Fixing 27 2016

Page 1

Anno XXIV - n.27 - 1,50 euro

Direttore Alessandro Carli

Venerdì 8 Luglio 2016

E ditoriale Export: l’Europa primo S torie I pericoli Ceccato: sci del ritorno alle urne

Ogni giorno che passa si colgono i segnali di un’imminente crisi dell’Esecutivo. Lo scrivono i quotidiani locali, riportando su carta i comunicati stampa dei partiti e dei movimenti, e lo ripetono i cittadini. La sensazione è che la chiamata alle urne sia davvero una scelta inevitabile ed obbligata. Non ci nascondiamo dietro a un dito: le difficoltà ci sono, eccome, e attraversano un po’ tutti i settori, dalla sanità, culminata con le dimissioni dei componenti del Comitato Esecutivo dell’ISS (il Direttore Generale Bianca Caruso, il Direttore Sanitario Dario Manzaroli e il Direttore Amministrativo Filippo Francini) sino alla giustizia. In questo momento in cui l’economia del territorio sta vivendo una seppur moderata crescita e le imprese hanno ricominciato, timidamente, a riassumere personale, crediamo che aprire una fase di crisi di Governo non sia d’aiuto a questa “primavera” che le aziende della Repubblica, con grandi sacrifici, sono riusciti a raggiungere. Da un lato vediamo una parte del Paese, quella che produce, che si dà da fare per ripartire, dall’altro registriamo amaramente questa stagnazione politica. Occorre, crediamo, individuare obiettivi comuni da perseguire (è la politica che deve dare gli strumenti al privato per crescere), progetti di ampio respiro che permettano al nostro Paese di uscire dai problemi piuttosto che avvitarsi in questioni interne che rischiano di farci rimanere fermi al palo. E’ questa la preoccupazione di chi opera nel mondo del lavoro. Imprese e dipendenti vogliono vedere l’orizzonte. Possibilmente sereno. Alessandro Carli

mercato. E può crescere

impresa e flessibilità

Brexit ininfluente: l’interscambio con l’UK vale solo 18 mln di euro L’UE conta per il 90%. Il Prof. Manzini: “T2 è un limite eliminabile” a pag.3

E nerlight

La prima colonnina per auto elettriche

a pag.4

PA

La bilancia commerciale di San Marino ha storicamente un saldo positivo, stante anche la dimensione di piccolo Stato che, se è costretto a importa materie prime, dall’altro lato produce più di quanto consuma internamente, come dimostra il manifatturiero. Ma se è vero che l’Italia rappresenta ancora oggi il mercato di riferimento con oltre l’80% dell’interscambio, l’Europa somma al 90%, motivo per cui la trattativa per l’associazione all’UE diventa fondamentale. Trattativa su cui si è espresso anche il Prof. Manzini,relatore del seminario organizzato da ANIS e Università, che ha annunciato agli imprenditori: “Il T2 è un limite che si può eliminare”. Sul versante UE, pesa invece il Brexit, ma per San Marino conta poco a livello commerciale, meno dell’1%. Servizi alle pagg. 6-7

Dipendenti Molti anni e poche lauree

a pag.9

spazio riservato all’indirizzo


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.