Fixing 2023 nr. 17

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Mancano

Editoriale Interinale e tempo determinato: si riparte

“Il 2023 dovrà essere l’anno delle tre E: Economia, Energia ed Europa”. Così la Presidente ANIS, Neni Rossini, aveva spronato la politica dal palco dell’Assemblea Generale affinché concretizzasse ciò che tutti avevano già appuntato in agenda: economia, intesa come sviluppo e quindi necessariamente supportata dalle riforme e dagli investimenti; energia, con un piano strategico nazionale che portasse San Marino fuori dai rischi di fluttuazione dei mercati energetici a causa della sua totale dipendenza dall’esterno; Europa, quel mercato unico che è il punto di riferimento per le imprese sammarinesi, in cui vogliono però competere alle stesse condizioni degli altri ed è ciò che ANIS chiede venga garantito dall’Accodo di Associazione che si sta negoziando oggi. Temi strettamente collegati tra loro, in verità, perché la crescita economica passa certamente dalla soluzione al tema dell’energia e dell’autoproduzione della stessa (di cui non si sa ancora nulla su quale strada intraprenderà il Paese e nemmeno se la imboccherà, dentro o anche fuori dai suoi confini), ma anche dalla definizione dell’Accordo di Associazione e i benefici che questo passaggio porterà in termini di interscambio, investimenti, nuove imprese e anche nuove opportunità offerte dal mercato del lavoro che diventerà più ampio e libero, al di là di qualche spinta protezionistica che ancora si avverte nel Paese. Lo stesso vale per gli energetici, sia chiaro, così come su tanti altri temi economici che San Marino deve comunque affrontare. E non da oggi e non perché c’è in ballo l’Accordo con l’UE: il 2023 è l’anno in cui fare quelle scelte.

Competitività: mentre l’Italia taglia il cuneo fiscale, si riapre il tavolo della riforma del lavoro per dare al sistema più strumenti di flessibilità

Interinale, tempo determinato e distacchi: sono questi gli interventi “sospesi” a dicembre nell’ambito della riforma del mercato del lavoro e che, come previsto dalla legge, dovranno essere attivati entro il 30 giugno. Previo confronto le parti sociali, che riparte proprio in questi giorni. Temi non più rinviabili perché strumenti di flessibilità che il sistema economico necessita da tempo per restare competitivo sui mercati. Competitività che deve tenere conto anche degli ultimi interventi del Governo Meloni, l’ultimo nella data simbolo del 1° Maggio, caratterizzato dall’ulteriore taglio al cuneo fiscale (ma sul lato contributivo), ma anche da incentivi alle assunzioni e aumento della soglia di fringe benefit a 3mila euro nell’ambito del welfare aziendale.

spazio riservato all’indirizzo alle pagg.9-11 a pag.8 a pag.2 Compie 40 anni il “Liutaio” Rapporto più “digital” con l’utenza C ultura P .A. Alluminio Sammarinese è ISO 14001 I mprese
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Direttore Daniele Bartolucci Venerdì 5 Maggio 2023

Alluminio Sammarinese è certificata ISO 14001

“La gestione del nostro sistema ambientale è sempre stata un punto di valore per Alluminio Sammarinese e la certificazione ISO 140001 appena ottenuta ne è la dimostrazione”, ribadisce con soddisfazione e orgoglio l’Amministratore Delegato Stefano Ceccato, “ma questo non è un punto di arrivo, bensì uno stimolo ulteriore a migliorare ancora e rendere l’azienda ancora più allineata alla nostra visione e quindi più forte e riconoscibile sui mercati internazionali”.

Del resto, quella certificata a marzo da DNV non è la prima ISO che caratterizza Alluminio Sammarinese S.p.A., che ha sempre investito in questo miglioramento continuo, fin dalla fine degli anni ’90, come spiega il Responsabile Sicurezza e Qualità, Mauro Montanari, che insieme a Michele Bacchiocchi ha portato avanti il lavoro sulla 140001: “La prima e storica 9001 ci è stata certificata nel 2000, ma l’inizio del percorso è avvenuto molto prima, almeno nel 1996. Da allora l’abbiamo sempre rinnovata, ma con lo stesso spirito e lo stesso scopo con cui è stata ottenuta all’inizio: mappare i nostri processi per conoscerli sempre più approfonditamente, evidenziando le criticità per risolverle, andando oltre il mero raggiungimento della certificazione, ma ottenendo un ritorno dell’investimento assai maggiore in termini di qualità e miglioramento dell’organizzazione”. Lo stesso spirito con cui un anno fa è iniziato il percorso per ottenere la ISO 14001, supportato dal Dott. Alessandro Alessi e dall’Ing. Pellegrino Verruso di Assoservizi (la società di consulenza e servizi alle imprese di ANIS): “L’impatto ambientale di un’azienda come Alluminio Sammarinese è variegato e complesso, date le tante attività che gestiamo internamente”, spiega quindi Ceccato. “Va detto innanzi tutto che la ISO 14001 è volontaria, ma al tempo stesso impatta su ambiti normati.

Chiaramente le nostre attività erano già svolte nel rispetto delle normative sammarinesi, per cui l’obiettivo di questa certificazione non era la sola conformità alle leggi interne, ma, partendo da quella base, riuscire ad acquisirne gli scopi e sfruttarne appieno gli indirizzi, interrogandoci anche rispetto a quelle esterne all’ordinamento sammarinese, per anticiparne gli effetti.

Questo ci permette di essere sempre all’avanguardia su tematiche che, ripeto, fanno parte della nostra visione aziendale. La situazione di partenza era già buona, quindi, ma abbiamo deciso di rivedere tutto il sistema e le procedure, per individuare quali investimenti si sarebbero resi necessari nell’immediato e per pianificare meglio quelli futuri in funzione

di obiettivi che oggi sono strategici al pari di quelli produttivi. Una riflessione che ha coinvolto tutta la struttura, perché già impegnata nell’ambito del processo di riorganizzazione logistica che ha coinvolto recentemente i diversi siti sul territorio sammarinese. Una riorganizzazione che, essendo concomitante alla certificazione, ha potuto sfruttare anch’essa

tali verifiche e dinamiche virtuose, riportando gli effetti positivi su tutte le nostre attività. Si è trattato di un lavoro di squadra eccezionale e siamo orgogliosi di condividere questo risultato con tutti i nostri collaboratori, perché senza di loro non sarebbe stato realizzabile”.

Formazione e investimenti

Una visione che parte da lontano, ben prima della ISO 9001, quindi, che prevede anche tantissima formazione ed informazione operativa a tutti i livelli: “Si tratta di un’attività fondamentale per la nostra azienda, che nel tempo è stata strutturata al meglio”, spiega Montanari, “a tal punto che nel nuovo percorso di certificazione ISO 14001 abbiamo facilmente trasferito a tutto l’organico i concetti basilari della stessa, riuscendo a trasformarli agilmente in procedure e azioni concrete. L’operazione di coinvolgimento e di formazione è stata veramente importante, ma i risultati sono ottimali: senza questo passaggio avremmo dovuto gestire tantissime procedure esclusivamente tramite controlli e sarebbe stato impossibile, visto che stiamo parlando di circa 220 persone attualmente occupate nei vari stabilimenti a San Marino”.

Dall’altra parte, come detto, gli investimenti: “Nel rivedere procedure, processi e anche attività magari considerate marginali”, spiega Montanari, “abbiamo potuto correggere e migliorare tantissime cose. Per esempio, abbiamo eseguito la completa mappatura dell’impianto fognario, dalle tubature ai singoli tombini; così come abbiamo deciso di cambiare l’impianto di aspirazione e rivedere alcune questioni inerenti l’antincendio”. Lo stesso vale anche a livello tecnologico, aggiunge Ceccato, “dove abbiamo potuto verificare l’efficienza di alcune strumentazioni e valutarne la sostituzione: ed è così che

uno dei forni in attività verrà sostituito con un macchinario più moderno, meno energivoro e dalle prestazioni migliori”. Un cambio che porta l’attenzione direttamente al tema attuale della transizione energetica e alla sostenibilità: “L’ottimizzazione dei consumi energetici è un processo virtuoso sia a livello economico che di impatto ambientale e l’azienda l’ha intrapreso da tempo. Il nostro processo di recupero dell’alluminio nel ciclo produttivo raggiunge il 100% della materia prima lavorata, visto che riutilizziamo tutti

gli scarti”.

