Loescher_Professione Geografo

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TEMA 1  Concetti, metodi e strumenti  |  lezione 02  I paesaggi della natura

C 70 m 50


sezione 102

1 I saperi di base della geografia


1 tema

1

Concetti, metodi e strumenti 01 I principi della geografia 02 le carte geografiche 03 I dati statistici tema

2

Le idee e i temi principali 04 Il paesaggio naturale 05 I paesaggi delle grandi regioni naturali 06 Il popolamento, la demografia 07 L’uomo trasforma l’ambiente. L’urbanizzazione 08 Il paesaggio rurale 09 Il paesaggio culturale 10 Le risorse e i settori dell’economia 11 L’assetto geopolico del mondo contemporaneo Gli stati e le organizzazioni sovranazionali

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sezione 104

2 I temi della geografia contemporanea


2 tema

3

L’Italia 12 L’Italia. L’ambiente la storia e la cultura. 13 L’Italia. I paesaggi. 14 L’Italia. L’economia e la società tema

4

L’Europa 15 L’Europa: Ambiente, società e cultura 16 L’Europa: economia e geopolitica 17 L’Unione europea Stati esemplari d’Europa: Germania, Gran Bretagna, Francia, Russia tema

5

I continenti extraeuropei 18 L’Asia Ambiente, società e cultura 19 L’Asia: economia e geopolitica Stati esemplari d’Asia (Cina e India) 20 L’Africa Ambiente, società e cultura 21 L’Africa: economia e geopolitica Stati esemplari d’Africa (Egitto e Sudafrica) 22 L’America settentrionale Ambiente, società e cultura 23 L’America settentrionale economia e geopolitica 24 L’America centro-meridionale Ambiente, società e cultura 25 L’America centro-meridionale economia e geopolitica Stati esemplari dell’America centro-meridionale (Messico-Brasile) 26 L’Oceania Stati esemplari dell’Oceania (Australia) 27 Le aree polari e gli oceani

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lezione

02  I paesaggi della natura ■ Il quadro ambientale ▶ Componenti naturali

del paesaggio testo finto testo finto

sezione 1 I saperi di base della geografia

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▶ Le componenti naturali del paesaggio ❶ più visibili sono la morfologia, ossia

l’insieme delle forme del rilievo, l’idrografia, cioè l’insieme dei tipi delle acque, e la copertura biologica, composta dalla vegetazione e dalla fauna. Sono questi i primi elementi sui quali si fissa l’occhio di un osservatore e nel linguaggio comune è facile usare una di queste componenti per identificare la specificità di un paesaggio, con definizioni come «paesaggio di montagna», «paesaggio collinare» (riferite alla morfologia), «paesaggio dei laghi», «paesaggio fluviale» (con riferimento all’idrografia), «paesaggio della foresta » o «paesaggio della prateria» (per quanto riguarda la vegetazione). Non meno importante è il suolo, studiato da un’apposita disciplina, la pedologia. Il suolo è la sottile e delicata parte di superficie dove avvengono i processi vitali delle piante. Anche quando l’uomo ha completamente trasformato un luogo, le componenti naturali del paesaggio restano presenti ed entrano in relazione con l’attività umana: una città, ad esempio, non può essere studiata senza conoscere il sito naturale su cui sorge, il suo clima, i fiumi che eventualmente la attraversano e magari la vegetazione originaria che ancora si conserva in qualche parco o lungo le sponde fluviali. Le pagine seguenti forniscono le conoscenze e la terminologia di base per poter descrivere un paesaggio dal punto di vista del quadro ambientale ❷, cioè delle sue componenti morfologiche, idrografiche (vedi anche la scheda «Il reticolo idrografico», alle pagg. 20-21), climatiche, pedologiche e biologiche. Imparare a studiare  Sottolinea la parola più importante del paragrafo appena letto.

