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Manto erboso più forte e sano: ecco Prato Bio
Bioagrotech lancia il nuovo prodotto 100% biologico e non tossico
Un tappeto erboso sano, forte e omogeneo è l’aspirazione di chiunque abbia un giardino. Grazie a Bioagrotech, ora, è un obiettivo raggiungibile anche in maniera naturale con BioBob Prato Bio, il nuovo prodotto ideato dall’azienda sammarinese, specializzata nello studio, nella lavorazione e nella commercializzazione di fertilizzanti e substrati organici e minerali ideali per le esigenze dell’agricoltura integrata, biologica e biodinamica.
Le caratteristiche I microelementi contenuti nel prodotto, in particolare il ferro, fungono da regolatori dei processi chimici come sintesi della clorofilla e fotosintesi, indispensabili affinché il tappeto erboso sviluppi un colore brillante e uniforme. L’equilibrato consorzio di microrganismi all’interno del preparato aiuta la radicazione e lo sviluppo di nuovo capillizio radicale. Infine l’unione di zinco, importantissimo per metabolismo vegetale, e rame, fondamentale per la stabilizzazione cellulare, consente al prato di sviluppare una naturale resistenza agli sbalzi termici.
Inoltre, BioBob Prato Bio è anche “pet friendly”, essendo un eccellente alleato nella prevenzione di malattie fungine causa di ingiallimenti, marciumi e ruggini, il prodotto è 100% biologico e non tossico.
Dosaggi e applicazione
Per 100 mq di prato basta diluire 100 g di prodotto concentrato in acqua, riempiendo il flacone-erogatore fino all’orlo. Questa applicazione consente una bagnatura di 1 mm (1 L/mq). L’erogatore in dotazione ha una portata di 6 litri al minuto e consente di svuotare il flacone pronto all’uso in 4-5 minuti. Per quanto riguarda l’epoca di applicazione, è opportuno impiegare Prato Bio in primavera-autunno (1 trattamento ogni 10/15 giorni) e in estate (1 trattamento ogni 7 giorni).
Dopo il trattamento è consigliata una nuova bagnatura per consentire al prodotto di penetrare nel terreno. Come tutti gli altri prodotti della linea BioBob, anche Prato Bio è
G estione Rifiuti
Il trattamento delle cose danneggiate dall’acqua
disponibile presso l’Outlet in via del Bargello 111 a Dogana, dove oltre alla possibilità di acquistare a prezzi di fabbrica i prodotti di Bioagrotech, il personale specializzato fornirà anche tutte le informazioni e la consulenza necessaria nella scelta e nell’utilizzo degli stessi, sia a operatori professionisti che ai semplici appassionati.
Radio 24 News - “24 Mattino”
Andrea Ramonda (AD Herambiente):
“D’impianti ne abbiamo, la Regione Emilia-Romagna come sempre è stata molto dinamica anche a consentire l’apertura di nuovi impianti e di nuovi spiazzi e questo ci consente, in cinque o sei mesi di smaltire la montagna delle centomila tonnellate delle città. Nei prossimi quindici giorni saranno pulite da questi rifiuti, poi rimangono queste aree di stoccaggio dove vengono accatastati i rifiuti che verranno smaltiti nei prossimi quattro/sei mesi, insomma da qui a fine anno”. Lo ha detto Andrea Ramonda, amministratore delegato di Herambiente, a 24 Mattino su Radio 24.
Le immagini degli ultimi giorni, quelle riferite ai disastri provocati dall’alluvione che ha messo in ginocchio e allagato la Romagna (e parte dell’Emilia) con persone in difficoltà, altre munite di stivali e soprattutto mucchi e mucchi di oggetti accatastati lungo le strade o fuori dalle case mi portano inevitabilmente a trattare la gestione dei rifiuti sporcati da acqua a fango. Un dramma, quello riassunto nello slogan “Tin bòta”, che ha lambito solo parzialmente la Repubblica di San Marino ma che “riguarda”, che “tocca” anche il nostro territorio. Come comportarsi dunque, come trattare le cose che sono state danneggiate?