“La ISO 14001 ha per noi un valore commerciale relativo”, spiega infine l’Amministratore Delegato di Alluminio Sammarinese, “ma ne ha tanto, tantissimo, a livello di responsabilità sociale. In un territorio così piccolo e delicato come quello della Repubblica di San Marino, le imprese che vi operano devono partecipare attivamente e fattivamente alla sua sostenibilità. E questo vale per l’impatto ambientale, ma anche per quanto riguarda chi vi lavora all’interno, soprattutto a livello di sicurezza”. Un tema a cui l’azienda tiene particolarmente, tanto è vero che sta pianificando la possibilità di certificarsi ISO 45001: “Qualità, Ambiente e Sicurezza sono per noi valori fondamentali, che ci distinguono e ci dovranno distinguere sempre di più nei confronti di dipendenti, clienti, fornitori ed ambito territoriale in cui operiamo”.

Dalla mappatura dei processi alla pianificazione di investimenti in sostenibilità passando per la formazione
di Daniele Bartolucci
L’AD Ceccato: “Strumento di miglioramento continuo, ben oltre le norme”
2 I mprese FIXING - Anno XXXI - n.17 - Venerdì 5 Maggio 2023
“La conferma della nostra visione aziendale su Ambiente e Sicurezza”

Controllo dei movimenti oltre frontiera di rifiuti pericolosi e la loro eliminazione: la Repubblica di San Marino, attraverso il Decreto Consiliare numero 71 del 2023, ha dato “piena ed intera esecuzione alla Convenzione di Basilea”. Rimandando il lettore al testo integrale, scaricabile in formato pdf dal portale del Consiglio Grande e Generale, ci soffermiamo su alcuni articoli a partire dal numero 6, quello dedicato ai “Movimenti oltre frontiera fra le Parti”. Lo Stato di esportazione notifica per scritto, per il tramite dell’autorità competente dello Stato di esportazione, all’autorità competente degli Stati interessati ogni previsto movimento oltre frontiera di rifiuti pericolosi o di altri rifiuti, oppure esige che il produttore o l’esportatore lo faccia. Dette notifiche devono contenere le dichiarazioni e le informazioni specificate nell’allegato V-A, redatte in una lingua che possa essere accettata dallo Stato di importazione. A ciascuno degli Stati interessati sarà inviata una sola notifica. Lo Stato di importazione conferma per scritto a chi ha inviato la notifica di averla ricevuta, e nel contempo consente al movimento con o senza riserva, oppure nega l’autorizzazione a procedere al movimento, oppure chiede un complemento d’informazione. Una copia della risposta definitiva dello Stato di importazione è inviata alle autorità competenti degli Stati interessati che sono Parte. Lo Stato di esportazione autorizza il produttore o l’esportatore ad iniziare il movimento oltre frontiera soltanto dopo aver ricevuto la conferma scritta che:

a) l’autore della notifica ha ricevuto il consenso scritto dello Stato di importazione, e che

b) l’autore della notifica ha ricevuto dallo Stato di importazione la conferma dell’esistenza di un contratto, stipulato fra l’esportatore e l’eliminatore, sulla gestione ecologicamente razionale dei rifiuti in questione. Ciascuno Stato di transito che è Parte conferma immediatamente a chi ha inviato la notifica di averla ricevuta. In seguito, entro un

Rifiuti pericolosi, adesione alla Convezione di Basilea

San Marino ha “accolto” il documento attraverso il Decreto Consiliare numero 71

termine di 60 giorni, può comunicare, mediante una risposta scritta indirizzata a chi ha inviato la notifica, se consente al movimento con o senza riserva, oppure se nega l’autorizzazione a procedere al movimento, oppure se chiede un complemento d’informazione. Lo Stato di esportazione autorizza l’inizio del movimento oltre frontiera soltanto dopo aver ricevuto la conferma scritta dello Stato di transito. Tuttavia, se in qualsiasi momento una Parte decide di non chiedere un consenso preventivo scritto, sia in generale sia in condizioni particolari, per quanto concerne i movimenti oltre frontiera di rifiuti pericolosi o di altri rifiuti, oppure se modifica le sue prescrizioni in merito, essa informa immediatamente le altre Parti della sua decisione conformemente alle disposizioni dell’articolo 13. In quest’ultimo caso, se lo Stato d’esportazione non riceve alcuna risposta entro il termine di 60 giorni a contare dalla ricezione della notifica fatta dallo Stato di transito, può permettere che l’esportazione in questione avvenga attraverso lo Stato di transito. L’Art. 8 invece tratta l’obbligo di reimportare. Se un movimento oltre frontiera di rifiuti pericolosi o di altri rifiuti per il quale gli Stati interessati abbiano dato il consenso con riserva delle disposizioni della presente Convenzione non può essere portato a termine conformemente alle clausole del contratto, lo Stato di esportazione provvede affinché l’esportatore riporti tali rifiuti nello Stato di esportazione, a meno che non sia pos-

sibile prendere altri provvedimenti per eliminare i rifiuti secondo metodi ecologicamente razionali entro un termine di 90 giorni dal momento in cui lo Stato interessato ha informato lo Stato di esportazione e la Segreteria oppure entro un altro termine convenuto fra gli Stati interessati. A tale scopo, la reimportazione di tali rifiuti nello Stato di esportazione non sarà né negata, né ritardata, né impedita dallo Stato di esportazione e da ogni Parte di transito.

L’Art. 12 affronta le “Consultazioni sulle questioni di responsabilità”: le Parti cooperano all’adozione, il più presto possibile, di un protocollo che definisca le procedure appropriate in materia di responsabilità e di indennizzo in caso di danni derivanti da un movimento oltre frontiera di rifiuti pericolosi o di altri rifiuti.

Infine le questioni finanziarie (art. 14). Le Parti convengono di istituire, in funzione delle esigenze particolari delle differenti regioni e sottoregioni, centri regionali o sottoregionali di formazione e di trasferimento di tecnologie per la gestione dei rifiuti pericolosi e di altri rifiuti e per la riduzione della loro produzione. Le Parti decideranno i meccanismi appropriati per il finanziamento volontario. Le Parti considereranno l’istituzione di un fondo rinnovabile per prestare aiuto, a titolo provvisorio, in casi di emergenza al fine di limitare al minimo i danni derivanti da incidenti capitati durante un movimento oltre frontiera o durante l’eliminazione di rifiuti pericolosi e di altri rifiuti.

Rifiuti

Imballaggi per gli alimenti

Maggio, tempo di picnic e di qualche pasto all’aperto con gli amici e con i parenti (meteo permettendo). Come comportarsi con gli imballaggi?

Davvero tutto quello che crediamo sia “corretto” in realtà lo è?

La mia risposta è “spesso ma non sempre”. Con grande frequenza le abitudini che vengono coltivate in casa o negli ambienti di lavoro poi vengono replicate anche durante le “mangiate” che il pittore francese Claude Monet definirebbe “en plein air”. Parto quindi dall’inizio, ovvero dalle abitazioni private o dalle pause-spuntino in azienda, dai luoghi di “partenza” dei modi di fare e agire legati all’alimentare. Uno degli snack più “gettonati” sono di certo i vasetti di yogurt, magari magro: una volta finito, molte persone lavano l’involucro sotto l’acqua. I più “precisini” ci danno anche una “passata” di sapone. Questa è un’attenzione poco virtuosa e ancora meno conveniente per l’ambiente: spesso quel vasetto di plastica, di piccole dimensioni, finisce – quando finisce –direttamente nella pressa degli impianti assieme ad altri rifiuti e finisce per produrre energia, quindi non viene differenziato o rici-

Rubrica a cura di:

clato. E quindi risciacquarlo o lavarlo accuratamente è solo un dispendio di acqua e di sapone (che spesso inquina).

In linea di massima va sempre bene differenziare, ma occorre anche trovare sempre un punto di equilibrio tra recupero, riciclo e spreco.

A livello industriale è più facile determinare se recuperare, riciclare o smaltire: gli imballaggi hanno dimensioni più voluminose e le attività di controllo e verifica –attività che IAM svolge per le aziende del territorio su chiamata – possono essere programmate senza problemi. Mi riferisco, in particolar modo, alle diverse tipologie di “pericolosi” e alle operazioni che richiedono una volta che hanno raggiunto la fine del loro “ciclo vitale”: lavaggio, separazione, eccetera.

Un’altra “pratica” che vedo fare con una certa frequenza è quella di “schiacciare” i rifiuti: bottiglie di plastica soprattutto, ma non solo.

