Sanitas La Rivista 1/22: Ciò che voglio

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Ciò che voglio:

il coraggio di scegliere la propria strada

18 __ Fibre intelligenti: per indumenti smart 24 __ Meno dolori grazie all’allenamento miofasciale


È VERO O NON È VERO?

Illu

stra

zione:

Stefan M

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ch

Meteoropatia: quanto c’è di vero?

Sentite che sta arrivando la neve già prima che venga annunciata nelle previsioni meteo? Il favonio vi fa venire il mal di testa? Quando il tempo cambia, molti si sentono svogliati o irritabili, hanno prurito alla cicatrice al ginocchio o sentono dolori alle articolazioni. Esistono pochi studi significativi in merito, ma le teorie sono tante. L’organismo e il sistema cardiocircolatorio non si adattano abbastanza rapidamente? Il sistema nervoso vegetativo mette in moto i processi infiammatori? O la bassa pressione dell’aria fa sì che le ossa si espandano e causino dolore? Una piccola consolazione: in passato, la meteoropatia rappresentava un vantaggio evolutivo poiché chi sentiva in anticipo il maltempo poteva cercare in tempo un rifugio. Oggi per i pantofolai vale: uscire all’aria aperta, che ci sia pioggia o vento. Questo aiuta l’organismo ad abituarsi ai cambiamenti del tempo.

… e voi, cosa avete sempre voluto sapere? Scrivetecelo. Siamo curiosi di leggere le vostre domande. redaktion@sanitas.com

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EDITORIALE / INDICE

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Care lettrici, cari lettori, quando è stata l’ultima volta che avreste voluto mollare tutto e cambiare strada? Non importa a che età, per fare un passo del genere serve coraggio, ma soprattutto la convinzione di stare facendo la cosa giusta. In questo numero della Rivista Sanitas intervistiamo diverse persone che hanno scelto con coraggio una strada diversa e non si sono pentite di averlo fatto. Anche noi di Sanitas intraprendiamo nuove strade ­quando ­riteniamo che giovino ai nostri clienti. Per esempio quando sviluppiamo nuovi servizi digitali. ­Oppure con il nostro prodotto complementare Classic che vi consente di scegliere molti metodi della medicina alternativa; perché capiamo che sono importanti per voi. Trovate un articolo su come queste terapie completano la medicina ­tradizionale e come potete trarne il massimo ­giovamento. Vi auguro buona lettura e il coraggio necessario per scegliere la vostra strada.

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È vero o non è vero? L’angolo della notizia

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DOSSIER SCEGLIERE LA PROPRIA STRADA Capire e soddisfare i propri bisogni fa bene al corpo e all’anima. I nostri ritratti vi dimostrano che per farlo serve anche tanta fiducia in sé. Marina Belobrovaja: Ripensa la famiglia Carlos Pereira: Apre la comunicazione a tutti i livelli Andreas Stahel: Accompagna chi vuole lasciare questo mondo Margrit Stamm: Ha realizzato con coraggio il suo sogno Edith Wolf-Hunkeler: Ha infranto i tabù diventando madre Priscilla Schwendimann: Predica (non solo) per persone queer Rompere i vecchi schemi: Con questi esercizi è più facile Infografica: Cura personalizzata del cancro al seno Intervista: L’interazione della medicina classica e complementare

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Sviluppare il domani: Cosa sanno fare i tessuti intelligenti Un oggetto una storia: Chi conosce gli strumenti giusti? Rimedi fai da te: Un aiuto contro il raffreddore da fieno Essere attivi: La ginnastica miofasciale aiuta contro i dolori Sani ed Elina: È in arrivo la primavera L’Assicurabolario: Medicina complementare e alternativa, decisione formale, prevenzione

Copertina: Yves Bachmann

Dr. Andreas Schönenberger CEO Sanitas

COLOFONE Editrice Sanitas Management SA, Jägergasse 3, 8021 Zurigo, sanitas.com/rivista| Contatto redaktion@sanitas.com | Responsabile generale Claudia Sebald | Redazione Leoni Hof (caporedattrice), Helwi Braunmiller, Paul Drzimalla, Julie Freudiger, Stefan Schweiger, Claudia Landolt Starck, Anna Miller, Katharina Rilling | Traduzioni Servizio traduzioni Sanitas | Art Direction Festland AG | Litografia Detail AG | Stampa swissprinters.ch | Crediti fotografici Tutte le immagini senza indicazione specifica sono di proprietà di Sanitas oppure sono dietro licenza Sanitas, p.3: Andrey Popov / Getty Images, p.18: Ford Motor Company, p.24/25: globalmoments / Getty Images | Tiratura ca. 550 000; 13° anno; la rivista viene stampata su carta ecologica FSC | Pubblicazione 4 × l’anno in I, D, F | Il prossimo numero uscirà a maggio 2022.

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L’ANGOLO DELLA NOTIZIA

A proposito

La cifra —

Il

61%

delle donne in Svizzera intervistate non beve alcolici per la propria bellezza. Il 74 % di loro rinuncia al fumo per una pelle fresca e più giovane.

Fonte: Sanitas Health Forecast 2021

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Un cordiale benvenuto a Sanitas Cogliamo l’occasione per dare il benvenuto alle nostre nuove clienti e ai nostri nuovi clienti. Grazie per la fiducia accordataci. Facciamo del nostro meglio per farvi sentire in buone mani. È una promessa, anche nei confronti dei nostri fedeli clienti. Vi auguriamo un 2022 in salute.

