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Ethnoworld
from 2005 02 IT
by SoftSecrets
Uniamoci, colleghi canapai! Ora basta… è il mio grido, sperando che qualcuno risponda
Interrompo a malincuore la serie di articoli sull’Amanita muscaria per lanciare un appello.
Come molti di voi sapranno il 7 di marzo 2005, il Ministero della Salute ha pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 54 l’aggiornamento delle tabelle contenenti le indicazioni delle sostanze stupefacenti.
Queste le sostanze aggiunte alla tabella I:
- salvia divinorum; - salvinorina A; - 2,5-dimetossi-4-(n)- propiltiofenetilamina, acronimo: 2C-T-7; - 2,5-dimetossi-4-etiltiofenetilamina, acronimo: 2C-T-2; - 2,5-dimetossi-4-iodofenetilamina, acronimo: 2C-I; - 2,4,5-trimetossiamfetamina, acronimo: TMA-2.
Per quanto riguarda le ultime quattro sostanze, si tratta di designer drugs (molecole derivanti da sostanze di sintesi già classificate come stupefacenti e modificate nella loro struttura in modo da ottenere gli stessi effetti pur non essendo schedate tra gli stupefacenti). Spesso sono sostanze molto tossiche di cui non esiste adeguata documentazione sui possibili effetti collaterali e/o sovradosaggi; spesso più forti e pericolose delle molecole da cui provengono (in questo caso sono strutturalmente derivate dalla fenetilamina).
Il discorso Salvia è completamente diverso. Cito dall’articolo pubblicato sulla GU n. 54 (sottolineatura nostra, ndr):
1_Preso atto che presso alcuni negozi è diffusa la vendita di prodotti a base di salvia divinorum, contenenti come principio attivo la salvinorina A;
2_Considerato che la salvia divinorum, erba perenne della famiglia delle Labiatae, viene assunta per inalazione, ingestione o masticazione delle foglie al fine di procurarsi uno stato allucinatorio;
3_Considerato che la salvinorina A, diterpene neocloredano, è un potente allucinogeno naturale la cui assunzione provoca allucinazioni, distorsioni delle percezioni sensoriali (colori, musica), distorsioni di spazio e tempo, perdita di contatto con la realtà, esperienze extracorporee, depressione e fenomeni di dissociazione;
4_ Tenuto conto della pericolosità della salvinorina A per i suoi effetti stimolanti sul sistema nervoso centrale, per le potenzialità d’abuso e quale causa di dipendenza; 5_Vista la relazione tecnica della Direzione centrale per i servizi antidroga del Ministero dell’interno, relativa ai risultati dello studio effettuato presso il Laboratorio indagini sulle droghe del Servizio di polizia scientifica della Direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza, nel quale viene riconfermato che la salvinorina A e’ un potente allucinogeno naturale;
Presso alcuni negozi, gli estratti di Salvia divinorum erano in vendita sino al 9 agosto 2004, quando fu pubblicato il divieto. Da allora ha cominciato a diffondersi sul mercato nero. Risultati:
1) la Salvia si potrà ancora acquistare, basterà rivolgersi ad uno spacciatore. Forse che il mercato nero non fosse già abbastanza lucroso?
la Salvia non è una sostanza con scopi ludici, richiede preparazione e conoscenza, per cui informazione. Avete mai visto uno spacciatore che fornisce opuscoli informativi?!?;
Gli estratti di Salvia divinorum si ottengono tramite un processo chimico relativamente complesso che prevede anche l’utilizzo di solventi tossici. Se la preparazione dell’estratto non è fatta ad hoc, il risultato può essere pericoloso per la salute fisica. Dando per scontato che chi vuole continuare a fumare salvia lo farà (ricordatevi che se vi pescano con la Salvia in tasca sarete puniti come se fosse cocaina), non sarebbe forse stato più intelligente porre dei limiti d’età per l’acquisto, controllare la qualità del prodotto prima di metterlo in commercio, dare la possibilità a “chi sa” di fare informazione, e continuare a vendere la Salvia sul mercato tradizionale?
2) trovo l’espressione “al fine di procurarsi uno stato allucinatorio” offensiva, riduttiva e sintomatica della volontà di negare la ricerca spirituale che ogni individuo libero ha il diritto di compiere.
3) “La cui assunzione provoca allucinazioni, distorsioni delle percezioni sensoriali (colori, musica), distorsioni di spazio e tempo, perdita di contatto con la realtà, esperienze extracorporee, depressione e fenomeni di dissociazione”. Posso capire la scarsa sensibilità spirituale di chi analizza, decide e poi legifera. Comprendo che è un mestiere duro, che lascia poco tempo per i dettagli. Ma qualcuno al Ministero della Salute si è posto il problema di capire perché si chiama divinorum? Pensano forse che il nome sia una scelta commerciale? O che abbia a che fare con il vino? Prima di prendere una decisione, qualcuno ha cercato di capire per quale strana ragione gli indiani mazatechi masticano Salvia da qualche centinaio d’anni? Qualcuno, mentre scrivo, mi sussurra all’orecchio che forse quest’aggiornamento della tabella I “fa semplicemente bene” a chi deve farsi rieleggere.
