Anno XXX - n.29 - 1,50 euro
Direttore Daniele Bartolucci
Venerdì 29 Luglio 2022
E ditoriale Pensioni, lavoro e IGR C ovid Le elezioni Ondata sotto che evitano le riforme
L’agenda delle riforme dettata dal PNRR è stata il collante del Governo Draghi per diversi mesi: soldi a palate da spendere subito e responsabilità condivisa con tutti gli alleati-avversari, quindi di fatto azzerata in vista delle elezioni del 2023. Un traguardo a cui si sarebbero presentati tutti con le mani sporche - si fa per dire - delle grandi riforme che proprio perché tali avrebbero scatenato le ire dei tanti, piccoli o grandi, portatori di interesse italici. Ma proprio perché non era imputabile ad un solo soggetto politico tale “colpa”, si sarebbe ripartiti tutti ad armi pari e chi vince vince. Ma la politica (rigorosamente con la p minuscola) non ragiona così. Ora c’è la gara ad addossare la colpa (senza virgolette) della caduta del Governo Draghi all’avversario di turno, perché tutti hanno compreso che gli italiani - un pochino, non esageriamo dai - in fondo ci speravano in Draghi e se non in lui, almeno nei soldi del Recovery Plan e quindi nell’agenda del PNRR. San Marino non ha quei soldi come premio alle riforme, ma sa bene che senza tali riforme difficilmente riuscirà a sostenere il suo welfare state e lo sviluppo economico che lo finanzia. Però anche qui la politica un pensierino alle scadenze elettorali inizia a farlo: c’è un’alleanza larghissima in Consiglio Grande che inizia a rimarcare le differenze e che, soprattutto, inizia a ragionare in chiave elettorale. Se faccio questa riforma, poi sarò in grado di dire agli elettori che era una cosa condivisa da tutti o mi imputeranno la “colpa”? E se non la faccio, potrò dire che è stata colpa di altri? Magari nessuno oggi la pensa così, ma se le riforme non si son fatte, qualcuno deve averlo pensato. Daniele Bartolucci
“Si fanno entro l’anno”
controllo Ora i richiami
La conferma nel Programma Economico. Nel 2023 IVA ed e-fattura interna. ANIS: “Sviluppo e sostenibilità, le riforme sono essenziali” a pag.5
B ilancio
Il debito pubblico a 1,255 mld
a pag.6
E venti
Da una parte il debito pubblico, dall’altra le “incertezze” all’orizzonte, dettate dalle crisi che ha creato la pandemia prima e la guerra in Ucraina poi (energetici, materie prime, inflazione). Per questo “le riforme devono essere approntate entro il 2022 come programmato”. Il Governo mette nero su bianco l’agenda delle riforme mercato del lavoro, pensioni, IGR e PRG - e conferma dunque le scadenze annunciate. Sulla stessa linea, ma ammonendo sui ritardi accumulati e ribadendo l’urgenza di “completare le riforme entro l’anno” anche l’ANIS, che ammonisce, per voce del Segretario Generale William Vagnini: “Non basterà depositare i testi per vederne gli effetti nel 2023”. Anno in cui, viene programmato anche il lavoro sulla legge per l’IVA. Bartolucci alle pagg. 6-7
Tornano le Giornate Medioevali
a pag.11
spazio riservato all’indirizzo