fine settimana. E accettö il suo

invito. Fu cosi che cominciö la loro storia.

A quell'aperitivo, qualche settimana dopo, segui una cena, quindi una sera-

ta a teatro, poi al cinema e, in caPo a qualche mese, presero a frequentarsi con una certa regolaritä.

Valentina non era innamorata' Alessandro era troppo diverso da lei, ma le sue premure erano un balsamo per le ferite del suo cuore. Aveva bisogno di sentirsi amata e coccolata e luinon chiedeva di meglio che farla sentire al centro delle sue attenzioni. Anche Eleonora e Vincenzo erano molto contenti, perch6 vedevano nella relazione della loro unica flglia con quella perla di Alessandro il coronamento dei loro sogni. Era tutto perfetto, che cosa si poteva volere di piü? Fabrizio. Valentina voleva Fabrizio. Lo amava, nonostante tutto, e non Poteva fare a meno di pensare a lui, anche quando era con Alessandro. Era sbagliato, lo caPiva, e non soltanto per se stessa, ma anche Per

simo con Simona, - risPose Monica. - Te lo dico perch6, tanto, saresti

quello dopo si diceva che forse, con sarebbe riuscita a dimenticare Fabrizio e avrebbe imparato ad

comunque venuta a saPerlo. Simona eralaragazza Per la quale Fabrizio l'aveva lasciata. Valentina si senti vacillare. Le parole dell'amica le erano giunte ovattate, come se provenissero da un luogo remoto. - Che cosa ti succede? Non stai bene? - le chiese Monica. No, non stava per niente bene; e come poteva, sapendo che Fabrizio avrebbe sposato la donna che era stata la causa della loro separazione? Non era trascorso nemmeno un anno da allora... e dire che lei non aveva mai smesso di pensare a lui!

Un pomeriggio, Monica, un'amica di vecchia data, venne a trovarla in studio, perch6 aveva bisogno di una

tamento,Valentina pianse tutte le sue lacrime per un uomo che non l'amava e che, forse, non l'aveva mai amata. Singhiozzando, prese il telefono pensando di chiamare Alessandro. Aveva bisogno piü che mai della sua dolcez-

Alessandro, che nutriva nei suoi confronti un sentimento autentico e profondo. Ma se un giorno sembrava decisa a troncare la loro relazione,

il tempo,

amare Alessandro. Che, forse, i suoi genitori avevano ragione: era Alessandro l'uomo giusto e, Prima o Poi, anche lei lo avrebbe capito... Insomma, non era felice con Alessandro, ma non aveva laf.orza di lasciarlo.

consulenza legale. Prima di congedarsi, le disse che qualche giorno prima aveva incontrato Fabrizio.

Nel sentirlo nominare, Valentina fece un balzo.

il cuore di Il suo tur-

bamento non sfuggi all'amica, che le chiese, titubante: Lo sai giä, per caso?

- Che cosa dovrei saPere? ribatt6lei. - Fabrizio si sposa il mese Pros-

n

\Xue[a

sera,chiusa nel suo appar-

za,del suo amore... Ma, a un tratto, si riscosse e Posö il cellulare sul tavolino davanti a s6. Era tempo che affrontasse Ia realtä' Non poteva piü vivere nell'ipocrisia. Se non riusciva a dimenticare Fabrizio, non poteva pensare di rifarsi una vita con un altro uomo. Il giorno successivo, avrebbe affrontato Alessandro e gli avrebbe spiegato onestamente i motivi che la costringevano

Intirnitä

53


ll CUORE non sboglio a troncare la loro relazrone.

Quella sera, si addormentö con il viso rigato dalle lacrime, pensando alle parole piü adatte per dirgli che avrebbe voluto amarlo, ma non poteva, perch6 il suo cuore apparteneva a un altro uomo. Fu lo squillo del telefono a svegliarla prima dell'alba. Spalancö gli occhi e, allarmata, afferrö il cellulare sul comodino.

- Valentina? Per un istante, che le parve lungo un secolo, la voce di sua madre rimase 3ospesa nel silenzio.

Il sentimento che aveva legato i suoi genitori era sorretto da un'intesa totale. Eleonora eVincenzo avevano condiviso ogni cosa, giorno dopo giorno, per trentacinque anni e poteva immaginare come doveva sentirsi sua madre, ritrovandosi, improwisamente senza il compagno di tutta una vita. In quei mesi, Alessandro fu una

presenza preziosa per Valentina; non soltanto la colmö di premure, ma la confortö nei momenti piü bui e la supportö nel gravoso compito di provvedere alle questioni pratiche, che I'improvvisa

Vqlentino sopevs bene che se Evesse rivisfo Fobrizio gli sqrebbe cqdufq di nuovo frq le brqcciq Ci sono momenti nei quali si ha la netta percezione di trovarsi di fronte a un evento fatale; un evento che cambierä la nostra vita per sempre. Fu questo che provö Valentina in quell'interminabile istante. Con il cuore che le batteva all'im. pazzata,rimase in attesa che la madre le spiegasse che cos'era accaduto. Come temeva, si trattava del padre: durante la notte aveva avuto un infarto e ora si trovava in ospedale. Arrivo subito, mamma, rispo-

-

se concitata Valentina.

-

Ma non fece in tempo a vederlo vivo. Suo padre si spense mentre, alle prime luci dell'alba,lei attraversava la cittä per raggiungere I'ospedale. Se la sofferenza per averlo perduto era immensa, il suo rammarico per non avergli potuto nemmeno dire addio la rendeva ancora piü opprimente.

N",

mesi che seguirono,Valentina cercö di stare il piü possibile vicino alla madre; Eleonora era sempre stata una donna forte, non si era mai persa d'animo di fronte alle difficoltä, ma questa volta la prova che il destino le aveva riservato era stata troppo crudele. Sebbene si sforzasse di apparire serena e non chiedesse nulla per non essere di peso,Valentina era preoccupata per lei.

54 Intirnitä

scomparsa del padre aveva lasciato

insolute.

La presenza di

Alessandro

f

u

molto importante anche per Eleonora, che nutriva

nei suoi confronti stima e affetto; lo considerava ormai come un componente della famiglia e, quando era in sua compagnia, sembrava perflno piü serena.

IJna sera, dopo avere accompagna-

to alla porta Alessandro, che aveva cenato da loro, Valentina tornö dalla madre, in salotto, e le si sedette ac-

rimasero entrambe a guardare il fuoco crepitante, in silenzio. Poi, Eleonora canto, sul divano. Per un momento,

prese una mano della figlia tra le sue. Mi ö di grande consolazione sapere che c'ö un uomo come Alessandro accanto ate, le disse. Papä

-

-

-

nutriva molte speranze nella vostra unione, e sai bene quanto avesse a cuore la tua felicitä. La sua felicitä... a Valentina sembrava qualcosa di molto lontano,perfino irraggiungibile, e tuttavia doveva ammettere che, se aveva superato tanti momenti difflcili, era stato soprattutto gr azie alla presenza di Alessandro. Lui aveva compreso il suo do-

lore e l'aveva aiutata ad attingere alle sue forze per farvi fronte, le era stato vicino e si era speso senza riserve per il suo bene; non era forse questa la cosa piü e importante che si potesse chiedere a un uomo?

Fabrizio era uscito definitivamente dalla sua vita. Se l'aveva dimenticata tanto in fretta, significava che non l'aveva mai amata veramente, pensava

Valentina. Del resto, dopo il dolore per la perdita di suo padre, le lacrime che aveva versato per Fabrizio le

appariväno dawero eccessive,

se

non

addirittura ridicole. C'era stato un tempo in cui le era impossibile pensare al proprio futuro accanto a un uomo che non fosse Fabrizio, ma ora vedeva le cose sotto una luce completamente diversa. Facendole incontrare Alessandro, il destino aveva forse voluto offrirle un altra occasione per raggiungere quella felicitä che le sembrava tanto lontana.

r sposarono rn maggro, sotto una pioggia fltta e sottile. Erano trascorsi soltanto quattro mesi dalla morte di Vincenzo e ritennero opportuno scegliere una cerimonia semplice, discreta. Ma quel giorno, per la prima volta dopo tanto tempo,Valentina vide sua madre sorridere.

Si dice che la pioggia nel giorno delle nozze sia di buon auspicio e porti tanta fortuna alla sposa. Sarebbe stato cosi anche per lei? Valentina aveva bisogno di credere che sarebbe stata felice con Alessandro e nei primi mesi di matrimonio alimentö quella speranza. Ma non tardö a scoprire che stava illudendo se stessa.

Non aveva nulla da rimproverare migliore dei mariti, ma il seme del suo amore, per quanto Valentina lo desiderasse con ad Alessandro, che era il

tutta

se stessa,

non germogliava in lei.

Le attenzioni del marito, anzichl gratificarla, cominciarono a infastidirla e, a un certo punto, si rese conto di nutrire nei suoi confronti una sorta di risentimento, come se lo ritenesse responsabile della sua infelicitä. Ma che colpa aveva Alessandro, se non quella di amarla? Non era forse lei che, sposandolo, si era presa gioco dei suoi sentimenti? E non era tutto. La sua insofferenza,infalti, non si limitava alla convivenza con Alessandro; anche quando era in compagnia degli amici, o dei

familiari, Valentina awertiva un'irreqtietezza e un'insoddisfazione crescenti. Era, in breve, come se non si sentisse piü a suo agio nei propri pan-

ni, come se la sua vita, improvvisamente, le andasse stretta. Non parlö con nessuno del suo sta-

(continua

a

pag.59)


ROMANZO COMPLETO. (continua da pag. 54) to d'animo, tanto meno a Eleonora. Sua madre, per la quale in passato non aveva mai avuto segreti, era l'ultima persona a cui poteva confessare il fallimento del proprio matrimonio. Sarebbe stata una delusione troppo forte per lei, che aveva confldato tanto nella sua unione con Alessandro per vederla felice. Cosi stavano le cose, dopo un anno di matrimonio, quando Valentina ricevette la telefonata di Fabrizio. Lui si disse dispiaciuto che fosse flnita male tra loro e ammise che la colpa era stata soltanto sua. Aggiunse, poi, che aveva saputo della morte di suo padre, ma non aveva avuto il coraggio di telefonarle; se non era troppo tardi, voleva chiederle scusa per il suo comportamento e farle le condoglianze. - Che ne diresti di vederci davanti a una tazza di caffö? - le propose, inf,ne. - Ti chiedo molto, lo so, e non lo merito, ma se fosse possibile, vorrei che rimanessimo in buoni rapporti. E importante per me.

0 \Xuella

telefonata l'aveva colta di sorpresa e Valentina provö emozioni contrastanti nel sentire la sua voce dopo tanto tempo. Rabbia e rancore per la sofferenza che le aveva inflitto, ma anche una struggente nostalgia per i giorni che avevano passato insieme, prima che il loro rapporto si guastasse.

t \.

Fabrizio le sembrö sinceramente dispiaciuto per averla fatta soffrire e poi, forse, non aveva torto: sarebbe stato un bene per entrambi rivedersi e tentare di paciflcarsi con il passato. Ancora una volta, Valentina stava ingannando se stessa, perch6 sapeva perfettamente, a dispetto delle scuse che accampava, che se avesse rivisto

Fabrizio, prima o poi, sarebbe finita di nuovo tra le sue braccia. E fu cosi. Dopo quel primo appuntamento, si incontrarono altre volte; Fabrizio si diceva amaramente pentito di averla lasciata. Il suo matrimonio era in crisi e anche lui, come Valentina, si era reso conto che, sposandosi, aveva fatto un madornale errore.Accomunati dallo stesso destino, si sentivano sempre piü vicini e flnirono per cedere all'inevitabile.

C'era qualcosa di straordinaria-

mente intrigante nei loro incontri; nel dover ricorrere alla clandestinitä pur avendo avuto, un tempo, una relazione alla luce del sole. Ma una relazione segreta comportava anche molti problemi. Tiovare il tempo per vedersi, tra il lavoro e gli altri impegni quotidiani, senza peraltro insospettire i rispettivi coniugi, era complicato e stressante. Per non parlare delle menzogne alle quali erano entrambi costretti. Valentina non sapeva come si sentisse Fabrizio riguardo a Simona, ma lei provava un grande disagio nei confronti di suo marito. Alessandro non meritava le sue bugie, tantomeno il suo tradimento e, per quanto cercasse di giustiflcare il

proprio comporta-

mento, dicendosi che non aveva scel-

ta, perchd al cuore non si comanda, si sentiva terribilmente in colpa verso di lui.

Decise che non poteva andare avanti cosi. Ne parlö con Fabrizio;gli disse che aveva intenzione di lasciare Alessandro. Lui ribadi che desiderava solo cominciare una nuova vita con lei, che non voleva perderla di nuovo, ma che per prendere decisioni tanto importanti bisognava aspettare il momento opportuno.

Dammi un po'di tempo per siconstemare le cose con Simona, cluse. Quando tutti e due saremo

-

-

-

liberi, potremo finalmente fare progetti per il nostro futuro. Valentina 1'assecondö, pensando che forse aveva ragione: se avessero affrontato insieme la separazione sarebbero stati piü forti. D'altra parte, se neppure il vincolo del matrimonio aveva impedito che si ritrovassero, scoprendosi piü innamorati

di prima, non c'era ostacolo, per grande che fosse, che avrebbe impedito al

loro amore di trionfare. Ciononostante, fu costretta a nota-

re che, dal momento in cui lei aveva parlato di separazione, Fabrizio era diventato sfuggente. Non toccava piü quell'argomento, e se era lei a farlo, si mostrava evasivo o cambiava discorso. Delusa e ferita, Valentina cominciö

a chiedersi che cosa ci fosse dietro il suo comportamento; era davvero solo una questione di tempo, oppure Fabrizio non aveva mai avuto alcuna intenzione di lasciare sua moglie?

Rammentando il periodo precedente alla loro rottura, non Poteva fare a meno di ravvisare delle analogie nel suo atteggiamento elusivo, sfuggente, talora ambiguo... Che cosa doveva pensare? Che questo era il preludio a un altro abbandono?

C'era un'altra cosa che le dava da pensare, sebbene fino a quel momento non vi avesse dato molto peso: da

quando avevano ripreso

a

frequentar-

si, aveva notato che Fabrizio indossava capi firmati, aveva imparato a gio-

care a golf e possedeva una macchina decisamente lussuosa.

\/ V alentina

sapeva che era un espere prestava la sua con-

to informatico

sulenza a numerose societä. Il lavoro non gli era mai mancato, ma le sembrava strano che, per quanto guadagnasse, con il suo stipendio potesse

permettersi tutto quel lusso. La prima volta che aveva visto la sua auto sportiva, scherzando, gli aveva chiesto se avesse vinto un premio alla lotteria. E stato un affare, aveva ta-

-

-

gliato corto lui. Un pensiero fulmineo aveva attra-

versato la mente di Valentina; e se il buon affare di Fabrizio fosse stato il suo matrimonio? Non gli aveva mai chiesto nulla riguardo a sua moglie; Simona era la donna che glielo aveva portato via, e non voleva sapere altro

lntirnitä

59


l[ CUORE non sboglio di lei. Ma ora, alimentata dal sospetto, quella domanda si affacciava sempre piü spesso alla sua mente: com'era Simona? Insignif,cante, capricciosa, fragile, come lui sosteneva, oppure bella, intelligente, sicura di s6 e, magari, anche molto ricca?

Forse quei pensieri erano solo il frutto della sua insicurezza e della gelosia, sentimenti comprensibili in una situazione di quel genere, nondimeno le gravavano sul cuore e compromettevano il suo rapporto con Fabrizio.

Valentina si sentiva tesa, confusa e la convivenza con Alessandro

non faceva che aumentare il suo disagio. Non ce la faceva piü a vivere nell'inganno, lo trovava ingiusto per entrambi. Ogni giorno si diceva che doveva andarsene, che doveva avere

il coraggio di lasciare Alessandro, indipendentemente dalla decisione che avrebbe preso Fabrizio, ma poi quel coraggio non riusciva a trovarlo.

quando, prima di uscire, si guardö allo specchio con quel vestito addosso, fu sopraffatta da un'ondata di disagio. La richiesta diAlessandro era chiaramente un gesto romantico, una conferma che i suoi sentimentinon erano

cambiati;e lei come lo ripagava? Indossare quell'abito era un'altra bugia

tamento di un amico, che in quel periodo era fuori cittä per lavoro, e ogni mercoledi, dopo essere uscita dall'ufflcio, Valentina, invece di andare in palestra, lo raggiungeva li. Era il luo-

Durante la cena, Valentina cercö di dissimulare il proprio turbamento. Agli sguardi dei clienti degli altri tavoli,lei e Alessandro apparivano sicuramente come una coppia in perfetta armonia. Avevano appena finito il dessert, quando lui trasse dalla tasca della giacca una piccola scatola di velluto rosso e gliela posö davanti. Lei l'apri delicatamente. Adagiata sulla seta scarlatta, c'era una catenina d'oro con un pendente: un cuore al centro del quale era incastonato un rubino.

Era dawero troppo. Valentina senti le lacrime salirle agli occhi e non riusci a ricacciarle in-

sera lei indossasse l'abito di velluto nero; lo stesso che aveva quando si

erano incontrati la prima volta. Valentina acconsenti, pensando che non le costava nulla assecondarlo,ma 60

Intirnitä

cibile passione. Quella sera, quando arrivö, Fabrizio er a particolarmente di buonumore, forse a causa dell'orologio d'oro, nuovo di zecca,che gli brillava al polso e dal quale non riusciva a staccare lo sguardo per piü di cinque minuti.A parte questo, non si era ricordato del suo compleanno, quindi non le aveva regalato nemmeno un fiore. Lei, naturalmente, ci rimase molto male e si chiese che cosa poteva aspettarsi da un uomo che pensava solo a se stesso. Ciononostante, decise che era ar-

rivato il momento di chiarire la loro

lei, per un momento, fu tentata di par-

sono sposata e che questo vale anche

largli, di confessargli tutto. Ma la sola

per me, - ribatt6 Valentina, parecchio irritata. - Non puoi capire, non conosci mia moglie. Credimi,la situazione ö piü complicata di quanto si possa

idea di spegnere quel sorriso sulle sue

con un'intensitä e una tenerezzatali da far vibrare le corde del suo cuore come mai prima di allora. Tia le sue braccia, il pensiero di Fabrizio svani dalla mente di Valentina come neve

siderava semplicemente che quella

dove trascorrevano momenti di indi-

dietro. Alessandro se ne accorse, ma dovette interpretarle come un segno di commozione e il suo volto si distese in un sorriso. Era crudele illuderlo a tal punto e

di salutarla, ebbe una lieve esitazione. le Faresti una cosa per me? chiese poi. Valentina, istintivamente, si irrigidi. rispose con malcelaSi, certo, ta disinvoltura. Ma nel sentire la sua richiesta, tirö un sospiro di sollievo. Suo marito de-

-

go dei loro appuntamenti clandestini,

situazione. Chiese a Fabrizio se avesse parlato con Simona. No, naturalmente non l'aveva fatto; lui tentö di accampare le solite scuse, dicendo che aveva bisogno di tempo, che non era facile rompere un matrimonio. Sembri dimenticare che anch'io

labbra le parve intollerabile.