▶ Montagne, colline, pianure

Glossario

anche se intuitivamente è facile distinguere

▶ Anche se intuitivamente è facile distinguere la montagna dalla collina e dalla

pianura, non esiste una convenzione internazionale che fissi in modo rigoroso tale classificazione. In Italia, l’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) considera come montagna le aree alpine superiori a 600 m e le aree appenniniche superiori a 700 m di quota. Come si intuisce, il criterio altimetrico ❸ varia, perché vengono considerate anche le differenze legate al clima e quindi alla vegetazione e all’uso del suolo (per cui nelle Alpi certi tipi di associazione vegetale ❹ si trovano a un’altitudine inferiore rispetto agli Appennini). Anche per la collina non è sufficiente il criterio altimetrico, indicato dal limite dei 300 m, perché, affinché un’area possa essere definita collinare, occorre che l’altitudine ❺ sia abbinata alla forma del

Componenti naturali del paesaggio Le componenti naturali di un paesaggio, che determinano il quadro ambientale di un territorio, sono la morfologia, l’idrografia, il clima, il suolo e la copertura biologica.

Conoide di deiezione I conoidi di deiezione sono depositi di detriti a forma di cono depositati dai corsi d’acqua durante le esondazioni nei punti in cui la pendenza diminuisce.

Copertura biologica Comprende la vegetazione e la fauna, cioè l’insieme dei viventi.

Crosta oceanica La crosta oceanica è il proseguimento sottomarino delle placche tettoniche.


A

B

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C

A. Valle a V, modellata dal passaggio di un fiume. Nella foto: la cascata Grey Mare’s Tail presso White Coomb in Scozia. B. Valle a U, modellata dall’azione erosiva di un ghiacciaio, che la scava sia linearmente sia lateralmente. Nella foto: Inghilterra, Cumbria, Longsleddale. C. Valle fluvioglaciale o postglaciale: il profilo a U scavato dal ghiacciaio è stato riempito e livellato da materiale alluvionale depositato dal fiume. Nella foto: Valtellina, valle del fiume Adda.

Spiega quali sono le componenti naturali del paesaggio e le loro principali caratteristiche.

rilievo. Le parti più elevate della Pianura Padana, pur superando i 500 metri, non rientrano nella classificazione della collina, perché conservano la forma pianeggiante e prendono il nome di pianalti. La pianura è quindi distinta essenzialmente dalla sua forma piana o leggermente ondulata. Esistono anche fasce di pianura in alta montagna, ma in questo caso si definiscono altopiani. Imparare a studiare  Sottolinea la parola più importante del paragrafo appena letto la parola più importante del paragrafo appena letto.

▶ Le catene montuose

▶ Le catene montuose formano valli, la cui forma è modellata dall’azione erosiva degli agenti esogeni [fig. 1 ]. Se l’agente erosivo ❻ principale è stato un ghiacciaio, si sono formate valli ampie, somiglianti a una U; se l’agente erosivo preminente è un fiume, si sono formate valli strette, dalla forma a V. I ghiacciai dell’era quaternaria sono anche all’origine delle colline moreniche, presenti allo sbocco delle valli alpine e costituite dai depositi trascinati dal ghiacciaio fino alla fine del proprio percorso. I versanti della valle sono detti «destro» o «sinistro» rispetto alla di-

È quindi solida, ma la sua origine è molto più giovane della parte emersa delle placche. Il materiale da cui è costituita è il sima, una roccia di origine vulcanica, spessa circa 7 chilometri.

Componenti naturali Le componenti naturali di un paesaggio, che determinano il quadro ambientale di un territorio, sono la morfologia, l’idrografia, il clima, il suolo e la copertura biologica, cioè la vegetazione e la fauna.

formano valli, la cui forma è modellata dall’azione erosiva degli agenti esogeni

Conoide di deiezione I conoidi di deiezione sono depositi di detriti a forma di cono depositati dai corsi d’acqua durante le esondazioni nei punti in cui la pendenza diminuisce.

TEMA 1  Concetti, metodi e strumenti  |  lezione 02  I paesaggi della natura

1 La forma delle valli


10 La forma delle valli Modellata dal passaggio di un fiume. Nella foto: la cascata Grey Mare’s Tail presso White Coomb in Scozia. Valle a U, modellata dall’azione erosiva di un ghiacciaio, che la scava sia linearmente sia lateralmente.