Detto che i rifiuti degli edifici pubblici e privati vengono classificati come rifiuti urbani e che quelli “speciali” delle attività produttive, anche se alluvionati, rimangono tali, le attenzioni, sia per i privati che per le aziende, devono essere rivolte in particolar modo verso tre “categorie”: gli elettrodomestici e i macchinari; i materiali pericolosi quindi estintori, vernici, pitture e solventi; il ferro. Queste tre “classi” devono essere separate dagli altri rifiuti. I primi, chi ha avuto modo di osservare leggendo i giornali o informandosi sul web, vengono gestiti da piccoli camion specializzati che sono passati “a domicilio” a raccoglierli: si tratta di RAEE quindi di Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Anche i materiali pericolosi quindi estintori, vernici, pitture e solventi necessitano di grandi attenzioni: sono sempre rifiuti pericolosi. Il ferro infine: non va buttato assieme agli altri rifiuti ma va rigorosamente separato e non per motivi di recupero ma di criticità. Tutto il resto, quindi materassi, mobili, eccetera, va a termodistruzione e quindi non si può recuperare. È importante poi rimuovere ogni cosa fatta di cellulosa, legno o tessuto in quanto possono assorbire acqua e liquami che possono far crescere muffe e batteri. Per le pulizie dei muri e dei pavimenti servono acqua calda, detergenti, guanti e una mascherina per proteggere le vie respiratorie. I vestiti, quelli recuperabili, vanno anch’essi lavati in acqua calda.
Chiudo con un’iniziativa che parte dalla Repubblica di San Marino e che esce dai confini dello Stato: “Un sorriso per Norcia & Non Solo” è un gruppo su Facebook – gestito da me e da Sara Podeschi - che si è già attivato per aiutare le zone alluvionate dell’EmiliaRomagna. Il primo servizio è stato svolto nel fine settimana del 20 e 21 maggio quando abbiamo organizzato una raccolta di quello che serve. La base logistica è la sede della IAM (Via Fondo Ausa, 16, 47890 Dogana, RSM) e grazie ai volontari siamo riusciti a preparare le spedizioni. Per non creare un’emergenza nell’emergenza non bisogna portare indumenti usati o armadi smontati ma solo quello che serve veramente come ad esempio badili, acqua, stivali, sacchi neri per i rifiuti, detersivi per lavatrici, dentifrici e spazzolini. Molte persone mi chiedono cosa possono fare: oltre a mettersi in contatto con il nostro gruppo, il mio consiglio è quello di recarsi al Centro di raccolta e distribuzione allestito presso la scuola ‘Don Milani’ di Cesena, di fronte al Carisport dove un gruppo di persone organizza gli interventi da fare.
Mirkare Manzi
Daniele Bartolucci
Approvato all’unanimità il Bilancio d’esercizio 2022 di Banca Agricola Commerciale Spa, che ha evidenziato un margine di intermediazione di 20,462 milioni di euro ed un risultato lordo di gestione positivo di ben 6,468 milioni di euro, il quale ha permesso di chiudere l’anno con un utile netto d’esercizio pari a 1,051 milioni di euro, dopo avere spesato cospicui accantonamenti. Numeri molto positivi, dunque, che sono stati presentati all’Assemblea degli Azionisti riunitasi giovedì scorso a Villa BAC, la quale ha apprezzato i risultati raggiunti nell’esercizio e ha deliberato la conferma dell’intero Collegio Sindacale, giunto a scadenza, per un ulteriore triennio.
Le performance
Protagonista della relazione tecnica illustrata dal Direttore Generale Micaela Licia Menicucci, è stato ovviamente il positivo risultato lordo di gestione di 6,468 milioni di euro: si tratta infatti di un dato in notevole aumento rispetto al 2021 (4,641 milioni, ovvero il +253,94%), in grado sia di sostenere il mantenimento di cospicue rettifiche di valore nette su crediti per 4.556 milioni di euro, come imposto dall’AQR, sia di predisporre ulteriori accantonamenti forfettari per 600mila euro. E nonostante questo, come detto, il Bilancio d’esercizio 2022 è stato chiuso con un utile netto di 1,051 milioni di euro, migliorando significativamente il dato del 2021, negativo. A completamento del quadro economico, il patrimonio di Vigilanza si attesta ad 55,993 milioni di euro, con un Total Capital ratio pari al 14,19%, in miglioramento di 1,29 punti percentuali rispetto all’esercizio precedente (12,90%): un chiaro segnale di rafforzamento della solidità dell’Istituto, che da 103 anni sostiene le famiglie e il tessuto imprenditoriale sammarinese.
Obiettivi ambiziosi solo un anno fa, quindi, che si sono concretizzati nel corso del 2022 e, come ha spiegato il Presidente Biagio Bossone, nonostante sia stato ancora un anno caratterizzato dal post pandemia e, purtroppo, dall’evoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina, che ha portato tensioni e notevoli complessità sui mercati finanziari di tutto il mondo.
Risultati che rafforzano dunque la solidità della società e spingono ora il Consiglio di Amministrazione e tutto il management verso nuovi obiettivi che abbiano al cen-