Anno XXV - n.19 - 1,50 euro
Direttore Alessandro Carli
Venerdì 19 Maggio 2017
E ditoriale Il B2B userà l’e-fattura A NIS Trasparenza Incontro sì, ma solo a parole
Per una coalizione di Governo che ha puntato buona parte della comunicazione e del suo operato sulla trasparenza e sulla vicinanza con i cittadini, l’assenza di risposte chiare sui tanti problemi legati al sistema bancario e finanziario sammarinese e il valzer di numeri che danzano attorno all’assestamento di Bilancio, fanno pensare che le promesse fatte durante la campagna elettorale non si trasformeranno velocemente in fatti concreti. Sull’assestamento di Bilancio, che dovrà essere approvato entro l’estate e sul quale il FMI ha già calcato la mano, nei giorni scorsi la Maggioranza ha incontrato le opposizioni. Ufficialmente si sa che il disavanzo da ridurre si aggira attorno ai 20 milioni di euro anche se il Governo ha parlato di un deficit minore ma non precisamente quantificato. Se, come ha chiesto il FMI, a medio giro di posta dovrebbe esserci quell’auspicata inversione di rotta (l’asticella di un “modesto avanzo” è stato posta al 2019), appaiono ancora nebulose le modalità con cui le forze politiche intendono comprimere il più possibile le spese improduttive e quindi liberare risorse per la modernizzazione – davvero necessaria - del Paese. Con una spesa corrente che si aggira attorno al 90%, oggi è abbastanza complicato – se non addirittura impensabile - riuscire a ricavare un budget adeguato da destinare a questo processo di rilancio. Vanno quindi messe in campo (e comunicate) tutta una serie di azioni – riforme, spending review, eccetera - per liberare risorse da destinare agli investimenti in infrastrutture e in servizi per lo sviluppo economico. Investimenti che servono a spingere San Marino, in maniera forte e determinata, verso il futuro. Alessandro Carli
San Marino non si isoli
col Governo sulle banche
In Italia funziona già tra privati, ma le imprese del Titano rischiano di perdere competitività. Occasione per superare il timbro a secco? a pag.4
B SM
Gestioni patrimoniali “su misura”
a pag.5
M usica
Il futuro è la fattura elettronica B2B, anzi, in molti Paesi è già una realtà più o meno consolidata. E a San Marino? Sicuramente qualcuno ci sta pensando, ma al momento si naviga ancora nelle “scartoffie” prodotte dall’obbligo di timbratura a secco per tutto il flusso verso l’estero. E un Paese come San Marino ha necessariamente più traffico in uscita, per le sue industrie che esportano, ma anche per il commercio e i servizi. E fuori dal confine, la fattura di carta sarà solo un ricordo, se non lo è già. Questo porrà le imprese “fuori mercato”, facendole perdere in competitività. Eppure, tramite accordi mirati, si potrebbe aderire allo SDI italiano e, forse, anche superare l’attuale normativa della timbratura a secco, onerosa e “medievale” per certi versi. Bartolucci alle pagg. 6-7
Il “Decollo” di “Irol” da Torraccia
a pag.11
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