Anno XXIX - n.12 - 1,50 euro
E ditoriale Nell’uovo i vaccini e le chiusure
Se l’Italia piange, nemmeno San Marino festeggerà troppo a Pasqua e Pasquetta. I numeri dei casi positivi, seppur in lievissimo miglioramento a livello generale, non permettono infatti cali di attenzione e nemmeno allentamenti delle restrizioni. Anzi, si discute da giorni di ulteriori “strette” su quelle situazioni considerate ad alto rischio, come ad esempio bar e ristoranti, ma anche saloni parrucchieri ed estetisti. Del resto l’Italia l’ha già fatto da settimane e probabilmente anche di queste differenze si è discusso nell’incontro a Roma tra i due omologhi alla Sanità, Roberto Ciavatta e Roberto Speranza. Sul tavolo c’è sicuramente la collaborazione e i “comuni obiettivi” nel vincere la pandemia, ma anche l’accordo per la fornitura dei vaccini da parte italiana (ancora non rispettato, ndr). E’ chiaro che dall’Italia pretendano garanzie su come viene affrontata la pandemia, anche per non passare da “pataca” diremmo a queste altitudini: San Marino tiene aperto più di noi e gli diamo pure i vaccini per aprire tutto prima? A Roma, insomma, non vogliono fare scivoloni, soprattutto nel momento in cui devono accelerare sul piano vaccinale e calmare i bollenti spiriti degli imprenditori del commercio e del turismo, che sono pronti allo scontro, ormai, estenuati da un inverno e oltre di chiusure forzate. Per questo sperano che dopo la Pasqua avvenga anche la loro “risurrezione”. Ma ci vorrebbe un miracolo. A San Marino, invece, si spera di trovare nell’uovo le dosi di vaccino per immunizzare velocemente la popolazione. Sarebbe un modo per addolcire le probabili restrizioni che dovessero arrivare. Daniele Bartolucci
Direttore Daniele Bartolucci
Venerdì 2 Aprile 2021
Spesa corrente, anzi ormai è “galoppante”
C ovid
Prima dose oltre quota 30%
Preoccupano gli ultimi aumenti: solo il 78% è coperto dalle entrate Poche le risorse per gli investimenti, ma la Spending non c’è ancora a pag.2
R istori
Cambiano requisiti e scadenze
a pag.3
C ultura
Sono quasi 620 i milioni di euro iscritti al Bilancio dello Stato per la spesa corrente, decisamente troppi se confrontati alle entrate correnti (tributarie ed extratributarie), che ad oggi coprono meno dell’80% dei costi fissi della macchina pubblica. L’aumento degli ultimi anni (con il balzo di quasi 100 milioni nel 2020, complice soprattutto l’indebitamento esterno) mette a rischio la sostenibilità del sistema stesso, chiamato, come noto, a garantire non solo il pareggio tanto agognato, ma anche e soprattutto a rispettare gli impegni finanziari con gli investitori internazionali che hanno prestato non solo 490 milioni, ma tanta fiducia a San Marino. Eppure, la tanto attesa Spending Review (la prima relazione è del 2013) tarda ancora ad arrivare. Bartolucci alle pagg. 6-7
I “confini” nelle stampe del 1757
alle pagg.8-11
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