Anno XXV - n.8 - 1,50 euro
Direttore Alessandro Carli
Venerdì 3 Marzo 2017
E ditoriale Spesa corrente, è ora D esign Al lavoro Arca vince sul mercato del lavoro
I timidi e contrastanti, ma comunque positivi segnali di ripresa avvertiti dalle imprese sono la dimostrazione concreta che il sistema economico, seppure con moltissime difficoltà, ha reagito alla crisi. E vuole continuare a farlo. Sono indicatori che il Governo deve ascoltare e deve naturalmente incoraggiare attraverso scelte non più rinviabili. Una serie di azioni che siano allo stesso tempo mirate e tempestive. All’interno di un articolato progetto strategico di sviluppo di medio-lungo periodo – sul quale è necessario che la politica si confronti realmente con le parti sociali – che deve avere come obiettivo quello di realizzare un Paese moderno, efficiente e attrattivo. In questo, un ruolo di estrema importanza lo riveste il mercato del lavoro: occorre ridefinire il sistema del collocamento per fornire risposte adeguate e in tempi rapidi. Un tema, quello del lavoro, che l’Associazione Nazionale Industria San Marino nelle scorse settimane ha già rimarcato in occasione di un primo incontro con una rappresentanza del nuovo Governo. In quell’occasione ANIS ha inoltre ribadito l’importanza anche di una rivisitazione del sistema degli ammortizzatori sociali, che devono essere rimodulati in base alla sostenibilità economica e all’equità sociale: in estrema sintesi, vanno legati alla reale situazione reddituale, con l’auspicata introduzione dell’ISEE. All’interno di un mercato del lavoro più al passo con i tempi e che sia coerente con le scelte che il Paese sta portando avanti (in relazione ai percorsi intrapresi sia con l’Italia che con l’UE), diventa (...) Segue a pag. 2
di centrare l’obiettivo
il contest Febal Lab
Invece che diminuire, è addirittura aumentata negli ultimi tre anni Ridurla eviterebbe sacrifici più grandi e rischiosi finanziamenti esteri a pag.2
S olare
SCM Group nella nuova Emilia 3
a pag.3
C ultura
Crisi di liquidità e finanziamento estero. Un binomio esplosivo per San Marino, che pone tutto il Paese di fronte ad un bivio: tagliare finalmente quei costi che da anni appesantiscono il Bilancio dello Stato o iniettare liquidità, pagandola soprattutto in termini di sovranità. Nel mezzo, tantissime cose. Prima di tutto andrebbe affrontato seriamente il primo aspetto, visto che dopo l’annuncio della spending review non si sono poi concretizzati gli effetti sperati, anzi, la spesa corrente negli ultimi anni è perfino cresciuta, sia in termini di volumi (478 milioni di euro) che di “peso” sulle uscite generali, assestandosi oltre l’86% di tutti i costi sostenuti dallo Stato. Un livello pericoloso che va ridotto: per non tagliare servizi e non svendere il Paese. Bartolucci alle pagg. 6-7
Tra Eugenio Montale e la Torre
alle pag.9-11
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