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BAC: il 2022 è tornato in utile Grande attenzione ai temi ESG

Il risultato di gestione, positivo anche nel 2021, balza a 6,468 milioni (+253,94%)

ElaborazionegraficaacuradiSanMarinoFixing Fonte:Bilanciodiesercizio2022BACSpa tro la soddisfazione dei propri clienti.

Le scelte strategiche Se, da un lato, il rialzo dei tassi dell’ultimo trimestre ha influito positivamente sul risultato complessivo, dall’altro sono risultate altrettanto efficaci le politiche di gestione sul portafoglio titoli di proprietà, che hanno determinato una maggiore profittabilità rispetto all’anno pre-

Ridotti i consumi energetici con investimenti in fotovoltaico e lampade a led cedente.

Allo stesso tempo, la Banca ha proseguito l’ottimizzazione dei costi operativi chiudendo l’esercizio con un cost/ income ratio del 68,39%, diminuito di quasi un quinto rispetto al 2021, quando era dell’88,19%, ed in sensibile miglioramento rispetto alla media di sistema (77,7%: fonte BCSM). Interessante, a tal proposito, notare come i costi operativi siano sì aumentati, ma solamente dell’1,79%: un dato molto inferiore all’inflazione registrata, che confer- ma l’attenzione del management al contenimento dei costi, in particolare quelli energetici. Per Banca Agricola Commerciale Spa, infatti, è diventato strategico attivare politiche e investimenti sempre più votati ai temi ESG, come dimostrato dalle iniziative intraprese negli ultimi anni: dall’installazione di un impianto fotovoltaico al fine di mitigare il costo dell’energia elettrica oltre a limitare l’immissione di CO2, alla progressiva sostituzione delle luci alogene con quelle a led in tutti i locali della BAC. A queste operazioni infrastrutturali, si sono poi aggiunte le attività di sensibilizzazione, altrettanto concrete, come la riduzione dell’utilizzo di plastica all’interno dei locali BAC e l’installazione di impianti per microfiltrazione di acqua in tutte le filiali. Inoltre, nel corso del corrente anno, si è provveduto allo spegnimento delle insegne BAC dalle 00:00 alle 6:00, dando, al di là dell’effettiva riduzione dei costi che può essere marginale, anche un messaggio forte e “visibile” della propria sensibilità verso i temi ambientali.

Una serie di scelte strategiche che si sono tradotte di conseguenza anche in attività e servizi alla clientela: dalla creazione di appositi finanziamenti con particolari condi- zioni agevolate per interventi di riqualificazione o risparmio energetico, all’implementazione, nella gestione dei fondi comuni di investi- mento BAC Investments SG Spa, dei criteri di sostenibilità nelle scelte di investimento e la possibilità di investire fino al 30% del patrimonio del fondo in certificati di investimento che hanno come sottostante l’investimento in OIC (organismi investimento collettivo).

di Daniele Bartolucci

Numeri ridotti all’osso in Consiglio Grande e Generale (e da ottobre, con due Reggenti non votanti, ancora di più) e tempi strettissimi per approvare “ciò che è realizzabile”. Questa la sfida, accettata, dalla nuova maggioranza dopo la fuoriuscita di RETE, che ha puntato il dito proprio contro “la volontà di non fare le riforme che servono e che avevamo concordato nel programma”. Ora PDCS, PSD, AR e MDL devono rielaborare un piano d’azione che sappia traghettare il Paese almeno fino a fine dell’anno, viste le scadenze già fissate: la visita di Mattarella a ottobre, la fine del negoziato con l’UE entro l’anno e, ovviamente, la finanziaria per il 2024. Un piano che, però, dovrà comprendere interventi in grado di sostenere il Bilancio dello Stato gravato dal debito, ma anche progetti di sviluppo, liberando il potenziale delle imprese. Questo si traduce in tutte quelle operazioni strategiche che da tempo sono sui tavoli di questo e dei Governi precedenti, richieste con crescente determinazione dalle parti sociali e in primis ANIS, che rappresenta le aziende che hanno dato concretezza alla parola “sviluppo” in questi anni, con investimenti, fatturati e occupazione ai massimi livelli. L’obiettivo dichiarato, anche in questi giorni,

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