-

i suoi veri sentimenti.

Il ristorante era tra i piü eleganti ed esclusivi della cittä, e la cucina era all'altezza della sua fama.

con la sua grafla precisa ed elegante. "Ci vediamo stasera, a cena'! Piü tardi,le telefonö in ufficio per ricordarle il suo invito a cena e, prima

-

forse l'avrebbe aiutata a fare chiarezza dentro di s6, a capire quali fossero

E I abrizio aveva Ie chiavi dell'appar-

obbindolqre cosi?

-

riflutare, ma poi pensö che rivederlo

che raccontava a suo marito, l'ennesima e forse, fra tutte, la piü vile.

Dietro quelle promesse c'erqno solo menzoghe, come oveY(I pofuto forsi Quel giorno Valentina compiva trentadue anni. Alessandro, quella mattina era dovuto uscire molto presto, perch6 aveva un appuntamento di lavoro fuori cittä, ma sul tavolo della colazione le aveva fatto trovare un mazzo di rose rosse con un biglietto. "Tanti auguri, amore'i aveva scritto

Quando, verso sera, Fabrizio le telefonö per ricordarle l'appuntamento per il giorno successivo, fu tentata di

uella notte Alessandro l'amö

al sole.

Che cosa le stava accadendo? Se prima era confusa nei riguardi di Fabrizio,ora lo era anche sui sentimenti che provava nei confronti di Alessandro. Non riusciva piü a leggere nel

proprio cuore! Tiascorse il giorno successivo dibattendosi tra dubbi e interrogativi.

-

immaginare. Perchd non lasciamo le cose come stanno, almeno per il momento? - soggiunse, cercando di abbracciarla. - Stiamo talmente bene insieme... Era cosi che Fabrizio I'aveva sempre raggirata: facendo leva sull'attrazione che provavano l'uno per l'altra... Come aveva fatto a ricascarci, come aveva potuto essere cosi cieca? Valentina lo respinse bruscamente.

- Te l'ha regalato tua moglie, quell'orologio? - gli chiese a bru-

ciapelo.

-

Si,

-

farfugliö lui.

-

Ma questo


ROMANZO COMPLETO che cosa c'entra con noi due? = Immagino che sia stata lei a regalarti anche la macchina, -incalzö

finalmente vedere la realtä. A mano

- Che cosa stai insinuando? - ribatt6 Fabrizio. Nella sua voce,lei senti vibrare una nota di ansia crescente. - Che non hai mai avuto intenzione di lasciare tua moglie per me, perch6 questo significherebbe rinunciare a vivere nel lusso, - rispose. - E che non mi ami, non mi hai mai amato. Fabrizio replicö dicendo che si riteneva offeso da quelle accuse e sperava che lei avesse parlato cosi sotto l'impulso della collera. Una volta che

tra le sue braccia. Erano quasi le nove quando arrivö. L appartamento era immerso nella penombra e nel silenzio. Strano, Alessandro non era ancora tornato. Poi, accendendo la luce in soggiorno,Valentina vide una busta sul tavolino accanto al divano. L apri. "CaraValentina, speravo di non doverti mai scrivere questa letterq, ma non ä andata cosi. Purtroppo questo momento A arrivato."

Valentina.

si fosse calmata, forse avrebbe

a mano che si avvicinava a casa, av-

vertiva sempre piü forte il desiderio di rivedere suo marito, di rifugiarsi

potuto

spiegarle... Ma, bench6 ostentasse la solita padronanza di s6, non era per niente convincente. Per la prima vol-

e mani percorse da un tremito,Valentina continuö a leggere e apprese cosi che Alessandro sapeva del suo

ta, Valentina lo vide per quello che

tradimento; lo aveva scoperto la sera precedente, sentendola parlare al telefono con Fabrizio.

era veramente: bugiardo, egocentrico e vigliacco.

-

Ne ho abbastanza,Fabrizio,

-

lo

- Tia noi ö finita. Le cose stanno cosi. Non c'ö altro da dire. Erano, piü o meno, le stesse parole interruppe.

C

che lui aveva usato per lasciarla. Bene, ora sapeva che cosa si provava a

sentirsele dire. Senza aggiungere altro, Valentina prese la borsetta e se ne andö, sbattendosi la porta alle spalle.

ra era tutto fln troppo chiaro:

Affannosamente, ripercorse con la mente gli avvenimenti della sera prima. Quando Fabrizio le aveva telefonato, verso le sette, era in camera. Non appena aveva riattaccato, era

tornata in soggiorno ed era rimasta sorpresa di trovarvi Alessandro, che di solito non rincasava prima delle otto. Suo marito le aveva detto di essere appena arrivato. Le era sembrato tranquillo e affettuoso come sempre e non aveva avuto motivo di sospettare che I'avesse sentita parlare con

dietro le promesse di Fabrizio c'era- Fabrizio. Piü tardi, durante Ia cena, Alesno solo menzogne. Ma quello che piü la feriva era la consapevolezza che, sandro le aveva domandato che cosa avrebbe fatto l'indomani, dopo il se Fabrizio l'aveva ingannata, era solo perch6 lei glielo aveva permesso. lavoro, e lei gli aveva risposto che saA nulla erano servite tutte le lacrime rebbe andata in palestra, come tutti che aveva versato quando l'aveva la- i mercoledi... "Mi sono illuso fino all'ultimo di sciata; le era bastato risentire la sua voce al telefono per dimenticarle. Si essermi sbagliato, di avere travisato erafatta ingannare dalle sue parole, il significato di quella conversazione, aveva dato credito alle sue bugie, can-

cellando in un attimo il passato e tutto quello che, a caro prezzo, le aveva insegnato l'esperienza. Se Fabrizio le aveva mentito, lei aveva mentito a se stessa. Ed era questo che Ie bruciava di piü.

Valentina rabbrividi al pensiero che, per lui, aveva tradito la flducia di Alessandro ed era stata a un passo dal lasciarlo... Aveva rischiato di perderlo, ma per fortuna il velo che aveva offuscato i suoi occhi per tanto tempo si era squarciato, facendole

gi, quella.speranza si ä rivelata una chimera. E stato uno sbaglio chiederti di sposarmi a pochi mesi dalla morte di tuo padre;ho approfittato della tua vulnerabilitd, del fatto che, in quel momentq avevi un disperato bisogno d'amore. Avrei dovuto aspettare, darti il tempo di capire se era veramente me che volevi o se, in me, vedevi un salvagente, qualcosa a cui, in un momento cosi difficile, avevi bisogno di

aggrapparti per sopravvivere. Se non fossi stato cosi egoista, se allora avessi avuto il coraggio di guardare in faccia la realtd, ci saremmo risparmiati molte delusioni,ma ho voluto forzare le cose, convincendomi che un giorno tu avresti ricambiato i miei sentimenti. L'altra notte, mentre ti stringevo tra le braccia, ho avuto per la prima volta la sensazione che fosse cosi. Evidentemente mi sbagliavo. Sono stanco,Valentina. Stanco di aspettare e di lottare per avere qualcosa che, ora lo so, non

ma la tua bugia mi ha dato la conferma che non era cosi'j scriveva Alessandro. Al pensiero di come doveva esser-

avrö mai. Non mi resta, quindi, che lasciarti libera'l Sgomenta, Valentina lasciö cadere

si sentito in quel momento, Valentina senti lo stomaco contrarsi in una morsa.

tuto farsi abbindolare da un imbroglione come Fabrizio, quando aveva accanto un uomo che aveva lottato

" Mi sono innamorato di te fin dal primo momento'i proseguiva la lette-

senza riserve per conquistare un posto nel suo cuore? Che cosa le aveva

ra. " Ho sempre saputo che non ricam-

impedito di amare Alessandro? Rammentö il loro primo incontro, a casa dei suoi genitori, la gentllezza di Alessandro, le sue premure... Rammentö quanto le era stato vici-

biavi i miei sentimenti, ma confidavo nel fatto che il mio amore ti avrebbe,

per cosi dire, contagiato. Che anche tu avresti imparato ad amarmi. Og-

la lettera in grembo. Come aveva po-

Intirnitä

61


perdonata per averlo tanto deluso e tradito, ma Valentina decise comunque di aprirgli il proprio cuore, cosi come Alessandro aveva fatto con lei.

Le parole scorrevano sul foglio, e spontanee come l'acqua da una sorgente; scrivendo, Valentina si scopri per la prima volta pienamente consapevole dei propri sentimenti e finalmente libera di esprimerli. In quella lettera, raccontö ad Alessandro di s6, del suo legame con i genitori, gli confessö di avere ingannato se stessa, credendo alle promesse di un uomo che non la meritava, e gli spiegö le ragioni che le avevano impedito di riconoscere l'amore che provava per lui. "Forse, ti sembrerd anacronistico che, al giorno d'oggi, si possa essere

limpide

ancora condizionati dai genitori ri-

no, dopo il lutto che aveva colpito la sua famiglia. Pensö a ciö che le aveva conf,dato sua madre, riguardo alle speranze che suo padre aveva riposto su una loro eventuale unione, e allora si rese conto, sebbene dentro di sd ne avesse sempre avuto l'intima consapevolezza,che a impedirle di lasciarsi andare all'amore per lui non era stato soltanto quello che provava per

Fabrizio. Alessandro le era sempre apparso come l'uomo che i suoi genitori avevano scelto per lei. Anche se non le avevano mai fatto pressione apertamente, le aspettative che nutrivano sulla loro unione avevano pesato sulle sue decisioni. Poi c'era stata la morte di suo Padre, e il peso di quelle aspettative era diventato insostenibile. Valentina non aveva voluto deludere i suoi genitori, che desideravano la sua felicitä, anche se pensava ancora a Fabrizio e avrebbe avuto bisogno di maggior tempo per elaborare il dolore dell'abbandono e guarire le ferite del cuore. E adesso, che flnalmente aveva fatto chiarezza in se stessa e si sentiva pronta per amare Alessandro, forse era troppo tardi... Forse, suo marito non l'avrebbe mai

guardo a scelte tanto importanti, ma io penso che, a prescindere dall'epoca in cui viviamo, il loro giudizio abbia un peso su ognuno di noi, piü di quanto si sia disposti ad ammettere. E finchö non ne siamo coscienti, non Possiamo sentirci completamente liberi. No, caro, non sei stqto tu ad aPProfittare della mia fragilitd, sono io che mi sono presa gioco dei tuoi sentimenti. "Volevi insegnarmi ad amarti e ci sei riuscito. Ti ho appena ritrovato e ti ho gid perduto, ma sappi che ti amo, dav' vero, con tutto il cuore'l

\, \,

Y alentina dovrebbe decidersi

a

uscire dalla vasca da bagno, stasera va a cena fuori e vuole prepararsi con calma, eppure continua a indugiare: sta cosi bene nell'acqua calda e profumata... e vuole godere ogni minuto di questo giorno speciale. Oggi, infatti, compie trentatr6 anni. Il compleanno ö sempre stata una ricotrenza importante per lei, ma questo lo ö in modo particolare. Istintivamente,la sua mano cerca il piccolo cuore di rubino che le regalö Alessandro I'anno scorso e che porta sempre al collo. Quel piccolo, prezioso cuore ö una specie di talismano del loro amore, che ö passato attraverso momenti difflcili, ma ha avuto la forza di superarli.

Dopo aver ricevuto la sua lettera, Alessandro ö tornato da lei, l'ha

perdonata; se Valentina non avesse trovato il coraggio di scrivergli e di aprirgli.il suo cuore, oggi vivrebbe di rimpianti. Invece ö una donna realizzata e f.elice, che ha scoperto che cosa signiflca amare ed essere amata. L'acqua sta diventando tiepida. Valentina esce dalla vasca e si awolge nell'accappatoio; con un asciugamano, friziona i capelli energicamente, poi ve li avvolge a guisa di turbante e si mette davanti allo specchio. Delicatamente, fa scorrere la mano sulla sua superflcie appannata e il velo di vapore si dissolve, mettendo a fuoco l'immagine del suo viso.Valentina sorride; la gravidanza ha reso i suoi lineamenti piü morbidi e distesi, e la sua pelle piü luminosa. Squilla il telefono. A piedi nudi e

con ancora indosso I'accappatoio, esce dal bagno e corre a rispondere. E Alessandro, vuole sapere se ö giä pronta, e se puö passare a prenderla. - Si, - gli risponde, - sono quasi pronta, devo solo... Insomma, tra un quarto d'ora, venti minuti al massimo, sarö pronta. Certo, amore, sarö puntuale, puntualissima. Mentre chiude la telefonata, il suo sguardo cade sulla fotografla dei suoi genitori, sul tavolino accanto al divano. Valentina indugia sui loro volti sorridenti, sulle loro mani allacciate. E si lascia vincere dalla commozione. Sono stati suo padre e sua madre

che le hanno fatto incontrare Alessandro, e non poträ mai ringraziarli abbastanza per questo. Se oggi ö pienamente felice, lo deve soprattutto a loro. Solo un sentimento sincero e incondizionato come quello che nutre un genitore nei riguardi di un figlio puö essere tanto saggio e lungimirante. "E proprio vero'] pensa, "il cuore non sbaglia mail'Poi corre in camera, a vestirsi. Tia poco, Alessandro ver-

rä a prenderla e lei non vuole farlo aspettare... Fine @ Editrice AUADRATUM S.r.l.,

sul orossimo numero un nuovo, owincente romonzo di silvono sqnno

Memorie di fomiglio

2016


Ut'lA VITA Dl EM0ZI0NI

ry

Megllo ASPETMRE ciava a gattonare io frequen-

ulvio ha dovuto am-

tanto squallida, ma forse,

mettere che aveva

un'altra storia e. a

conoscessi le persone di cui slanno spettegolando. potrei

re... e un

quel punto. Sabrina

divertirmi anch'io. La veri-

scricciolino perfetto che, da

tä ö che il giro di amicizie di Valeria mi ö quasi del tutto estraneo, e neppure con lei c'ö mai stata troppa intimitä. Da sempre siamo come cane e gatto, cosi diverse in tutto da non sapere cosa sia quella complicitä simbiotica che lega in genere due sorelle. Magari dipende dalla differenza d'etä: quando Valeria comin-

un momento all'altro. era ar-

l'ha schiaffeggiato davanti

a

tutti al ristorante e I'ha mollato! Sveva ridacchia e accompagna l'epilogo facendo tintinnare allegramente il ghiaccio del suo mojito. La notizia, chissä perch6, fa ridere a crepapelle mia sorella Valeria e la sua amica Rita. Non capisco bene cosa ci sia cli divertente in una storia

se

tavo giä la quarta elementapo'invidiavo quello

rivato a sottrarmi le attenzioni di tutti.

Mi secca ammetterlo. ma a volte quel sentimento deprecabile riaffiora ancora oggi, visto che Valeria ö I'incarnazione di tutto quello che non sono e non sarö

mai: un misto di bellezza. amabile spavalderia e inna-

lrrlirrrilir

63


M"glio ASPETTARE

ta capacitä di seduzione.

Date queste premesse, accade di rado che io e mia sorella usciamo insieme, a parte casi eccezionali. Stasera, per esempio, si festeggia una promozione di Valeria in uff,cio. e cosi eccoci qui, lei. io e le sue due migliori amiche affondate nei divanetti di un locale alla moda con davanti cdcktail e stuzzichini. &

i In altre circostanze. avrei di certo accampato un mal di testa strategico, ma per una volta sono stata ben felice di mettermi un po'in ghingheri e uscire. Mi sono trasferita da Thomas, il mio fldanzato, da un paio di settimane e nel suo appartamento mi sento ancora spaesata. Ora che lui ö fuori cittä per un convegno, awei

accettato persino un invito in discoteca, luogo che ho sempre detestato, pur di non rimanere da sola in quelle stanze estranee.

- Ma basta parlare di

amori sfortunati! - interviene Rita. Mi guarda coi suoi occhi penetranti e io fremo, perch6 intuisco che ö arriva-

to il momento dell'interrogatorio sul mio ormai prossimo matrimonio. La svolta imprevedibile che la mia vi-

ta ha subito alla soglia dei quarant'anni ö diventata, ne sono certa, un gettonato argomento di conversazione. Adele, devi raccontarci tutto, sai? E dall'inizio. Tua sorella ci ha accennato qualcosa,ma avere qui la protagonista della storia ö un'altra faccenda!

Lancio un'occhiataccia

a

Valeria; sa quanto detesti essere al centro delle chiacchiere della gente, e lei, per darsi un contegno, afferra dalla ciotola una manciata di noccioline e se le ficca in bocca. Non ho mai capito per quale

64

lrrtirrritir

Stm vünmmd* q*s§# spee*e d§ $mwm§« e femq* dä sweglisrm'ii # §#mpnürm e $"xe s* *ä *rmffmf*t smfrm dü srmm sc$;ersm misterioso meccanismo metabolico,mia sorella possa in-

tere di raggelarmi.

gozzarsi di schifezze restando magra come un'acciuga, men-

moro.

tre io ingrasso anche solo a pensare a una fetta di torta! I-a mia acqua tonica ha un aria terribilmente triste in con-

fronto ai cocktail multicolori delle altre, ma la dieta a cui mi sono costretta non puö conoscere deroghe, a meno che io non voglia far esplodere il vestito da sposa durante l'ul-

tima prova.

- Dov'ö che vi siete conosciuti? Su un treno, se non ricordo male... Sveva.

-

mi sollecita

- E stato sul metrö, -

preciso, svogliatamente. Su, smettila di fare la ri-

-

trosa! Racconta!

-

Non ö che ci sia molto

da dire. Ci siamo incontrati e piaciuti. E una storia come tante... - cerco di svicolare. Una storia come tante? - mi fa eco Rita, ironica. - Ma sentitela! Lho visto il tuoThomas: bello come il sole, premuroso, raffinato... Viaggio in metrö da tutta la vita, e mai che abbia incontrato " Mister Perfezione'.'

- Al

massimo qualche

scocciatore o peggio... - sospira Sveva. - E invece mia sorella ha accalappiato questo tipo fantastico e ora 1o trascina all'altar e, interviene Valeria, fa-

-

cendomi l'occhiolino.

-

Come dici?