App Sanitas Coach —

Il vostro coach digitale ora anche nella vostra lingua L’app Sanitas Coach è ora disponibile anche in italiano e francese. Così il vostro coach della salute non solo è al vostro fianco 24 ore su 24, ma parla anche la vostra lingua. L’app certificata come prodotto medico vi guida verso uno stile di vita sano. Determinate l’età del vostro cuore, il rischio di diabete o la qualità del sonno e lasciatevi motivare a condurre una vita sana. In questo modo potete prevenire malattie oppure facilitare la convivenza con una malattia. Per saperne di più:

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L’ANGOLO DELLA NOTIZIA

Rete —

Insieme contro il Long Covid App web —

Gestire le ultime volontà

Nessuno ama affrontare l’argomento della propria morte. Tuttavia, questo può rendere la vita più semplice ai propri cari. L’app tooyoo è una piattaforma digitale sicura che memorizza tutte le informazioni essenziali di cui i vostri cari avranno bisogno in caso del vostro decesso. Dai testamenti alle polizze assicurative, dalle direttive anticipate ai desideri per il funerale. tooyoo.ch

Molte domande sono ancora aperte sul Long ­Covid, le possibili conseguenze a lungo termine del COVID-19. La scienza e la medicina non sono ancora pronte per offrire diagnosi e terapie chiare. La rete Long Covid Altea informa e aiuta: persone colpite, parenti, professionisti, ricercatori e persone interessate di tutte le regioni lingui­ stiche svizzere possono scambiarsi informazioni su questa piattaforma. La Fondazione Sanitas sostiene l’ulteriore sviluppo ed espansione della rete. altea-network.com/it

Soddisfazione dei clienti

Il vostro benessere ci sta a cuore Sanitas ha le clienti e i clienti più soddisfatti. Questo è il risultato del sondaggio della rivista per i consumatori K-Tipp. Più del 70 percento delle persone assicurate che negli ultimi due anni ha usufruito di prestazioni, si è dichiarato molto soddisfatto di Sanitas. Siamo molto contenti di questo risultato positivo e continueremo a lavorare per andare incontro alle vostre esigenze. sanitas.com/soddisfazione

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Scelte anticonvenzionali A volte è bene lasciare il percorso prestabilito e fidarsi del proprio istinto. Che si tratti di metodi di cura alternativi e individuali, di pianificazione familiare o di dire addio alle vecchie abitudini: prendere sul serio le proprie esigenze personali rende felici e mantiene sani.

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DOSSIER SCEGLIERE LA PROPRIA STRADA

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DOSSIER SCEGLIERE LA PROPRIA STRADA

Fuori dagli schemi Per le persone ritratte di seguito, «perché è sempre stato così» non è una motivazione per continuare allo stesso modo. Si lasciano guidare dalle loro esigenze e continuano per la loro strada contro tutto e tutti. Testi Leoni Hof, Claudia Landolt Starck

Marina Belobrovaja ha deciso di avere un figlio senza un partner e ha girato un documentario intitolato «Menschenskind!».

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DOSSIER SCEGLIERE LA PROPRIA STRADA

«Non sono egoisti tutti i genitori?» I bambini hanno bisogno di amore, attenzione e rispetto. Ma non necessariamente di due genitori: di questo è forte­ mente convinta Marina Belobrovaja, oggi 45enne. Infatti ha consapevolmente deciso di diventare madre senza un uomo accanto. L’artista ha trovato il padre di sua figlia su Internet. Dopo un solo incontro scelse l’uomo con cui pro­ creare sua figlia. «Ho trovato il suo modo di fare pragmatico rassicurante in quella che era, dopo tutto, una situazione piuttosto assurda. Si è presentato al nostro incontro con uno spermiogramma e un recente test dell’AIDS», racconta. Per lei era importante che fosse fisicamente attratta da lui e che lei e sua figlia potessero avere un contatto con lui, anche se oggi questo contatto è sporadico e consiste in poche righe a Natale.

© Marina Belobrovaja: Filmstill, menschenskind-film.ch; Livox: Carlos Pereira

Organizzare la vita quotidiana in anticipo In Svizzera non esiste ancora un accesso legale alla dona­ zione di sperma per le persone single. «Se avessi avuto la possibilità di scegliere tra la donazione di sperma privata e una banca del seme legale, avrei scelto volentieri la via legale», dice Belobrovaja. Da tempo ha trovato una routine quotidiana con sua figlia. All’inizio una buona organizza­ zione era imprescindibile. «Ho dovuto organizzare la mia futura vita quotidiana già durante la gravidanza: tiralatte, asilo nido, seggiolino, assicurazione complementare den­ taria ... Come per tutti i genitori, i primi anni sono stati duri. Ma almeno non sono stata confrontata con aspettative deluse dal partner, l’addossarsi di colpe a vicenda o il dolore della separazione. E quindi questo periodo è stato forse anche più facile da superare per me che per alcune coppie.» Prepararsi ai pettegolezzi All’epoca, rimase sorpresa dalla mancanza di compren­ sione dal suo ambiente di sinistra alternativa. È stata ­accusata di egoismo, «Ma non sono egoisti tutti i genitori?», e criticata per la mancanza di una figura paterna, la ­mancanza di romanticismo. I suoi genitori, che vivono in ­Israele, invece l’hanno sostenuta. Anche tra i parenti ­conservatori, la reazione è stata costantemente positiva: l’importante è avere dei figli! Con il senno di poi, è stato un bene per lei affrontare l’argomento in modo aperto. In que­ sto modo ha avuto abbastanza tempo per armarsi contro i pettegolezzi. Il fatto che dieci anni fa non ci fossero esempi per il suo modello di famiglia era da un lato disorientante ma allo stesso tempo liberatorio. Da quando sua figlia aveva tre anni le ha parlato del suo concepimento appropriata­ mente alla sua età. «Oggi siamo circondati da persone che hanno biografie diverse, diverse identità di genere e orien­ tamenti sessuali, e i cui concetti di famiglia differiscono gli uni dagli altri. Mia figlia sta crescendo con questa consa­ pevolezza.»

Carlos Pereira ha sviluppato l’app Livox per sua figlia Clara. Essa permette di comunicare alle persone con disabilità.

