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La città incantata di Hayao Miyazaki
from Cassandra 111
by cassandra
CULTURA LA CITTA’ INCANTATA DI HAYAO MIYAZAKI
Il film di animazione La città incantata, come tanti altri, ci può veramente insegnare e trasmettere alcuni concetti che, pur sembrando banali, sono fondamentali nel corso della propria giovinezza e della vita in generale. Come in molti altri suoi film Hayao Miyazaki, famoso regista di film d’animazione giapponesi, ci mostra ancora una volta le sue magiche capacità nell’attrarre gli spettatori e nel farli interessare alla storia con una trama più che coinvolgente. Chihiro è una bambina di dieci anni viziata e impacciata, che non si preoccupa di manifestare questi suoi difetti, secondo i genitori, neanche durante il trasferimento in una nuova città. Nel tragitto percorso verso la nuova abitazione Chihiro e i suoi genitori si imbattono nell’entrata di un tunnel, che pensano possa condurre ad una strada secondaria per giungere alla meta. Così, dopo averlo attraversato, costringendo Chihiro a seguirli nonostante fosse intimorita da quel cupo passaggio, entrano in una città fantasma dall’apparenza abbandonata ma piena di misteri e segreti. Chihiro sarà costretta a separarsi dai propri genitori, trasformati, dopo un’abbuffata di cibo a loro non destinato, in maiali. Dovrà cavarsela da sola di fronte a innumerevoli difficoltà e incontri con personaggi, che a volte cercheranno di ostacolare il suo ritorno a casa, mentre in altre occasioni la aiuteranno e saranno di vitale importanza per la sua avventura in una nuova e sconosciuta città. Tutte queste avventure e nuove esperienze determinano un cambiamento mentale ed interiore della bambina che, apprendendo
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l’importanza della solitudine e della propria autonomia, passa dall’età infantile all’età adolescenziale. Sembra quasi che Miyazaki ci voglia rappresentare attraverso questo film l’intero corso della vita e, in particolare, un concetto che la ispiri: i cambiamenti sono inevitabili, bisogna però imparare ad accettarli, mantenendo comunque i propri principi, affrontando i problemi a testa alta e imparando a fidarsi di chi ti offre aiuto. Un film pieno di emozioni e di intrighi che sicuramente non trascura nessuna delle caratteristiche comuni a tutte i film animati dello Studio Ghibli: amore, avventura e magia. Non manca, come sempre, un’ottima grafica che, insieme agli splendidi colori e all’immancabile colonna sonora, contribuisce a fare di questo uno dei migliori film di Miyazaki. Il film inoltre è ricco di allegorie e simboli tratti molte volte dalla cultura giapponese che purtroppo possono anche confondere ad una prima visione. Nonostante ciò il film scorre con regolarità narrativa e non riesce ad annoiare di certo lo spettatore: uno dei fattori che contribuisce a ciò è l’alternanza della rappresentazione del paesaggio naturale a quello cittadino con disegni curati nei minimi dettagli. Tutti questi pregi hanno determinato la critica a scegliere proprio questo film per l’assegnazione degli Oscar per il miglior film d’animazione del 2003.