La riduzione volumetrica è sempre un gesto importante perché ridurre i volumi significa “alleggerire” in prima battura i trasporti e quindi, di conseguenza, “alleggerire” anche i costi di smaltimento.

Per i “cartoni” della pizza invece come ci si deve com-

portare? Il tema è molto “ambiguo”: non esiste una normativa ferrea ma ci si deve affidare alla propria sensibilità.

Per me, visto che il cartone è recuperabile, va “recuperato”. Se viene gettato nell’indifferenziata finisce in discarica o nell’inceneritore mentre se viene “ripulito” – e per “ripulito” intendo privato delle croste della pizza, dei pezzi di pomodoro e mozzarella (e degli altri condimenti) – può essere recuperato.

Qualche macchia “rossa” non inficia il recupero: pensate solo che per “recuperare” la cellulosa delle riviste cartacee – riviste che devono essere rigorosamente “sbiancate” – il processo è più impegnativo e faticoso.

Finisco con il tetrapak, un poliaccoppiato. Ci sono aziende che lo lavorano e altre no, nel dubbio comunque è sempre meglio metterlo nella carta.

ci si
Come
deve comportare G estione
Dai “movimenti oltre frontiera” sino alla “consulta sulle questioni legate alla responsabilità”
4 A mbiente FIXING - Anno XXXI - n.17 - Venerdì 5 Maggio 2023

Economia

e mercati: il commento di maggio di Denis Manzi, CFA, CIPM

La calma piatta prima della tempesta?

All’orizzonte si staglia una fase economica abbastanza complicata

Il grado di efficienza dei mercati finanziari misura quali tipi di informazioni sono incorporate nei prezzi di un’attività finanziaria. Semplificando, si ha efficienza in forma debole quando l’unica fonte informativa ai fini della valutazione dell’attività è rappresentata dalla serie storica dei prezzi passati, in forma semi forte quando i prezzi riflettono tutte le informazioni disponibili pubblicamente, in forma forte quando i prezzi riflettono tutte le informazioni rilevanti ai fini della valutazione dell’attività finanziaria, pertanto anche quelle confidenziali. Nel corso degli anni, in larga parte grazie allo sviluppo tecnologico che ha facilitato non poco l’accesso ai mercati finanziari riducendone anche i costi, il grado di efficienza dei mercati finanziari è sicuramente aumentato. Tuttavia, è indubbio come vi siano ancora delle sacche di forte inefficienza e di tanto in tanto è possibile apprezzarne gli effetti. Un esempio abbastanza lampante ce lo regala al momento la probabilità di insolvenza prezzata dai Credit Default Swaps (CDS) sugli USA. I CDS sono strumenti assimilabili a delle polizze assicurative, che vengono acquistati dall’investitore che vuole essere protetto qualora si dovesse verificare, in un determinato lasso di tempo, l’insolvenza del soggetto sottostante al contratto di CDS. L’investitore (l’assicurato) paga pertanto al venditore del contratto (l’assicuratore) un premio costante per tutta la vita del contratto (ad esempio 10 euro ogni 6 mesi per essere coperto su un valore nozionale del contratto di 1.000 euro) e se sino alla scadenza dello stesso il soggetto sottostante non finirà insolvente, il contratto scadrà senza dare corso a un rimborso, ma se durante la vita del contratto il soggetto sottostante dovesse risultare insolvente, l’investitore avrebbe diritto a ricevere il valore nozionale del contratto (1.000 euro nel caso di esempio). Appare ovvio che il premio che il venditore del contratto chiederà all’investitore per essere assi-

curato dovrebbe essere tanto maggiore quanto maggiore è la probabilità di insolvenza del soggetto sottostante al contratto e quindi mercati efficienti dovrebbero aggiustare in tal senso il prezzo di questa polizza assicurativa. Ora, se facessimo un sondaggio su una base molto ampia di intervistati, credo che la quasi totalità assegnerebbe una probabilità di insolvenza superiore per lo stato sovrano Italia rispetto allo stato sovrano USA mentre invece, guardando i valori dei CDS con scadenza un anno, il mercato sta assegnando nell’ultimo periodo una probabilità di insolvenza nettamente superiore agli USA (grafico CDS). La ragione di questa apparente assurdità va ovviamente ricercata nel fatto che l’America ha superato il tetto massimo di indebitamento federale, che dovrà essere modificato dal Congresso e, vista la maggioranza congressuale Repubblicana con Presidente un Democratico, si assisterà probabilmente a uno

Tabella performance

una contrazione appare in risalita, prevalentemente a causa di un possibile peggioramento delle condizioni del credito, situazione esacerbata da un lato dall’aumento dei tassi di interesse e dall’altra dalla conformazione invertita delle curve dei tassi (che comprime i margini degli istituti bancari che raccolgono generalmente a breve ed impiegano a lungo) e dalle difficoltà sulle banche regionali americane. In tal senso, risulta esemplificativo il peggioramento registrato dai sondaggi condotti dalla BCE presso il mondo bancario relativamente alle condizioni di accesso ai finanziamenti per le imprese. Negativo, infine, anche il contributo della componente di offerta monetaria con l’aggregato M2 (che include le componenti più liquide come il cash, i depositi a vista, i depositi a termine di piccolo taglio e le disponibilità detenute in fondi monetari) in continuo calo negli USA.

scontro politico che potrebbe anche causare qualche ritardo nell’innalzamento del tetto, anche se un’insolvenza americana (solamente tecnica) sembra remota. Resta il fatto che il mercato è “sovrano” e pertanto chi volesse assicurarsi da un’insolvenza USA dovrebbe pagare ora un 1,6% circa all’anno, mentre chi volesse farlo sull’Italia pagherebbe appena lo 0,37% circa. Questa divergenza è destinata a rientrare, ma ancora una volta vi è stata la riprova di come i mercati finanziari possano risultare di difficile interpretazione.

I mercati finanziari

L’inizio del secondo trimestre dell’anno, dopo che l’ultimo mese del primo quarto era stato caratterizzato da molteplici crisi bancarie, si è rivelato sonnolento. L’assenza delle decisioni delle principali banche centrali unita a un mese che ha incluso diverse festività e a una generale resilienza dei dati macroeconomici e degli utili aziendali riportati per il I° tri-

mestre, ha fatto sì che i mercati finanziari siano risultati piuttosto calmi, come evidenziato dai livelli di volatilità impliciti che sono scesi sia sull’asset class azionaria sia su quella obbligazionaria. In tale contesto, le performance registrate dalle principali classi di investimento hanno mostrato una certa eterogeneità, con positività sui mercati azionari dei paesi sviluppati (guidati dalle ottime performance del tecnologico) e sui mercati obbligazionari, mentre negatività sui mercati azionari dei paesi emergenti. È proseguita la fase negativa del dollaro, che si è indebolito rispetto all’Euro sulla scia di aspettative di rialzi dei tassi che in Europa dovrebbero proseguire più a lungo rispetto all’America.

L’economia globale

La crescita economica sta continuando a mostrare segnali di tenuta grazie ai consumi di beni fisici da parte dei privati. Tuttavia, la probabilità di assistere nei prossimi trimestri a

Gli eventi da monitorare I primi di maggio torneranno in cattedra le banche centrali. Sono infatti attese le decisioni di politica monetaria di BCE e FED, con la prima che potrebbe alzare ulteriormente i tassi di 25-50 punti base e la seconda 25 punti base. L’attesa è sulle dichiarazioni dei banchieri centrali che teoricamente dovrebbero segnalare un periodo di pausa nella fase di stretta monetaria, volta a capire bene quali sono stati e quali potrebbero essere gli effetti sull’economia della recente crisi del settore bancario.

La gestione dei portafogli Maggio è statisticamente ostico per i mercati finanziari in quanto inizia il periodo dell’anno (maggio-ottobre) che storicamente offre performance peggiori rispetto a novembre-aprile. Non sempre ciò accade ma la sensazione è che le probabilità di assistere a un aumento di volatilità e negatività nel prossimo periodo sia superiore al 50%. Le ragioni: in primis vi è il fatto che appare probabile una contrazione del credito all’economia re-

ale che però ancora i mercati non sembrano scontare pienamente e in secundis i livelli di volatilità implicita, statisticamente mean-reverting, ci appaiono troppo contenuti rispetto al contesto generale sulla componente azionaria. Inoltre, da non sottovalutare, l’ampiezza del mercato, intesa come la componente che ha guidato i corsi dei mercati nell’ultimo periodo, è a livelli molto contenuti, solitamente un segnale non proprio positivo. Rimane il fatto che ciò che ancora manca è un trigger negativo, in sostanza l’evento o “la scusante” affinché il mercato scenda e pertanto – ma questo vale sempre – non è mai opportuno mantenere portafogli allocati sulle diverse classi di investimento in maniera troppo sbilanciata rispetto ai pesi stabiliti in sede di asset allocation strategica, con quest’ultima che deve appunto rappresentare la stella polare per qualsiasi portafoglio, contribuendo statisticamente per oltre il 90% ai risultati nel medio-lungo periodo.

