Anno XXVI - n.25 - 1,50 euro
E ditoriale Coesione e non distanze
A San Marino si respira un periodo di grande confusione. Individuati i “problemi”, abbiamo la netta percezione che poco si stia facendo per cercare di risolverli. Il Paese non sta imboccando la strada giusta: mancano le idee chiare – ci sono proposte “tampone” quelle di prospettiva sembrano latitare – e questo sta generando molta confusione e altrettanta preoccupazione. Il progetto sulla “Spending review” appare un po’ alla “acqua di rose”: non è cioè incisiva come invece il momento di emergenza richiederebbe. Il Titano ha urgente bisogno di risparmiare per poter liberare risorse da destinare allo sviluppo. La crisi delle banche, soprattutto in questi ultimi giorni, ha raggiunto livelli altissimi di tensione sociale. È una partita che deve essere gestita in maniera attenta. Vediamo la politica sempre in aperta contrapposizione. Una diatriba continua e prolungata che si traduce in una dilatazione del tempo e quindi delle soluzioni – urgenti - da adottare per rilanciare la Repubblica. Le forze politiche preferiscono arroccarsi a oltranza a difesa di posizioni spesso non più al passo con i tempi.La litigiosità in Aula fa male al Paese e alla sua economia, e alimenta una pericolosa frammentazione anche negli stessi cittadini. Serve coesione e non distanza, , ponendo il bene comune al centro dell’azione. San Marino ha come obiettivo quello di tornare a essere un sistema competitivo. E per raggiungerlo, il dialogo e il confronto sono due “voci” imprescindibili. Per uscire da questa fase critica prolungata occorre coscienza, impegno e volontà di tutte le parti. Solo in questo modo si può davvero disegnare un futuro roseo per il Paese. Alessandro Carli
Direttore Alessandro Carli
Venerdì 29 Giugno 2018
San Marino si blocca sui contratti “d’oro”
T urismo
Il Titano nelle guide straniere
Braccio di ferro tra Governo e dipendenti pubblici, mentre scoppia anche nelle banche il problema degli stipendi slegati dall’attualità a pag.2
E xpo
San Marino già vola a Dubai
a pag.3
I mprese
La Spending review inizia a prendere forma e già si comprende quale sarà lo scoglio più difficile da superare per il Governo: costruire un nuovo contratto per i dipendenti pubblici che tenga conto delle tutele, ma anche delle necessità dello Stato di riequilibrare i conti e recuperare efficienza. Si deve innanzi tutto prendere atto che la situazione è completamente diversa da quella del passato. E questo è un altro punto in comune con il settore bancario, alle prese con le stesse problematiche (e le stesse reazioni, ovvero lo sciopero). Allo stesso modo se di contratto si vuole parlare, bisogna partire dal fatto che il “costo azienda” di un dipendente pubblico e ancora di più di un dipendente bancario è mediamente molto più alto di quello che un’impresa industriale. Bartolucci alle pagg. 6-7
Pro-Cultura Progetti online
a pag.9
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