Una voce per Clara «Mia figlia Clara è nata con un danno cerebrale. Dato che un metodo di terapia alternativa costava 40 000 dollari, ma io ne avevo solo dieci sul mio conto, ho iniziato una campagna di raccolta fondi nel mio paese, il Brasile. La campagna ha riscosso molto successo e ho raccolto il denaro necessario. Abbiamo destato l’attenzione di investitori esteri e con il loro investimento, ho potuto aprire un centro di riabilita­ zione per persone con disabilità. Per questo ho lascia­ to il mio vecchio lavoro. Quando ho visto che Clara non riusciva a comu­ nicare, ho deciso di imparare a programmare. Così è nata Livox, una piattaforma che permette di co­ municare alle persone che non possono esprimersi verbalmente. L’app associata utilizza algoritmi che si adattano alle necessità degli utenti. Così, la versione per una persona con autismo differisce da quella per una persona con paralisi cerebrale. È possibile uti­ lizzare Livox con gli occhi, e l’app è anche adattiva. La comunicazione è uno strumento potente. Tutti ­devono avere l’opportunità di usarla.» App Livox

La Fondazione Sanitas offre licenze gratuite I clienti Sanitas interessati possono registrarsi al seguente link e richiedere una delle 45 licenze gratuite per l’app Livox. Questa è disponibile in tedesco, francese, italiano e inglese. sanitas.com/livox-it

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DOSSIER SCEGLIERE LA PROPRIA STRADA

Il dr. med. Andreas Stahel dirige il settore di suicidio assistito di Exit. Come medico consulente indipendente, valuta anche i membri che desiderano morire e il cui medico curante non rilascia una prescrizione per una sostanza letale.

Da figlia di un operaio a professoressa

Ben preparati Ho bisogno delle direttive anticipate? Cos’è un mandato precauzionale? Come si redige un testamento? Le principali ­informazioni su: sanitas.com/ testamento

«La figlia di un operaio che va all’università? Non l’avrei mai pensato. Ma i miei studi, che ho iniziato all’età di 34 anni contro molte resistenze, si sono rivelati la mia salvezza. La mia insicurezza e il mio status sono diventati la mia forza: assorbivo tutto come una spugna e mi sono lan­ ciata. A 50 anni mi si è ­presentata l’occasione di diventare professoressa. Non ho esitato nemmeno un istante. Ho anche accet­ tato di vivere una relazione a distanza con mio marito per dieci anni. Oggi sono molto soddisfatta di quello che ho raggiunto.»

Accompagnare a miglior vita Lei è un medico. Il suicidio ­assistito non contraddice il compito principale di salvare vite? La missione di un medico è quella di assistere le persone con problemi di salute e di aiutarle con mezzi che si adattano in modo ottimale alla malattia e alla situazione. Rispettare le ul­ time volontà di una persona sotto forma di suicidio assistito, accettare il diritto alle decisioni autodeterminate e includerle nelle misure mediche è di conse­ guenza solo l’ultima offerta di aiuto da parte di un medico che ha empatia. Questo sostegno medico non è ancora troppo limitato? È difficile negare il fatto che molti dei nostri membri che desi­ derano porre fine alla propria vita ricevano terapie fino ad età avan­ zata, dato che il progresso medico lo permette. Queste persone, ormai stanche di vivere, spesso non ricevono più un aiuto reale ma vengono lasciate alla loro sorte. Ancora oggi, i medici si as­ sumono troppo poco la respon­ sabilità di questa ultima fase della vita.

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Quali malintesi possono ­esserci in relazione al suicidio assistito? Il desiderio di un suicidio assi­ stito non nasce dalla codardia. Non si tratta semplicemente di sfuggire alla propria sofferenza, ma richiede una grande dose di decisione e di autoresponsabilità. Non è mai una decisione presa su due piedi. C’è stato un momento in cui ha avuto particolari conferme nella sua attività? Una donna di oltre 90 anni era mentalmente molto sveglia ma aveva numerose infermità fisiche ed era completamente dipen­ dente dall’aiuto esterno della casa di cura. Raccontava di aver avuto una vita lunga e bella. Ora le restava solo il dolore, e vivere non aveva più alcun senso. Ogni sera sperava che fosse l’ultima e di non dover affrontare più un’altra ardua giornata. Cosa ha appreso attraverso il suo lavoro presso Exit? Ad avere rispetto per le ultime volontà motivate e prese auto­ nomamente da un paziente e ad avere comprensione per le decisioni anche se non sono facili da capire.

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Margrit Stamm è professoressa emerita di scienze dell’educazione all’Università di Friburgo, fondatrice e direttrice dell’Istituto di ricerca Swiss Education ad Aarau.

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Elin è la mia felicità

© Margrit Stamm: Annika Ramp; Edith Hunkeler: Peter Birrer

Edith Wolf-Hunkeler è un’atleta svizzera in sedia a rotelle e pluricampionessa svizzera, europea e mondiale in varie discipline. Sua figlia Elin è nata nel 2010.

«Diventare mamma è sempre stato il mio più grande desiderio. Ero consapevole che la mia gravidanza avrebbe fatto parlare. Ma l’intensità delle discussioni mi ha comunque sorpresa. Una madre su una sedia a rotelle è stato un grande tabù che ho infranto. Tuttavia, la gioia della mia gravidanza ha superato tutto. Non ho mai avuto dubbi. Al contrario, mi sono avvicinata alla maternità in modo pragmatico e orientato alle soluzioni. Ho vissuto la gravidanza, la nascita e la maternità semplicemente in modo meraviglioso. Ma devo dire che mia figlia Elin ha reso tutto più semplice: è la calma in persona. Avere un figlio non ha paragoni. Sono enormemente grata.»

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«Voglio condividere questo messaggio con il mondo intero» Priscilla Schwendimann ha 29 anni, è queer ed è la prima pastora protestante a Zurigo per persone queer. Le sue celebrazioni sono aperte a tutti, Schwendimann desidera invitare e non escludere. Ha trovato la sua vocazione attraverso il suo percorso di vita.