In dettaglio si consiglia di:

1 - Mantenere la componente azionaria di portafoglio poco sotto al peso stabilito in sede di asset allocation strategica;

2 - Portare l’esposizione all’obbligazionario con rischio di credito leggermente sotto al peso stabilito in sede di asset allocation strategica;

3 - Mantenere l’esposizione all’obbligazionario privo di rischio di credito leggermente sopra al peso stabilito in sede di asset allocation strategica;

4 - Creare un cuscinetto di liquidità, magari da parcheggiare in strumenti monetari a brevissimo termine, da sfruttare qualora le condizioni di mercato dovessero divenire maggiormente attraenti.

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Asset Class Performance % aprile in valuta locale Performance % 2023 valuta locale Azionario Americano 1,46% 8,59% Azionario Europeo 1,03% 14,91% Azionario Mercati Emergenti -1,34% 2,16% Obbligazionario Investment Grade Americano 0,61% 3,59% Obbligazionario Investment Grade Europeo 0,13% 2,22% Obbligazionario globale High Yield 0,64% 3,80% Obbligazionari mercati emergenti aggregato 0,39% 2,55% ElaborazioneBSMsudatibloomberg.Pricereturnperindiciazionari,totalreturnperindiciobbligazionari
Grafico CDS: andamento costo di protezione per USA (verde) e per Italia (blu) in punti base su una scadenza di 1 anno. Fonte: elab. BSM su dati Bloomberg al 27/04/2023
5 F inanza FIXING - Anno XXXI - n.17 - Venerdì 5 Maggio 2023

Marzo 2023 su marzo 2022: cresce ancora

Elaborazionegrafica:SanMarinoFixing.Fonte:UPECEDS

Continua a crescere l’economia del Monte Titano: sono dati più che confortanti quelli pubblicati dall’Ufficio Informatica, Tecnologia, Dati e Statistica riferiti al primo trimestre 2023. L’ultimo “cruscotto” difatti racconta di 64 aziende in più rispetto alla fine di marzo del 2022 con le forze di lavoro complessive che hanno toccato le 23.856 unità (+664) e con i lavoratori dipendenti del settore privato che nell’ultimo anno sono aumentati di oltre i 4% (+702).

Le imprese Il totale delle imprese presenti e operanti in Repubblica, al 31 marzo 2023, è pari a 5.130 unità registrando, rispetto al 31 marzo 2022, un incremento di 64 aziende (+1,3%). I settori che hanno visto aumentare il numero di imprese sono: “Servizi di Informazione e Comunicazione” (+21 unità pari al +10,4%), “Attività Professionali, Scientifiche e Tecniche” (+36 unità pari al +3,6%), “Attività Finanziarie e Assicurative” (+9 unità pari al +11,1%) e “Attività Immobiliari” (+13 unità paro al +4,5%). Una diminuzione del numero di operatori economici si è invece registrata nei settori: “Attività Manifatturiere” (-17 unità pari al -3,4%), “Costruzioni” (-12 unità pari al -3,1%) e “Altre Attività di Servizi” (-7 unità pari al -1,3%). A marzo 2023 la

forma giuridica più diffusa è quella societaria con 2.970 unità (+89 unità rispetto allo scorso anno), seguita dalle attività libero professionali con 739 unità. Le imprese individuali sono 832, 60 in meno rispetto al mese di marzo 2022, con saldi negativi per ogni tipologia di impresa individuale.

L’occupazione Al 31 marzo 2023 le forze di lavoro complessive sono pari a 23.856 unità, rispetto al 31 marzo 2022 si registra un incremento di 664 unità (+2,9%). I lavoratori dipendenti del settore privato sono 17.795 e insieme a quelli impiegati nel settore pubblico rappresentano l’90,7% della forza lavoro. Le altre componenti della forza lavoro sono rappresentate da 1.555 lavoratori indipendenti (6,5% della forza lavoro) e 664 disoccupati totali (2,8%), di cui 363 sono disoccupati in senso stretto. I lavoratori dipendenti del settore privato nell’ultimo anno sono aumentati di 702 unità (+4,1%), di cui: “Commercio all’Ingrosso e al Dettaglio; Riparazione di Autoveicoli e Motocicli” (+142 lavoratori pari al +4,9%), “Attività manifatturiere” (+196 lavoratori pari al +2,8%), “Servizi di Informazione e Comunicazione” (+92 lavoratori pari al +10%) e “Attività Professionali, Scientifiche e Tecniche” (+59 unità lavoratori pari al +6%). Nel

Settore Pubblico Allargato i lavoratori sono 3.842, con un aumento di 135 unità nell’ultimo anno, pari al +3,6%. Negli ultimi dodici mesi il numero di frontalieri è aumentato dell’9,3% (+627 unità), raggiungendo il numero di 7.349 lavoratori, pari al 34% del totale dei lavoratori dipendenti. Nella ripartizione per qualifica, i frontalieri sono principalmente “Operai” (56,5%) e “Impiegati” (41,4%), mentre solo l’1,9% rientra tra i dirigenti. Al 31 marzo 2023 i disoccupati totali sono 664, nell’ultimo anno sono diminuiti di 131 unità, di cui -11 maschi e -120 femmine. I disoccupati in senso stretto, ovvero coloro che si rendono immediatamente disponibili ad entrare nel mondo del lavoro, sono 363, 134 in meno rispetto al 2022, pari al -27%. Tra di essi, il titolo di studio prevalente è il diploma di maturità (32,2% del totale) e il 19,8% ha un’età compresa tra i 25 e i 29 anni. I disoccupati in senso stretto sono in prevalenza femmine (61%) e nell’ultimo anno sono diminuite di 122 unità pari al -36%, i maschi nell’ultimo anno sono diminuiti di -12 unità pari al -8%.

Cassa Integrazione La cassa integrazione guadagni liquidata nel 2022 ammonta a € 2.296.147, con un totale di 363 aziende che ne hanno fatto ricorso. Nello stesso periodo del 2021 la cassa integrazione ammontava a € 4.092.573 e le aziende coinvolte erano 819. Relativamente alle cause si rileva che l’importo liquidato per “Situazioni temporanee di mercato” ammonta a € 1.574.452. L’Indennità Economica Speciale liquidata nel primo trimestre 2023 è € 555.211, nello stesso periodo del 2022 ammontava a € 485.516.

Alessandro Carli

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Interinale, lavoro a tempo determinato e distacchi: sono questi gli interventi “sospesi” a dicembre nell’ambito della riforma del mercato del lavoro e che, come previsto dalla legge approvata, dovranno essere attivati entro il 30 giugno. Previo confronto le parti sociali, che riparte proprio in questi giorni. Temi non più rinviabili, al di là della scadenza normativa, perché strumenti di flessibilità che il sistema economico necessita da tempo per restare competitivo sui mercati. Competitività che deve tenere conto anche degli ultimi interventi sul lavoro apportati dal Governo Meloni, l’ultimo nella data simbolo del 1° Maggio, caratterizzato dall’ulteriore taglio al cuneo fiscale, ma anche da incentivi alle assunzioni e aumento della soglia di fringe benefit a 3mila euro nell’ambito del welfare aziendale.

Riparte il confronto “tripartito”

La riforma del mercato del lavoro ha già superato diverse “tappe” del percorso programmato, ma l’ultima, quella di dicembre, è stata completata solo in parte. Diversi interventi – anche per non alimentare il clima di protesta che ha portato a novembre allo sciopero generale –sono stati posticipati al 30 giugno. “Mi aspetto un contributo costruttivo, che consenta di raggiungere quella

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FIXING - Anno XXII - n.22 - Venerdì 6 Giugno 2014

FIXING - Anno XXXI - - Venerdì Maggio

Le imprese richiedono questi strumenti di Interinale, tempo

Gli interventi della riforma del mercato del tra Governo, categorie economiche e sindacati:

condivisione globale oggi sospesa, ma solo rinviata nel tempo”, aveva annunciato il Segretario Teodoro Lonfernini. Interventi a cui si dovranno aggiungere anche due ulteriori tappe della riforma: un nuovo Ufficio del Lavoro e delle Politiche Attive e una nuova struttura del Centro di Formazione Professionale.