Spiega quali sono le componenti naturali del paesaggio e le loro principali caratteristiche.

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sezione 1 I saperi di base della geografia

rezione di scorrimento del fiume principale [fig. 10 ]. Nelle valli con orientamento est-ovest (che seguono quindi il percorso apparente del Sole), si definiscono i versanti in base all’esposizione solare ❶: a bacìo quello esposto verso nord, a solatìo quello esposto verso sud. L’esposizione è un importante fattore di differenziazione, perché i versanti a nord ricevono una minore insolazione e sono più umidi, boscosi e meno adatti all’attività umana, mentre i versanti a sud, più caldi e asciutti, sono generalmente coltivati e abitati. Imparare a studiare  Sottolinea la parola più importante del paragrafo appena letto.

■ L’evoluzione del paesaggio naturale ▶ Il clima e il paesaggio

spesso il concetto di clima è confuso con quello di tempo atmosferico

▶ Spesso il concetto di clima è confuso con quello di tempo atmosferico ❷: in

realtà il tempo atmosferico è una combinazione locale, temporanea e transitoria delle condizioni meteorologiche di una data località; il clima di un luogo è invece una condizione relativamente stabile, rilevata con misurazioni consecutive e sistematiche protratte per almeno un ventennio. Il clima condiziona la diffusione delle specie vegetali e animali, le colture agricole e la tipologia delle costruzioni umane: basti pensare ai tetti piani delle case dei paesi più caldi e meno piovosi rispetto ai tetti spioventi delle case alpine che devono permettere lo scivolamento delle acque e della neve, limitandone l’accumulo. Il clima, infine, si differenzia localmente in microclimi, che possono variare anche nell’arco di poche centinaia di metri.

Glossario

Imparare a studiare  Sottolinea la parola più importante del paragrafo appena letto la parola più importante del paragrafo appena letto.

Componenti naturali del paesaggio Le componenti naturali di un paesaggio, che determinano il quadro ambientale di un territorio, sono la morfologia, l’idrografia, il clima, il suolo e la copertura biologica.

Conoide di deiezione I conoidi di deiezione sono depositi di detriti a forma di cono depositati dai corsi d’acqua durante le esondazioni nei punti in cui la pendenza diminuisce.

Copertura biologica Comprende la vegetazione e la fauna, cioè l’insieme dei viventi.

Crosta oceanica La crosta oceanica è il proseguimento sottomarino delle placche tettoniche. È quindi solida, ma la sua origine è molto più giovane della parte emersa delle placche. Il materiale da cui è costituita è il sima, una roccia di origine vulcanica, spessa circa 7 chilometri.


▶ Montagne, colline, pianure anche se intuitivamente è facile distinguere

▶ Anche se intuitivamente è facile distinguere la montagna dalla collina e dalla

Imparare a studiare  Sottolinea la parola più importante del paragrafo appena letto.

▶ Le catene montuose

formano valli, la cui forma è modellata dall’azione erosiva degli agenti esogeni

casi di studio

▶ Le catene montuose formano valli, la cui forma è modellata dall’azione erosiva degli agenti esogeni. Se l’agente erosivo principale è stato un ghiacciaio, si sono formate valli ampie, somiglianti a una U; se l’agente erosivo preminente è un fiume, si sono formate valli strette, dalla forma a V. I ghiacciai dell’era quaternaria sono anche all’origine delle colline moreniche, presenti allo sbocco delle valli alpine e costituite dai depositi trascinati dal ghiacciaio fino alla fine del proprio percorso. I versanti della valle sono detti «destro» o «sinistro» rispetto alla direzione di scorrimento del fiume principale. Nelle valli con orientamento est-ovest (che seguono quindi il percorso apparente del Sole), si definiscono i versanti in base all’esposi-