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Steinemann parlo di argomenti come il coming out o ma­ lattie mentali, ma naturalmente anche della Bibbia. Mi ci sono voluti anni per venirne a capo Il mio outing risale a dieci anni fa. Sono cresciuta in una chiesa libera. Quella era un po' la mia casa fino a quando ho capito di essere queer. Non sapevo nemmeno cosa si­ gnificasse fino ad allora. Il mio coming out è stato difficile: mia moglie ha dovuto lasciare l’appartamento condiviso, molti contatti si sono interrotti. «Mi ci sono voluti anni per venirne a capo». Durante questo periodo ho imparato due cose: che ci vuole sempre la volontà e la voglia di perdonare, perché altrimenti ci si spezza e che non possiamo mai ca­ dere più in basso che nelle mani di Dio. Per questo sono diventata pastora. Voglio condividere questo messaggio con il mondo intero.»

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© Mali Lazell

«Voglio cambiare la Chiesa riformata. La parrocchia per le persone queer non esisteva prima. Tuttavia, nei miei servizi non voglio celebrare la comunità queer, ma lodare Dio. In un’atmosfera aperta che accoglie le persone indipendente­ mente dal loro orientamento sessuale e anche quelle di fede diversa. Tuttavia, i miei sermoni non sono interreli­ giosi. Ho reintrodotto anche l’abito talare nell’utima ­parrocchia in cui celebravo le funzioni. Voglio collegare i contenuti religiosi con l’oggi e parlare di questioni che ri­ guardano davvero la vita delle persone. È bello vedere che gli omosessuali o i bisessuali sono parte integrante della società. Ma abbiamo ancora molta strada da fare per quanto riguarda le persone trans. La Chiesa riformata ha fallito con i giovani. Per loro non esiste. Sto cercando di cambiare questo con il formato «Holy Shit» su YouTube e Instagram. Con la pastora Claudia


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Con questi semplici esercizi rompete i vecchi schemi Testo Claudia Landolt Starck

Illustrazione Sylvia Geel

Qualcosa di nuovo ogni 90 minuti Neuroscienziati affermano che dovremmo svolgere ogni giorno attività diverse ed evitare di fare la stessa cosa per più ore. Ogni nuova attività rinfresca la mente; specialmente se ne iniziamo una nuova ogni 90 minuti, idealmente dopo una breve passeggiata.

Fare il contrario Cambiate il vostro modo di essere e di agire. Se lavorate in ufficio, trascorrete un giorno all’aperto svolgendo attività manuali. E viceversa.

poiché in questo modo vengono ­attivati entrambi gli emisferi cerebrali. Questo, a sua volta, sfida i modelli di ­pensiero tradizionali e promuove la ­creatività.

A passo di lumaca Chi va piano va sano e va lontano: rallentate per circa dieci minuti al giorno i vostri movimenti. Provateci la sera quando siete a casa. Camminate lentamente con un movimento a onda: tallone, pianta e punta. Sedetevi più lentamente del solito. Prendetevi più tempo per preparare il caffè o il tè. Qualsiasi cosa facciate, fatela più lentamente del solito.

Mai troppo vecchi

Cambio di campo Cambiate mano quando svolgete attività quotidiane: quindi se siete destri, lavatevi i denti con la mano sinistra o usate il mouse del computer o la macchina del caffè con la mano non dominante. Oppure masticate consapevolmente sull’altro lato; questo rafforza le connessioni neuronali nel cervello e può anche farle moltiplicare

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In media, i bambini e i giovani imparano cose nuove anche per due ore al giorno. Gli adulti dai 40 anni in su solo per cinque a dieci minuti. Più cresciamo, più perdiamo questa capacità. Imparare o ricevere input intellettuali, tuttavia, significa opporsi alla propria resistenza interiore. Di tanto in tanto, fate qualcosa di impegnativo, di difficile, o qualcosa che non vi piace fare: imparate una nuova lingua, uno strumento, a giocare a scacchi oppure aprite un club del libro. Solo con questo tipo di impegno e di volontà la corteccia frontale del nostro cervello si attiva. Apprendiamo e allo stesso tempo rompiamo i vecchi schemi.

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Terapie su misura Oggi la medicina dispone di cure altamente specializzate. Più una terapia è specifica, più è importante sapere chi esattamente ne beneficerà. E qui entra in gioco la medicina personalizzata, per esempio in caso di cancro al seno. Testo Stefan Schweiger Infografica Codeplay

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La diagnosi

Fonti: Lega svizzera contro il cancro, Deutsche Krebsgesellschaft (DKG), U.S. Food & Drug Administration

Cancro al seno: lo shock è grande. Tuttavia, nuovi approcci terapeutici offrono la ­speranza di una cura senza effetti collaterali troppo gravi. Ogni anno in Svizzera 6200 donne e 50 uomini ricevono la diagnosi di cancro al seno.

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La guarigione Fortunatamente, oggi, la medica o il medico curante deve fare meno affidamento sul suo istinto rispetto al passato. Grazie a una buona base di dati, la decisione per una terapia risulta più facile. Presto il ­tumore è regredito completamente: senza gravi effetti collaterali, senza interventi chirurgici inutili. L’87 % delle pazienti con cancro al seno è ancora in vita cinque anni dopo la diagnosi. Prima viene scoperto il cancro, meglio è la prognosi.

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La ricerca di marcatori Inizia il lavoro in laboratorio. Perché non tutti gli approcci hanno gli stessi benefici per ogni paziente. Grazie ai «biomarcatori» è possibile avere una risposta più precisa. La paziente deve essere operata per rimuovere il tumore? La chemioterapia aiuta?

Esempi di biomarcatori: – dati sullo stile di vita individuale – valori corporei – campioni di tessuto – analisi genetiche 75

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75 12:31

«È più importante sapere che tipo di persona abbia una malattia, che sapere che tipo di malattia abbia una persona.»

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Ippocrate

La decisione Se in laboratorio nel tessuto tumorale viene rilevato un numero elevato di ricettori per determinate molecole proteiche, com’è il caso in tre pazienti su quattro, s­ i parla di un tumore cosiddetto «ormonosensibile». La probabilità che la terapia antiormonale funzioni è alta.