Contratto a tempo determinato

L’art. 17 della Legge 9 dicembre 2022 n.164 che avrebbe dovuto disciplinare il “Contratto di lavoro a tempo determinato” è uno dei temi sospesi. “Le modalità e i limiti del contratto a tempo determinato, il diritto di precedenza e le condizioni ostative per l’avvio di nuovi lavoratori subordinati sono definite da apposito decreto delegato da emettersi entro il 30 giugno 2023”, si legge nel testo. “Il contenuto del decreto delegato […] sarà definito previo

confronto con le organizzazioni datoriali e sindacali [...] avente l’obiettivo di trovare un accordo sociale tripartito in considerazione della materia. L’accordo dovrà prevedere la volontà di contenere, ove possibile, l’utilizzo di tale tipologia di rapporto di lavoro, favorendo la stabilizzazione dello stesso”.

il numero delle imprese e l’occupazione totale
Imprese e Lavoro Marzo 2022 Marzo 2023 Forza lavoro totale 23.192 23.856 Imprese 5.066 5.130 - di cui: manifatturiere 503 486 Dipendenti manifattura 6.924 7.120 Frontalieri 6.724 7.349 Settore pubblico 3.707 3.842
Upeceds
6 L avoro

tempo determinato e distacchi

Distacchi “armonizzati” con le norme europee L’altro grande tema sospeso è quello dei distacchi. Anche questo tema (art. 24) è rimandato a un decreto delegato entro il 30 giugno con le stesse modalità operative, ma con una differenza sostanziale: “L’accordo dovrà prevedere la volontà di armonizzare tale strumento con le norme europee e con le norme generali del mercato del lavoro”.

Meloni su cuneo fiscale e fringe benefit

Reddito di Cittadinanza (sostituito dall’Assegno di inclusione e sostenuto dal nuovo Strumento di attivazione destinato agli “occupabili” per rimborsare la frequenza ai corsi di formazione o ri-

qualificazione professionale), viene ripristinato il tetto di 3mila euro per i fringe benefit per la platea dei dipendenti con figli. Cosa significa? Che sono esentasse fino a 3mila euro tutte le somme

erogate come fringe benefit, ma anche quelle erogate o rimborsate per il pagamento delle utenze domestiche del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale. Un intervento che alimenta la crescita e l’utilizzo dei sistemi di welfare aziendale, che a San Marino non è ancora normato e di cui si inizia a discutere solo ora. Per le imprese, inoltre, viene allentata la stretta sui contratti a termine operata dal cosiddetto decreto Dignità del Governo Conte, introducendo nuove causali, alle quali occorre far riferimento in caso di proroga o rinnovo dopo i primi 12 mesi di durata. Ma soprattutto il Governo Melo-

ni ha messo mano anche al decreto Trasparenza del Governo Draghi. Inoltre, in tema di lavoro, previsti anche nuovi incentivi per chi assume i percettori dell’Assegno di inclusione (esonero contributivo del 100%, fino cioè a 8mila euro l’anno, per 12 mesi. L’esonero sale a 24 mesi in caso di trasformazione di un contratto a termine) e per i “Neet”, ovvero gli under 30 che non lavorano e non sono inseriti in corsi di studi o di formazione, registrati al programma “Iniziativa Occupazione Giovani” (pari al 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali per 12 mesi).

Interinale: uno dei “tabù” del passato La “Prestazione di lavoro temporaneo”, conosciuta come interinale, è invece uno dei tabù del sistema sammarinese, radicato nel passato insieme ad altre norme forse inizialmente protezionistiche, ma poi rivelatesi più ideologiche che altro, visto che in tutti i Paesi in cui è stato adottato tale strumento non si sono verificati gli effetti negativi di cui si parla – sempre meno, con una disoccupazione azzerata – ancora a San Marino.

Di contro, è uno strumento di flessibilità importante in molti settori, di cui le imprese sammarinesi avrebbero bisogno, al di là del fatto che per competere sui mercati devono avere almeno gli stessi strumenti dei loro competitor. Anche in questo caso sarà un decreto delegato concordato con le parti datoriali e sindacali da emettersi entro il 30 giugno a definire “le misure per le imprese di somministrazione, le modalità e i limiti del rapporto di lavoro temporaneo e le condizioni ostative per l’utilizzo di tale strumento”.

Ma più che in altri casi, tale “accordo dovrà prevedere la volontà di armonizzare tale strumento con le norme generali del mercato del lavoro, rafforzando però le limitazioni, al fine di renderlo uno strumento di flessibilità da utilizzare esclusivamente per reali picchi di lavoro e favorendo la stabilizzazione dei lavoratori”.

Mentre a San Marino riparte in confronto sull’introduzione e la revisione di strumenti che altri Paesi hanno acquisito da anni, il “pacchetto lavoro” approvato dal Consiglio dei Ministri nella data simbolica del 1° Maggio riporta in auge il confronto tra ciò che avviene dentro o fuori dai confini dell’antica Repubblica. Il primo punto del pacchetto è un robusto taglio del cuneo fiscale-contributivo di 4 punti a vantaggio dei lavoratori. Pur essendo per ora solo una tantum, è pur vero che tale beneficio va ad aggiungersi all’attuale taglio di 3 punti per le retribuzioni fino a 25mila euro portando lo “sconto” in totale a 7 punti (6 punti invece per la fascia di retribuzioni compresa tra 25mila e 35mila euro). Si stimano quindi 96 euro al mese di “vantaggio” per un lavoratore con 25mila euro di retribuzione e di 99 euro al mese per quanti hanno 35mila euro di retribuzione. Il confronto, dicevamo: con l’entrata in vigore della riforma pensionistica, San Marino va nella direzione opposta, visto che ha aumentato il carico contributivo dello 0,5% (3,5% totale nei sette anni tra primo e secondo pilastro).

Ma non c’è solo il taglio al cuneo contributivo nel “pacchetto” voluto dalla premier Giorgia Meloni, che va sicuramente in favore dei lavoratori, ma anche delle imprese (a cui guarda espressamente la riforma fiscale, con notevoli semplificazioni e vantaggi economici, così almeno è stato promesso). Se è vero che viene avviata la riforma del

di flessibilità per restare competitive. Intanto l’Italia taglia ancora il cuneo fiscale
7 L avoro FIXING - Anno XXXI - n.17 - Venerdì 5 Maggio 2023
del lavoro, sospesi nella legge di dicembre, tornano al centro del confronto sindacati: dovranno essere normati con decreto delegato entro il 30 giugno

Digitalizzazione e semplificazione: sono questi i due binari su cui si muove il nuovo “Testo Unico Innovativo delle Disposizioni in materia di comunicazione telematica con l’Amministrazione e di accesso ai servizi in linea dell’Amministrazione”, approvato in Consiglio Grande e Generale nelle scorse settimane e destinato a cambiare il rapporto tra utenti e Pubblica Amministrazione. “Oltre a fare chiarezza e ordine rispetto ai tanti e diversi interventi legislativi che nel tempo si erano stratificati”, spiega il Segretario agli Affari Interni, Elena Tonnini, “la grande novità è rappresentata dalle nuove interazioni possibili, perché oltre alla parte informativa che già tutti gli utenti hanno potuto utilizzare, viene disciplinata anche la presentazione di istanze e documenti tramite il Portale della Pubblica Amministrazione”.