-

mor-

- I-a perfezione non ö di questa terra. Un difettuccio deve avercelo pure lui. Cosa fa? Si trasforma

in lupo

mannaro nelle notti di luna piena? Mangia aglio a colazione? Si fa cantare la ninna nanna dalla madre per telefono? Segue un coro di risate, a cui cerco di unirmi, anche se ö difficile ridacchiare su ciö che ci angoscia. Senza immaginarlo, Sveva ha toccato un nervo scoperto. La veritä ö che fin dal principio, cioö dal momento in cui Thomas ha attaccato bottone con me in metropolitana, commentando il libro che stavo leggendo,provo un latente stato d'allarme. Sto vivendo una specie di favola e temo, da un momento all'altro, di svegliarmi e scoprire che si ö trattato solo di uno scherzo di cattivo gusto o dell'illusione di una donna ammalata di solitudine. Soprappensiero, guardo lo scintillio del diamante al mio anulare sinistro.Non mi sono ancora abituata alla sua luce. E un anello splendido, e indossarlo quasi mi intimidisce, avrei preferito qualcosa di piü semplice, di piü simile a me...

-

Caspita,questo coso poi

urlo!

Sveva mi afferra

Giustissimo, ma vuoi mette-

re avere al dito una simile meraviglia? Quasi quasi me ne compro uno da sola. Perch6 un diamante ö per sempre, giusto? Mentre gli uomini... - Fa un gesto con la mano, poi addenta un'oliva ascolana. Sono cosi tesa che proprio non ce la faccio a non imitarla, e mentre il gusto sapori-

to di quello stuzzichino mi esplode in bocca, giä sento spuntare un nuovo rotolino di ciccia. Per fortuna, l'interrogatosu me eThomas non pro-

rio

segue per molto. Esaurite

le curiositä piü stringenti si passa a un nuovo argomento:l'organizzazione di un weekend alle terme, e io vengo esclusa dalla conversazione.

il che non mi dispiace affatto.

r* r* i* quasl mezzanotte quando lasciamo il locale.

-

Tlrtto bene?

de Valeria, mentre

mi chie-camminia-

mo verso la sua macchina.

Dopo il clima ridanciano della serata, il suo tono mi sembra stranamente serio. D'istinto, mi metto sulla difensiva. certo. Perch6? - Si, Non saprei. E solo che... Non mi sembri felice. Non come dovrebbe esserlo una ragazza a un mese dal matri-

monio. La perspicacia di mia sorella mi sorprende. E sempre cosi concentrata su se stessa che mi pare strano possa interessarsi al mio stato d'animo. stress dei prepa- Sarä lominimizzo. rativi... A quanto mi risulta, tu hai un wedding planner effrcientissimo, - obietta prontamente lei. Faccio una smorfia. Questo terzo grado proprio non me

Rita beve un sorso del suo spritz, poi esclama:

ö da

- Dillo che vuoi farci morire tutte di invidia!

vocare ulteriori barbagli. Piü lo guardo e piü mi piace.

- Ma questo Thomas ö dawero perfetto come sembra? O anche lui nasconde

berto non ne vuol sapere di

l'aspettavo.

comprarmene uno, dice che sono soldi sprecati e non ö certo da un anello che si capisce se un uomo ti ama o no.

- Lo sai, sono un'abitudinaria. I cambiamenti, per quanto belli, mi destabiliz-

qualcosa? - insinua Sveva. E una provocazione scherzosa,la sua, eppure ha il po-

-

la mano e la muove per pro-

E invece quel taccagno

diAl-

zano.


Giä, ma non fino al

la lunga, a dubbi e timori di

che mi ripetevi come un di-

punto di renderti infelice. O

spuntar fuori come funghi

quanto meno preoccupata... Sicura che vada tutto bene conThomas?

piü spesso mi chiedo se questo matrimonio or ganuzato

sco rotto che avrei dovuto sciogliermi un pol imparare a lasciarmi andare? Si,ma...

-

- Certo che si! - mi inalbero. - Come ti viene in mente di pensare il contrario? Valeria fa spallucce e, per fortuna, non aggiunge altro. Saliamo in macchina e per un po'mia sorella si limita a guidare. Ma il silenzio dura poco. Scusa,non so se sia giusto parlartene, e infatti flno a ora ho evitato,ma... tu eThomas vi conoscete da sei mesi e non solo ti sei trasferita a casa sua, lo sposi anche. Sei sicura di non aver affrettato

-

i tempi?

No, non ne sono affatto sicura, e infatti sto vivendo questo periodo con poca serenitä. Quando Thomas mi ha chiesto di diventare sua moglie,la gioia che ho provato ha polverizzato il mio buon senso, ma quella con-

dizione di estatica felicitä non ha potuto impedire, al-

dopo un temporale. Sempre

- Adele, posso capire vivere con lui, ma addirittura

tanto velocemente sia la cosa giusta e, soprattutto,il perchd di tanta fretta. Per un attimo sono tentata di confidarmi con Valeria,

Faccio un sorriso sarcastico. Non fino a questo punto, eh?

ma subito dopo provo, nei

sposarlo! Sembra una cosa

suoi confronti, una gmn rabbia. Non mi risulta che si sia

talmente affrettata...

mai preoccupata piü di tanto della mia felicitä quando mi sentivo terribilmente sola, trasparente allo sguardo degli uomini come per una maledizione, e ora farebbe bene a tacere,invece di ingigantire le mie paure. repliSe non sbaglio, tu e Luco in tono acido, ciano siete andati a vivere insieme dopo solo due settimane di conoscenza. E vero, ma che c'entra?

-

-

Se due persone si amano, non vedo cosa dovrebbe-

-

ribatto, citando a memoria una delle frasi preferite dal mio fidanzato, una di quelle che mi hanno convinto ad assecondarlo nel ro aspettare,

-

suo progetto disposarci

alpiü

-

Hai ragione,

certo,

Io sono fatta cosi. Impulsiva. Sconclusionata. Ho perso il conto dei disastri che ho

due. In tutto. Giä. Diversi ö dir poco. Che

combinato. Ma come? Non eri tu

c'entra una professoressa di inglese, timida e impacciata,

-

-

fermato chirurgo di buona famiglia, piü che benestante e molto attraente? Ma se io

mi sento artoizzata a lambiccarmi il cervello sulla questione, trovo insopportabile che mia sorella me la sbatta in faccia con l'unico scopo, si direbbe, di farmi sentire ulteriormente insicura. Stai mettendo in dubbio che lui possa amarmi?

- Assolutamente no! esclama Valeria, e sembra sincera. - Ma stasera eri cosi pensierosa che ho creduto... ecco... che si tu...

i dubbi ce li

Paradossalmente,

presto. perö... Valeria si ferma sotto casa mia e spegne il motore. Brutto segno. Vuol dire che ha intenzione di tormenIl fatto ö che tarmi ancora. mi sembrate cosi diversi, voi

-

in perenne sovrappeso e con scarse ambizioni, con un af-

-

-

R..laxFn io m i.stico

aves-

il fatto

che abbia compreso cosi bene la situazione non me la fa sentire piü vicina. Anzi... sibiSai cosa penso? Penso che tu sia invilo. diosa. Che siate tutte invidiose. Rita non stava scherzando,

-

-

prima. Non vi va giü che la goffa Adele, quella che facevatappezzeia alle feste, ora stia per sposare un uomo me-


M"glio

? h

ASPETTARE

preparativi, invece di avere tanto tempo per rimuginare

bicchiere,c'ö il giornale loca-

parlarmene?

le spiegazzato. Lo prendo

nostre dif-

comincio a scorrerne le pa-

ferenze, la sua fretta di sposarci. Forse starei meglio se cercassi un chiarimento... Si, ma su cosa?

gine, cercando di capire quale notizia possa averlo sconvolto tanto. lln furto in villa, una vecchietta morsicata

- E cosa c'ö da dire? -E replica lui,quasi astioso. morta. [-a persona piü vitale

Le mie paure sono trop-

da un rottweiler, l'incidente mortale di una giovane donna, carte di credito clonate...

su me,Thomas, le

raviglioso.

- Adele... - incomincia mia sorella. provando a interrompermi. - Thomas non solo ö affascinante, ö anche ricco e affermato. I1 genere d'uomo che mai avrei potuto sognare di conquistare, e invece... Invece sarö sua moglie, mentre' tu collezioni un"fallimento dopo l'altro, Rita si ostina a dar la caccia ai ventenni e Sveva prova disperatamente a farsi sposare da Luciano. che non ne ha la minima interzione. Questa mi pare proprio la dimostrazione che la ruota della fortuna gira... - Adele, ma che dici? mormoraValeria con espres-

po vaghe, indeflnibili, e non sono capace di dar loro voce. O, semplicemente, me ne manca il coraggio. Cosi vado avanti facendo lo struzzo,finch6l'impensabile non si verifica e i nodi arrivano tutti al pettine. Dolorosamente. Succede quando manca-

no meno di due settimane alle nozze, proprio quando inizio a sentirmi piü serena

üä §§fln k pomeriggio torno a ca-

- Questo non vuol dire niente. Ammettilo che ti sec-

to su se stesso. Thomas, non stai bene? -chiedo allarmata,posando a terra i sacchetti della spesa. Lui solleva 1o sguardoiu di me. Ha gli occhi rossi e un'espressione sconvolta. E un uomo sempre sicuro di s6, e

varco stanno venendo fuori

con la violenza di un fiume

in piena.

Se

mi fermo, ö so-

lo perchd mi accorgo che gli occhi di mia sorella sono pieni di lacrime. A questo pun-

to, vorrei piangere anch'io, invece mi affretto a scendere dall'auto e a correre verso il

portone di casa.

I giorni passano senza che trovi il coraggio di chiamare Valeria per scusarmi. e intanto la data del matrimonio si awicina.Il wedding plan-

ner si occupa praticamente di tutto e quasi me ne dispiace. perchd forse mi farebbe bene

irnmergermi nel turbinio dei

66 lntirnitä

Elisa?

-

mormoro, e

si sfiorato con un ferro arroventato. Mi mordo il labbro, mentre osservo la foto

del soggiorno, raggomitola-

Cosi magari avresti campo libero tu, - rincaro, ormai fuori controllo. In tutti questi anni devo aver accumulato tonnellate di rabbia e frustrazione, e ora che si ö aperto un

-

di un clamoroso abbaglio del

mio intuito.

sorella!

Penso ti piacerebbe un sacco se io eThomas ci lasciassimo.

ne improwisa mi fa tornare alla notizia delf incidente: "Una giovane donna ö rimasta tragicamente uccisa, era alla guida del suo fuoristrada. Si tratta di Elisa...'l basta quel nome a far trasalire Thomas, come se l'aves-

sa dal supermercato e trovo

non essere piü la reginetta del ballo! E sai cosa penso?

Arrivata alla fine ricomincio daccapo, forse mi ö sfuggito qualcosa, ma poi un'intuizio-

e a pensare che, forse, il senso d'allarme ö stato il frutto

sione ferita. - Pensi dawero che possa essere invidiosa della tua felicitä? Sei mia

ca

e

il mio fldanzato sul divano

che accompagna l'articolo. E piccola e un po' sgranata, ma non abbastanza da nascondere l'awenenza del viso, l'ardore ipnotico dello sguardo. - Chi era? - chiedo in un soffio. anche se in cuor mio la risposta la conosco giä.

Thomas prova a parlare, ma la sua gola ö strozzata dal pianto. Lo sguardo, quello si che mi parla. E dice tutto.

Torno ad abbracciarlo, un

che abbia mai conosciuto. Morta. - Con gesti impac-

ciati si sporge per riempirsi il bicchiere. E chiaro che ha giä bevuto parecchio,ma mi trattengo dal consigliarglidi non esagerare. In certe circostan-

ze,mia sorella ne sa qualcoconsigli e buon senso sono semplicemente insopportabili. Lo osservo ingollare una lunga sorsata di whisky. Resta qualche istante meditabondo, poi riprende a parlare: - Stare con lei era una corsa perenne sulle montagne russe. Un sorriso imsa,

-

prowiso gli accende lo sguardo,e io intuisco,con amarezza,che sta rivivendo qualche momento felice passato col lei. - il fatto ö che Elisa era libera. Al di sopra delle convenzioni... j db

f*\nnuisco.

Se

non ho mai

chiesto nulla di lei, ö stato anche per evitarmi la pena di un confronto nel quale mi sarei sentita di certo perdente. E infatti, ora lo so, era bella, Iibera, appassionata. Il mio esatto contrario. A

vederlo cosi mi fa subito pensare a scenari drammatici. Mi precipito accanto a lui. Amore, che succede?

po'per consolarlo, un po'per placare il gelo che mi ö sce-

Thomas mi si abbandona contro pesantemente, come un bambino terrorizzalo da un incubo, mi nasconde il viso contro il collo e comincia a singhiozzare. Non riesco a immaginare cosa possa averlo gettato in un simile stato, ma il suo dolore ö talmente acuto che penetra anche in me. Rabbrividisco. - Dimmi cosa sta succe-

di recente quando ci siamo conosciuti,ma lui si ö sempre guardato bene dall'aggiungere ulteriori particolari, come per non rivangare ricordi spiacevoli e forse ancora dolorosi. Non ha mai neppure pronunciato il nome della donna a cui era stato legato, tra alti e bassi, per tre anni. E ora eccola qui, Elisa, Ia donna del passato diTho-

za d'amore. Vorrei mettermi a urlare. acEteneseipentito, cenno, e la mia ö piü un'affer-

dendo, per favore. Cosi mi fai

mas. Quella che gli ha spez-

mazione che una domanda.

spaventare.

zato il cuore.

-

Thomas fa alcuni profondi respiri nello sforzo di calmarsi, poi accenna al tavolino davanti al divano. Oltre a una bottiglia di whisky e a un

so dentro.

Sapevo che si era separato

quanto pare, perö, aveva un difetto imperdonabile. - Mi tradiva, - morrnora Thomas,chinando il capo. E io non ce l'ho fatta a capirla, a sopportare...

-

lei che ti ha lasciato? -gliEchiedo.

-

No, sono stato io. Per sfl-

nimento. [.a gelosia mi stava consumando.

Sfinimento, non mancan-

-

-

Lui mi guarda con un'e-

- dico sinceramente,perch6 non augurerei neppure alla mia peg-

spressione smarrita, poi scuo-

gior nemica una fine tanto

di esasperazione cui ero arrivato io, poi si diventa capa-

Mi dispiace,

tragica e prematura.

-

Vuoi

te la testa.

-

No!

Se si

arriva al punto


ci di tutto, capisci?

- Si nasconde il volto tra le mani e io provo una pena sincera per lui. Ho il cuore ferito e l'orgoglio apezzi,so che mi aspettano giorni d'inferno,

Non siomo moi stoti tonto vicini come orq che lo veritö sto fqcerrdo songuinqre il cuore di entrqmbi

ma non posso fare a meno

di preoccuparmi del dolore di Thomas. E inevitabile, se ami una persona. Penso che tu abbia bisogno di farti una doccia. Nel frattempo io preparo da gli mangiare. Che ne dici? r propongo, per interrompere la drammaticitä di quel momento. Lui annuisce. Rimane pensieroso per qualche istante, la fronte comrgata, poi mi pren-

-

-

-

Spero che mia sorella

possa ospitarmi. Per il futuro vedremo. Forse il mio vecchio appartamento ö ancora sfitto... Mi stai lasciando?

- No. Non proprio. Ma qui non posso restare. E ov-

de una mano tra le sue e se la

viamente non posso sposarti, almeno non tra dieci giomi. Perch6? chiede lui, angosciato. Ho tanto bisogno di te... Cerca di prendermi una mano,ma io la ri-

preme contro la guancia.

traggo.

-

Grazie,Adele,

-

mor-

mora, nel tono di chi, in realtä, sta chiedendo scusa.

Non so come riesco a cucinare senza incidenti. Compio ogni gesto con meccanica effictetlz,a, mentre rifletto sul da farsi. Se dentro mi fosse scoppiato un ordigno nucleare, non potrei sentirmi piü sconvolta. Quando Thomas entra in cucina, la cena ö pronta. gli chiedo. Come va? Lui si stringe nelle spalle e fa un sorriso stanco, mentre si siede a tavola. Mangiamo in silenzio, la testa china sul piatto. Grazie, mi ripete ancora una volta Thomas, ab-

-

-

-

-

bandonando le posate nel piatto, pieno a metä. va un po'meglio.

-

-

Ora

E vedrai che una bel-

la dormita ti rimetterä al mondo.

effetti, sono sflnito. -Si Inpassa una mano sugli occhi e poi si alza. - Vieni anche tu? I-o guardo,il cuore contratto come se qualcuno lo stesse stritolando, e scuoto [a testa. Io non dormo qui, sta-

-

Il viso di Thomas

-

-

-

.

si fa an-

Ora comin-

- Perch6 ti sei ben guardato dal parlarmi di... di lei. Si, bisogno.

cio a capire... Capire cosa?

E perchd volevi sposarti cosi

precipitosamente. Cercavi scampo da chi ti ossessionava e hai trovato me. Sbaglio?

Thomas faper dire qualcopoi china il capo e torna a sedersi, come se non avesse piü forze. Tü la amavi, anzi, la ami ancora, continuo,con voce sa,

-

-

tremante, ma ho convissuto troppo a lungo con dubbi e incertezze,e ora voglio chiarezza assoluta. La veritä fa un male atroce, eppure porta con s6 una specie di conforto. E amore quello che ti di-

-

strugge? Per me lei era una specie di dannazione. E poi ho incontrato te. Cosi diversa. Cosi...limpida. Capisci cosa intendo?

-

Si,manonöunaragione

suffrciente per sposarsi, servo amaramente.

-

os-

- Ma io ti amo! - No. O almeno, non nel modo in cui vorrei essere Scuoto la testa.

amata io... Hai bisogno di tempo,Thomas.

sera.

cora piü cereo. Ma che dici?

-

Iri

ö dentro

di te, come un fantasma, e de-

vi liberartene prima di poter costruke qualcosa di profon-

do con qualcun'altra. E il nostro matrimonio?

- Dowemo annullarlo. O almeno rimandarlo. Lui ö sulpunto di obiettare qualcosa, ma ci ripensa. Serra la mascella e annuisce, remissivo,poi si alza e viene ad abbracciarmi. Mi stringe forte, e io ho l'impressione che non siamo stati mai tanto vicini come ora. Ora che la veritä sta facendo sanguinare i cuori di entrambi. Domani passo a vedere come stai, d'accordo?

-

-

mormoro, facendogli una carezza sul viso, poi raccolgo tutto il mio coraggio e cor-

ro via.

Quando busso alla porta di mia sorella non ho idea

di che reazione awä. Non ci

parliamo dalla sera del nostro litigio, e francamente non potrei biasimarla se mi mandasse al diavolo, considerando il veleno che le ho sputato addosso.

Vedendomi ferma sullo zerbino, Valeria aggrotta la fronte e forse sta davvero per sbattermi la porta in faccia, ma poi nota la mia espressione triste e si addolcisce immediatamente.

Perdonami... Avevi ragione tu, monnoro, scoppiando in singhiozzi. non dice nulla,mi passa un braccio attorno alle spalle e mi fa entrare. So che ci aspetta una lunga notte.

-

-

ki

Perchd io sono pronta a confidarmi con lei e ad aprirle il mio cuore. E lei mi ascolterä e mi consiglierä con tutto l'affetto e la comprensione che solo una sorella puö avere.