4) “Tenuto conto della pericolosità della salvinorina A per i suoi effetti stimolanti sul sistema nervoso centrale, per le potenzialità d’abuso e quale causa di dipendenza”. Pericolosità? Veramente è già stata dimostrata la non tossicità del salvinorin A (Journal of Pharmacology and Experimental Therapeutics). Pericoloso perché sotto effetto della salvia posso cadere dalla finestra? Ma anche sotto effetto dell’alcol può accadere. Pericoloso per i suoi effetti sul sistema nervoso centrale? In effetti qualcuno dice che il salvinorin A potrebbe essere un nuovo neurotrasmettitore, e che è già stato utilizzato come cura per malattie come la depressione e che in generale ha un grande potenziale nei campi della psicofarmacologia, psichiatria e medicina erboristica (Journal of Clinical Psychopharmacology). Mah... forse vogliono “metterselo da parte”, studiarselo con calma e tirare fuori un nuovo medicinale da venderci.
_“ per le potenzialità d’abuso e quale causa di dipendenza”. Abuso e dipendenza? Devo assolutamente concludere che di Salvia divinorum ne sanno quanto mia zia.
5) “La salvinorina A e’ un potente allucinogeno naturale”. Perché non vietano anche la noce moscata? Come allucinogeno non scherza affatto, ma forse non ne sono a conoscenza.
Il problema non è l’inserimento della Salvia divinorum in Tabella I (ogni settimana, per chi non lo sapesse, vengono inserite piante e principi attivi nelle tabelle delle sostanze controllate, e la lista cresce continuamente). Ci sono piante di cui molti di voi forse non hanno mai sentito parlare, come lo Yohimbe, la cui vendita come alimentare non è permessa perché a qualcuno conviene di più vendere il Viagra. Settimana scorsa il Ministero della Salute ha richiesto il ritiro dal mercato di prodotti come il Red Arrow e lo JTR, ottimi ed innocui integratori alimentari ben conosciuti agli smartshop. Potrei citare decine d’esempi. I canapai e i growshop hanno poco da stare allegri.
Avete sentito quanto accaduto recentemente al negozio di Vicenza? E l’anno scorso quel negoziante che si era visto pesantemente multare perché vendeva bong? E se un giorno chi decide per noi includesse i semi di canapa tra le sostanze stupefacenti? In Germania lo hanno fatto, quindi non sto parlando di fantascienza.
Ancora. In America è stata recentemente approvata la legge che rende illegale la vendita di articoli per fumatori come i bong, i grinders ecc. Addio headshop. In Olanda, oltre a non concedere più licenze per aprire coffeeshop, ci sono fortissime pressioni per chiudere anche quelli esistenti.
Ora, non so voi, ma io mi sento accerchiato. E, dato che per mia indole non riesco ad abbandonare qualcosa a cui tengo senza combattere, lancio un appello, una richiesta d’aiuto per tutti noi.
Cominciamo a coordinarci. Nessuno sa con precisione quanti negozi esistano in Italia operanti nei settori della canapa e dell’etnobotanica. Questo è inconcepibile e ci dà la misura di quanto siamo “divisi” e frammentati (vantaggioso per chi vuole farci chiudere uno ad uno). Quanti di voi possono permettersi qualche migliaio di euro per un ricorso ad un sequestro o ad una sanzione ingiusta? Quanti di voi possono stare con le serrande chiuse per qualche mese in attesa di giudizio? Ci sono le basi per tentare un ricorso all’inserimento della Salvia tra le sostanze stupefacenti. Non necessariamente per poter ricominciare a venderla, quanto per cominciare a farci sentire. Uniti, supportandoci con tutti i mezzi possibili, sicuramente abbiamo una chance.
Esistono iniziative e gruppi di questo genere da anni. Ma anch’essi non si coordinano tra loro. I punti vendita sono l’anello più debole del sistema, commercialmente parlando, perché sono i primi ad essere colpiti. Ma sono anche i più indicati per poter “fare informazione” a livello capillare, e quindi fondamentali.
Domenica 10 aprile, presso i nostri uffici di Milano, ci sarà il primo incontro formativo/informativo. Negozi, distributori, grossisti, esperti del settore. Sono tutti invitati e benvenuti. E’ il primo passo verso un coordinamento indispensabile di chi opera in questo settore sul territorio italiano.
E’ possibile che quando leggerete quest’articolo l’incontro sarà già avvenuto. Se il primo avrà successo ne faremo altri. In brevissimo tempo.
Noi ci proviamo… tanti hanno già manifestato la loro volontà di partecipare. Ora sta a voi. Fateci sapere chi siete e dove siete. Scriveteci, telefonateci mandateci un piccione viaggiatore, fate segnali di fumo. Ma fatelo. Uscite dall’ombra, perché stare nascosti non è la soluzione.
In Spagna ce l’hanno fatta, hanno addirittura un partito della canapa. Noi siamo così pigri da non poter neanche imparare a parlarci? Non posso e non voglio crederlo.