Anno XXIII - n.17 - 1,50 euro
E ditoriale Dov’è finita la carta stampata?
Un’occasione persa. Chiamati a eleggere il consiglio direttivo della Consulta per l’Informazione per farla diventare uno strumento davvero utile e pluralista, ovvero davvero rappresentativo delle diverse realtà giornalistiche sammarinese, la maggior parte dei colleghi giornalisti ha votato per i candidati della televisione di Stato. Certo, il voto è libero e ognuno sceglie i nomi di chi crede possa rappresentarlo al meglio. Ovviamente leggere che 7 membri su nove lavorano per RTV – ente statale di nomina politica – e che la carta stampata è rappresentata solamente da Antonio Fabbri (L’Informazione) e, per gli editori, dalla Gdg srl (quindi Asset Banca e quindi La Tribuna sammarinese), rappresenta una sconfitta per tutti i giornalisti del cartaceo che sin dalle prime indicazioni della Legge 211/2014 si erano opposti a una massiccia presenza politica nell’esercizio, sempre molto delicato, della professione. Politica che già parteciperà all’Autorità Garante per l’Informazione (la legge spiega che sarà composta da 5 membri nominati dal Consiglio Grande e Generale). In un’ottica di pluralismo e di aperto confronto, ci sarebbe piaciuto vedere, all’interno del direttivo della Consulta, perlomeno un rappresentante per ogni testata sammarinese: solo così – mettendo a disposizione dei colleghi le proprie riflessioni, le proprie urgenze e le problematiche riscontrate nelle rispettive redazioni - si sarebbe potuto dare all’organo un ruolo attivo e perfettamente aderente alle molteplici realtà locali. Il tutto mentre 4 maggio al Kursaal si svolgerà la terza edizione del convegno “Libera stampa in libero Stato”. Peccato solo che di rappresentanti della carta stampata, nella Consulta, ce ne siano davvero pochi. Alessandro Carli
Direttore Alessandro Carli
Venerdì 1 Maggio 2015
Un milione di giorni di malattia in 5 anni
S icurezza
Prevenire gli attacchi informatici
Tra il 2010 e il 2014 presentati oltre 120 mila certificati medici: circa uno su dieci è stato controllato tramite visita a domicilio a pag.9
G iustizia
Novità per velocizzare i processi
a pag.10
C ultura
Un milione di giorni ‘persi’ in cinque anni per malattia. Numeri impressionanti se rapportati ad una realtà composta di circa 5.000 aziende e meno di 20mila dipendenti come quella di San Marino, ma comunque, fatte le dovute proporzioni, in linea con i dati italiani. Da notare che, prima dell’avvento delle nuove norme per il calcolo dell’indennità, le malattie di 1 o 2 giorni, hanno riguardato più di un terzo dei certificati. In ogni caso un ‘peso’ per il sistema sammarinese, che per le imprese è significato una riduzione della produttività e per l’Iss un ‘costo’ di oltre 70 milioni di euro. Questo, comunque, a fronte di un sistema di controllo che ha verificato, attraverso visite domiciliari, oltre 11mila lavoratori (oltre alle visite ambulatoriali) su circa 120mila certificati, uno su 10. Bartolucci a pag. 3
La storia in formato francobollo
alle pag.5-8
spazio riservato all’indirizzo