AdeleV.


ai comprato lo yogurt? Perch6 qui non lo ve-

do!

-

prorom-

pe mia madre,mentre fruga

tra i ripiani del frigorifero con fare nervoso. Luca,che ö appena entrato in cucina, fa un'espressione interdetta.

- Sulla lista della spesa non c'era... Lei si volta di scatto, inviperita.

-

Di'piuttosto che te ne

t-

Ma no,

sei dimenticato! ca, calmo,

-

- ribatte Luti assicüro che

non l'hai scritto.

- Quanto non sopporto che voi uomini non riusciate mai ad assumervi la responsabilitä di un errore, - sbotta mia madre, sbattendo lo sportello del frigorifero. - Mai, neppure sotto tortura! Sollevo lo sguardo dalla rivista che sto sfogliando, allarmata dal suo tono furioso, e quello che vedo mi raggela ancor di piü. Pallida in viso, le mani strette a pugno, la mamma sta guar-

dando Luca con un astio del tutto sproporzionato a un vasetto di yogurt dimen-

ticato.

Luca si passa una mano

tra i capelli corti, ancora umidi dopo la doccia. E un tipo tranquillo, l'ideale per bilanciare il carattere spigoloso e instabile di mia madre, ed ö sicuramente grazie a questo "incastro" perfetto che la loro storia va avanti da quasi cinque anni. Un vero record, considerando la tendenza della mamma a passare da una relazione

all'altra senza tanti ripensamenti, seguendo impulsi imprevedibili. Da quando, dieci anni fa, il matrimonio con mio padre ö finito, ho perso il conto dei fldanzati che mi sono stati presentati. Per lo piü sparivano nel giro di qualche mese, ma lei me li spacciava tutti co68

Intirnitä

Come un vero me incarnazioni del "compagno ideale e del papä sostitutivo perfetto'i anche se poi si affrettava a liquidarli per via di qualche intollerabile difetto scoperto strada facendo.

In effetti, mia madre ha mostrato il piü delle volte un pessimo gusto in fatto di uomini, a cominciare purtroppo da mio padre, un bassista perennemente in tournde che mostra una maturitä inferiore a quella di certi miei coetanei quindicenni. Intendiamoci, ö un

tipo simpatico e gli voglio bene, ma si capisce a qualche chilometro di distanza

che non riuscirebbe mai

a

esserti fedele e a farti felice. Insomma, se fossi stata

soldi dal portafogli.

mia madre mi sarei tenuta

trebbe continuare.

scrupolosamente alla larga da lui e dalle sue promesse

cati

di amore eterno. Cosi come non mi sarebbe passato neppure per l'anticamera del cervello di prendere in considerazione Samuel, un ventitreenne che a mia madre sembrava "maturo

piü di un cinquantenne" e che pretendeva di portarla a ballare in discoteca malgrado lei dovesse alzarsi presto,la mattina dopo, per andare in ufficio.

O Marino, uno sfaccendato che fingeva di cercare lavoro e intanto [e rubava i

La lista, purtroppo, poCerto, non sono mani tipi simpatici, gentili con lei e con me, ma anche quelli non sono riusciti a conservare la carica di "fl danzato ufficiale" troppo a lungo. Tia i tanti, ricordo

con particolare affetto Nicola, il primo dopo la rottura con papä. Era un pa-

sticciere, e l'odore buono di zucchero e farina di cui era impregnato mi mandava in estasi. Quando veniva da noi, non dimenticava mai di portarmi un dolcetto: bignö alla crema, crostatine alla frutta, cannoli ripieni di


PER VOt

Non dovevo

offezionsrmi troppo oi fidonzoti dellq mommo, mct con lucq fu diverso... soffice panna. Inoltre Nicola non si mostrava mai sec-

cato dall'insistenza con cui gli chiedevo di giocare con

le costruzioni. Mi ero appena affezionata all'idea che potesse farmi da padre quando mia madre lo lasciö.

la?

Quando torna Nico-

- le chiesi, dopo qualche giorno che non si faceva vivo. Nicola non tornerä

piü, tesoro,

- rispose lei, facendomi una carezza distratta sulla testa.

andare sui pattini, a non Non so se questo dialogo

si sia svolto proprio cosi, forse ö il frutto di una mescolanza di ricordi anche successivi, perch6 altre volte mia madre ha dovuto an-

nunciarmi, con parole piü o meno simili,la flne di una storia con uomini che, nel frattempo. erano riusciti a

conquistare il mio affetto. Persone gentili, amorevoli, di cui, chissä perch6, lei finiva sempre per stufarsi, e che metteva alla porta per tuffarsi nell'ennesima relazione complicata. Quando arrivö Luca, ero

giä abbastanza grande e saggia da aver capito che non dovevo affezionarmi troppo ai fidanzati

a

tempo

determinato della mam-

paura di chi, all'improwiso, si ritrova in un posto sconosciuto, senza bussola e senzala capacitä di orientarsi guardando le stelle. singhiozzai. Perch6? Non era l'uomo adat-

to per me. Io insistetti.

-

Perch6?

Mia madre si strinse nelle spalle. Certe cose sono difficili da spiegare. Ma non pote-

-

va funzionare, credimi.

do,succedeva sempre quan-

do stava per troncare una relazione. Di sicuro avrai dimenticato di scriverlo sulla lista,

-

intervengo alzandomi

-

dal tavolo e awicinandomi

Luca,come se quell'uomo adulto avesse bisogno della mia protezione. a

ma. Con lui, perö, fu subito chiaro che le cose sarebbero andate in modo diverso. Dolce, affettuoso e al con-

Lo sguardo incupito di mia madre si sposta su di me e io rabbrividisco, per-

tempo deciso, sempre disponibile e capace di sopportare il pessimo caratte-

occhi l'inquietudine di un

re di mia madre senza dare a sua volta

in escandescen-

ze, la sua presenza

chd vedo nel fondo dei suoi

tempo, quando passava da una relazione all'altra cercando una felicitä che non era in grado di trovare, se non per brevissimi periodi.

ti ci metti anche sbotta. In due contro di me, benissimo! Ci fulmina con un'occhiata offesa ed esce dalla stanza a testa bassa. Qualche istante,poi la porta della camera matrimoniale si chiude con un tonfo rabbioso.

-

MDRE Scoppiai a piangere, sentendomi invadere da una paura molto simile a quella che avevo provato quando avevo visto papä fare le valigie, un anno prima. La

aver paura del buio. E con lui che mi confldo se ho un problema, perchd ho sempre trovato ditficile aprirmi con mia madre per via dei nostri caratteri opposti e in perenne conflitto. Proprio perch6 gli voglio un bene dell'anima, la scena che si sta svolgendo ora in cucina mi fa tanto male. Perchd io ho giä visto mia madre comportarsi in questo mo-

tu?

in casa

nostra divenne indispensabile nel giro di pochi mesi. Quand'era con lui,mia madre sembrava un'altra persona, lei sempre cosi nervosa e instabile. Ricordo la gioia che provai quando lo vidi arrivare a casa nostra con due grosse valigie e svariati scatolo-

ni che svuotammo insieme, cercando negli armadi e sui ripiani dei mobili gli spazi adatti alle sue cose. Da quel giorno sono passati cinque anni, e per me Luca ö diventato il padre che mi ö sempre mancato. E stato lui che mi ha insegnato a fare le divisioni, ad

-

Ora

-

-

Non permetterglielo, -dico con la voce che mi

trema, rivolgendo a Luca uno sguardo supplichevole.

Lui solleva un sopracciglio. cosa? - Permetterle io la Vuole lasciarti, Devo prendeconosco. re fiato, perchd sono cosi

sconvolta e il cuore mi bat-

te talmente forte che mi sento soffocare. - Ti ren-

derä impossibile continuare a vivere qui, farä scenate su scenate e alla flne non ti resterä che fare i bagagli e andartene.

RAGAZZE.

Le mie parole ftunno tutto rabbuiare il viso di Luca, e mi sembra gli costi un grande sforzo abbozzare un sorriso.

- Non essere sciocca. Un litigio ogni tanto puö capitare.

Scuoto la testa con decisione. Questo non ö un litigio income tanti, non lo ö, Lei sisto, quasi gridando. vuole lasciarti e a me non ci pensa. Non ci ha mai pensato!

-

-

Sto singhiozzando, ora, e mi sento di nuovo fragile come la bambina di cinque anni fa, quella Che vedeva svanire nel nulla i padri "temporanei" cui si affezionavae della cui preserza sentiva un terribile bisogno. No, Valentina, per favore,non fare cosi... Luca, amorevole, mi abbraccia forte e miaccarezzai capelli. Andrä tutto bene, vedrai.Ti preoccupi senza mo-

-

-

-

tivo.

Mi chiedo se dawero non si renda conto di quanto sta awenendo o se, invece, il suo unico obiettivo sia tranquillizzarmi in barba all'obiettivitä. Quand'ero piü piccola era bello credere alle storie che inventava

per proteggermi dalle veritä troppo dolorose, come quando riusci a convincermi che Poldo, il pesce ros§o passato a miglior vita mentre ero a scuola, non nuotava piü nella sua boccia di vetro perch6 era evaso passando attraverso il tubo del lavandino e in quel momento stava di certo spassandosela in mare aperto. Stasera, perö, ho l'impres-

sione che Luca stia cercan-

do di rassicurare non solo

me, ma anche se stesso, e il cuore mi si stringe di pena.

-

Non capisco come tu

riesca a usare queste cose!

-

borbotta Luca, mentre

cerca invano di manovrare

Intirnitä

69


Come un vero

le bacchette per acciuffare un raviolo di carne da uno dei numerosi piatti che intasano

il tavolino. Quando

andiamo al ristorante cinesempre cosi: ordiniamo una quantitä spaventosa di portate, invo gliati dai pr ezzi bassi a provare anche quelle piü bizzarre,tipo la zuppa di pinne di squalo. Ma ö facile, guarda, e lli mostro come posiziose ö

-

-

nare le dita, pur sapendo che non servirä a niente.

Uunico consolEzione ö che lui non ho infenzione di sporire nel nullq chi brillavano. - Tütto bene con tua madre? Hai smesso di tenerle il muso?

chiede lui, come leggendomi nel pensiero. borbotPiü o meno, to. E solo da qualche giorno che ho ripreso a parlarle. Per settimane, infuriata

-

-

-

com'ero, mi sono rifiutata di scambiare con lei anche solo una parola. I-'unica consolazione ö che Luca mi

Luca prova a imitarmi,

sta ampiamente dimostran-

sembra sul punto di riuscire a portarsi alla bocca un

do di non voler sparire nel nulla: tra cinema, pranzi cinesi e telefonate, continua a starmi vicinissimo. Con la punta delle bacchette tormento la farcitura di un in-

pezzetto di pollo alle mandorle, ma poi quello ricade nel piatto, sollevando qualche schizzo di salsa scura che owiamente colpisce la stoffa immacolata della sua camicia bianca. Con una buffa smorfia, lui si affretta a sb ar azzarsi

delle bacchet-

te e torna alla sua adorata, docile forchetta. Sorrido, cercando di non far trapelare la malinconia che questa scena, cosi familiare, mi sta scatenando dentro. Giä,perch6 dopo questo prar,zo Luca.e io non torneremo a casa rnsreme com'e-

ra nostra abitudine, ma ci saluteremo alla fermata del metrö dove, un'ora fa, ci siamo dati appuntamento.

Da poco piü di un mese, l'uomo che considero un padre a tutti gli effetti vive in un monolocale dall'altra parte della cittä, mentre mia madre ha iniziato a frequentare un tipo dall'aria losca con cui spesso e volentieri la sento discutere animatamente al telefono. A volte volano persino parole forti, eppure lei sembra felice come una tagazzina innamorata. Felice come all'inizio della relazione con Luca, quando i suoi oc-

70 Intirnitä

PADRE

voltino primavera ormai freddo, poi sollevo di scatto la testa e do voce a un pensiero che mi angoscia da tempo e mi fa tenere prudentemente a distanza i ragazn che mostrano un qualche interesse per me.

lo chiuso, il suo cuore, per questo non trova pace.

Annuisco.

-

Si,

l'ho pensato an-

ch'io, sai? A volte mi fa quasi pena... Luca mi sorride come po-

tel in cui ci davamo appuntamento. E comunque, non intendevo rendere conto a nessuno delle mie azioni, tanto meno ai miei flgli: Lola, di tredici anni, e Matteo, di

andrä tutto bene.

nove.

Ci guardiamo, gli occhi lucidi, e potremmo metterci a piangere entrambi se il mio cellulare non co-

La mia primogenita era entrata nel periodo critico dell'adolescenza, non le andava mai bene niente di quel che facevo, mi criticava in continuazio-

minciasse a squillare. Come suoneria ho un coro di rane gracidanti, e la commozione si scioglie in un sorriso.

- Scusa... - borbotto, mentre pesco il telefono

fuori...

l'anima gemella.

Luca mi lancia uno sguardo malizioso. Deve aver ca-

pianto. Siamo madre e figlia,

-

Per come sono andate le cose, ö da escludere che io fossi la sua, osserva Luca. Fa una risatina amara, poi allarga le braccia.

-

-

-

Credevo di essere riuscito a entrarle nel cuore, ma mi

definire Daniele, perchd la nostra era una storia clandestina. Oddio, parlare di "storia" era forse eccessivo, perchd una storia implica un impegno continuativo, mentre tra noi tutto si

Hai ragione, si, tua

-

ve, anche a costo di perdere

Mi mordicchio le labbra, sentendomi sull'orlo del

prio il termine giusto per

madre in fondo va compatita. Quanto a te,Valentina, non credo affatto che tu sia uguale a lei, colore dei capelli a parte. Il tuo cuore ö spalancato, lascialo amare senza paura e vedrai che

forse ho ereditato i suoi geni. Forse anch'io collezionerö uomini senza riuscire ad apprezzare la felicitä del "per sempre'J Perch6 dev'essere questo il suo problema. Un bisogno continuo di emozioni nuo-

- In che senso? mi chiede lui con dolcezza.

ta potesse avere un amante... Giä, amante era pro-

apriva e si chiudeva ogni sabato pomeriggio, come la porta della stanza d'ho-

trebbe fare un padre orgoglioso della propria figlia.

dalla borsa. A chiamarmi ö Luigi, un mio compagno di classe che da qualche mese mi riempie di messaggi e telefonate, tentando invano di convincermi a uscire con lui. Forse, se oggi non avessi parlato con Luca dei miei timori, rifl uterei la chiamata come ho fatto giä altre vol. te, invece mi alzo da tavola col cuore che mi batte forte e il cellulare stretto in mano. - Puoi ordinare due gelati fritti? Io vado un attimo

Pensi che io le somigli?

I n teoria, sapevo che non I c'era nulla di strano nel t frtto che una donna I adulta come la sottoscrit-

pito che c'ö in ballo un ragazzo.

o cioccolato? - Vaniglia Cioccolato! - esclamo, awiandomi verso l'u-

sbagliavo. Tua madre, chissä

scita e portando il cellulare all'orecchio con un sorriso.

perch6, ha deciso di tener-

Valentina D.

ne, e avrebbe compreso le mie esigenze di donna solo quando fosse diventata

lei stessa una donna. Matteo, invece, era nella fase del menefreghismo piü assoluto, ed essendo un maschio, avevo buoni motivi per credere che non ne sarebbe uscito facilmente! Il loro padre e io ci eravamo separati da poco, lui era tornato a vivere con la madre, in attesa di trovare

una sistemazione definitiva, e non era il caso che i r agazzi sapessero... Era una situazione delicata, la mia, e anche un po'grottesca. Si, perch6 l'uomo che incontravo di nascosto era pro-

prio lui, il mio ex! Ero diventata l'amante di mio marito. Non c'era nulla di male, mi ripetevo, che due adulti consenzien-

ti facessero sesso insieme, perö l'intera situazione era alquanto strana, me ne rendevo conto io per prima...


VITA VEI

tr \

Morito e.o. AMANTE Il ritorno di fiamma era avvenuto quando ormai credevo che il fuoco della passione, tra Daniele e me, si fosse spento irrime-

vorzio? - avevo ironizzato, seduta al tavolino del

diabilmente.

bar.

Il "fattaccio" era succesproprio il giorno in cui ci eravamo recati dall'avvocato a firmare le carte della separazione. Subito dopo, Daniele mi aveva proso

posto di bere un aperitivo insieme.

- Vuoi brindare al di-

No, solo affogare i di-

spiaceri nell'alcol,

-

aveva

scherzato lui, nel medesimo tono amaro. - Non Ăś pazzesco aver trascorso gli ultimi tempi da sposati a li-

tigare e ritrovarci poi dr comune accordo solo sul fatto di divorziare? Che cosa ci Ăś successo, Rachele? Io ti amavo cosi tanto...

Sentirlo declinare quel verbo al passato mi aveva colpito come un pugno nelstomaco. Io, invece, provavo ancora qualcosa per lui, solo che non riuscivo piĂź a vedere un futuro in1o

lnlirnil:)


re gli anticipi. i posticipi,le

differite e le dirette delle partite di campionatol Ognuno di noi si riempiva la vita di impegni per colmare un vuoto, eppure entrambi ci rinfacciavamo

-1 sieme. Anzi, diciamocela tutta. Daniele e io ci comportavamo ormai da tempo come se non ci potessimo piü sopportare. Ogni pretesto era buono per litigare, rimanendo insieme avrem-

mo fatto solo del male noi stessi e ai nostri figli.

ficile era stato prenderne atto.

-

Nella vita puö succe-

dere di tutto... - gli avevo risposto, con un sospiro. E ancora non lmmaglnavamo cosa ci sarebbe capitato da

li a poco! tanti anni. ti

Sono passae siamo cam-

biati.

-

nel giro di un'ora, avevamo giä trovato un albergo dove

fare I'amore.

a

Com'era potuto succederdnon lo sapevo. Ma era accaduto, e la cosa piü dif-

Be', non del tutto... Tu

sei ancora bella come alaveva mormorato lora.

-

Daniele. Non ricordavo nemmeno l'ultima volta che mi aveva

-

gliermi gli occhi di dosso. Forse, il fuoco covava ancora sotto le braci. Fatto sta che era bastata una semplice scintilla per farlo divam-

pare di nuovo.

Com'ö potuto succe-

dere? - ci eravamo domandati di nuovo. ma con ben altro stato d'animo. dopo; e infatti eravamo scoppiati a ridere, imbarazzati e divertiti. - Comunque sia, non deve succedere mai piü, prendiamolo come un addio... particolarmente calo-

Invece, era stato solo un arrivederci, perchd era capitato ancora. il sabato in

cui Daniele era venuto a casa per recuperare i vestiti del cambio di stagione, mentre i ragazzi erano a scuola.

-

rimi ero racco-

Scappa prima che

tornino!

-

72 lrr{irrrilir

e,

lui.

