Anno XXIII - n.15 - 1,50 euro
I mprese
Contratto Industria, tempi celeri
Rinnovo del contratto industria, prospettive di crescita del Paese attraverso una pianificazione dettagliata a medio-lungo periodo e le relazioni con il Governo. “Il 22 aprile – spiega il Segretario generale di ANIS Carlo Giorgi – è in programma un importante incontro con tutte le Parti per discutere il rinnovo del contratto Industria. La nostra posizione è quella di riuscire ad arrivare alla firma in tempi celeri. L’Associazione crede fermamente che ci si debbano superare vecchie divergenze: avere due contratti senza definirne l’applicabilità crea confusione. Anche per chi decide di investire a San Marino. La chiarezza è un valore”. Quali sono i punti di contatto? “Già da qualche mese sono stati avviati una serie di incontri e colloqui bilaterali con CSU, USL e OSLA. Tutte le parti sono concordi nel voler stipulare un unico contratto che normi e compatti in maniera unitaria e certa il settore. L’auspicio è che superate le vecchie divergenze, si prosegua con determinazione sul tema delle nuove relazioni industriali. Il rinnovo riguarderà in particolar modo la parte economica, ma anche una serie di aspetti normativi”. Nei dettagli? “Le Parti intendono rimarcare al Governo la necessità urgente di trasformare in Legge alcune precedenti intese, come ad esempio la riduzione delle festività e la questione, assai delicata, della rappresentatività. Temi sui quali, in oltre tre anni, il Governo, nonostante le tante sollecitazioni, non ha fatto nulla”. Dopo l’incontro con il Governo il 9 marzo, ci sono state evoluzioni? “Il mese scorso abbiamo avuto un incontro con il Governo. I propositi erano davvero buoni: siamo (...) Segue a pag. 9
Direttore Alessandro Carli
Venerdì 17 Aprile 2015
Due occupati per ogni pensionato: troppo pochi
B anche
ITA-RSM, informazioni non rifiutabili
Anche il sistema previdenziale subisce la crisi: servono interventi Il rischio è che la riserva tecnica si esaurisca in meno di 20 anni alle pagg.2-3
F inanze
SMaC: unico scontrino per fisco e sconti
a pag.4
I mprese
Il rilancio dell’occupazione a San Marino sta passando dall’essere un obiettivo politico a una necessità del sistema, in particolare di quello previdenziale, la cui sostenibilità – nonostante la riserva tecnica di quasi 400 milioni di euro, oggi si trova a dovere fare i conti con diversi fattori negativi. Primo tra tutti il progressivo deterioramento del rapporto tra il numero di lavoratori attivi e quelli pensionati, con la conseguenza diretta di un’erosione dei fondi pensione stessi e del patrimonio accumulato negli anni. Negli ultimi dieci anni sono triplicati i disoccupati, ma soprattutto si sono persi quasi 2.000 ‘contribuenti’ attivi rispetto ai picchi del 2008-2009: se non interverranno miglioramenti anche l’ingente patrimonio accumulato finora potrebbe esaurirsi in meno di 20 anni. Bartolucci alle pagg. 6-7
Colombini al Salone del Mobile
a pag.5
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