Istanze e documenti in via telematica Una novità resa possibile dall’implementazione, in collaborazione con la Direzione Generale Funzione Pubblica, del Progetto San Marino Card, “in quanto”, spiega il Segretario Tonnini, “la SMaC diventa lo strumento di autenticazione rafforzata per l’utilizzo dei servizi in linea del Portale medesimo, mediante l’utilizzo di un secon-

Sempre più “digital” il dialogo con la Pubblica Amministrazione

Attivata l’autenticazione rafforzata tramite SMaC per produrre istanze e documenti

cifica il Segretario di Stato, “con piena validità giuridica ed efficacia probatoria”.

do fattore di autenticazione costituito da un codice OTP ricevuto attraverso il servizio SMS sull’utenza telefonica associata al richiedente l’accesso”. Va detto che l’associazione tra l’utenza e la persona fisica è già avvenuta all’atto del rilascio delle nuove SMaC Card nei mesi scorsi. “Una volta conclusa l’autenticazio-

ne rafforzata, la persona fisica titolare della SMaC potrà utilizzare i moduli ed i formulari elettronici disponibili tramite le funzioni dei servizi in linea contenuti nel Portale, quale mezzo di presentazione in via telematica di istanze, domande, dichiarazioni e, in generale, documenti all’Amministrazione, e questo”, spe-

Le procedure già attivate Tali servizi andranno a implementare le procedure informatiche attivate negli ultimi anni sia con riferimento a servizi rivolti a non operatori economici che ad operatori economici, ovvero: Servizi al Cittadino; Gestione Contributi Diritti allo Studio- ECOS; Fascicolo Sanitario ISS; Gestione Pratiche per Colf e Assistenti Anziani- OPEC; Iscrizione Centri Estivi – SICEWEB; Registro Elettronico Delle Scuole SammarinesiSPAGGIARI; Servizi per le Imprese; Avvio e Gestione Attività Economiche e Deposito Bilanci Xbrl - OPEC; Conto Fiscale e Fattura Elettronica - TRIBWEB; Repertorio Elettronico – REPE; Applicativi con Servizi Differenziati a seconda dell’utenza, professionale o meno; Gestione Posizioni Assicurative e Pensioni – ARPA; Prenotazioni on line per accesso agli Uffici - BOOK PA; Gestione Contributi –CONTRISS; Calcolo e pagamento Imposta Patrimoniale Straordinaria – IPS; Servizi per il Lavoro – LABOR; Pagamento Tassa Circolazione, Rilascio Foglio Rosa, Visure –MOTO; Consultazione del Registro Pubblico delle Persone Giuridiche – REGSOC; Servizi Catastali - IGR 1/ GRAF/GRAT; Catasto Rifiuti – UOGA; Servizi Relativi all’attestazione della Prestazione Energetica in Classe “G” Portale SMaC; Pagamento Tributi; Pagamento sanzioni pecuniarie del Corpi di Polizia; Pagamenti Servizi Ufficio del Registro e Conservatoria – RIPOWEB. “Oltre questi programmi applicativi”, spiega il Segretario agli Affari Interni, “l’utilizzo del SERCServizio Elettronico di Recapito Certificato consente a tutti i cittadini e residenti di comunicare con l’Amministrazione, in ogni settore, con piena efficacia giuridica mentre gli operatori economici che intendano dotarsi di firma elettronica - essendo gli

stessi già obbligati a munirsi di domicilio digitale - possono già, parimenti, comunicare con tutti gli uffici e servizi pubblici tramite modalità telematica”.

Edilizia, novità

“digitali” in arrivo Tra le altre novità che avranno un impatto importante in termini di semplificazione e velocità, ci sono anche le norme dettate del Capitolo IV del Decreto Delegato, che, spiega il Segretario Tonnini, “hanno ad oggetto la presentazione di istanze e documenti negli ambiti edilizio, strutturale, della prevenzione incendi, dell’efficientamento energetico e delle energie rinnovabili, ambientale, agricolo ed urbanistico. Tali nuove norme sono funzionali a predefinire il quadro giuridico e le disposizioni procedurali del nuovo sistema GEDI - attualmente in fase di implementazioneattraverso il quale verranno acquisiti e gestiti, con modalità elettronica, i documenti amministrativi relativi a procedimenti ed attività delle Unità Organizzative ed organi operanti nei summenzionati settori. La Sezione I del Capo IV regola, inoltre, la presentazione in formato elettronico delle pratiche catastali mediante i programmi applicativi GRAT e GRAF”.

Semplificazione, ma anche nuove competenze “Il valore del Testo Unico va comunque al di là delle norme e delle innovazioni introdotte”, commenta infine il Segretario agli Affari Interni, Elena Tonnini. “In primo luogo, era un’operazione necessaria di fronte alla stratificazione di diverse norme che nel tempo hanno investito questi ambiti. Ora il livello di comprensione e di chiarezza è evidente e questo è stato possibile realizzarlo anche grazie al lavoro svolto dalla Sezione Studi Legislativi, la quale, essendo protagonista della riorganizzazione complessiva in atto nella PA, è diventata strategica e fondamentale per velocizzare anche la trasformazione delle

intenzioni del Legislatore in azioni e norme concrete. Ma c’è anche un altro effetto di questo Testo Unico che è ben allineato a tale riorganizzazione e alle direttrici su cui si sta sviluppando, perché se è chiara la direzione intrapresa verso la digitalizzazione dei servizi e anche del rapporto stesso tra Amministrazione e utenti, questo non può non coinvolgere anche chi opera all’interno degli Uffici pubblici. Sono diversi, infatti, i corsi di formazione attivati in questo senso e altri ne verranno predisposti, mentre in parallelo si proseguirà con l’acquisizione di nuove competenze tecniche e informatiche, seguendo il Fabbisogno e aggiornandone le necessità laddove emergessero. Si tratta di un processo complesso, ma pianificato e portato avanti nella massima trasparenza, come dimostrano anche i dati dei concorsi pubblici dell’ultimo quadriennio, in cui sono state espletate le procedure relative a 41 concorsi, che hanno visto iscritti 1258 partecipanti in totale. È un dato importante che conforta l’Amministrazione e la Segreteria di Stato in ordine alla bontà del percorso intrapreso negli ultimi anni per il reclutamento del personale pubblico. I numeri della partecipazione raccontano una realtà in cui lo strumento del concorso è apprezzato dai sammarinesi ed è funzionale ad un percorso di crescita dell’Amministrazione e di avvicendamento generazionale nei ranghi del pubblico impiego, secondo criteri di pari opportunità e di merito. La garanzia del principio contenuto nella nostra Dichiarazione dei Diritti secondo il quale tutti i cittadini hanno diritto di accesso ai pubblici uffici può, inoltre, essere realmente attuata solo mediante lo strumento del concorso pubblico che consente a tutti i cittadini e residenti – e non solo a quelli iscritti alle liste pubbliche di avviamento al lavoro - di concorrere per conseguire posizioni di lavoro alle dipendenze dell’Amministrazione”.

di Daniele
Bartolucci Tonnini (Interni): “Il Testo Unico si muove sul binario della semplificazione e innovazione”
8 FIXING - Anno XXXI - n.17 - Venerdì 5 Maggio 2023 D igitalizzazione

A Marino Capicchioni, “il liutaio”

Nel 1983, esattamente 40 anni fa, la Repubblica di San Marino ha inaugurato il monumento che la scultrice Marina Busignani Reffi ha dedicato a Marino Capicchioni per celebrarne la grandezza. L’opera, che si trova al museo all’aperto, precisamente nei giardini del Teatro Turismo e che si intitola “A M. Capicchioni liutaio”, è un omaggio all’arte del Maestro. Ad aiutarci a “recuperare” la sua vita e la sua abilità con il legno, il portale www.capicchioni.com. Marino Capicchioni nacque a Santa Mustiola nella Repubblica di San Marino il 28 giugno1895. In giovane età iniziò a frequentare il laboratorio di un falegname locale apprendendo il mestiere di bottaio ma anche di intagliatore ed ebanista. Solo in seguito emerse il suo interesse per la fabbricazione di strumenti musicali. In un primo tempo si dedicò alla realizzazione di alcune chitarre mentre, all’età di 24 anni, costruì il suo primo violino. Nel 1929 si stabilì permanentemente a Rimini dove iniziò l’attività da professionista con una bottega propria. Partecipò, in seguito, a numerose mostre e concorsi in tutta Italia ottenendo numerosi consensi e riconoscimenti; già nel 1931, evidenziando un precoce quanto straordinario talento, vinse una Medaglia d’oro all’esposizione di Padova e nel 1937 gli furono conferiti un diploma d’onore e una medaglia d’argento con un quartetto al concorso di Cremona in occasione del bicentenario della morte di Stradivari. Si dedicò sempre alla sua attività con grandissimo amore e fervore cercando di migliorare costantemente la qualità delle proprie realizzazioni: l’attività di ricerca fu continua e ne è chiara testimonianza il gran numero di strumenti realizzati nella sua bottega.