-

Non metterti in te-

sta strane idee. Non stiamo tornando insieme, siamo separati come prima. Questa... questa... ö semplicemente una tentazione a cui non abbiamo saputo resistere.

Lola

e

Matteo mi vedes-

sero? Questa ö anche casa

mia... - si era interrotto di colpo, rendendosi conto lui stesso dell'incongruen-

No, non era piü casa sua ma, soprattutto, non era piü casa "nostra'.'

-

Si stanno facendo una

ragione della separazione solo adesso. Non ö il caso di confondere loro Ie idee.-

avevo mormorato. Daniele aveva annuito.

- E cosa dovrei fare. rimanere qui a guardarti mentre fai il bucato? aveva detto un -qiorncl.

- C'ö una canzc,ne di Umberto Tozzi chc' tlice "fammi abbracciare una donna che stira cantando"

E sai come si intitoia? Ti amo. Evidentemente, non mi ami piü. perchd non mi

abbracci nemmcno.. -iä, ma perch6 quando eravamo sposati passavamo mesi senza fare I'a-

more? Adesso sembrava che ogni sabato non riuscissimo a evitare di finire a lettol E pensare che il sabato, negli ultimi anni, non I'avevamo quasi mai trascorso

lo dedicavo al lavoro e alla cura della casa e Daniele... al calcio. Di sabato io spesso lavoravo, perch6 ero un agente immobiliare e per tan-

-

za della cosa.

po ci stavamo baciando

convincere me stessa che

varti qui... - Un tempo mi facevi scappare prima che rientrassero i tuoi genitori, non i nostri figli, - aveva riso,rivestendosi. - E poi,

Daniele; per poco. le nostre teste non avevano sbattuto

quasi, perchd un istante do-

usciva sempre, invece di rimanere ad aiutare me.

insieme, e spesso neanche

se

ravano. E togliamo pure il

tivo perchd lui la donrenica

- Non c'ö niente da chiarire. - avevo affermato con forza, piü per

mandata, raccogliendo la sua camicia da terra, dove I'aveva lasciata, spoglianNon devono trodosi.

che cosa ci sarebbe di male,

un colpo al cuore ad averlo di nuovo cosi vicino. le nostre labbra che quasi si sfio-

Giä, faremmo meglio

- avevo affermato, cercando di ricompormi.

ell'alzarmi dalla sedia per andare in bagno, mi era caduta la borsa. Mi ero chinata a raccoglierla contemporaneamente a I'una contro I'altra, ma io avevo sentito soprattutto

-

a chiarircele noi, prima.

roso,

fatto un complimento. Da tanto non mi sfiorava nemmeno con un dito, in quel momento, invece, sembrava che non riuscisse a to-

vicenda le rispettive mancanze. Io. per esempio. mi risena

la domenica.

Il

weekend

dovrebbe essere consacra-

to alla famiglia, invece io

ti clienti era l'unico giorno disponibile per andare a visionare delle case. La domenica, invece, mi toccava lavare, stirare, battere i tappeti, pulire i vetri... Insomma, portare a termine tutti i lavori domestici che

rimanevano in sospeso durante la settimana. Daniele aveva I'immancabile partitella con gli amici al sabato pomeriggio, e andava allo stadio la domenica. Per non parlare poi delle serate davanti alla tv a guarda-

avevo replicato. - Tu non canti: brontoli e recrimini. E non solo mentre stiri. Se vuoi che passiamo un po'di tempo

insieme. perch6 non vieni a vedermi giocare? La moglie di Piero non manca una partita. - La moglie di Piero non ö piü brava cli me. solo piü fortunata, perchd ha un marito che le paga una colf, cosi lei non deve occuparsi

di nulla in casa. - Oh. scusa se sono un povero diavolo, invece che

un ricco imprenditore... Giä facciamo fatica ad arrivare a fine mese. figuriamoci se possiamo permet-

terci il compenso settimanale di una colf! - Ovvio. tanto tu ce I'hai giä la colf: io! Quello che sto dicendo non ö che devi pagarmene una, basterebbe che mi dessi un po'di aiuto tu, gratis. - Ma se ogni volta che cerco di darti una mano. mi mandi via come se ti stessi solo tra i piedi! "Non sei capace'."'So tutto io, faccio tutto io'l - mi aveva fatto E poi si sa che. il verso.

-


tra'noi due, quella che sta facendo carriera sei tu...

Si, guadagnavo piü di

lui, che faceva l'impiegato, e questa cosa non gli era mai andata giü, tanto ö vero che me la rinfacciava a ogni occasione E ora eccoci li, Daniele e io, ogni sabato. Dopo i miei appuntamenti del mattino e prima della sua partita del pomeriggio, un'ora per

stare insieme la trovavamo sempre, a dimostrazione che volere ö potere. Da quando mi ero separata, il sabato sia io sia i ragazzi avevamo preso l'abitudine di pranzare dai miei

genitori, ma ultimamente saltavo quel pasto proprio per incontrarmi con Daniele, e ogni volta m'inventavo una scusa diversa.

- Ho un altro appuntamento di lavoro, devo fare un salto al centro commerciale, devo andare dall'estetista...

-

Come mai quando

c'era papä dicevi che non avevi tempo per fare niente, e invece adesso lo trovi? - osservö un giorno Lola, acuta e pungente come sempre.

- Ma ö vero proprio il contrario, tesoro: adesso che non c'ö tuo padre, sono io a dovermi occupare di tutto, e le cose da fare sono diventate molte di piü. l

,A\nche mla madre

sr

era

insospettita.

-

Cosa fai, Rachele,

campi d'aria? O d'amore? - insinuö. E un uomo a

-

toglierti l'appetito? Ricordo che, quando ti eri innamorata di Daniele, avevi smesso di mangiare perchd eri cosi su di giri da non av-

vertire nemmeno la fame... Allora, chi ö questo nuovo amore? - incalzö. Non c'ö nessun nuovo

amore,-ribattei.Enon

stavo certo mentendo... - Perch6 tanti segreti? Non sarä mica sposato?

Sorrisi dell'ironia della situazione.

-

Senti,senonvuoipar-

larne fa lo stesso, - capitolö mia madre. - Spero solo che non ti caccerai nei guai.

-

standomi le spalle.

che

-

Dai,

ti faccio un bel mas-

saggio... Brutta mattinata?

Vuoi parlarne? Si, ne avevo davvero bisogno ed era strano che Daniele si mostrasse cosi

disponibile, dopo aver ignorato

a lungo le mie ne-

cessitä...

Dicevi lo stesso an-

che quando ho cominciato

a uscire con Daniele... dissi, con un sorriso. - E avevo ragione,guarda come ö andata a finire! Perö ö stato bello, fin-

-

ch6 ö durato... Quindici anni di matrimonio, due flgli...

- E alloraperchdvisiete separati? Giä, perchd?

Se il Daniele con cui avevo vissuto fosse stato lo stesso che incontravo in quella stanza d'albergo, probabilmente saremmo stati ancora sposati. In un certo senso, mi dava piü in quell'unica ora alla settimana, se non in termini di tempo almeno in coccole e attenzioni, di quello che mi aveva dato negli ultimi anni. Lui si era sempre rifiutato di parlare del mio lavoro, sentendosi in difetto, adesso invece potevo confidarmi liberamente, in uno scambio alla pari. - Sei molto intrigante con questo look da donna manager, - mi accolse un sabato mattina, aprendo la porta della stanza per farmi entrare. Avevo fatto tardi perch6 avevo discusso con il mio capo in agenzia, e Daniele mi aveva prece-

duto in hotel.

- Non mi sento intrigante, solo stressata, -

mormoral. Lui cambiö subito registro e il tocco delle sue mani sulla mia pelle si fece piü car ezzev ole che appassio-

nato.

- Infatti sei tutta contratta... - constatö, ta-

- Ho litigato con Bruno, il mio principale, raccontai. - Da un po'di tempo mi sta con il fiato sul collo. Eppure, mi do da fare come prima.

- Be', prima eri impegnata sentimentalrnente e adesso sei libera... - obiettö Daniele. - Forse,Bruno ha delle mire su di te. - Ma figurati... - repli- Invece, secondo me un pensierino su di te l'ha cai.

sempre fatto... Dopotutto, sei una donna bella e desiderabile. Ah si, e da quando?

Da quando non ero piü sua moglie, ma ero diventa-

ta la sua amante. Era basta-

to cambiarmi di ruolo perchd Daniele mi vedesse in altre vesti... e me ne volesse

spogliare! Prima della separazione, invece, nemmeno mi guardava piü, per lui ero diventata come trasparente. C'ö da dire che io in casa non avevo certo un look come quello che adottavo in ufficio, gonne e tacchi alti, ma

indossavo comode tute e ciabatte. Avevo smesso di farmi bella per Daniele, e lui di considerarmi sexy. - No, Bruno non ci proverebbe mai, - negai con decisione. Se anche senti-

va qualcosa per me, non avrebbe mai compromesso la nostra intesa professionale.

-

Peccato, perch6 sareb-

be proprio l'uomo perfetto per te: attraente e pure benestante. Uno che si puö permettere di pagarti una colf, insomma...

Daniele era geloso!, realizzai compiaciuta. Altra novitä. Una volta quando stavamo ancora insieme, gli avevo riferito che un cliente era stato un po' troppo galante e che sembrava corteggiarmi, e lui si era limitato a commentare: - Voi donne, vi basta un complimento e giä pensate che un uomo ci stia provando. - E comunque mi piaci piü tu. Sei molto piü bello

di Bruno,

-

-

dichiarai.

Ma non altrettanto

ricco... Bruno ö un uomo di successo e io solo un fallito. ö vero! - Non Invece, si. Sono un semplice impiegato e non ho i titoli per diventare

qualcosa di piü. Sono ri-

masto un burocrate, mentre molti dei miei ex compagni di scuola sono diventati brillanti professionisti. - Lo sai perchd nonglihai preso la laurea... - ricordai, con dolcezza.

D

I erch6 suo padre era morto quando Daniele aveva solo diciassette anni e gli era toccato andare a lavorare, dopo il diploma, per aiutare la madre con il fratellino e la sorellina. Io l'avevo accusato di non essere mai stato molto ambizioso, ma in realtä aveva sempre

fatto tanto per tutti. - Uno dei motivi per cui mi piace giocare a calcio ö che in squadra sono sempre tra i migliori. Nessuno, quando scendo in campo, ha dei dubbi su quanto sono bravo, - mi confessö Daniele, per la prima volta. Ecco perch6 desiderava tanto che andassi ad assistere alle partite: per vederlo anche nei panni del vincente, lui che si sentiva sconfltto dalla vita, e forse un po'anche da me...

- Oggi allora vengo a vederti giocare, campione! Intirnitä

73


*&Acrito

e",, A,ICANTE segnato sull'agenda un ap-

puntamento con un certo signor Rossi. Il cognome di Daniele... e di altri milioni di italiani.

-4

Ma quel signor Rossi era

esclamai d'impulso. - Di colpo,lo vidi illumr-

narsi come un bambino il giorno di Natale. Dunque, bastava cosi poco per renderlo felice... mi dissi, pentita di non aver mai fatto quel piccolo sforzo per an-

dargli incontro.

I nostri furtivi incontri

proprio lui...

- E il solo modo di vederti, ormai, il sabato matquello sarebbe stato il momento di dirglielo. E invece mi imposi di tacere e di parlarne prima con Daniele.

Ra- Riproviamoci, propose lui. mi Adesso puö funzionare.

chele,

proseguirono ancora per qfalche settimana, finch6,

Anzi, sta giä funzionando,

un sabato sera, Lola mi dis-

non vedi?

se qualcosa che cambiö di

- Solo perch6 ci prendiamo a "piccole dosi'l..

colpo le carte in tavola. Ti ho visto, oggi, - di-

-

chiarö, con un tono vagamente minatorio. Siccome io avevo la co-

da di paglia, mi allarmai subito. co- E dove,tesoro,chemorsa stavo facendo? morai. - Stavi uscendo da un albergo. Dimmelo tu co-

- replicö. L'autobus che prendo da scuola per andare a casa della nonna ha seguito un percorso diverso per una deviazione del traffisa ci facevi,

co. e sono passata davanti

quell'hotel proprio mentre tu uscivi da li... Io... io avevo un apa

-

puntamento di lavoro, balbettai.

-

- In un albergo? Inarcö un sopracciglio. che lavoro ti sei messa a

E

fare, scusa?

hiedimi subito scusa. perch6 quel che stai insinuando ö offensivo! - scattai. - Come ti permetti di parlarmi in questo modo?

- Be', in genere le brave mamme non s'incontrano di nascosto con un uomo in albergo...

"Non era un uomo qualunque, era tuo padre": t,

74 lrrtirrri(ilr

altrimenti torneremmo

a diventare allergici l'uno all'altra come prima. E non possiamo "testare" la nostra compatibilitä sulla pelle dei nostri figli, -

- Funziona tra le pareti di que-

ir onizzai. caustica.

sta stanza d'albergo, ma dentro casa fallirebbe come prima. - dichiarai con

mi dei problemi: mi lasctö a piedi da un momento all'altro. Be'. non proprio: le avvisaglie di un immi-

tina,

nente guasto c'erano state, ma io le avevo ignorate. Ci

vivere con mammä... Ne ho giä una in men-

volevano sempre un paio di tentativi a vuoto, prima di farla partire. Perö io mi ero ostinata a tirare avanti lo stesso... proprio come avevo fatto negli ultimi anni con il mio matrimonio: mi ero trascinata rancori e incomprensioni, invece di

te, perfetta per te. Vieni, accompagno a vederla.

affrontarli. Cosi, una semplice palla di neve si era trasformata in una valanga che ci aveva travolto tutti. Quegli incontri clandestini con Daniele mi avevano dimostrato, invece, che basta-

po'di calore umano

amarezza.

va un

Era facile fare gli innamorati part-time, piü com-

(e di passione rovente)

plicato amarsi a tempo pieno, e io non volevo creare false illusioni in Lola e

a

sciogliere il gelo che si era creato tra noi.

che - Ti prego, dimmi supMatteo e rischiare di farli plicai il mio meccanico di si puö aggiustare...

Certe volte, ö necessario perdersi per ritrovarsi.

aniele e io eravamo stati cosi a lungo insieme da darci per scontati e far diventare l'amore un'abitudine. Separarsi era servito a riscoprirci. A risvegliare tra noi la passione e anche il dialogo. - Papä, sei tornato! -

pranzo dai nonni.

- Si, - rispose Daniele, abbracciandoli commosso. Dai nostri cuori, in realtä, lui non se n'era mai an-

Sembrerä strano, ma lasciare Daniele una seconda volta fu piü doloroso della prima. Quando avevo deciso di divorziare, avevo provato alla fine un senso di solIievo, avevo la sensazione di aver fatto la cosa giusta. Scegliendo di non tornare con lui, ora, provavo solo rimpianto e avevo il dub-

Anche un matrimonio

qualche giorno dopo ci si mise pure l'auto a dar-

Lo feci salire sull'auto sostitutiva, che l'oflicina mi aveva fornito, e lo portai... davanti a casa nostra. - Ma che significa? sussurrö lui, emozionato. :E questa I unlca casa per te... Bentornato!

aggiusta- Tutto si puö re, Rachele, accennö lui.

con-

uno sbaglio. Come se non bastasse,

ti

panne.

gioco dura poco,

bio di star commettendo

-

macchina era andata in

flducia, che avevo chiamato con urgenza, quando la

-

que, devo davvero cercare casa, non posso rlmanere a

intuirono subito Lola e Matteo, trovando il padre a casa al loro ritorno dal

soffrire ancora. - Non possiamo piü vederci, Daniele. Non in questo modo, intendo... Un bel clusi.

venendo-

-mormorö, miincontro.-Ecomun-

-

andato in pezzi?

-

Anzi, meglio che il

motorino di avviamento si sia rotto definitivamente. cosi risolviamo il problema una volta per tutte, invece di continuare a trascurarlo. Vedrai che poi l'auto funzionerä meglio di prima. Forse, anche il mio rapporto con Daniele aveva avuto bisogno di una battuta d'arresto per ripartire con nuovo slancio. Il sabato successivo vidi che la mia segretaria aveva

dato. Ci sono fuochi che non si spengono mai, che a

volte si afflevoliscono per

poi riprendere forza e tornare a divampare. Cosi era successo al nostro amore. D'ora in poi 1o avrei alimentato e accudito con cura, mi ripromisi, unendomi all'abbraccio dei

miei cari. La nostra famiglia aveva rischiato di sepa-

rarsi. ma ora era piü unita che mai. Rachele R.


VITA VERA 'i'

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-#R'

Sento che \

ce lo FARO .'

,,:: gffi mattina

m1

le sfioro la fronte. ma ö fre-

si spezza il cuore. quando devo uscire e Iasciare Ia mia bambina di otto mesi. Tutti mi dicono che col tempo ci farö I'abitudine e l'ansia passerä. ma comin-

sca, no, non ha febbre. Ne approfitto per passare le di-

cio a dubitarne. Mi fermo accanto al lettino e la guar-

capolavoro? Lo sai, vero.

._ri:

,i

do dormire. la testina da un lato. la bocca socchiusa. Le guance un po'arrossate mi mettono subito in allarme e

ta fra i suoi capelli sottili. Se mia madre fosse qui. con la sua solita aria sarcastica. mi direbbe: Stai ammirando il tuo

-

lei. mi ha ripetuto questa frase. Certo che per avere un bambino non ci vuole un'ahilitä straordinaria. ma come [a a non capire che Vanessa per me ö qual-

cosa di immenso, di mera-

viglioso? Per fortuna da due me-

le un'abilitä straordinaria...

si vivo in questo mini appartamento. che mi costa la metä del mio stipendio.

Eh. si. piü di una volta. quando ancora vivevo con

ma che ne vale ogni centesimo. perch6 la libertä non

che qualunque donna ö capace di fare ligli, non ci vuo-

Irr(irrritir

75


-ry1Y-",.' $h" .y':

to. So di essere stata scortese con Sara, una ragazza di vent'anni abbastanza affidabile, che sono riuscita a

trovare quando il nido di

ha prezzo. E stato Fabrizio a trovarlo per me, nel suo stesso palazzo, e non flnirö mai di ringraziarlo. Sapere che lui ö al piano di sopra mi fa stare bene. Nel sonno,Vanessa emette un piccolo gemito.Allungo la mano e le carezzo il päncino. Un gesto automatico, orrnai, anche se i tempi delle colichette sono finiti.

Lancio un'occhiata alla radiosveglia sul comodino. Oh mio Dio, giä le otto? Che fine ha fatto Sara?

A

sento che ce to FARö

questo pensiero si so-

vrappone lo squillo del cellulare. Eccola, ö lei. Rispondo,mentre il panico mi stringe la gola. Ciao, Sara. Che cosa

succede?

- Simona. mi dispiace. non ce la faccio a venire. Sto male, - dice con voce roca.

