Anno XXIX - n.5 - 1,50 euro
Direttore Daniele Bartolucci
Venerdì 12 Febbraio 2021
E ditoriale Prima i consigli del FMI C ovid L’effetto Vaccini, ora Draghi è da copiare
Se riuscirà a salvare l’Italia, salverà anche l’Europa. E’ una frase ricorrente in tutto il continente e non è la prima volta che Mario Draghi si assume questo ruolo. Lo aveva fatto anche quando, a capo della BCE, ricadevano su di lui le sorti dei cosiddetti “PIGS” (Portogallo, Italia, Grecia - soprattutto - e Spagna). Anche allora si trattava di salvare l’eurozona. Al di là di questo, o meglio, sotto a questo, resta comunque l’obiettivo più visibile che è appunto salvare l’Italia, avvitata da anni in un mix di crisi economica e politica che l’ha fatta diventare il “fanalino di coda” in quasi tutte le classifiche che contano. L’essere ultimi accomuna in questo momento Italia e San Marino, purtroppo, ma l’Italia ha Mario Draghi e con lui la garanzia - ammesso e non concesso che formi questo Governissimo di cui si stanno costruendo le fondamenta in queste ore - che si spenderanno i famosi 209 miliardi del Recovery Fund. Non bastassero, Draghi ha lo spessore politico e tecnico per chiedere anche altri soldi a prestito. Sfidiamo chiunque a mettersi contro di lui. Lo hanno già capito tutti, comprese le Borse: quella di Milano viaggia a ritmi positivi da una settimana ormai, trainando tutte le altre. E’ bastato l’invito al Quirinale di Mattarella che il mondo ha tirato un sospiro di sollievo. Manca tutto il resto, ma in pochi giorni la reputazione dell’Italia è stata capovolta di netto. San Marino non ha un Draghi, ma può ribaltare la sua reputazione internazionale se solo facesse le cose che sa già, e da molti anni, di dover fare. Ci vuole un po’ di coraggio, non di follia, per tornare un Paese affidabile, sostenibile e competitivo. Daniele Bartolucci
Poi il piano delle riforme
si tentano altre strade
Partita la visita: occhi puntati su banche, Bilancio, IVA e pensioni ANIS: “Subito dopo, però, il Governo apra tutti i tavoli di lavoro” a pag.2
L avoro
“Dati meno negativi del previsto”
a pag.3
C risi
La visita del Fondo Monetario Internazionale chiude, di fatto, il round di incontri sul piano delle riforme annunciato dal Governo e darà, come sempre, indicazioni più chiare sugli interventi più urgenti, a partire dal sistema bancario, Bilancio dello Stato, pensioni, IVA e accordi con l’Unione Europea. Di fatto, sono le quattro priorità di cui si parla da anni ormai. “Ci aspettiamo quindi che il Governo, subito dopo questo appuntamento”, ha avvertito ANIS nei giorni scorsi all’indomani dell’incontro ufficiale, “apra i tavoli di confronto e inizi le attività, condividendo una agenda di lavori contenente gli interventi prioritari per uscire dalla crisi e dall’immobilismo che caratterizzano da troppo tempo la nostra Repubblica”. Bartolucci alle pagg. 6-7
Novità per i sostegni alle imprese
a pag.9
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