Il Dizionario universale dei Liutai del Vannes segnala che, nel 1948, Capicchioni aveva al suo attivo 350 violini, 10 viole e 20 violoncelli. Dalla metà degli anni Quaranta cominciò a lavorare con

lui il figlio Mario con il quale condivise l’attività fino al 19 ottobre 1977, momento della sua morte.

Analizzando la globalità della sua opera, si possono distinguere due diversi periodi: il primo arriva alla fine degli anni trenta mentre il secondo, detto “epoca d’oro” per la maturità artistico ormai completamente raggiunte, si stende dagli anni quaranta alla scomparsa del maestro. La produzione degli anni venti e primi trenta si contraddistingue per la continua ricerca di soluzioni tecniche e stilistiche; si nota, a fronte di una buona tecnica, una personalità ancora poco spiccata da parte del maestro.

A rendere famose, e quindi ambite dai più importanti musicisti italiani, le opere di Capicchioni sono state, sicuramente, gli strumenti dell’epoca d’oro. Pur ispirandosi ai modelli classici di Stradivari e Guarneri il Maestro riuscì rivisitarli aggiungendo il plusvalore di una personalissima impronta al proprio lavoro, tanto da renderlo praticamente inconfondibile. Impiegò sempre del materiale di eccezionale qualità e, per esaltare ancor più la marezzatura del legno, sviluppò un particolare trattamento a cui sottoporre lo strumento “in bianco”. Con la stesura della vernice, poi, cercava di dare allo strumento un aspetto non nuovo, aumentando la concentrazione del colore nelle concavità, schiarendo i bordi così da evidenziare, in maniera ancora più marcata, la venatura dell’abete con cui veniva fabbricata la tavola armonica. Il colore della vernice è solitamente giallo-oro, ma non mancano strumenti di un notevole rosso vivo. Il lavoro di Marino Capicchioni fece una vera e propria moda già a partire dagli anni Sessanta e ciò continua fino ad oggi anche per merito della eccellente sonorità dei suoi strumenti.

David Oistrach, Yehudi Menhuin, Salvatore Accardo, Felix Ayo, Pina Carmirelli, Anna Maria Cotogni, Arturo e Rodolfo Bonucci, Luigi Al-

berto Bianchi, Franco Rossi, Mstislav Rostropovitch, Amedeo Baldovino sono solo alcuni tra i virtuosi che hanno apprezzato le opere del maestro sanmarinese al punto di farne compagni di viaggio con cui esprimere la loro straordinaria abilità. Un quartetto di strumenti, poi, è stabilmente esposto al Museo Stradivariano di Cremona insieme alle realizzazioni di coloro che erano stati punto di riferimento cui tendere.

L’autrice

Marina Busignani Reffi (1930–2006) è stata una pittrice, scultrice, ceramista e politica sammarinese.Nata nella Città di San Marino, Marina Busignani Reffi ha studiato arte all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove ha avuto come maestri Giorgio Morandi, Virgilio Guidi e Luciano Minguzzi. Dal 1956 al 1989 è stata attiva presso la manifattura ceramica sammarinese SAM. Nel 1976 incoraggiò lo sforzo degli artisti sammarinesi di costituirsi in associazione e nel 1978 fu la prima presidente dell’Asart.

Alla Biennale di Venezia è stata commissaria ed è stata la prima a rappresentare il suo paese d’origine all’evento. Ha rappresentato San Marino anche in mostre altrove durante la sua carriera. Marina Busignani Reffi è stata attiva negli ambienti culturali italiani per tutta la vita e ha annoverato tra i suoi amici l’artista Emilio Vedova.

Il suo monumento in pietra del 1981 al liutaio Marino Capicchioni può essere visto nella Città Vecchia di San Marino, dove è esposto come parte del Museo all’aperto; altre opere in mostra in città sono “History of Science” (1963, cemento) e le non datate “Testimony 1” e “Testimony 2”, entrambe in pietra. Le sue opere sono arrivate in tanti Paesi del mondo “dove io – scherzava – non sono mai andata”.

Il riconoscimento di cui andava più fiera glielo conferì la Francia, nominandola Cavaliere delle opere e delle arti. Alessandro Carli

Esattamente 40 anni fa veniva inaugurata la statua realizzata dalla scultrice Busignani Reffi dedicata al Maestro che sviluppò un particolarissimo trattamento a cui sottoporre lo strumento “in bianco”

Le pietre che “parlano” della Basilica del Santo

Concluso il percorso didattico con due classi V delle scuole elementari

Gli Istituti Culturali, Musei di Stato (Sezione Archeologica e Sezione Didattica) in questo anno scolastico hanno attivato in collaborazione con il Centro di Documentazione della Scuola Elementare e con le classi V di Acquaviva e Fiorentino il percorso didattico “Le pietre ci parlano: la Basilica del Santo”.

Al tempo stesso luogo di culto e sede di importanti cerimonie istituzionali, la Basilica di San Marino insieme alla chiesa di San Pietro costituisce il nucleo fondativo della comunità sammarinese, che dal Santo trae origine. Come scrisse nel 2011 l’avv. Renzo Bonelli, San Marino “per i credenti è un santo cristiano, per tutti è il fondatore,

quindi una bandiera, uno stemma, un simbolo dal quale ha origine tutta la Repubblica, tutta la sua gente, le istituzioni e quant’altro faccia parte di questa comunità”.

Il percorso didattico dedicato alla riscoperta della Basilica di San Marino si è articolato in vari momenti e incontri. Un incontro iniziale, in classe, curato dalla Sezione Ar-

C onsorzio Terra di San Marino

“Lasciare l’alveare e non tornare mai / per ritrovare un senso a questi giorni miei” canta Marco Masini ne “Il giardino delle api” (nella metafora del testo, “il giardino” è il mondo dove “l’ape”, ovvero l’essere umano, attraverso la purezza dell’amore, riconquista sé stesso e progetta il suo futuro). Un universo che conosce bene Melissa Marzi, Presidente della Cooperativa Apicoltori Sammarinesi che, nonostante le temperature che hanno caratterizzato l’apertura del mese di maggio, “impollina” un cauto ottimismo. “Gli apicoltori mi hanno detto che parte delle api sono in forza per una buona produzione, altre un po’ meno. Molto però, come sempre dipenderà dal clima: i fiori ci sono ma gli sbalzi di temperatura scombussolano le api”.

La pioggia del 2 maggio è stata copiosa. “L’acqua fa cadere i fiori di acacia, quelli che ‘caratterizzano’ la prima produzione di miele, solitamente attesa per la seconda metà di maggio.

A Serravalle ne sono caduti

molti mentre nella parte alta di San Marino la fioritura è un po’ più indietro e quindi il meteo non ha danneggiato troppo le piante”. Il settore “apistico” è comunque in salute. “I soci della cooperativa sono in crescita: attualmente sono 72. E con loro è anche aumentato il numero di arnie. In tre anni, dal 2020 ad oggi, sono pas-

sate da un totale di 1.400 circa a oltre 1.500” sottolinea con un sorriso prima di “calendarizzarci” i diversi mieli.“Subito dopo l’acacia, a fine maggio si ‘raccoglie’ il Millefori primaverile mentre giugno è il mese del Millefiori estivo. Poi ci sarà il Tiglio, la Sulla, la Melata – che è un po’ a ‘rischio’ nel senso che se piove molto diventa

cheologica dei Musei di Stato (dott.ssa Paola Bigi e geom. Daniel Pedini) è stato dedicato al complesso architettonico della antica Pieve di San Marino e antica Chiesa di

San Pietro, demolite nel 1825 per costruire i nuovi edifici di culto. È quindi seguito un incontro in classe curato dalla dott.ssa Silvia Berti, Direttore del Cerimoniale Diplomatico (Dipartimento Affari Esteri), sui Capi di Stato della Repubblica di San Marino, gli Ecc. mi Capitani Reggenti, e le cerimonie istituzionali che si svolgono nella Basilica del Santo. Il 17 marzo 2023 le classi hanno potuto seguire a Palazzo Pubblico e nella Basilica le fasi della elezione e proclamazione dei nuovi Capitani Reggenti per il semestre 1 aprile-1ottobre 2023.

Il 21 e il 28 aprile 2023, dopo una visita al Museo di Stato nella sala in cui sono conservati materiali ed opere della

antica Pieve, le classi sono state accolte dal Rettore della Basilica Don Marco Mazzanti e dal Massaro del Santo Antonio Ceccoli, ed hanno visitato la Basilica con particolare attenzione agli aspetti legati alle reliquie e al culto del Santo Marino. L’Azienda Autonoma di Stato per i Lavori Pubblici ha consentito alle classi la visita in sicurezza della Chiesa di San Pietro, in corso di restauro, dove sono conservati i “letti” di San Marino e San Leo scavati nella parete rocciosa.