La frana del Vaiont

L

a sera del 9 ottobre 1963 un’enorme frana staccatasi dal monte Toc a Longarone, in provincia di Belluno, cadde nella diga del Vajont, in costruzione. Si sollevò così un’immensa ondata di 300 milioni di metri cubi d’acqua, che precipitò a valle provocando 1910 vittime. Vajont è il nome del torrente che davanti a Longarone e Castellavazzo confluisce nella Valle del Piave: proprio qui si registrò l’80% delle vittime. Al suo passaggio, l’acqua distrusse completamente le opere umane, dal cantiere della diga ai paesi che investì; asportò la vegetazione e parte delle coperture moreniche e detritiche. Sul versante sinistro della Valle del Piave scavò una fossa profonda circa 45 metri, che per più di un mese fu occupata da un laghetto; sul versante opposto, dove arrivò attenuata, asportò completamente terreno e detriti. Le inchieste giudiziarie che seguirono hanno stabilito che il disastro era evitabile e che fu dovuto a tre errori umani: • la diga fu costruita in una valle geologicamente non idonea, sottoposta periodicamente a movimenti franosi; • la quota delle acque nell’invaso era stata innalzata oltre i margini di sicurezza; • il pericolo venne sottovalutato e non venne dato l’allarme per attivare l’evacuazione in massa delle popolazioni residenti nelle aree a rischio di inondazione.

Danni del Vajont  Il campanile di Pirago (Belluno).

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TEMA 1  Concetti, metodi e strumenti  |  lezione 02  I paesaggi della natura

pianura, non esiste una convenzione internazionale che fissi in modo rigoroso tale classificazione. In Italia, l’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) considera come montagna le aree alpine superiori a 600 m e le aree appenniniche superiori a 700 m di quota. Come si intuisce, il criterio altimetrico ❸ varia, perché vengono considerate anche le differenze legate al clima e quindi alla vegetazione e all’uso del suolo (per cui nelle Alpi certi tipi di associazione vegetale ➍ si trovano a un’altitudine inferiore rispetto agli Appennini). Anche per la collina non è sufficiente il criterio altimetrico, indicato dal limite dei 300 m, perché, affinché un’area possa essere definita collinare, occorre che l’altitudine sia abbinata alla forma del rilievo. Le parti più elevate della Pianura Padana, pur superando i 500 metri, non rientrano nella classificazione della collina, perché conservano la forma pianeggiante e prendono il nome di pianalti. La pianura è quindi distinta essenzialmente dalla sua forma piana o leggermente ondulata. Esistono anche fasce di pianura in alta montagna, ma in questo caso si definiscono altopiani.


10 La forma delle valli Modellata dal passaggio di un fiume. Nella foto: la cascata Grey Mare’s Tail presso White Coomb in Scozia. Valle a U, modellata dall’azione erosiva di un ghiacciaio, che la scava sia linearmente sia lateralmente.

Spiega quali sono le componenti naturali del paesaggio e le loro principali caratteristiche.

del proprio percorso. I versanti della valle sono detti «destro» o «sinistro» rispetto alla direzione di scorrimento del fiume principale [fig. 10 ]. Nelle valli con orientamento est-ovest (che seguono quindi il percorso apparente del Sole), si definiscono i versanti in base all’esposizione solare ❶: a bacìo quello esposto verso nord, a solatìo quello esposto verso sud. L’esposizione è un importante fattore di differenziazione, perché i versanti a nord ricevono una minore insolazione e sono più umidi, boscosi e meno adatti all’attività umana, mentre i versanti a sud, più caldi e asciutti, sono generalmente coltivati e abitati. Imparare a studiare  Sottolinea la parola più importante del paragrafo appena letto.