La diversità Con l’analisi di vari dati è possibile trovare la terapia individuale adatta. Si deve solo sapere cosa si vuole scoprire esattamente. Il 42 % dei nuovi medicinali approvati negli USA nel 2018 era preparati personalizzati.

4 In quali altri campi della medicina si utilizzano cure personalizzate? Scopritelo qua: sanitas.com/ cure-personalizzate

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Claudia Witt, direttrice dell’Istituto di medicina complementare e integrativa dell’Ospedale universitario di Zurigo, parla dei vantaggi della medicina complementare, dei benefici di una corretta respirazione e dell’importanza dell’effetto placebo. Intervista Anna Miller Foto Désirée Good

Come la medicina complementare completa la medicina tradizionale In quanto medica, la medicina tradizionale non le basta? Quando studiavo medicina, c’erano pochi dati scientifici sulla medicina complementare. Ma mi ha sempre affasci­ nato il fatto che così tante persone ne fossero convinte. Molti la scoprono nella loro vita privata, magari leggendo un articolo sull’omeopatia o provando l’agopuntura. E non di rado scoprono che questi metodi funzionano. Questo mi ha spinto a esplorare più in dettaglio il campo della medicina complementare e in particolare l’agopuntura. Cosa ha scoperto? Che l’agopuntura ha un effetto dimostrabile sui dolori cronici, ma anche un effetto placebo. Non è una contraddizione? L’obiettivo non è quello di avere un’efficacia «reale» e non solo immaginaria? Lo formulerei diversamente. Dopo tutto, anche l’effetto placebo porta a un miglioramento. Può rendere persino più efficace un medicinale che lo è già. Questo vale anche per la medicina complementare: idealmente, viene applicata a complemento di una cura medica tradizionale. I due metodi si completano a vicenda. Per me, non si tratta mai di preferire un metodo rispetto a un altro, ma di considerare il paziente in modo olistico. Cosa significa concretamente? Supponiamo che lei soffra di dolori cronici. Invece di prescriverle semplicemente delle pillole, prima la ascolto attentamente e le chiedo informazioni sulla sua attuale situazione. Questo spesso aiuta le persone a capire ­meglio il loro corpo. E promuove l’autoefficacia.

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Quanto è importante questo aspetto per il processo di guarigione? La medicina complementare offre nuove opportunità alle persone che pensavano che niente potesse più ­aiutarle. Per loro è molto importante scoprire che hanno ancora un certo controllo su una malattia e che non sono completamente in balia di quella situazione. È anche importante adottare misure di accompagnamento che abbiano un influsso positivo sullo stile di vita e a cui i pazienti possono partecipare attivamente, come una dieta più sana, esercizi di respirazione o più esercizio ­fisico. Può farci un esempio concreto della sua vita professionale? Molte pazienti affette da cancro al seno, per esempio, soffrono anche di vampate di calore, disturbi del sonno o spossatezza durante la cura. Così cerchiamo di trovare insieme una soluzione: in quale metodo si rispecchia più la paziente? Quale tipo di trattamento della medicina complementare può rafforzare i benefici della cura farmacologica? Nel caso dei sintomi avvertiti dalle pazienti affette da cancro al seno, per esempio, potrebbe aiutare l’agopuntura. Tuttavia, molte persone decidono di ricorrere esclusivamente alla medicina complementare, escludendo completamente quella tradizionale. Ci tengo a sottolineare che usiamo la medicina complementare non come alternativa alla medicina tradizionale, ma come complemento. Questo ci consente di avere a disposizione una gamma più ampia e flessibile. In quanto medica, posso così servirmi di ulteriori attrezzi utili per aiutare i miei pazienti.

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Medicina alternativa

A voi la scelta La medicina tradizionale non vi basta? Allora Sanitas è ciò che fa per voi. L’assicurazione complementare Classic copre gran parte dei costi delle prestazioni di medicina alternativa e vi offre così una gamma più ampia di possibilità di cura. sanitas.com/alternativa

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SVILUPPARE IL DOMANI

Associate un abbigliamento «smart» a un determinato dresscode? Roba d’altri tempi. Oggi, sono i tessuti stessi a essere intelligenti. E ci sostengono nello sport e in ospedale. Testo Paul Drzimalla

Tessuti intelligenti

La casa automobilistica Ford ha sviluppato il prototipo di una giacca che può essere utilizzata per comunicare mentre si va in bici. Oltre a tre emoji, dispone di frecce per i cambi di direzione e di un segnale di pericolo.

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SVILUPPARE IL DOMANI

Portale per i clienti Sanitas

Ecco come inoltrare i giustificativi in modo smart Anche noi di Sanitas ci affidiamo a tecnologie inno­ vative per rendervi la vita più facile: volete proteg­ gere l’ambiente e avere più tempo per voi stessi? Con il portale per i clienti o l’app del portale ­Sanitas potete sbrigare le vostre questioni assi­ curative in modo semplice, con pochi clic e senza scartoffie. sanitas.com/portaleclienti

