Fixing 2022 nr. 5

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Anno XXX - n.5 - 1,50 euro

E ditoriale UE, nuovi o vecchi dubbi?

Il già abbastanza nebuloso percorso di integrazione al mercato unico europeo che dovrà (o potrà) portare ad un Accordo di Associazione all’Unione Europea ha incrociato in questi giorni una nuova “perturbazione”. La notizia avrebbe dovuto essere la nomina di Maroš Šefčovič come nuovo delegato ai rapporti con San Marino, Monaco e Andorra, in funzione dell’annunciata accelerazione della trattativa. Ma non è questa notizia che ha colorato il dibattito interno a San Marino, bensì il commento, autorevole, del Direttore di Limes Lucio Caracciolo, che ha giudicato l’accordo con l’UE come negativo per San Marino. Questa almeno la sintesi riportata dai media locali. Una sintesi “italocentrica”, che tradurrebbe le indicazioni di Caracciolo come un chiaro messaggio ad affidarsi (totalmente?) all’Italia per la sua collocazione in Europa. Una subalternità migliore - par di capire - di diventare un “pari” degli altri Paesi (Italia compresa). E’ un’opinione che arriva da un accreditato esperto di geopolitica, quindi va presa sul serio. Mettiamo da parte per un attimo tutti i difetti di essere un paese terzo e tutte le opportunità di far parte del mercato unico, e zittiamo tutti gli altri esperti (dal FMI alla stessa diplomazia italiana) che spingono per l’Accordo di Associazione, e proviamo a dare concretezza a tale alternativa. San Marino subordinato all’Italia. Fatelo! Ma fatelo subito allora. Ah, si perderebbe totalmente sovranità? Ah, si dovrebbe comunque sottostare, da sottoposti, ai dettami comunitari a cui l’Italia partecipa? E allora ecco la soluzione: state fermi, restate un paese terzo. Davvero vi piacerebbe così tanto? Daniele Bartolucci

Direttore Daniele Bartolucci

Venerdì 11 Febbraio 2022

Le industrie hanno trainato la ripresa

C ovid

Riparte il turismo vaccinale

Il 2021 nel settore privato si è chiuso con più imprese e più occupati Economia in espansione: indice PMI “positivo” dal III trimestre 2020 a pag.2

D ati

Popolazione presente a quota 35mila

a pag.3

D igital

I numero pre-pandemia non sono ancora stati raggiunti ma la volontà di “fare impresa” sta portando risultati interessanti. Il “+122” imprese operanti a fine 2021 rispetto al 2020 (fonte UPECEDS) sono un segnale da leggere con attenzione: forse il vertice della crisi è stato davvero superato e si sta tornando verso una crescita. Il numero totale delle imprese presenti e operanti in Repubblica, al 31/12/2021, è stato pari a 4.957 unità registrando, rispetto al 31/12/2020 (4.835), un incremento di 122 aziende (+2,5%). I lavoratori dipendenti del settore privato, nell’ultimo anno, sono aumentati di 982 unità (+6,1%). L’aumento più consistente risiede principalmente nel Manifatturiero (+403 lavoratori pari al +6,3%; dal 2020 al 2021 il totale è passato da 6.447 unità a 6.850) . Carli alle pagg. 6-7

Lo SPID si apre ai sammarinesi

a pag.9

spazio riservato all’indirizzo


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