Fixing 2024 nr. 2

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Anno XXXII - n.2 - 1,50 euro

E ditoriale Energetici: l’autonomia dov’è finita?

Mentre il dibattito sull’Unione Europea viene infarcito di “sovranità” anche dove non servirebbe (è un Accordo di Associazione, non un’Adesione), sull’energia non c’è la stessa appassionata difesa della propria autonomia. Eppure la “sovranità energetica” è un tema reale, concreto e perché no, anche aggredibile politicamente anche sui social. Ma nasconde un’insidia purtroppo evidente: le politiche energetiche di un Paese sono di fatto delle scelte e la politica certe scelte fa fatica a farle. Nonostante poi sia costretta a tagliare servizi o aumentare le bollette, privando nello stesso tempo le imprese di risorse e strumenti di competitività che poi, logicamente, andranno a diminuire anche il loro contributo in termini di investimenti, occupazione e fiscalità, alimentando quel circuito negativo per cui di fronte a minori incassi, lo Stato sarà costretto di nuovo a tagliare servizi e aumentare le bollette. Insomma, il contrario di ciò che andrebbe fatto. Il fatto che invece di trattare con la Commissione europea l’accesso al mercato degli energetici con qualche vantaggio per il sistema sammarinese, sia stata trattata la permanenza del monopolio sugli energetici la dice lunga su questo fronte. Ma quello riguarda le tariffe e i servizi, quindi solo una parte della faccenda. E gli investimenti? Dove sono gli impianti pubblici (anche in partnership con i privati) per la produzione di energia, per lo smaltimento dei rifiuti, la captazione e depurazione delle acque? E dove sono gli strumenti per le imprese di investire in tecnologie volte alla riduzione dei consumi e alla sostenibilità? Sono risposte che vanno date. Daniele Bartolucci

Direttore Daniele Bartolucci

Venerdì 19 Gennaio 2024

La soglia degli 11mila pensionati è superata

I Nforma

Sostenibilità 3 corsi sulla “S” di Social

Ben 536 nuovi solo nei primi nove mesi del 2023. Il monito del FMI: “Servirà un’altra riforma”, quella fatta nel 2022 ha solo preso tempo a pag.2

Expo25

“Una vetrina per il Paese e le imprese”

a pag.5

C ultura

Gli effetti dell’ultima riforma si vedranno sicuramente nei bilanci, grazie all’aumento delle aliquote e ai rinnovi contrattuali, ma anche così “servirà una riforma complementare”, ha ammonito il FMI nell’ultimo report diramato su San Marino. Le motivazioni sono le stesse che hanno spinto gli interventi del 2022, enfatizzati ora da un calo impressionante della natalità e dai mancati interventi su Fondiss (la cui riforma si è persa nelle agende dei vari Governi) e sulla governance dei fondi pensione in funzione di una più redditizia e diversificata gestione dei capitali amministrati. Nel frattempo i numeri non sono certo quelli di un sistema sostenibile: per 1 pensionato ci sono solo 2 lavoratori che versano i contributi, e oltre 7.800 di questi sono frontalieri. Bartolucci alle pagg. 6-7

Il Vita Sanctorum è a “casa”

alle pagg.9-11

spazio riservato all’indirizzo


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