I televisori lo sono già, i cellulari da tempo, gli orologi lo stanno diventando sempre di più. Ma adesso, anche i nostri vestiti diventano «smart». E vanno di moda proprio durante la stagione buia e fredda: giacche autoriscaldanti, guanti con cui si possono usare gli smartphone, magari persino un gilet di sicurezza lampeggiante per la bici; i tessuti intelligenti fanno ormai parte del nostro abbigliamento quotidiano e per il tempo libero. E sono più di semplici gadget tecnologici. Sportivi e richiesti Sono considerati «intelligenti» i prodotti tessili che sono più di un semplice capo d’abbigliamento. Le fibre, i componenti o i sensori elettrici integrati nei tessuti ne ampliano l’uso tradizionale. I loro super poteri: si illuminano o cambiano colore. Riscaldano o raffreddano allontanando attivamente l’umidità dal corpo. Si ricaricano mediante cellule solari e reagiscono al nostro corpo grazie ai sensori. «Il campi d’applicazione più importanti sono attualmente quello sportivo e quello automobilistico», spiega Nina ­Bachmann, responsabile della sostenibilità e della tecnologia presso la Federazione Tessile Svizzera. La richiesta è grande: nel 2020, i tessuti tecnici (ne fanno parte anche i tessuti smart) hanno rappresentato circa la metà delle esportazioni di tutte le aziende dell’associazione. Ciò corrisponde a più di 500 milioni di franchi di fatturato. Lavabili e ancora più vicini alle persone Non solo la distribuzione, ma anche i tessuti stessi sono in continua evoluzione. Secondo Nina Bachmann c’è ancora margine di miglioramento: «Le sfide più grandi continuano a essere la lavabilità e l’elaborazione dei sensori. Ma anche la produzione di energia elettrica o l’integrazione della batteria.» Ecco perché i tessuti intelligenti oggi si usano soprattutto per le giacche o per i coprisedili, e meno per gli indumenti a contatto con la pelle. «È lì il potenziale maggiore, specialmente nel settore sanitario», spiega Nina Bachmann. Il laboratorio del sonno è fatto di stoffa Questo è precisamente ciò che il professor René Rossi e il suo team stanno ricercando presso il Laboratorio federale per la scienza e la tecnologia dei materiali Empa. Il respon-

sabile del reparto Biomimetic Membranes and Textiles di Empa a San Gallo ci spiega che il termine «tessuti smart» esiste già da circa 25 anni. Con ciò, in origine, si intendeva principalmente la combinazione di tessuti ed elettronica, «ma oggi si tratta sempre più di tessuti creati con fibre ­intelligenti», spiega Rossi. Fibre che interagiscono direttamente con l’ambiente che le circonda esistono già da tempo. Un esempio è la fascia toracica che Rossi ha sviluppato con il suo team. È composta da fibre in grado di registrare un ECG. Questo mira a migliorare il riconoscimento precoce e il monitoraggio dell’apnea del sonno. Prima, era necessario recarsi in un laboratorio del sonno per sottoporsi al monitoraggio. Oggi, grazie a questa fascia intelligente, i dati si registrano nel proprio letto. «Questa tecnologia ha il potenziale di riconoscere precocemente diverse malattie o di monitorare a distanza», afferma Rossi. Alta tecnologia nell’igiene Non da ultimo la pandemia da COVID-19 ha dimostrato quanto sia importante l’utilità di questi tessuti intelligenti. I produttori svizzeri HeiQ e Livinguard hanno sviluppato mascherine igieniche high-tech riutilizzabili che neutralizzano i virus COVID-19, sia pure con sistemi diversi. Le fibre autodisinfettanti che Livinguard utilizza per le magliette, in futuro potrebbero trovare applicazione anche nell’igiene ospedaliera. HeiQ ha fatto parlare di sé dopo aver sviluppato una tenda per IKEA che filtra le sostanze inquinanti dall’aria. Tessuti che ci mantengono sani o che possono persino salvarci la vita; questo sì che è veramente smart.

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841 000 clienti soddisfatti Siete nel posto giusto! Sanitas è una delle assicurazioni malattia preferite in Svizzera. Nei sondaggi ci posizioniamo sempre tra i primi. Perché la vostra soddisfazione è ciò che ci sta particolarmente a cuore.

1° posto da K-Tipp Sanitas ha le clienti e i clienti più soddisfatti. Questo è quanto emerge dal sondaggio condotto dalla rivista per i consu­ matori K-Tipp.

1° posto su bonus.ch Prodotti innovativi e servi­ zio ai clienti trasparente: Sanitas ha ottenuto il 1° posto nel sondaggio di bonus.ch sulla soddisfa­ zione dei clienti.

Maggiori informazioni: sanitas.com/soddisfazione

2° posto da comparis Anche nel 2021, Sanitas è uno dei migliori assicura­ tori malattia in Svizzera. È quanto mette in evidenza il sondaggio di comparis.ch sulla soddisfazione dei clienti.

Desiderate ottimizzare la vostra assicurazione base? Cambiare assicura­ zione ospedaliera o beneficiare di contributi per la medicina alternativa? Con il calcolatore dei premi online potete allestire la vostra offerta assicurativa individuale. sanitas.com/ ottimizzare


UN OGGETTO, UNA STORIA

Chi conosce gli strumenti giusti sia sul lavoro che nella vita privata? La soluzione alla pagina seguente. 21


UN OGGETTO, UNA STORIA

Vittoria Ceccarini dirige il Servizio traduzioni di Sanitas. Nel tempo libero crea collane mala che possono essere usate in alcune tecniche di meditazione. Testo Katharina Rilling

Foto Karin Heer

Le parole sono come gioielli Non ce ne sono due uguali: quando Vittoria Ceccarini infila le collane, si lascia completamente prendere. Come metto i ­colori, in che successione devono essere le pietre? Cambia e sposta gli elementi fino a quando sente di aver trovato ­l’armonia giusta. Nel tempo libero, Vittoria Ceccarini crea collane mala. Il marchio che gestisce con due amiche si chiama Folliamala. I gioielli vengono venduti nell’omonimo shop online. Da migliaia di anni, le collane per la meditazione fanno parte della cultura hindu e buddista e già da qualche tempo sono arrivate anche da noi. La giornata inizia liberando la mente Ogni mattina, la 56enne Vittoria Ceccarini medita; spesso facendo scorrere le 108 perle di un mala tra le dita. La collana l’aiuta a non divagare e a calmare la mente. Già la creazione della collana stessa è un processo meditativo: le piace il rumore delle pietre tra di loro e il fruscio quando sfiorano il legno del tavolo a cui lavora. I colori della giada, dell’acquamarina, dell’ematite e dell’opale. Ed è bello pensare che la terra le celava al suo interno. Alcune, poi, sono fredde al tatto, mentre altre assorbono velocemente il calore delle mani. Il fascino per l’artigianato l’ha portata a un corso di oreficeria. «Quando piego il materiale al mio volere, sego un pezzo di ottone o colpisco il metallo con un martello; quando è la forza a permettermi di creare un oggetto fine e delicato, allora lì trovo il mio equilibrio al lavoro mentale», afferma Vittoria Ceccarini.