Un percorso didattico, dunque, che intreccia storia, tradizione agiografica, valori istituzionali e religiosi con un forte valore identitario per la Repubblica di San Marino.

Rubrica periodica a cura del Consorzio Terra di San Marino tel.(00378)0549-902617 Fax.(00378)0549-906278

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difficile raccoglierla – e infine l’Edera, tra settembre e ottobre”. Miele che, com’è è noto, è un alimento estremamente buono, naturale e versatile. “Miele nono significa solamente dessert o tè, caffè o tisane, anzi. Uno degli abbinamenti più frequentati è con i formaggi. L’acacia, che è poco carica, si sposa bene con formaggi

più strutturati e stagionati mentre per i mieli più decisi, la Melata o il Castagno, l’ideale è la ricotta”. Miele che non si ferma ai caci o ai dolci ma sa guardare anche altri piatti apparentemente desueti. “Con le tagliatelle è straordinario, ma è molto indicato anche per la marinatura delle carni” racconta, non prima di ricordare che

maggio è il mese delle api. Anche sul Titano difatti, il 20 maggio, si celebrerà il “Bee-day”, il giorno dedicato alle api. L’appuntamento è a Montecchio, esattamente al Bioparco Apistico, un luogo dedicato alla conoscenza e alla divulgazione di temi legati alla biodiversità e al rapporto virtuoso tra uomo e natura per la tutela e la conservazione dell’ape autoctona del territorio sammarinese. L’iniziativa, promossa dalla Cooperativa Apicoltori Sammarinesi in collaborazione con il Consorzio Terra di San Marino e il Soroptimist Single Club, ha il supporto della Segreteria di Stato Territorio e Ambiente.

La stagione del miele: Melissa Marzi racconta il “calendario” delle diverse tipologie e la grande crescita del numero delle arnie della Cooperativa
Si sono intrecciate la storia, la tradizione agiografica e i valori religiosi
10 FIXING - Anno XXXI - n.17 - Venerdì 5 Maggio 2023 S peciale Cultura

Dopo un periodo di buio, o di inverno, arriva sempre una nuova luce

Poi però fiorisci, come un miracolo qualunque

Quando ti sembra che dai rami possano pendere solo foglie morte

Quando la situazione si fa pesante. Quando vorresti scappare ma il punto di fuga è solo un’illusione ottica. Quando sei un invitato irrinunciabile al gran ballo dei folli… Tu non dimenticarti di fiorire.

Apriti a un sorriso. Butta fuori una parola cortese. Fai in modo che la tua presenza sia come un buon profumo dentro una stanza.

Respira, perché “Se il tuo cuore è un vulcano, come puoi sperare che nella tua mano sboccino fiori?” (“Sabbia e spuma”, Kahlil Gibran). Fiorisci. Perché si deve passare dalla delicatezza di un fiore per ottenere la sostanza del frutto.

I peschi hanno bisogno di riempirsi di quei calici di petali rosa - belli in modo assurdo - e di proteggerli, perché a ognuno di loro corrisponderà una deliziosa pesca. E per quanto sia bello quel fiore, non sarà mai buono come quel frutto. È il frutto che ti nutrirà, che ti riempirà di dolcezza. Ti rinfrescherà. Ti darà la possibilità di quietare la fame.

Fiorisci con i tuoi tempi, nel giardino che hai scelto. Senza aspettare troppo. Ma anche senza lasciarti ingannare dal sole di febbraio, che frettolosamente fa aprire i boccioli, senza che siano pronti a sopportare la brezza fredda precedente la primavera, cadendo così senza produrre.

Non fare come le erbacce che con la bella stagione si alzano e si moltiplicano solo per soffocare il raccolto, e non hanno altro destino che essere odiate o estirpate dalla vanga. Nutriti di luce. Un’alba. Il tramonto che intravedi mentre torni a casa dal lavoro. Il piccolo arcobaleno che un raggio di sole costruisce sul tuo bicchiere. Caccia via le recriminazioni, gli intrighi e le voci non verificate, esattamente come le foglie sputano l’anidride carbonica.

Puoi anche prendere ispirazione dalla calendula, che non ha voglia di aprire i petali nei giorni di pioggia, per-

I l libro

ché ognuno si protegge come può. O da quei fiori che si aprono solo di notte, quando nessuno li vede, perché il caos del mondo preferiscono viverlo un po’ in disparte.

Anne Morrow Lindbergh, aviatrice e scrittrice del ventesimo secolo - una vita da romanzo (ma in fondo quale vita non lo è?) - si domandava

“Non capisco perché mi ritrovo sempre a chiedere egoisticamente miracoli personali ed individualistici, quando ogni anno assistiamo a miracoli come quelli della fioritura del corniolo bianco”.

Spezza quella abitudine che non ti fa accorgere di come e quando gli alberi fioriscono intorno a te.

Tenta qualcosa di diverso che riesca a spostare l’attenzione dall’albero spoglio, che senti di essere, e ti faccia avvertire la linfa che scorre anche

quando non te ne accorgi, anche quando sembra che ormai dai rami possano pende-

re solo foglie morte. Poi fiorisci. A modo tuo. Come un miracolo qualunque.

La TOP FIVE di Fixing

1 Il violino del pazzo (Selma Lagerlof) Iperborea € 17

2 Geografia di un dolore perfetto (Enrico Galiano) Garzanti € 17,60

3 Oscura e celeste (Marco Malvaldi) Giunti € 19

4 Le ricette perdute del ristorante Kamogawa (Hishashi Kashiwai) Einaudi € 16,50

5 Canale di fuga (Michele Catozzi) Tea € 16

Come si configura l’esperienza dell’altro negli spazi comunicativi della contemporaneità? E in che modo i mutamenti mediali hanno inciso su tale esperienza?

A questi e ad altri interrogativi cerca di rispondere Massimo Eusebio, freelance editor, laureato in filosofia, già docente a contratto presso l’Università di Urbino, nel suo libro “Il problema dell’altro. Psicologia dei media tra identità e alterità” pubblicato da FrancoAngeli. Un volume il cui focus tematico si concentra sul rapporto tra cultura digitale e dinamiche interpersonali e sul ruolo che le relazioni online svolgono nella costruzione identitaria e nella strutturazione del Sé sovraesposta allo sguardo dell’altro. Secondo l’autore nello scenario contemporaneo pare aver preso piede una forma di narcisismo digitale che trova negli ambienti mediali e nei profili social un palcoscenico ideale dove narrarci ed esibirci.

E nel restituirci la nostra immagine sociale l’altro come specchio assolve una duplice funzione: soddisfa la nostra esigenza narcisistica, ovvero il nostro desiderio di apparire, e toglie all’alterità il suo carattere di estraneità destabilizzante.

Il titolo del libro allude alla questione sociale del riconoscimento dell’altro nella

considerazione degli effetti che si producono quando, nell’incontro problematico con l’altro vissuto come diversità disturbante, l’alterità di quest’ultimo viene negata.

Di fatto se da un lato la Rete ha ampliato il nostro universo relazionale, dando vita a forme di intelligenza distribuita e di condivisione del sapere capaci di mobilitare competenze e di promuovere una cultura civica, dall’altro ha però agevolato il dilagare di manifestazioni di intolleranza e di odio. È stato più volte sottolineato come l’era digitale abbia portato con sé nuove emergenze sociali: si pensi ai fenomeni di violenza online, alle molestie di genere, al cyberbullismo omofobico e transfobico, alle aggressioni anonime e ad altri atteggiamenti di tipo persecutorio.

Tutto ciò rimanda al problema della responsabilità di ogni utente circa il modo di stare in Rete allo scopo di evitarne un uso distorto. Un modo che dovrebbe essere guidato dalla consapevolezza critica dell’utilizzo dei dispositivi digitali accompagnata dall’educazione al controllo e alla gestione delle proprie emozioni. In breve da quella che gli psicologi sociali chiamano “intelligenza emotiva” capace di controbilanciare le umane tendenze egocentriche e individualistiche. AC

Eusebio: tecnologie digitali e dinamiche interpersonali
di Simona Bisacchi
11 FIXING - Anno XXXI - n.17 - Venerdì 5 Maggio 2023 S peciale Cultura

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