- Come stai male? E me lo dici adesso? Sono le otto, fr a mezz' or a devo uscire ! Lo so, scusami. Ma ho

-

aspettato perch6 speravo di

zona non ha presoVanessa. E in lista d'attesa, ma per il

momento non c'ö possibilitä. E Sara ö Ia mia unica

Come puö preferire una

gita con le amiche a una giornata con sua nipote?,

Maria Luisa mi licenzia.No, non 1o farä, ma di certo dovrö sorbirmi una delle sue lezioni sulla vita, e comincio a non sopportarle piü.

pevo che sarebbe stato cosi.

Tutti sembrano sapere meglio di me come dovrei vivere, cosa dovrei fare nel futuro. Questo ö l'unico tipo di aiuto che sembrano in grado di darmi: consigli.

Recupero

il cellulare

e

faccio I'ultima cosa al mondo che vorrei: chiamare mia madre. Mi risponde subito. - Mamma, potresti stare con Vanessa, oggi? Sara non sta bene e l'ho saputo solo ora.

-

Be', che

ti

aspettavi?

Prendi wa ragazzina come baby sitter e pretendi che abbia senso di respon-

n

conto fino a dieci prima di risponderle. a

una soluzione. - Potresti farti accompagnare qui da tua madre. poi ti metti sul divano. O anche nel mio letto. Basta che stai

con la bambina, pongo.

-

le pro-

- No, ö impossibile, ho la febbre,potrei attaccarla a

Tiro un lungo respiro e

- Va bene, ma adesso io devo andare al lavoro e... - No, Simona, non posso. Oggi ho tutta Ia giornata organizzata, sto per uscire. Devi cercare un'altra soluzione. - E cosa devi fare? non riesco a impedirmi di

dispiace'i Perch6 accidenti non mi ha avvertito prima? Avrei avuto il tempo di cer-

chiederle. - Una gita con il gruppo di amiche. Andiamo a visitare un castello medievale, poi pranzeremo in un ristorante della zona. Mi dispiace tanto, cara.

care un' alternativa. Adesso, cos) sui due piedi cosa fac-

e io sento

cio? ' Sbatto il cellulare sul let-

bia. Le sue amiche sono le mogli degli ufflciali, ex col-

Mi dispiace... Le urlo che non me ne faccio nulla dei suoi "mi Vanessa.

76 Intinritä

con quella sua aria da generalessa, come la chiamava papä, awiarsi alla porta ticchettando sui tacchi, la borsetta sotto il braccio e i capelli freschi di parrucchiere.

Devo sbrigarmi a trovare una soluzione, se arrivo tardi al lavoro anche oggi,

sabilitä?

I enso disperatamente

troppo ö morto alcuni anni fa. Mi sembra di vederla,

risorsa.

riuscire ad alzarml invece non ce la faccio proprio.

tJ

leghi di mio padre, che pur-

Chiude la comunicazione,

montarmi la rab-

mi chiedo. Ma del resto, sa-

-

contare su di me, -miNon ha detto, quando ho

deciso di portare avanti la gravidanza. - Non ti caccio di casa, ma non pensare che mi metterö a fare la balia a tuo flglio. Potevi stare attenta. Ti avevo avvertito che ti saresti messa nei guai a frequentare certa gente. "Certa gente" ö il padre di Vanessa. Non so dove sia e a questo punto non ha piü importanza. Era qui di passaggio, uno studente eritreo diretto in Canada, dalla sua famiglia. Ci siamo amati, ö

stata una favola bella ma breve, e sapevamo entram-

bi che sarebbe finita. Non ho cercato di trattenerlo. Non sa di Vanessa, ho scoperto di essere incinta dopo la sua partenza.Ho provato a chiamarlo. ma il numero risultava irraggiungibile. Lui ö sparito, ma ha lasciato un segno che non ö

possibile ignorare. E per mia madre la pelle ambrata di mia flglia,quei suoi occhi

cosi scuri sono una ferita aperta. Non le piace andare in giro con sua nipote. "La gente mi fa domande'idice. Non le importa cheVanessa sia una bambina bellissima e dolce. Per lei ö come un cartello luminoso che indi-

il mio fallimento. Vorrei sentirla quando racconta di me alle sue amiche-mogli-di-ufficiali. "Simona laca

vora in un salone di bellezza, ha lasciato I'universitä per mettersi a fare la parrucchiera'."'Mia figlia ö ri-

masta incinta di un immrgrato di colore che l'ha abbandonata, e adesso ha una

figlia color caffellatte'lNo, ö piü facile che non ne abbia mai fatto parola, anche se tutti sanno, owiamente. Mi viene da ridere a pensarci.

R lJasta, devo trovare una soluzione per oggi. Potrei chiedere alla signora Vincenza,la moglie del portiere. Ma non la conosco da molto, non so se... Suona il campanello. Vado alla porta. - Un caffö al volo? - mi chiede Fabrizio, porgendo-

mi il bicchierino di vetro caldo. - Si,Fabri, grazie! Ci voleva proprio.

- Hai l'aria stravolta,

cos'ö successo?

-

Sara sta male, mia

madre ha da fare e io non posso non andare al lavoro. Pensi che la signora Vin-

cenza...

-

No, lascia stare, quel-

la non fa favori a nessuno. Senti, chiamo Elena, la signora che mi fa le pulizie in casa,

-

dice, deciso.

-

Non

preoccuparti, ö affi dabilissima, te lo garantisco.

Estrae

il cellulare dalla

tasca e compone un nume-

ro. Ha preso in mano la situazione, come sempre. Lui ö cosi. Non perde tempo a dare lezioni o consigli, agisce.

Fabrizio, il mio migliore amico. Gli devo tanto. Nei peggiori momenti della mia vita lui c'era e mi teneva per mano, sempre alla ricerca di una soluzione. Gli voglio un bene infinito.

Ma l'amore, quello ö un'altra cosa... Aspetto, ansiosa, mentre parla al cellulare. - Fatto, - dice. - Viene subito, non abita lontano.Tü vai,che altrimenti fai tardi. Resto io con Vanessa flnch6 non arriva Elena.


-

Gr azie,Fabrizio, sei un

angelo!

-

scente.

lo gas di scarico, per vedere le vetrine e incontrarsi con

Fobrizio per me ö quqsi un frqtello, siqmo cresciuti prqticomenfe insieme

esclamo,ricono-

Non conosco Elena, ma

gli amici al bar. Pensa che iö non lo sappia, ma ho i miei

abitudini della bambina ed

la sera,

mi dice, severa.

una delle solite discussio-

informatori. Ah, se solo al nido si liberasse un posto! Un attimo.dopo il cellulare squilla. E mia madre.

esco. Scendo le scale di cor-

Tutte, qui, hanno dei problemi.Devi cercare di orga-

ni. Raggiungo la cliente e mentre le applico la tinta rimugino sulle domande di

problema? - chiede. rispondo, Si, certo,

mi fido ciecamente di Fabrizio. Gli do alcune indicazioni sulle pappe e sulle piena di gratitudine, ma anche di ansia.Il mio debito nei confronti di Fabrizio sa,

-

-

nizzarti. Annuisco, non ho voglia

Nadia. Fabrizio ö un carissi-

cresce di giorno in giorno

di discutere. Tutte hanno

mo ragazzo, ci conosciamo

e non puö essere saldato nel modo che lui vorrebbe.

dei problemi, ö vero. Ma

da quando eravamo bambini e provo un grande affetto per lui. Suo padre, un generale, lavorava nell'Esercito con il mio, ed ö per questo che siamo praticamente cresciuti insieme. Per me ö

Non ho amore da dargli.

piü di cosi cosa posso fare? Se solo si liberasse un posto al nido...

M,

infilo in macchina e mi dirigo verso il salone dibellezza, dove lavoro da ormai cinque anni. Un tempo non facevo troppo caso ai limiti di velocitä, ma da

quando in auto c'ö quel seggiolino sono diventata piü cauta. Posteggio e corro nel locale.

Torno dalla signora Assunta, che sta esaminando la cartella colori.

Questa volta li vor- mi dice, indicando un rosso-arancione. - Uguali al pelo della mia

-

rei cosi, gatta.

Ride

e

mi guarda con aria

di sfida. Credo si aspetti che le dica qualcosa, tipo che

- Sei in ritardo, - dice Maria Luisa, aggrottando

forse non ö il caso, alla sua

la fronte.

piace quel colore, perch6 no? Come si chiama la sua gatta? chiedo.

di cinque minu- Solo ribatto. - Mi dispiace, ma Sara ö malata e mia

ti,

madre aveva da fare. Per fortuna ö arrivato un mio amico...

-

Aspetta, aspetta...

fammi indovinare chi ö, dice Irene, ruotando sullo sgabello da manicure e flngendo di riflettere.

- Fabrizio! - esclamano in coro le altre mie colleghe.

Scuoto la testa, mentre loro ridono. cambiarmi. Indosso la divisa rosa che odio e Vado

a

in fretta torno in sala. La signoraAssunta mi sta

aspettando per la tinta. Mi dirigo verso di lei per aiutarla ad alzarsi, ma Maria Luisa mi chiama e lascio che l'anziana cliente se la sbrighi da sola appoggiandosi al bastone.

- Simona, guarda che non puoi continuare a fare tardi o scappare prima

etä... Ma io non lo penso. Se le

Ginevra. - Bello. Mi sarebbe piaciuto per la mia bambina,

ero indecisa, poi ho scelto

-

se

Rido. - Ne ho ventisette. Vado a preparare il colore. Nadia mi raggiunge.

-

lui non riesca a vedermi allo stesso modo.

Chi ö Fabrizio?

-

-

chiede la signora Assunta, quasi mi avesse letto nella mente. - Ho sentito le sue colleghe, prima, pronunciare in coro questo nome... IJn caro amico.

Che ö successo stamat-

tina?

Mi stringo nelle spalle. - Un imprevisto con la

baby sitter.

- Certo che Fabrizio ö proprio un tesoro, - dice, appoggiandosi al lavandino. - Ed ö pure carino. Ma dawero non ti piace? - Non nel modo che intendi tu. Vado via prima di ritrovarmi invischiata in

preso questo impegno, non

potevo rinunciare. Tanto sono sicura che Fabrizio sarä accorso in tuo aiuto. - Proprio cosi, Fabrizio ö venuto in mio aiuto! Mia madre, invece, no, sbotto. Sai solo criticare, tu.

- Chi ö causa del suo mal pianga se stesso, - replica. - Devi imparare a cavartela da sola. Non puoi combinare guai e pretendere che gli altri accorrano a salvarti.

-Finisco di applicare la tin- ItLe stesse parole di sem-

ta all'arzilla signora scio in posa.

e la la-

pre, dovrei esserci abituata, ma adesso, non so perch6,

Ci rivediamo tra un

to mia figlia nelle mani di

mi fanno un male terribile. Tänto male da incattivirmi. mi - Perfetto, mamma, salverö da sola, urlo. Ho deciso di vendere la mia parte della casa, cosi potrö permettermi l'aiuto che mi

una sconosciuta.

serve.

Risponde una voce di donna, le chiedo se va tutto bene e non riesco a na-

Chiudo la comunicazione prima che lei possa replicare. Metä della grande casa in cui vive mia madre mi appartiene per ereditä, ma lei finge di non saperlo. Dovrebbe pagarmi l'affitto, penso cinicamente. Invece l'affitto lo pago io, per stare in un monolocale. Maria Luisa mi fa un cenno e mi awicino.

-

po', dico, mentre le porgo una pila di riviste.

-

Intanto,vado

a

telefonare

a casa per sentire se ö tutto a posto. In fondo ho lascia-

Vanessa.

Mi squadra. - Hai una bambina? chiede, stupita. - Ma avrai quindici anni!

quasi un fratello, e non riesco a capire perch6

- Allora, hai risolto il secca. - Be',non sarai arrabbiata con me, per caso. Avevo

scondere l'ansia.

-

Stia tranquilla, la bam-

bina sta benissimo. Le ho dato il biberon e fra poco le preparo la pappa. Fabrizio mi ha lasciato le indicazioni. Grazie, - sospiro. - Visto che ö uscito il sole, va bene se porto Vanessa ai giardinetti? - mi chiede la donna. - Benissimo! Sara ai giardinetti non la porta mai. Solo per le strade,con il passeggino a livel-

con tua madre? -miParlavi chiede. - Si. Sempre molto disponibile, come al solito. - Simona, sai anche tu che ö una battaglia persa. E

inutile che continui a bat-

Intirnitä

77


Sento che ce lo FARO

terci la testa, lascia stare. Facile a dirsi. E pur sempre mia madre e il suo atteggiamento mi ferisce.

- C'ö Vera, che vuole farsi le sopracciglia, - mi dice Maria Luisa. - Intanto che si fissa il colore di Assunta, fai lei.

f<\

\-/uu.oirco. Mi piace il

mio lavoro, mi fa stare bene. Non appena arrivano qui, le donne si sentono su-

bito a loro agio. Condividono pensieri, fanno battute, ridono. Anche le piü colte si divertono a sfogliare riviste sui patemi delle star e

la sfumatura di uno smalto diventa una questione della stessa importanza del bilancio nazionale. E una sorta di oasi, il salone dibellezza. Un giorno venderö dawero la mia parte de.lla casa e ne avrö uno mio. E per questo che sto stringendo i denti. F, arrivato il momento di lavare i capelli alla signora Assunta. L aiuto ad alzarsi e ad accomodarsi al lavatesta.Vedo giä che il colore ö uno schianto. Sorrido. - Ha avuto proprio una bella idea, - dico. - Questo rosso le dona tantissimo. Quando uscirä di qui. si gireranno tutti a guardarla. - E proprio per questo che l'ho fatto. Un tempo si giravano per le mie curve,

ma quelle se ne sono andate.

Ride di gusto. E simpatica, mi piace. La faccio sedere davanti allo specchio per la piega. - Una pettinatura disordinata. Niente bigodini, mi raccomando.

-

Si figuri.

Squilla il cellulare. Mi scuso, metto giü ilphon e prendo il telefono. E.Fabri-

78

I

ntirnitä

Non ne Po55o Piü! Ne ho obbEsfunzo di buoni consigli, per oggi zio.Vorrei andare a parlare in privato, ma un'occhiata di Maria Luisa mi trafigge. - Ciao, tutto bene? mi chiede.

-

Si, tutto a posto. Scu-

sa, ma adesso non posso...

- Hai sentito

Elena?

Come ti sembra? Vorrei che non fosse sempre cosi premuroso. Vorrei che non mi stesse cosi addosso. Mi sembra che lui mi avviluppi, con il suo affetto e la sua sollecitudine, in spire sempre piü strette.

Mi sento cattiva, perf,da, per questa sensazione. - Mi sembra in gamba. Senti, adesso perö sto lavo-

re una flglia bellissima, che adoro, - dico stizzita. va, - Ma che ha che non chiede questo Fabrizio? una cliente. - Niente! E solo che non lo amo. Tu sei matta. Era per-

-

sino disposto a sposarti quando eri incinta... interviene di nuovo Maria Luisa.

Gli voglio bene, ma in certi momenti vorrei non aver bisogno di lui! Fabrizio, immagino,

-

zando la voce per superare il rumore degli asciugacapelli. - Mi spieghi che vai cercando di plü? Che aspetti, che te 1o rubi un'altra?

Mi accorgo che le clienti si sono fatte attente, ma non importa. Sono davvero stufa di questa storia. Io aspetto qualcuno da

-

amare,-rispondo.-Non qualcuno di cui accontentarmi. Si, certo. Guarda dove

ti ha portato qualcuno

da dice Maria Luisa. amare! Eh no, questo non doveva dirlo. Mi ha portato ad ave-

-

Sono sorpresa.

- Non pensa anche lei che dovrei sposare Fabrizio? - replico. sarcastica. La signora ride. Ragazza mia, hai ven-

tisette anni! Non Ö un po' presto per tirare i remi in barca? La tua non ö I'etä dei conti in tasca, ma dei sogni. Hai tutto il diritto di volere qualcuno che ti faccia battere il cuore. Mi asciugo una lacrima.

on ne posso piü. Chie-

- Si, voglio un salone tutto mio! - rispondo.

do scusa alla signora Assunta ed esco dal salone come una furia. Fuori, mi appoggio al muro e respiro

frontare tutti quegli sguar-

interviene Irene, al-

sus-

pensa che stia combinando

to a me. - Simona. non te lo far scappare! - Lo sai che non m'in-

-

-

- Vai avanti per la tua strada. Hai ragione tu.

lo capite? - E allora vivi di sogni e tieniti i problemi, - mugugna ancora Maria Luisa.

-dice Nadia, che sta pet-tinando urra r agazza accan-

na,

-

surra.

Non mi ero nemmeno ac-

forte. Ho voglia di piangere,ma non posso perch6 poi

teressa. Sei proprio una testo-

scuotermi. Non arrenderti,

- Non voglio stare con un uomo perchd ö buono e mi aiuta. Possibile che non

rando...

- D'accordo, scusami. Ci sentiamo dopo.

sul mio braccio, come per

dovrö ritornare dentro e afdi. quelle persone che pen-

sano di parlare per il mio bene. ma in realtä non capiscono. Sento aprirsi la porta, ma

non mi volto. Sarä Maria Luisa o una delle ragazze. Ma la mano che si posa sulla mia spalla ö leggera, ö la mano di una persona anziana.Alzo lo sguardo. E la signora Assunta, con i capelli fatti a metä e la mantella nera sulle spalle. Come stai. tesoro? -

-

mi chiede.

Mi stringo nelle spalle. Ne ho abbastanza di buoni consigli, per oggi. - Scusi. non dovevo lasciarla cosi. Non importa.

-

Sembra esitare. Stringe leggermente la mano

corta che stavo piangendo.

- Dice sul serio?

Non

solo disastri? - Ma no. Da quello che ho capito, hai la tua bambina, lavori, avrai dei progetti per il futuro, no?

-

Benissimo. E sono si-

cura che ce Ia farai a realizzare il tuo sogno. Te 1o auguro con tutto il cuore, per te e per la tua bambina. E ricordati che per riconoscenza puoi cucinare una torta, non regalare la tua vita. Adesso perö tor-

niamo dentro e finisci di sistemarmi questa chioma rossa.

Le sorrido e rientriamo insieme, lei appoggiandosi al suo bastone.

Dentro, tutte fingono di non accorgersi di noi. Assunta torna a sedersi, io prendo spazzola e phon. Alf improvviso mi sento piü forte. Sento che ce la farö, che un giorno i miei sogni si awereranno e che saremo felici, Vanessa e io. Perchd cosi mi ha predetto una fata dai capelli non turchini, ma rossi. Una fata col bastone e senza bacchetta.

Ma comprensiva e buona, come tutte le fate. Simona L.


UITA VERA ffi a

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entre stavamo prendendö un caffö insieme in una pausa dal lavoro, la mia amica Anna si attorcigliava conti-

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n,[-r)"

lr-

w

nuamente una ciocca di ca-

pelli attorno al dito, segno

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inequivocabile, per me che la conoscevo bene, del fatto

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che era nervosa. Dai Anna, sputa il rola esortai, lo vespo, do che devi dirmi qualcosa.