casi di studio

La frana del Vaiont

L

a sera del 9 ottobre 1963 un’enorme frana staccatasi dal monte Toc a Longarone, in provincia di Belluno, cadde nella diga del Vajont, in costruzione. Si sollevò così un’immensa ondata di 300 milioni di metri cubi d’acqua, che precipitò a valle provocando 1910 vittime. Vajont è il nome del torrente che davanti a Longarone e Castellavazzo confluisce nella Valle del Piave: proprio qui si registrò l’80% delle vittime. Al suo passaggio, l’acqua distrusse completamente le opere umane, dal cantiere della diga ai paesi che investì; asportò la vegetazione e parte delle coperture moreniche e detritiche. Sul versante sinistro della Valle del Piave scavò una fossa profonda circa 45 metri, che per più di un mese fu occupata da un laghetto; sul versante opposto, dove arrivò attenuata, asportò completamente terreno e detriti. Le inchieste giudiziarie che seguirono hanno stabilito che il disastro era evitabile e che fu dovuto a tre errori umani: • la diga fu costruita in una valle geologicamente non idonea, sottoposta periodicamente a movimenti franosi; • la quota delle acque nell’invaso era stata innalzata oltre i margini di sicurezza.

Glossario

sezione 1 I saperi di base della geografia

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Componenti naturali del paesaggio Le componenti naturali di un paesaggio, che determinano il quadro ambientale di un territorio, sono la morfologia, l’idrografia, il clima.

Danni del Vajont  Il campanile di Pirago (Belluno).

Conoide di deiezione I conoidi di deiezione sono depositi di detriti a forma di cono depositati dai corsi d’acqua durante le esondazioni nei punti in cui la pendenza diminuisce.

Copertura biologica Comprende la vegetazione e la fauna, cioè l’insieme dei viventi.

Crosta oceanica La crosta oceanica è il proseguimento sottomarino delle placche tettoniche.


■ L’evoluzione del paesaggio naturale

▶ Il clima e il paesaggio

spesso il concetto di clima è confuso con quello di tempo atmosferico

▶ Spesso il concetto di clima è confuso con quello di tempo atmosferico ❷: in realtà il tempo atmosferico è una combinazione locale, temporanea e transitoria delle condizioni meteorologiche di una data località; il clima di un luogo è invece una condizione relativamente stabile, rilevata con misurazioni consecutive e sistematiche protratte per almeno un ventennio. Il clima condiziona la diffusione delle specie vegetali e animali, le colture agricole e la tipologia delle costruzioni umane: basti pensare ai tetti piani delle case dei paesi più caldi e meno piovosi rispetto ai tetti spioventi delle case alpine che devono permettere lo scivolamento delle acque e della neve, limitandone l’accumulo. Il clima, infine, si differenzia localmente in microclimi, che possono variare anche nell’arco di poche centinaia di metri.

11 Frane e azione dell’uomo Molti versanti, che poggiano su un substrato di argilla, sono geologicamente instabili. L’intervento umano può per un certo tempo bloccare il processo franoso, ma nel corso del tempo i muri di contenimento non riescono più a sostenere la pressione del versante.

▶ Montagne, colline, pianure anche se intuitivamente è facile distinguere

È quindi solida, ma la sua origine è molto più giovane della parte emersa delle placche. Il materiale da cui è costituita è il sima, una roccia di origine vulcanica, spessa circa 7 chilometri.

▶ Anche se intuitivamente è facile distinguere la montagna dalla collina e dalla

pianura, non esiste una convenzione internazionale che fissi in modo rigoroso tale classificazione. In Italia, l’ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica) considera come montagna le aree alpine superiori a 600 m e le aree appenniniche superiori a 700 m di quota. Come si intuisce, il criterio altimetrico ❸ varia, perché vengono considerate anche le differenze legate al clima e quindi alla vegetazione e all’uso del suolo (per cui nelle Alpi certi tipi di associazione vegetale ❹ si trovano a un’altitudine inferiore rispetto agli Appennini). Anche per la collina non è sufficiente il criterio altimetrico, indicato dal limite dei 300 m, perché, affinché un’area possa essere definita collinare, occorre che l’altitudine sia abbinata alla forma del rilievo. Le parti più elevate della Pianura Padana, pur superando i 500 metri, non rientrano nella classificazione della collina, perché conservano la forma pianeggiante e prendono il nome di pianalti. La pianura è quindi distinta essenzialmente

TEMA 1  Concetti, metodi e strumenti  |  lezione 02  I paesaggi della natura

Imparare a studiare  Sottolinea la parola più importante del paragrafo appena letto la parola più importante del paragrafo appena letto.

