Anno XXVII - n.9 - 1,50 euro
E ditoriale Le imprese chiedono un futuro
Il mondo delle imprese ha detto “basta”. “Basta” alle indecisioni, “basta” al continuo slittamento delle riforme, “basta” alla mancanza di progetti tesi a rilanciare – in maniera concreta e con una prospettiva che superi l’hic e nunc, il qui e ora - l’economia nazionale. Lo ha fatto di recente il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia che ha chiesto ufficialmente alla politica una serie di “interventi shock” per dare avvio a una nuova stagione di crescita che parta dall’apertura immediata “dei cantieri delle opere già finanziate”. Lo ha fatto, con una vasta eco sui giornali di tutto il Vecchio Continente, BusinessEurope che nei giorni scorsi ha invitato la Commissione europea a intraprendere nuove iniziative volte a sette obiettivi strategici “necessari” per favorire l’operatività e lo sviluppo del mondo delle aziende. Lo ha fatto l’Associazione Nazionale Industria San Marino che, rappresentando il mondo dell’economia del Monte Titano e avendo quindi il polso della situazione, si è fatta portavoce delle istanze delle associate. A partire dalla stagnazione delle riforme che, mutatis mutandis, è esattamente quello di cui parla Vincenzo Boccia: anche nella Repubblica ci sono “cantieri” già aperti e altri già annunciati che però giacciono nei cassetti invece di essere portati a compimento. Ad esempio, i tanti, troppi anni per introdurre un sistema IVA sammarinese (che dovrebbe partire nel 2020) e la riforma delle pensioni che era necessaria fin dall’approvazione dell’ultimo intervento, sono solo alcune delle cartoline che il Titano (...) Segue a pag. 3
Direttore Alessandro Carli
Venerdì 8 Marzo 2019
Pensioni e Spending le prime riforme attese
A NIS
Università e aziende si incontrano
Entro marzo l’accordo sui dipendenti pubblici o via libera ai tagli Nel 2020 l’IVA, prima però serve sbloccare il mercato del lavoro a pag.3
C olSam
“Siamo pronti a competere nei mercati”
a pag.5
I mprese
Quando partirà la stagione delle riforme? A chiederselo non sono solo gli Industriali, ma tutto il Paese. Il Bilancio dello Stato sono ormai noti a tutti e anche il Bollettino statistico inizia a rendicontare i danni provocati dal ritardo con cui si stanno approntando i correttivi strutturali. Ritardo che si somma, va ricordato, a quelli che già erano stati evidenziati negli anni precedenti, imputabili quindi un po’ a tutti i Governi che si sono succeduti negli ultimi anni. Basti pensare al sistema previdenziale, che necessita di una complessiva riforma almeno dal 2011, in pratica da quando è stato disposto l’ultimo intervento, che si è scoperto non risolutivo fin dalle prime battute. O all’IVA e al mercato del lavoro, mai così urgenti per puntare allo sviluppo delle imprese. Bartolucci alle pagg. 6-7
Per DECSA mezzo secolo di sfide vinte
a pag.9
spa zio riserv a t o a ll’ in d irizzo