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-

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-

Ecco... qualcosa c'ö, -ammiseAnna.

-Apro-

posito di quella Yacanza a Corfü, non sono piü tanto convinta.

Vuoi cambiare meta? -proposi io. - Non c'ö problema. - No, a dire il vero... iniziö Anna senza avere il coraggio di guardarmi negli occhi. E dopo parecchi balbettii e scuse, compresi che non voleva cambiare desti-

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Uno cittä per INNAMORARSI Intirnitä

79


grande delusione d'amore della mia vita, e allora mi era sembrata terribile, anche se adesso, con tanti an-

ni di esperienza in piü, riuscivo anche a sorriderne.

nazione, voleva proprio rlnunciare al viaggio. In pra-

tica, un paio di settimane prima aveva conosciuto un tizio e voleva approfittare di quei giorni di vacanza per... conoscerlo meglio. A quanto pareva, anche se non me n'ero mai resa conto. Anna era una di quelle persone che considerano le amiche solo dei tappabuchi per i periodi in cui non sono in coppia. Quindi, ora che aveva trovato un uomo che le piaceva, quella breve vacanza con me non era piü interessante ai suoi occhi.

nutile dire che rimasi molto delusa dal suo comportamento. Per me l'amicizia era un sentimento importante e la lealtä verso le mie amiche non era un capriccio, ma un impegno serio. Nonostante la mia rabbia, perö, non mi restö che darmi da fare per trovare un'altra amica che partisse con me, ma anche quest'idea si rivelö impraticabile. Quasi tutte avevano preso

impegni per quel ponte di flne aprile e le poche che non lo avevano fatto volevano solo starsene sdraiate sul divano e non avevano alcuna intenzione di preparare e disfare valigie

per una Yacanza di pochi giorni. Alla flne, stanca e abbattuta, ero sul punto di rinunciare. Non volevo andare a

Corfü da sola, perch6 avevo accettato quella meta solo per far piacere alla mia amica. Era lei I'appassionata di mare e di spiagge solitarie! A me piaceva

molto di piü l'idea di visitare una cittä d'arte. Quando mi recai all'a-

B0

I rr 1i rrr i ta\

Ouando arrivai in cit-

tä mi fermai in albergo lo genzia di viaggi per disdire la prenotazione, mi dissero che se rinunciavo ci avrei rimesso l'anticipo che ave-

vo versato e mi proposero invece di cambiare meta. Abbiamo un last mi-

-

nute per Barcellona, che ne dice? - accennö l'impiegata scorrendo le offer-

te sulla schermata del com-

puter.

Il

nome della cittä spa-

gnola risvegliö in me tanti ricordi. La ricordavo perchd c'ero stata undici anni

nostra relazione era flnita senza grandi clamori, sem-

plicemente per stanchezza. Io non ne potevo piü dei tira e molla di Alfredo, mentre lui mi considerava pesante, impegnativa; tutto questo perch6 il suo vero desiderio era avere al suo flanco una compagna che si accontentasse delle briciole e accettasse di venire sempre all'ultimo posto dopo la famiglia, gli amici e chissä, forse anche altre donne.

stretto necessario per cambiarmi e darmi una rinfrescata. prima di uscire in esplorazione. Avevo deciso di non cenare in albergo, perch6 sedermi al tavolo da sola mi imbarazzava, cosi, mi fermai in un bar per uno spuntino e decisi di fare un giro per negozi.

Visto che ero rimasta

senza amiche e senza fidanzato, tanto valeva che mi consolassi con un po'di shopping. Dopo una bella passeggiata, mi fermai at-

tirata dalla vetrina di un negozio decisamente ori-

prima per la gita di quin-

Quando salii sull'aereo,

ta superiore. Come sempre accade quando si ö giovani. ero piü interessata a divertirmi e a fare le ore picco-

mi imposi di non pensare al mio ex. Cosi con la mente tornai a quella famosa gita scolastica di undici anni prima. Allora, ero una ragazzapiuttosto timida e da mesi ero innamorata sen-

ginale, che esponeva carte geograflche e oggetti stile art ddco.

za speranze di Giuseppe, il bello della classe, che perö da tempo usciva con Melissa, altrettanto bella e affascinante. Qualche settimana prima del viaggio,perö,i due piccioncini avevano li-

re da una voce maschile.

le con i miei amici che alle bellezze architettoniche della cittä e cosi non mi dispiaceva l'idea di tornarci per visitarne meglio i monumenti. Non avevo mai viaggiato

da sola e l'idea un po'mi spaventava, ma ormai mi ero abituata all'idea di andare via per qualche giorno e non volevo rinunciare.

"Coraggio, Maria'] mi imposi, "ormai siamo negli anni Duemila e milioni di donne viaggiano da sole.

Devi farlo anche tu'l E cosi uscii dall'agenzia con i documenti della prenotazione stretti in mano. Nei giorni precedenti alla parlenza, mi sentivo molto agitata ed ero quasi arrabbiata con me stessa per il mio stato d'animo. In ef-

fetti, quello per me non era un periodo facile. Ave-

vo da poco lasciato Alfredo, il mio fldanzato storico, con cui avevo condiviso cinque anni di vita. La

tigato furiosamente e Giuseppe aveva preso a corteggiare me. Il suo interesse mi

mbrava la

alizzazione di un sogno e cosi mi era parsa la nostra storia a Barcellona. che avevamo visitato abbracciati e felici. Le mie amiche di allora mi dicevano che non poteva durare perch6 eravamo troppo diversi. Io ero timida e se

re

riservata, mentre Giuseppe amava mettersi in mostra, ma dentro di me speravo che lui flnisse dawero per innamorarsi di me. Invece era durata appena poche settimane e poi ne ero uscita con il cuore a pezzi.

Quella era stata Ia prima.

Mentre stavo ammirando la cornice dorata di uno

specchio, con mia grande sorpresa, mi sentii chiama-

-

Maria, ma... sei pro-

prio tu?

i voltai e mi trovai davanti un uomo alto e snello, con un paio di incredibili occhi verdi. Sulle prime non lo riconobbi, soIo quando sorrise mi ricordai di lui. - Giancarlo, che sorpresa e che combinazione trovarci qui a Barcellona! Non ci vediamo da una vital Avevamo condiviso cinque anni al liceo, ma subi-

to dopo la maturitä la sua famiglia si era trasferita in

un'altra cittä e avevamo perso i contatti. combi- Una fortunata commennazione, direi, - Pensa, se tö lui galante.

-

tu non fossi stata davanti allo specchio, che rifletteva la tua immagine, sarei


Grofologio passato davanti al negozio senza riconoscerti.

Giancarlo mi invitö

a

bere qualcosa e io accettai con gioia. Essere del tutto sola in cittä mi metteva a disagio e l'idea di poter condividere un po'di tempo con una persona conosciuta aveva migliorato il

mio umore. Inoltre, dovevo ammettere che dai tempi del liceo Giancarlo era molto cambiato e in me-

Allora era timido, ancora piü di me, e portava glio.

occhiali cosi spessi che non mi ero nemmeno resa con-

to che avesse degli occhi cosi belli. Ma pensa che strano!

sorridendo, -nonaffermai appena ci fummo seduti a un tavolino all'aPerto. - Abbiamo avuto tutti e due l'idea di una breve vacanza in questa cittä negli stessi giorni. A dire il vero io non

sono qui in ferie, - mi corresse lui. - Io a Barcellona ci lavoro. - Davvero? - chiesi stupita. - E che lavoro fai? - Sono laureato in Fisica e mi occupo di ricerca all'universitä, - rispose Giancarlo. - C'era da aspettarselo, sei sempre stato un genio nelle materie scientiflche,

infatuazione per Giuseppe. - Ero solo una ragazzina sciocca, allora. - sentii il bisogno di giustiflcarmi. ö vero, eri delizio- Non ribattd lui. - Eri vera sa, e spontanea, mentre molte altre ragazze giä si atteggiavano a superdonne. Ma basta parlare del passato, - continuö, - pensiamo al futuro. Sai che domani ö San Giorgio e qui a Barcellona ö una festa molto importante?

- Davvero? - chiesi stupita. - Non ne avevo proprio idea. - Si,ilcentroöpienodi bancarelle, perchd la tradizione vuole che gli uomini regalino rose alle loro innamorate, mentre le donne

ricambiano donando libri. Le donne sono semPre le piü assennate. Un libro ö per sempre,mentre un f,ore scherzai. dura poco, In ogni caso, se ti va

-

di immergerti locale, posso

da,

-

nel folklore

farti da gui-

mi propose Gian-

carlo. - Io smetto di lavorare alle sei, che ne dici di

incontrarci? Accettai con entusiasmo. Giancarlo era dawero simpatico e in piü,visto che lavorava a Barcellona da un anno, conosceva benissimo la cittä. Il giorno successivo visitai la Sagrada Familia e al-

- ricordai. - E cosi, sei uno dei tanti cervelli in fucommen- tri splendidi monumenti, ga dall'Italia, ma continuavo a pensare tai. si limitö ad alzare le spalle e a guardarmi

Giancarlo

con un sorriso malinconico.

E tu, che cosa fai di

- Sono laureata in Giurisprudenza e lavoro in uno

bello?

studio legale. Sul fatto che sia bello, non ci giurerei, scherzai.

-

Dopo un po'il discorso

cadde su quella famosa gita di quinta superiore e io mi sentii un po'in imbarazzo a pensare che Giancar-

lo aveva assistito alla mia

alla serata che mi attendeva. Le bancarelle dei fiorai e dei librai c'erano giä e mi venne voglia di scegliere un regalo per Giancarlo, con cui avevo passato ore cosi piacevoli. Non volevo perö regalargli un libro,come se fosse il mio fidanzato, cosi pensai di essere spiritosa e di scegliere una piantina. Si, ma quale? Gironzolai per parecchio

tempo prima di trovare il dono ideale: un bonsai di acero rosso, dalle splendi-

di Evi Cratti

il

PENSIERO VIVAC|TA Sono una cosolingo, ho

53 onni, un diploma di scuolo superiore e convivo con un compogno. Mi piocerebbe per scegttere polenztolt otltludtnt scegliere ohitudini per le mte mie potenzioli meglio le conoscere meolp ,önorr"r" di coltivore oiolche hobbv. Secondo lei, scrivere o scalti ho ouolche iionificoto porticolore? E poi mi pore di noto," ch" lo mio"grofio obbio d"ll" voriäzioni onche in uno spozio tempoiole ristretto, divenendo o volte illeggibile' Leooo le suä risposte su lntimitö e quondo osservo le oltre iiltur" mi semibrono tonto ordinate, chiore... Lo grofolo gio mi ho sempre interessoto e mi piocerebbe moln so' "pern. dipiü. Mogorileiha onche'ho scrilto un libro sul

t

iemo. Se si, lo compro subrto. Dontenica

i-f-q »rr*,I* {^,',t,,a^ atlEflr w "y*Ji ='y['-'-Coro Domenico, lo qrofio non ä moibello o brutto, mo esorime ,no peisonälitö, che sio ordinoto o meno, cG slLndo il temperomento del soggetto con il suo vissuto intellettivo, emozionole e offettivo. Esprime i nostri stoti dell'onimä, b nostre emozioni e tufio il nostro mondo interiore. reoistrondo sio i momenti di serenitö e di ormo nio sio quälli di nervosismo e di tensione. ln quest'ultimo .oro ,oi"ro di fronte o uno grofio teso, con le lettere sfoldote e quindi di difficile leitturo, come fo notore lei o proposito'dello suo. Mo il grofologo esperto vo oltre lo'voliobilitö dello scritto; serimoi legge in esso lo sof[erenzo, individuondo le difficolta che il soggetto sto vivendo. buindi non si preoccupi se scrive bäne o mole: lo suo qrofio indico comunque un onimo generoso e cordiole-, con doti intellettive ärricchite do un onimo disponibile verso gli oltri. Esprime vivocitö di pensiero in un temoeromentä offvo che ö onche copoce di tenere tutto sotto controllo. Do ciö derivo lo väriobilitö dello suo grofio, o secondo dei momentiche sto vivendo. Lei ä unä persono con uno notevole sensibilitö, che vive ogni sfumoturo, positivo o.negotivo, con gronde intensilö. Per ouonto iiouordo il suo desiderio di conoscere meglio lo grofobgt, in reoltö c'ä un mio libro,.difocile letüro: "Dlmmi cöme scrivi", edito do Mondodori. CURIOS|TA GRAFOTOGICHE INDIRIZZO IN BASSO A SINISTRA Chi scrive sullo busto l'indiriz-

a, | ;""$:' lälm:":i,:.:lii*:

#*n*,, i-e)-"."r..: rarer'-trüdo

,"*ioai"o,**"

I evidenzio un otleggiomentq I di coutelo verso le Persone, II dovuJo ollo proprio insicurezzo. t uno oersono che subi-

ot,i L

erl,'iiffi,;:trt*

;:?;

ondäre incontro o grovi crolliemotivi, perch6 so utilizzore bene lo proprio-energio e riesce o'recuperore equili' brio nel silenzio e nello solitudine.


emozionata.

- Quella di Modugno

che dice: " La lontananza,

sai ö come il vento, spegne i fuochi piccoli, ma accende

quelli grandi;

de foglie colorate. La fiorista mi assicurö che non ri-

chiedeva cure particolari e che sarebbe durato per

molti anni. Con il mio acquisto ben incartato mi avviai verso il luogo dell'appuntamento. Con mia grande sorpresa vidi che anche Giancarlo aveva un pacchetto sotto il braccio.

Passammo una piacevo-

locale dove si ballava il

tra le bancarelle e scopren-

flamenco. La passione delle ballerine e dei musicisti fini per contagiarci e ci trovammo anche noi a battere le mani e a lasciarci coin-

do insieme gli angoli nascosti della cittä. Mi sentivo davvero fortunata ad avere una guida come lui, che conosceva Barcellona cosi bene.

Quando mi riaccompauando lo raggiunsi e gli diedi il bonsai,lui scoppiö a ridere.

- Certo. abbiamo una specie di telepatia. noi due. Tu mi porti una pianta e io un libro, il contrario di quello che prescrive Ia tradizione. Siamo proprio due tipi originali. Perö, io ho scelto un libro anche perchd ho pensato che ti sarebbe stato difficile portare una pianta in aereo, si giustiflcö. E cosi dicendo mi porse il suo regalo, un'e-

dizione rilegata delle poesie di Federico Garcia Lorca. - Se non sbaglio, al Iiceo ti piaceva molto questo

autore.

-

Caspita, che memo-

ria! - mi complimentai. Mi dispiace solo di co-

-

noscere poco lo spagnolo, vorrei parlarlo meglio per appr ezzarle pienamente,

mi rammaricai.

-

Se

-

torni a Barcello-

na ancora un paio di volte,

lo imparerai benissimo,

-

mi garanti lui guardandomi negli occhi. Abbassai lo sguardo, im-

barazzata. Non volevo I1 passato non contava nulla, dere chissä quale signiflcato nelle sue parole, eppure mi sembravano un invito a tornare a trovarlo e dovevo ammettere che l'idea non mi dispiaceva affatto.

8b Intirnitri

carlo mi portö a cena in un

lissima serata, curiosando

gnö in albergo mi chiese se avessi voglia di uscire con lui anche il giorno dopo.

sciuto nonostante Ia lontar,anza e quando lui ha ottenuto un incarico in Italia, non abbiamo perso tempo e ci siamo sposati. Ora siamo in attesa del nostro primo figlio, ma la

La mezzanotte era giä

- Ma come mai tra noi non ö scattata la scintilla negli anni del liceo? - gli chiesi tra il serio e il faceto,

mente diversi dalla ragazza troppo ingenua e dallo studente timido che eravamo stati.

- E dove mi porti, domani sera? - gli chiesi. accettando implicitamente il suo invito.

- E una sorpresa, - rispose Giancarlo con fare misterioso. In effetti fu davvero una serata sorprendente. Gian-

Spagna ancora un anno. in

trambi.

classe a monopolizzare le tue serate. Non c'ö nessuna spa-

ch'io avevo la stessa sensazione. Il passato non contava nulla, gli undici anni che erano trascorsi dall'ultima volta che ci eravamo visti ci avevano reso completa-

ora, a distanza di quattro anni, sono felice di averlo fatto. Lui ha lavorato in

come Giancarlo aveva previsto. il nostro amore ö cre-

spontaneo e naturale lasciarci andare a un bacio appassionato. Era chiaro

il mio cuore fece una capriola. A dire il vero an-

E

Nessuno avrebbe sospettato che eravamo timidi en-

bligato. Magari c'ö qualche bella spagnola che si arrabbia. se scopre che ö arrivata una tua ex compagna di

dero tale, ma come una conoscenza nuova e tremendamente interessante. Alle parole di Giancarlo

-

volgere da quell'atmosfera di divertimento sfrenato.

farebbe piace- passata da un bel po'quan- Aglimedissi, - ma non do Giancarlo mi riaccomvoglio che tu ti senta ob- pagnö in albergo. E fu

all'ex compagna di classe, devo dire che non ti consi-

citö.

cui abbiamo fatto l'impossibile (e speso un patrimonio) per vederci almeno una volta al mese. Proprio

re,

gnola, - mi rassicurö Giancarlo. - E quanto

-

io sono sicuro che tra di noi non sarä un fuoco di paglia. Mi sono fidata di Giancarlo e delle sue parole e

che era nato qualcosa...

mentre poco dopo giacevo tra le sue braccia. - A dire il vero, a me sei sempre piaciuta, ma tu avevi occhi solo per Giuseppe, ricordö Giancarlo. - miAdesso sono maturata e so scegliere meglio, scherzai.

-

tradizione di festeggiare San Giorgio ö irrinunciabile, per noi. Rigorosamente al contrario: io gli regalo

piante e lui libri.

- Ti immagini quando il bambino nascerä e ci chiederä perch6 solo noi due ci facciamo regali il23 aprile?

mi ha chiesto Giancarlo -altra sera, accar ezzando 1l

1'

mio pancione. - Che cosa gli diremo? - Gli racconteremo la nostra storia come una bel-

lissima favola, gli diremo:

"c'erano una volta un bel principe e una bella principessa che si erano giä incontrati, ma non sapevano

onostante i sorrisi, mi sentivo un po' triste e Giancarlo me ne chiese il motivo. - Mi trovo cosi bene con te, ma se tu abiti in Spagna e io in Italia, per la nostra storia appena iniziata non c'ö futuro. Giancarlo mi prese il viso tra le mani e mi baciö di nuovo. - Non ö vero. Lo sai, la nostra storia mi fa venire in mente una vecchia can-

sciato andare avanti, mi ha chiuso la bocca con un bacio. E devo ammettere che a me ha fatto molto piacere essere zittita in quella ma-

zone...

niera dolcissima.

-

Quale?