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cinema

I paesaggi delle grandi regioni naturali della Terra

La superficie terrestre è ricoperta per il 70% dai mari (361 milioni di km2 su 510), contro il 30% occupato dalle terre emerse, che costituiscono la crosta continentale.

A

sezione 1 I saperi di base della geografia

112

bbiamo visto che i paesaggi di queste superfici sono il frutto dell’azione combinata degli elementi naturali del sistema Terra e dell’opera dell’uomo: in virtù di questa interazione parliamo di paesaggi, anziché unicamente di ambienti naturali. A parte poche aree, come le parti ancora non disboscate della foresta pluviale, la gran parte degli ambienti naturali attuali è stata influenzata e in qualche caso completamente trasfor-

mata dall’uomo. Anche se possiamo descrivere alcune tipologie generali di paesaggio, in relazione ai diversi climi, dobbiamo ricordare che per l’estrema diversificazione locale dei climi anche i paesaggi naturali variano incessantemente, a volte, nell’arco di pochi chilometri. Lo stesso tipo di ambiente, poi, presenta variazioni evidenti che possono dipendere da fattori locali, come l’altitudine e la composizione del suolo. La superficie terrestre è ricoperta per il 70% dai mari (361 milioni di km2 su 510), contro il 30% occupato dalle terre emerse, che costituiscono la crosta continentale. Abbiamo visto che i paesaggi di queste superfici sono il frutto dell’azione combinata degli elementi naturali del sistema Terra e dell’opera dell’uomo: in virtù di questa interazione parliamo di paesaggi, anziché unicamente di ambienti naturali. A parte poche aree, come le parti ancora non disboscate della foresta pluviale, la gran parte degli ambienti naturali. Anche se possiamo descrivere alcune tipologie generali di paesaggio, in relazione ai diversi climi, dobbiamo ricordare che per l’estrema diversificazione locale dei climi anche i paesaggi naturali variano incessantemente, a volte, nell’arco di pochi chilometri.

Imparare a studiare

Danni del Vajont  Il campanile di Pirago (Belluno).

Laboratorio IL PAESAGGIO

si diversifica

1. Sottolinea la parola più importante del paragrafo appena letto la parola più importante del paragrafo appena 2. Erferferum alitiuficip sandam et, sam, aut quas sedit rem earunt quatemp orecullum vent rehende moluptia bitionemque omni cus eatusae por aliquas nobis dis la parola più importante del paragrafo appena letto.

in relazione a

si evolve per

climi

in regioni naturali come

• ghiacci perenni • tundra • • deserti freddi

fattori improvvisi

• tettonica delle placche, orogenesi ed erosione (agenti endogeni)

• azione del clima

(agenti esogeni)

• terremoti e maremoti • • alluvioni e frane

paesaggi delle zone temperate

• • macchia • foreste • savane • • deserti caldi

Mappa dei contenuti

Es doluptatum venis rest, sequi nus et ventet ea versperum facerori dolorrovid qui simusdae cus aut ut

paesaggi equatoriali

processi lenti / eruzioni vulcaniche / paesaggi delle zone fredde / paesaggi delle zone tropicali / alta montagna / praterie / foreste pluviali / steppe

paesaggi delle acque

• • acque dolci • mari e oceani


strumenti

abilità

2 Elabora un breve testo argomentativo, di 15 righe al massimo, sul tema proposto. Alcune aree del pianeta sono più soggette di altre a movimenti veloci e pericolosi per l’uomo, come eruzioni, terremoti, frane e inondazioni. Tali aree, però, sono spesso tra le più densamente popolate del pianeta. Come possiamo spiegare questo comportamento? Che cosa indica tale fenomeno circa il rapporto tra uomo e natura? conoscenze

3 Osserva la carta e svolgi le attività. Osserva la carta della distribuzione annua delle precipitazioni a scala mondiale. Nota come la distribuzione delle precipitazioni è legata ai diversi climi e ai diversi ambienti del pianeta, e rispondi alle seguenti domande.