Vittoria Ceccarini trova il proprio equilibrio nella creazione di mala. Ogni pezzo è unico. La romana di nascita indossa le sue creazioni come accessori di moda, ma le usa anche nella meditazione.

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RIVISTA SANITAS

L’amore per le lingue Nel lavoro, invece di infilare pietre, infila parole. Da quasi 20 anni traduce per Sanitas in italiano; oggi, Vittoria, romana di nascita, dirige il team di traduzione. Lo stesso amore per i gioielli lo nutre anche per la letteratura? «Mi piacciono gli studi che Jane Austen fa della società e la sua incredibile ­ironia», afferma. «Ma adoro le lingue e scrivere in generale.» Questa è una fortuna: l’anno scorso, infatti, il suo team ha tradotto più di 12 000 pagine. I prospetti, gli articoli, i testi delle app e per il web, così come qualsiasi parola scritta da Sanitas, passa dalle sue mani. Saper usare gli strumenti giusti è quindi importante anche nella professione di Vittoria Ceccarini, soprattutto se si tratta delle finezze linguistiche regionali o nazionali. «Per me è importante che ogni persona di lingua francese, italiana o inglese si riconosca nella nostra lingua.»

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RIMEDI FAI DA TE

Cosa aiuta in caso di raffreddore da fieno?

RIMEDI FAI DA TE Molti disturbi si lasciano trattare con rimedi naturali. Nella nostra collezione trovate quelli più efficaci. sanitas.com/rimedi

Testo Julie Freudiger Illustrazione Sylvia Geel

N

aso gocciolante, attacchi di starnuti, prurito agli occhi o addirittura difficoltà respiratorie: alcune persone allergiche al polline iniziano ad avvertire i primi fastidiosi sintomi già verso la fine di gennaio, quando inizia la fioritura dei noccioli e degli ontani. A maggio seguono poi le graminacee. A causare le reazioni allergiche sono le proteine del polline, di per sé innocue. Se si entra in contatto con esse, sia attraverso il respiro che in qualsiasi altro modo, il corpo rilascia istamina e altre sostanze messaggere, con le ben note, spiacevoli conseguenze. Quali sono i rimedi? Doccia nasale Le docce nasali aiutano a liberare il naso non solo dal polline, ma anche dal muco. Sciogliete un cucchiaino di sale, fino o grosso, in 2,5 dl di acqua tiepida, versate la soluzione in una doccia nasale e sciacquate le narici. La doccia nasale non è raccomandabile, se le mucose sono molto gonfie. Mascherine refrigeranti per gli occhi Evitate di stropicciarvi gli occhi. Il sollievo è solo di breve durata e il prurito peggiorerà. Meglio coprirsi gli occhi con un panno umido e fresco.

CONSIGLIO DEGLI ESPERTI Dr.essa med. Paola Maltagliati-Holzner, specialista in dermatologia presso Medgate «Se i sintomi riducono troppo la qualità della vita, consiglio di assumere un antistaminico. Perché da un raffreddore da fieno non ­trattato possono svilupparsi difficoltà alle vie respiratorie come l’asma. L’unico metodo che tratta le cause dell’allergia è l’iposensibilizzazione somministrata sotto controllo medico. Questo metodo consiste nell’introdurre gli allergeni per via orale o sottocutanea nel corpo per abituarlo pian piano ad essi».

Olio di cumino nero La naturopatia attribuisce un effetto preventivo all’olio di cumino nero. Alcuni studi hanno rilevato il suo effetto antiasmatico e antiallergico. Se assunto alcune settimane o meglio ancora mesi prima dell’inizio della stagione del raffreddore da fieno, aiuta ad alleviare o addirittura eliminare i sintomi. L’olio di cumino nero è generalmente ben tollerato, ma può in rari casi causare reazioni allergiche. La malva selvatica La malva selvatica color fucsia è conosciuta in erboristeria soprattutto come rimedio contro le malattie delle vie respiratorie. È ricca di mucillagini e, assunta come infuso a freddo, può calmare la tosse e lenire l’irritazione alla gola. L’infuso si ottiene lasciando macerare un ­cucchiaio di fiori e foglie di malva in acqua fredda durante la notte. In seguito filtrare e bere l’infuso.

Lasciare il polline fuori di casa Durante la stagione dei pollini, è consigliato arieggiare solo brevemente, a meno che non abbiate uno schermo antipolline davanti alle finestre o abbia appena piovuto. Inoltre, non lasciate asciugare il bucato fuori all’aperto e togliete i vestiti prima di entrare in camera da letto. Anche fare la doccia e lavare i capelli prima di andare a letto aiutano a dormire sonni più tranquilli. RIVISTA SANITAS

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ESSERE ATTIVI

La mancanza di movimento porta alla formazione di aderenze Per molto tempo, le fasce sono state ­considerate più o meno superflue. Oggi sappiamo che il tessuto connettivo è uno dei nostri organi sensoriali più importanti e che può essere la causa di dolori. Testo Julie Freudiger

