Anno XXIII - n.10 - 1,50 euro
E ditoriale Erga omnes Un nodo stretto
Si parla di rinnovo dei contratti nazionali dei singoli settori e non si può pensare subito al tema (molto caldo) dell’erga omnes. Dopo la sottoscrizione di quello dei servizi di inizio 2015, a breve partiranno i tavoli per gli altri comparti. Per evitare quello che è accaduto nel 2012 – che deve rimanere un caso isolato in quanto ha “rappresentato una pagina poco dignitosa -, è necessario fare chiarezza. Chiarezza che oggi è un elemento di attrattività sia per le aziende già presenti nel territorio sia per quelle che guardano al Titano come luogo in cui fare impresa. Sul tema della rappresentatività – che dovrebbe essere presente anche nella riforma del mercato del lavoro, – le bocce sono ancora ferme: il governo sembra aver redatto una bozza del provvedimento ma, viste le tempistiche (il rinnovo dei contratti è abbastanza imminente), potrebbe essere messo in campo quando i giochi saranno già fatti. Ergo, il pericolo è che il “chi rappresenta chi” possa essere interpretato con grande (forse troppa) libertà. Sappiamo che il dialogo informale è aperto e tutti desiderano superare il problema del 2012 e condividere nuove regole sulla rappresentanza. ANIS e CSU, si sono confrontate sulla materia hanno sottoscritto un accordo che fissa alcune linee-guida, adottando un metodo democratico, che misura la rappresentatività in base ai numeri reali. Ci sembra del tutto logico che la minoranza non possa decidere per la maggioranza, come riteniamo fondamentale il mantenimento del valore che ha che la rappresentatività: un contratto (...) segue a pag. 4
Direttore Alessandro Carli
Venerdì 13 Marzo 2015
Svizzera, road map per fisco e frontalieri
A NIS
Un piano strategico condiviso
L’Italia ha firmato accordi anche con Monaco e Liechtenstein, che verranno considerati in white list ai fini della Voluntary disclosure a pag.4
L eggi
Plusvalenze: novità ma tempi stretti
a pag.6
D D 5/15
Anche Svizzera, Liechtenstein e Monaco hanno firmato gli Accordi in materia fiscale che porteranno alla caduta del segreto bancario nei confronti dell’Italia, una volta che verranno ratificati ed entreranno in vigore, come noto a San Marino, che ha agito molto prima. I tre Paesi restano quindi in black list, ma, ai fini della ‘Voluntary disclosure’ verranno considerati come se fossero in white list, permettendo ai cittadini italiani di far emergere capitali e redditi ivi detenuti senza ulteriori penali. Come San Marino che, però, non ha ottenuto lo stesso trattamento riservato alla Svizzera sui frontalieri: l’Italia ha infatti concordato una ‘road map’ particolarmente innovativa che privilegia quei lavoratori rispetto a quanti salgono sul Titano. Bartolucci a pag. 5
Incentivi energetici per le case
a pag.7
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