a. In quali zone le precipitazioni sono più abbondanti? A quali paesaggi corrispondono? b. In quali zone le precipitazioni sono più scarse? A quali paesaggi corrispondono?

c. Lungo i Tropici trovi sia zone aride sia zone molto piovose. A quali paesaggi corrispondono? Quali possono essere le cause di tale differenza nelle precipitazioni? 4 Svolgi la ricerca. a. Molti siti Internet si occupano di previsioni del tempo (dette anche «meteo», abbreviazione di meteorologico). Essi informano sulla situazione attuale del tempo atmosferico (stato, temperatura, umidità, pressione...) e sulla sua evoluzione nei giorni successivi. Inoltre approfondiscono argomenti di meteorologia e climatologia come il cambiamento climatico, il buco nell’ozono, gli uragani ecc. b. Fai una ricerca comparando la situazione meteorologica in località e regioni di diversi continenti e latitudini, verificando in tal modo la differenziazione delle stagioni e dei climi (ad esempio, mentre in Europa è inverno, in Argentina è estate, nella zona equatoriale dovresti trovare caldo e umido, nelle fasce tropicali caldo e siccità). c. Verifica la corrispondenza tra ciò che ti aspetti di trovare in una certa zona (ad esempio, sole e caldo sul deserto del Sahara) e ciò che è indicato dai siti di informazione. Puoi trovare molti altri siti sull’argomento inserendo in un motore di ricerca parole come «previsioni meteo», «previsioni tempo», «weather» (in inglese). abilità

5 Esplora il sito della Protezione Civile e rintraccia le informazioni richieste. Cerca informazioni su: a. la classificazione del pericolo sismico in Italia; b. la situazione del rischio idrogeologico in Italia; c. il volontariato di protezione civile. 6 Svolgi la ricerca. a. Molti siti Internet si occupano di previsioni del tempo (dette anche «meteo», abbreviazione di meteorologico). Essi informano sulla situazione attuale del tempo atmosferico (stato, temperatura, umidità, pressione...) e sulla sua evoluzione nei giorni successivi. Inoltre approfondiscono argomenti di meteorologia e climatologia come il cambiamento climatico, il buco nell’ozono, gli uragani ecc. b. Fai una ricerca comparando la situazione meteorologica in località e regioni di diversi continenti e latitudini, verificando in tal modo la differenziazione delle stagioni e dei climi (ad esempio, mentre in Europa è inverno, in Argentina è estate, nella zona equatoriale dovresti trovare caldo e umido, nelle fasce tropicali caldo e siccità). c. Verifica la corrispondenza tra ciò che ti aspetti di trovare in una certa zona (ad esempio, sole e caldo sul deserto del Sahara) e ciò che è indicato dai siti di informazione. Puoi trovare molti altri siti sull’argomento inserendo in un motore di ricerca parole come «previsioni meteo», «previsioni tempo», «weather» (in inglese).

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TEMA 1  Concetti, metodi e strumenti  |  lezione 02  I paesaggi della natura

1 Rispondi alle domande seguenti in un massimo di 10 righe ciascuna. a. Quali sono le componenti naturali del paesaggio e quali sistemi ne regolano la trasformazione? b. Quali fenomeni naturali o segni nel paesaggio possono aiutarti a identificare se ti trovi in un’area tra due placche tettoniche? c. Quali sono gli indizi evidenti nella morfologia terrestre che sembrano confermare la tesi della deriva dei continenti? d. Come puoi riconoscere un paesaggio delle zone temperate? Quali caratteristiche del paesaggio possono permetterti di individuarlo? e. Con quali comportamenti si possono attenuare gli effetti negativi per le attività umane causati dai movimenti veloci del pianeta come terremoti, eruzioni vulcaniche e alluvioni? f. Spiega le principali caratteristiche del sistema Terra. g. Spiega quali fattori influenzano la differente copertura vegetale del pianeta. h. Spiega la diversa densità di popolazione che si può verificare tra i diversi ambienti naturali.


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