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ltimamente si sente sempre più spesso parlare di rulli e palle miofasciali, come anche di yoga, pilates ed esercizi specifici per massaggiare le fasce muscolari. Ma cosa sono in realtà le fasce? Per molto tempo gli esperti hanno sottovalutato il tessuto biancastro che avvolge come una fitta rete muscoli e organi, e li sostiene. Da qualche anno si sa però che è il nostro organo sensoriale più sensibile, grazie ai milioni di recettori e nervi che lo compongono, ed è essenziale per la percezione del corpo e del dolore. Soprattutto in relazione al mal di schiena diffuso, le fasce hanno suscitato negli ultimi anni grande interesse. Malattia diffusa: mal di schiena Quattro persone su cinque hanno sofferto di mal di schiena almeno una volta nella loro vita, ma in molti casi le cause non erano ernie al disco, usura o muscolatura del tronco debole. «In passato, in caso di mal di schiena, si consigliava semplicemente di rafforzare i muscoli addominali. Ma i dolori persistevano», conferma la scienziata dello sport, istruttrice di yoga e pilates Christina Eggenschwiler, aggiungendo: «Il mal di schiena diffuso è spesso dovuto alle aderenze nella grande fascia toraco-lombare che impediscono ai vari strati di muoversi correttamente.» Aderenze nel tessuto connettivo Le fasce sane sono flessibili e disposte in una struttura a griglia regolare. A causa di lesioni, postura e movimenti sbagliati, la struttura diventa caotica e aggrovigliata. Il tessuto inizia ad aumentare, perde elasticità, aderisce e si

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I dolori più frequenti sono quelli nella parte bassa della schiena o alla nuca, e la metà delle persone colpite ne soffre anche più volte a settimana.


ESSERE ATTIVI

Allenarsi con il rullo miofasciale Nel video vi mostriamo quali esercizi fare per mantenere elastiche le fasce. sanitas.com/fasce

secca. La conseguenza: «Le fasce non funzionano più in modo ottimale e si verificano tensioni sfavorevoli nel tessuto», spiega Eggenschwiler. Poiché la fascia dorsale, in particolare, ha una grande densità di nervi, questo porta al dolore. Inoltre, è possibile che il dolore venga inasprito anche da piccole lacerazioni o ferite verificatesi a causa di un carico errato o unilaterale. I benefici del training miofasciale «Un’attività fisica regolare e varia è la cosa migliore che si possa fare per le proprie fasce», raccomanda la nostra esperta e cita il ricercatore di fasce Robert Schleip: «La mancanza di movimento porta alla formazione di ­aderenze.» Saltellare, dondolare o rimbalzare stimola ­l’elasticità del tessuto connettivo. Le sequenze di movimento fluide, come quelle usate nello yoga, migliorano la mobilità delle fasce. «Ma non deve sempre trattarsi di sport. Anche il movimento nella vita di tutti i giorni aiuta, come per esempio saltare da un muretto con i bambini o anche ­sedersi a terra.» Anche esercizi di stretching lenti hanno un effetto ­positivo sulle fasce, soprattutto in caso di mal di schiena. Massaggiando i propri muscoli con il rullo miofasciale si possono sciogliere tensioni nei tessuti e spremere il liquido interstiziale fuori dalle fasce, che poi si riempiono di nuovo. Questo se si usa il rullo correttamente. Christina Eggenschwiler spiega: «Fare movimenti troppo veloci e tesi è controproducente.» Affinché il massaggio sia efficace bisogna far rotolare il rullo lentamente e in diverse direzioni. Il fattore stress Le fasce reagiscono quindi in modo sensibile, anche allo stress emotivo. La fascia lombare in particolare si contrae fortemente non appena vengono rilasciate determinate sostanze messaggere dello stress. Le persone che sono sotto stress costante per diverse settimane soffrono di tensioni. Il consiglio più importante di Eggenschwiler è perciò: ­«Oltre a un’attività fisica varia, concedetevi anche del relax. Non si può alleviare la tensione creando ulteriore tensione.»

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SANI ED ELINA

La primavera è nell’aria È ora di svegliarsi! Gli animali del bosco iniziano a uscire dal letargo. Sani ed Elina salutano i loro amici. I primi fiori primaverili iniziano a sbocciare. Ma nell’immagine ci sono tre intrusi: quali piante non fanno parte del bosco primaverile svizzero? Riuscite a trovarle? Illustrazione Michael Meister

Concorso Inviate un’e-mail con la soluzione e il vostro indirizzo a redaktion@sanitas.com. Il termine di spedizione è il 10 marzo 2022. Tra tutte le ­risposte inviate estraiamo tre ingressi per famiglie al Bären­land di Arosa (ciascuno per due adulti e due bambini, incluso il viaggio in treno fino alla stazione intermedia), nonché il Wimmelbuch Arosa. I vincitori saranno informati per iscritto. Non si tiene corrispondenza in merito al concorso. Sono escluse le vie legali e il pagamento in contanti.

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L’ASSICURABOLARIO

Medicina alternativa / medicina complementare La medicina alternativa costituisce un’alternativa alla medicina classica. Lavora in modo olistico con i poteri curativi del corpo, ma anche in modo invasivo con medicinali o con apparecchi. La medicina complementare, invece, completa la medicina tradizionale. A differenza della medicina alternativa, non utilizza misure invasive o medicinali, ma punta invece su metodi basati sul corpo e sul movimento, sulla respirazione e sulla conversazione.

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Decisione formale L’assunzione dei costi per una prestazione medica è stata rifiutata? Allora avete il diritto di richiedere una decisione formale dalla vostra cassa malati in cui vi verrà spiegato per iscritto perché è stata rifiutata la richiesta di assunzione dei costi. Contro una decisione formale può essere presentata opposizione. ​

Verifica della copertura

Sanitas contribuisce all’apparecchio ortodontico? Ai mezzi ausiliari per la vista o alle cure dell’osteopata? Potete scoprirlo facilmente. Sul portale per i clienti o nell’app del portale, trovate la pratica Verifica della ­copertura. Inserite il nome della persona assicurata in questione e la prestazione desiderata. Riceverete immediatamente le informazioni ­richieste. sanitas.com/verificacopertura

Prevenzione La prevenzione della salute comprende tutte le misure che impediscono una malattia o una lesione. L’assicurazione base si assume una serie di esami per il riconoscimento precoce di malattie, come gli esami dello sviluppo del bambino, gli esami ginecologici preventivi o diverse vaccinazioni. Le assicurazioni complementari si assumono ulteriori prestazioni, per esempio misure per la disassuefazione da tabacco, contributi all’abbonamento fitness o i check-up.

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