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La città incantata di Hayao Miyazaki

CULTURA LA CITTA’ INCANTATA DI HAYAO MIYAZAKI

Il film di animazione La città incantata, come tanti altri, ci può veramente insegnare e trasmettere alcuni concetti che, pur sembrando banali, sono fondamentali nel corso della propria giovinezza e della vita in generale. Come in molti altri suoi film Hayao Miyazaki, famoso regista di film d’animazione giapponesi, ci mostra ancora una volta le sue magiche capacità nell’attrarre gli spettatori e nel farli interessare alla storia con una trama più che coinvolgente. Chihiro è una bambina di dieci anni viziata e impacciata, che non si preoccupa di manifestare questi suoi difetti, secondo i genitori, neanche durante il trasferimento in una nuova città. Nel tragitto percorso verso la nuova abitazione Chihiro e i suoi genitori si imbattono nell’entrata di un tunnel, che pensano possa condurre ad una strada secondaria per giungere alla meta. Così, dopo averlo attraversato, costringendo Chihiro a seguirli nonostante fosse intimorita da quel cupo passaggio, entrano in una città fantasma dall’apparenza abbandonata ma piena di misteri e segreti. Chihiro sarà costretta a separarsi dai propri genitori, trasformati, dopo un’abbuffata di cibo a loro non destinato, in maiali. Dovrà cavarsela da sola di fronte a innumerevoli difficoltà e incontri con personaggi, che a volte cercheranno di ostacolare il suo ritorno a casa, mentre in altre occasioni la aiuteranno e saranno di vitale importanza per la sua avventura in una nuova e sconosciuta città. Tutte queste avventure e nuove esperienze determinano un cambiamento mentale ed interiore della bambina che, apprendendo

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l’importanza della solitudine e della propria autonomia, passa dall’età infantile all’età adolescenziale. Sembra quasi che Miyazaki ci voglia rappresentare attraverso questo film l’intero corso della vita e, in particolare, un concetto che la ispiri: i cambiamenti sono inevitabili, bisogna però imparare ad accettarli, mantenendo comunque i propri principi, affrontando i problemi a testa alta e imparando a fidarsi di chi ti offre aiuto. Un film pieno di emozioni e di intrighi che sicuramente non trascura nessuna delle caratteristiche comuni a tutte i film animati dello Studio Ghibli: amore, avventura e magia. Non manca, come sempre, un’ottima grafica che, insieme agli splendidi colori e all’immancabile colonna sonora, contribuisce a fare di questo uno dei migliori film di Miyazaki. Il film inoltre è ricco di allegorie e simboli tratti molte volte dalla cultura giapponese che purtroppo possono anche confondere ad una prima visione. Nonostante ciò il film scorre con regolarità narrativa e non riesce ad annoiare di certo lo spettatore: uno dei fattori che contribuisce a ciò è l’alternanza della rappresentazione del paesaggio naturale a quello cittadino con disegni curati nei minimi dettagli. Tutti questi pregi hanno determinato la critica a scegliere proprio questo film per l’assegnazione degli Oscar per il miglior film d’animazione del 2003.

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