Anno XXVII - n.23 - 1,50 euro
E ditoriale Le difficoltà uniscono il Paese
Le priorità, o per meglio dire, le difficoltà uniscono il Paese. Come si è potuto constatare sul Decreto “Salva banche” e come – anche se in Commissione con documenti riservati – sta avvenendo per l’avvicinamento alla parafatura dell’Accordo di Associazione con l’Unione europea (prevista tra giugno e luglio), sembra che qualcosa nella politica sammarinese stia cambiando. Certo, in Aula si continua a litigare. Sulle cose serie la sensazione è che le parti stiano cercando un dialogo costruttivo. Esempio, dicevamo, ne è stato il Comitato Credito e Risparmio allargato, che ha visto maggioranza e opposizione confrontarsi per cercare una soluzione concreta all’emergenza del sistema bancario (vista la recessione del comparto, sarebbe ipotizzabile l’istituzione di una unità di crisi che individui e metta in campo interventi e strumenti capaci di rimetterlo in condizione di tornare a svolgere prima possibile l’indispensabile funzione di sostegno e sviluppo delle imprese e delle famiglie). Con tutte le cautele del caso – e quando si parla di politica bisogna sempre essere molto prudenti – questo cambio di passo va interpretato positivamente. Anche perché il tempo è finito e si è davvero toccato il fondo. La fase economica che il Paese sta vivendo è a dir poco difficile: il Bilancio dello Stato che langue, le riforme sono ferme al palo e gli interventi legislativi poco calibrati. A tutto questo purtroppo si aggiunge una serie di problemi quotidiani che, sommati a quelli ormai storicizzati, stanno mettendo in ginocchio la Repubblica. Ben venga quindi questo clima di (...) Segue a pag. 11
Direttore Alessandro Carli
Venerdì 14 giugno 2019
Pensioni, si pagherà di più per prendere meno
E conomia Crescono imprese e dipendenti
La riforma: aumento delle aliquote, prestazione calcolata sull’intera vita contributiva, il 50% del TFR dei nuovi occupati andrà al Fondiss a pag.2
L avoro
San Marino al Centenario dell’OIL
a pag.3
D igital
Non c’è ancora la condivisione necessaria, ma la riforma delle pensioni sembra ormai avviata su un binario ben preciso: per far tornare i conti, visto che l’attuale sistema non è sostenibile economicamente, gli interventi ipotizzati sono diversi e con impatti molto forti anche sul mondo del lavoro. La prima questione riguarda le aliquote, con aumenti del 2% per i dipendenti e del 3% per gli “autonomi” (commercianti, professionisti, artigiani e imprenditori) entro il 2023. La seconda è il nuovo calcolo della prestazione, non più sugli ultimi anni di carriera (quindi quelli più performanti di solito), ma tutta la vita contributiva (una media sicuramente più bassa). Questo significa, in sintesi, che si verserà di più ma si prenderanno pensioni più basse. Bartolucci alle pagg. 6-7
Raccomandata elettronica: le tappe
a pag.5
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