Anno XXVI - n.27 - 1,50 euro
Direttore Alessandro Carli
Venerdì 13 Luglio 2018
E ditoriale I numeri dicono industria G dT A quando Bilancio Tlc, PEC ed e-fattura?
Telecomunicazioni, PEC e fatturazione elettronica. Anche su questi tre casi si misura la capacità che ha un Paese di essere al passo con i tempi e di essere competitivo. Tre esempi su cui la Repubblica di San Marino purtroppo è decisamente indietro. Tre “voci” già ampiamente “parlate” in Europa e anche nella vicina Italia, che stanno attraversando, proprio oltre i confini dello Stato, un processo di robusto rinnovamento: tra meno di sei mesi, quindi dal 1 gennaio 2019, la fatturazione elettronica sarà obbligatoria per tutte le imprese, con tutti i vantaggi immaginabili in termini di efficienza, spazio di archiviazione, velocità e integrazione. Una scelta che tutto il Titano, dalle imprese ai cittadini, rischia di subire tra pochi mesi, nel momento in cui le aziende italiane abbandoneranno le vecchie procedure, che invece a San Marino sono e purtroppo resteranno la normalità. Recuperare (ma sarebbe più corretto dire “rincorrere”) il terreno perduto è faticoso: ma non sono “passaggi” impossibili (del resto li ha fatti anche la “vecchia e lenta” Italia). Non essere aggiornati su Telecomunicazioni, Posta Elettronica Certificata e Fatturazione elettronica penalizza la Repubblica di San Marino in termini di competitività, come si vede anche nelle posizioni del “Doing Business”, il report di World Bank che misura la facilità o difficoltà per un imprenditore di aprire e gestire un’impresa rispetto alla normativa e alle procedure di riferimento di ogni Paese censito. Parliamo di interventi che da anni si sarebbero dovuti fare e che i diversi Governi che si sono (...) Segue a pag. 3
Non il Piano di Stabilità
positivo e investimenti
Occupazione trainata dal manifatturiero, che può ancora crescere ANIS: “Si deve investire sui punti di forza del sistema economico” a pag.3
A DR
IAM spiega le nuove etichette
a pag.4
L icenze
Il traino dell’economia sammarinese è oggi il settore manifatturiero. Lo dicono i numeri: con circa 520 imprese, il manifatturiero rappresenta poco più del 10% del totale delle imprese sammarinesi, ma da solo occupa un terzo dei dipendenti del settore privato e genera il 35-40% del PIL di San Marino. Il tutto con un trend positivo da qualche anno, segno che le aziende industriali crescono, investono e quindi assumono di conseguenza. E potrebbero farlo più rapidamente e meglio, se messe nelle condizioni ottimali per operare, sostiene ANIS. Una posizione che è corroborata dall’analisi dei dati di bilancio delle proprie aziende associate, da cui emergono spunti interessanti per capire quali siano le loro reali necessità per crescere. Bartolucci alle pagg. 6-7
Più libere in diversi settori
a pag.9
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