- gli chiesi

di essere destinati ad essere

i genitori del bambino piü bello del mondo. Ma quan-

do il principe vide la principessa riflessa nello specchio e..."

Giancarlo non mi ha la-

Maria

S.


.

SALUTE E BENESSERE

o curo di Lorello Moggioni

GUIDA PRATICA

l\r srcuro e successo a I 1.r.." di toccare inav)Ju.rti:ta^enre

una pen-

tola mentre ö sul fuoco, o di scottarsi con un liquido bollente, con il ferro da sti-

Mi sono SCOTTATAI IL FERRO

ro, con il forno. Ma se molti sono i rischi legati ai lavori domestici, anche fuori casa incontriamo situazioni che

LA TEGLIA DEL FORNO,

possono causare un'ustione.

Come urtare con la gamba la

marmitta caldissima di una

moto o aprire senza precauzioni il tappo del radiatore dell'auto in panne. Ma come si devono affrontare questi, piü o meno gravi, incidenti

DA STIRO,

L'ACQUA CHE BOLLE.. .

r rRcrtr,

ilt

SOPRATTUTTO IN CASA, PROCURARSI PICCOLE USTIONI. DI SOLIIO SONO LIEVI E GUARISCONO DA SOLE. MA E FONDAMENTALE SAPER CAPIRE

quotidiani?

LESIONIDI3 GRADI <<Quando ci si scotta, per capire la gravitä della lesione bisogna guardare il colore della pelle e le caratteristi-

che della superficie ustiona- dice il professor Fronz W. Boruffoläi Preis, responsobile del Reporto di Chirur-

AUANDO

ta,

RICORRERE

AL MEDICO

gio plostico e ricostruttivo dell'IRCCS lstituto Ortope-

vertito ö diverso. Nel primo

dico Goleozzi di Milono. -

e secondo grado si percepisce la ben nota sensazione di

Le ustioni, infatti, si dividono in gradi: primo, secondo, se-

condo profondo e terzo.Nel primo grado la pelle risulta solo arrossata; nel secondo si formano bolle che, quando si rompono,mostrano un

sottofondo rosso; nel secondo grado profondo il tessuto, alla rottura della vescica, si presenta con una colorazione bianca e rossa; nel terzo grado, il piü grave, il tessuto cutaneo ö annerito, duro e

spesso.Anche il dolore av-

bruciatura, mentre nel terzo grado non c'ö dolore,perch6 le terminazioni nervose sono state compromesse>». Le

ustioni di primo grado sono superficiali e dovute, in genere,al contatto con un oggetto caldo. ll secondo grado

si raggiunge con il contatto con liquidi bollenti, e il terzo grado (che proyoca la morte del tessuto cutaneo e cicatri-

ci permanenti) ö provocato da una fiamma viva.

rr PRtMo soccoRso <<Se si verifica un'ustione di primo grado, a meno che non riguardi una parte molto estesa del corpo, ö sufficien-

te mettere la parte

lesa sot-

to un getto di acqua fredda, quindi applicare una crema

[o trodizione popolore obbondo di rimedi contro le scottoture. Sivo doll'opplicozione, sullo porte uslionoto, difette di potote o di olio extrovergine d'olivo fino ollo srofinore lo porte leso con iiopelli. «Meglio non seguire questi cänsigli, - owerte il' professore Boruffoldi Preis. - Non esiste olcun riscontro scientifico che ne ottesti lo voliditö, e utilizzore moterioli non sterili rischio di contominore l'ustione, provocondo infezioni e ritordondo lo guorigione».

84 Intirnitä

dico». lndispensabile I'intervento medico per le ustioni di terzo grado,che se riguardano oltre il 50 per cento del corpo possono anche essere mortali. E fondamentale una

ratante, avendo I'accortez-

terapia a base di immissioni di liquidi nel corpo, per evitare

za di non esporre al sole,per qualche giorno,la pafte ustionata, - spiega Baruffaldi Preis. - Se la bruciatura ö di secondo grado, invece, ö importante proteggerla con una garza

la disidratazione, proteine e antibiotici, perch6 la malattia da ustione non coinvolge solo I'area cutanea colpita, ma anche altri organi come polmoni e reni,e il metabolismo.

vaselinata e quando la bolla scoppia, applicare medicazio-

ln questo caso il problema si risolve in una settimana-diecigiorni (di piü se I'ustione ö di secondo grado profondo),

Superata la fase critica, si passerä poi alle terapie sostitutive del tessuto danneggiato, ma la rigenerazione puö awenire solo con innesti di pelle del paziente. E oggi,i progressi della chirurgia plastica permettono di ottenere risultati

ma proprio perch6 occor-

quasi "miracolosi".

id

ni a base di creme biologi-

OCCHIO AI RIMEDI POPOLARI

opportuno rivolgersi al me-

che, togliendo la pelle morta.

re anche medicare la ferita ö

Guido Sirtori

)ä §

* NE PARLIAMO QUESIA SETTTMANA SULLA NOSTRA PAGINA FACEBOOK


ATIMENTAzIONE

\. tf l-

bello, con quella buccia

rosso porpora o violacea e un dolcissimo cuore bianco. Ma, soprattutto, ö buono. E non solo per il gusto, ma anche anche

per le sue tante ProPrietä salutari. Originario dell'Oriente, in ltalia il mangostano ö diffuso da qualche anno e sta riscuotendo un grande successo.

«Questo frutto ha un grandissimo potere an-

tiossidante, addirittura dieci volte superiore a quello, giä alto, del mirtillo, - spiega Felice Strollo, endocrinolo-

oo. docenle del moster di ftrririor" e benessere ol dioortimento di Scienze foi'mocolooiche e biomoIecolori def'Universitq Stotole di Milono. - E ricco di catechina, la stessa che troviamo nel tä verde, che Ö un vero e proprio antibatterico naturale: rafforza le difese immunitarie e contribuisce a ridurre i valori di colesterolo e trigliceridi, migliorando di conseguenza il quadro metabolico. E non ö tutto. Contiene an-

MANGOSTANq ontiossidonte noturole BUCCIA VIOLACEA E POLPA

CARNOSA, DA SECOLI r NOTO AGLI ORIENTALI PER LE SUE . TANTE VIRTU BENEFICHE che proantocianidine, utili per la prevenzione cardiovascolare, e una grande

quantitä di xantoni, ossia sostanze che riescono a legarsi ai radicali liberi neutralizzando il danno ossidativo e prevenendo, cosi,

PREZIOSO ANCHE PER LA

BELIEZA

Do ouolche onno onche il mondo dello bellezzo ho scopLrüo Ie virü di questo frutio esotico, ProPosio in drodotti e trotiomänti ontiossidonti, detossinonli, idärqnfi. «ln Spo e cenlri di bellezzo. il mongostrono viene impiegoö sotto formo di moschere, oppure si uso il suico-per impocchi sul viso o bendogli sul corpo, con effetto dnti invecchiomenlro e per ridore ollo pelle elosticilü, compoliezzo e luminositö, - spiego Cristing scuolo di esteficd o i^ilono. ' E i;;;;ü; äoce"[ in ottimo. inolre, oer otlenuore qli inestetismi dovuti ollo frooilitä deiväii sonquiqni»». i[frutto si rivelo onche un

*o

,o[do olleoto nell'eürnä loilo ollo cellulite, dove ci si

owole dello suo ozione drenonle, dowto oglixontoni, che libero l'orgonismo do üossine e scorie mätoboliche e do risl,ooniJrircnzione idrico. Mo onche in formocio, e soprottu'ito in erboristrerio, lo pohoikovore come com'ponente in molti prodotti. Per esempio, ci sono ropänio bose dell'estrotto di mongosto-no, odotio in'porticolore o pelli sensibili, secche e impure: grozie ollä sue oroorieto ontinfiommotorie e qntiossidonti

oiuto o r'i"qüilibror" il ph dell'epidermide e o depuroilo, per conirosl,ore äcne e imperfezioni.

I'invecchiamento cellulare. ln natura ci sono circa duecento tipi diversi di xantoni e il mangostano,tra buccia, polpa e rivestimento dello

strato interno, ne contiene ben quaranta». Ha anche proprietä antinfiamma-

torie e puö quindi contribuire a diminuire i dolori articolari, senza risultare potenzialmente lesivo Per lo stomaco come i farmaci di utilizzo comune. FRESCO

O SOTTO FORMA

DI 5UCCO O TISANA

Ma come si consuma il mangostano? L'ideale sa-

rebbe mangiarlo fresco. Oggi lo si puö trovare facilmente nei negozi di primizie e nei supermercati piü forniti. Per beneficiare appieno di tutte le sue proprietä, perö, occorre-

rebbe mangiarne regolarmente ogni giorno, magari anche solo uno. ln alternativa, considerando anche che

il frutto fresco Ö piuttosto caro, lo si puö reperire in erboristeria sotto forma di succo (ma una volta aperta la confezione va consumato

rapidamente) o di tisana.-ln farmacia, invece, ö venduto come i ntegratore alimentare. <<Attenzione perö, - avverte Strollo, - il mangosta-

no ha dawero ottime virtü e il suo consumo puö con-

tribuire alla salute e al benessere dell'organismo, ma non dimentichiamo mai che nessun cibo di per s6 ö miracoloso e ogni alimento va sempre inserito in una die-

ta varia e equilibrata, unita a uno stile di vita sano e attivo>>. Livio Peninelli

Intirnitä

85


O SALUTE E BENESSERE IN BREVE

IN AGENDA

UN FARMACO'ORFANO"

APRITE lvlESE DELLA PREVENZIONE DELL'ICTUS CEREBRALE

PER PICCOTI CARDIOPATIC! vecchio medicinale, di quelli che non vengono piü prodotti dalle case farmaceutiche perch6 curano un numero troppo limitato di pazienti e quindi risultano poco redditizi. Eppure, la mexilelino si ö rivelata efficace per curare i bambini affetti da una rara malattia genetica,la sindrome del QT lungo di tipo 3, una patologia genetica che determina battiti irregolari del cuore e in alcuni casi puö portare a morce improwisa. A scoprirlo sono stali i medici della Fondozione Mougeridi Povio, guidoti dollo dottoresso Silvio Priori, dopo una-ricerca durata alcuni anni, che ha permesso di stabilire che quel ärmaco "orfano" puö essere usato per curare la patologia, aiutando a normalizare il ritmo cardiaco. Ciö ö possibile in quanto la mexilelino,che ora torna a essere prodotta, interviene regolando la quantitä (troppo elevata in chi soffre della sindromq del QT) di sali minerali che entra nel cuore a ogni battito. E un

PSICHIATRIA: PARTE IL PROGETTO TRIATHLON Le malattie psichiatriche non si curano solo con gli psicoärmaci, dei quali troppo spesso si abusa. Ci vogliono percorsi di reinserimento,sostegno psicologico, centri di accoglienza. E persino lo sport puö essere un grande alleato. Cosi, le principali societa italiane di psichiatri, insieme alla Federozione itoliono di triothlon, Jonssen, Progetto hoco e Ondo, hanno deciso di promuovere un'iniziativa che vede coinvolti 36 Diportimenti di solute mentrole di vari ospedali italiani. Squadre composte da pazienti, medici e personale sanitario saranno impegnate, per i prossimi l8 mesi, in percorsi di allenamento sulle tre specialitä del triathlon: nuoto, corsa e bicicletta. Le gare si svolgeranno nel corso di una serie di eventi.

RISPONDE LO PNEUMOLOGO.

soffre di osmo bronchiole,

stoti diognosticoti fottori ollergici. Do piccolo ho spesso sofferto di riniti e infiommozioni olle vie respirotorie. A mio porere il fotto di vivere in uno cittö dove l'inquinomento ö sempre elevoto contribuisce od oggrovore il suo stoto. Che coso ne penso? I broncodilototori sono lo curo giusto? Un medico ci ho consiglioto dei soggiorni od olto

il bombino potrebbe overe dei benefici onche duroturi. E d'occordo? Corlo

J\urante I'infanzia mollJ ti ragazzi, special m ente maschi, soffrono di sintomi simili all'asma, legati spesso ad infezioni. Alcuni di loro

sono effettivamente asmatici, una condizione di infiam-

mazione cronica delle vie aeree che ö permanente; in molti altri, invece, questi disturbi spariscono con lo sviluppo. Molto spesso ma non sempre, questi bambi-

I medici sp*iolßti risponderonno oh voslre

8Q lntirnitä

pu

te

e, soPrattutto, con la

"Fai una yito sono, sport

dieta mediterranea. Per esempio, un incremento di circa 200 grammi al giorno sia di frutta sia di verdura fa diminuire il

colestdolo

e

qli<emio!

"

e Al.l.Celt.liaOnlos

Uniti controT''ui

rischio di ictus rispetti-

l'lcTus *#

vamente del 32 e dell'l I Per cento. Mentre aumentare di 23 grammi il consumo quatidiano di

olio extravergine di oliva riduce il rischio del 20 per cento. Ed ö proprio per informare sulle regole di una sana alimentazione e su tutti i principi della prevenzione che la Federozione A.L.l.Ce ltolio onlus organizza sino alla fine di aprile una serie di importanti iniziative ( i I calendario co m pl eto su www. ali ceitolio. o rg).

ni o ragazzi sono allergici. Purtroppo, nei piü piccoli non ö sempre facile eseguire esami che confermino la diagnosi e, quindi, ci si comporta come se fos-

aeree. Generalmente, se i sintomi sono solo saltuari (meno di I volta alla settimana), si utilizzano solo

sero asmatici, trattandoli con gli stessi farmaci con beneficio. Per l'asma ci sono due tipi di farmaci: i "sintomatici", che sono farma-

zioni di controllori e sintomatici (cioö antinfiammato-

esigenze di

spzio,

i farmaci sintomatici, negli altri casi si usano combina-

ri e broncodilatatori). Suo nipote, avendo ormai l2 anni, dovrebbe poter eseguire delle prove per determinare se ö asmatico o meno e, a seconda della gravitä, decidere la terapia appropriata per lui.

ci che aumentano il calibro delle vie aeree (bronchi) e quindi attenuano i sintomi (difficoltä di respiro, fame d'aria, senso di peso sul torace, tosse e respiro sibilante). Esistono poi altri far-

Dottor George Cremono, responsob/e del Servizio di Pneumologio e Fisiopotologio respirotorio,,RCCS Ospedo,e Son Roffoele - Milono

maci, chiamati "controllori",

che agiscono direttamente sull'infiammazione delle vie

lettere. lndiizzotele olla rubrico So/ufe

20131 Milonö o ollo e'moil speciolßti@quodrotum.it. onche se qui,

al 20 per cento. E le previsioni per il futuro non sono delle migliori. Eppure, nell'80 per cento dei casi I'ictus si puö prevenire. Come? Una stoccata vin<ente Tenendo sotto controlall'ICTUS! lo il peso,facendo attivitä fisica in modo costan- Aprile ö il mese della prevenzione dell'|CTUS

.

QUAL! CURE PER TASMA BRONCHIALE? Mio nipote di l2 onni quoto, dicendo che con fosi ocule duronle le quoli sto molto mole, mo finoro non sono

Lo confermano numerosi scientifici: il consumo di olio d'oliva, frutta, verdura, legumi e cereali e pesce azzurro puö ridurre il rischio di ictus - che rappresenta ancora la seconda causa di morte a livello mondiale - fino

b lellere ricewte

e

Benessere, lNTtMlTÄ, Piozzo Aspromontel5o,

ii

sottopste oi mdici versione iÄtqrole, ';clno possono subire riduzioni. Non si nsponde in vio priwto. H a coll obo

roto Guli o n o V itoli


D i re

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pon sobi le Diretlore

Anno Morio Giusli Venturello Sforzo

Coooredollori Adriono Donoti, Sobrino Socriponti Vicecoporedottore Leo Feretti Copiservizio Poolo Bobich, Potizio Cozzolo, Cristino Chiodi, Lorello Moggioni, Eiisobetto Turillozzi

Vicecoposervizio Annoliso Scorsellini Redoltori Giorgio Cozzo, Simono De Vecchi, Rofloello Gioncrisioforo, Borboro Pedron, Sobino Spodo, Giuliono Vitoli Pokizio Lo Selvo Grofici

Segrelerio dt redozione Producl Monoger Honno colloborolo a queslo nunero

Angelito Coprioli {Coporedottore), Stelonro Cremese lCoposervizio), Asfoho Sbhoth Kubrom, Louro Golli Anno Rito Troini, Crislino Venluro Cormelo Stillo Ag[. P Bionch , Y Corl;, S. Cossentiro G. Cremono, M. Crivelli, P Freddi, lPA, Mosterfile, l. Polombi per RAl,

/t

A. Perego,

L. Peliinelli, C. Sonvitole, Scorsellini, Shufierstock, R. Skingoio, G. Sirtori, B. Von Wood, A. Zonibelli.

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M.l

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Proorommi fu o curo di örof{iti Medio Foctory

di Federico Fiecconi. Reslyling grofico: Liliono Biroldi

"lniimitö" cito inomi commercioli dei formoci oer lo comolelezzo deli'informozione e pel libero scelto dello redozione

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SEITIMANALE DI CULTURA iIARßATIVA - P()LITICA

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20l3lMilono Ielefono'.0270642.1 Telefox Redozione: 027 0642306 Silo inlernet: w.quodrolum.it E-moil: iniimito@quodrotum.ii

Reg. Tribunale di l\4ilano N. 2659 del 4-4-1 952.

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-

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e Umbria Dirett0re C0mmerciale: Sisto Casalini Hearst Magazines ltalia Spa Via - 401 26 B0l0gna Tel. 051/29631 I 1 - Fax 051/29631 30 Centro Sud DiG0it0, rettore C0mmerciale: lvlassimo Scirocco Lazi0 e Sarde0na Hearst l\,,lagazines ltalia SpaVia della Camilluccia, 535' 00135 R0maTel. 06/6889981 - Fax 06/68899824 Marche - Abruzzo - l\4olise Alessandr0 Fi0relli Via Garibaldi, 47 - 61032 Fano (PU) Tel. 335/6891463 Cam0anla e Caiabria Valentina Papar0 Via 0nofrio Fragnito, 54

I

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onimoli - tNTtMtTÄ - P.zzo Aspromonte 2Ol3l Milono o oll' e-moi I o mici o n i mol i@quäd rotu m. i t. Le foto non saronno restluite e soronno pubblicoie solo quelle idonee ollo slompo.

lnviofe le foto

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-80131 Nap0liTel.eFax.08l/5456386Pu01ia-Easilicata-SiciliaG.S.PSASVia Principe Amede0, 93 701 22 Bari Tel.080/5045399 - Fax 080/5045401 . Piemonte - Liguria - Valle 0'Aosta Adv Spazioetre Srl C.so Giovanni Lanza, I 05 - 1 01 33 T0rin0 Tel. 01 1/6600100 - Fax 01 1/6602875. lnternational Advertising B0bert Schoenmaker Tei. 02/62694441 .


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